Occasioni buttate

Girano un po’ le scatole dopo la partita di stanotte, girano perchè non approfittare della ripartenza col freno a mano tirato da parte dei simpaticissimi pigiamini è un maledettissimo peccato. D’altra parte, prima o poi, se vuoi giocare a poker devi avere anche delle carte buone, mica sempre puoi bluffare; bisogna essere onesti : Andrew Miller è il corrispondente baseballistico di una carte poco buona, ogni tanto puoi bluffare, poi alla fine trovi qualcuno che te le viene a vedere e quei qualcuno si chiama Tampa Bay Rays.

Devo ammettere di essere impressionato dal livello di gioco della franchigia della Florida : un payroll tra i più bassi, un pubblico tra i meno numerosi ed i meno appassionati tanto è vero che quando giocano i Red Sox a Tampa sembra di essere al Fenway Park South, infatti ciclicamente girano ipotesi di spostamento della squadra in altra città. Nonostante tutto ciò anche quest’anno i Rays sono un osso durissimo da rodere , mi tolgo il cappello davanti allo scounting ed a Joe Maddon che riesce a far rendere la squadra al meglio.

Tornando ai nostri bisogna dirsi contenti di essere ancora primi in classifica nonostante l’ecatombe dei lanciatori partenti, secondo me non si è tenuto troppo in considerazione da parte dei mass-media il fatto d’avere dei Miller ad evoluire dalla collina e, fino ad ora, siamo riusciti a galleggiare bene lo stesso. ora però serve tornare ad una gestione più normale del monte. Ciò può avvenire in due modi : col ritorno dei giocatori infortunati oppure investendo sul mercato.

Epstein continua a dire di non aspettarsi molto dal prossimo mercato, e che semmai si cercherà di investire su un uomo che possa offrire un surplus di attacco, ovviamente un battitore destro, anche per il fatto che di battitori dovrebbero essercene ed invece di lanciatori partenti sembrano essercene molto pochi e francamente di qualità non eccelsa.

Stando così le cose e credendo che tutte queste voci non siano opera di disinformazione per sviare i giornalisti dai veri bersagli, proviamo di vedere com’è la situazione dei giocatori rotti fermi ai box :  Lester s’è detto confidente di poter tornare in campo nella serie del prossimo weekend contro i Seattle Mariners, per Buchholz invece c’è da aspettare un po’ di più, al momento è pronto per riprendere la preparazione ed aspettiamoci che comunque venga fatto ripartire con un paio di partite nelle Minors per “rifarsi il braccio”.

Quindi assodato che Beckett se non altro non ha un problema serio e tirerà a Tampa la partita di domenica, andremo per almeno una settimana con la formazione rattoppata di questi ultimi tempi, dando semmai una chanche al veterano Kevin Millwood che non sta andando male a Pawtucket, stasera intanto sarà il turno di Lackey opposto a Shields che come Price non è certo il lanciatore che storicamente riusciamo a digerire meglio. Se non altro Lackey viene da una partita bellissima, per espugnare il Tropicana ne serve un’altra.

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Pagelline di metà stagione

Tipico giochino italico da prendere per quello che vale (ovvero poco …)

Varitek : 6½ – E’ la dimostrazione che un impiego limitato può allungarti la carriera. Sapienza sempre eccelsa dietro il piatto, potesse ringiovanire come su Cocoon

Saltalamacchia : 6 – Ammetto che mi aspettavo peggio, specie nel gestire la knuckle. Potenza di un guantone da prima base

Gonzalez : 9½ – Diventa 10 se vince la Triple Crown. Il nostro nuovo guru, senza se e senza ma

Pedroia : 8½ – E’ la media matematica tra una difesa da 10 ed un attacco da 7. Difendendo para anche i moscerini, una volta nella vita vorrei vederlo giocare nella keystone con Asdrubal Cabrera, sarebbe lo spettacolo difensivo più bello della storia del baseball

Sutton : 6 – Mica mi aspettavo l’Uomo Elastico dei Fantastici 4, però un po’ meno legnoso ….

Youkilis : 8 – Un mezzo punto in meno di Pedroia perchè ultimamente ha fatto qualche errore, però considerando che non toccava da anni l’hot corner va benissimo così

Lowrie : 6½ – Partito in quarta, poi progressivamente andato spegnendosi a causa di malanni fisici (che strano …) , ha senso puntare su un giocatore che ha la stessa resistenza agli urti di una Citroen Dyane ?

