Visioni antiche

A volte credi di stare sognando, sarà per il fatto che sei andato a nanna, ti sei dormito tre ore in tutto e poi hai fatto suonare una sveglia nel pieno della notte, insomma … la stanchezza può avere i suoi effetti.

Fatto sta che sei nel 2013 e ti sembra di vedere Kevin Millar in prima, ha tenuto viva una partita che sembrava persa.

Millar ??? Paoloooooo … sei sveglioooo ??? Millar ora fa il commentatore televisivo, sono anni che non scende più in campo, è sempre un personaggio che fa spanciare dalle risate ma fa TV ora.

Mah … a me sembrava Millar, però dai adesso ci mettiamo un pinch-runner perchè sia Millar che quel personaggio che mi dicono non essere Millar sono lenti più del mio salumiere che pesa 120 kg. Come pinch-runner io vedrei bene Dave Roberts.

Roberts ??? Dave Roberts ??? Paolooooo !!! Ma allora sei più rintronato d’una campana, Dave Roberts ha smesso anche lui da un bel po’ , ha dovuto combattere contro una brutta malattia, ma l’ha vinta ed ora fa il coach di prima per i Padres. Capito ? Padres … San Diego … California … ci vogliono cinque ore d’aereo per New York , non può essere lui.

Mah … sembra proprio Roberts, accipicchia sembra talmente tanto Dave Roberts che s’è subito messo in moto per la seconda. Vabbè … chissà chi è ‘sto ladro di basi, però non possiamo mica fargli rubare casa base, che Mariano tiri un lancio pazzo è improbabile, ci serve uno che batta valida. Chi abbiamo ? Insomma dai … c’è Bill Mueller … bel contattista.

Cosa ??? Cosa ??? Bill Mueller ??? Ma Paolo, non è che oltre ad aver dormito poco sei anche sbronzo ? Bill Mueller ha smesso sette anni fa, si gode la vita e fa lo scout per i Dodgers. Non è che hai preso qualche sostanza strana ? Ti può far male … non sei abituato.

Mah … se lo dici te, mi sembra davvero Mueller … oh … oh … batte valido … batte valido … dai che arriva il pareggio … Siiiiiii … Non siamo ancora morti, c’è speranza … cavolo se c’è speranza di vincerla agli extra. Dici che non sono Millar, Roberts e Mueller, ma sei sicuro ? Proprio sicuro sicuro sicuro ?

Chissà Paolo, mi viene il dubbio che tu possa aver ragione, sai mai che per una notte i tre Immortali abbiano sentito il richiamo della foresta e siano tornati. Comunque va bene … siano quelli del 2004 redivivi o siano altri è sempre una grande, grande, grande tradizione che va avanti, nella buona e nella cattiva sorte. E se hai preso qualche sostanza strana vedi di darne un po’ anche a me, sembra farti bene.

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Dopo l’esplosione

Come tante altre volte nella loro storia ultracentenaria, i Sox arrivano a giocarsi una serie importante nel Bronx, e ci arrivano col vento in poppa dopo aver vinto un’altra serie contro una squadra di primissima fascia, anzi dopo essersi divertiti con un’esplosione offensiva che potrà sembrare fine a se stessa , ma che se non altro certifica che la squadra è in un gran momento di forma e gira il bastone in maniera sciolta, leggera, sembrano quasi non rendersi della tensione che invece attanaglia noi che li guardiamo; non so più quanti fogli ho riempito in questi giorni con calcoli, tabelle, ho un block-notes che sembra quasi compilato da Albert Einstein in persona tanto è astruso, lui cercava la teoria della relatività, io cerco solo di capire a quante vittorie arriveranno i nostri e se basteranno le vittorie ad arrivare al traguardo. Siamo onesti : se a questo punto non arrivasse il titolo divisionale sarebbe una delusione tremenda, come aver mostrato ad un bimbo una torta di quelle da ultra-golosi e poi averla portata via mentre ci si stava per abbuffare.

