Devers esta loco?

Generalmente non ho la più pallida idea di quello che succede riguardo la gestione del roster nelle altre franchigie. A mala pena trovo il tempo per informarmi sui Red Sox e rimpiango i tempi quando di questi aspetti se ne occupava Paolo! Mi trovo quindi in difficoltà a fare un parallelo fra il casino che è scoppiato a casa nostra, con Ciccio Devers che ha dato fuori di matto, e quello che succede nel baseball in generale. Quello che posso dire è che la stampa sportiva americana, estremamente incline a fare paragoni storici, questa volta non ha trovato riferimenti minimamente comparabili. Temo quindi che ci troviamo di fronte ad un unicum assoluto, anche allargando il campione a tutti gli sport professionali di squadra. Sulla questione la discussione è abbastanza cerchiobottista, ma personalmente non sono d’accordo: su questa specifica vicenda non mi sento di condannare il management. 

Devers gioca con i Red Sox dal 2017 e ha firmato un contratto che lo legherà alla squadra fino al 2033, per l’ingaggio più alto all time della franchigia. Non credo proprio che sul quel contratto ci sia scritto che, tutti quei soldi, Devers li prende per fare il 3B a vita. Al massimo ci sarà stato un gentlemen agreement su questo e i Red Sox hanno effettivamente dato a Devers una grandissima chance per giocare in terza base, facendolo iniziare la partita in quella posizione in 886 games di otto (8!) differenti stagioni consecutive, per un totale di 8268.2 inning e non ha funzionato. Lo ridico affinchè sia ancora più chiaro: NON HA FUNZIONATO! Devers, che è un atleta professionista, dovrebbe essere il primo a saperlo, ma se non ci riesce potrebbe dare un’occhiatina alla statistiche, per capire che non è un grande 3B, neanche un buon 3B, forse, dopo molti anni e molti sacrifici alla fine era diventato un mediocre 3B, con una tutt’altro che straordinaria fielding % di .960 nel 2024, il suo anno migliore. Un professionista avrebbe dovuto aspettarsi che una squadra che vuole vincere, prima o poi, vada sul mercato e cerchi un upgrade per le posizioni critiche. D’altra parte lui stesso lo aveva chiesto la scorsa stagione e non può non sapere che fra queste posizioni ci sarebbe stata anche la sua.

Molti dicono che Breslow avrebbe dovuto essere più chiaro e preparare meglio l’introduzione di Bregman nel roster. Mi sembra un’obiezione lunare. Ricordo che la trattativa è stata lunga, incerta ed estenuante e in quel periodo non credo che il CBO avrebbe dovuto trovare il tempo per tenere la manina a Devers. Oltretutto le ricostruzioni parlano di un Kennedy e Cora favorevoli a Bregman e Breslow piuttosto scettico sull’opportunità dell’operazione. Non credo tanto avesse dubbi sul valore del giocatore, ma piuttosto sul contratto costoso che prevede ogni anno delle opt aut che consentirebbero a Bregman di incrementarlo giocando altrove. Insomma la situazione è in divenire e ci sono quindi (o ci sarebbero visto il punto in cui stiamo) scenari futuri in cui potrebbe avere senso ricollocare Devers in terza, chi può saperlo?! Il punto però che deve essere chiaro è che non lo decide lui. Non lo può decidere lui, perché il criterio di scelta è vincere le partite non rendere felice Ciccio bello! Non mi sembra un concetto complicato, mi sembra interiorizzato da tutti i professionisti MLB e credo che lui non abbia diritto di risentirsi, neppure se non viene preventivamente informato. Non mi sembra che la squadra, in questa circostanza, si sia dimostrata confusa, al contrario mi sembra abbia operato applicando canoni classici.

