Teste che saltano e braccia da curare

Ovviamente non fa notizia aver perso 2-1 la serie nel Bronx, nemmeno aver beccato due HR da Ichiro fa saltare sulla sedia anche perchè sul monte c’era un certo pitcher che al momento prenderebbe delle cannonate anche se nel box di battuta ci fosse il mio nipotino di 7 anni, figurarsi se ci scaldiamo per la prossima serie con gli Angels che sono un’altra bella squadrina che rischia di aver cacciato nel WC un container di dollari negli ultimi due anni ottenendo in cambio il nulla cosmico.

I due temi caldi che invece hanno stimolato la discussione sono il siluramento di McClure e l’intervento al braccio di Crawford; partiamo dal secondo : a Boston non si riesce a star tranquilli nemmeno quando c’è da decidere come e se operare un giocatore. Riassunto delle puntate precedenti : il gomito di CC fa i capricci, secondo il giocatore l’intervento va fatto subito (o meglio ancora ieri), secondo lo staff sanitario dei Sox la cosa non era poi così necessaria. Il risultato della disfida vede una chiara vittoria del giocatore che dovrebbe andare sotto i ferri il prossimo giovedì. Stavolta sono dalla parte di CC, le ultime nostre 40 partite contano come il due di coppe quand’è briscola denari e quindi Crawford può curarsi, se poi l’intervento servisse a vederlo in palla (magariiiiiiiii) il prossimo anno ben venga quest’assenza, piuttosto da rimarcare che il nostro staff sanitario, che già subì l’anno scorso pesanti critiche, venga così pesantemente osteggiato da coloro che dovrebbero stare sotto le sue cure; come al solito c’è che vede una chiave di lettura diversa in questa storia ovvero che i Sox avrebbero spinto per far giocare CC il più possibile per dare una pitturata alle sue cifre e per renderlo un po’ più passabile in caso di trade. Improbabile a parer mio perchè se al contratto osceno aggiungiamo i dubbi sulla sua tenuta (dubbi esistenti sia se si opera che se non lo faceva) Crawford diventa il giocatore più impossibile da cedere. Certo che il suo contratto passerà alla storia come il peggiore nella centenaria storia dei Sox : i primi suoi due anni da noi si chiudono con queste cifre : 623 AB, .260 di avg, 14 HR, 23 rubate. Coco Crisp nei suoi giorni migliori sapeva offrire performances più di livello.

Passiamo al calcio nel retro tirato a McClure. Inatteso a questo punto della stagione, rimane da capire come sia maturata la scelta e perchè : infatti mi chiedo se questo sia solo l’inizio di una stagione proficua per lo sport nel quale eccelleva Maximilien Robespierre e che quindi la testa di McClure sia solo la prima di una lunga serie a saltare oppure come dice qualcuno che questo cambio non sia che una vittoria di Bobby V che quindi avrà l’anno prossimo un pitching coach di suo gradimento e non un sopportato in casa com’era McClure. C’è da dire che Lucchino ha ripetuto anche l’altro giorno che Bobby V guiderà i Sox anche l’anno prossimo; se davvero la scelta sarà questa (decisione che mi piacerebbe poco … ma tant’è) allora mi sembra doveroso che il capo allenatore abbia gente di sua fiducia nei posti chiave, se non altro per togliere facili alibi.

Certo che McClure aggiunge un’altra perla alla sua corona : prima pitching-coach a Kansas City per anni con risultati modestissimi e senza aver cavato un ragno dal buco con uno staff che ha avuto sempre grandi prospetti mai sbocciati (Luke Hochevar in primis) poi a Boston con un team costosissimo tanto fuori squadra che quando passavi indenne il primo inning dovevi andare ad accendere un cero alla Madonna. Ora avremo Niemann ad interim, improbabilissimo sia confermato l’anno prossimo, poi partirà la scelta del nuovo membro dello staff che, chiunque sia, avrà l’ingrato compito di provare di far rendere un gruppo di giocatori nei quali ormai nessuno crede, essendo per di più il quinto pitching coach in poco più di tre anni solari. Alla faccia della stabilità, manco avessimo a decidere Cellino, Preziosi ed i compianti Costantino Rozzi e Romeo Anconetani.

Infine mi allaccio alla vs. discussione circa A-Gon. Non scherziamo !!! C’è ben’altro da fare per ripulire casa che cestinare A-Gon. Vi allungo io alcuni temi di discussione (escludendo le tematiche riguardanti manager e staff in genere) che semmai in un prossimo futuro espliciterò più diffusamente :

  1. Il trio Lescano “birra e pollo fritto” percepirà l’anno prossimo 42 milioni di $. Quanti di questi soldi possiamo gettare nel WC per liberarci di uno se non di tutti ?
  2. Cosa si fa con Ellsbury ? Dubbio : è una superstar o solo semplicemente un giocatore più fragile del mio idolo Marco Van Basten ?
  3. Catcher : Salty da giugno in poi, gli strikeout sono il doppio delle valide. Oh mamma …
  4. Interbase : Aviles da tre mesi è tornato ad essere Aviles. Che si fa nel 2012? Ciriaco ? Mettiamo Iglesias e che Dio ce la mandi buona ?
  5. Bullpen : Chi tenere ? Cosa fare con Bard che in triplo continua a viaggiare a 7.50 di ERA ?

