Pensieri marzolini

A marzo su trenta franchigie MLB ce ne sono almeno ventinove che hanno sogni di World Series, la nostra è tra queste anche se mi piace quel cambiamento che mi sembra apparire un po’ sulla stampa che, a mio parere, dava un po’ troppo per scontato una crescita impetuosa dall’ultimo al primo posto della division, come avvenne due anni fa. Sarà un guerra con vittorie e sconfitte e non sarà uno scherzo, a me parrebbe già un gran risultato tornassimo tra i contendenti, un’altra stagione con tutto finito a luglio farei una bella fatica a digerirla; sappiate comunque, e lo dico specialmente a quegli adorabili fanatici che si guardano le partite notturne a marzo, che capire qualcosa da queste partite è impossibile. Vi ammiro sinceramente, ma tra il baseball che vedreste ora e quello che ci sarà da aprile in poi non c’è molta attinenza.

Quindi sono iniziati i primi incontri al sole della Florida, per almeno un paio di settimane sono match di nessuna valenza agonistica, servono solo a far tornare in forma i veterani ed a far divertire i prospetti che giocheranno nelle Minors, negli ultimi dieci giorni del mese, con i roster tornati a dimensioni accettabili e con l’approssimarsi dell’Opening Game, le partite saranno più vere e la squadra se non altro mostrerà lo stato di forma con cui inizierà la stagione.

Capitolo scelte ovvero settare il roster dei 25 che si presenterà a Philadelphia per l’apertura; il rebus più complicato resta all’esterno, alla fine, se non avverranno sorprese dell’ultim’ora, ci terremo tutti gli esterni che abbiamo e … qualcuno andrà per forza accompagnato altrove, Bradley sarà il primo ad essere spostato a Pawtucket; ce ne vuole almeno un altro da escludere e, seppur per il momento, non mi stupirebbe vedere Betts partire in Triplo; dati per certi in prima squadra Ramirez, Victorino, Castillo e Nava (al quale fai fatica a rinunciare vista la sua duttilità), resta un posto per Betts o Craig, tutti vorremmo Betts (e ci credo), ma alla fine vista la pesantezza del contratto credo che sarà Craig a fare la squadra, sperando che un contributo riesca a darlo e semmai si mostri … per riuscire a sbolognarlo altrove. Anche ora, con l’infortunio di Pence, s’era sparsa la voce di un possibile interessamento dei Giants per lui, interesse che se mai c’è stato è durato per circa un quarto d’ora, Betts ha avuto una crescita impetuosa, ma se non ci sono infortuni rischia di fare parecchia panca e non credo sia il massimo per un suo ulteriore sviluppo, meglio forse un impiego più continuativo al piano di sotto.

Forse più definita la questione pitcher, si partirà a 12, il tredicesimo se servirà arriverà più avanti; undici nomi mi paiono ovvi : i 5 partenti, Varvaro, Ross, Mujica, il duo nippo e Craig Breslow, resta un posto e restano parecchi contendenti, se Workman continuerà con l’involuzione che ha mostrato l’anno scorso, l’uomo su cui potremmo puntare è Ogando, questo è uno che se fosse tornato sano (mi rendo conto che è un se molto grosso) rischierebbe di essere un acquisto molto succoso, tirava pilloline che parecchi dei suoi compagni di bullpen si scordano, piuttosto in parecchi si chiedono se non sarebbe stato bene munirsi di uno specialista da ottavo inning, non sono d’accordissimo con questa preoccupazione, abbiamo Taz che in passato ha svolto bene questo mestiere anche con molta pressione, in principio mi fiderei di lui.

Fatto sta che mi pare un sogno il fatto che si torni a parlare di gioco, del roster e di tutta ‘sta roba qui … se Dio vuole il 6 aprile s’avvicina.

