Altre due partite andate, un’unica chiave di lettura : per vincere a baseball occorre un equilibrio tra le varie componenti che concorrono a fare punti in attacco. Ci sono tre elementi che dobbiamo mixare nello shaker per creare il cocktail perfetto : la potenza nel box, la precisione in battuta sotto forma di molte valide e la pressione correndo sulle basi. Mancando una di queste voci puoi creare una buona squadra ma semmai un po’ “corta” per i massimi traguardi, idem dicasi eccedendo in uno di questi modi di giocare.
Esempi pratici : senza la potenza che si traduce negli HR avresti perso la partita di stanotte a Toronto, nonostante una messe di valide … ed a causa di tanti sprechi, sono irriferibili le parole che ho detto quando non s’è portato a casa nulla con uomo in seconda e terza e zero out, c’è stato bisogno dei bomber capaci di sbatterla di là, creare vittorie con sequenze di singoli è difficoltoso, come d’altra parte cercando solo ed unicamente il fuoricampo non si va lontano.
Questione rischi : mi piace chi ha il coraggio di assumerseli, nella vita come nel diamante, il gioco aggressivo mi garba assai; rubate, batti e corri, baserunning “duro” sono tutte cose che mi piacciono e ci piacciono, oltretutto contribuiscono a rendere la partita più piacevole, anche qui però non bisogna eccedere e francamente un paio di forzature nelle ultime due serate io le ho viste : gara-3 a New York quando Victorino ha deciso di andare a casa dalla seconda su un lancio pazzo e stanotte in gara-1 a Toronto quando Gomes dalla terza con un out ha scelto di partire sul “toc” della mazza e buon per noi che il terza base dei Jays ha “bobblato” la biglia altrimenti avrebbe tirato a casa per il tag di Arencibia, cosa che quel pozzo di scienza baseballistica che si chiama Jerry Remy non ha mancato di far notare.
Per il resto tante, tante, tante cose buone, ne voglio citare alcune : Iglesias che appena infortunato fa un numero da circo in difesa, ma avete visto dove è andata a prendere quella pallina ? Mamma mia !!! Il suo rimpiazzo che al debutto schiaffa subito un paio di valide, il bullpen che continua a tenere, è scappato un lancio a Tazawa ma non ne farei un dramma.
Due cose sui debutti di Dempster e Doubront : meglio il primo del secondo, col venezuelano che qualche volta di troppo sembrava perdere il controllo della biglia, ammetto che non mi aspettavo entrasse al sesto. In parecchi dicono che è il centro della rotation (terzo e quarto) che da il timbro sulla tenuta complessiva del monte, in questo caso i nostri sono da rivedere la prossima settimana al Fenway contro gli ottimi Orioles per cominciare a dare un giudizio di merito, ma per il momento non starei a farla molto lunga, portare a casa una vittoria contro una squadra che si permette il lusso, perchè di tale si tratta, di avere Josh Johnson come quarto uomo della rotation è una gran cosa.
Negli ultimi anni per arrivare a tre vittorie occorreva attendere fino alla stagione delle ciliegie (esagero un po’ ma non troppo), quest’anno ci siamo dopo quattro partite. Vedete un po’ voi …