Il magnifico uno (speriamo …)

So benissimo che non si dice magnifico uno ma dopo il titolo sui tre pretendenti mi sembrava carino fare un richiamo. Ne resterà soltanto uno dicevano in Highlander (il film), e quell’uno è Alex Cora da Puerto Rico, per certi aspetti la scelta attesa ma per altri aspetti una scelta sorprendente.

Dico sorprendente perchè vista la lista dei pretendenti mi aspettavo che la scelta cadesse su Ausmus anche per il fatto che pensavo che tra i requisiti del nuovo coach ci fosse anche una certa esperienza manageriale dato che i Sox non sono un’automobile facilissima da guidare per un neofita neo-patentato. Un po’ sono anche sorpreso perchè per Cora erano entrati in ballo anche i Nationals, dove lui ha chiuso la carriera MLB e dove è ben conosciuto; Washington poi aveva da offrire un clima meno sfibrante ed un roster eccellente, ma alla fine fine la scelta è caduta sui Sox, così il nostro ex-utility player diventerà il primo manager latino-americano della nostra storia.

Come scrissi l’altra volta tutti siamo a chiederci che manager sarà e nessuno può razionalmente dirlo, data la giovane età per il ruolo mi aspetto che sia uno molto avanti nelle statistiche avanzate, di sicuro qualche ragionamento in più lo potremo fare dopo averlo sentito parlare, cosa che non accadrà prestissimo dato che andremo dopo le Series, poi vedremo quale sarà il suo staff e mi piace leggere che stiamo corteggiando Jim Hickey anche se l’ex pitching coach dei Rays potrebbe riunirsi al suo vecchio boss Maddon nel North Side di Chicago. Però vi ripeto che apprezzo l’idea che si sia voluto esplorare un territorio nuovo, qui Dombrowski a naso m’è piaciuto, aria nuova e spero nuove motivazioni, visto che le stesse mi rendo conto sempre più essere il vero differenziale del gioco, chiedere conferma di ciò a tale Justin Verlander che a Detroit ha giocato cinque mesi orrendi ed appena arrivato in un contesto ben diverso è diventato un mix di Pedro Martinez e Randy Johnson.

Non resta altro quindi che augurare un in bocca al lupo a Cora perchè ne ha veramente bisogno, tra breve ci saranno scelte non facili da prendere e poi dovrà godersi l’insana pressione che a volte staziona sopra i Sox. Qualche tempo fa il compianto sindaco di Boston Thomas Menino incontrando Francona ad una serata benefica gli disse che il lavoro di manager dei Sox era molto più difficile del suo di sindaco, ecco questo è ciò con cui dovrà confrontarsi Cora. Un ultimo aspetto : tra poche ore il nostro nuovo manager parteciperà all’ultimo evento come membro degli Astros, una bazzecola chiamata World Series. Mi fa ridere che pochi giorni prima gli sia stato concesso di fare audizioni per andare a lavorare presso qualche altra franchigia, vi immaginate una scena simile dalle nostre parti, in Italia o anche in Europa. Diciamo … il vice allenatore della Juve che tre giorni prima della finale di Champions League, col consenso della stessa Juve, va a parlare col Napoli per prendere la panchina l’anno dopo, a volte l’America è veramente un mondo a parte.

Share

I magnifici tre

In stretto ordine alfabetico : Brad Ausmus, Alex Cora e Ron Gardenhire; secondo la maggior parte dei commentatori il nuovo manager dei Sox uscirà da questo terzetto e la decisione potrebbe anche essere prossima, diciamo subito dopo il weekend; è possibili che le audizioni siano già terminate con questi tre nomi e che si tratti solo di tirare le somme. Dico la mia : lascerei stare Gardenhire, nulla contro di lui ma ammetto che vorrei vedere un certo ricambio generazionale, Gardenhire è un veterano che è aduso alle battaglie delle MLB ma il passaporto che possiede denuncia le sue 60 primavere, a Minnesota ebbe dei bellissimi anni ma anche un declino finale, insomma cerco aria nuova … idee nuove.

