Una più del 2011

Mettiamola giù in questo modo : il primo road-trip della stagione termina con una vittoria in più di quante ne ottenemmo nel 2011, considerando che rimanemmo fuori dai playoffs per una partita … A parte gli scherzi non c’è molto altro di che essere felici, e secondo me  (so già che mi beccherò del pessimista) le cose sono andate come dovevano andare, nel senso che i Tigers sono in questo momento più forti (e non di poco) dei Sox ed i Jays sono certamente un team in ascesa, con alcune eccellenze (es.Romero) e dei giovani in forte crescita (Lawrie, Arencibia, etc.) e le squadre che credono di essere “on the rise” hanno un qualcosa dentro che le fa andare forte anche se non sono proprio delle Ferrari.

Purtroppo nell’elenco delle squadre che sono e che credono di essere in crescita non ci sono i Sox, sui volti dei nostri non si vede un piglio di vincitori, si vedono facce più simili a quelle dei marinai americani a Pearl Harbour mentre i giapponesi bombardavano piuttosto che la grintaccia che si leggeva sul viso del generale Patton.

Lo dico subito e lo dico in una serata da un punto e tre valide : non ritengo l’attacco un problema o per meglio dire mi fa molto più paura il caos instaurato sul monte, anche il lineup è perfettibile e migliorabile … e con questo mi rivolgo a chi come Sal o Raffa dice che la seconda metà del line-up offre poche certezze, ok … è vero, non abbiamo certo dei fenomeni, quando vincevamo avevamo giocatori di altro spessore, ad esempio nei magici playoffs 2004 gli ultimi 4 erano Trot Nixon, Kevin Millar, Bill Mueller e Orlando Cabrera, il confronto è quantomeno improbo per i giocatori attuali però continuo a pensare che il male dell’attacco sia un raffreddore mentre la malattia vera, il colera, il tifo o il virus dell’aviaria sia il monte di lancio e penso che prima di curarsi il raffreddore sia meglio una sana profilassi del colera.

Parliamo subito di Bard : rimetterlo adesso nel bullpen avrebbe senso ? Non lo so, secondo me se il progetto di spostarlo come partente aveva un senso all’inizio, anche perchè volenti o nolenti ci mancavano le alternative, dal momento dell’infortunio di Bailey le prospettive sono drasticamente cambiate, deciso che comunque il rimpiazzo di Bailey non doveva essere Bard rimangiarsi la cosa oggi darebbe l’idea di avere davvero poche idee ma ben confuse e manderebbe al resto del mondo il seguente messaggio : “ok siamo nel panico”; concordo con Davide, diamo a Bard almeno 7/8 partenze e poi rivalutiamo il tutto … poi chiaro che se nel momento di difficoltà di Bard avessimo qualcuno nel bullpen meglio di Justin Thomas (chi ?) da presentare …

Dopo questo inizio in salita si torna a casa, a calpestare il sacro terreno del Fenway dove speriamo di vedere uno show ben diverso e non solo da parte dei Rays; una casa come il Fenway merita un altro piglio di quell’aria dimessa che sembra essere diventata uno standard dallo scorso settembre. Abbiamo vinto 8 delle ultime 33 partite giocate, il Fenway merita ben di più, se non altro merita giocatori che abbiano la stessa faccia di MacArthur, invece ultimamente i nostri mi paiono avere tutti o quasi lo stesso volto di Cadorna durante la battaglia di Caporetto. Noi ci possiamo anche credere … cominciano a chiedermi però quanto ci credano nei Sox 2012 quelli che contano, da John Henry all’ultimo dei giocatori.

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C’è solo un Dustin Pedroia

Oggi mi sono preso un po’ di tempo per scrivere, anche per regalarmi una bella giornata in mountain-bike, però non si può non buttar giù qualcosa dopo la prima vittoria. Come al solito cose buone ed altre meno buone, abbiamo preso un brodino però non siamo mica guariti.

Prima di tutto c’è da rendere omaggio all’uomo del titolo, pensate alla partita di ieri senza di lui ed immediatamente potete pensare ad un record di 0-4, il capitano in pectore è una delle poche certezze di questa squadra e credo meriti la copertina, però a baseball vincere da soli è impossibile e Pedroia ha certamente avuto un buon contributo dal monte di lancio, comincio coi pitchers dal fondo : finalmente una salvezza per Aceves anche se continuo a pensare che non possa essere la risposta perchè non crederò mai che i middle reliever possano essere Padilla & Co., comunque un applauso per lui, ieri non sarei voluto essere il closer dei Sox nemmeno per tutto l’oro del mondo, è riuscito a disimpegnarsi con un 1-2-3 che era quello che ci serviva.

