Dallas vs Boston

Difficile trovare due città più differenti di Dallas e Boston : sono diverse nella composizione sociale dei cittadini, nella politica, nelle passioni ed anche nello sport. Boston ed il New England sono posti dove un europeo può ambientarsi in un quarto d’ora, Dallas sembra aliena come la superficie di Titano.

Anche nello sport come dicevo c’è un mondo di differenza : a Boston il 99% della gente non rinuncerebbe mai alla vecchia cara bomboniera del Fenway, a Dallas non c’hanno pensato un secondo ed hanno costruito per i Cowboys (ok … è football ma rende l’idea) quella cattedrale un po’ tamarra da 100000 posti del nuovo stadio da football.

Abbandoniamo un attimo la sociologia da due soldi che ogni tanto metto nei miei pezzi e buttiamo un’occhiata ai matchup della serie : Bedard vs Wilson – Lackey vs Lewis  – Beckett vs Harrison – Wakefield vs Ogando. Siamo sinceri : col lineup messo come è messo (a proposito, molto probabilmente Ellsbury assente anche oggi) portare a casa un pareggio sarebbe già una gran cosa.

The Ballpark in Arlington - casa dei Rangers

Mi incuriosisce molto Bedard questa notte, anche su molti siti americani si legge che la rotation è rimasta invariata per testarlo, ovvero stasera sarà una specie di prova del nove per vedere Bedard contro un playoff contender, CJ Wilson è un brutto affare vedremo come andrà il nostro attacco, non giochiamo contro i Royals faccio presente e quindi è improbabile un HR di Crawford e sopratutto un triplo di V-Tek, Lackey contro Lewis è un quiz, non sai mai il nostro cosa ti darà : può prendere pallate a iosa ma può anche star lì con la testa; di Beckett mi fido sempre, la sfida di Wake e Ogando sembra invece una sfida a cazzotti tra il sottoscritto e Mike Tyson. Vedremo …

Serie comunque importante, un risultato brutto non sarebbe facile da gestire, con una stampa sempre fin troppo sensibile, beati i Rangers : a Dallas sui giornali si trovano solo pagine di football così loro possono rimanere sottotraccia, i Red Sox invece sono “on the edge” dal 1901 che guarda caso è anche l’anno di fondazione della squadra. Come dicevo d’altra parte … Boston e Dallas sono due città agli antipodi : una diede al mondo quella grande speranza chiamata J.F.Kennedy, l’altra ci ha dato due Bush e ci ha tolto JFK per sempre.

Più diverse di così ….

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A noi poi piace anche la wild card

Se qualcuno pensa che il titolo sia un po’ come la storiella di quello che cascò da cavallo e che disse che tanto voleva scendere, ebbene … ha perfettamente ragione, preferiremmo vincere il titolo divisionale, cosa per altro riuscita solo nel 2007 recentemente, ed invece tutto sembra indicare che la Wild Card possa essere l’approdo finale dei Red Sox.

Per completare un weekend baseballistico a dir poco amaro per il sottoscritto, vedasi anche i risultati del campionato italiano, è arrivata una sconfitta abbastanza grottesca nel cuore della notte in quel di Kansas City grazie, se così si può dire, ad un inning da otto punti da parte dei Royals, inning che ha rimandato per l’ennesima volta le speranze di vedere la duecentesima vittoria di Wakefield, uscito coi nostri ancora in vantaggio, e che ha impedito a questa versione ultra-incerottata dei Red Sox di scavalcare i pigiamini che nella notte hanno visto un’altra perla di Burnett incapace di resistere due inning a Minneapolis.

Buon per noi che venerdì notte un buon Miller abbia portato a casa senza grossi problemi una vittoria comunque importante, perchè nulla deve essere dato per scontato per questa versione light dei Red Sox, perchè alle assenze di Youk e Ortiz per questo weekend (almeno) si aggiunge anche quella di Ellsbury a causa dei postumi di una pallata presa nella schiena, tempistiche per il ritorno ? Dovrebbe, e prendete questo con il massimo beneficio d’inventario, essere cosa di due o tre giorni, speriamo bene perchè ormai a forza di togliere dei titolari rischiamo di dover assegnare delle maglie con un concorso premio tra i tifosi.