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Guardando un po’ a casa degli altri

Mentre Boston cerca di risollevarsi da un inverno in stile “nuova glaciazione” e mentre a Fort Myers comincia ad esserci del movimento ed arrivano le prime notiziole come ad esempio Farrell che ha nominato Victorino right fielder titolare o la silhouette preoccupante con la quale Sandoval s’è presentato alla ripresa degli allenamenti, volevo dare un’occhiata ai nostri soliti avversari della AL East, una division che ha perso nell’ultimo anno parecchio fascino e che dal mercato non mi pare uscita rafforzata nel suo complesso; ovviamente col mercato sempre aperto i discorsi che andrò a fare potrebbero cambiare drasticamente domattina, nulla vieta che Tampa compri Trout o Toronto acquisti Kershaw, nonostante questo un punto della situazione direi che ci sta.

Comincio dagli Orioles, se non altro perchè sono i campioni in carica : passo indietro per la franchigia del Maryland, che ha perso Cruz ed ha un paio di “carichi da 11” come Machado e Wieters che sono reduci da infortuni brutti e pesanti col talentuosissimo terza base che mostra di essere parecchio “injury prone”, torna intatta la rotation che fece bene l’anno scorso e sulla quale in pochi avrebbero scommesso un dollaro. Altro uomo che può decidere le sorti degli arancioni è Chris Davis, sarà quello spaziale del 2013 o quello in difficoltà del 2014 ? Ricordatevi anche della sospensione per sostanze vietate che ha subito l’anno scorso e spesso i giocatori passati da quelle forche caudine hanno un’annata di rimbalzo (Cruz insegna), qualche acquisto di seconda fascia come De Aza e Arencibia (spaventosa parabola discendente per quello che fu praticamente il catcher titolare degli USA nell’ultimo Classic) e poco altro. Non credo proprio che faranno 96 W come l’anno scorso

Sui pigiamini sono davvero in difficoltà, c’è uno sul Pianeta Terra che s’aspettava un mercato così silenzioso nel Bronx ? Ad oggi i nostri “amici” hanno una rotation con un mucchio di punti di domanda, vedi Sabathia che non è ancora pronto (farà uno spring-training a forza ridotta), Tanaka reduce da un infortunio pesante e Nova che tornerà per il solleone, dovranno arrangiarsi con Capuano, Warren ed Eovaldi. Il bullpen ha perso Robertson ma ha acquisito Miller, Betances potrebbe essere una star in un futuro vicino. Nel line-up torna A-Rod e solo l’Onnipotente sa cosa potrà dare, se poi pensiamo che la keystone è passata in due anni da Jeter/Cano a Stephen Drew e Didi Gregorius c’è da rimanere straniti. La chiosa finale è semplice : i giovani Steinbrenner non son fatti della stessa pasta del padre, lui dopo aver cacciato un pacco di milioni l’anno scorso avrebbe fatto la stessa cosa quest’anno.

I Raggetti sono passati alla versione 2.0. Via Maddon e via un mucchio di giocatori tra quelli che avevano fatto le fortune di Tampa in questi anni. Ricostruzione quindi per una franchigia che resta in grossa difficoltà nell’attrarre pubblico e che è in testa tra le candidate ad una relocation. Il lineup ha Longoria e poco altro, buono l’arrivo di Asdrubal Cabrera (giocatore che a mio avviso meritava molto più d’un contratto annuale a 8 mil.), di buono c’è una rotation che ha ancora due pezzi pregiati come Archer e Cobb con Moore che potrebbe aggiungersi in estate, comunque se i Rays saranno un fattore vorrà proprio dire che da quelle parti, tra i molti anziani che si godono una dorata pensione, c’è anche il Mago Merlino.

A nord delle cascate del Niagara i Jays sono arrivati a quota 21 nel conto delle stagioni senza una partita di playoff. Può essere la volta buona ? Francamente perchè no ? Bautista ed Encarnacion ci son sempre, si sono aggiunti Donaldson in terza ed un catcher veterano come Russell Martin (che al sottoscritto piace sempre parecchio). Il monte invece è molto più un “work in progress”, conterà molto vedere come si posizionerà il talentuoso Stroman nel suo anno da sophomore e spereranno che i vecchi bucanieri come Buehrle e Dickey riescano a tenere la barra dritta. Se così fosse penso che i Jays possano avanzare la loro candidatura per il titolo divisionale, il bullpen non è pregiatissimo ma non dovrebbe fare disastri tali da far deragliare la stagione.

