Analisi di metà stagione

Se la partita di ieri notte fosse arrivata alla conclusione, sarebbe stata la 81° della stagione, cioè il completamento di metà della stagione regolare, e quindi è l’occasione per fare un bilancio su come sono andate le cose finora e su quali siano le prospettive per il futuro.

Se il campionato fosse finito ieri i Red Sox sarebbero stati la terza WC della AL, un traguardo decisamente insperato dopo la offseason 23-24,ma che ora è visto come una base per migliorare ancora. Secondo Cora ci sono squadre davanti che non stanno giocando un buon baseball e che se riuscissimo a mantenere la qualità del gioco attuale potremmo fare molto meglio: “Non accontentiamoci della terza wild card, andiamo più in alto e vediamo dove ci porta la stagione”.

Certamente sono parole che un buon manager pronuncerebbe in ogni circostanza, non essendoci mai delle buone ragioni per demotivare la squadra, ma Cora ha aggiunto anche altro mercoledì quando ha discusso in corrispondenza durante le trade deadlines con la precedente gestione del Front Office.

“Non siamo migliorati”, ha detto Cora. “Siamo rimasti gli stessi me le squadre intorno a noi sono lo hanno. Ci sono tre modi in cui puoi procedere durante una trade deadlines: compri, vendi, o rimani fermo. Quando rimani fermo, beh, ci saranno squadre che invece aggiungeranno nuovi giocatori e saranno migliori di te”.

Trovo queste parole degne del miglior Catalano (i più anziani fra di voi capiranno a chi mi riferisco), ma la novità non sta tanto di cosa in ha detto, ma che l’abbia detto. Sarebbe ben strano che tali parole rimanessero lettera morta e Cora rimanesse manager dei Red Sox dopo questa stagione: se l’intento non è quello di vincere, ma galleggiare, il talento di Cora potrebbe essere molto più utile altrove. Naturalmente se dovesse approdare nel Bronx immediatamente il blog trasferirebbe le sue attenzioni alla NFL. 🙂

Ma pensiamo positivo e speriamo che il chief baseball officer Craig Breslow, senta la responsabilità del suo ruolo, esercitato per la prima volta in una trade deadline, per farci vedere come intenda plasmare plasmare il futuro del club. Vediamo quindi brevemente come sono andate le cose reparto per reparto.

Rotazione e bullpen

Anche se i Red Sox non hanno mantenuto le incredibili prestazioni di inizio d’anno, i lanciatori dei Red Sox sono ancora tra i migliori nel baseball: complessivamente i Red Sox hanno un’ERA di 3,54 (sesti nelle major), con la rotazione e bullpen che registrano rispettivamente un’ERA di 3,62 (noni) e un’ERA di 3,45 (ottavi). Tutto questo è buono pensando alle assenze (di Giolito, che non ha mai lanciato, e di Whitlock), le sorprese e le mancate conferme.

La grande sorpresa si chiama Tanner Houck, che ha iniziato la primavera lottando per avere un posto nella rotazione e che ora dovrebbe scendere in campo per lo All-Star game il mese prossimo, detenendo la migliore ERA (2,18 ) tra tutti i partenti dalla AL e la terza nelle major. .

 

Nel frattempo, Bello, è stata la grande delusione. Dopo aver firmato un prolungamento del contratto questa primavera il suo rendimento è andato sempre più peggiorando fino a martedì, quando ha avuto la sua uscita più breve in carriera martedì sera (2.3 IP). A seguito di questo disastro Cora, nel tentativo di metterci una pezza, ha annunciato che Bello prolungherà di qualche giorno il suo riposo in più per scendere in campo mercoledì a Miami. Josh Winckowksi, che ha rilevato Bello per sei inning martedi, inizierà la gara di domenica. Nick Pivetta lancerà venerdì mentre Houck sabato. Speriamo che trovino la soluzione perchè su Bello avevamo riposto le nostre speranze di ripresa, anche nel lungo termine.

Le buone notizie su Liam Hendriks sono confermate: ha lanciato il suo primo bullpen mercoledì lanciando una quindicina di palle veloci, e ha detto che si sentiva bene, ma la prova più grande sarà come si sentirà giovedì. L’allenatore dei lanciatori Andrew Bailey ha detto che il piano ora, se tutto va bene, è che Hendriks lanci un paio di bullpen a settimana per aumentare la tenuta. 

