L’ora dei pronostici

Tutti gli anni, poco prima che inizi la stagione, ho l’abitudine di buttare un’occhiata alle quote dei bookmakers di Las Vegas; non significa nulla il pronostico di questi professionisti, solo per darvi un’idea nel magico 2013 ci mettevano attorno alla 15ma posizione, però mi da un po’ il mood della stagione che andremo a vedere. Come siamo messi quindi ?

Facendo una somma generale tra vari siti, ci danno in quarta posizione, dietro a Cubs, Indians e Dodgers; secondo gli allibratori il vantaggio dei Cubs è sensibile (una quota inferiore a 4/1), Tribù e Dodgers attorno a 7 ed i nostri a 8, seguono poi Astros, Mets e Nats a 12, Giants a 14 e gli altri sensibilmente staccati, se volete buttare un euro per fare il colpo della vita potete puntare su White Sox e Padres che pagano 500 volte la posta. Sono cifre sensate ?

Ovviamente la risposta è sì, quella è gente che perde soldi (molti soldi) se le cifre gli escono sbagliate, che i Cubs siano in pole position (si vede che è iniziata la Formula 1 ?) è normale avendo confermato la quasi totalità del team che ha scritto la storia nel 2016, e mi sembra appropriato che gli Indians con un Encarnacion in più ed un Brantley recuperato possano ambire al secondo posto nella griglia di partenza, secondo posto in griglia che non porta malissimo … eh eh eh (si vede che il vostro blogger è esultante per la vittoria Ferrari ?); onestamente sono un po’ meno convinto dei Dodgers che mi ricordano quelle squadre che arrivano sempre vicino al bersaglio senza colpirlo mai … e poi vengono i nostri.

Meritiamo quel posto nel quale veniamo messi dai bookmakers ? Io dico di sì, onestamente se dovessi scommettere la casa sul vincente del titolo divisionale punterei sui Sox, e non solo perchè spero in un 2017 sportivamente molto rosso, sinceramente la completezza dei Sox non è paragonabile a quella degli Yankees (che pure sono in crescita), Blue Jays ed Orioles mi paiono un po’ in ribasso rispetto al 2016 ed i Rays, per quanto siano capaci di allevare giocatori come pochi, non mi paiono da corsa. E se riesci a vincere la division vuol dire che giochi in ottobre evitando l’ingresso secondario della wild card … e quello che succede da lì in poi dipende dallo stato di forma in cui ti troverai in quel momento, cosa che ad oggi ci è ovviamente impossibile sapere.

Poi ovvio che quando dico che la nostra completezza è eccellente non significa che sto parlando della perfezione, che è un concetto chimerico in questo mondo; alla fine. nonostante la partenza di un giocatore dal peso specifico immenso come Ortiz, la sensazione è che i punti di domanda siano sul monte, sul fronte partenti abbiamo la situazione Price sul quale non abbiamo ancora una schedulazione circa il suo ritorno, e c’è Pomeranz … che è Pomeranz. Ed anche nel bullpen arriveremo all’Opening Day con le gerarchie tutt’altro che definite, per esempio non credo che a Thornburg che riprende a lanciare solo oggi, possa essere affidato il delicatissimo ruolo di uomo dell’8° inning; verrebbe da dire che i setup sono apparsi generalmente indietro in questo spring training, abbastanza orrendo Ross ed Hembree non molto meglio, han fatto bene Kelly e Barnes, ma sono due dei quali non riesco a fidarmi fino in fondo.