Come vedete ne abbiamo di carne al fuoco, c’è bisogno di un barbecue gigantesco …

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Bersagli sbagliati

Quando le stagioni avanzano inesorabilmente verso un epilogo poco gradito comincia la ricerca del colpevole, aspetto questo che si sente maggiormente in una città come Boston che segue visceralmente la propria squadra. Anzichè concentrarsi sul chiudere la stagione nella miglior maniera possibile, cosa che onestamente non ci sta riuscendo molto, è partita ufficialemte la stagione della caccia al colpevole, il reality che sta infiammando il cartellone a Boston è : “Perchè una squadra che paga 170 milioni di $ di stipendi è affondata ?”

La proprietà s’è sentita chiamare in causa dalla maggioranza degli osservatori e dei semplici tifosi ed ha ritenuto di mostrarsi (bontà loro) in maniera assidua nell’ultimo periodo più che altro per indicare il primo dei bersagli sbagliati. Il succo del discorso di Larry Lucchino è stato : “se andiamo male è colpa della pressione dei mass-media bostoniani.”  La dichiarazione è semplicemente penosa, la stampa è davvero pressante però non ho ancora visto un giornalista che abbia causato un fuoricampo subito o che abbia battuto in doppio gioco, anzi la stampa a Boston è stata anche troppo buona a mio avviso non accendendo la spia rossa d’allarme quando era chiaro che la situazione stava volgendo al peggio. Direi di più : volgere lo sguardo verso la stampa è una ricerca di autoassoluzione da parte dei maggiorenti, anzi è un’offesa all’intelligenza dei tifosi che valgono un po’ di più di quanto pensi Larry Lucchino.

L’altro bersaglio sbagliato a mio avviso sono gli infortuni e ne abbiamo avuto un esempio anche stanotte; è vero … abbiamo avuto tantissimi infortuni, ma non li abbiamo avuti solo noi, abbiamo affrontato gli Yankees che hanno perso Pineda subito, hanno visto il miglior closer della storia rompersi un legamento, più gli infortuni di Gardner, A-Rod, Sabathia etc. etc. Stanotte ve ne siete accorti delle loro mancanze ? Io no … gli Yankees quando hanno avuto sentore che gli infortuni potevano essere pesanti per il loro futuro hanno agito, hanno fatto qualcosa, hanno cercato alternative sul mercato, noi cosa abbiamo fatto ? Nulla, meno di nulla … abbiamo fatto dell’inazione uno stile di vita.

Se vogliamo avvicinarci al centro nella nostra ricerca del bersaglio credo che mirando verso la proprietà ci sentiremmo dire “fuochino”. Chiaro che Henry ed i suoi abbiano fatto tanto a Boston, la storia dei Sox non è piena di proprietari con due anelli, soprattutto i Sox prima di Henry erano una franchigia con seri problemi di gestione economica e con una pessima cultura del lavoro, hanno cambiato tutto questo ed è stato un lavoro enorme, però ad un certo punto hanno visto che per diventare un “brand” (parola che odio) di livello mondiale i Sox non erano il massimo. Il baseball MLB ha un mercato fuori dagli USA che non è enorme : l’America Latina, l’Estremo Oriente e poca poca Europa. Così è nato il progetto Liverpool, la Premier inglese ha un mercato che le Majors non si possono nemmeno sognare, in questo modo il disimpegno verso i Sox è proseguito anzi s’è accentuato e la cosa pone dei seri dubbi sul nostro futuro.

Io sono dell’idea che la prima necessità dei Sox sia tornare ad una politica un po’ più aggressiva, con questa proprietà o con un’altra; non vi nascondo che, con tutti i problemi che avevamo, quando abbiamo fatto passare la deadline del 31 luglio non facendo nulla o quasi ho pensato che fosse il momento di sventolare la bandiera bianca sulla stagione 2012. I risultati di questa politica sono sotto gli occhi di tutti, un piccolo esempio : il povero Morales è stato una bella sorpresa ma messo come partente allo Yankee Stadium mi sembra un agnello sacrificale su un altare pagano, il resto del team è zeppo di giocatori di scarsa qualità o di ricco contratto con qualità un po’ dubbia. Tutto ciò è passato in cavalleria, abbiamo chiuso gli occhi aspettando che le cose migliorassero da sole, siamo ancora lì che aspettiamo.

Un’ultima nota : non voglio scrivere nulla dell’ennesima querelle riguardante Bobby V e il presunto ammutinamento dei giocatori. Basta !!! Questi casini sono iniziati ancora ad aprile e cominciano ad avere stancato. Valentine non m’è mai piaciuto nemmeno quand’era sulla cresta dell’onda, però fino a prova contraria è il manager dei Sox e chi è pagato per giocare si limiti a fare quello visto che ormai è un anno che i Sox giocano un baseball osceno. I giocatori volevano un manager più “players-oriented” ? Avevano Francona e l’hanno tradito in parecchi con un comportamento non professionale, quello che si meriterebbero ora è proprio un sergente di ferro pienamente supportato dalla proprietà, che poi il duo Bobby V/John Henry non rientri in questa categoria è tutto un altro paio di maniche.

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La pace dei sensi

Non avere più obiettivi porta se non altro ad avere un approccio decisamente più morbido alle partite, forse sarà anche l’abbuffata di Olimpiadi (beach-volley femminile in primis eh eh eh eh eh …) ad avere obnubilato il mio cervello ma molto più probabilmente è il fatto che ho spento una volta per tutte le aspettative su questa stagione, baseballisticamente ho raggiunto la pace dei sensi ed i Sox non hanno certo nella loro disponibilità nessuna pillolina azzurra che possa ravvivare alcunchè.