Un altro segno del momentaccio è il crollo di prestazioni di quello che fino ad ora era stato un rilievo assolutamente affidabile ovvero Matt Albers, con la prestazione tragica di stanotte (un out fatto – cinque punti subiti) abbiamo nel mese di agosto 8 inning lanciati – 11 punti subiti, forse Francona potrebbe mettere Wheeler come setup primario quando serve prima d’arrivare alla coppia Bard-Paps, Wheeler che ha cifre eccellenti dopo il suo ritorno dalla injured list in maggio.

Tutte queste alchimie rischiamo però di contare come il due di coppe quando è briscola denari se non ritornano i titolari, sfido qualsiasi squadra a non aver problemi mancando tre dei primi cinque uomini del proprio lineup titolare, Ortiz ieri almeno ha messo insieme una quarantina di battute durante il batting practice, quindi verrebbe da dire che non manca molto al suo ritorno, per Youk la prima data nella quale sarà eleggibile è il 30 agosto e la speranza è che non servano giorni extra.

Intanto speriamo in una buona chiusura stasera a Kansas City, finalmente ad un orario buono anche per noi europei, e poi speriamo di ottenere qualcosa di buono dalla serie ad Arlington contro i Rangers, una squadra che sta crescendo molto bene di condizione e a questo punto nostra probabile avversaria nel divisional playoff; ascoltando i commenti su ESPN aumentano quelli che credono che sarà molto dura togliere ai Rangers il pennant dell’American League, il discorso che fanno in tanti è : “gli Yankees hanno problemi nella rotation, i Red Sox pure, i Rangers no”. Ai nostri il compito di ribaltare questi discorsi, chiaro che ad organico completo la cosa sarebbe più facile.

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Come il 2010 ?

Ci sono scricchiolii sinistri nel mondo Red Sox. Sembra di vivere il deja-vu della stagione scorsa : arriva agosto, siamo nel pieno della corsa per i playoffs ed i Red Sox cominciano a perdere i pezzi con una lista infortunati che comincia ad essere lunga come l’elenco telefonico di New York; la notizia è di ieri e semmai parecchi di quelli che leggeranno queste note lo sanno già, ma abbiamo perso (speriamo solo per i canonici 15 giorni) Kevin Youkilis.

Su forum vari e su tutte le bacheche girano le solite domande ovvero com’è possibile che puntualmente a questo punto della stagione, e la cosa si manifesta almeno dal 2008, molti giocatori si rompono e quelli che restano vanno puntualmente in calando di forma. Ovviamente la risposta, ammesso che una risposta logica ci sia, non è in mio possesso, quello che posso dire è che Francona è abbastanza aduso ad una preparazione che comporti una sorta di rilascio in questo momento dell’anno per avere tutti carichi al 100% per il mese di ottobre. Non so se è vero, ma se poi ai playoffs non ci si arriva, come l’anno scorso, questa strategia rischia di essere gradevole come un gatto attaccato ai testicoli. Quest’anno con 8½ di vantaggio non correremo questo rischio … ma tant’è.

Anche sul fronte Ortiz non ci sono notizie se non quella che sta camminando con l’ausilio di uno stivaletto che deve servire ad alleggerire il carico del peso (abbondante essendo Ortiz) sul tallone infiammato, continua però ad essere teoricamente a disposizione. Fatto sta che per il momento non c’è una data certa circa il suo ritorno in formazione, la speranza è che possa dare un contributo nella difficilissima serie che partirà lunedì ad Arlington contro i Rangers che, come nel 2010, stanno crescendo di condizione proprio in questo momento e semmai sarebbe una bella cosa rubargli il preparatore atletico visto che sembra fare alla grande il suo lavoro. Se non altro questi infortuni possono essere l’occasione per dare un’occhiata un po’ più in profondità al nostro farm system, stanotte ha debuttato Ryan Lavarnway, catcher 24-enne che deve imparare tanto dietro il piatto secondo ciò che dice Francona, ma che si spera possa dare un contributo in attacco visti i suoi 30 HR nelle minors.

