Vincere o smobilitare ?

Prosegue lo spring training con i suoi ritmi molto sincopati, con la solita invidia mia verso chi sta in Florida con shorts e infradito e con i soliti riti sempre uguali ma ai quali siamo ormai innamorati, insomma è il tempo delle speranze e della voglia di baseball, cerchiamo di capire come andrà dando un’occhiata a quello che vediamo in Florida, vedendo cose belle come il debutto ottimo di Price o altre meno belle tipo un Porcello abbastanza tremebondo, detto tutto questo comunque tra un paio di settimane comincerà una stagione che non sarà per nulla banale nella più che centenaria storia dei Red Sox.

Uno mi potrà dire che una stagione MLB non è mai banale ed è vero, specie poi per una franchigia sempre sotto i riflettori quale è la nostra squadra del cuore, io dico che questa comunque sarà molto molto molto importante. Più che guardo questa formazione, più che mi è chiaro che abbiamo davvero un paio di colpi (leggi annate) per arrivare al vertice con questo gruppo di giocatori, poi volenti o nolenti saremo costretti a sacrifici, a effettuare delle scelte che potranno anche essere parecchio dolorose.

Il problema è sempre quello : il salary cap ovvero le regole che fanno in modo che le scelte compiute da una squadra non siano solo tecniche, abbiamo già avuto alcuni segnali di ciò, pensiamo a Betts per esempio che dopo aver giocato tre anni per uno stipendio complessivo di due milioni di $, essendo arrivato all’arbitrato si vedrà recapitare in questo 2018 uno stipendio da 10 milioni, con la prospettiva di ulteriori crescite nei due anni a seguire per fare poi bingo quando sarà free agent nel 2021.

Ma Betts è solo un esempio, abbiamo tutta una serie di giocatori, il “core” della nostra squadra, che andrà rifirmata con contratti molto più corposi o verranno persi, Pomeranz e Kimbrel free agent dopo questa stagione, Sale dopo il 2019, aggiungete JBJ e Bogaerts in arbitrato e comunque in crescita … insomma, la pacchia dei contratti a costo controllato che ci permetteva poi di andare giù pesante coi free-agent sta per finire, son certo che negli uffici di Yawkey stanno già pensando alla cosa e non mi sorprenderebbe già vedere alcune tendenze nel corso di quest’anno, specie vedendo i rendimenti di certi giocatori.

I giocatori a cui mi riferisco sono soprattutto i giovani lanciatori, Rodriguez e Johnson per esempio, abbiamo necessità assoluta che sfondino, per permetterci di non svenarci coi free agent come partenti, per esempio se non dovremo andare a caccia di Porcello dopo il 2019 risparmieremo i suoi 21 milioni che prenderà fino ad allora e potremo semmai pensare compiutamente a come tenere Betts con noi, viceversa se E-Rod e Johnson non emergeranno e se nessun lanciatore saprà crescere dalle Minors, come ci accade ormai da un decennio, dovremo continuare a spendere fortune per cercarci altrove ciò che non riusciamo a produrre, tanto per darvi un’idea i soli Price e Porcello incidono per il 22% del nostro monte salari.

Spero di non aver annoiato troppo con questo post che potrà sembrare un po’ troppo ragionieristico, ma basta che voi ascoltiate una telecronaca NBA su Sky, per esempio, per rendervi conto dell’impatto che hanno queste tematiche nel costruire una squadra. Comunque per salutarvi voglio lasciarvi un piccolo indovinello : chi è il quinto giocatore più pagato dai Sox in questo 2018 ? Se volete un indizio sappiate che son soldi davvero ben spesi … ma sappiate anche che sono molto molto molto ironico.

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Prime settimane di lavoro

Cominciano ad esserci un po’ di cose di cui discutere, dopo circa quindici giorni di lavoro e dopo anche qualche partita vista in diretta, ovviamente parliamo quasi sul nulla, data la nulla valenza tecnica di molte di queste partite, ma comunque qualcosa di potenzialmente interessante s’è visto.

Alcuni giocatori sembrano già in buona forma, di sicuro JBJ, Bogaerts ma volevo segnalare Swihart. Il giocatore, non nascondiamocelo, è stata una delusione dopo le fanfare che avevano accompagnato la sua scelta al draft 2011, mai esploso, soggetto frequentemente agli infortuni, non certo il catcher che ti fa svoltare una franchigia; sembra però tornato in forma e c’è già che si è posto il problema circa un possibile ingorgo nella posizione di ricevitore, visto che Vazquez dovrebbe essere il titolare e Leon il back-up (richiesto per di più a gran voce da alcuni starter influenti), si sta provando di vedere se Swihart può essere un fattore in altre zone del campo, son mosse che mi lasciano sempre perplesso, onestamente  non so cosa farei, non si può rimandarlo nelle Minors perchè è “out-of-options”, considerando che Leon era parso in calando i Sox potrebbero però davvero cercare strade alternative.