Ultima settimana di pre-season che comunque servirà a decidere il roster iniziale dei 25, abbiamo da scegliere in alcuni ruoli, per esempio aspetto di vedere cosa si deciderà circa il ruolo di catcher, oppure se Kendrick farà la squadra come partente d’emergenza, ovvio che si parli dei ruoli di rincalzo, ma non sono comunque ruoli poco importanti per una squadra che deve competere in un campionato dove per sei mesi giochi per ogni giorno che è stampato sul calendario, vi sembrerà poco importante sapere se Marco Hernandez o Blake Swihart entreranno in squadra, credetemi … non è per nulla banale, per tornare al magico 2013  … ma non vi ricordate quanto furono importanti Carp, Nava & Co. ? Ecco … questa è la settimana nel quale il nostro Stato Maggiore deve decidere che può essere il nuovo Nava … le vittorie si costruiscono anche con queste cose che sembrano piccole, ma non lo sono.

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A due settimane dall’inizio

Ancora un paio di settimane e saremo in ballo, dico subito che in questo ultimo periodo ho guardato molto più il World Baseball Classic che lo Spring Training, se non altro per la differenza nell’intensità dei match, in Florida (come sempre) si gioca in un’atmosfera ovattata e per essere sinceri a volte entrambe le squadre sembrano affrontarsi con le ciabatte infradito. Nel WBC invece vanno in onda partite con un pathos grandissimo e se volete vedere cosa conti per certi giocatori, per certe nazioni, questo torneo guardate solo la faccia di Yadier Molina quando gioca, la grinta di quell’uomo ammetto mi fa quasi paura.

Poi tornerò brevemente sul WBC, ma intanto guardiamo un po’ in casa nostra per vedere cosa sta capitando in quel di Fort Myers : anzitutto c’è da dire che si stanno cominciando a definire certe gerarchie che almeno all’inizio potranno anche definire chi farà la squadra e chi no; alcuni giocatori sono già stati invitati a presentarsi agli allenamenti delle Minors, ed anche qui c’è qualcosa da dire.

Comincio dal monte : i titoli in crescita sono Wright che ha due ottime uscite e sembra più avanti di Pomeranz (ad esempio), Kelly che potrebbe vincere il delicato compito di lanciare l’ottavo inning visto che Thornburg dopo le due sciagure di inizio marzo deve ancora riprendere a giocare in partita, E-Rod che salvo robe strane ha uno spot da partente assicurato, un Sale che due buone le ha giocate (ma anche una così così), ma soprattutto un Kyle Kendrick che partendo dal sottoscala è arrivato a godere di una certa considerazione.

C’è caso che, almeno all’inizio, Kendrick ci serva ed abbia qualche partita da partente. Ricapitolando : Price inizierà in injured list, Pomeranz meno lo facciamo lanciare (almeno all’inizio) e meglio è, ergo i 6-partenti-6 restano in quattro. A chi facciamo fare il quinto ? Normalmente in un caso simili ti affidi al tuo farm system, peccato che i due giocatori che in teoria avrebbero l’esperienza per aspirare a questo ruolo, sembrino persino inadatti a giocare nella nostra IBL, e mi sto riferendo a Brian Johnson ed ancora di più ad Henry Owens, ex-speranze ed ora così in ribasso da essere entrati (giustamente) nel primo giro di tagli. Quindi qualche partita a Kendrick potrebbe essere data, pitcher non esaltante, ma questo passa il convento, una carriera buona a Philadelphia, ma ultimi due anni molto deficitari con un 2015 coi Rockies dove è stato preso a pallate (ma dubitate sempre delle cifre a Denver), ed un 2016 dove gli Angels l’hanno lasciato in Triplo A.

Tra i giocatori in campo tiene banco il Panda Quiz. Come scriveva Manzoni : fu vera gloria ? Se rispondo “ai posteri l’ardua sentenza” sembrerò banale ma è l’unica risposta che possiamo dare a metà marzo, son davvero curioso di vedere cosa sarà in grado di fare dopo due annate buttate nel WC. C’è poi un altro giocatore al quale dovremo dare un’occhiata un po’ più intensa e sto parlando di Sam Travis del quale ricordiamo anche l’anno scorso un eccellente spring training, seguito però poi purtroppo da un infortunio molto serio che lo ha limitato ad una quarantina di partite a Pawtucket. Lo spring training eccellente lo sta replicando anche in questo 2017, considerando che Moreland (peraltro positivo in questo marzo) è bloccato solo per un anno, potrebbero aprirsi orizzonti succosi per lui.