Questo nirvana interiore mi fa accettare una scampagnata vincente come in questa domenica sera con la stessa faccia di una sconfitta per mano di Brent Lillibridge (ripeto LILLIBRIDGE ), spero solo ormai di riuscire a vedere degli spettacoli sportivi decenti, onestamente la partita di sabato sera non rientra molto in questa categoria, i giocatori che si beccano degli out sulle basi per corse al limite del ridicolo oppure gli stessi che vanno nel box scarichi (nessun turno è durato più di 6 lanci) non sono un gran bello spettacolo. Spero almeno che in questo lungo fine stagione che ci aspetta ci vengano risparmiati match poco dignitosi, i playoff non li raggiungeremo più ma salvare la faccia resta un imperativo.

Per mettere un altro bel timbrino alla nostra stagione grottesca ci mancava un bell’infortunio traumatico a Middlebrooks, cannonata in un polso ed arrivederci al 2013;  davvero una disdetta per il nostro terza base perchè aveva bisogno di accumulare turni nel box, ricordo che stiamo parlando di un atleta che compierà tra poco 24 anni e quegli altri 130-140 turni che poteva mettere insieme avrebbero costituito un altro bel capitolo di quel corso da aspirante superstar che il nostro Will ha tutto il diritto di seguire; se non altro l’infortunio di Middlebrooks ha dimostrato che nel nostro front office c’è almeno qualcuno con doti da veggente, infatti quando qualche giorno fa acquisimmo la ex grande speranza Danny Valencia (notizia che mi parve così trascurabile da non meritare nemmeno una nota) mi chiesi perchè mai avessimo fatto questa trade, evidentemente qualcuno se l’aspettava ed ora avremo un altro giocatore che cercherà il suo quarto d’ora di gloria; quando vidi Valencia nel suo anno da rookie mi sarei giocato dei soldi sul fatto che diventasse qualcuno, poi nelle annate successive non ha mantenuto le promesse, la sua carriera al contrario deve essere un monito per Middlebrooks, non basta una bella canzone per creare una gran carriera da cantante, servono molti LP, a Will il compito di dimostrarsi non il cantante da un solo successo.

Intanto nelle cronache da basso impero che circondano spesso i Sox nei momenti difficili (e questo lo è) non possono mancare i nostri due beniamini Lackey & Beckett : il primo se ne sarebbe fregato del divieto imposto da Bobby V al consumo di birra e si sarebbe presentato accompagnato da un paio di Bud nelle club-house in trasferta a Cleveland, il secondo fedele al suo motto “nei giorni liberi faccio quel c… che mi pare” avrebbe chiuso un pub a Boston il giorno prima di dover lanciare contro i Rangers; nelle mie vacanze bostoniane mi par di ricordare che i pub non chiudono proprio prestissimo, una qualsiasi speranza per il 2013 può essere reale senza prima estirpare queste due cisti ? Io non lo credo, ne abbiamo le scatole piene dell’uno e dell’altro, pessimi lanciatori da un po’, pessimi compagni di squadra (ricordiamo ancora certe tirate di Lackey), pessimi professionisti. Le infezioni vanno curate, altrimente rischiano di incancrenire la situazione.

Intanto continuano le voci sul mercato, ancora possibile ricordo previa passaggio del giocatore tra i waivers. Ovviamente stiamo parlando del mercato in uscita visto che oggi avrebbe poco senso prendere gente, l’uomo richiesto è Aviles e la squadra interessata sono gli Oakland A’s che già avevano bussato a questa porta anche prima della deadline di luglio, al momento non se ne farebbe nulla visto che Mr.Moneyball Billy Beane considera eccessiva la richiesta dei Sox, richiesta che non è stata esplicitata alla stampa. La decisione dei Sox di alleggerire il roster ottenendo in cambio dei prospetti è perfettamente logica, riuscire a “fregare” Beane mi pare una speranza eccessiva come la disgraziata trade “Bailey-Reddick” è lì a testimoniare.

Questo è tutto per oggi … e che qualcuno dica a Bobby V di non eccedere con la creatività : Ciriaco all’esterno centro e Salty in prima sono scelte che non vanno in direzione di quell’immagine di serietà che auspicavo prima.

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Come diceva Sandra Mondaini …

E’ l’otto agosto, fa un caldo porco e francamente non ho più argomenti interessanti su cui scrivere da qui alla fine della stagione a meno di non rispolverare le solite cose che i nostri Sox ripropongono ogni volta ovvero che Beckett becca punti dal primo inning contro chiunque, che Lester farebbe perdere un lineup che schierasse tutti all stars, che Valentine cambia i pitcher con un ritardo degno di un treno FFSS pieno di poveri pendolari e che il bullpen da quello che da ma è poverissimo di talento.

Ormai questi temi sono talmente triti e ritriti che rientrano di diritto tra le banalità assolute manca solo che ci mettiamo a dire che si stava meglio quando si stava peggio e che non ci sono più le mezze stagioni e poi il quadro sarebbe completo, come diceva l’immensa Sandra Mondaini in Casa Vianello : ” che barba che noia, che noia che barba”.