Scutaro : 6+ – Fa il suo, senza picchi e con poche sbavature. Il fatto poi che sia eccitante come una puntata di “Oggi al Parlamento” è un dettaglio

Crawford : 5½ – Perchè tutti i giocatori che quando vanno via da Tampa fanno peggio di quando erano coi Rays ? (vedasi anche Garza, Pena). Chiaro che se non costasse la fortuna che costa il voto sarebbe più alto

Ellsbury : 9 – Giocatore multidimensionale se ne esiste uno. Batte, corre, difende; manca solo che che faccia le righe del campo, che canti l’inno nazionale e che spenga le luci a fine partita.

McDonald : 5 – Il perchè sia ancora nel roster della prima squadra è un mistero più inestricabile di Stonehange

Cameron : 4 – Ora è un problema dei Marlins. Bella scelta Theo …

Reddick : 7 – Non metto un voto più alto solo perchè ha giocato poco, il concetto è facile : che giochi di più !!!

Drew : 4½ – Un bellissimo mix di sbadigli e inconsistenza. Quando torna Crawford chi buttiamo giù dalla torre ?

Ortiz : 9 – Il classico contract year. Tipico dei dominicani, casualmente ieri ha dichiarato che vuole un biennale con opzione per un terzo. Se rimane con queste idee prepariamoci a salutarlo

Lester : 8 – Non brillantissimo, ma vince le partite; sa districarsi nelle difficoltà come pochi anche grazie ad una palla che stende

Beckett : 9 – Uno starter nella AL East che permette agli avversari di battere .187. Un po’ come Alì che si trova Frazier, Foreman, Norton … ma poi li suona tutti

Buchholz : 7+ – E’ come un bellissimo fiore che deve sbocciare, ma tarda a farlo. Un potenziale Cy Young Award, ma a volta non sembra crederci abbastanza

Wakefield : 6+ – Il soldatino che si rende sempre utile, tra non molto dovrebbe raggiungere le 200 vittorie, però resto dell’idea che sia una debolezza intrinseca della squadra il fatto che ci sia così un bisogno del vecchio Wake

Lackey : 4½ – Sparare sulla croce rossa è un atto vile. Il mezzo voto in più è per l’ultimo match contro Baltimore, vedremo se una rondine fa primavera. Io amo la primavera …

Aceves : 7 – Niente male per uno che doveva essere nulla più di un tappabuchi pagato una cippa

Bard : 8 – Partito così così, lievitato in corso d’opera in maniera esponenziale, io sarei pronto a dargli i galloni di closer, non subito semmai ma l’anno prossimo di sicuro, se poi Papelbon chiede la luna

Matsuzaka : 3 – Chi ?

Papelbon : 7 – Le cifre vanno lette, è vero che ha solo una blown save, ma non trasmette più quel senso di sicurezza che era proverbiale e questo non sta scritto in nessun statistica

Albers : 6½ – Il peso specifico è quello che è, mica ci possiamo aspettare che diventi Nolan Ryan, però va detto che per ottobre serve altro. Come dice un vecchio adagio : “october is different”

Wheeler : 5 – La domanda è sempre quella : cosa c’è a Tampa che fa rendere al meglio ? L’aria ? Il clima ? Le ragazze della Florida ?

Miller : 6 – I misteri insondabili del baseball : come fa un pitcher ad essere 3W-0L con una statistica WHIP di 1,59 ? Semplice … ha dei compagni di squadra che sono dei fenomeni. A Kansas City vincerebbe le stesse partite che vinco io

Jenks : 4 – Come mi secca dire che aveva ragione Guillen !!! Mamma mia come mi secca

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Primi alla pausa

Nonostante tutto si arriva alla pausa col miglior record dell’American League, dico nonostante tutto perchè riavvolgendo il nastro per rivedere tutti gli accadimenti dall’Opening Day ad oggi diventa quasi difficile credere di essere così in alto in classifica nonostante la partenza 2-10 e con una serie di infortuni troppo simili all’infausto 2010.