Insomma … una AL East che non mi pare più la tonnara che era dieci anni fa, non so se s’è capito ma ho una nostalgia boia di quelle sfide furenti con gli Yankees, una volta arrivammo addirittura a vedere i poliziotti i tenuta anti-sommossa in campo. Adesso la musica mi pare parecchio diversa, ho fatto una piccola analisi : negli ultimi 10 campionati per vincere la nostra division sono occorse in media 96,9 vittorie e quando ce ne sono volute meno ne sono comunque servite 95. Mi sento di dire che in questo 2015 ne serviranno parecchie meno, azzardo un 87/88. A quelle quote potremmo anche pensare d’arrivarci coi nostri Red Sox … fosse stato fatto quello sforzo in più sul monte che abbiamo atteso inutilmente per tutto l’inverno …

PS – Un post scriptum che non c’entra col resto : estensione biennale del contratto per Farrell, contratto che terminerà al termine della stagione 2017 con una opzione anche per il 2018. Pecco di blasfemia se dico che avrei aspettato di vedere come butta questa stagione prima di parlare di estensioni ?

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Ancora due settimane

Ancora due settimane e poi partirà la giostra. Lo spring training procede con i classici alti e bassi di marzo per i Sox, le partite cominciano ad essere più vere, se non altro per il fatto che adesso lo “starting nine” assomiglia a quello che inizierà la stagione sull’ostico campo di Camden Yards con gli Orioles, anche la sconfitta nettissima di oggi con gli Yankees conterà forse per far crescere l’autostima dei “Pijamas”, autostima che già di suo non manca da quelle parti, ma non credo che sposti nessuna considerazione tra tutte quelle che ci siamo fatte in questi giorni.

Il tema caldo del giorno, tema emerso anche nella nostra message-board, è Grady Sizemore e il presunto (o reale ?) dualismo con Jackie Bradley. Dovessimo prendere queste partite di pre-season come oro colato (errore grave !!!) verrebbe da pensare che il giocatore reduce da annate perse per infortuni è il secondo e che il primo è pronto per riprendere il suo ruolo da All Star perenne a cui sembrava destinato prima che la “Strega dai Denti Verdi” si accanisse contro di lui. Ragazzi … stiamo calmini. Che Sizemore sia un giocatore spettacolare e concreto come pochi mica lo scopriamo oggi; autocitarsi è abbastanza odioso ma qualche tempo fa vi scrissi che nei suoi momenti belli mi piaceva anche più di Ellsbury e non lo scrivevo per sprecare dei bytes, era il mio esatto pensiero. Ma realisticamente quante partite possiamo sperare che giochi ? Addirittura c’è già il partito che vuole Sizemore titolare e Bradley a Pawtucket. A me sembrerebbe la mossa di una giocatore che butta l’ultima fiches sul tavolo verde, una mossa di corto respiro. Non dico che Bradley sia un giocatore convincente, mi pare ancora carente per essere un titolare da squadra che ha appena vinto l’anello, ma per imparare il mestiere deve stare a Boston e non a Pawtucket. Bene ha fatto Farrell a confermarlo come titolare, gli si dia il tempo … e Sizemore giochi circa un terzo delle partite in modo da testarlo un po’ di più e a metà anno si tireranno le somme.