Se devo essere sincero Ausmus mi convincerebbe di più … se non fosse stato precedentemente alle dipendenze di Dombrowski, il rischio che possa funzionare da megafono del Boss Indiscusso c’è e se analizziamo le sue quattro annate a Detroit non è che poi venga fuori un quadro esaltante, un 2014 con un titolo divisionale ed una più che repentina uscita ai playoffs (sentimento che anche noi conosciamo), un 2015 oggettivamente distrutto da tantissimi infortuni a uomini chiave, un 2016 da 89 vittorie con una squadra che potenzialmente poteva dare di più ed un 2017 così brutto che più brutto non si può. Un curriculum che non è il massimo, ma se andate a vedere qual’era il curriculum di Francona prima di essere assunto dai nostri vi mettete a ridere, quindi prendete queste cose sempre con un amplissimo beneficio d’inventario.

Quindi se tiriamo una riga su Gardenhire e un’altra su Ausmus resta Alex Cora, Come sarebbe come manager ? Ovviamente non ne ho la minima idea e penso siano pochissimi che possano avercela questa idea. Di sicuro impressiona molto il fatto che dopo un solo anno da bench coach Cora sia finito nel taccuino praticamente di ogni team alla ricerca di un manager (Mets, Phillies oltre ai nostri). Avrà delle doti se tutti lo cercano, non possono essere impazziti all’unisono; non sarà molto ma non sono in grado di esprimere un giudizio più articolato. Di lui ricordo un bel guanto, una mazza molto leggera, ottime gambe e un ruolo non marginale nella crescita del giovane rookie Dustin Pedroia, con consigli e con un apporto in campo dando partite di riposo al giovane Dustin che ebbe un ingresso un po’ difficoltoso nelle Grandi Leghe.

Comunque chiunque sia il manager avrà un lavoro non semplicissimo visto che le prime avvisaglie di 2018 non sono positivissime con giocatori importanti che rischiano di cominciare la nuova stagione ancora convalescenti dopo interventi chirurgici. I punti dolenti sono Edu Rodriguez ed il già nominato Pedroia, a dire il vero l’intervento di Pedroia non è ancora sicuro al 100% ma è l’eventualità più probabile con una riabilitazione che potrebbe portargli via una considerevole parte della prossima stagione. Comprensibile che si vada verso l’operazione, data anche la fatica estrema a finire la stagione, ma un buco enorme da riempire. Soluzione ? Un buon veterano alla Nunez come d’altra parte mi aspetterei un simil-Fister per prendere il posto di Rodriguez. Se poi ovviamente il decorso post-operatorio non fosse positivo allora ci sarebbero da fare ben altre considerazioni … ma ci fasceremo la testa dopo essercela rotta.

Un ultimo spunto per questa prima puntata della Stove League : lo sapete che Stanton è disponibile ? Noooo … non ci credo. Scherzi a parte : da Miami Jeter fa sapere che i Marlins hanno in progetto una corposa riduzione del monte salari per avviare un rebuilding, Stanton da parte sua risponde che è a Miami da 7 anni e sono stati 7 anni di rebuilding e che quindi si sarebbe rotto le scatole. Che in Florida si cerchi una trade è assolutamente probabile e una squadra che possiede gli asset richiesti dai Marlins sono certamente i Sox. Qualora si cercasse davvero il colpo a sorpresa mi resta da capire come riempire i buchi che si aprirebbero con la partenza dei giocatori in contropartita, diciamo un paio tra JBJ, Devers, Benintendi & Co. Sono poi sempre più dubbioso che questa sia la strada da seguire, gli esempi degli ultimi anni (leggasi Royals, Cubs, etc.) ci dicono che le squadre vincenti si costruiscono con un “core” di giocatori allevati in casa a cui vengono aggiunti dei veterani “giusti” a coprire le lacune. Prima che di ingaggiare Stanton abbiamo un’altra necessità : che Bogey torni quello del 2016, JBJ pure e Ramirez anche, senza queste premesse anche uno Stanton rischia di essere un lusso quasi inutile, come una costosissima giacca di alta sartoria assieme a pantaloni dozzinali e semmai accompagnati a sandali e calzini bianchi degni di un qualsiasi tedesco in vacanza nella riviera romagnola. Non il massimo dell’eleganza … giusto ?

PS – Alla liste di squadre forti che vengono costruite con un fulcro di giocatori allevati in casa con l’aggiunta di qualche veterano che fa la chioccia rischia di aggiungersene un’altra : gli Yankees. Ci vogliamo mettere noi a fare quelli che cercano il colpo a sensazione per tacitare la piazza ?