Oltretutto è difficile definire  “sacrificio” la richiesta di fare il DH. Non vi devo certo spiegare che tecnicamente non è neppure una transizione perchè ciò significa perdere un ruolo difensivo, mantenendo quello offensivo. Devers non ha dovuto affrontare un faticoso periodo di tirocinio per andare nel box a sventolare il bastone, essendo una cosa che Devers ha fatto per 4215 apparizioni al piatto nella sua carriera. Posso capire la frustrazione per non essere cresciuto abbastanza da mantenere un prestigioso ruolo difensivo, ma sei un professionista e non dovresti farne uno psicodramma. Oltretutto cinicamente si potrebbe osservare che lavori di meno a parità di stipendio 🙂

A un certo punto si fa male Casas, chi lo deve sostituire non è proprio in lizza per vincere la tripla corona nel batting, la squadra non va proprio a gonfie vele e a molti viene in mente di spostare Devers in prima in modo da poter usufruire della mazza di Yoshida o addirittura cominciare a saggiare la consistenza di Anthony. Nessuno può dire che sia un’idea strampalata.  

Dal punto di vista tecnico un trasferimento in prima base non sarebbe banale. Il ruolo comporta diversi automatismi, magari poco appariscenti, ma cruciali per difendere bene e difficili da imparare specie per chi, come Devers, non ha mai ricevuto un addestramento specifico. C’è il forte rischio che non funzioni, c’è il rischio che cali il contributo offensivo, vanificando parte del beneficio e sì, c’è anche il rischio di infortuni, per un giocatore che sta imparando il ruolo a tappe forzate. Il rischio di collisioni in base è reale e perdere Devers per infortunio perché sta cercando di giocare in prima base sarebbe senza dubbio un duro colpo per la squadra.

Personalmente capisco e sostengo la reticenza di Cora a prendere questa strada, tuttavia mi sembra anche naturale l’iniziativa di Breslow che convoca il giocatore per sentire cosa ne pensa, perché comunque l’ipotesi è sul campo e il parere di Devers è una preziosa e necessaria informazione per farsi un quadro preciso della situazione. 

Apriti cielo! La reazione di Devers è stata a dir poco scomposta e sulla stampa sono comparse sue dichiarazioni che definirei deliranti: accusa i Red Sox di essere venuti meno alla parola data (quale? Boh!), di chiedergli una cambio di ruolo dopo soli due mesi da una richiesta simile  “To all of a sudden have me try to play another position … from my end, it doesn’t seem like a good decision”, (abbiamo già discusso che non c’è stato un vero e proprio cambio di ruolo), il tutto condito da frecciatine ostili nei confronti del CBO, che sarebbe un incompetente, che chiede l’impossibile invece di fare il suo lavoro, cioè andare sul mercato a trovare un sostituto di Casas e via discorrendo.

Parole fuori dalla grazia di Dio che hanno provocato un tale danno di immagine da costringere il top management e la proprietà a prendere contromisure urgenti per recuperare un rapporto sereno con il giocatore più pagato, che si incazza quando non lo consulti, si incazza anche quando lo consulti, ma nel contempo è uno dei fattori obbligati per una stagione di successo.  

La situazione sembra rientrata, nel senso che la discussione non continuerà sui giornali, ma nelle segrete stanze come è giusto che sia. Quando a Cora è stato chiesto quando Devers avrebbe iniziato a raccogliere rimbalzanti in prima base ha risposto: “That‘s not the plan right now. The plan is to keep having conversations.” Io spero che la cosa finisca qui oppure, se andrà avanti e ci saranno degli sviluppi, lo sapremo solo a cose fatte e decisioni prese, con comunicati ufficiali concordati fra le parti.