Si va alla pausa archiviando la sweep nelle 4 partite coi Baltimore Orioles e segnando con una bella sottolineatura queste ultime due vittorie che sono simboliche di questa prima metà di stagione per le avversità che hanno comportato : abbiamo visto finalmente un Lackey preciso e puntuale come non mai e resta solo da capire quanto sia merito di Lackey e quanto sia demerito degli Orioles che sono una squadra che sta collassando nonostante un roster che dovrebbe dare molto di più.

La partita di stasera è stata un piccolo capolavoro, capolavoro sembrerà una parola troppo grossa ma la squadra ha resistito a tante delle cose che un Dio del baseball iracondo può scagliarti contro, un po’ come faceva Nettuno che mandava le tempeste ad Ulisse e ai suoi compagni. Dunque un pitcher al debutto che becca sei punti in un inning, un arbitro che espelle in maniera definita ridicola da Jerry Remy (con ragione), etc. etc.

I Red Sox però ribaltano la partita affidandosi, ancora una volta, ai suoi grandi veterani Youk & Pedroia e ringraziando un bullpen che nei cinque inning d’impiego non ha fatto vedere la biglia alla squadra di Sua Simpatia II° Buck Showalter, ovviamente Sua Simpatia “the original” resta Guillen. Due parole per la malattia che sembra attanagliare la classe arbitrale americana ovvero la espulsite acuto quella malattia che comporta il desiderio irrefrenabile di cacciare negli spogliatoi giocatori e manager, un po’ come successo oggi al rookie Weiland, a Francona … ed anche a Showalter ed al pitcher Gonzalez. Capisco ci fosse la paura di un nuovo scontro come quello dell’altro giorno ma i lanci che hanno portato oggi alla sanzione non erano assolutamente intenzionali; come detto da Jim Leyland poco tempo fa “c’è qualcuno che vuole far capire di essere importante, molto più di quello che è”.

Ora salutiamo i nostri cinque in partenza per Phoenix … e buon riposo per gli altri, ci sarà tempo per discutere su cosa accadrà. Per il momento però … godiamoci il momento che è comunque bello e prezioso

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Ripeto il titolo ???

Ci mancava anche il pugilato per reiterare il titolo usato nel pezzo precedente, ci siamo rimessi in carreggiata a livello di vittorie ma si continua a perdere i pezzi, anzi siamo tornati anche in cima alla Division e per una squadra che al momento ha i quattro quinti della rotation in lista infortunati mi sembra tutto grasso che cola.

Cominciamo subito dalla “fagiolata” di stanotte con Baltimore, diciamo subito che si rischia di pagare la cosa in quanto ci si attende una sospensione di sicuro per Ortiz e forse anche per l’altro espulso Saltalamacchia, anzi secondo molti il fatto che Big Papi abbia caricato il monte dopo l’espulsione di Gregg può essere un’aggravante per l’aver voluto farsi giustizia con le proprie mani anche se l’arbitro aveva già sanzionato il pitcher di Baltimore

Partono le danze ...

Quindi prepariamoci ad affrontare qualche partita senza Big Papi … e non sarà un’assenza da poco perchè il bomber è in formissima (il picchione del primo inning ha rischiato di colpire lo Shuttle in orbita) ed anche per il fatto che sembra avere il potere di spingere la produttività offensiva dei suoi compagni, basta vedere cosa è successo appena si è tornati nei terreni noti dell’American League.

Altra piccola grana della partita è stata la scivolata in pedana di Beckett che ha causato l’uscita anticipata (e questo non è un problema) e l’iperestensione del ginocchio sinistro (e qui abbiamo incrociato le dita). Beckett dice che spera di lanciare perfino all’All Star Game, io onestamente invece spererei che se ne stesse a casa da Phoenix anche perchè la tattica di riposarsi durante la sosta anzichè giocare l’All Star Game sta diventando uno standard basta vedere il trio Rivera-Jeter-ARod che resterà nella Mela citando misteriosi infortuni … e allora perchè giocano coi pigiamini ???

Già a volte si fa fatica a considerare l’All Star Game una cosa seria se poi i giocatori decidono a capocchia di andare o non andare diventa una pagliacciata, occorrerebbe una misura da pate delle MLB, ovvero che i giocatori che saltano l’All Star Game DEBBANO saltare anche qualche partita alla ripresa.