Il fatto che Hendriks sia disponibile ad agosto, incrementando un bullpenn ricco di giovani talenti, fanno crescere i rumors sulla possibilità che i veterani Jensen e Martin possano entrare negli scambi di fine luglio. 

L’attacco 

Come abbiamo detto nell’articolo precedente a questo, i Red Sox hanno trovato la soluzione ai prolungati periodi di poca produzione in attacco mostrati all’inizio della stagione, tanto che ora i Red Sox vantano un differenziale di oltre 44 punti, classificandosi al quarto posto nella American League e all’ottavo nelle major. La loro AVG di squadra di .253 vale il settimo posto nelle major e il loro OPS di .742 il quinto, tutti numeri che sembrano sorprendenti dopo un inizio anno difficile. Per quanto riguarda American League vanno rimarcati la medi a .281 e le 31 basi solo questo mese mese, mentre si registra .820 OPS che vale il terzo posto nel junior circuit.

Nel frattempo si avvicina a grandi passi il ritorno di Triston Casas a cui dovrebbe corrispondere un ulteriore salto di qualità. Il prima base ha girato una mazza per la prima volta mercoledì con una ventina di battute a circa il 75% dello sforzo. Il passo successivo sarà colpire da un tee, seguito da soft toss, per poi passare ad un allenamento alla battuta con una Trajekt Pitching Machine. Si stima che potrebbe essere pronto per un incarico di riabilitazione in due o tre settimane. 

La difesa 

Nonostante i miglioramenti il lavoro per migliorare la difesa non è concluso e deve rimanere una priorità. I Red Sox hanno commesso 21 errori a giugno, in calo rispetto alla terribile serie di 25 a marzo/aprile, ma in aumento rispetto ai 17 di maggio. Il lavoro difensivo extra è stato un punto focale , ma deve rimanere una priorità.

I Red Sox sono ancora in testa alla classifica degli errori con 62, 9 in più rispetto alla seconda peggior squadra di Miami. Non correggere questo andazzo sarà il modo più semplice per uscire dalla wild card race.

Questa analisi mostra anche la strada da seguire per rafforzare la squadra. Oltre a questo però occorre anche che Mr. Henry scucia i cordoni della borsa, altrimenti non si va da nessuna parte. C’è chi pone la domanda fondamentale:  se non l’ha fatto questo inverno, perchè dovrebbe farlo a Luglio? Anzi una squadra in salute è anche un buon argomento per non cambiare nulla. Non c’è nulla da fare: sono dubbi legittimi che non si aggirano con il ragionamento, ma bisogna solo aspettare e vedere.

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Allenamento alla battuta

Indubbiamente qualcosa è cambiato nella clubhouse dei Red Sox. Il negromante Alex Cora da Puerto Rico e il suo staff, quest’anno non si sono arresi alle avversità e hanno continuato a pasticciare con gli ingredienti, almeno quelli che la malasorte ha lasciato a loro disposizione, fino a quando la pozione magica alla fine è riuscita.

Dopo aver iniziato la stagione con una rotazione eccezionale lo staff tecnico è riuscito a registrare la difesa, riportando il tasso di errori in termini fisiologici, per una squadra così giovane e quindi ha aggiustato anche l’attacco. Abbiamo già riferito, in un commento precedente, il diverso approccio utilizzato per gli allenamenti della difesa, iniziato dalla trasferta a Tampa Bay un mese fa. 

Beh ora si scopre che in quella circostanza c’è stato anche un cambiamento per quanto riguarda l’allenamento alla battuta e bisogna dire che i risultati sono miracolosi. Per quanto riguarda il mese di giugno, dopo la vittoria in rimonta per 4-3 sui Blue Jays martedì sera, i Red Sox erano in vantaggio nella major league in media battuta (.296) a giugno, numero di valide (164) e OBP (372). Primeggiano inoltre nella Lega americana per basi rubate (24) e occupano la seconda posizione per SLG (.475) e Run scored (92).