 

Share

Un nuovo inizio ?

Sono stato via per lavoro un paio di giorni ed il nostro mondo è andato sottosopra, ho passato un po’ di tempo a leggere gli aggiornamenti ed i commenti in arrivo da Boston dopo il siluramento di Farrell. Ora dopo essermi un po’ acculturato sulla materia e sui retroscena sono pronto a buttar giù qualcosa.

Anzitutto fatemelo dire : ERA ORA !!! Nulla contro la persona … ovvio. Semplicemente un manager assolutamente mediocre già di suo, con l’aggravante che ha condotto la squadra, almeno nell’ultimo anno ma forse anche da un po’ prima, con uno solo scopo : cercare di salvare il posto, con la paura costante di essere esonerato; agendo quindi di conseguenza. E’ molto dibattuto il tema circa i partenti arrivati spompati al playoff, se si è tirato il collo a Sale e Pomeranz è anche perchè non si voleva correre il rischio di perdere le loro partite, semmai cambiandoli un inning prima.

C’è poi il discorso sulla gestione o sulla non-gestione dei casi spinosi occorsi tipo la querelle Pedroia – Machado o quella Price – Eckersley. Perchè ho scritto non-gestione ? Semplicemente perchè ha lasciato che i casi scorressero senza far nulla, causando con ciò un peggioramento di questi casi nella percezione generale, in parecchi hanno letto in questo comportamento un desiderio di non mettersi contro i veterani, non so se questa lettura è giusta, di sicuro il sospetto è presente. Che avessimo a che fare con un Don Abbondio mi pare abbastanza chiaro. Sotto questo aspetto poi il fondo s’è toccato con l’Apple Watch Gate. La frase infelice : “sapevo che succedeva qualcosa, ma non sapevo come” credo non gli abbia fatto una gran pubblicità. Sulla conduzione della squadra in campo poi ne abbiamo discusso e stra-discusso : i costanti e continui cambi ritardati nel monte sono ormai diventati proverbiali, le costruzioni di lineup fin troppo creative pure, credo comunque che questo aspetto non sia stato quello decisivo nella decisione di silurarlo.

Però, come scrissi nella bacheca la sera di gara-4, non è solo quella di Farrell la testa che deve rotolare. C’è per esempio il pitching coach Willis, credo che almeno un grado di corresponsabilità lo possa avere sul fatto che due playoff in due anni sono andati in vacca a causa di lanciatori che sono arrivati col serbatoio vuoto al momento che conta, Il batting coach Davis poi dovrebbe provare di spiegarci come è possibile che una squadra intera, dai veterani ai giovani, abbia reso molto di meno dell’anno prima col bastone in mano. Per chiudere poi con Butterfield che ci ha causato non so quanti punti mancati con l’out a casa.

Ed ora chi ? Sgombro subito il campo per chi ha scritto Ortiz nella bacheca, Papi ha detto chiaramente che non vuole un impiego continuativo, da dover stare con la divisa 7/8 mesi filati. Uno dei nomi che girano è Varitek, bene per il nostro cuore, ma non convincente date qualità comunicative sotto-media e saper comunicare in quel ruolo è importante. Si parla di Alex Cora, il solito Ausmus e di tanti altri, non so il tempo che ci vorrà ma la ricerca, ci dicono, è già partita.

Siamo così ad un nuovo inizio, i 5 anni di Farrell sono finiti, resta un anello (che mi sembra sempre più un unicum), due annate orrende con una squadra che poi non era così male e due titoli divisionali che hanno però lasciato un retrogusto amaro dopo playoffs sciagurati. Il primo passo che serviva è stato fatto, altri comunque ne serviranno

Share

Un giorno in più

Così possiamo evitare di accendere la stufa, almeno per 24 ore … e semmai per 48 visto che per questo lunedì le previsioni meteo per il Fenway sono abbastanza tragiche ed è tutto da dimostrare che si possa giocare la partita come schedulato. Insomma … vivi un giorno di più quando eravamo ad un passo dal finire nel fosso. E’ già … si parte subito 3-0 e serve una presa delle sue a Mookie Betts per evitare che ci sia un altro homerun da tre, sfida chiunque lì a raccontarmi che ci credeva ancora, se devo essere sincero a quel punto guardavo più la NFL che il risultato del Fenway, anche il nostro popolo nel sacro tempio era pronto per i saluti, quando stringi la mano al tuo vicino di posto, gli auguri il meglio per il prossimo inverno e gli dai appuntamento per aprile. Ed invece no