In questi giorni stimo avendo anche i primi contraccolpi dagli infortuni, grosse sirene d’allarme hanno cominciato a suonare nelle nostre teste dopo la partita di venerdì quando Pomeranz è uscito dopo solo un inning, sarebbe un problemino del flessore del braccio, ancora non ci sono tempi di rientro alla piena attività, ma non dovrebbe (condizionale d’obbligo visto i precedenti) essere una cosa lunga. Il problema di Pomeranz mi da lo spunto per un discorso : ho sentito un po’ troppi discorsi del tipo “l’anno scorso abbiamo avuto un sacco di infortuni, quindi valiamo più delle 93W che abbiamo raccolto”. A mio parere è un concetto profondamente errato, in una stagione massacrante come quella del baseball gli infortuni ci sono, li hanno tutti, noi abbiamo avuto i nostri ma per esempio anche i nostri vicini del Bronx hanno avuto i loro (quella “bestia” di Sanchez fuori per metà stagione, lanciatori fermi, etc.). Ovviamente non sto gufando contro Pomeranz, ma è folle pensare che tutta vada liscio come l’olio, bisogna minimizzare l’effetto infortuni. Come ? Provvedendosi di sostituti comunque accettabili, ma soprattutto dando una organizzazione di gioco stabile, che tutti possano seguire e che possano aiutare chi subentra al titolare assente, troppe volte abbiamo visto per esempio che il giorno che lanciava semmai Johnson o Fister, Farrell pensava di dare un day-off a mezza squadra, ottimo sistema questo per far sentire il lanciatore un agnello mandato al sacrificio.

Sull’aspetto dell’organizzazione in campo volevo anche segnalare una intervista fatta a JBJ, la riassumo così : “l’anno scorso non avevo il semaforo verde sulle basi, quest’anno sì”. Bella idea, occhio a non eccedere, anche in questo il cambio di regime sembra esserci, come sul discorso che si cercherà di meno di allungare il conto nel box di battuta, fu un mantra nel magico 2013, ma poi è diventato un peso, coi lanciatori avversari che lanciavano dei primi strike elementari, tanto sapevano che i nostri non giravano, così si partiva sempre sotto nel conto. Il cambio di regime dovrebbe anche esserci nella gestione lanciatori (speriamo !!!!), lasciati meno sul monte a cuocersi, vi faccio notare che non abbiamo ancora visto Sale e nemmeno Price, specie il primo sarebbe deleterio farlo arrivare cotto ancora a settembre, anche la ricerca continua dello strikeout forse non fu una gran mossa, troppi lanci, abbiamo una difesa che merita, facciamola lavorare.

Infine un grosso in bocca al lupo a Kimbrel, assente in questa settimana dal camp causa un altro intervento al cuore per la sua piccola bimba nata lo scorso autunno, la bimba ebbe il primo intervento dopo quattro giorni di vita ed ora ne deve subire degli altri, come un essere umano possa lavorare, nel suo caso lanciare da un mound, con un peso simile nello spirito davvero non lo so, bene han fatto i Sox a dirgli di farsi vedere solo quando la situazione sarà migliore, se all’inizio dovremo cercarci un closer lo faremo, c’è molto di più al mondo che lanciare fastball a 100 mph, c’è davvero molto di più.

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Nuove speranze (pending a physical)

Sarà stato un atto di solidarietà coi Sox ma anche io oggi sono “pending a physical”, nel senso che ho in programma tutta una serie di esami clinici, nulla di che … semplicemente esami di routine, tutto ciò se non altro mi accomuna a Eduardo Nunez e soprattutto a JD Martinez, che se otterrà risultati direttamente proporzionali a tutte le pagine che si sono spese nell’attesa, batterà tutti i record, compresi quelli ottenuti da Barry Bonds quando faceva il pieno con le “bombe”.

I miei esami non so come andranno ed al momento per la verità non sono ancora stati resi noti quelli di Martinez, se però per l’ex-Tiger non ci saranno problemi, avremo finalmente quel rinforzo che in molti ritenevano una condizione imprescindibile per competere nel 2018. Oramai non ci credevo più, nel senso che le parole che si sentivano in giro, sembravano preparare la Nation ad un affare sfumato, invece alla fine la firma c’è stata e diciamocelo subito che è una firma che mi piace assai. Saranno state le condizioni “strane” di questa Stove League, sarà stata l’assenza di squadre interessate a lui, ma fatto sta che questa firma avviene al 90% alle condizioni dei Sox ed al 10% a quelle di Boras, ergo è una cosa buona per noi.

Alla fine sono 2 anni a 25 milioni, il terzo a 22 e gli ultimi due a 19, il giocatore avrà l’opportunità di liberarsi dopo due anni o dopo il terzo, insomma noi siamo contenti perchè non ci blocchiamo per quei 7 anni che volevano Boras & Co, il giocatore può essere contento perchè, se lo riterrà opportuno, potrà testare il mercato anche solo tra due anni, anche se coi chiari di luna che si son visti quest’inverno sul mercato dei free agent, credo che convenga a tutti pensarci due o più volte.

Escludendo quei problemi fisici che hanno a volte toccato Martinez, la firma mi piace anche perchè ci da quel po’ di flessibilità che è molto utile, io spero in tante partite con Martinez DH perchè voglio toccare il meno possibile le tre Killer Bees dall’esterno, Martinez quando non sarà DH può fare le sue 40/50 partite nell’outfield quando c’è bisogno semmai di far riposare Bradley o Benintendi in slump. Restano quindi Moreland e Hanley per un posto solo da prima base. Anche qui barrando i problemi fisici ci sarà l’opzione di scegliere tra formazione offensiva o difensiva, tra parentesi crescono le possibilità che Hanley non raggiunga i 497 turni nel box, cosa che non farà scattare l’opzione automatica sul contratto di Ramirez facendoci risparmiare 22 milioncini … e se anche questo è un risultato indotto della firma di JD Martinez, capirete che la sua firma potrebbe addirittura piacerci di più.

