C’è qualcuno tra voi lettori che è addentro alle tecniche dell’ibernazione ? Se la risposta è positiva vi prego cortesemente di contattarmi perchè gradirei mettermi in un bel sonno freddo come capitò a Han Solo per poi farmi risvegliare il prossimo aprile saltando a piedi pari questo 2012 che per il baseball bostoniano può essere paragonabile al 1815 per Napoleone Bonaparte.
Stiamo toccando il fondo o per lo meno speriamo di esserci arrivati al fondo , ma poi viene il dubbio che questo insieme male assortito di ipotetiche superstar strapagate e di giocatori tristissimi possano, una volta toccato il fondo, mettersi a scavare per arrivare un po’ più in basso. Sembriamo non sapere più cosa si deve fare su un campo da baseball, se Adrian Gonzalez decide al settimo inning di fare quella assistenza delirante in terza base che poi a ben guardare ci è costata la partita di ieri, allora non c’è più molto da fare o dire, possiamo davvero ibernarci e cominciare a pensare al 2013. Se quelli che dovrebbero essere i leader non prendono la squadra sulle spalle con giocate difensive, con valide nei momenti importanti allora non abbiamo una chance, fino ad ora provavamo di galleggiare con le valide di Aviles o Sweeney; ora che stanno tornando sul loro livello, che è quello di onesti mestieranti, sembriamo non avere possibilità alternative di fare punti.
Ben diverso il discorso del corpo dei lanciatori, un reparto riempito di giocatori bolliti o mediocri nella migliore ipotesi, il livello scandalosamente basso del nostro monte di lancio è testimoniato da una cosa : siamo stati per un bel po’ a discutere su cosa fare con Cook visto che aveva la facoltà di uscire dal contratto se non veniva messo in prima squadra, si dibatteva di lui come stessimo parlando del ritorno di Elvis Presley ed invece stavamo parlando solo di Aaron Cook, non tanto tempo fa un giocatore così avrebbe meritato (forse) un trafiletto a pagina 25, ora invece godeva di articoli come nemmeno lui poteva sognare, se non è un indice di declino dei Sox ditemelo voi.