Il dubbio che avevo ben presente già da un po’, ovvero che il sottoscritto capisse di baseball pochino pochino, s’è acuito parecchio negli ultimi giorni, il motivo è molto semplice : l’assoluta dissonanza tra la mia reazione al “salary dump” messo in piedi dai Sox lo scorso weekend e quella avuta dalla maggior parte dei commentatori e dei tifosi americani. A parer mio un discreto salto nel buio, a parere dei più un passo necessario per tornare ad avere un team vincente in tempi ragionevoli, in pratico il primo passo del famoso “rebuilding”.
Il motivo di questa dissonanza è anzitutto un motivo culturale, nello sport italiano o per meglio dire europeo fa fatica ad esistere il concetto di ricostruire un team, da noi se ricostruisci troppo rischi di ritrovarti nella serie inferiore a fine anno, concetto come ben sapete inesistente nello sport USA, in più il baseball, coi suoi ritmi, con le sue cadenze, ha una fetta del pubblico che è più interessato al passatempo in sè per sè, al passare una serata in allegria mangiando hot-dogs che al risultato in campo. Che costoro non siano allarmati dalla partenza di A-Gon per la California ci può anche stare.
Diverso è il caso di chi fa il tifoso “di professione” o di chi addirittura commenta sui giornali la trade, qui faccio molto più fatica a capire. Il concetto che per ripartire occorre rinunciare al giocatore più continuo che hai in squadra non mi entra in testa, avevi un problema chiamato monte di lancio, dove secondo me andavano fatti cambi anche parecchio radicali, invece così sei andato a toccare uno dei pochi settori coperti bene. Ok … in tanti dicono, lo si è fatto per acquisire la famosa “flessibilità finanziaria”, qualcuno però mi spieghi a cosa serve dato che si vuole agire con mosse di profilo basso anche per il 2013.
Io rimango dell’idea che tutto questo can-can sia stato messo in piedi per migliorare le finanze di casa Henry, contando che l’appeal del marchio non venga intaccato da qualche stagione sotto il par e contando su una stampa che mi sembra un po’ troppo allineata e pronta a raccontare che la sbobba che stiamo bevendo è in realtà del Brunello di Montalcino, aggiungendo per di più la solita retorica insopportabile sulle troppe primedonne e sulla bellezza dell’allevare giocatori dal farm-system. Ripeto che è retorica insopportabile, i magici Idiots del 2004 erano zeppi di personaggi con caratteri “estroversi” … diciamo così e per di più c’era un solo giocatore allevato in casa (Trot Nixon) che quell’anno giocò anche poco causa infortuni, quindi speriamo che la si smetta con questa paccottiglia insulsa e si cominci ad affrontare seriamente le grosse problematiche che ci sono davanti a noi.
Due parole anche su ciò che avviene in campo : abbiamo vinto una serie !!! E per di più Matsuzaka ha vinto una partita !!! Ragionando freddamente diciamo anche che KC riesce nell’impresa di essere in classifica dietro ai Sox, non ci sono molte altre squadre (sono 4 in tutto) dietro a noi nell’American League, peccato non giocarci più spesso. Altra piccola considerazione venutami in mente guardando la partita ieri sera : “cosa avremmo pensato se qualcuno ci avesse detto che nei nove titolari di fine 2012 c’erano 4 con contratti di Minor League ?”
Registrato il ritorno di Ortiz in lista infortunati, giusta la considerazione di Jerry Remy che diceva essere un non-sense il rientro quest’anno di Big Papi se non è al 100%, volevo chiudere con una piccola considerazione : tanti, tra i quali il sottoscritto, auspicano che il giorno dopo la fine della stagione venga silurato Bobby V; il nome che ricorre spesso come rimpiazzo è John Farrell … mmmhhhh … posso dire che i suoi primi due anni a Toronto sono abbastanza disastrosi ? Per di più con una squadra a mano che non sembra così male come nomi. Che sia come dice il mio mentore baseballistico ovvero che i pitcher o gli ex-pitcher non capiscono il gioco e non possono condurre una squadra ?
PS – Meraviglioso il cartello inquadrato ieri dalla regia di NESN al Fenway : “Ehi … non vendeteci anche Jerry Remy e Don Orsillo.” Evidentemente qualcuno con dei dubbi c’è.