Un tifoso Sox poco attratto dalla stagione

Quello che trovo sconvolgente è che queste cose le diciamo noi (e altri svariati milioni di persone) da tempo immemorabile, era proprio così impossibile richiedere un cambio di marcia, un qualcosa che potesse schiodarci dalla mediocrità a cui siamo condannati da tempo ? Non si poteva provare di fare qualcosa di diverso dal rilasciare dichiarazioni che come banalità rientrano tra le cose dette sopra ?

Tra le banalità rientrano ovviamente gli attestati della proprietà circa il lavoro (quale lavoro ?) che Bobby V sta portando a termine. Ricapitoliamo le puntate precedenti : il Boston Herald di qualche giorno fa, giornale di livello scarsino ma che ha il pregio di non far parte del Ministero della Propaganda (NESN etc.), ha chiaramente detto che Bobby V non può e non deve essere parte del futuro dei Sox a causa principalmente della sua incapacità di rapportarsi coi giocatori e col resto dello staff.

Apriti cielo !!! C’è chi osa mettere in discussione la bella storiellina da Mulino Bianco circa i Sox valorosi ma sfortunati, cosa vogliono questi cattivoni da John Henry & Co. ? Poverini … con tutte le cose che hanno da fare come possono interessarsi anche dei Sox ? Un affronto simile non poteva passare sotto traccia ed infatti la proprietà s’è espressa subito con un comunicato di pieno appoggio ed apprezzamento verso l’operato del manager, comunicato che i più ritengono reale e non frutto di una valutazione “politica” . D’altra parte alla proprietà Bobby V serve soprattutto per il fatto che questo essendo tornato in sella dopo in decennio non avanzerà certo proteste quando le menti pensanti dovessero agire contro il sentire comune.

Faccio un esempio : sono sempre più quelli che dicono che a fine anno saluteremo Ortiz ed Ellsbury, un Terry Francona avrebbe alzato la voce, Bobby V che ha un potere contrattuale simile al mio ovviamente non potrà fare altro che dire sì, io rimango della mia idea : ai maggiorenti serviva un personaggio facile da manovrare e non si poteva che andare su un personaggio così “affamato” di baseball MLB da non opporsi ai piani dei maggiorenti.

Intanto la stagione va avanti tra l’inerzia generale e con i soliti problemi che ci circondano dallo scorso settembre …

Che barba che noia, che noia che barba …

PS – Non ho scritto nulla di queste partite coi Rangers anche perchè se finire a quota 80 o 82 vittorie è un tema eccitante come un programma di Gigi Marzullo, ripeto : se avete idee su temi da sviluppare i consigli sono graditissimi

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Keep the faith or leave the faith ?

Oggi mi riesce veramente dura esercitare un minimo di ottimismo, sono reduce dal peggior weekend baseballistico vissuto dal sottoscritto da parecchi anni a questa parte : la Fortitudo ha concluso un girone di semifinale orripilante dopo aver vinto la regular season ed i Red Sox hanno salvato il cappotto (Vicente Padilla aveva idee diverse) con una vittoriuccia striminzita contro i tristissimi Minnesota Twins dopo aver fatto ridere (o piangere) nelle tre giornate precedenti.

Vedo dai vostri ultimi messaggi che si discute molto se continuare ad aver fede o se mettere il campionato 2012 nel baule dove ci vanno le cose malriuscite e cominciare a pensare al 2013. E’ un quesito interessante, la questione viene dibattuta aspramente anche nei forum e nelle message board americane, dimostrazione ulteriore questa che il gruppo che s’è formato in questo blog è un piccolissimo spaccato del grande popolo della Nation che abita il pianeta.

Sono combattuto ma alla fine opto per la logica : la razionalità infatti dice che i Sox giocheranno da qui alla fine per onor di firma, non credo assolutamente che ci sia in questa squadra quel “quid” morale e tecnico per ribaltare la stagione, la fede è una bella cosa ma io non credo ai miracoli, sono un miscredente conclamato e per rianimare questo gruppo di giocatori male assemblati, malamente condotti e con pochissima garra occorrerebbe un miracolo triplo, uno semplice non basterebbe.

Anche sul cosa augurarsi in questo grigio finale di stagione ci sono pareri discordanti, da un lato c’è chi dice che nello sport si gioca fino alla fine se non altro come forma di rispetto verso chi ti viene a vedere o verso che paga abbonamenti salatissimi a pay-tv ed affini, nel mio piccolo io apparterrei a questa parrocchia, nella mia modesta vita agonistica (modesta come risultati ma non come durata) ero il classico giocatore che giocava alla morte anche se non c’era in palio nulla ed anzi mi incavolavo come una pantera se i miei compagni di  squadra non agivano come me e ricordo ancora certi ritorni negli spogliatoi e certe docce parecchio agitate.

Perchè però prima ho usato un verbo al condizionale ovvero “apparterrei” ? L’ho fatto per questo pensiero che ho trovato in rete, pensiero sostenuto da parecchi e che mi ha dato da pensare : mettiamo che i Sox tengano comunque la barra del timone in modo accettabile da qui alla fine e che riescano ad arrivare ad un punteggio di 84-85 vittorie, a distanza comunque piccola dalle posizioni playoffs. La paura che hanno in tanti in un caso simile è che la nostra dirigenza se ne esca con un discorso del tipo “se siano fuori è per pochissimo e la colpa è degli infortuni”, rinviando alle calende greche l’auspicata rifondazione. Costoro credono nel “tanto peggio, tanto meglio” ovvero che se la squadra mollasse e finisse con un 75 vittorie (esempio) verrebbe molto difficile ripresentare le stesse facce ed allora le pulizie invocate dal sottoscritto verrebbero avviate volenti o nolenti.