Due parole anche per Nunez, buona firma per il complemento che ci serve, perchè ricordiamoci bene che l’infield non è così a prova di bomba come l’outfield, Devers è un bimbo ancora con l’acne, talentuosissimo ma pur sempre un bimbo, Bogaerts ha vacillato, Pedroia tornerà tra un po’ ed i ricambi come Holt e Marrero sono tutto tranne eccitanti. Anzi con l’arrivo di Nunez mi aspetto che qualcuno ci lasci, un po’ come l’arrivo di Martinez che ha comportato la cessione di Brentz, diciamo che al termine dello Spring Training un “designed for assignment” per qualcuno non mi sorprenderebbe.

Quindi finalmente, con qualche ritardo rispetto al previsto, i Red Sox sono fatti. Io, se devo essere sincero, vorrei vedere l’arrivo del famoso “specialista mancino” da fargli fare uno o due uomini nei momenti caldi all’ottavo inning … o giù di lì, quello che fu Breslow nel 2013, tanto per intendersi. Se non sarà ora semmai sarà a luglio, ma secondo me bisognerà farlo. Ora c’è tutto … le carte sono state servite, serve solo che si cominci a giocare e personalmente non vedo l’ora che si cominci

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Almeno si comincia

Non c’era mai stato un intervallo così lungo tra un mio post ed un altro, ma d’altra parte non c’è assolutamente nulla da dire, se non che domani 14 febbraio comincia ufficialmente lo Spring Training a Fort Myers. I Sox sono quelli che erano 20 giorni fa e si comincia a credere che possano restare più o meno così, non hanno alzato di un penny l’offerta fatta per JD Martinez e lo stesso giocatore tra qualche giorno è possibile che inizi lo Spring Training allenandosi da solo o in quella specie di “rappresentativa dei disoccupati” che starebbero allestendo in Florida, semmai in compagnia dei vari Hosmer, Arrieta, Moustakas & Co. Non c’è che dire … se davvero c’è stato un “accordo di cartello” tra i proprietari per far abbassare la cresta agli agenti, specialmente a certi di loro, direi che la cosa sta facendo effetto visto il livello veramente alto dei giocatori ancora a spasso.

Dicevamo che i Sox non intendono dare un soldo in più a Martinez, siamo sempre fermi a quei 5 anni per un importo che certuni danno poco sopra ai 100 milioni di $ e che per certi altri arriva a 120 massimo 125, ben lontano comunque da quei 200 che Scott Boras vagheggiava mesi fa. Al momento l’unica concorrente rimane Arizona, dove cercano di far quadrare i loro conti, nel senso che non possono spaccare il porcellino altrimenti non avranno i soldi per rifirmare Goldschmidt quando sarà il suo momento. L’impressione è che le chances per vedere Martinez al Fenway siano comunque diminuite, un po’ perchè il giocatore potrebbe decidere di fare un contratto corto ma dal valore annuo molto alto restando a Phoenix ed un po’ perchè i Sox sembrano dire che il giocatore piace … ma fino ad un certo punto.

E se non arriva Martinez ? L’alternativa che si vocifera in giro è Logan Morrison che è esploso l’anno scorso con 38 HR, ma che prima del 2017 era un onesto giocatore … e nulla più, dovesse arrivare ci chiederemmo se vedremo l’ultimo Morrison o il primo, comunque la spesa dovrebbe essere modesta e ci potrebbe lasciare un po’ di spazio per semmai un rinforzino (non quello del Conte Mascetti) a luglio … e per tentare Bryce Harper il prossimo autunno. Come finirà ? Nessuno lo sa, la politica di DD non mi dispiace, anche a me Martinez piace … ma fino ad un certo punto, per esempio noto che da quando arrivò a Detroit, facendo esplodere la sua carriera, ha solo avuto un anno dove non sia stato toccato dagli infortuni, negli altri ha saltato sempre una quarantina di partite, ovvio che con questa “storia medica” fargli il contrattone che chiedeva sia un rischio enorme.

Fatto sta che domani si ricomincia, con Martinez o senza, con Morrison o senza, mi resta solo un dubbio : ma se alla fine restassimo questi cosa diremmo ? Che siamo in fin dei conti reduci da stagioni di 93 W oppure che siamo un brigantino che dovrà sfidare la corazzata dei Judge e degli Stanton ?

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A due settimane dall’inizio

Ancora un paio di settimane e saremo in ballo, dico subito che in questo ultimo periodo ho guardato molto più il World Baseball Classic che lo Spring Training, se non altro per la differenza nell’intensità dei match, in Florida (come sempre) si gioca in un’atmosfera ovattata e per essere sinceri a volte entrambe le squadre sembrano affrontarsi con le ciabatte infradito. Nel WBC invece vanno in onda partite con un pathos grandissimo e se volete vedere cosa conti per certi giocatori, per certe nazioni, questo torneo guardate solo la faccia di Yadier Molina quando gioca, la grinta di quell’uomo ammetto mi fa quasi paura.

Poi tornerò brevemente sul WBC, ma intanto guardiamo un po’ in casa nostra per vedere cosa sta capitando in quel di Fort Myers : anzitutto c’è da dire che si stanno cominciando a definire certe gerarchie che almeno all’inizio potranno anche definire chi farà la squadra e chi no; alcuni giocatori sono già stati invitati a presentarsi agli allenamenti delle Minors, ed anche qui c’è qualcosa da dire.