In cosa precisamente sono cambiate le cose a Tampa? Prima di allora, in preparazione di una nuova serie, veniva tenuta una riunione piuttosto lunga, alla presenza di tutto l’attacco, dove venivano presentati punti di forza e di debolezza dei probable pitchers avversari. Questa liturgia è stata modificata a partire dalla trasferta di Tampa, riducendo sensibilmente la durata della plenaria, per poter tenere riunioni individuali con tutti e 13 battitori, per darw, caso per caso, una soluzione personalizzata. Questo diverso approccio si è dimostrato particolarmente utile con i rookie, poco avvezzi ad adattare al loro caso particolare, le informazioni generali date in plenaria. 

Detto così non sembra un’idea particolarmente originale, d’altra parte in ogni azienda del mondo vengono spesso affiancati dei tutor per i nuovi dipendenti, durante l’on boarding, un compito che probabilmente nelle organizzazioni MLB dovrebbe essere affrontato durante la permanenza nelle minors, dove evidentemente i nostri rookie hanno trascorso un tempo limitato e frammentario. 

Per ovviare a questo, ogni giorno, prima della partita, mentre i battitori vanno a effettuare le loro sessioni dell’allenamento in battuta nella gabbia di battuta, hanno check-in informali con l’hitting coach Pete Fatse, o gli assistenti coach Luis Ortiz e Ben Rosenthal o anche il coaching assistant for hitting strategy Joe Cronin. Tutti i giocatori sono coinvolti anche se non necessariamente con gli stessi coach e con la stessa intensità. Il materiale tecnico, come video or heat maps, è disponibile, ma ognuno utilizza cosa realmente  gli può essere utili. 

Le sessioni individuali alleviano la pressione dai battitori meno esperti e, consentendo loro di ottenere feedback più dettagliati, gli aiutano a migliorare in ogni aspetto, anche in fondamentali come lo swing, la posizione delle mani o dei piedi nel box di battuta. Il record di 16-11 ottenuto in questo periodo mostra che l’obiettivo sia stato colto appieno. L’attacco è decisamente decollato a giugno, specialmente per i più giovani come David Hamilton, AVG .288 con .796 OPS e 10 SB a giugno, o Jarren Duran, che è stato tra i migliori battitori delle major questo mese con una media di .353 e 1.005 OPS in 16 partite.

Dove ci condurrà tutto questo? Difficile dirlo. L’obiettivo minimo è quello di non arrivare ancora ultimi, ma questo sembra veramente alla portata, considerando anche che sarà difficile, almeno per i canadesi, riemergere dall’attuale depressione, con il carico degli enormi investimenti effettuati in termini di ingaggi. Ma mai dire mai è lo slogan che l’attuale formula della regular season ha reso attuale per tutti.

In un recente articolo apparso su Over the Monster, è stata analizzato, in maniera strutturata, un concetto che avevamo avuto occasione di scrivere anche nel corso della scorsa stagione: si può andare alle WS anche con record stagionali molto bassi come è successo l’anno scorso agli Arizona Diamondbacks (84W) e ai loro avversari, i Texas Rangers, che ne hanno vinte solo 90 dopo aver perso il primo posto della divisione dopo 139 delle 162 partite.  O anche ai Philadelphia Phillies l’anno precedente, finiti al terzo posto nella loro divisione con 87W, 14 GB sia ai Mets che ai Braves.

Insomma nell’epoca di Rob Manfred sembra proprio che stabilire i migliori record stagionali sia un ostacolo piuttosto che un vantaggio. Spietata in tal senso è l’analisi dei risultati di chi è entrato nelle LDS con un record di almeno 100W negli ultimi 3 anni: 

  • 2021 Giants: 107 wins, lost the LDS 3-2
  • 2021 Rays: 100 wins, lost in the LDS 3-1
  • 2022 Braves: 101 wins, lost the LDS 3-1
  • 2022 Dodgers: 111 wins, lost the LDS 3-1
  • 2022 Astros: 106 wins, won the LDS 3-0
  • 2023 Braves: 104 wins, lost the LDS 3-1
  • 2023 Dodgers: 100 wins, lost the LDS 3-0
  • 2023 Orioles: 100 wins, lost in the LDS 3-0

In 8 occasioni totali, solo gli Astros 2022 non sono stati eliminati. Davanti a queste evidenze è difficile criticare Mr:Henry che stringe i cordoni della borsa: meglio essere perdenti che coglioni. E poi potrebbe capitare anche di pescare il jolly ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo

Questo atteggiamento potrebbe allargarsi e non credo che instaurerà un circolo virtuoso, ma piuttosto un degrado verso il basso della qualità del meraviglioso gioco del baseball, come dice Faso. La modifica delle regole per l’accesso ai playoff che non protegge gli investimenti, rischia di essere l’eredità più pesante lasciata ai posteri da Manfred (il commissario MLB che odiava il baseball), molto più delle stupidate come allargamento delle basi

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Punto di svolta

Dopo l’insperato successo nella serie contro i Phillies, la successiva partita di venerdì notte poteva spalancare un baratro per i Red Sox. Verdugo presentatosi al Fenway come visitors, per la prima volta dal luglio 2019 accolto da bordate di fischi, ha inquadrato alla perfezione il primo lancio di Bello, sbattendolo verso le tribune dietro il CF. Girando sulle basi ha potuto mostrare appieno il suo grande risentimento verso la sua vecchia organizzazione, giustificando appieno la decisione di Breslow di cederlo a New York per tre lanciatori (Greg Weissert, Richard Fitts e Nicholas Judice) nel dicembre dello scorso. Nessuno desiderava che Verdugo vestisse ancora la casacca dei Red Sox, ma rompere un tabù per mandarlo a vestire pinstripes è stata una scelta gravida di rischi che si sono puntualmente verificati. Dopo questo fulmineo esordio la partita è andata di male in peggio, con Verdugo che ha registrato alla fine un 3/5 con 4 RBI e 1R. 

Bello, che era entrato in partita con un’ERA di 1,45 in cinque partenze contro gli Yankees, ma non è riuscito a proseguire la striscia positiva, anzi è stata un’altra serata nerissima non essendo riuscito a superare il quinto inning, consentendo 5R (4 ER) con 6H. 

Ora ci attendevano due gare in diretta nazionale, Il pronostico per la partita di sabato era infausto considerando il matchup fra Criswell contrapposto al partente dei MFY, Carlos Rodón, arrivato al Fenway Park con un’ERA di 2,93 in 14 partite in questa stagione, che era riuscito a contenere gli avversari a tre punti o meno in 13 di quelle 14 apparizioni.

E invece i nostri sono scesi in campo molto determinati e lo hanno colpito duro già con 3 punti nel primo inning per poi aggiungerne altri due nel secondo. Questa partenza a razzo ha dato il tono all’intera serata. I MFY hanno cercato di reagire mettendo a dura prova Criswell (4 IP, 3 H, 2 ER, 2 BB, 6 K) che dopo 88 lanci, ha costretto Alex Cora, ancora una volta, a rivolgersi al suo bullpen già al quinto inning. 

Il primo a salire sul monte è stato Justin Slaten, per contenere gli avversari sotto di due run, che schierano il loro turno alto. A posteriori si dimostrerà un punto di svolta della gara.  Il primo uomo affrontato, LeMahieu, arriva in base per un errore di Rafaela, schierato (inspiegabilmente?) di nuovo SS. Slaten ha poi caricato le basi con un out, con una scelta della difesa e due BB, concesse in sequenza a Soto e Judge. Con Verdugo al piatto, l’allenatore dei lanciatori Andrew Bailey ha visitato il monte per discutere su come affrontare la minaccia. Slaten afferma che sapevamo esattamente da quale parte del campo dovevamo andare per eliminare Verdugo. Effettivamente è stato sufficiente un lancio: un cutter da 93,4 mph, che Verdugo ha colpito duramente a terra sulla destra. La palla è intercettata, con un po’ di difficoltà da Dalbec, che poi si alza e spara a casa per forzare il secondo out. Un ottima giocata per Bobby! Slaten quindi affronta Giancarlo Stanton, lanciandogli cinque lente sweeper consecutive, con una velocità fra gli 83,6 e gli 85,6 Mph. Tutti i lanci erano fuori dalla zona, quasi tutti bassi e esterni a destra. Se l’ex slugger Stanton avesse fatto la bella statuina, avrebbe costretto Slaten a entrare dentro per non concedere il punto forzato, ma invece, cercando di ottenere il break decisivo, sul conto 2-2 ha girato a vuoto per la terza volta,  chiudendo l’attacco con il punteggio invariato, mentre il Fenway esplodeva per l’esultanza.