Ammetto che è un concetto che mi piace poco ed in un “mondo normale” lo getterei nel cestino, ma avendo a che fare con l’ineffabile Trinità che regge i Sox non è un pensiero poi così concettualmente sbagliato, già il rischio di rivedere il trio mangia-patatine e trinca-birra è un rischio reale e costante, se poi il risultato finale offrisse l’alibi di invocare la sfortuna e si rimanesse immobili al mercato si porrebbero le basi per un orrendo 2013. Arriveremo a fare come i tifosi degli Indianapolis Colts che festeggiavano la sconfitta per poi essere i primi al draft ? Io spero vivamente di no, se gli Ineffabili agissero come si deve non ci sarebbe bisogno di invocare queste piccole miserie, mi schifa il fatto di venir portato a pensare robaccia simile, un’altra colpa che io posso imputare a questi mediocrissimi Boston Red Sox del 2012.

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Dritti verso la noia

I Minnesota Twins sono una delle peggiori squadre della Lega. I Minnesota Twins sono quelli che stanno mettendo il timbro finale alla stagione dei Sox, siamo riusciti nell’impresa di perdere altre due partite in casa dimostrando che il disastro coinvolge tutti i settori della squadra, perdiamo battendo poco una sera che il monte regge e perdiamo battendo molto col monte che cede. Insomma … invertendo i fattori il prodotto finale non cambia, si perde e si può pensare che si continuerà a perdere visto che ormai le giustificazioni sono finite e che il target della squadra è quello … uno staff di giocatori simili ti darà una stagione da 80-82 vittorie.

Un’altra annotazione sulla serata di ieri è il “complesso Fenway” che sembra attanagliare parecchi aspetti diversi. Un paio di citazioni : tra il Doubront casalingo e il Doubront da trasferta ci sono 2 punti di media ERA di differenza a favore di quello “da viaggio”; agli extrainning in casa siamo 0-4, in trasferta 2-2; insomma … il Fenway che anche negli anni bui era il fortino in cui rifugiarsi è per caso diventato un peso per molti ? Non so quanto di ciò che viene adombrato possa essere vero, alcuni associano la questione anche alla querelle sui fischi contro Beckett e contro molti altri giocatori. Quello che credo io è che questa squadra difetti di talento … e mi sembra pacifico, ma soprattutto di giocatori da trincea; spariti con gli anni Tek, Schill, Millar e parecchi altri a chi vi affidereste per giocare in un clima da battaglia, fatemi fare una domanda poco decoubertiniana : se dovessimo trovarci in una rissa a chi ci affideremmo ?

Abbiamo una squadra preda di ansie psicologiche che affliggono il rendimento in campo, abbiamo guardato in questi ultimi anni più alle cifre che al loro peso specifico, più all’apparire che all’essere, ormai in parecchi dicono che i Sox siano dei “belli senz’anima” … mah … senz’anima di sicuro, sulla bellezza ci sarebbe parecchio da eccepire.

Non c’è verso, a casa Sox ormai il baseball sembra diventato un accessorio per tutte le altre mille iniziative, alcune nemmeno di buon gusto che vengono messe in piedi. Larry Lucchino è, stante la dichiarazione di John Henry in persona, la persona che effettivamente decide nei Sox, Lucchino ha trasformato i Sox in una macchina che crea soldi, ultimamente si sono persino inventati i mattoni del Fenway in vendita al costo di 75$, lo stesso Lucchino però dimostra ogni giorno di più di non avere un’idea di come debba essere condotta una squadra di baseball, ha messo il proprio pupazzo (Cherington) nella sedia del GM in modo che ci sia uno ligio alle direttive che arrivano, ha creato il suo apparato di informazione compiacente con una linearità di utilizzo che ricorda tanto la Pravda di brezneviana memoria.

La perla di Mr.Lucchino però si chiama Bobby Valentine, l’ha imposto ordinando al suo GM “Re Travicello” di farselo piacere ed ora raccoglie i risultati, l’ultimo frutto bacato di questa unione è la polemica dell’ultimora con Middlebrooks. Chiunque avesse visto una partita di baseball sapeva che Valentine spreca tante buoni occasioni per rimanere zitto e che sarebbe stato un continuo inseguire polemiche, le previsioni sono rispecchiate in pieno nella realtà ma questa era una cosa nemmeno quotata dai bookmakers.

Questi sono i Sox 2012 bellezza !!! Si vive ricordando il passato perchè il presente fa pena ed il futuro potrebbe essere ancora peggio, come attendo volentieri l’inizio della stagione 2013 con una bella rotation con Beckett, Lester e Lackey; tempi difficili richiederebbero scelte difficili, ma per prendere scelte difficili occorrono attributi del tutto assenti nel front office dei Sox, ma d’altra parte perchè fare scelte difficili quando tutte le sere ti trovi 37000 persone che cantano “Sweet Caroline” ?