Fatemi finire con qualche discorso sul WBC, anche semmai se non riguarda direttamente i Sox che comunque hanno un Bogaerts ancora in ballo con gli Orange. Anzitutto ben venga una manifestazione che al 19 marzo fa vedere gesti atletici della bellezza della presa di Adam Jones contro il recinto vista stanotte o il fuoricampo di Stanton la cui pallina non credo sia ancora atterrata; potrei pensare a qualche cambio di formula ma è importante il giusto. Quello che mi ha davvero disturbato sono i commenti snob da parte di soloni italici, compreso ex-giocatori da nazionale circa il fatto che “non era una vera squadra italiana”. Allora … intendiamoci … il roster viene deciso dalla MLB almeno in larga parte e se dall’Italia si volesse portare una squadra intera by-IBL, dall’America risponderebbero picche. Se frequentate i diamanti italiani vedrete l’estrema difficoltà nel portare pubblico, interesse, sponsor, etc. etc.. Per quattro serate una squadra con scritto “Italia” ha fatto in modo di poter ricevere qualche articolo di giornale in più, ha goduto di telecronache di qualità (Nicolodi e Freri sempre top-class), semmai ci sono quattro bimbi (ho detto quattro, non quattromila e nemmeno quaranta) che si sono appassionati e proveranno di giocare cercando di emulare Drew Butera e Andreoli e noi, del nostro malridotto baseball italiano, ci lamentiamo ?

Mi sembra di sognare, i discorsi poi sull’italianità mi fanno ridere, in quella squadra c’era un paisà che gioca tutto l’anno con un piccolo tricolore nell’armadietto dello spogliatoio in America e ce n’è un altro che quando disse a suo nonno (che era emigrato in America da bambino) che era stato contattato per giocare con la squadra azzurra ha rischiato di perderlo il nonno, perchè dalla commozione aveva iniziato a piangere e non la smetteva più. Son più italiani costoro o quello slittinista che dopo aver vinto una medaglia (teoricamente) per l’Italia alle Olimpiadi di Torino disse che lui in Italia ci veniva per le vacanze ? Lasciamo stare … complimenti alla squadra che ha giocato perchè ha fatto il massimo possibile e sincero rimpianto per l’addio di Mazzieri alla nazionale, se poi penso a chi gli subentrerà il rimpianto diventa doppio.

Alla prossima …

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Baseball all around the world

Verrebbe quasi da dire che siamo passati dal nulla al troppo, dopo mesi di astinenza c’è da guardare un mucchio di baseball, tra lo spring training in Florida ed Arizona ed il World Baseball Classic c’è così tanta carne al fuoco che si rischia di perdere la bussola. Spazio per discutere dei Sox ne abbiamo in entrambi i contesti, quello usuale della prestagione americana ma anche in quello più “moderno” del torneo mondiale. Eccovi qualche spunto di discussione :