Dispiace dover dedicare tanto spazio a questo mentre la stagione va avanti e ci sarebbero belle partite da commentare. Nella partita di ieri sera i nostri hanno impattato la serie contro KC, dopo la dura sconfitta agli extra il giorno prima. Merito principalmente di un Crochet che, dopo aver preoccupato in una balorda partenza domenica contro Texas, ha ritrovato la sua spettacolare fastball raggiungendo una velocità massima di 98,5 mph (al settimo inning) e una media di 96,7 mph, un tick in più rispetto alla sua media stagionale. I numeri di questa straordinaria esibizione sono sono 7H, 1R, 9K insieme al dato più rilevante: la stamina! 7.0 IP hanno dato ad un bullpen esausto, dopo i 6 inning lanciati il giorno precedente, la possibilità di rifiatare dopo. Non solo. Al settimo inning con i buoni in vantaggio per 7-1, punteggio ampio ma ancora non del tutto rassicurante, KC riempie le basi dopo 2 single, 2 out e 1 BB in sequenza.  Bayle va a trovare Crochet sulla collina per un consulto al termine del quale rimane a lanciare. Tanto bisogna solo affrontare il loro battitore Bobby Witt Jr, che mi piacerebbe tanto vestisse una casacca biancorossa. Comunque sia Crochet esordisce con una veloce esterna e un cutter alto che Witt tocca in foul. Seguono due Four-Seam Fastball rispettivamente a 97.3 mph al centro e a 97.8 mph, basso e interno. Sono i due Swinging Strike (lanci numero 107 e 108) che chiudono l’inning e virtualmente la partita.

Piccola nota a margine: Devers chiude 4/4, 1R, 3RBI, 1BB, 0K. Amore mio, se quando t’incazzi reagisci così, fallo più spesso, che diamine!

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Un brodino caldo per i Red Sox

I Red Sox sono arrivati ​​alla partita di ieri sera dopo aver perso cinque delle sei partite precedenti, oltretutto con prestazioni imbarazzanti date da un partente imbarazzante, un bullpen abulico, un attacco silente e una difesa impanicata. C’era la necessità di raccogliere le forze e riuscire a disputare una partita che potesse segnare un’inversione di tendenza rispetto alla mediocrità nelle prime cinque settimane della stagione. Insomma, come per un convalescente, c’era bisogno di un brodino ricostituente (come dicono dalle mie parti).

Credo che per ottenere questo risultato Cora si sia affidato ad Alex Bregman, un giocatore esperto che ha iniziato la partita con una media battuta di .315 e un OPS di .973, il miglior inizio della sua carriera decennale. Fortunatamente i Rangers hanno scelto di sfidarlo nel momento decisivo della partita.

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Immediatamente nonostante un Houck più che decente, riusciamo ad andare in svantaggio, subendo il primo punto in circostanze piuttosto strane e del tutto irripetibili. Nella parte alta del terzo, con 1 out, terza e seconda occupata, Langford batte una palla a terra che si ferma sulla destra del monte. Houck la raccoglie in tempo per una comoda eliminazione in prima, ma accelera, commettendo un errore di tiro e costringendo Gonzalez a staccarsi dalla base per tentare di raccogliere la palla sulla linea di foul. Langford quasi inciampa per schivare Gonzalez e continua la sua corsa mancando di toccare la prima. Gonzalez raccoglie la palla e tocca la base, ma Langford è stato chiamato salvo nello sconcerto generale, e lo hanno confermato nonostante l’immediato challange di Cora. In termini di regolamento poiché il corridore aveva superato la base, non la si poteva più considerare una base forzata e per l’eliminazione si sarebbe dovuto toccare il corridore. Gonzalez ne avrebbe l’opportunità, ma essendone inconsapevole, non essendo un prima base di ruolo, si preoccupa di fermare l’uomo in terza.

Questo errore ci costa un punto al terzo, e ne subiamo altrettanti al quarto e al quinto. Quindi, nonostante due solo homer di Bregman e Abreu, che avevano momentaneamente pareggiato nella parte bassa del quarto, siamo sotto per 3-2 al sesto inning.

Bregman batte, con un po’ di fortuna, un lead off double, il suo 15° doppio stagionale, e Kristian Campbell lo porta in terza con un singolo. Abreu entra nel box di battuta con un mancino sul monte. Si tratta di un’innovazione per Cora, che l’anno scorso lo avrebbe senza dubbio sostituito con Refsnyder. Abreu premia la fiducia ricevuta, battendo una palla al volo profonda, che va a sbattere sulla recinzione al centro, per un doppio che porta a casa Bregman, mentre Kampbell viene chiamato out a casa in circostanze dubbie. A causa del cattivo esito del challenge in precedenza, non si poteva contestare la decisione, ma sembrava proprio che Campbell fosse riuscito a toccare il piatto con la mano sinistra prima della toccata del ricevitore.