Come secondo tema di discussione per animare il nostro Bar Sport virtuale butto lì un carico pesante. In tanti ci dicono che abbiamo molti giocatori quasi pronti per fare il salto dalle nostre squadre minori alle luci della ribalta delle Majors. Addirittura ne abbiamo (sempre secondo parecchi osservatori) un numero eccedente rispetto alle esigenze reali del team, quindi saremmo nelle condizioni ideali per imbastire una trade di quelle “prospetti vs giocatore affermato”. Sarà quel che sarà ma da qualche tempo ha cominciato a girare un nome : Giancarlo Stanton. L’esterno dei Marlins sembra poco convinto delle mosse della dirigenza di Miami … e vorrei conoscere il bipede convinto della competenza di Jeffrey Loria & Company, ad ogni tentativo di fargli firmare un contratto lungo il giocatore ha risposto picche e quindi se ogni sforzo restasse vano potrebbe finire sul mercato. Fareste una mossa del genere ? Come diceva una mitica sigla della Gialappa’s : “Sono pienamente d’accordo a metà”; nel senso che una mossa di questo tipo credo che serva, avere una bocca da fuoco extra per coprire l’incedere dell’età di Big Papi è importante e bisognerebbe cominciare a pensarci. Che l’identikit del giocatore che necessitiamo sia quello di Stanton mi convince un po’ meno. I motivi sono : una eccessiva tendenza a beccare degli strikeout, doti difensive così così ed una facilità pericolosa agli infortuni considerando poi che stiamo parlando di un 24-enne.

Bene comunque che si cominci a guardare un po’ più in là del prossimo campionato. S’è sempre detto che il bravo GM è quello che pensa non alla prossima stagione ma a quella dopo, quindi Cherington pensi pure al 2015 che per il 2014 ci pensiamo noi ; cominciano a prudermi le mani … manca davvero poco : la trincea ci aspetta !

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Farrell ci fa sapere che …

E’ raro che un manager nella prima decade di marzo si esponga come ha fatto John Farrell in questi giorni; il nostro manager dopo una brutta giornata di baseball con una doppia sconfitta contro gli Orioles se ne è sbottato con un “dobbiamo fare le cose meglio in difesa” ed ha indetto un team meeting, una assoluta novità a questo punto dell’anno. Se ci aggiungiamo la dichiarazione dell’altro giorno nella quale esternava la poca felicità per le prestazioni dei pitchers mi pare chiaro che il nostro manager abbia voluto far capire a tutti che i trionfi di ottobre sono passati e che c’è necessità di tornare a sbucciarsi le ginocchia. Le visite da David Letterman e Jimmy Fallon sono finite e non danno bonus per la stagione entrante.

Che i Red Sox abbiano iniziato lo spring training giocando malissimo mi sembra palese, poca spinta nel box coi veterani ancora fuori forma (Mike Napoli escluso), con un monte di lancio che traballa ma soprattutto con una difesa che ha commesso più errori di quanto ce ne ricordavamo che fosse possibile commettere. Onestamente però io ci vedo anche delle belle circostanze attenuanti, in primis il fatto che per esempio il trio Lester, Lackey e Peavy non sia sceso ancora in campo; seconda attenuante è la ovvia probabilità che la squadra possa essere pensata quest’anno per andare in forma un po’ più tardi. E’ da folli attendersi sei mesi con la manetta del gas a tutta forza, anche l’anno scorso se ci pensate non fummo sempre splendidi. I nostri partirono fortissimo, ebbero una fase di rilascio a metà stagione e, più o meno dal 20 agosto, diventarono dei killer implacabili. Sono in tanti ad aspettarsi un andamento diverso quest’anno con un inizio più lento, per andare in forma in maniera giù graduale un po’ più avanti. Non lo so … ammetto di preferire una partenza secca dai blocchi se non altro per non far montare una tensione che a Boston è sempre palpabile. Detto questo io non mi fascerei assolutamente la testa per queste sconfitte, le cose che mi piacciono poche sono altre.

La cosa che mi sta piacendo di meno è l’analisi di ogni minimo movimento di Grady Sizemore, siamo arrivati all’assurdo delle lodi l’altra sera per una scivolata in seconda perfino banale. La chiave di lettura è semplice, c’è tanta gente che non ha molta fiducia nella possibilità di Jackie Bradley di reggere il peso del “dopo-Ellsbury” e spera che Sizemore sia la valvola di sicurezza. Tutto ciò mi pare un po’ strambo : c’è fiducia o non c’è fiducia nel giovane esterno ? Se c’è allora si va con lui senza troppi giri di parole, se non c’è questa fiducia allora ci si doveva provvedere di un’alternativa che non fosse un giocatore che non riesce a giocare una partita di regular season dal settembre 2011 e per il quale stupirsi se compie una scivolata che riuscirebbe a fare anche mia madre.