  1. La situazione Price : s’è sentito un sospiro di sollievo così forte che ha rischiato di diventare un uragano, in quei due-tre giorni a Boston non s’è parlato d’altro. Bene che il malanno sia circoscritto al muscolo e non coinvolga il legamento, ma ne sapremo di più quando avverrà il check nei prossimi giorni. Dobbiamo però mettere nel conto che al 99% la stagione di Price inizierà in injured list, se aggiungete che Wright e Pomeranz non hanno ancora tirato un singolo lancio in partita, verrebbe da pensare che almeno per il primo periodo potrà servire aggiungere qualcuno alla rotation.
  2. Xanderino alla coreana : bella roba (avevate dubbi ?) del nostro X-man in quel di Seul con la casacca arancione. Quando sei un giocatore di prima fascia puoi giocare in terza con la stessa faccia tosta di quando giochi nel tuo ruolo originale, c’è quasi da pensare che potrebbe essere una soluzione da tener conto per i Sox nei casi di emergenze.
  3. WBC poco invasivo : nei vari sport le nazionali divertono ma rompono un po’ le scatole ai club, sotto quest’aspetto come siamo messi ? Direi abbastanza bene visto che abbiamo pochi giocatori coinvolti nell’evento, col problema fisico di Hanley Ramirez restano coinvolti Bogaerts, Abad ed E-Rod che però potrebbe entrare nel roster del Venezuela solo nella seconda fase (se non mi sbaglio). Ho letto che i Tigers (per esempio) hanno invece 14 possibili giocatori nei vari roster. Specie ad inizio stagione aver avuto allenamenti a ranghi completi potrebbe essere un fattore. Ricordatevi che da noi tornò un Matsuzaka”cotto” dopo il WBC 2009.
  4. Tyler Thornburg : se esistesse il premio di MSP (Most Schifos Player) di questo spring training, credo proprio che sarebbe suo, due presenze e due sciagure. OK … è presto per disperarsi, ma fare qualche scongiuro possiamo farlo. C’è chi ha tirato in ballo il ricordo di certi rilievi presi dalla NL Central che a Boston hanno fallito, semmai per tornare in auge altrove (il nome di Mark Melancon vi ricorda qualcosa ?)
  5. Il Panda : lo dico piano piano … quasi sussurrandolo, ma verrebbe quasi da pensare che sia tornato ad essere un giocatore di baseball presentabile. OK … è spring training, però si sono rivisti buoni contatti con la mazza e una copertura dell’angolo caldo che non sarà quella di Manny Machado, ma non è nemmeno quella da dopolavorista che aveva mostrato nel suo 2015 ed in quello spezzone indecoroso del 2016 prima dell’infortunio.
  6. Le sorprese : tutti gli anni gli spring training hanno una sorpresa, chi potremmo candidare quest’anno ? Verrebbe quasi da dire Rusney Castillo, giocatore che è in una situazione quasi paradossale. Essendo passato dai waivers e tolto dal 40-men roster, il corposissimo stipendio del giocatore cubano non è più conteggiato per il calcolo del monte stipendi per eventuali penalità se si eccede il salary cap. Qualora dovessimo reimmetterlo in prima squadra ovviamente dovremmo riconteggiare il suo stipendio, sforando il limite, mandando nel cestino tutta la strategia volta ad evitare ciò. Le regole MLB hanno aspetti davvero curiosi …
  7. Andrew Benintendi : non so voi, ma io comincio a sacramentare sentendo tutti incensare le doti del giovane esterno sinistro. Ho quasi paura che portino jella. Non sto parlando solo di gente dei Sox ma anche di esterni, anche i commentatori della TV dei Mets che ho sentito oggi hanno alzato alti canti nei confronti del nostri bel giocatorino. Anche dalla squadra azzurra si son fatti sentire nei seguenti termini : “Salve Andrew, ti andrebbe giocare in una squadra con scritto Italia sulla maglia ?” “No coach, I need an intense training with my beloved Sox”.

Torno al video … dal Tokyo Dome a Fort Myers, da Guadalajara a Seul, il baseball s’è ufficialmente rimesso in moto.

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Le parole maledette

Cominciare a tirare improperi al 2 marzo credo che sia un record difficilmente battibile; la stagione dei Sox rischia già di aver subito un colpo durissimo ieri alle ore 16.22, l’ora in cui Giacomo, che non conosco ma ringrazio per la sua solerzia, ha postato nella bacheca un messaggio semplicissimo : “problemi per Price”. Già … neanche un paio d’ore prima i Sox avevan fatto sapere che ci sono problemi molto seri per David Price e che il suo debutto previsto per il match contro i Braves di domenica è stato posticipato ad una data che ora solo l’Onnipotente sa.