Fortunatamente i Red Sox non hanno fatto affidamento solo sui propri ottimi lanciatori, ma hanno ribattuto colpo su colpo negli inning finali. Slaten, a cui è stato chiesto un impegno di 47 lanci, il maggiore in tutta la stagione, è tornato in campo anche nel settimo e alla fine ha concesso un punto per un solo homer a Soto La battuta ha superato a malapena il Green Monster e ha portato la partita sul 5-3.  Prontamente i Red Sox hanno rimesso le cose a posto nella parte bassa dello stesso inning. Dopo che Yoshida ha battuto un doppio a destra,  Valdez, entrato come pinch-hitter, batte un line drive sull’esterno centro. Yoshida tocca il cuscino di destra e prosegue verso casa in competizione con un missile terra-terra tirato da parte di Judge. L’arbitro chiama salvo, sul filo di lana e la chiamata resiste al challenge degli Yankees: 6-3. 

Per iniziare l’ottavo Cora manda sulla collina Greg Weissert per arginare l’ultimo serio tentativo della sua vecchia squadra. Dopo aver eliminato al piatto Stanton, ha concesso due BB consecutive e un singolo per caricare le basi. Entra nel box LeMahieu, potenziale punto del vantaggio, che batte una rimbalzante in diamante, provocando un out in seconda molto chiuso. Nuovo challenge, anche questa volta la chiamata è mantenuta,  ma è entrato un altro punto: 6-4

Con due eliminati e corridori agli angoli, Cora non perde altro tempo e chiama Kenley Jansen, che si cucina il giovane fenomeno Anthony Volpe, con 4 cutter sopra i 90 mph, fino a quando si decide ad alzare una volata sull’esterno destro. Nella parte inferiore del frame, Raffaela batte un doppio e Duran lo porta a casa con un singolo ancora verso Judge. Questa volta il gigante è lento nei movimenti e impreciso nella mira, la palla casca in diamante raccolta da Trevino che non può impedire a Duran di conquistare la seconda. Duran avanza ancora  su un doppio gioco avviato da una rimbalzante di O’Neill e torna a casa per un pick off errato da parte del ricevitore.

Con il punteggio di 8-4 i Red Sox completano un’ottima prestazione, con un 1-2-3 inning magistralmente lanciato dal nostro closer. E così siamo arrivati domenica, ancora in prima serata in ESPN, Kutter Crawford contro Marcus Stroman. Crawford ha avuto brutte serate nel recente passato e il solo homer battuto da Judge nel primo inning sembra confermare le nostre paure. La squadra però ha deciso di contrastare la potenza con la velocità, dando vita a un fantastico festival delle rubate. Se ne conteranno 9 alla fine, di cui ben 4 ad opera di Hamilton, che ora ha un posto nella storia dei Red Sox. I battitori del roster attivo dei Red Sox hanno iniziato  domenica con il misero record di  6 su 42 (AVG .143) con due valide extra-base, quattro walk e nove strikeout contro il partente degli Yankees. Questa volta è stata un’altra storia. Stroman che è durato 5 inning e ha concesso quattro run, sette valide e quattro walk con 3 K. I Red Sox hanno rubato sei basi contro il catcher Trevino durante i 5 inning di Stroman.

Nella parte bassa del secondo Raffaela, che chiuderà 3/4, batterà 2 RBI per portarci in vantaggio alla fine del secondo. Poi la partita è segnata dalle rubate di Hamilton che raggiunge la terza al terzo e al quinto e giunge a casa sempre per merito di Devers. Sul 4-1 al sesto quanto Trevino batte un solo homer e Volpe accorcia ancora su WP. Queste sono le premesse per un settimo inning al cardiopalma. Comincia l’inning Bernardino, che non sarà efficace come al solito, concedendo due singoli consecutivi a Verdugo e Stanton, seguiti da un errore di Smith che porta Rizzo in prima, riempiendo le basi con 0 out.  