Ryan Lavarnway

Rispetto al mio pezzo precedente ci sono state due partite : l’ennesima dieta offensiva contro i Rays ed una vittoriuccia stanotte a Kansas City, buona comunque per rimanere attaccati alla targa di Girardi & his band e con un vantaggio ampio su Tampa . sulla bestia nera Tampa credo che ormai non si debba dire più nulla, sulla vittoria al Kauffman Stadium se non altro possiamo finalmente registrare la decima vittoria stagionale di Beckett ed il fatto che i Red Sox avranno speso tanto, avranno tanti campioni in squadra … ed in injured list, ma il vero leader è sempre uno solo, come la copertina di Sports Illustrated testimonia

Dustin Pedroia : the one and only

Sperando che prima o poi qualcuno ritorni e che i bimbi di Pawtucket possano restare in Rhode Island a maturare, stasera vivremo un’altra esperienza pericolosa : il ritorno sul monte come starter di Andrew Miller … come cantava Vasco : ” Voglio una vita spericolataaaa “

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Tre valide a partita

Con tre valide a partita si va poco lontano, è andata bene aver vinto la prima partita del doubleheader di ieri e la si è vinta soprattutto perchè Jacoby Ellsbury è un’arma illegale che andrebbe bannata dai trattati internazionali, però il momento non è comunque facile. Diamo una piccola analisi.

L’attacco gira con difficoltà e ieri abbiamo avuto la spiacevole sorpresa di avere Big Papi (che era molto caldo) fermo ai box con una borsite al tallone destro, ammetto che non avevo idea di cosa diavolo fosse una borsite e mi sono dovuto cercare il significato su wikipedia, fatto sta che Big Papi è fermo per qualche tempo, Terry Francona nel post-partita ha detto che il nostro slugger non dovrebbe entrare in lista infortunata, quindi dobbiamo attenderci che ci vada secondo le più consolidate tradizioni della casa, ricordiamoci sempre di Buchholz che doveva fermarsi per un’estrema precauzione ed invece ce lo siamo visti sparire fino a chissà quando.

Se l’attacco non gira è anche perchè ci sono alcuni giocatori in un momento un po’ down, quando una squadra ha fuori dei giocatori importanti vorresti che chi resta desse un contributo valido, tanto per non fare nomi sto parlando di Crawford, invece mi sa che il momento che Crawford diverrà un fattore per questa squadra sarà quando le galline faranno latte, ieri sera, dopo tre brutti strikeout in striscia, siamo tornati ai boooooes corali che caratterizzavano l’inizio stagione. Coraggio …. mancano solo 6 anni ed una cinquantina di partite alla fine del suo contratto.

Va detto qualcosa anche su Gonzalez che continua con la sua media spettacolosa ma non batte un HR dal 7 luglio, non so se la causa di ciò siano stati i 120 swings fatti all’homerun derby dell’All Star Game, come si sente dire in giro, ma onestamente ci si aspettava qualche pallina in più transitante vicino al Pesky Pole, chiaro che se Big Papi mancherà qualche partita sarà bene che offra un po’ più di punch altrimenti mettere punti sul tabellone sarà arduo.

Tra le cose buone di queste due partite ci dobbiamo però mettere alcune cose : prima di tutto il triplo gioco fatto in gara-2, evento che non capitava dal ’94, l’eccellente prova di Lester e la buona prova di Bedard, per lui ci sono sei innings di buona qualità e se non fosse stato per un paio di frittate difensive di Lowrie il nostro nuovo pitcher avrebbe avuto delle chances di portare a casa la prima vittoria in maglia Boston.