Detto che l’infortunio di Buchholz va per le lunghe, viene dato per molto improbabile che ritorni nel mese di luglio, andiamo un po’ a vedere rumors e notiziole varie “off the field” : Epstein ha dichiarato a WEEI (la sports-radio di Boston che trasmette le partite dei Red Sox) che la prima priorità del mercato sarà l’attacco (leggasi esterno destro) a patto di non appesantire ulteriormente il monte stipendi. Verità ? Fumo negli occhi ? Boh …

L’altra cosa riguarda Andre Ethier : che l’aria a LA sia pesantuccia con la squadra in amministrazione controllata è cosa risaputa e che in parecchi siano pronti con la valigia è ovvio. Il ragazzo, buon amico di Dustin Pedroia ed entrambi ex-giocatori dei Sun Devils di Arizona State University, avrebbe detto d’avere “Boston in his mind” . Vedremo … per la cronaca va detto che il giocatore ha il contratto coi Dodgers anche per il 2012, occorrerà vedere prima di tutto quale sarà l’evoluzione della situazione societaria dei Blue, poi se son rose …

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Una vittoria in più ed un uomo in meno

Ne son successe di cose in queste ultime due partite, abbastanza da rischiare di mandare i cervelli che comandano i Red Sox in corto circuito, soprattutto le prestazioni sul monte di lancio danno adito a mille argomentazioni.

Comincio dalle note poco liete : la questione infortuni. Come da titolo anche Lester ha bisogno di uno stop dopo l’infortunio di ieri sera che l’ha costretto ad interrompere dopo il quarto inning una partita che stava dominando. Spesso l’argomento infortuni è trattato dai Red Sox con una cautela che ricorda ciò che capitava ai vecchi leader dell’Unione Sovietica : leggevi che avevano un raffreddore e due giorni dopo passavano tra i più. Ovviamente in casa Red Sox le cose sono meno tragiche, semplicemente diventa impossibile sapere le reali condizioni dei giocatori, anche stasera su Lester si leggono cose che vanno da “forse salta una partita al massimo” a “di sicuro si fa un giro in injured list” … chi ci capisce è bravo

Aggiungiamo anche Buchholz alla lista degli infortunati “misteriosi” : il passaggio in lista di Buchholz che era stato presentato come una cautela extra per il giocatore non deve essere poi una cosa così indolore tanto è vero che oggi verrà esaminato da un terzo specialista, in North Carolina … nemmeno vicinissimo, per vedere se i persistenti dolori alla schiena possono essere pericolosi … situazione in definizione.

Peccato per questi problemi, perchè ci sarebbe da risolvere in qualche modo il rebus Lackey : cosa fare con un pitcher che lancia in maniera orripilante che hai sotto contratto per altri 3½ anni ed al quale devi corrispondere 50 milioni abbondanti di presidenti defunti ? Quizzino mica da ridere. Le opzioni : a) lo lasci al suo posto e ripassi velocemente le preghiere che rivolgevi da bambino all’Onnipotente. b) lo sposti nel bullpen perchè faccia meno danni e ti arrangi con ciò che ti passa il convento (leggi Pawtucket). c) spacchi il porcellino e ti compri un pitcher di vaglia al mercato che sta per partire. d) lo mandi un po’ in Triplo sperando che giocare contro i Lehigh Valley Ironpigs (nome adorabile) lo rianimi. e) lo tagli, cacci nel W.C. quella camionata di $ e se sei Theo Epstein presenti istantaneamente le dimissioni. I pareri sono graditi …

Ultimo tema che affronto è la questione closer : Papelbon sembra molto in calando e ieri sera stava per buttare alle ortiche una vittoria certa che sì è concretizzata come tale nel momento che vedete nella foto grazie a McDonald che ha fatto un gran rilancio dall’esterno sinistro, grazie a Varitek grandissimo nel bloccare il piatto … e grazie all’arbitro Brian Knight che poteva anche chiamare salvo Encarnacion (prego guardare nei video la gamba destra del runner). Il discorso è semplice : nonostante abbia una sola “blown save” Papelbon ha una media ERA che è arrivata a 4, dall’altra parte Bard ha una striscia aperta di 16 inning senza punti. Che si fa ???