Entra  Zack Kelly che affrontando  Torres, va sotto 3-0 nel conteggio. Torres guarda i lanci 4 e 5 che attraversano centralmente la zona, aspettando il punto forzato del pareggio, per poi girare a vuoto una sweeper bassa   da 83,6 mph. Torna Trevino nel box, ma va fuori in tre lanci, prima guardando un cutter filo piatto, e poi girando altre due sweeper fuori dalla zona. Per affrontare LeMahieu Kelly utilizza esclusivamente cutter. Va sotto 2-0 nel punteggio perchè l’arbitro ha giudicato male il primo lancio, ma poi  va dentro la zona senza alcuna remora, fino quando l’avversario batte il lancio 4, un cutter da 91,8 mph esattamente al centro della zona,  facile preda del CF.

Lo scampato pericolo mette le ali ai nostri che nella parte bassa: Duran va gratis in prima base, Hamilton è preso al volo, ma due singoli consecutivi di Refsnyder e Devers, portano a casa un punto e due uomini in base. Va al box Wong, il ricevitore più veloce delle major, che batte un linedrive sulla destra. Verdugo, schierato come RF, cerca di protendersi per prendere la palla vicino al palo di Pescky , ma si dimostra lento e impacciato come quando giocava con la casacca biancorossa. La palla passa e porta a Wong un triplo e 2 RBI. Le facce nel dugout ospite diventano tetre e si vede che non vedono l’ora di lasciare lo stadio. I nostri però non ne hanno abbastanza e continuano giustamente a infierire fino a quando  Wong, tornato alla battuta, ottiene il singolo che fissa il punteggio sul 9-3.

E così i Red Sox hanno battuto gli Yankees e i Phillies – le due migliori squadre della MLB – in due serie casalinghe consecutive e, per la prima volta nel 2024, si trovano 2 partite sopra 500.  Se seguitano così il distacco di 3 e 3,5 GB per un posto wildcard è assolutamente gestibile. Triston Casas, che sembrava di buon umore durante la serie contro New York, progetta di tornare contro i Marlins 2 luglio. Dispiace per il dinamico duo che copre il cuscino di prima, che dovrà farsi da parte. Se anche ci volesse qualche giorno in più le cose potrebbero farsi molto interessanti. Quindi smettetela di tenere il broncio e seguite questa stagione, che potrebbe finalmente essere divertente

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L’appuntamento

Molto avanti nella stagione ci troviamo alla vigilia della prima serie durante la quale, quelli là, violeranno il sacro prato del Fenway Park. Finalmente siamo arrivati al nodo principale di ogni stagione ed è difficile capire come affronteranno tutto questo i nostri bipolari beniamini, che continuano ad oscillare fra entusiasmo e depressione.

Emblematica dell’attuale condizione è stata la marcia di avvicinamento a questo fondamentale appuntamento, un crescendo di difficoltà dovendo incontrare dapprima la peggiore squadra 2024 seguita da quella con miglior record NL. L’esito non avrebbe potuto essere più fuorviante. Non dirò nulla sulla partite giocate a Chicago southside, e sulla prima in casa con i Phillies, tranne che mi ha provocato abbondanti travasi di bile: errori, mediocrità, scelte di campo discutibili.

Le cose sono continuate sullo stesso andazzo fino al quarto inning di gara due quando, sotto per 4-0, improvvisamente si è accesa la luce, con Ciccio Devers che batteva in triplo a destra. Nell’inning successivo Hamilton ha avviato la più spettacolare rimonta stagionale e il gioco spettacolare è continuato anche in gara tre, durante la quale abbiamo domato una squadra che si è dimostrata veramente resiliente e fortissima.

In questo weekend le cose saranno ancora più difficili perchè i MFY sembrano davvero una corazzata inaffondabile e viene da chiedersi quale versione dei Red Sox scenderà in campo. Sarà la squadra mediocre che non riesce a scollarsi da quota .500 e che lotta per barcamenarsi  in una divisione difficile o sarà la squadra giovane e battagliera, in grado di creare problemi a chiunque, che è riuscita a mantenere un record di .500 nonostante l’incredibile serie di infortuni a giocatori chiave?

Certamente, dopo anni di vana attesa e dopo le promesse disattese nella off season, i fan hanno perso la pazienza e la serie con gli odiati rivali potrebbe essere un punto di svolta nella stagione e, più specificamente, potrebbe pesantemente influenzare l’atteggiamento del Front office, durante la prossima trade deadline, che è anche la prima volta vedrà che impegnato il nuovo chief baseball officer Craig Breslow. Ci si chiede se questo primo appuntamento verrà ricordato come un momento importante e decisivo nel plasmare il futuro del club, o se invece si seguiterà nella fiera dell’indecisionismo mostrata nelle due ultime stagioni.