Due battitori dopo, con 2 out e Abreu avanzato fino in terza base, Gonzalez batte una rimbalzante lenta sul terza base e sembrava arrivare salvo in prima. Qui va a scontrarsi con Smith, cadendo rovinosamente con una dinamica simile a quella dell’incidente di Casas. Sembrava che i Red Sox dovessero sterminare un paio di prima base a stagione, ma dopo diversi minuti si rialzò e iniziò a camminare. Nel frattempo la chiamata era stata ribaltata, accogliendo il challenge dei Rangers, l’inning terminava, cancellando il punto del nostro vantaggio. Gonzalez ha provato a giocare nella parte alta del settimo, ma presto è stato sostituito da Abraham Toro. Speriamo non debba andare nella IL.

Siamo così arrivati agli inning finali in cui, in molte partite di questa stagione, l’attacco dei Red Sox si è spento e non è riuscito segnare altri punti.  Wong però ha aperto il settimo inning con singolo ottenuto con un bunt sulla terza, e Rafaela lo ha imitato con un altro singolo sulla sinistra. Sembra ancora un’occasione sprecata perché  Duran e Devers sono eliminati, ma a questo punto i Rangers decidedono inspiegabilmente di affrontare Bregman, con due uomini in posizion punto, con il rookie Campbell sul monte. Bregman non si è lasciato sfuggire l’occasione, battendo un singolo sul Left Fielder, che porta due punti a casa e decide l’incontro.

Cora ha schierato Weissert per l’ottavo inning, invece Slaten, che ultimamente ha faticato, il quale ha risposto con un 1-2-3 inning. Nella parte bassa Abreu ha aggiunto sicurezza con un altro fuoricampo, nella prima partita della sua carriera con tre valide extra-base.

Nonostante Chapman abbia concesso un fuoricampo al primo uomo affrontato al nono inning, non è mai apparso in difficoltà, concludendo velocemente la partita e realizzando il suo quinto salvataggio della stagione. Fra le sue palle veloci una ha raggiunto la velocità di 103,8 miglia orarie, cioè il lancio più veloce mai lanciato nelle Major League in questa stagione. Hai capito che ti combina il vegliardo!?

Con questa partita dichiaro ufficialmente concluso il mio broncio perché hanno permesso a Bregman di giocare con la casacca dei Red Sox. Ora sono ufficialmente contento. Sembra un tipo a posto, molto diverso dallo stronzo altezzoso che giocava a Houston. Non credo che il mio giudizio dipenda dalle valide e dagli RBI che produce a ritmo costante per i Red Sox. Credo piuttosto  lui che si sia emendato spiritualmente e ora sembra aver capito il suo ruolo nel mondo. Lo si capisce da dichiarazioni di questo tenore: “When I decided to sign here, I signed here to win baseball games,” Bregman said. “I feel like we have a team that can do that and win a lot of baseball games. We haven’t started the way we want. We’ve lost some games that we should have won this year. And, we need to do a better job of executing, and preparing and just getting better as a team. And, I know, we hold ourselves to a high standard, and when you play in this market, everyone holds you to a high standard. We need to play like we played today and continue to compete and execute at a high level.”

Se la squadra gli va dietro siamo a cavallo!

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Sostituire Triston Casas

Si può porre le premesse di una stagione di successo, anche con un budget limitato, purché, nel mix fra attività di mercato e sviluppo dei prospetti dalle leghe minori, tu riesca a costruire un roster che contemperi sia una equilibrata qualità sia una indispensabile resilienza. Questa deriva da una profondità sufficiente per essere in grado di far fronte agli infortuni che dovessero capitare. Sfortunatamente non sono gli infortuni a mancare ai Red Sox 202 e vanno a colpire proprio laddove siamo più vulnerabili. 