Questi sono i temi del giorno a metà stagione : molte domande, risposte nessuna. E’ il baseball gente …

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Una sweep è sempre una sweep

Sarà un concetto molto legato al calcio italiano, vincere senza dare molto spettacolo ottenendo il massimo col minimo sforzo , però in questo weekend è stato anche il modus operandi dei Red Sox che al momento non possono permettersi un gioco spettacolare ed esplosivo come qualche settimana fa e devono accontentarsi, ed è un bel accontentarsi, di ottenere successi risicati ma molto molto molto utili in questo frangente.

Alla fine il bilancio della lunga tournee da 9 partite sui campi della National League termina con un’accettabile 5-4 ed anche l’assenza di Ortiz dal lineup titolare nella maggior parte delle sfide è stata assorbita senza troppi danni; resta comunque il dubbio che sia un lusso avere un DH di ruolo non adattabile ad una qualsiasi posizione difensiva.

Detto che il monte di lancio sembra in un buon momento con un Beckett che si conferma dominante ed un Miller che pur non esaltando si sta guadagnando rispetto e considerazione, andiamo a fare le lodi ai nostri uomini che chiudono le partite; Bard e Papelbon sono al momento le uniche certezze tra il bullpen; nelle partite nelle quali sono avanti al 7.inning i Red Sox sono 45W-2L, non è difficile capire che servirebbe qualche rinforzo tra i setup sebbene Epstein abbia confermato anche l’altro giorno che non si può appesantire ancora il libro paga, quindi c’è da aspettarsi acquisti solo “low-cost”

Nel frattempo sono state diramate le convocazioni per l’All Star Game e per ciò che riguarda i Red Sox sono state confermate le previsioni della vigilia : i giocatori chiamati sono Beckett, Gonzalez, Ortiz ed Ellsbury, in questo caso sono valutazioni che si possono tranquillamente sottoscrivere. Semmai sono altre le chiamate che lasciano perplessi, ma storicamente l’All Star Game fornisce ampie possibilità di discussione.

Però prima della pausa per il Midsummer Classic i Red Sox tornano nei sentieri conosciuti della AL East per una settimana da passare tutta al Fenway prima contro Toronto poi contro Baltimore, ovviamente tornerà in formazione a tempo pieno Big Papi, purtroppo invece gli infortunati eccellenti marcheranno ancora visita. Sia Crawford che Buchholz dovrebbero tornare in squadra dopo l’All Star Game, mi rimane il dubbio sul perchè gli infortuni dei nostri giocatori si prolunghino sempre oltre quanto detto in un primo tempo. Crawford addirittura doveva tornare oggi a Houston, Buchholz invece doveva essere il partente per la partita di domani coi Blue Jays, non so se è una tattica, ma mi viene il dubbio che al momento dell’infortunio vengano fornite diagnosi ottimistiche che poi non vengono rispettate, il motivo di questa politica resta un mistero … almeno per me.

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Due ore aspettando l’eruzione

Se io incassassi dieci euro per ogni partita di baseball che ho visto non scriverei un blog sui Red Sox, ma probabilmente sarei il proprietario dei Red Sox. Questo solo per far capire quante partite posso aver visto, a tutti i livelli, dalle Major League al campionato amatoriale bolognese di slow-pitch; nonostante questo vissuto il vecchio gioco continua a sorprendermi, è come un bellissimo castello del quale continui a scoprire degli angoli nascosti e meravigliosi.

La partita di stanotte è stata proprio come un pacco a sorpresa, come una continua attesa di un qualcosa che doveva venire e che non arrivava mai: i primi sei inning entrano di diritto nella classifica dei peggiori dell’intera annata : i Red Sox, in un line-up per l’ennesima volta molto raffazzonato per l’assenza all’ultimo minuto di Ellsbury, erano sull’orlo di una crisi di nervi sul lanci di Bud Norris improvvisamente trasformatosi nel nuovo Sandy Koufax.

Due ore piene solo di un mare di strikeout sul groppone e di qualche punto di troppo subito da un Wakefield alla seconda partenza davvero poco positiva; ad un cero punto però, continuando nella metafora dell’inizio, siamo arrivati in un angolo inesplorato del nostro castello e lì abbiamo trovato lo slancio per ribaltare, in men che non si dica, una partita che rischiava ormai di scappare via. Spesso quando una squadra segna punti a raffica in un inning i commentatori americani usano il verbo eruttare, nel settimo inning a Houston i Red Sox sono sembrati il Krakatoa in uno dei suoi giorni di fuoco.