Stasera si chiude la serie con Tampa prima di partire per un’altra trasferta lunga da 8 partite a Kansas City e Texas, chiaramente il momento è quello che deciderà le sorti della regular season e negli ultimi anni il mese di agosto ci è storicamente nemico, oggi i pigiamini sono avanti di mezza partita ed ovviamente non ci stanno restituendo la cortesia perdendo qualche partita a KC come facemmo noi poco tempo fa in casa. Questa gente del Bronx …. si vede che non sono dei gentlemen

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Flop a Seattle

Dalle mie parti, e non solo dalle mie, c’è l’usanza di festeggiare il Ferragosto con una bella guerra di gavettoni, usando qualsiasi mezzo per spruzzarsi addosso dell’acqua; nella verde Seattle ai Red Sox è proprio capitato questo : hanno ricevuto una bella secchiata di acqua ghiacciata quando meno se lo aspettavano, due brutte sconfitte contro una squadra mediocre che è in una fase appena abbozzata di ricostruzione.

Io tendo più a scusare la partita di sabato, quando è capitata una di quelle cose imponderabili che rendono il baseball uno sport delizioso : sarà dura rivedere Beckett subire tre punti prima di riuscire a fare il primo eliminato, oppure cinque punti prima di fare il secondo; se non altro c’è da mettere in conto una bella reazione psicologica ed emotiva della squadra che è quasi riuscita a rimettere in piedi il match picchiando due homerun al sesto su King Felix.

Personalmente invece mi desta qualche preoccupazione in più la sconfitta di domenica sera, nata certamente da una prova offensiva molto sbiadita, ma anche e soprattutto dagli affanni sul monte di Wakefield incontrato con continuità dalle mazze dei Mariners, con lo svolgersi della stagione la forma per il nostro veterano sembra essere molto in calando, cosa abbastanza comune nei giocatori pluri-veterani vedasi anche Varitek; chiaro che non abbiamo tutte queste alternative a Tim, quelle provate come Miller hanno dato un responso modesto, altre possibili alternative come Millwood non sono state nemmeno fatto avanzare in prima squadra ed il giocatore è stato invece recentemente rilasciato. Non so se verrà buttata un’occhiata ai giocatori messi nei waivers, molti commentatori lo danno come estremamente improbabile, di sicuro malediremo pesantemente l’infortunio di Buchholz che sta mandando a catafascio molte certezze nella nostra rotation.

Tra le cose andate male nella Emerald City c’è da metterci anche la direzione arbitrale : tra le voci passive dobbiamo considerare due chiamate palesemente sbagliate ieri sera in principio di partita, specialmente quella sul tentativo di doppio gioco girato da Lowrie è costata parecchio ed anche la chiamata di venerdì sull’arrivo a casa base di Ellsbury ha avuto un elevato peso specifico (oltre ad aver comportato l’espulsione di Francona), potremo raccontare ai nipotini di aver visto un arbitro cambiare decisione, capita tanto di rado la cosa da lasciare perplessi, quante polemiche si eviterebbero se venisse ampliato l’uso dell’istant replay sui casi di arrivo in base, sulle rubate/colti rubando ….

Archiviata l’infausta Seattle, coi pigiamini di nuovo appaiati o quasi in classifica, prepariamoci ad un periodo caldo, a partire dalle tre partite con Tampa da svolgersi in poco più di 24 ore; cercando di prendere ispirazione da Jack Bauer (guardavate 24 … vero ???), a causa del rinvio per pioggia della sfida dei Rays ci sorbiremo James Shields cosa della quale avremmo fatto volentieri a meno; comunque non bisogna disperare, quest’anno i nostri sembrano essere dei castighi contro i pitcher di nome (do you remember CC Sabathia ? ) e sembrano essere teneri verso quelli semisconosciuti …. Charlie Furbush è semplicemente l’ultimo di una serie che comincia ad essere lunghina. Se non si vincerà la division sapremo subito dove la si è persa : contro gli onesti lavoratori di KC. Seattle, Pitt etc. etc.