Il bello della serie con Detroit è la dimostrazione che a baseball si vince con i pitcher che fanno il massimo, ma si vince anche bombardando; Lester & Middlebrooks, Uehara & Ortiz, volti diversi, giocatori tecnicamente agli antipodi, però giocatori che alla fine ottengono lo stesso risultato. Il posto d’onore spetta però ad Ortiz, che è arrivato a sommare 2000 valide, la fatica più pesante per l’omone è stata quella di non commuoversi mentre il pubblico restava in piedi ad applaudirlo ed osannarlo, nessuno voleva sedersi e nessuno voleva smettere di sbattere le mani, che vi posso dire … sono quelle cose che mi sciolgono più velocemente di un ghiacciolo dentro una fornace. E pensare che appena arrivò a Boston scaldava la panchina ed al suo posto giocava Jeremy Giambi, dirlo ora fa ridere, ma era proprio così, Grady Little ci mise due mesi a capire che l’uomo che serviva non era il fratello scarso dei Giambi, complimenti Grady !!! Come diceva Ezio Greggio : “Lei è proprio un bel volpino !”

Vai … serie da 4 a New York, a noi da qui alla fine serve mantenere il 50% di vittorie, almeno questo dicono le mie tabelle. Facendo così si arriva a 94/95 vittorie. Per i Rays arrivare a 94 significa fare 17-7, gli Yankees necessiterebbero addirittura di un 19-4. Un pareggio nella serie nel Bronx mi andrebbe più che bene, non sono mica esoso, non sarà facile ma ditemi cosa c’è stato di facile in questa stagione … nulla. Stasera Peavy riceverà il primo assaggio circa “the greatest rivalry” e avrà di fronte Nova ultimamente davvero in palla, noto che il nostro nuovo pitcher non ha mai vinto un match contro quelli del Bronx, quale miglior occasione se si vuole iniziare ?

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La maledizione

Scomodiamo Montezuma ? Meglio di no perchè in quel caso non si perdono partite di baseball semmai si perdono giornate stando a sedere in un certo posto. Oppure tiriamo in ballo un macumbeiro brasiliano ? Un esperto del voodoo ? Non lo so, fatto sta che la mutazione che prende i Red Sox quando sale in pedana John Lackey sta cominciando ad assumere contorni grotteschi. Tanto per darvi delle cifre visto che sono un po’ il sale del baseball : delle 11 volte che i Sox hanno subito una shut-out in 6 di queste c’era Lackey sul monte, nelle ultime nove lanciate i Sox hanno segnato in tutto 20 punti, la sua ERA è 3,22 cifra che non otteneva dal 2007 ed il suo rapporto tra strikeout e basi ball, lievemente sopra il 4, è di gran lunga il migliore della sua carriera.

Fatto sta che ormai il pitcher texano vincerà il premio di “Paperino” del baseball per la stagione 2013, perchè credo certamente che sia solo questione di mera coincidenza, ovviamente non voglio nemmeno cominciare a credere che ci siano motivazioni recondite, è solo uno di quei casi meravigliosi che rendono a volte il baseball uno sport incomprensibile, con dei misteri che non si schiudono nemmeno a noi innamorati pazzi.

Cosa comporterà questa sconfitta lo scopriremo solo domattina visto che alcune partite che ci interessano particolarmente si giocheranno nella nostra nottata, comunque è bene rendere merito a Lackey che posso immaginare sia il primo candidato a vincere (in questo caso veramente)  il premio di “Comeback player of the year” e ditemi anche chi fareste lanciare la partita n.1 in una ipotetica serie di playoff, John Lackey in queste condizioni è un serio candidato.

Una notizia che merita di essere data : Daniel Bard è stato designed for assignment come si dice nel gergo delle Majors, oppure se vogliamo dirla più semplicemente è stato rilasciato dai Red Sox. Se dal momento del rilascio, trascorsi dieci giorni, non venisse richiesto da alcuna squadra potrebbe restare ai Sox per poi diventare free-agent a fine anno. Per farla breve al 99,9% la sua carriera coi Sox è terminata. Io non ricordo un altro giocatore di baseball che abbia avuto una caduta così verticale nella sua storia sportiva, un ex prima scelta che per un triennio era diventato il miglior rilievo al mondo tra tutti quelli che non si chiamano Mariano Rivera. Papelbon aveva i titoli sui giornali, la musica ed i soldi mentre Bard faceva il lavoro sporco; il crollo avvenne nel famoso settembre 2011, nel 2012 il passaggio come partente ha fatto il resto e le cifre 2013 nelle sporadiche presenze nelle Minors avevo raggiunto un livello di comicità difficilmente comprensibile con un’assoluta impossibilità di trovare l’area di strike.