La mia consueta lettura serale degli articoli dall’America ha chiarito in peggio la situazione. Quali sono le parole maledette a cui accenno nel titolo ? Quando cominci a leggere cose tipo : “risonanza magnetica sul gomito” , “seconda opinione”, “avambraccio dolorante” e “Dott.Andrews” cominci a bestemmiare. Molto spesso, mixando nello shaker quei quattro ingredienti di prima, il cocktail che si ottiene si chiama Tommy John Surgery e Price, da cui tutti aspettavamo una stagione in crescita dopo un 2016 ad alti e bassi, avrebbe già terminato la campagna 2017 e ce lo saremmo giocato anche per il primo tratto della 2018, visto che il decorso per quell’intervento è 15/16 mesi.

L’umore poi non è certamente migliorato leggendo di un Farrell che s’è dichiarato molto preoccupato della cosa, oppure un articolo sulla partita di Rodriguez che iniziava con : “Eduardo, la cui importanza è drasticamente aumentata dalla 9 di stamattina …”; mi son poi messo a piangere quando Over The Monster ha pubblicato l’elenco dei pitcher ancora disponibili sul mercato dei free-agent perchè ricordatevi bene che Pomeranz ha la tenuta di un pitcher 45-enne e di Wright mancano notizie certe. Insomma … con un Price che potrebbe essere andato i sei partenti restano cinque, dei quali due non sappiamo bene come son messi, ergo potrebbe servire altro. Chi c’era in quell’elenco ? Mah … il pezzo lo potete trovare da soli se volete farvi del male, il giudizio (corretto) che veniva dato era : “teniamoci il nostro gruppo di Johnson, Owens, Elias e speriamo che il Dio del baseball ci aiuti.”

Inutile dire che se le sensazioni venissero confermate dopo la visita di Price dal dott. Andrews avremmo ricevuto un colpo durissimo, per le implicazioni attuali e future; attuali perchè ovviamente s’era puntato molto sui pitcher per compensare un attacco che, mancando Big Papi, non sarà certo produttivo come l’anno scorso. Future perchè c’è sempre in ballo il discorso che Price, dopo la stagione 2018, avrà l’opzione per estendere il contratto di altri quattro anni, il ritorno da un Tommy John non è mai una cosa agevole ed abbiamo casi di ritorni in pompa magna ma anche di gente che non è più stata quella di prima dell’operazione. Quindi un Price col gomito traballante ce lo vedremmo nel libro paga fino a tutto il 2022 a 30 e passa milioni di dollarucci all’anno, con ripercussioni più che ovvie su tutti i discorsi di salary cap e luxury tax che possiamo fare.

Un pensiero finale : chi ha avuto la pazienza di leggere questo blog dai primi tempi avrà forse intuito un cambio di pensiero nel sottoscritto : diciamo che sei anni fa ero certamente più attratto dai giocatori di nome, volevo vedere i Sox competere per i free-agent di primissima fascia, con passare del tempo questo pensiero è cambiato, direi quasi maturato. Per farla breve credo sempre meno che sia quella la strada maestra per il vertice della MLB. Il triplice trionfo dei Giants o quello dei Royals fa capire che si vince di più agendo diversamente, che andare ad infognarsi coi contratti “7 yrs-210 Mil.” è una scorciatoia che non porta da nessuna parte, ora rischiamo di avere un bel 15% del nostro monte salari bloccato su un giocatore con punti di domanda enormi. Guardate un po’ ai nostri “contrattoni” negli ultimi 6/7 anni : Crawford (disastro), A-Gon (mai adattatosi), Panda (lasciamo perdere …), ora Price. Insomma … non possiamo certo accusare Dombrowski se un giocatore che non è mai andato in injured list si sbraga un gomito, ma semplicemente non è quella la strada giusta, come diceva il mio mentore ieri sera : “Moneyball non gli ha insegnato nulla”. Rischiamo seriamente di impararlo a nostre spese e la prima lezione, molto dura, potrebbe essere andata in onda ieri … maledetto 2 marzo.

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