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La fortuna aiuta gli audaci …. e John Lackey

Il baseball è veramente uno sport bizzarro, se non stai attento sei letteralmente sommerso da cifre, statistiche e da tutta una serie di numeri che possono anche fuorviare la visione complessiva. Il padre putativo degli sport USA in Italia (ovvero Dan Peterson) ci diceva : “ci sono bugie, grosse bugie e peggio ancora le statistiche.”

Il cappello serve ad introdurre la cosa più buffa leggendo le cifre dei nostri lanciatori : l’uomo con più vittorie (a pari merito con John Lester) tra i nostri pitcher è John Lackey, il quale ha raggiunto l’undicesima W stanotte, o stamattina per meglio dire visto che nella nostra Italietta erano le 7 passate, dopo l’ennesima prova più ombre che luci, ringraziando per l’ennesima volta un attacco capace di produrre tre stamponi oltre la recinzione seppur giocando in un impianto come il Safeco Field notoriamente nemico degli slugger.

Poi a volte ti può capitare di credere di aver visto un’altra partita rispetto ad altra gente : ad esempio leggendo poco fa l’edizione on-line del Boston Globe (mio giornale di riferimento per tutte le cose redsoxiane), leggo di una prova definita “divertente”; boh … io non capirò una cippa ma di divertente in una partita che chiama 6 inning – 4 punti – 10 valide + 2 BB non c’è moltissimo, prestazione che oltretutto è stata ottenuta contro un line-up già debolissimo di suo che ha perso Justin Smoak in principio di partita. Diciamo che mi è parso più divertente il bullpen che il partente … via facciamola passare così.

Tra le cose belle della partita merita d’essere citato l’homerun di Lowrie, il primo dopo l’ennesimo ritorno da un infortunio, ora il buon Jed verrà riposto in una teca dove tenerlo in attesa della prossima partita sperando che almeno lì dentro non sia vittima di qualche altro malanno strano, sono davvero curioso di vedere come si evolverà, anche a medio termine, la situazione dello shortstop, nodo mai completamente risolto dopo la partenza di Garciaparra : Scutaro è chiaramente un progetto a breve termine, Lowrie ha la stessa resistenza di un impiegato del catasto, Iglesias ha dimostrato di essere un guanto di prima classe ma col bastione sembra più acerbo di una fragola a marzo. Vedremo ….

Intanto concentriamoci sulla grande sfida di stanotte, peccato per l’orario d’inizio (le 4 del mattino), vorrà dire che la si guarderà domattina a colazione, ma Beckett vs Hernandez è un piatto da intenditori.

PS – Qualcuno tempo fa scrisse di Reddick dicendo che è un fenomeno; non so se è un fenomeno, di sicuro è un bel bastone, il fuoricampo di stanotte sul secondo anello ha cambiato del tutto l’inerzia del match … scusa s’è poco

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Ancora vantaggio minimo

Archiviato il giovedì rimaniamo in testa anche se con un sola partita di vantaggio, non più tardi di 24 ore fa il vantaggio era di 2½; non a caso butto giù questo pezzo dopo aver visto la partita dei pigiamini, siamo a quel punto della stagione dove si guarda cosa fanno i “nostri” ma anche a cosa combinano i “loro”.

Alla fine portiamo a casa da Minneapolis 2 vittorie in partite comunque combattute e lottate, con un copione comune : i Red Sox ad inseguire, per poi fare la volata negli ultimi inning, due volte c’è andata bene, una volta no. Tutto molto nella norma, nella logica di una stagione MLB.