Abbiamo rinunciato a Teel, un prospetto descritto come un probabile campione, che mi sarebbe tanto piaciuto vedere accucciato dietro il box con la nostra casacca, ma me ne sono fatto una ragione, considerato che in cambio abbiamo ottenuto un asso che rende competitiva la rotazione. Questa medaglia però ha un rovescio: se ora si fa male Wong son dolori.

Nulla però in paragone a quello che passeremo dopo il nuovo grave infortunio di Casas, curiosamente avvenuto più o meno nello stesso periodo di quello dello scorso anno. L’episodio si è verificato nella parte bassa del secondo inning quando Casas batte una check-swing chopper sulla linea di prima base. Mentre Casas corre verso la prima, sulla palla si avventa il lanciatore avversario in evidente vantaggio sul tempo. Sembra una banale giocata di routine quando Ryan perde la palla e Casas, che percepisce l’occasione di arrivare salvo, accelera verso il cuscino di prima. Il ragazzone grande e grosso, privo dell’agilità e della grazia di una ballerina, pur raggiungendo l’obiettivo, arriva goffamente sulla base e inciampa sul piede del prima base del Minnesota con la gamba sinistra, subendo una evidente distorsione. Casas rotola a terra e ci rimane per diversi minuti prima di essere portato via in barella. Lo sostituisce Romy Gonzalez, autore di una buona prestazione, impreziosita da bel doppio all’ottavo inning che chiude virtualmente la gara. Non ci sono ancora notizie certe, ma vista la dinamica  sembra molto probabile che l’incidente sia grave e Casas debba stare fuori per un periodo prolungato. Chi potrebbe sostituirlo?

Gonzalez è il platoon partner che di fatto viene abitualmente schierato contro i lanciatori mancini. avendo già  totalizzato in prima base quest’anno. In questo ruolo ha iniziato sette partite in prima base al suo posto in questa stagione per 60 ⅔ inning totali. Si tratta tuttavia di un giocatore di utilità multi-ruolo, impiegato preferibilmente in carriera come seconda base, con uno slash di .245/.277/.388 in 499 apparizioni al piatto. Sembra improbabile che i Sox vogliano affidarsi a lui nel lungo periodo.

Purtroppo non ci sono altre opzioni nel roster attivo. Non sembra che saranno presi in considerazione i giocatori che hanno avuto esperienza in prima:

  • Connor Wong ha provato per sei partite l’anno scorso, ma si era trattato solo di un espediente per aumentare le sue PA quando godeva di un eccellente stato di forma, sollevandolo dalla fatica delle ricezione. 
  • Rob Refsnyder ha collezionato 227 inning in carriera, ma solo prima del 2020.
  • Il ricevitore Carlos Narváez ha disputato 114 inning in prima base l’anno scorso in Tripla A con gli Yankees, ma ha già un delicato ruolo di backup da assolvere. L’unica possibilità è che e venga chiamato il veterano Yasmani Grandal dalla tripla A, ma sembra troppo fuori dagli schemi di Cora

A maggior ragione non è il caso di perdere tempo discutendo di giocatori come Hamilton e Kampbell, che di esperienza non ne hanno alcuna. Bregman e Devers sicuramente continueranno a fare quello che stanno facendo ora, anche perché lo fanno bene: insensato sarebbe coprire il buco in prima creandone uno in terza e Ciccio è bene che familiarizzi e si appassioni al suo ruolo di DH, prima di poterlo sviluppare per la prima base. Sicuramente non è comunque un’ipotesi da considerare finchè Yoshida sta male.

Guardando la tripla A vengono in mente Vaughn Grissom e Nick Sogard. Il primo ha giocato esclusivamente in seconda base lo scorso anno, ma nel frattempo ha accumulato quattro partite di esperienza. Sogard, che gioca su tutto il diamante, è stato impiegato in cinque ruoli diversi a Worcester. Se Grissom è quello con un potenziale offensivo più promettente (AVG.289 con tre fuoricampo e un OPS di .825 in Tripla A), Sogard potrebbe essere un’opzione disponibile a breve termine, data la sua familiarità con la posizione e la capacità di battere in entrambe le posizioni.