Non è proprio andata così, forse erano un po’ troppo convinti gli Astros, forse i nostri si son detti che non poteva finire col terzo massacro in tre giorni, fatto sta che prima con lo stampone di Devers, poi coi quattro inning di Price, per finire col resto del coro che finalmente s’è unito ai due solisti di cui sopra, così s’è portata a casa una partita con un punteggio roboante, un punteggio che se me lo avessero detto dopo i primi due inning io avrei chiamato il più vicino presidio psichiatrico per internare immediatamente colui che me lo avesse detto.

Due parole su Rafael Devers, anzitutto è il più giovane giocatore nella storia dei Sox a cacciare uno stampone oltre il recinto nei playoffs, battendo un record vecchio di soli 12 mesi (Benintendi l’anno scorso); poi è vero che in difesa deve fare ancora tanta tanta tanta strada, e lo ha dimostrato anche ieri, ma il nostro attacco stitico non può rinunciare a nessuna mazza degna di tal nome, se davanti con un punteggio stretto negli ultimi due inning è bene che entri Marrero, ma dall’inizio è meglio di no; difende bene il buon Deven, nulla da dire, ma con lui l’attacco stitico diventa un attacco che ha mangiato l’intera produzione di limoni della Calabria con ovvie ripercussioni su quella funzione che si esercita seduti leggendo qualcosa. Quindi evitiamo di ripetere l’idea di gara-2.

Quindi stasera, se Giove Pluvio non ci rompe le balle, Porcello per gara-4. Visto come è andato Sale in gara-1 appoggio l’idea di non dargli gara-4 in “short rest”, ci fosse il rinvio ci potrei anche pensare di riproporlo l’ex White Sox, ma forse nemmeno così, sarei combattuto. Visto che ha portato bene non posso che salutarvi con un : “live another day” cara Nation !!!

Share

Che almeno ci sia una partita

Dire che a Houston i Red Sox abbiano conteso agli Astros le prime due partite di questi playoffs è come dire che la Ferrari ha conteso questi ultimi gran premi stagionali : un assoluto falso storico, come i diari di Hitler, Guglielmo Tell e le teste di Modigliani a Livorno. Quello che speriamo stasera è almeno di assistere ad una partita, mi fa un po’ ridere che una squadra imbottita di lanciatori ultradecorati, con svariati Cy Young nel taschino, debba affidarsi a Fister, ripescato dai waivers, per una partita di questa delicatezza.

Quando non funziona nulla è difficile anche solo immaginare cosa serva per provare di salvare il cappotto, non possiamo cambiare una squadra intera, manager e pitching coach compresi. Certo che fanno ridere certe dichiarazioni che chiedono al pubblico del Fenway di mostrare energia, sarebbe bene che anche la squadra ne mostrasse un po’, non credo sia l’energia del Fenway a poter spaventare Correa o Springer o far paura ai loro lanciatori.

La partita comunque è davvero importante, non solo per provare di tener viva questa stagione, ma può avere pesanti ripercussioni nel futuro. Un secondo cappotto consecutivo agevolerebbe coloro che stanno chiedendo certe scelte. In questi giorni non mancano, anzi ne trovi a bizzeffe, personaggi che cominciano a dire che questo “core” di giocatori è inabile a vincere le partite che contano; di solito dopo questo concetto parte il “ci serve Stanton, costi quel che costi”. Già … mandiamo a Miami …. diciamo Betts, Bogaerts e semmai qualcos’altro e prendiamo il giocatore che garantisce vittorie certe.

Premesso che bisognerebbe chiedere ai Marlins, in primis a tale Derek Sanderson Jeter neo-CEO di Miami (un nome che mi pare di ricordare altrove) cosa ne pensa, mi spiegate perchè in Florida non sono andati nemmeno vicino a competere in tutti questi anni con Stanton ? Ve lo dissi già in passato, al tempo della trade per Sale, ma sarà per l’età, sarà perchè le idee si evolvono, ma non credo più alle scorciatoie per il successo, se mandiamo via due o tre dei nostri giovani titolari anzitutto mi devono spiegare con chi li sostituiamo visto che Stanton non può giocare per tre. Ragazzi … non buttiamo via il bambino assieme all’acqua sporca, cerchiamo di migliorare l’approccio al problema, per esempio posso avere il sospetto che con una conduzione tecnica diversa questo stesso gruppo di giocatori possa dare di più ?