Comincio dal monte : i titoli in crescita sono Wright che ha due ottime uscite e sembra più avanti di Pomeranz (ad esempio), Kelly che potrebbe vincere il delicato compito di lanciare l’ottavo inning visto che Thornburg dopo le due sciagure di inizio marzo deve ancora riprendere a giocare in partita, E-Rod che salvo robe strane ha uno spot da partente assicurato, un Sale che due buone le ha giocate (ma anche una così così), ma soprattutto un Kyle Kendrick che partendo dal sottoscala è arrivato a godere di una certa considerazione.

C’è caso che, almeno all’inizio, Kendrick ci serva ed abbia qualche partita da partente. Ricapitolando : Price inizierà in injured list, Pomeranz meno lo facciamo lanciare (almeno all’inizio) e meglio è, ergo i 6-partenti-6 restano in quattro. A chi facciamo fare il quinto ? Normalmente in un caso simili ti affidi al tuo farm system, peccato che i due giocatori che in teoria avrebbero l’esperienza per aspirare a questo ruolo, sembrino persino inadatti a giocare nella nostra IBL, e mi sto riferendo a Brian Johnson ed ancora di più ad Henry Owens, ex-speranze ed ora così in ribasso da essere entrati (giustamente) nel primo giro di tagli. Quindi qualche partita a Kendrick potrebbe essere data, pitcher non esaltante, ma questo passa il convento, una carriera buona a Philadelphia, ma ultimi due anni molto deficitari con un 2015 coi Rockies dove è stato preso a pallate (ma dubitate sempre delle cifre a Denver), ed un 2016 dove gli Angels l’hanno lasciato in Triplo A.

Tra i giocatori in campo tiene banco il Panda Quiz. Come scriveva Manzoni : fu vera gloria ? Se rispondo “ai posteri l’ardua sentenza” sembrerò banale ma è l’unica risposta che possiamo dare a metà marzo, son davvero curioso di vedere cosa sarà in grado di fare dopo due annate buttate nel WC. C’è poi un altro giocatore al quale dovremo dare un’occhiata un po’ più intensa e sto parlando di Sam Travis del quale ricordiamo anche l’anno scorso un eccellente spring training, seguito però poi purtroppo da un infortunio molto serio che lo ha limitato ad una quarantina di partite a Pawtucket. Lo spring training eccellente lo sta replicando anche in questo 2017, considerando che Moreland (peraltro positivo in questo marzo) è bloccato solo per un anno, potrebbero aprirsi orizzonti succosi per lui.

Fatemi finire con qualche discorso sul WBC, anche semmai se non riguarda direttamente i Sox che comunque hanno un Bogaerts ancora in ballo con gli Orange. Anzitutto ben venga una manifestazione che al 19 marzo fa vedere gesti atletici della bellezza della presa di Adam Jones contro il recinto vista stanotte o il fuoricampo di Stanton la cui pallina non credo sia ancora atterrata; potrei pensare a qualche cambio di formula ma è importante il giusto. Quello che mi ha davvero disturbato sono i commenti snob da parte di soloni italici, compreso ex-giocatori da nazionale circa il fatto che “non era una vera squadra italiana”. Allora … intendiamoci … il roster viene deciso dalla MLB almeno in larga parte e se dall’Italia si volesse portare una squadra intera by-IBL, dall’America risponderebbero picche. Se frequentate i diamanti italiani vedrete l’estrema difficoltà nel portare pubblico, interesse, sponsor, etc. etc.. Per quattro serate una squadra con scritto “Italia” ha fatto in modo di poter ricevere qualche articolo di giornale in più, ha goduto di telecronache di qualità (Nicolodi e Freri sempre top-class), semmai ci sono quattro bimbi (ho detto quattro, non quattromila e nemmeno quaranta) che si sono appassionati e proveranno di giocare cercando di emulare Drew Butera e Andreoli e noi, del nostro malridotto baseball italiano, ci lamentiamo ?

Mi sembra di sognare, i discorsi poi sull’italianità mi fanno ridere, in quella squadra c’era un paisà che gioca tutto l’anno con un piccolo tricolore nell’armadietto dello spogliatoio in America e ce n’è un altro che quando disse a suo nonno (che era emigrato in America da bambino) che era stato contattato per giocare con la squadra azzurra ha rischiato di perderlo il nonno, perchè dalla commozione aveva iniziato a piangere e non la smetteva più. Son più italiani costoro o quello slittinista che dopo aver vinto una medaglia (teoricamente) per l’Italia alle Olimpiadi di Torino disse che lui in Italia ci veniva per le vacanze ? Lasciamo stare … complimenti alla squadra che ha giocato perchè ha fatto il massimo possibile e sincero rimpianto per l’addio di Mazzieri alla nazionale, se poi penso a chi gli subentrerà il rimpianto diventa doppio.

