Se c’era un modo per farci capire cos’erano i Sox e cosa sono diventati direi che la giornata di ieri è l’esempio perfetto. Da un lato avevamo il Mito, la Leggenda di David Ortiz, con un numero sproporzionato di membri della Nation che si son fatti il viaggio fino a Cooperstown semplicemente per rendergli omaggio, per dirgli grazie, per aver trascinato questa franchigia con la mazza, ma soprattutto con l’esempio.
Mentre il nostro Lider Maximo arringava la folla, un numero più o meno simile di membri della Nation assisteva all’ennesimo recital di una versione pallida, sbiadita dei Sox; un gruppo di giocatori di Triplo A, con l’aggiunta dell’unico giocatore “vero” a nome Xander Bogaerts metteva in scena un ennesimo spettacolo all’insegna della povertà di talento, col risultato di rendere ancora più grigio un campionato che sembra aver virato definitivamente verso sud.
Lo so … la squadra, già debole, che affronta questa fase della stagione è ulteriormente indebolita dagli infortuni; ma se riempi il roster di giocatori da triplo A (Dalbec, Cordero) in aggiunta ad un gruppo di “prospetti” che non sembrano destinato a diventare mai dei giocatori “veri”, il risultato è quello che abbiamo visto in questo tristissimo weekend al Fenway, weekend che potrebbe aver sigillato, una volta per tutte, il nostro futuro.
Già … la possibilità che dopo questo weekend cominci la stagione dei saldi, coi Sox che vendono tutto ciò che possono, è una possibilità più che reale. Alla fine s’avvererebbe il sogno dei nostri vertici, cedendo tutti i Sox legati alla precedente gestione, per iniziare finalmente la versione francescana di questa gloriosa franchigia, quella dei roster costruiti al minimo di payroll possibile, tanto la gente al Fenway c’andrà lo stesso. Premesso che ho i miei dubbi, come già espresso altrove, che gli abbonamenti (a NESN ed al Fenway) fiocchino con questa politica, c’è chi dice che tutto ciò sia propedeutico ad un cambio di proprietà. A questo punto lo spero ardentemente.
Questa versione dei Sox, che dei contributori di Over The Monster chiamano Bloom-ball, non mi eccita, non mi lascia nulla; chi, come il sottoscritto, ha vissuto l’epopea di Ortiz e Pedro Martinez, non può entusiasmarsi per Downs e Cordero. Davvero non può. La prossima volta che scriverò avremo le idee più sicure, circa il nostro futuro immediato ed a medio termine, un futuro che mi entusiasma più o meno come una seduta dal dentista.