Fra gli altri candidati di provenienza WooSox il principale titolare, Nathan Hickey, non ha statistiche di attacco compatibili con la MLB, mentre non ha questo problema il veterano Abraham Toro che ha 365 partite nella Major League all’attivo e ha battuto bene quest’anno con un OPS di .917. Non gioca tuttavia a suo favore essere un seconda base di ruolo, il che lo renderebbe troppo simile a Gonzalez. 

Un anno fa, quando Casas si ruppe la cartilagine della gabbia toracica, Breslow si mise subito in azione, ingaggiando due prima base veterani in rapida successione. Il primo, Garrett Cooper, fu un disastro e cadde presto nell’oblio. Il secondo Dom Smith, che divenne il beniamino dei tifosi per il suo atteggiamento scanzonato e la sua dedizione nel gioco, sarebbe invece ancora disponibile dopo che ha rinunciato a un contratto di minor league con Tampa Bay.

Fra i free agent, sullo sfondo, rimane l’ipotesi Anthony Rizzo, che dopo l’opt out esercitata dai pigiamini, non ha trovato un’offerta abbastanza remunerativa per la sua percezione di se stesso. Contro di lui, oltre le pretese economiche, gioca il fatto di essere 35enne disoccupato, che non ha partecipato agli allenamenti primaverili, con uno stato di forma certo non al top. Sembra improbabile che, tutto sommato, Rizzo trovi un accordo con i Sox (essendo anche un fottutissimo FMY)

Peccato che di fronte a tutto ciò, la partita passi un po’ in secondo piano, perchè è stata veramente gradevole. Bello ha dato alla squadra la terza QS consecutiva, che finalmente è riuscita a convertire. Di fronte aveva Ryan, un cliente rognoso come che ci ha dato filo da torcere. 

Alla fine del sesto, con punteggio in parità 1-1 per due solo homer rispettivamente di Bregman e Jeffers, il confronto dei ruolini di fine partita sembra descrivere un perfetto equilibrio:

  IP H R ER BB K HR ERA
Bello 6.2 4 1 1 1 5 1 2.55
IP H R ER BB K HR ERA
Ryan 6.0 4 1 1 1 8 1 2.93

I numeri tuttavia nascondono i RISP lasciati in base che avrebbero dato la W a Bello. Al quinto Hamilton, con 1 out e nessuno in base, smorza un bunt vincente sulla linea di sinistra e, nel turno successivo, ruba, in sequenza, la seconda e la terza. Dopo di che Raffaela gira a vuoto per il K e Duran viene preso al volo.  Al sesto Devers, autore di un leadoff double, non si schioda più perché Bregman, Abreu e Story se ne vanno in ordine. 

La partita si sblocca finalmente al settimo. Nella parte alta Bello esce dopo aver messo K Jeffers, che non gira un sinker sul filo basso e l’inning si conclude con un CS mentre lancia Wilson. Nella parte bassa, quando finalmente Ryan non si presenta, Wong e Hamilton ne approfittano per battere due singoli in sequenza. Raffaela li fa avanzare con un Sac Bunt, e con 1 out Duran gira tutte le palle che Coulombe lancia oculatamente lontano dalla zona, fino a che non finisce strikeout swinging. Sembra un’altra occasione sprecata ma Devers è caldo. Batte con forza una radente che il 2B avversario non riesce a trattenere. La palla rimane ai limiti dell’erba, ma arriva a casa anche Hamilton dalla seconda, che non ci avrebbe messo di meno con un motorino e arriva a casa di gran carriera. La fantastica serata di Hamilton si prolunga anche all’ottavo, quando si rende autore di un doppio RBI sul mostro verde. In precedenza Greg Weissert era salito sul monte di lancio all’inizio dell’ottavo inning e aveva senza problemi eliminato tre dei quattro battitori affrontati. Well done!