Alla prossima …

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Baseball all around the world

Verrebbe quasi da dire che siamo passati dal nulla al troppo, dopo mesi di astinenza c’è da guardare un mucchio di baseball, tra lo spring training in Florida ed Arizona ed il World Baseball Classic c’è così tanta carne al fuoco che si rischia di perdere la bussola. Spazio per discutere dei Sox ne abbiamo in entrambi i contesti, quello usuale della prestagione americana ma anche in quello più “moderno” del torneo mondiale. Eccovi qualche spunto di discussione :

  1. La situazione Price : s’è sentito un sospiro di sollievo così forte che ha rischiato di diventare un uragano, in quei due-tre giorni a Boston non s’è parlato d’altro. Bene che il malanno sia circoscritto al muscolo e non coinvolga il legamento, ma ne sapremo di più quando avverrà il check nei prossimi giorni. Dobbiamo però mettere nel conto che al 99% la stagione di Price inizierà in injured list, se aggiungete che Wright e Pomeranz non hanno ancora tirato un singolo lancio in partita, verrebbe da pensare che almeno per il primo periodo potrà servire aggiungere qualcuno alla rotation.
  2. Xanderino alla coreana : bella roba (avevate dubbi ?) del nostro X-man in quel di Seul con la casacca arancione. Quando sei un giocatore di prima fascia puoi giocare in terza con la stessa faccia tosta di quando giochi nel tuo ruolo originale, c’è quasi da pensare che potrebbe essere una soluzione da tener conto per i Sox nei casi di emergenze.
  3. WBC poco invasivo : nei vari sport le nazionali divertono ma rompono un po’ le scatole ai club, sotto quest’aspetto come siamo messi ? Direi abbastanza bene visto che abbiamo pochi giocatori coinvolti nell’evento, col problema fisico di Hanley Ramirez restano coinvolti Bogaerts, Abad ed E-Rod che però potrebbe entrare nel roster del Venezuela solo nella seconda fase (se non mi sbaglio). Ho letto che i Tigers (per esempio) hanno invece 14 possibili giocatori nei vari roster. Specie ad inizio stagione aver avuto allenamenti a ranghi completi potrebbe essere un fattore. Ricordatevi che da noi tornò un Matsuzaka”cotto” dopo il WBC 2009.
  4. Tyler Thornburg : se esistesse il premio di MSP (Most Schifos Player) di questo spring training, credo proprio che sarebbe suo, due presenze e due sciagure. OK … è presto per disperarsi, ma fare qualche scongiuro possiamo farlo. C’è chi ha tirato in ballo il ricordo di certi rilievi presi dalla NL Central che a Boston hanno fallito, semmai per tornare in auge altrove (il nome di Mark Melancon vi ricorda qualcosa ?)
  5. Il Panda : lo dico piano piano … quasi sussurrandolo, ma verrebbe quasi da pensare che sia tornato ad essere un giocatore di baseball presentabile. OK … è spring training, però si sono rivisti buoni contatti con la mazza e una copertura dell’angolo caldo che non sarà quella di Manny Machado, ma non è nemmeno quella da dopolavorista che aveva mostrato nel suo 2015 ed in quello spezzone indecoroso del 2016 prima dell’infortunio.
  6. Le sorprese : tutti gli anni gli spring training hanno una sorpresa, chi potremmo candidare quest’anno ? Verrebbe quasi da dire Rusney Castillo, giocatore che è in una situazione quasi paradossale. Essendo passato dai waivers e tolto dal 40-men roster, il corposissimo stipendio del giocatore cubano non è più conteggiato per il calcolo del monte stipendi per eventuali penalità se si eccede il salary cap. Qualora dovessimo reimmetterlo in prima squadra ovviamente dovremmo riconteggiare il suo stipendio, sforando il limite, mandando nel cestino tutta la strategia volta ad evitare ciò. Le regole MLB hanno aspetti davvero curiosi …
  7. Andrew Benintendi : non so voi, ma io comincio a sacramentare sentendo tutti incensare le doti del giovane esterno sinistro. Ho quasi paura che portino jella. Non sto parlando solo di gente dei Sox ma anche di esterni, anche i commentatori della TV dei Mets che ho sentito oggi hanno alzato alti canti nei confronti del nostri bel giocatorino. Anche dalla squadra azzurra si son fatti sentire nei seguenti termini : “Salve Andrew, ti andrebbe giocare in una squadra con scritto Italia sulla maglia ?” “No coach, I need an intense training with my beloved Sox”.

Torno al video … dal Tokyo Dome a Fort Myers, da Guadalajara a Seul, il baseball s’è ufficialmente rimesso in moto.

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Le parole maledette

Cominciare a tirare improperi al 2 marzo credo che sia un record difficilmente battibile; la stagione dei Sox rischia già di aver subito un colpo durissimo ieri alle ore 16.22, l’ora in cui Giacomo, che non conosco ma ringrazio per la sua solerzia, ha postato nella bacheca un messaggio semplicissimo : “problemi per Price”. Già … neanche un paio d’ore prima i Sox avevan fatto sapere che ci sono problemi molto seri per David Price e che il suo debutto previsto per il match contro i Braves di domenica è stato posticipato ad una data che ora solo l’Onnipotente sa.

La mia consueta lettura serale degli articoli dall’America ha chiarito in peggio la situazione. Quali sono le parole maledette a cui accenno nel titolo ? Quando cominci a leggere cose tipo : “risonanza magnetica sul gomito” , “seconda opinione”, “avambraccio dolorante” e “Dott.Andrews” cominci a bestemmiare. Molto spesso, mixando nello shaker quei quattro ingredienti di prima, il cocktail che si ottiene si chiama Tommy John Surgery e Price, da cui tutti aspettavamo una stagione in crescita dopo un 2016 ad alti e bassi, avrebbe già terminato la campagna 2017 e ce lo saremmo giocato anche per il primo tratto della 2018, visto che il decorso per quell’intervento è 15/16 mesi.