Tra gli attivi della tre giorni al confine nord c’è di sicuro da mettere un Ortiz tempestoso, con anche battute in campo opposto !!! Magari cominciasse a battere qualcosa verso l’esterno al 7, si vedrebbero meno di quelle difese fortemente sbilanciate verso il campo destro che sono a volte un freno ulteriore alla media battuta del nostro bomber. Tra le cose positive io ci metto anche la partita di Bedard : nulla di meraviglioso sia chiaro, però un’eccellente attitudine, prima di tutto nel rimanere sul pezzo nella prima parte di partita quando ha subito punti anche e specialmente a causa delle chiamate dietro il piatto dell’arbitro McClelland, pesantemente contestato dagli organi di informazione per una serie di chiamate strette che ci sono costate almeno un paio di punti; Bedard ha fama di essere un giocatore molto “elettrico”, con un carattere un po’ così, anche verso gli umpires, buon per noi e per lui che non abbia dato in escandescenze inutili e che abbia continuato a far bene il suo lavoro; da dichiarazioni varie, fatte anche dallo stesso Bedard, emerge chiaramente che il giocatore si rende conto di avere una grande chance di rimettere in carreggiata un carriera che stava parecchio deragliando, è all’ultima chiamata : le motivazioni non dovrebbero essere poche, è nel nostro interesse che il progetto funzioni.

Un’occhiata alla strada avanti a noi : ovvero Seattle Mariners, città troppo piacevole ed a misura d’uomo per avere dei giocatori “arrabbiati” sul campo : questo almeno è ciò che mi disse un albergatore di quelle parti in una mia vacanza un po’ di anni fa. La città turisticamente merita, specie se ci si aggiunge un giro un po’ più ampio nel Northwest, i Red Sox non hanno tempo per il turismo, devono mietere vittorie, la bellezza estetica della serie sarà concentrata nella sfida di sabato tra Beckett ed Hernandez, però anche le altre sono sfide da vincere … aspettando semmai buone notizie dal XXXXXX Stadium dove arriveranno i Rays.

Come dicevo : è arrivata l’ora di cominciare a guardare cosa combinano anche gli altri …..

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Andare a letto tardi fa bene

La vita da atleta dovrebbe comportare il passare la notte dormendo per essere pronti per le sfide del giorno dopo, nel baseball questo non è detto che accada, non dico che i nostri siano andati a Milano Marittima in discoteca a ballare sui cubi … sia chiaro, semplicemente hanno passato la notte tra domenica e lunedì su un aereo. Ricapitoliamo : la partita con gli Yankees è finita a mezzanotte e mezza, più o meno; diciamo il tempo di raccontare qualcosa alla stampa, una doccia immagino molto veloce, trasferimento al Logan Airport per prendere il charter con destinazione Minneapolis, fatto sta che i nostri si sono presentati in albergo che erano le 5 passate. E questo non è nemmeno il record stagionale : dopo la magica sweep contro i pigiamini a giugno con l’ultima partita che finì quasi alle 2, i nostri arrivarono a Toronto che erano le 6,30 del mattino.

Il risultato di quella sera a Toronto, come quello di stanotte al bellissimo Target Field di Minneapolis è stato lo stesso : una vittoria con i nostri che sembravano (specie in attacco) tutto tranne addormentati, quindi la notte si può anche passare in maniera non ottimale, e su questo credo che Diego Armando Maradona sia d’accordo, senza che le prestazioni sportive ne vengano intaccate. Oddio … scritta così la cosa sembra quasi un’istigazione a passare notti goderecce … ma tant’è.

La partita c’ha detto, una volta di più, che dipendiamo parecchio dall’attacco; una partita iniziata con un Wakefield balbettante sul monte è stata rimessa nei giusti binari grazie ad alcune delle nostre opzioni offensive : Big Papi ha mandato una cannonata terrificante nei bleachers, anzi alla fila 38 o giù di lì dei bleachers, a volte è quasi sconvolgente come riesca a colpire sempre … e dico sempre, se al pitcher scappa la fastball un po’ interna, immediatamente dopo è toccato a Salty colpire oltre il recinto per il punto del pareggio; il catcher sta acquistando credibilità ogni giorno, basta ascoltare la telecronaca di ESPN per rendersi conto del credito che ormai Saltalamacchia ha acquisito tra i commentatori, aggiungendo che anche Scutaro è in un momento caldo, potremmo arrivare a quello che è uno dei miei sogni baseballistici più frequenti : ovvero un lineup pericoloso con nove uomini, che non concede mai tregua al pitcher avversario.