Non c’era verso di mettere a sedere un battitore per i pitcher avversari; alla fine tutto si è deciso in quel mentre, sono entrati i sei punti della vittoria, che potevano essere addirittura di più se non si fosse sprecato molto negli ultimi inning, grazie ad una squadra che ha saputo colpire nel momento della difficoltà e grazie anche ad un bullpen usato stasera molto ( 5 uomini ) e che ha chiuso molto bene la saracinesca una volta tanto.

Non il capitano ... il leader

Spendo le ultime parole per l’uomo (quello in maglia blu scura) della foto sovrastante. Se una non ha tempo di vedere la partita e vuole vedere solo uno spezzone deve scegliere il turno nel box di Pedroia al settimo inning. L’arbitro Diaz (pessimo nel chiamare i lanci a casa) chiama su Dustin uno strike “fantasioso”, dopo la discussione che vedete nella foto, Pedroia indovina la valida che vale il pareggio su un lancio simile al precedente. Da cineteca la “ragliata” di Pedroia verso l’arbitro mentre correva in prima. Puro distillato di temperamento. Se proprio si deve cominciare a studiare la clonazione umana, io propongo di iniziare da Mr. Dustin Pedroia di Woodland, California … E sarebbero studi ben spesi

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Basi comunque solide

Quando sei in difficoltà ti serve lo stopper, che non è un calciatore con i bulloni roventi come i Francesco Morini o i Rosato della nostra infanzia, nel baseball lo stopper è il pitcher affidabile, che da certezze ad una squadra un po’ in difficoltà; ed i Red Sox avevano i loro buoni motivi per sentirsi un po’ giù di giri : un avversario fortissimo, un line-up raffazzonato e una generale sensazione di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

John Lester oggi è stato proprio questo : l’uomo che tiene in partita la squadra nell’attesa che qualcosa si sblocchi, si dice che i pitcher vincono le partite, io penso sia vero solo in parte; i pitcher servono per tenere le partite aperte nell’attesa che l’attacco riesca a sfondare.

Bisogna essere onesti, il momento di sfondare è stato il momento nel quale Cole Hamels è uscito, fino a quel momento la dieta dell’attacco era continuata, buon per noi, come dicevo prima, che Lester lanciava ancora meglio di Hamels tenendoci in corsa; la scintilla stasera ha portato la forma di Josh Reddick, il momento del suo triplo ha avuto lo stesso effetto di una secchiata di acqua fredda su un organismo addormentato, dopo è stato un andare in discesa con una partita super degli uomini della parte bassa del lineup, anche se a dire il vero nel momento che tu metti McDonald al secondo spot del lineup il concetto di turno forte e turno debole va a farsi friggere.

L’altra notizia del giorno che NESN ci ha dato in anteprima di partita è che Mike Cameron ha terminato il suo impegno coi Red Sox, terminano quindi due stagioni nemmeno complete che definire deludenti è dir poco, Cameron ha offerto un contributo meno che mediocre sia nel box che in difesa, oltretutto il costo non è stato piccolo, diciamo pure che si aggiunge a quella lista che comincia ad essere lunghina di giocatori presi dal nostro GM e che sono stai un bel flop (Lugo, Penny, Dice-K, etc. etc.).

Detto della partita da due HR del capitano, evento che mi fa sempre esultare in quanto he’s a part of us vediamo se il futuro prossimo ci darà occasioni di esultare un po’ più spesso di quel “uno su tre” che sembra diventata una costante di quest’ultimo periodo. Abbandoniamo finalmente la Pennsylvania che ci dato poca soddisfazione per spostarsi in Texas. Per essere chiari va detto che gli Houston Astros sono la squadra peggiore delle Majors, basta guardare le cifre. Chiaro che delle sconfitte a Houston sarebbero molto ma molto più difficile da digerire rispetto alle due a Philadelphia

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Terribi – Lee

OK … come titolo non è il massimo, sarà il caldo, ma non mi vengono idee migliori.

La cosa più divertente ieri sera l’ha detta Pedroia : “Siamo contenti che Cliff abbia firmato per i Phillies, almeno così ce lo troviamo contro solo una volta.” Io storicamente sono uno che crede molto all’importanza dell’attacco, ma quando un pitcher non becca punti per 32 inning consecutivi non c’è attacco che tenga. Mamma mia … stiamo parlando di Major League, non del campionato delle parrocchie, più di trenta inning senza far toccare il piatto di casa base. Chapeau !!!!