L’umore poi non è certamente migliorato leggendo di un Farrell che s’è dichiarato molto preoccupato della cosa, oppure un articolo sulla partita di Rodriguez che iniziava con : “Eduardo, la cui importanza è drasticamente aumentata dalla 9 di stamattina …”; mi son poi messo a piangere quando Over The Monster ha pubblicato l’elenco dei pitcher ancora disponibili sul mercato dei free-agent perchè ricordatevi bene che Pomeranz ha la tenuta di un pitcher 45-enne e di Wright mancano notizie certe. Insomma … con un Price che potrebbe essere andato i sei partenti restano cinque, dei quali due non sappiamo bene come son messi, ergo potrebbe servire altro. Chi c’era in quell’elenco ? Mah … il pezzo lo potete trovare da soli se volete farvi del male, il giudizio (corretto) che veniva dato era : “teniamoci il nostro gruppo di Johnson, Owens, Elias e speriamo che il Dio del baseball ci aiuti.”

Inutile dire che se le sensazioni venissero confermate dopo la visita di Price dal dott. Andrews avremmo ricevuto un colpo durissimo, per le implicazioni attuali e future; attuali perchè ovviamente s’era puntato molto sui pitcher per compensare un attacco che, mancando Big Papi, non sarà certo produttivo come l’anno scorso. Future perchè c’è sempre in ballo il discorso che Price, dopo la stagione 2018, avrà l’opzione per estendere il contratto di altri quattro anni, il ritorno da un Tommy John non è mai una cosa agevole ed abbiamo casi di ritorni in pompa magna ma anche di gente che non è più stata quella di prima dell’operazione. Quindi un Price col gomito traballante ce lo vedremmo nel libro paga fino a tutto il 2022 a 30 e passa milioni di dollarucci all’anno, con ripercussioni più che ovvie su tutti i discorsi di salary cap e luxury tax che possiamo fare.

Un pensiero finale : chi ha avuto la pazienza di leggere questo blog dai primi tempi avrà forse intuito un cambio di pensiero nel sottoscritto : diciamo che sei anni fa ero certamente più attratto dai giocatori di nome, volevo vedere i Sox competere per i free-agent di primissima fascia, con passare del tempo questo pensiero è cambiato, direi quasi maturato. Per farla breve credo sempre meno che sia quella la strada maestra per il vertice della MLB. Il triplice trionfo dei Giants o quello dei Royals fa capire che si vince di più agendo diversamente, che andare ad infognarsi coi contratti “7 yrs-210 Mil.” è una scorciatoia che non porta da nessuna parte, ora rischiamo di avere un bel 15% del nostro monte salari bloccato su un giocatore con punti di domanda enormi. Guardate un po’ ai nostri “contrattoni” negli ultimi 6/7 anni : Crawford (disastro), A-Gon (mai adattatosi), Panda (lasciamo perdere …), ora Price. Insomma … non possiamo certo accusare Dombrowski se un giocatore che non è mai andato in injured list si sbraga un gomito, ma semplicemente non è quella la strada giusta, come diceva il mio mentore ieri sera : “Moneyball non gli ha insegnato nulla”. Rischiamo seriamente di impararlo a nostre spese e la prima lezione, molto dura, potrebbe essere andata in onda ieri … maledetto 2 marzo.

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Buon lavoro cari e vecchi Sox

Di sicuro a Boston non sanno cosa sia la scaramanzia, schedulare di venerdì 17 la prima giornata di allenamenti “full-squad” è uno scongiuro mica da ridere, scherzi a parte … sapere che tra poco ricominceremo le danze e si smetterà di parlare dei chili persi da Sandoval è un sollievo notevole.

Sappiamo i punti che verranno focalizzati in questo spring training : dobbiamo decidere i partenti n.4 e n.5, cercare semmai di fare un po’ di chiarezza nella posizione di catcher che mi sembra tutto fuorchè stabilizzata e vedere cosa possiamo aspettarci dal livello di sotto visto che nel corso dell’anno è lecito aspettarsi un tasso di infortuni e servirà ricevere un po’ di sangue giovane dai virgulti delle Minors.

Mio parere personale : dando per scontato un ritorno in saluto del trio Wright, Rodriguez e Pomeranz (cosa non certissima), l’uomo che sposterei nel bullpen è certamente l’ultimo nominato, anche l’altro giorno alla stampa il giocatore ha riferito “urbi et orbi” di sentirsi un partente e di voler assolutamente competere per quel ruolo. Dato però che il suo “medical record” è abbastanza traballante, anche per l’operato del suo ex-datore di lavoro AJ Preller, non vorrei correre il rischio di trovarmi Pomeranz in riserva appena raggiunti i 100-120 inning di utilizzo, se poi le iniezioni di cellule staminali a cui s’è sottoposto quest’inverno per cercare di migliorare la salute del suo gomito faranno effetto sarà meglio per tutti ma per il momento deciderei di andarci molto cauto.

Sul discorso del catcher ho tanti dubbi, ovviamente in partenza il titolare sarà Sandy Leon, se l’è meritato sul campo (che è sempre il giudice a cui affidarsi), aspettarsi però che ripeta l’annata scorsa mi pare parecchio azzardato, la regressione che ebbe nella fase finale della scorsa stagione è lì a minacciare i nostri sogni. Dovesse ritornare ad essere il Sandy Leon che è sempre stato prima del rinascimento targato giugno 2016, davvero non saprei che pesci prendere. Ovviamente sotto Leon abbiamo Vazquez e Swihart, credo molto più il primo del secondo, però nessuno dei due può dare delle garanzie, mi sbaglierò ma questo è un settore in cui dovremo un po’ “stringere le chiappe”.