Ci sarà tempo di parlare di tutte queste cose, siamo alle soglie di una stove league lunga, per far si che non sia lunghissima c’è solo una cosa da fare, vincere stasera, siamo a questo punto, al “live another day”, non è il massimo ma non abbiamo molto altro da fare.

Share

Il paradiso ci respinge

Noi abbiamo bussato al paradiso ed anziché farci entrare, dall’empireo hanno deciso di tirarci addosso una robusta secchiata d’acqua. Butto lì in ordine sparso un po’ di considerazioni varie, sperando che le cose vadano un po’ meglio stasera in gara-2, ieri dicevo che oltre al vincere ed al perdere conta anche come perdi. Ecco … nel centenario della disfatta di Caporetto, i nostri amati Sox hanno messo insieme una performance non dissimile da quella offerta sull’Isonzo dall’Esercito Italiano, che Farrell abbia del Cadorna mi pare conclamato, Maresciallo d’Italia Diaz … aiutaci tu

  • Abbiamo convissuto per quasi un secolo con la Maledizione del Bambino, per caso è iniziata la Maledizione di John Lester ? Porcello, Price, Sale … tre lanciatori di primissima fascia impiegati in questi due anni ai playoff e tre sciagure di partite. Quando il mio mentore diceva “playoff is different” immagino pensasse proprio una situazione simile. Certo che se non serve nemmeno imbottire una rotation di lanciatori così, che cavolo possiamo fare visto che non ne tiriamo uno fuori dalla farm nemmeno piangendo in aramaico ?
  • Di tutte le cose poco piacevoli alle quali abbiamo assistito al Minute Maid Park, quella che mi ha fatto un’impressione peggiore è l’out in terza di Pedroia. Se lui che è l’uomo di esperienza, quello che ha vinto anelli, che ha già combattuto queste battaglie, fa una roba così senza senso come provare da semi-infortunato una corsa con scarsissime possibilità di riuscita, allora siamo davvero messi male. In questo caso l’iniziativa è tutta opera sua, Butterfield non c’entra nulla; quindi capiamo che l’impressione che questa squadra sia guidata (oddio … guidata si fa per dire) in maniera troppo blanda è un’impressione corretta.
  • La sceneggiata di Ramirez che si mette a ragliare, non ho capito verso chi, è stata patetica. Ha giocato una seconda metà di stagione a livelli imbarazzanti e si lamenta pure se fa della panchina, che poi Nunez non fosse assolutamente in grado di giocare è tutto un altro discorso. Per tornare a Ramirez ricordatevi che così come è difficile che un piromane diventi capo dei pompieri, è altrettanto difficile che una testa vuota diventi una testa pensante.
  • Tutti a dire che se la postseason continuasse con questo andazzo John Farrell lascerebbe la compagnia. Premesso che andava fatto due anni fa, mi spiegate il senso dell’estensione per il 2018 esercitata dai Sox pochi mesi fa ? Molti soloni dicono che un manager all’ultimo anno di contratto sarebbe finito nella graticola, perché così invece no ? Se arriverà il momento dell’esonero sarà curioso vedere chi arriverà perché fino ad ora vengono fatti nomi solo di persone che hanno già lavorato con Dombrowski, cosa che sembra essere un pre-requisito. Però … per cortesia … non Leyland, nulla contro di lui … anzi persona degnissima, però a dicembre ne compie 73.
  • Ovviamente stamattina mi son letto tutti i resoconti, le domande fatte nella conferenza stampa post-partita, mi pigliasse un coccolone se c’è stato uno che abbia fatto quella che doveva essere la Domanda con la D maiuscola, ovvero : “Mr.Farrell, com’è che questa squadra in questi due anni è arrivata al playoffs in condizioni fisiche pietose ?”
  • L’unica cosa bella della serata : il bambino coi baffi che JBJ è andato ad un millimetro da fare con il tuffo in estensione. Non credo che sarà mai un battitore affidabile, ma difende in una maniera che lascia a bocca aperta. Chissà … non credo che sarebbe cambiato nulla, avremmo semplicemente rinviato la sentenza di una mezz’ora, ma avesse salvato quella pallina …
  • Tutti, anche la stampa bostoniana, stamattina glorificano il roster degli Astros. Ok … tutto molto giusto, roster costruito anche e soprattutto scegliendo giocatori eccellenti al draft anche perché per anni hanno scelto per primi o secondi visto che arrivavano in fondo alla classifica. Tra il 2011 ed il 2013 a Houston hanno perso tra le 106 e le 111 partite a stagione. La stampa avrebbe permesso una politica simile a Boston ? Oppure avrebbe chiamato il popolo sulle barricate ? Noi tifosi, americani o italiani, lo avremmo digerito o ci saremmo dati al cricket ? Ricordatevi amici che ci sono cose che si possono fare a Houston o a Minneapolis, ma a Boston, NY e LA assolutamente no.