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Fermi come un semaforo

Tanta acqua è passata sotto i ponti in questi ultimi giorni, come era facile immaginarsi il mercato per i Sox è stato pressochè nullo, verrebbe da dire il solito immobilismo dei Sox, fermi con una squadra che necessiterebbe di cambiamenti seri, la politica dei Sox mi ricorda una gag leggendaria di Corrado Guzzanti che imitava Prodi … toh … fatevi una risata : http://www.youtube.com/watch?v=g6nCN1-PLpc . Siamo immobili e lasciamo passare gli eventi, nel frattempo Aaron Cook continua ad essere un partente ed intanto tutto scorre … panta rei.

L’obiettivo unico dei Sox, tralasciando le mosse minori portate a casa come il cavallo di ritorno Craig Breslow, era liberarsi di Josh Beckett. Vi racconto il momento tipo del nostro mercato in diretta dall’ufficio di Cherington:

Driiiiin.

Mr.x : “Pronto Ben … sono Pinco Pallo degli Atlanta Braves, avremmo necessità di tappare un buco nell’outfield, non è che per caso mettete sul mercato Cody Ross ?”

Cherington : “Ross ? Assolutamente no, è buono, ci serve e per di più ha la dote principale che costa poco. Però semmai se ti serve un pitcher avremmo disponibile Beckett.”

Mr.x : “Scusa Ben, ma ci deve essere un interferenza nelle linee telefoniche … ci risentiamo.” Clic

A parte gli scherzi la trade che i Sox hanno cercato di impostare era veramente un blockbuster, l’idea era di cedere ai Rangers Beckett, Ellsbury e Shoppach, non è chiara quale fosse la contropartita, purtroppo però la cosa denota una volta di più che non ci deve essere molta speranza di rifirmare Jacoby e questo mi secca molto, altro regalo da mettere in conto al contrattone di 7 anni per Crawford.

Visto che s’è cominciato a parlare di Beckett, voglio affrontare il tema del giorno ovvero i fischi che s’è beccato dopo la sua uscita per infortunio l’altra sera. Come spesso accade i pareri vanno da alfa a omega. A leggere illustri pareri sul Boston Globe di ieri sembra che i fischiatori abbiamo demolito l’onore secolare della Nation, mi spiace ma io questa linea non la appoggio, Beckett raccoglie quello che ha seminato, io ammetto che non avrei fischiato, ma posso anche capire chi l’ha fatto; in pochi mesi ci siamo sorbiti la “gang del pollo fritto”, la partitina a golf il giorno dopo aver saltato per infortunio una partita, tutto ciò condito con una dose di arroganza fuori misura; mi gioco la casa che parecchi hanno pensato ad un infortunio “politico” ed ammetto di averci fatto un pensierino anch’io, a questo portano le mosse di Mr.Beckett, un rapporto ormai logoro che non si vede come possa durare per altri due anni, se la telenovela Dice-K vi ha stancati vedete ben di prepararvi, la soap-opera Beckett è molto molto molto peggio. Poi qualche giocatore dirà che a Boston è diventato impossibile giocare e mugugni vari l’altra sera ci sono stati, io spero invece che sia chiaro che a Boston è difficile giocare per i fancazzisti alla Beckett, gli Ellsbury che appena tornati da un infortunio alla spalla si stampano sul muro per fare un out saranno sempre bene accetti.

Intanto nel solito delirio di infortuni ovvero Nava, Atchison col Tommy John, Papi che non è pronto, etc. etc. si staglia gigantesca la figura di Ryan Sweeney; questa mi mancava : uno che si frattura una mano (due mesi di prognosi) per aver dato un pugno ad una porta dopo un out è un aspetto del baseball che non avevo considerato, a casa mia uno così viene definito citrullo, ora ci ritroviamo corti come esterni (infatti abbiamo dovuto richiamare Kalish) e per di più abbiamo perso un uomo che poteva essere interessante in ottica mercato. Non so cosa preveda il contratto collettivo in un caso simile, dico solo che vedrei come sacrosanto se i Sox si rivalessero in qualche modo verso il giocatore per il danno causato dalla sua dabbenaggine.

Insomma … i soliti Sox che fanno e disfano, certo che dopo una stagione simile saremo tutti più vecchi, io sono già cotto ora, e dire che al momento non giochiamo nemmeno malaccio, abbiamo portato a casa due partite coi Tigers e da stasera affronteremo i Twins in una serie da 4, ovviamente per alimentare la fiammella della speranza (non negatelo che sotto sotto una speranziella l’avete anche voi) occorrono tante vittorie, i Twins sono la classica squadra con nulla più da dire nella stagione, con in più qualche giocatore importante che avrebbe gradito andarsene e che invece è rimasto, perdere altro terreno con un team come quello di Minneapolis sarebbe un peccato mortale, l’ennesimo, chissà … dopo “i peccatori di Peyton Place” forse qualcuno scriverà “i peccatori di Fenway Park”, sono sicuro che diventerebbe un best-seller.

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Pedro II° Imperatore

Come si fa a non voler bene a gente come Pedro Ciriaco ? Come leggevo stamattina su un blog : “è più decisivo lui che il duo Beckett & Lester”. A parte gli scherzi se questa serie vinta nel Bronx non ci sveglia allora non ci riuscirebbe nemmeno una damigiana di caffè, non che il nostro campionato cambi faccia per aver portato via un due su tre nel Bronx, ma se non altro spero che queste partite possano servire a dare un minimo di spinta ad una squadra che ormai sembrava (o sembra) aver messo il cuore in pace.