Durante lo scorso fine settimana, il Financial Times ha pubblicato un’ampia intervista al principale proprietario dei Red Sox, John Henry, che ha fatto alcuni commenti urticanti sostenendo che i tifosi si aspettano di poter vincere ogni anno e facilmente si deprimono mentre bisogna accettare che le effettive probabilità di vittoria sono sempre esili: 1 su 20 o più probabilmente 1 su 30. Henry ha inoltre sostenuto che occorre resistere alla falsa convinzione, sostenuta da molti fan e media, secondo la quale si dovrebbe ogni anno ipotecare il futuro per il presente, un appello all’austerità dopo un “solo” lustro di astinenza! Infine Henry ha seccamente smentito la possibilità che i Red Sox sarebbero stati messi in vendita nel prossimo futuro.

Mi sembra che queste parole lascino pochissimi spazi alle speranze di un lieto fine, in quanto si afferma con brutale schiettezza che cambiamenti avvenuti al vertice sono indirizzati esclusivamente a farci piacere la minestra, perchè tanto la finestra da cui dobbiamo saltare sarà sempre la stessa. 

Anche se da tutto questo consegue che la classifica che avremo a fine luglio sarà ancora un fattore dirimente, ma solo per rendere più semplice il lavoro che Breslow dovrà comunque portare a termine, anche se non sappiamo precisamente quale sia.

Alla luce di ciò è possibile fare solo vaghe speculazioni in considerazione dei vari scenari possibili, tenuto conto che, per essere competitivi, occorre rimpiazzare le due pedine fondamentali che gli infortuni hanno tolto alla squadra base progettata questo inverno: Story e Giolito.

Per sostituire l’interbase i Red Sox hanno provato parecchie soluzioni da un mix di Hamilton e Rafaela, con lo stesso Hamilton che sembra aver assunto un ruolo più rappresentativo di recente dopo un inizio difficile. Inoltre c’è sempre la possibilità di usufruire più avanti nella stagione del giovane  prospetto Marcelo Mayer, dato in avvicinamento alle major. Dato che la difesa, bene o male, alla fine, sembra aggiustata e che trovare una mazza di grande impatto non è una mossa di facile esecuzione, potrebbe esserci una maggiore attenzione al mercato lanciatori.  Bowden non ha mancato però di mettere in guardia su quanto sia costoso e competitivo questo obiettivo. Anche se fosse possibile considerare lo scambio di giocatori di posizione come Nick Yorke e Matthew Lugo, appena promossi alla Tripla A, o l’utility Chase Meidroth e il prima base Niko Kavadas, le risorse potrebbero dimostrarsi comunque insufficienti per acquistare un braccio destinato anche solo alla metà della rotazione.

Se invece a fine luglio saremo sicuramente esclusi dai playoff, molto probabilmente vedremo partire per altri lidi giocatori destinati comunque alla free agency a fine anno, come Tyler O’Neill , Nick Pivetta e Rob Refsnyder, in grado di realizzare ottime plus valenze.

Viceversa la cessione di Jansen o Martin potrebbe non essere una mossa di smobilitazione totale, che potrebbe essere attuata in qualunque scenario. Jansen, uno dei migliori closer in circolazione, e Martin, un affermato set up man, sarebbero facilmente collocabili mentre, nel frattempo, il bullpen dei Red Sox, il nono miglior ERA del campionato (3,54), potrebbe assorbire sufficientemente bene l’impatto.

Occorre considerare che, a febbraio, i Red Sox hanno firmato un contratto biennale con Liam Hendriks mentre era in convalescenza dopo un Tommy John. Hendriks ha cominciato a effettuare lanci senza salire sul monte e, dopo una settimana di riposo programmata la scorsa settimana, ha iniziato a cominciare a innalzare la sua posizione di lancio. Se le cose andranno come sperato si apre a una concreta possibilità di un incarico di riabilitazione a metà luglio, andando a compensare la perdita di Jansen anche se la squadra fosse ancora in corsa per una wild card. 