Un applauso grande va ovviamente anche alla coppia Doubront / Atchison, direi soprattutto al secondo che ha cavato dal cilindro tre innings come nemmeno lui stesso avrebbe sperato, i nostri Calimeri degli inning centrali ci hanno regalato prove eccellenti sia a Toronto che in gara-3 a Detroit, onestamente però non sono diventati giocatori affidabili per due partite, la storia degli ultimi anni parla (purtroppo) per loro e ci obbligherebbe a rafforzare il settore; la partita di Doubront è globalmente positiva, c’è solo il problema, che era emerso anche negli anni precedenti nelle Minors, di aver bisogno di tanti lanci per chiudere le riprese andando spessissimo a conto pieno, anche ieri sera per chiudere 5 innings sono serviti più di 100 lanci col risultato che il bullpen con lui rischia di lavorare parecchio e come sappiamo non abbiamo certo quest’abbondanza di fenomeni nel ruolo. Comunque per Felix una buona prima contro una squadra in crescita.

In attacco, dopo gli esperimenti strani di Detroit incomprensibili per tanti osservatori, Bobby V è tornato ad un lineup tradizionale, l’unico aspetto messo in evidenza anche da qualcuno di voi è la presenza di Youk nel cuore del lineup, l’inizio di stagione per il nostro terza base è molto in salita dopo un camp con medie basse e con uno zero ancora presente nella casella delle valide ottenute; un lineup tradizionale non può e non deve essere un lineup immutabile, Youk merita ancora spazio come n.4 anche per mantenere il mix di destri e mancini nell’ordine di battuta però è chiaro che il credito non potrà essere illimitato … e qualcuno spieghi a Ortiz che rubare sotto di uno al settimo è un’idea creativa ma non è detto che sia una buona idea.

Per chiudere un paio di facezie: a) c’è un sosia del Capitano Kirk nel nostro dugout. Si vede spesso nelle telecronache, se guardate ieri anche al nono inning, qualcuno sa chi sia costui ? b) facciamo pressione su MLB.TV per fargli cambiare gli spot pubblicitari ogni tanto? Lo spot coi cardellini che ristrutturano la casa la prima volta ti piace, la seconda volta un po’ meno, la terza volta prenderesti la tessera dell’Arci Caccia.

Infine una nota organizzativa : da stasera i vostri post tornano ad essere pubblicati senza moderazione del sottoscritto, da domani tornerò a lavorare e quindi tenere la moderazione “on” significherebbe che i vostri messaggi verrebbero pubblicati anche con dei giorni di ritardo … ed allora non avrebbe senso tenere aperto il blog. Ovviamente nel blog non ci devono essere messaggi sgradevoli e qualora ce ne fossero alcuni che ritenete “pesanti” vi invito a mandarmi una mail alla mia casella p_berti@fastwebnet.it e vi chiedo di evitare di partire “lancia in resta” contro il presunto reo. Grazie

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L’arte di perdere

Per perdere una partita così ci vuole una classe superiore,  non è da tutti, serve un talento particolare, serve un insieme di decisioni e di giocatori che è raro mettere insieme. Complimenti a chi ci è riuscito, complimenti a chi ha messo insieme il bullpen più grottesco da decenni a questa parte e complimenti a chi li manda in campo cambiando ruolo a giocatori con la stessa frequenza che io cambio i calzini.

Alcune perle : quando era chiaro che Buchholz non avrebbe lanciato ancora per molto vista la fuffa che tirava, alla domanda di Don Orsillo : “chi entrerà come middle reliever ?” Jerry Remy ha risposto testuale : “Valentine tirerà la monetina” . Bello che ci sia così fiducia alla terza partita sui ruoli.

Come già ho scritto non male chi ha deciso in cinque minuti di trasformare un eccellente middle-reliever in un closer come se fossero la stessa cosa. Posso immaginare che Francona stia sogghignando ?