Stasera gara-2, Pomeranz è l’uomo della riscossa oppure in Texas hanno semplicemente una squadra con cui noi facciamo estrema fatica a competere ? Tra una dozzina di ore la sentenza

Share

Knocking on heaven’s door

Immagino che Bob Dylan non venga mai a sapere che il titolo di un suo capolavoro viene usato per una semplice serie di playoff MLB; il menestrello di Duluth, Minnesota meriterebbe molto di più, ma una sfida in Texas evoca i duelli del vecchio West, per esempio Pat Garrett e Billy The Kid e noi siamo proprio nelle condizioni di chi bussa per entrare in paradiso, un paradiso che pare maledettamente difficile da raggiungere.

Eh già … non siamo certo favoriti, anche i bookmakers danno un certo vantaggio alla squadra di Houston, sulla carta ci sono superiori e negarlo sarebbe sciocco. Però si gioca sull’erba e sul dirt, non sulla carta. Provo di buttar lì un po’ di chiavi di lettura per vedere dove i nostri possono sperare : 1) Sale deve fare Sale, senza le sue due vittorie faccio una bella fatica ad immaginarmi come noi si possa arrivare a tre. Sfida fantastica contro Verlander, sul quale possiamo constatare una volta di più cosa contino le motivazioni. A Detroit ha giocato male in questo 2017, appena arrivato ad una contender ha lanciato cinque gemme. 2) Sconfiggere la maledizione del primo inning. Al termine della regular season i nostri sono stati quarti come media ERA, ma ventitreesimi come ERA al 1° inning. Una squadra come la nostra, con non molti punti nelle mani, può sopravvivere in regular season se finisce subito sotto, al playoff no. Gli Yankees contro i Twins hanno imbarcato acqua immediatamente ma hanno ribaltato la partita a mazzate, noi faremmo molta più fatica. 3) Difesa, difesa, difesa. Per vincere facendone pochi dobbiamo subirne di meno … bella scoperta direte voi. Ergo non concedere alcun extra, anzi … non esitare a schierare un defensive replacement appena possibile, parrà strano ma in un playoff Marrero può essere più importante di Devers … tanto per dirne una.

Ci siamo comunque, quest’anno la MLB ci fa anche il favore di mostrarci i Sox ad orari fantastici per noi italiani, la cosa ha fatto arrabbiare in Massachusetts ma noi godiamo parecchio. Proviamoci, lo scotto dei nostri giovani un po’ acerbi lo abbiamo pagato l’anno scorso, almeno spero. Vedremo come andrà, conta vincere ma conta anche come si perde, qualora fosse questo il nostro destino. L’anno scorso calammo un po’ le braghe, una seconda volta sarebbe difficile da mandar giù. Quindi petto in fuori e lottare come leoni, poi vada come vada. FORZA SOX !!!

PS – Non c’entra una cippa col playoff. Ma merita dirlo : Jim Hickey ha comunicato che non tornerà a fare il pitching coach a Tampa. Cosa stiamo aspettando ? Prendere !!! Subito !!! Ora !!!

Share

Chi fa i playoffs ?