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Cronaca di un atteso ritorno

A più di 16 mesi dalla firma di un contratto biennale da 38,5 milioni di dollari e 577 giorni dall’ultima apparizione in una partita della Major League, stanotte Lucas Giolito è salito sul monte di lancio per affrontare Toronto, nella sua prima partita di stagione regolare con la divisa dei Red Sox.

Giolito ha trascorso l’intera stagione 2024 nella lista infortunati, dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico al gomito, per un infortunio subito durante il training primaverile 2024. Anche quest’anno si è fatto male a primavera. Uno stiramento al bicipite femorale sinistro, subito durante la sua prima partita di allenamento, lo ha costretto a cominciare la stagione con un mesetto di ritardo. 

Finalmente l’attesa era finita ed ero molto curioso di vedere all’opera il giocatore le cui prestazioni, secondo me, potrebbero essere decisive per le sorti dell’intera stagione dei Red Sox.  Il responsabile del baseball Craig Breslow, in una delle sue prime mosse importanti dopo la sua assunzione, aveva ingaggiato Giolito puntando sulla solidità del suo curriculum sia riguardo le prestazioni che la salute, avendo lanciato 160+ inning nelle cinque precedenti stagioni consecutive. Diciamo che fin qui le aspettative erano state drasticamente deluse.

Tuttavia Breslow con il rafforzamento del pitching e Giolito ritorna in una squadra che coltiva ambizioni di post season, colmando l’ultimo buco fra i titolari di una rotazione che sembra all’altezza del compito. 

Vediamo com’è andata la sua partita, prescindendo, ove possibile, dalla rovente delusione per la conclusione della partita. Anticipiamo subito che i risultati sono stati migliori del previsto. Dopo cinque inning, Giolito, che era in total control del match, non sembrava affatto un lanciatore che non lanciava in una partita della Major League dal 1° ottobre 2023.

Entra in campo inning primo con la squadra in vantaggio per 2-0. Toronto sta giocando una partita di bullpen schierando sul monte il lanciatore destro Yariel Rodríguez, alla sua prima partita da starter. Per l’attacco di Boston ci sono le premesse per continuare a martellare come la notte precedente e dare un valido run support alla difesa. Purtroppo il primo punto per Boston va sprecato in circostanze insolite. Con 0 out, Duran in prima per BB, Devers trasforma il quarto lancio di Rodríguez in un lungo drive line drive sulla recinzione del campo destro. Si ha l’impressione che sia un batti e corri perchè, quando la mazza tocca, Duran è già a metà corsia. Probabilmente, non avendo potuto stimare la profondità della battuta, si attarda sul cuscino di seconda invece di proseguire nell’azione, così che quando la palla ritorna verso casa base, è in grande ritardo e viene facilmente eliminato. Un verò peccato che Duran abbia corso un rischio inutile, perchè il lanciatore avversario prosegue con WP e un balk, che portano a casa Devers, e concede una solo homer di Bregman. Il punto sarebbe comunque entrato ed ero  decisamente infastidito da questo misero punticino in meno, come se avessi saputo poi si sarebbe rivelato decisivo.

Giolito ha concesso un singolo in apertura prima di indurre Guerrero a alzare un pop up e di eliminare Santander per strikeout, trovando il limite della zona con una una bella palla veloce. Dopo aver concesso una base su ball a Springer, il più pericoloso battitore avversario, con una media oltre 400 proprio contro di noi, elimina un altro brutto cliente come Daulton Varsho per strikeout. Il conto dopo il primo inning è di 23 lanci: non pochi, me neppure troppi.

Nella parte alta del secondo inning Raffaela e Duran fanno quello che vogliono sulle basi, con la difesa di Toronto incapace di fermare le loro rubate. Il secondo doppio della serata di Devers fissa il punteggio sul 4-0. Comincio a pensare che Giolito ce la possa fare e che comunque, in caso di crisi, sarebbe entrato Whitlock rimettere le cose a posto.