Due parole su Sandoval : ok … è arrivato al camp pesando 40 libbre in meno di quante ne denunciò la bilancia l’anno scorso, fatemi dire però che ne ho un po’ le balle piene di sentirmi dire questo, vediamo cosa farà in campo e basta, anch’io sono dimagrito d’una dozzina di chili ma non pretendo di giocare in MLB; ieri Tom Werner ha detto che il giocatore deve dimostrare tanto, non possiamo che essere d’accordo, che sia in grado di farlo è tutto un altro discorso, aver rinunciato all’unico giocatore che poteva essere un rimpiazzo credibile nel corso dell’anno è un rischio che faccio ancora fatica a comprendere, con un Holt che sembra un po’ in calando e Rutledge e Marrero che sono giocatori da Triplo A (ad essere generosi) capirete quanto sia potenzialmente pericolosa la situazione nell’angolo caldo. L’anno scorso la produzione globale dalla terza è stata pessima, ma ricordatevi che toccato il fondo si può sempre iniziare a scavare.

Ok così. Ho una voglia fottuta di vedere del baseball giocato, aspetto quelle belle partite di spring training, anche quelle piene di giocatori improponibili con numeri di maglia superiori all’80 da farli sembrare tutti dei wide receiver della NFL. Ne ho così voglia che guarderei anche il classico scontro tra scapoli ed ammogliati con la stessa enfasi di una gara-7 di World Series. La musica sta per partire e le danze cominceranno tra poco … are you ready ?

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La normalizzazione

E’ andata così : i nostri giocano una settimana da urlo, battendo come dei forsennati … ed io non riesco a vedermi quasi nulla, sempre in giro per lavoro, alberghi dove il wi-fi va a carbonella ed in pratica è già un miracolo che venga a sapere il risultato. Arriva il venerdì sera, finalmente riesco a tornare a casa, un bagno ristoratore e voglio proprio vedermi i Sox. Partono ancora come pazzi e poi Wright e Barnes cedono. Vabbè … sarà per un’altra volta, maledetto il mio scarso tempismo.

Mica possiamo chiedere a Wright di continuare ad essere quello che è stato fino ad ora così come non possiamo chiedere all’attacco di produrre punti a dozzine … un po’ come le uova, stanotte al supermercato abbiamo comprato solo la mezza dozzina e non è bastata. Wright ed anche gli altri hanno lanciato in condizioni meteo assurde, condizioni che in una stagione che avesse qualche day-off in più dovrebbero portare ad un rinvio, finchè il campionato è strutturato con date così compresse non si può certo fare, ogni tanto si discute se far giocare un po’ meno partite fermo restando i canonici sei mesi di regular season; appena qualcuno lo propone, dalle reti televisive fan sapere che la cosa non è così gradita data la valanga di dollari che le stesse mollano alle franchigie MLB.

Wright quindi stanotte è tornato a livelli più consoni al suo reale valore verrebbe da dire, questo mi fa venir voglia di buttare un’occhiata a quella branca della sabermetrica che dovrebbe aiutare a capire come si evolverà la stagione di un giocatore o di un team, ce ne sono alcune di queste cifre che meritano una veloce scorsa e che riguardano proprio i nostri beniamini. Per esempio i Sox sono in testa abbastanza nettamente nella famigerata BABIP ovvero la media battuta delle “palle in gioco”. Togliete gli strikeout, togliete gli homerun, ricalcolate il tutto ed avrete la BABIP, in pratica questa statistica ci dice che i Sox stanno beccando molto più spesso degli altri i “buchi” del diamante : più degli altri colpiamo in mezzo agli esterni e non sugli stessi, più spesso degli altri becchiamo i buchi tra i difensori dell’infield. Il brutto di questo discorso è che queste cifre tendono poi a normalizzarsi, quindi dovremmo in futuro essere un po’ meno dipendenti da ciò, i nostri battitori dovrebbero (il condizionale è sempre d’obbligo) prendere il birillo ovvero l’esterno che deve nemmeno fare un passo molto più spesso di quando capita ora. Ci stiamo dicendo spesso che non si può continuare a produrre coi punti coi ritmi da fabbrica cinese che stiamo tenendo da un po’ di tempo, il discorso che ho fatto sopra è un po’ una certificazione un po’ più scientifica della cosa.

C’è però anche l’aspetto contrario ovvero i pitcher che subiscono una alta BABIP, ovvero i pitcher un po’ sfortunati se vogliamo banalizzare la cosa, quelli che vengono torturati da attacchi che contro di loro fan passare spesso la biglia nel bucanino tra shortstop e seconda. Sapete chi è secondo in questa classifica ? David Price. Stando così le cose Price viene, per la legge della normalizzazione, candidato ad un miglioramento delle sue cifre. Altre cifre ancora, per chi volesse divertirsi c’è quella miniera di numeri di Fangraphs sempre a disposizione, confermano la tesi. Quindi tirando le somme possiamo dire che anche le statistiche avanzate ci confermano quello che il buon senso ci suggerisce, ovvero che dovremmo vedere una normalizzazione delle cifre : in futuro non dovremmo più spaccare le partite a mazzate ma dovremmo reggere meglio sul monte. Speriamo che il prodotto non cambi potremmo dire, meno partite da 11-7 e semmai qualche 3-2 in più, la division rimane bella tosta con gli Orioles che continuano a tenere ritmi altissimi ed anche Toronto che non ha intenzione di mollare, sto però cominciando a credere che stavolta ci siamo anche noi sul pezzo, non so se si vincerà la division, ma sembra davvero che non andremo in ferie a giugno : anche questa, se mi permettete, si chiama normalizzazione.