A me dispiace per Melancon, ma stiamo parlando di un giocatore che l’anno scorso ha convertito 20 salvezze su 25 giocando nella squadra peggiore della Lega, nella division più debole; un closer che converte l’80% delle salvezze è un closer tristo, se Papelbon o Foulke prima di lui avessero convertito l’80% delle salvezze li avremmo crocefissi. Non può essere la risposta. Comunque benvenuto nella American League ragazzo !!! Dove girano brutti soggetti che a Houston non vedevi manco in cartolina. Bene comunque chi ha deciso di puntare i pochi soldi da spendere su un giocatore come Bailey che può diventare il nuovo Lowrie, nel senso che lo vedremo in lista infortunati con la stessa frequenza.

Già detto e ridetto, tutte queste seghe mentali sui closer si potevano evitare prendendo un onesto lanciatore n.4 della rotation così il closer lo avevamo già in casa, tale Daniel Bard. Ora siamo senza closer e con Bard trasformato in un oggetto misterioso.

Ricordiamoci comunque che anche stasera il nostro partente, uno dei Big Three che dovevano reggere la baracca, è stato preso a pallate, aver beccato 23 punti in 2 partite è un risultato che va equamente distribuito tra tanti, mica solo tra i closer. Per la precisione la media ERA dei nostri partenti nelle ultime due partite è un eccellente 14,50. Va mo là …

Non so più cosa dire, vado a nanna incazz … come una biscia.

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E per aperitivo … due schiaffi – anno II°

E’ già … visto che, come dicevano i nostri antenati latini, “repetita iuvant” ho deciso di ripescare un titolo dell’anno scorso quando ci trovammo subito 0-2; ma porca putt …. siamo capaci di fare un inizio di stagione che non abbia i connotati di uno psicodramma ? Buttiamola sul ridere … siamo alla pari con gli Yankees e non capitava dal 1980 che entrambe partissero 0-2.

OK … le buone notizie sono finite, ora per mantenere la perifrasi dello scorso pezzo, vediamo come mai stanotte l’oste non solo ci ha negato il bicchiere mezzo pieno ed in più ci ha buttati fuori dall’osteria assestandoci un robusto calcio nel deretano.

Prima di tutto c’è che i Tigers sono carichi a molla, io penso sempre che nelle prime partite conti molto l’umore di come ci si approccia alla nuova stagione ed è abbastanza ovvio che chi nella off-season porta a casa Prince Fielder sia più carico di chi si deve saziare con Carlos Padilla, e poi diciamocelo … il duo Cabrera – Fielder è una combinazione di slugger che riempie il cuore di chi, come il sottoscritto, ama un baseball parecchio votato all’attacco e pensate che terzetto da urlo sarebbe stato se Victor Martinez non si fosse scassato il legamento crociato anteriore. Insomma … Cabrera / Fielder un po’ come Manny / Papi dei bei tempi.

Dato il credito meritato ai Tigers, che se non vincono la AL Central verranno inseguiti dai propri tifosi, bisogna ora cominciare col discredito sui nostri : Beckett è così … quando va male va veramente a fondo e speriamo che non sia vero ciò che si comincia a leggere, ovvero di una scarsa sintonia con Saltalamacchia. Ricordiamo tutti che l’anno scorso Beckett espresse con i suoi modi fin troppo diretti, la propria preferenza per Varitek dietro il piatto, fu accontentato … ora però Varitek si gode la vita e la nuova fidanzata sotto l’ombra di una palma e Beckett deve fare una stagione con un catcher che non sia Varitek. Si adegui e provi di tirare qualcosa di diverso da quelle linee in mezzo al piatto che ieri sono state lette molto facilmente.

Comunque se Atene piange, Sparta non ride : partenza col freno a mano tirato per l’attacco che in 18 innings ha messo insieme 2 punticini contro Valverde ed una bella fila di 17 zeri. Passi non toccare nulla contro Verlander, passi fare fatica con Fister (finito in injured list dopo il malanno di ieri) e lanciatore che comunque è fortemente “on the rise”, ma vedere poco o nulla la pallina contro Below, Coke e fratelli non è certo il massimo.

Proviamo di far finta che non sia successo nulla e proviamo di rimetterci in carreggiata subito, a Boston il rischio di implosione è sempre attuale, con un ambiente sempre fin troppo elettrico e con una stampa che non esita un attimo a colpire se è il caso di farlo, ieri per esempio ho letto sul massimo giornale cittadino un pezzo che comparava il nostro attuale bullpen con i peggiori di ogni epoca, immagino che i vari Melancon e Morales lo avranno letto con infinito piacere. Certo però che non sarebbe bastato molto per renderci tutti un po’ più contenti, bastava un onesto lanciatore da spot n.4 della rotation, potevi tenerti Bard nel bullpen ed avresti avuto una squadra un po’ più equilibrata, con solo una mossa. Questo integralismo rischia seriamente di mandare al diavolo anche questa stagione, non mi pare difficile da capire.