Partite come queste aumentano però anche i rimpianti per quello che poteva essere e non è stato, non credo che la crew dei commentatori legga i vostri messaggi nel blog ma hanno ripetuto le medesime parole dette da voi in passato, ovvero che sarebbe bastato un bilancio in pareggio della coppia Beckett & Lester per essere in testa alla classifica della Wild Card e ad una stretta incollatura dagli Yankees, da un lato la cosa mi pare che focalizzi bene il problema che ha tarpato le ali alla nostra stagione, molto più che la grana infortuni, dall’altro rimane il problema di come risolvere la situazione, arrivano molteplici reports riguardanti il fatto che Beckett ormai venga offerto a destra ed a manca, fino ad ora con scarsissimi risultati nonostante i Sox siano disposti a mangiarsi la fetta maggiore del corposo salario che Beckett deve ricevere nei prossimi due anni; è inutile … non ce la facciamo a sbolognarlo, per definire quanto Beckett abbia rotto gli zebedei a tutti vi scrivo cosa dice un noto sito americano : “The Red Sox are “trying to dump” Josh Beckett, according to ESPN Boston. Per chi non lo sapesse il verbo “to dump” significa proprio quello che sembra ovvero disfarsi, scaricare, etc. etc. come fosse un vecchio televisore scassato, pensare invece che l’unico giocatore che invece tutti ci chiedono è Cody Ross che è uno dei pochi che non vorremmo cedere.

Di sicuro Ross ci serve anche perchè il bluff Crawford si dimostra tale ogni giorno di più, Bobby V ha confessato che Crawford non ha l’autorizzazione dai medici a giocare più di quattro partite consecutive e che il giocatore è in difficoltà a sbracciare dall’outfield, le ultime ci dicono che in 7-10 giorni si dovrebbe decidere se il nostro esterno dovrà operarsi. Parere personale : si deve fare l’operazione subito !!! Nell’outfield siamo abbastanza coperti con dei giocatori che comunque danno un contributo anche maggiore di quello che può dare un Crawford acciaccato, per il nostro carissimo esterno qualora si operasse adesso si aprirebbero le porte per un ritorno in tempo col prossimo Spring Training, insomma … quest’annata per CC è andata, tanto vale operare al meglio perchè la prossima non vada a putt… come questa.

Intanto sul fronte possibili arrivi tutto tace. La possibilità Josh Johnson sarebbe già tramontata causa il desiderio dei Sox di non cedere alcun prospetto ed altri nomi non ci sarebbero nel nostro schermo radar, non era un pronostico difficile immaginare che il mercato in arrivo non offrisse nulla, fino a che non si libererà spazio salariale non si farà nulla. Dispiace, ma non serviva molto per provare di svoltare la stagione, ma i paletti imposti dalla proprietà portano gioco-forza a questo stallo che ormai perdura. Peccato che al mercato non si possa acquisire un nuovo proprietario, comincio a credere che il primo movimento che ci serve è proprio quello, ma d’altra parte perchè Henry dovrebbe vendere i Sox ? Sarebbe come ammazzare la gallina dalle uova d’oro, dove altro trova un team reduce da tre anni disastrosi col pubblico che riempie lo stadio ogni volta e che fa migliaia di abbonamenti alla TV via cavo ?

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Ultima chiamata ?

Mentre John Henry & Soci usano il Fenway per farci giocare il loro asset principale, tra parentesi perdendo, i Sox arrivano alla centesima partita della stagione nella solita posizione di classifica che, partita più o partita meno, ci perseguita dall’inizio dell’anno ovvero essere a cavallo della media .500, un team ormai plafonato al suo solito livello di mediocrità perfino incapace di decidere cosa fare della stagione, se mandarla definitivamente in vacca (termine forse troppo tecnico) oppure se tentare di fare una rimonta a questo punto molto improbabile per tentare di prendere un posticino nella post-season.

Mancano cinque giorni alla dead-line che dovrà darci i roster finali delle squadre ed i Sox, come consuetudine ormai, brillano per la loro assenza confinati in quel girone dantesco di pessimi contratti da smerciare e di ancor più pessime prestazioni che ormai sono una palla al piede che non riusciamo a toglierci di dosso. A parere di molti la situazione è ormai segnata solo che nessuno ha il coraggio di dirlo, comunicare al mondo che i Sox sono fuorigioco per il 2012 significherebbe rinunciare a tutta quella paccottiglia di retorica circa i tutti esauriti consecutivi, i Sox sempre sulla cresta etc. etc. che è il refrain della dirigenza dal suo insediamento.

Forse però ci si sta rendendo conto che ormai il re è nudo e che tra poco tutti i bluff verranno visti tanto è vero che su WEEI che è un po’ la “radio di regime” s’è sentita oggi questa frase da parte del commentatorr del morning show Gerry Callahan: “se non sono venditori sono bugiardi”. Fatti i complimenti allo speaker per la sincerità bisogna aggiungere che sulla stessa radio è stata riportata la voce che si starebbe cercando una destinazione per Beckett ma nessuno avrebbe espresso interesse nemmeno se i Sox fossero disposti a mangiarsi la parte maggiore dei 34 milioni di $ ancora presenti nel contratto del texano “simpaticone”. Insomma … i Sox ormai considerano la stagione andata e si cerca solo chi possa avere il coraggio di presentarsi alla stampa per comunicarlo … e per prendere le pernacchie e gli ortaggi in faccia da parecchi giornalisti che aspettano il tapino per sbranarlo.