Alla fine ci siamo in questi maledetti playoffs e ci siamo entrati dalla porta principale, ovvero vincendo una division contro degli Yankees che comunque hanno venduto la pelle a carissimo prezzo. Domani martedì i nostri partiranno per il Texas, ma non si sa ancora chi farà parte del roster per questa serie di playoff, non sappiamo quale sarà la rotazione dei partenti a parte ovviamente la gara-1 a Sale ed insomma … c’è tanto ancora da discutere.

Capitolo partenti : ho già detto di Sale in gara-1 e fin qui ci siamo, sfiderà molto probabilmente Verlander e già solo mettere questi due lanciatori nella stessa partita vi fa capire che razza di livello ci sia nella postseason. Dopo Sale però c’è ancora il vuoto, anzitutto in una serie simile non ha senso portarsi cinque partenti, quattro bastano anche considerando che avremo Price come rilievo lungo. Tutto sommato, nonostante alcuni segni di stanchezza, gara-2 la darei a Pomeranz, che lancerebbe con un intervallo di 6 giorni, quindi maggiore del normale sperando che ciò lo aiuti. Fin qui ci sono arrivato, gara-3 invece mi sembra un sudoku irrisolvibile, se dico che avrei una mezza idea di far lanciare Fister mi prendete per matto ? Il Porcello di questo 2017 mi fa una paura boia contro un super attacco con quello di Houston, E-Rod è reduce da una metà stagione tutto in salita, ergo spererei che le pallette di Fister possano essere un po’ più difficili da digerire. Inutile aggiungere che se fossimo sotto 2-1 gara-4 la farei lanciare a Sale in short rest … e poi che il dio del baseball ce la mandi buona. Un po’ di gente inoltre si sta facendo tentare dall’idea di far fare il partente a Price … non so … sembra tornato in palla, ma affidargli un playoff dopo mesi che non lancia da starter mi fa un po’ paura.

Capitolo rilievi : quanti ce ne prendiamo ? Otto vi sembreranno tanti, ma rimango dell’idea che i lanciatori non siano mai abbastanza. Quindi Price, Reed, Kimbrel, Kelly è erratico ma lo vorrei, Carson Smith sembrava tornato in palla anche se l’ultima l’ha un po’ toppata, ma ben venga, Hembree non mi entusiasma, Maddox è un nome un po’ a sorpresa ma le cifre sono dalla sua, ne resterebbe uno : e qui giuro che non so chi prendere, forse Abad, forse Barnes, ma veramente … mi verrebbe da tirare i dadi. Se dico che l’uomo decisivo di questo lotto può essere Price credo di non essere lontano dal vero, a patto che entri appena serve, se uno dei partenti tentenna deve entrare Price anche se siamo al quarto o quinto inning.

Capitolo catchers : nulla di strano ovvero Vazquez e Leon, visto che Swihart sembra un ex-giocatore. Chiaro che Vazquez è il numero-1 e Leon il numero-2, nel senso che Leon entrerebbe in una partita non di più; ormai come dinamismo tra i due c’è un discreto abisso.

Capitolo infield /DH : in parecchi nella bacheca non amano Hanley, io lo amo meno di voi ma come DH deve entrare, se beccasse la settimana di luna buona sarebbe una addizione impressionante, OK … è un se bello grosso. Per il resto dentro Moreland, Pedroia (incrociando le dita sul suo stato di salute), Bogaerts, Devers, poi 2 su 3 tra Nunez, Marrero e Holt. Ovviamente il discorso su Nunez riguarda unicamente le sue condizioni di salute, tra Marrero ed Holt prenderei il secondo perchè mi da più flessibilità, Marrero è un difensore migliore tra i due e mi potrebbe tornare utile come defensive replacement al posto di Devers però mi pare poco per tenerlo nel roster.

Capitolo esterni : Quattro mi bastano. Quindi ovviamente le tre “killer Bees” più uno tra Davis e Young. Se decido io vi dico Rajai Davis, è una scheggia sulle basi, sa l’aria che si respira nelle partite che contano. Onestamente penso che nella stagione Chris Young abbia avuto anche troppo spazio, per esempio a Pawtucket avevamo Brentz che ha avuto un’annata splendida e l’abbiamo tenuto ai margini.

Questa quindi è la formazione che, secondo me, dovrebbe scendere in campo. Vedremo quanti ne sbaglio. Mancano 72 ore poi ci siamo. Non vedo l’ora

Share