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A metà primavera

Mentre nel calendario ufficiale adottato in tutto l’emisfero settentrionale la primavera comincerà lunedì prossimo, nello stranissimo calendario del baseball siamo già a metà della stagione “primaverile”; in Florida ed in Arizona vanno avanti le partite e si comincia a sentire nell’aria il piacevolissimo odore dell’Opening Day. I nostri Sox stanno continuando le loro partite che fino ad ora non hanno dato adito a particolari commenti, è vero che le sconfitte sono molte di più delle vittorie, ma ricordatevi anche che nelle prime settimane i punteggi di queste partite sono poco più che numeri tirati coi dadi. Da questo fine settimana le cose cominciano ad essere un po’ più serie, i dugout sono meno affollati visto che parecchi vengono mandati ai minor leagues camp e si può cominciare a capire che inizierà la stagione in buona forma e chi invece avrà necessità di un avvio un po’ più simile a quello delle macchine diesel della mia giovinezza.

Fino ad ora cosa s’è visto di interessante ? Partendo dal monte i titolari sono andati un po’ così e così, ma questo è abbastanza normale. Ormai sembra acclarato che che Rodriguez partirà la stagione in injured list, quindi almeno teoricamente servirà in principio il sesto partente : tra chi fino ad ora non ha certo spinto la sua candidatura c’è Owens, che è andato parecchio in difficoltà nelle prime uscite, in generale comunque il pacchetto dei partenti non sembra pronto, ma è logico sia così, un po’ meglio invece i rilievi, un ottimo Kimbrel (almeno per il pochissimo impiego) e buone prove di altri candidati come Barnes e Layne. E’ da pochissimo riapparso dopo l’infortunio Uehara, un paio di partite nell’ultimo periodo, ma non sembra ancora pronto. La domanda è d’uopo : “e Price ?”. Per il nostro costosissimo gioiello ci sono solo due partenze, malino la prima, un po’ meglio la seconda, ma non vedo chi lo possa scalzare dal ruolo di partente dell’Opening Day, non certo Porcello e Buchholz che sembrano ancora più indietro di preparazione rispetto al nostro nuovo acquisto … che detto tra di noi continua a sembrarmi strano vestito coi nostri colori.

Dal lineup forse vengono note un po’ più interessanti, per esempio è da rimarcare che uno dei giocatori più impiegati sia Travis Shaw ed il giocatore stia sfruttando più che bene le sue chances, se questo porterà ad un impiego più continuo rispetto a quello che è lecito aspettarsi non lo so, ma il ragazzo sta facendo tutto il possibile nel far crescere dubbi tra i parecchi non convintissimi del nostro “corner infield” , bene anche Betts (3 HR per lui), Holt e JBJ; mentre Ortiz come di consueto parte pianino (ma arriverà … eccome se arriverà). Se c’è però un MVP dei Sox di questa prime settimane di marzo il nome che sale agli occhi è quello di Sam Travis, che avevo già brevemente introdotto nell’ultimo pezzo, ma che si sta guadagnando uno spazio non comune per un giocatore che dodici mesi fa cominciò la stagione a Salem in Singolo A Avanzato. Ovvio che le sue cifre siano quelle che leggete anche voi perchè stiamo parlando di un campione ridottissimo di partite, ha un altro anno per mettere nel carniere un bel po’ di turni di esperienza, semmai con questo spring training s’è guadagnato la promozione in Triplo dopo sole 60 partite in Doppio. Io penso che l’anno prossimo avremo da cercare un prima base con Ramirez che dovrebbe diventare DH full-time, riuscissimo ad allevarci un prima base a costo controllato potremmo dirottare altri soldi dove serviranno di più, sarebbe una gran cosa.

C’è poi il capitolo a parte chiamato Sandoval : ormai siamo alla mera sopportazione, c’è stato anche un confronto, c’è chi dice agitato e chi dice molto meno, con un giornalista che aveva rimarcato la sua difesa declinante associando la cosa ad un interesse ridotto (eufemismo) per le sorti del team. Non so più cosa pensare, quello che vedo mi ricorda la breve presenza di Carl Crawford o l’ultimo anno di Manny Ramirez, un rapporto che non è mai decollato rischia di andare a fondo ancora prima di iniziare la nuova stagione; bisognerebbe che tutti si dessero una calmata, io stesso amo pochissimo questo giocatore, ma penso che dobbiamo anche farcelo piacere, volenti o nolenti, visto che un cambio di maglia a breve termine è probabile quanto una nevicata a Rio de Janeiro. Chiaro che lui non stia facendo nulla per farsi amare, prima con dichiarazioni quanto meno stupide, poi con prestazioni rivedibili (già 4 errori), fatto sta che non possiamo non schierarlo, a lui dimostrare che il tempo in campo è il frutto delle prestazioni e non del contratto fattogli incautamente firmare lo scorso anno, che questi 16 giorni che mancano all’inizio delle danze gli servano per assestarsi un po’, lecito per voi pensare che questa sia una mera speranza, con quanta logica onestamente non so.

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