Dispiace sia finita così, ma come ho letto l’altro giorno : “il problema di Bard non è nel braccio e nemmeno nella spalla, il problema è compreso tra le orecchie e quando hai quel problema lì la messa a punto a volte può essere d’una difficoltà infinita.” Detto ciò io continuo a tenere per Daniel Bard, sono convinto che da free-agent possa certamente ricevere un “minor league contract” da qualcuno che si ricorderà che solo due anni fa era un giocatore che apparteneva all’elite della Lega. Chissà che non riesca a ricostruirsi una carriera altrove. Io glielo auguro di cuore.

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Impressioni di settembre

Ti svegli una mattina di settembre e guardi la classifica, il primo istinto è quello di cominciare a darsi dei pizzicotti. Siamo nel mondo reale o siamo su “ai confini della realtà”  ? No no … siamo nel mondo reale. I Sox sono 4.5 avanti e credere nel pennant non è più un reato, sappiamo ci sarà ancora da battersi duramente, sappiamo che tutti ci aspettano con le sciabole sguainate, ma sappiamo che anche i nostri bucanieri hanno affilato le loro scimitarre e che sono pronti per abbordare i vascelli nemici.

Le prime due coi “Sox sbiaditi” di Chicago hanno confermato il buon momento di forma generale, in primis dei partenti e più in generale dell’intero complesso, uno mi può dire che le motivazioni nel South Side non siano altissime. Io posso anche essere d’accordo, rimane però da spiegare come mai l’altra settimana abbiamo stoppato le ambizioni dei Royals o abbiamo vinto la serie con Texas. Segno che evidentemente i nostri in questo momento abbiano una marcia in più.

Dicevamo che inizia settembre ed ovviamente la mente va al collasso del 2011. Quali garanzie abbiamo che quel crollo clamoroso non si ripresenti quest’anno ? Ovviamente garanzie scritte nessuno ce le darà, io posso dire che un evento come quello lo vedi una volta nella vita, insomma … è impossibile che il fulmine colpisca due volte nello stesso punto. Venendo a motivazioni più tecniche e meno filosofiche mi viene da dire che questo è un team che sembra (ripeto … sembra) più coeso; dico sembra perchè quello che avviene nelle stanze segrete restano segrete o al massimo vengono fuori dopo, chi di voi avrebbe immaginato il casino del nostro dug-out del 2011 prima delle varie rivelazioni ? Però fatta salva questa cautela direi che i rematori del 2013 remano tutti nella stessa direzione, mentre quelli del 2011 remavano in tutte le direzioni.

Altra enorme differenza tra il 2011 ed oggi è che allora c’era una rotation nei pezzi, con salute cagionevole, mentre questa volta arriviamo alla volata con tutti i partenti in palla e se dovesse tornare Buchholz, non molto positivo a Pawtucket per la verità, potremmo ricevere una spinta extra. Insomma ci sono tutte le motivazione per credere che settembre quest’anno non sia la fiera dei rimpianti; intanto come giustamente viene fatto notare nella message-board è meglio pensare prima a chiudere il conto coi White Sox stasera, con la particolarità quasi unica di sfidare un lanciatore brasiliano. Oddio … ieri sera un pitcher brasiliano ha vinto (sigh !!!) una partita dei playoff italiani contro la squadra che nel cuor mi sta, possibile che un secondo pitcher verde-oro mi faccia bestemmiare nello stesso weekend ? Ma non potevano appassionarsi ai vari Corinthians, Santos, Palmeiras come ogni bravo ragazzo brasiliano che si rispetti ?

PS – E’ quasi blasfemo che come titolo abbia utilizzato quello del brano musicale più bello che mai sia stato scritto nel Bel Paese http://www.youtube.com/watch?v=OzbDUbu1lMM , ma non mi veniva niente di meglio. Diciamo che il cambio del mese che certifica l’inizio della volata finale merita un grande inno, nulla meglio della PFM come introduzione del mese.  Almeno credo …

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