Giolito ha dominato un secondo inning da 11 lanci, continuando a lavorare sui bordi della zona di strike con la palla veloce a 90 mph, resa ancora più efficace da un cambio di velocità eccezionale. Gran parte del merito va dato anche al ricevitore Narváez per averlo aiutato a destreggiarsi quando si è reso conto che il suo slider non atterrava dove voleva. Il nostro catcher era così abile nel pitch-framing che l’allenatore dei Blue Jays si è così tanto arrabbiato con le chiamate dell’arbitro capo da farsi espellere.

Dopo aver concesso due singoli all’inizio del terzo, Giolito si è immediatamente ripreso mettendo strikeout Guerrero con una palla a 96 mph, il lancio più potente della sua serata. Dopo un flyout, si è lavorato d’astuzia Springer, mettendolo K tre cambi di velocità consecutivi, contando sul fatto che Springer non si sarebbe aspettato che utilizzasse per tre volte lo stesso lancio che aveva toccato due volte in foul all’inizio del turno di battuta. Nei successivi due inning Giolito praticamente non fa vedere mai la palla agli avversari che vengono eliminati in ordine (con solamente 7 lanci nel quarto). 

Giolito è entrato nel sesto inning con il conto di 66 lanci, 47 strike, e un vantaggio di 6-0, perchè il suo compare Narváez aveva sbattuto una pallina nel secondo anello portando il punteggio sul 6-0. Sebbene il cambio di velocità rimanesse efficace, improvvisamente Giolito ha cominciato ad avere problemi di controllo. Dopo due eliminazioni rapide e essersi portato sullo 0-2 su Springer, Giolito improvvisamente si è spento e ha cominciato a non trovare più la zona. Springer ottiene la base per quattro ball, tra cui una al limite della zona di strike, chiamata “ball four”. Finire improvvisamente la benzina è una cosa che non avrebbe dovuto stupire, quando un lanciatore è la prima volta, dopo quasi due stagioni, che riesce ad andare così in profondità in una partita di Major League. 

Giolito se ne rende conto, si vede che è innervosito e spreca un po’ di tempo chiamando per consultazioni il ricevitore sulla collina. Cora tuttavia non è proprio pronto a reagire (mi aspetto a proposito un commento sarcastico di Davide), anche se dopo la partita ha ammesso che con la base concessa a Springer la partita ha svoltato, sembra proprio (almeno io non l’ho visto) che non ci fosse nessuno nel bullpen a scaldarsi, casomai fosse servito un pompiere. Varsho non si lascia sfuggire l’occasione e, ancora una volta sul conto di 0-2, manda il change up di Giolito negli spalti  sul destra-centro. Due lanci dopo  un altro cambio di velocità frutta a Kirk un altro homer. Giolito alla fine riesce a concludere l’inning, ma le mazze dei Blue Jays erano state rivitalizzate mentre le nostre erano già sotto la doccia. 

Finisce così la partita del trentenne lanciatore destro dei Boston Red Sox. Il ruolino riporta 3 punti concessi e guadagnati sul lanciatore, 5 valide e 2 basi su ball, con 7 strikeout. Ha lanciato strike ben 61 dei suoi 90 lanci (il 67,8%). Con questi numeri si può dire che Giolito ha messo la sua squadra in condizione di vincere con una partenza di qualità e avrebbe potuto essere un trionfo se lo avessero sostituito prima un po’ prima che subisse i due fuoricampo back to back che hanno posto le basi per il disastro prossimo venturo.

C’erano ancora motivi per essere ottimisti, ma Whitlock, che era in serie positiva sei partite consecutive senza subire punti e aveva registrato una ERA di 1.72 in 10 apparizioni come rilievo, non è riuscito a mantenere il vantaggio di tre punti, concedendo tre valide, incluso un fuoricampo da tre punti di Santander che ha pareggiato la partita. Alla fine abbiamo perso al decimo senza più avere l’opportunità di segnare e rammaricandoci ancora per quel misero e decisivo punticino sprecato all’inizio.

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