Nel frattempo Slaten (2.84 ERA) o Weissert (2.93 ERA) potrebbero essere valide opzioni per il nono inning, come anche Brennan Bernardino (1.03 ERA), mentre il club gode di una buona  profondità nel bullpen con Zack Kelly, senza dimenticare le opzioni Isaiah Campbell e Josh Winckowski, attualmente collocate in Triple-A.

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La magica notte di Emmanuel Valdez

Quando leggo il lineup iniziale della partita non riesco a credere ai miei occhi: Valdez, che era stato richiamato da Worcester per sostituire O’Neill entrato in IL, figurava al quinto posto come DH! Santi Numi, avrebbe detto Snoopy, possibile che in tutto il roster non si trovi nulla di meglio? Refsnyder e Wong con la mazza sono a anni luce di distanza, e anche Romy Gonzalez si era fatto apprezzare più di lui. Anche se le opzioni alternative finiscono qui (perchè gli infortunati sono tanti e il roster resta sempre di 40 uomini), schierarlo con cleanup hitter, subito dopo Devers, continuava a sembrarmi un’assurdità.

Un aspetto positivo tuttavia mi sembrava di intravederlo. Richiamare in prima squadra il seconda base titolare di inizio stagione poteva mettere un po’ di pepe nelle mucose anali del nostro attuale titolare, che viaggia decisamente sotto le più nere aspettative. In effetti Grissom si è più che meritato una sveglia, per le sue prestazioni fino a qui decisamente deprimenti: dopo aver saltato le prime 32 partite della stagione, batte  .148/.207/.160, con una valida extra-base. UNA VALIDA EXTRABASE! Decisamente imbarazzante per un giocatore che veste la nostra casacca per consentire al nostro asso della rotazione di giocare il suo ultimo anno contrattuale ad Atlanta, in buona salute, dopo aver trascorso 4 anni in IL, e con prestazioni da CY Young, peraltro percependo da Boston una piccola integrazione al suo salario di 17M$.

Questo pensavo all’inizio della partita, ma ero scettico sulla buona riuscita del piano di Cora, visti i negativi pregressi di Valdez al piatto. Sono rimasto tenacemente arroccato sulla mia opinione anche quando, nella parte bassa del secondo inning, sul conto di  3 – 2  e 0 eliminati, Enmanuel Valdez ha battuto una palla a 106,4 mph, che ha percorso 399 piedi per atterrare nel nostro bullpen sul centro destra. Era il suo terzo homer stagionale  che riportava la gara in parità 1-1. Ma poi le mie certezze si sono rapidamente frantumate. Nel turno successivo Grissom si infortunava di nuovo al ginocchio sinistro, correndo invano verso la prima e quel diavolo di un domenicano ha continuato a battere come un tarantolato. Nel quarto batteva un leadoff double e arrivava in seguito a calpestare il piatto su Sac Fly. Nel sesto scagliava un’altra palla verso il Pesky’s Pole, per un altro 2 run homer. A quel punto le nostre probabilità di vittoria erano al 95,2%

Dovevo ammettere che c’era stata parecchia presunzione da parte mia!? Dimentico sempre che Alex sa, scruta l’iperuraneo con il suo terzo occhio interiore e ci guida saldamente nelle tempeste procellose, riuscendo sempre a tracciare la rotta verso un porto sicuro! 🙂

Valdez ha avuto quindi la sua notte magica (anche se in realtà a Boston si è giocato nel pomeriggio): un evento con molta probabilità risulterà irripetibile nella sua carriera, anche perchè molte circostanze a lui favorevoli, si sono allineate e hanno magnificamente cooperato al suo suo successo. Il secondo fuoricampo per esempio, caduto a una distanza stimata di 318 piedi aveva una expected batting average di 0,050. e non sarebbe uscito in nessuno degli altri 29 campi della MLB. 

Ma non non vogliamo certamente porre limiti alla provvidenza, che avrà modo, se del caso, di prodigarsi ancora per Valdez, destinato a scendere in campo per coprire il cuscino di seconda, per un po’ di tempo in futuro. Nel frattempo speriamo per lui (e anche per noi!) che sappia cogliere al meglio questa grande opportunità che gli è capitata.

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