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Attenti all’UFO

Sono vecchio abbastanza per essere cresciuto col mito del telefilm UFO : gli extraterrestri che arrivavano sul nostro pianeta con dei dischi volanti dal suono inquietante e che, grazie al Cielo, venivano immancabilmente distrutti dalla Shado capitanata dal Comandante Straker. Ieri invece nessuna organizzazione segreta ci ha salvati dall’extraterrestre Verlander, nonostante il Comerica Park di Detroit sia bello distante dall’Area 51.

Comandante Straker ... perchè non ci hai salvati ?

Cosa dire di questo Opening Day ? Proviamo di vedere il bicchiere mezzo pieno : portiamo a casa un Lester positivo che ha concesso troppi lead-off in base ma che poi ha saputo tenere la partita in bilico e portiamo a casa un attacco che appena sceso il marziano ha comunque saputo costruire, cosa che mi fa pensare che gli affanni dei primi otto innings fossero merito di Verlander più che demerito dei nostri ed anche l’infield (potete leggere tranquillamente Aviles) ha retto bene l’urto.

OK … il nostro mezzo bicchiere di vino ce lo beviamo, ora però chiediamo all’oste come mai il bicchiere non è stato servito pieno fino all’orlo. Dunque … il bullpen è quel che è, già lasciava dei dubbi prima, figuratevi ora che il closer designato dovrà fino a luglio ricostruire il suo pollicione infortunato. Tra parentesi, come rimarcato dalla crew di ESPN, questa inconsistenza ha portato a riempire il roster di 13 pitchers (cosa alquanto rara), lasciando quindi solo 3 giocatori di campo in panchina come possibili opzioni per Bobby V di cambiare il match in corso d’opera. Il trio Padilla – Melancon – Aceves ha fatto abbastanza pena e prima o poi dovremo trovare una posizioni stabile per Aceves : prima candidato starter, poi setup ora addirittura closer … boh ! Sembra un tutto tenuto insieme con lo scotch, non una costruzione logica. Occhio comunque ai bullpen che contano sempre più : ieri oltre alla nostra ci sono state altre due partite (Chicago-Washington e Cleveland-Toronto) che si sono capovolte coi disastri del bullpen … a buon intenditor poche parole.

Infine una notizia terrificante che ho cuccato in rete : lo scorso lunedì i Kentucky Wildcats hanno vinto come da pronostico il titolo universitario del basket. E chissenefrega direte voi … Attenti … le ultime 6 volte che ciò è capitato ovvero 1949, ’51, ’58, ’78, ’96 e ’98 sapete chi ha vinto le World Series ? I pigiamini !!! Ora una bella macumba … all together now !!!

Alla prossima ….

PS – Non so se qualcuno ha visto Cincinnati-Miami dopo di noi : mi sapete dire perchè Aaron Boone faceva la telecronaca con una sciarpa del Milan addosso ?

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Play ball !!!

Anzitutto grazie a chi ha abboccato al mio piccolo ed innocente pesce d’aprile facendomi sghignazzare (non prendetevela ragazzi …) e grazie anche a chi mi scoperto, mi sono sentito come Stanislao Moulinsky : “ebbene sì maledetto Carter …”. Grazie anche all’emiro del Brunei che mi confermano non essere assolutamente interessato al baseball; l’anno scorso i pesci li abbiamo presi in faccia a fine settembre per quest’anno mi son detto che era meglio anticiparli alla loro data canonica del 1 Aprile e per il prossimo settembre i pesci spero solo di mangiarmeli in un bel ristorante a Cesenatico.

Siamo in partenza per una nuova stagione ed al momento il campionato 2012 mi sembra avere dei contorni nebbiosi, manco fossimo nella Bassa Padana in autunno inoltrato. Tutto è cambiato : dal general manager al manager nel dugout oltre a una bella fetta di giocatori, per sovrammercato possiamo anche aggiungere che è cambiata persino la formula del campionato con la post-season a 5 squadre per ogni Lega invece delle 4 come era l’anno scorso.