Ci sarebbe un’altra possibilità, provare di usare questa sessione di mercato per cominciare la ricostruzione non più procrastinabile. Anche in questo caso le mie speranze credo durino nemmeno lo spazio di stanotte, cercare un innesto per il medio termine sembra un modo di ragionare che non appartiene più ai Sox, anche perchè ormai s’ instaurato una specie di terrore per i contratti a lungo termine, se provassimo di ingaggiare Josh Johnson (esempio) mica possiamo fermarlo solo per un anno, invece ai Sox sembra che ormai la fiducia nelle proprie scelte si sia così incrinata dopo i disastri di Crawford, Beckett, etc. etc. che ci siano blocchi precisi (dettati dalla proprietà ?) per proporre solo contratti corti.

Alla fine, sommato tutto ciò, cosa attendersi dai prossimi giorni ? Io mi aspetto poco, al massimo qualche movimento minore, niente blockbuster trades o simili, i Sox hanno merce al mercato che nessuno cerca, un po’ come quelli che producevano TV col tubo catodico quando ormai tutti vendevano TV piatte, chi è vendibile sono i nostri giovani i Brentz, Lavarnway, Barnes e così via, ma per una squadra messa come la nostra ha senso impegnare il proprio futuro ? E se sì in quale misura ?

Intanto con questi dubbi che aumentano ogni giorno ci presenteremo nel castello di Dracula nel Bronx, i beneamati pigiamini avevano un problema all’esterno dato dal grave infortunio di Gardner ed hanno ovviato alla cosa e mi gioco dei soldi che faranno qualcosa anche per la terza base visto che A-Rod sarà ai box per un bel po’. Pensate … una squadra ha dei problemi generati dalla durezza della stagione ed agiscono per ovviare a questi problemi, un’altra squadra un po’ più a nord ha problemi molto maggiori e decide di rispondere con una sopportazione degna del Mahatma Gandhi. Ma d’altra parte la famiglia Steinbrenner non ha mica da badare al Liverpool, alla scuderia Nascar e ad altre 100 cose, ha solo una squadra di baseball MLB. Tranquillo Mr.Henry !!! Tra poco inizia la Premier League inglese

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Quando iniziano le pulizie ?

Non m’era ancora capitato di iniziare il mio pezzo della domenica mentre si sta giocando il secondo inning, eravamo rimasti ai Sox che spesso facevano fatica a reggere il primo inning, era dura pensare che si potesse peggiorare ma ci siamo riusciti, ora non riusciamo a reggere nemmeno il primo lancio, dopo di questo mi posso aspettare che le squadra crolli all’inno nazionale e poi semmai anche durante il batting practice.

Il mezzo da trasferta dei Sox

Dicevo che è ora di fare pulizia, sarà difficile ma dobbiamo liberarci delle zavorre che appesantiscono la nostra mongolfiera, purtroppo  Lester sembra un ex, leggo che Atlanta avrebbe chiesto informazione circa il suo status, a questo punto credo che sarebbe bene per entrambi dividersi, arrivo addirittura a dire che i Sox potrebbero prendersi carico di una parte dello stipendio esattamente come dovrebbero fare anche con Beckett. I tifosi mandano giù tutto e spesso la Red Sox Nation ha dimostrato di avere uno stomaco in grado di digerire anche la diossina e le scorie atomiche, non credo però che sarebbe così silente qualora l’anno prossimo le venisse riproposto Beckett con Lester e semmai col ritorno dell’altra ciste chiamata John Lackey: il terzetto “beer & fried chicken” ha già dato; due terzi del gruppetto è stato in grado in passato di dare un contributo di grandissimo valore, ma ora non sembra essercene più. E’ l’ora di rifondare, di fare scelte a lungo termine a partire dal manager, per continuare con gli assistenti e per finire con il personale giocatori.

Non ho scritto nulla di tecnico anche perchè credo che l’aspetto tecnico in questa situazione ridicola non sia certo la parte predominante del problema, spesso nello sport quando un giocatore rimane molti anni nello stesso posto vengono un po’ a mancare le motivazioni e si sente il desiderio di cambiare aria, qualche tempo fa Peter Gammons scrisse che Lester aveva fatto sapere di non essere più contentissimo di stare a Boston, il report giornalistico fu negato dall’interessato; io non so ovviamente se la cosa sia vera o meno, ma forse non è nemmeno importantissimo, quello che è importante è che l’inazione non deve essere più ammessa, è tempo di fare qualcosa, la stagione sta andando a rotoli e siamo all’inizio di una settimana terrificante dove andremo a trovare Rangers e Yankees e potrebbe anche essere che dopo questa settimana arrivi il momento di iniziare a pensare al 2013.

Per ricostruire i Sox occorrerà essere aggressivi al mercato dei free agent e per fare questo occorre uno spazio salariale che al momento non c’è, a Cherington il compito di crearlo, sarà difficilissimo ma è necessaria una robusta ventata di aria fresca visto che nella nostra casa continuano ad annusarsi essenze di pollo fritto, odore che francamente ha stancato.

E se poi a fine partita i Sox avessero compiuto una rimonta etica prendete questo pezzo e stracciatelo … e semmai fate una pernacchia al blogger.

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