Registriamo quindi la 71ma vittoria stagionale che ci mantiene in testa alla division con 1½ di vantaggio, nonostante una conduzione tattica di Francona negli ultimi inning abbastanza naif, evidentemente il buon Terry è in periodo che si può definire “molto creativo”, purtroppo dispiace che Wakefield non abbia raccolta la 200ma vittoria anche a causa di una certa sfortuna, leggasi doppio di Plouffe all’ottavo esattamente sulla riga di gesso del foul, ma l’appuntamento molto elusivo speriamo possa essere raggiunto nel weekend a Seattle.

Alla prossima …. e stanotte andate a dormire tardi !!!!

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Aaaaaaaaaaaaaaahhhh !!!!

Non è certo il titolo più significativo della mia vita, ma non me ne veniva nessun’altro. Non ho trovato tre parole in italiano per esprimere il seguente concetto : ” com’è una serata frustrante per tre ore e mezza che diventa un’orgia nell’ultima mezz’ora ?”. Baseballisticamente parlando è stato come essere ad una festa noiosa coi colleghi di lavoro e poi improvvisamente arriva Charlize Theron che ti concupisce.

Io/noi/la Nation/tutti i confratelli avevano un bisogno enorme di questa vittoria, nemmeno per il valore intrinseco della stessa, quanto per ricaricare un po’ le pile dopo un periodo non proprio gloriosissimo e molto propizio invece per i pigiamini, poi vincere agli extrainning dopo aver pareggiato al nono su Mariano è un extra-valore gradito, aggiungiamoci il trionfo (il quarto stagionale) su CC Sabathia e tutto questo basta ed avanza per archiviare un weekend festoso.

Dopo tutte queste emozioni bisogna anche analizzare un minimo le partite : gara-2 sabato ha visto Sabathia affondare in fretta subendo in due inning 7 punti ovvero tutti quelli che aveva beccato nelle precedenti otto partite, la domanda è ovvia : perchè Sabathia che è assolutamente dominante contro tutte le altre squadre, coi Sox invece prende solo delle cannonate in fondo al recinto ? Una risposta o almeno un abbozzo di risposta potrebbe essere che abbiamo una squadra dove abbondano i battitori che amano le fastball e che invece vanno un attimo fuorigiri quando devono maneggiare un pitcher come Freddy Garcia che lavora di finesse anzichè di potenza.

Su sabato vanno dette anche due parole circa la partita di John Lackey, non è sbagliato dire che molte delle nostre possibilità future stanno nelle sue mani, diciamo che è stata una buona partita, onesta non splendente : 6 inning – 3 punti – otto uomini passati in base tra valide e 4 balls, abbiamo bisogno di qualcosa in più, non può bastare, per il momento archiviamo la cosa ma il rendimento continua a non essere quello che deve offrire il pitcher n.3 di una squadra che mira all’anello; chi invece sta continuando ad eccellere ed anzi è un po’ sacrificato dalle statistiche è Josh Beckett, ancora eccellente nell’affrontare il potente attacco newyorchese, resta solo una puntina minima di rammarico per le poche vittorie (9) nel suol ruolino, è vero che la statistica vinte – perse è una statistica falsa come una moneta da tre euro ma spiace perchè è quello che manca a Josh per competere per il Cy Young Award, come resa sul monte Beckett non ha nulla da invidiare quest’anno a Verlander, Weaver e Sabathia che secondo tutti sono i più seri contender per il premio.