Torniamo a noi, il momento è grigio ed all’orizzonte ci sono altre 5 trasferte, stasera intanto ci sarà l’ennesima chance per Lackey di svoltare un stagione, per dargli una mano (sottile ironia) è stato deciso che stasera andrà il onda il “no defence show”, ovvero proveremo l’ebbrezza di giocare con Papi in prima e Gonzalez in campo destro; una scelta fuori dagli schemi ed a me piace chi esce un po’ dal seminato e qualche tempo fa avevo anche scritto che questa cosa prima o poi l’avremo dovuta provare. Però mai e poi mai l’avrei fatto nella sera che lancia il ns. pitcher più in difficoltà.

Vi metto una vignetta trovata in rete che spiega meglio di molte parole il “comune sentire”

Della serie : “io speriamo che me la cavo”. Se non altro stasera vedremo un po’ più di pericolosità dall’esterno destro, per chi non lo sapesse nella classifica della pericolosità da quella posizione su 14 squadre della AL siamo … quattordicesimi. Speriamo che cambi qualcosa col mercato a luglio. Alla prossima !!!!

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Non il massimo … però almeno s’è vinto

Diciamolo pure, non è che ci sia molto di buono da mandare ai posteri di questa serie a Pittsburgh. Portiamo a casa poche cose : la vittoria di oggi, Reddick e Miller che sembrano giocatori che possano dare una mano o anche qualcosa in più … ed un carico di maledizioni verso le regole della National League che ci impediscono di far giocare un bombardiere come Ortiz.

Dopo i due mezzi disastri di venerdì e sabato la squadra s’è approcciata alla sfida di domenica con un timore anche eccessivo come hanno dimostrato alcune imprecisioni difensive inusuali per una squadra come la nostra, buon per noi che anche i Pirates abbiano dato sfoggio di di alcune contro-prestazioni degne … dell’Italian Baseball League, il primo punto fatto dai Red Sox merita di entrare nella raccolta dei bloopers con un’assistenza dall’esterno centro che è stata praticamente portata in tribuna dall’infield per un punto tra i meno lineari dell’intera stagione.

Qualche considerazione spicciola :

1) Andrew Miller s’è guadagnato rispetto con un paio di partenze abbastanza buone, considerando lo stato di forma pietoso di Lackey c’è da chiedersi se non sia il caso d’insistere un attimo su di lui anche dopo il ritorno di Beckett e Buchholz nella rotation.

2) Reddick avrà fatto un erroraccio all’esterno da matita rossa, ma almeno nel box sembra vivo, cosa che si fa fatica a dire di McDonald, Drew e Cameron; Drew oggi è riuscito a farsi male ad un occhio battendosi in faccia durante il batting practice. Qualcuno mi dica se ha mai sentito una cosa simile. Un po’ di anni fa Francona fu capace di dare fiducia ad Ellsbury mettendo in panchina il veterano Crisp, credo sia il momento di riprovarci

3) Bisogna inventarsi qualcosa per far giocare Ortiz a Philadelphia. Punto. Non m’importa come ma deve giocare. Gonzalez s’è dichiarato disponibile a giocare in campo esterno, l’ultima volta che l’ha fatto risale a sei anni fa, non m’importa … è un rischio ed anche grosso per la difesa, ma per Cliff Lee & Co. serve tutta la nostra artiglieria. Anche oggi l’unica scarica di adrenalina in una partita sonnolenta è stata la presenza da pinch-hitter di Big Papi

Ora ci si sposta nella “City of Brotherly Love”, la sfida di martedì tra Beckett e Lee è da cineteca del baseball, Josh ha ripreso la sua routine di preparazione e sembra essersi ripreso dopo il malanno intestinale, Lee nelle ultime quattro partite ha subito un solo punto (!!!) in 33 inning ed è reduce da due complete game shut-out. Questo brutto giro tra S.Diego e Pittsburgh ha riportato i pigiamini in testa alla AL East e Tampa è attaccata alla nostra targa, bisogna rimettersi l’elmetto in testa per tornare in trincea, anche dopo la serie di vittorie v’aspettavate qualcosa di diverso ?? Impossibile … siamo i Red Sox

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