Ammetto che avrei voluto vedere tutto un altro approccio da parte dei Sox dopo le sberle del 2011, mi pare ovvio che il tifoso si ecciti di più leggendo notizie di acquisti importanti piuttosto che dover rincorrere come un disperato sul web news circa Padilla o Ohlendorf. Mi dicono che i Sox hanno comunque un payroll importante e con un payroll simile sia un dovere puntare al massimo risultato, peccato poi se vai a leggere vedi che una bella fetta di questa cifra (circa il 20%) è immobilizzata in giocatori che non giocheranno o che chissà come e quando lo faranno.

Le squadre le fanno prima di tutto i proprietari ed i nostri quest’inverno hanno inciso pesantemente mettendo un diktat preciso sulla cifra da spendere anche a costo di presentare un team non proprio di primissima fascia. Da questa direttiva sono nati i Sox del 2012, con qualche buco in formazione e con parecchie scommesse … e la prima scommessa (Bailey) non sembra andare come sperato. L’auspicio è che finisca anche questo clima di improvvisazione che ha portato alle scelte della scorsa Stove League : andremo alla guerra con un manager che abbiamo preso per ultimi dopo che parecchi altri hanno detto niet ed avremo un pitching coach (il terzo in tre anni) che abbiamo ingaggiato per fare lo scout e che poi dopo due mesi abbiamo messo a dirigere i pitchers visto che non sapevamo a chi farlo fare … e senza offesa per John Henry & Co. questo è un modus operandi più adatto ad uno Zamparini o a un Cellino.

Il mio mentore baseballistico dice che chi contesta i Sox dovrebbe pensare spesso a cosa hanno combinato Cubs, Dodgers negli ultimi lustri … vero … i Sox sono ben’altro, i Sox hanno un roster di ben altro spessore che però avrebbe meritato un diverso piglio dai suoi proprietari, un roster che si sarebbe meritato un interbase vero ad esempio, non una scommessa.

Questo è il team che abbiamo, il dream team (presunto) dell’anno scorso si è squagliato come neve al sole nel momento importante, questa squadra più operaia, con dei giocatori che forse non si sognavano nemmeno di poter essere titolari in una power-house chissà che non arrivi più lontano; non sarà facile in una American League rafforzata ulteriormente dall’arrivo di mostri sacri come Pujols, non sarà facile già a partire dalla prima serata di giovedì quando si proverà a domare i Tigers con Verlander sulla collina e con un principino Fielder in più col bastone.

GO SOX !!!!

PS – Ma d’ora in poi crederete alle notizie che scrivo oppure penserete che vi sto prendendo in giro ?

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Alle soglie di una rivoluzione ?

Uno degli spring training più noiosi di ogni epoca sta finendo con i Sox che devono ancora comunicare ufficialmente alcune cose tipo i partenti n.4 e n.5, favoriti Bard e Doubront.

Nulla però di paragonabile rispetto ai rumors che stanno cominciando ad affiorare in siti solitamente bene informati. Per farla breve  John Henry & soci starebbero trattando la cessione dei Sox ad un gruppo capitanato dalla famiglia reale del Brunei che vorrebbe entrare in grande stile nello sport emulando i vari emiri arabi che hanno comprato Manchester City, Paris SG etc. La trattativa sarebbe stata avviata nello scorso dicembre a Londra durante uno dei viaggi di Henry e consorte al seguito del Liverpool. La volontà dell’attuale proprietà nascerebbe proprio dal desiderio di investire maggiormente nel Liverpool visto che i pur cospicui soldi spesi hanno portato ad una stagione miserrima dei Rossi di Anfield Road.

Ancora più interessante sarebbe l’uomo che verrebbe messo dai reali del Brunei a capo del progetto Red Sox : Joe Torre !!! Ai più sarà sfuggita la notizia che Torre, dopo aver chiuso mesi fa la sua esperienza come assistente del commissioner Selig nelle alte sfere delle MLB, è uscito da qualsiasi discorso riguardante le cordate che ambivano ai Dodgers assegnati poi al duo Magic Johnson e Stan Kasten. Torre sarebbe stato contattato per essere il referente americano della cordata del Brunei. Se la cosa andrà in porto ci sarà da ridere visto l’addio abbastanza brusco di Torre dagli Yankees e vista la disponibilità economica che un gruppo come quello del Brunei potrebbe mettere in campo.

Ovviamente sarà mia cura tenere monitorata la situazione il più possibile. Chi volesse informarsi di suo può vedere alcuni blog : quello di John Mullet, quello di Derek Swordfish ed il migliore … Anyone takes the bait … titolo strano, ma rende l’idea.

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