La partita di domenica è stata trionfante alla fine ma onestamente ci sono alcune cose che non mi hanno convinto : come ci è capitato spesso ultimamente sono state sprecate tante occasioni in attacco oltre a ciò si sono viste anche scelte tattiche molto strambe, per esempio sarebbe carino sapere cosa ha pensato Captain Jason per andare a cercare lo swing a 3 ball – 0 strike con prima e seconda occupata e nessuno fuori, non sono certo quello che ama giocare sempre col “libro del baseball” sotto braccio però questa mossa è stata bizzarra assai;  alla fine è arrivata la W grazie a Scutaro che batte su Rivera, grazie a Reddick che timido non è, grazie alla magia della domenica (18W – 2 L) e grazie a tutti quelli che hanno fatto gesti scaramantici che non si possono scrivere su un sito che può essere letto anche dai minori nel momento che è apparsa la sovraimpressione con Pedroia nel box che diceva : Dustin vs Rivera 0/10 5K.

E’ finita … è andata bene, siamo di nuovo in testa e sarebbe bello restarci, per farlo c’è da vincere parecchio nel road-trip che parte stasera : il percorso dice Minneapolis e Seattle, squadre non trascendentali, ma il rendimento fino ad ora nelle partite contro gli avversari di medio-basso livello non è il massimo, d’altra parte se siamo solo una partita avanti rispetto ai pigiamini avendo vinto 10 scontri diretti su 12 significa che negli scontri con le altre s’è lasciato indietro qualche sconfitta di troppo. Cosa da evitare … assolutamente

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Girano un po’

Dopo un mese passato in vetta alla classifica della AL East, i Red Sox vengono retrocessi in seconda fila dopo la amara sconfitta di stanotte al Fenway Park. Come da titolo girano un po’ le scatole dopo questa sconfitta, maturata nonostante si sia battuto più dei pigiamini, avendo sprecato un po’ troppo in attacco ed avendo giocato alla fine (forse) in maniera un po’ pavida.

La status di forma delle due squadre è in questo momento, abbastanza dissimile, ahime … a nostro sfavore, specialmente l’attacco non pare così produttivo come nel mese di luglio; subire tre punti non dovrebbe essere una condanna alla sconfitta, purtroppo così invece è stato, si poteva colpire più duramente Colon, apparso sull’orlo del KO in un paio di occasioni, invece pur barcollando è riuscito a limitare a due il nostro punteggio.

Qualcosina purtroppo c’è da dire sul come si sono subiti i nostri tre punti, certamente la visita sul monte ed il cambio avvenuto alla fine dell’inning sono stati tardivi, è vero che il calo di Lester è avvenuto in maniera fulminea, ma John è dovuto rimanere sul monte un po’ più del necessario a causa del ritardo nel riscaldamento del rilievo. Onestamente penso che in Major, dove le squadre hanno numerosi pitcher in opzione, farsi trovare dal calo del partente con i “pantaloni abbassati” sia un peccato importante nella conduzione della partita, lo è ancora di più in un match dagli equilibri instabili come quello i stanotte.

Ci stanno due parole sul come si è giocato il nono inning : abbiamo in base con un out Crawford, credevo che fosse il classico momento per giocare “o la va o la spacca”, c’era da assumersi il rischio di far partire Crawford per la seconda, invece si è un po’ troppo temporeggiato; quando hai Mariano Rivera contro non puoi e non devi essere conservativo, sia coi baserunners che coi battitori, Crawford ha tentato una partenza sola dopo l’out di Salty, lui come Reddick sono andati a sedere guardando lo strike three, avrei voluto un po’ più di spinta, provarci … sventolare lo trovo sempre più baseballisticamente etico di stare a guardare Rivera che come sanno anche i bimbi dell’asilo concede quattro ball in casi rarissimi.

Stasera c’è da prendere le misure a Sabathia, ha perso 5 partite in tutto, tre di queste sono stati i suoi precedenti scontri contro i Sox; nelle sue otto ultime partite ha una media ERA di 1,01. Serve il meglio del meglio che i Sox possano offrire : il motore sembra un po’ imballato, invece oggi ci vuole un dodici cilindri tirato a lucido da almeno 500 cavalli.

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