Anche la querelle “Drew sì o Drew no” sta iniziando a diventare stucchevole, è bastata una partita di Middlebrooks con un paio di brutti errori in difesa e si sono aperte le cateratte del cielo. Le considerazioni vanno fatte indipendentemente da una partita giocata a marzo in Florida di fronte ad un pubblico in bermuda e ciabatte infradito; la tanto decantata profondità del lineup in quel lato dell’infield semplicemente non esiste, non l’abbiamo. Drew serve eccome, ma lo sapevamo da ottobre, lo sapevamo a Natale e continuiamo a saperlo adesso che è finito Carnevale. L’assurdo poker tra Boras e Cherington alla fine ha portato che uno dei migliori shortstop difensivi rimane ad allenarsi a casa sua e noi restiamo con un infield così così con una terza base che, tanto per ricordarvi, ha come titolare inamovibile per mancanza di alternative, un giocatore che l’anno scorso ha fatto Boston-Pawtucket varie volte e che finì in panchina durante le Finali per palese mancanza di rendimento.

Alla fine di tutto ben venga la sveglia data ieri da John Farrell che si conferma un manager vero. La sveglia serve in campo per ricordare a chi gioca che anche in pre-season in campo si va per giocare a baseball e non per stare in vacanza, ma la sveglia serve anche nel front-office dove dalla fine della scorsa stagione abbiamo sentito molti slogan ma dove abbiamo visto poca concretezza.

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La calma dei forti

Forse il titolo è un po’ troppo trionfalistico, ma per certo siamo noi ad avere il coltello dalla parte del manico, l’aver vinto tre anelli in nove anni rende tutti molto tranquilli e rilassati in quel di Fort Myers; visto che siamo nel periodo della consegna degli Oscar possiamo dire che i Boston Red Sox sono nella posizione di Cate Blanchett, il ruolo di Di Caprio lo abbiamo affibbiato a qualcun’altro … anche se il vostro blogger è furente perchè tifava proprio per lui avendo adorato la sua interpretazione in “The Wolf of Wall Street”.

Dicevo che la vittoria ha un po’ calmato le acque, ci vedo un rischio però in tutto ciò : mi chiedo se ci sarà ancora quel sacro furore agonistico che rendeva i nostri dei satanassi quasi invincibili. Vincere è difficile, tenere le motivazioni alte dopo la vittoria è doppiamente difficile, quei giocatori di talento non eccelso che hanno condotto la squadra per mano e l’hanno trascinata saranno capaci di rimettersi l’elmetto e di tornare in trincea oppure ci sarà un imborghesimento ? In questo caso io penso positivo, i motivi sono due : il primo è David Ortiz, il secondo è Dustin Pedroia. Finchè avremo quelle due figure nel dug-out io non credo che ci saranno tanti cali di tensione. Vinceremo se saremo capaci di farlo, se gli altri saranno più bravi dei nostri invece perderemo, ma non credo che ciò possa avvenire a causa del poco spirito combattivo.

C’è da dare un’occhiata anche a queste prime partite di pre-season; noto una grossa cautela nel far giocare chi l’anno scorso ha tirato il carretto, specie sul monte : pochissimo l’impiego del duo nippo, non ancora in campo Lester e Lackey. La mossa è ovvia, se ciò comporterà un andare in forma un po’ più tardivo non lo so, ma Tazawa ha finito la stagione senza benzina nel serbatoio e sperare che Uehara ripeta il 2013 giocando con quella frequenza mi pare arrischiato, quindi ben venga la cautela … anche questa fa parte di quella calma dei forti di cui dicevo prima.

Due altre parole sullo spring-training sotto l’aspetto televisivo : 1) Grande che si possano vedere le partite in italiano con il commento (finalmente !!!) di uno veramente competente come Pietro Nicolodi che è un grande, che si destreggia tra baseball, calcio, hockey e Dio solo sa quanti altri sport alla grande. 2) Abbiamo visto il rimpiazzo di Jenny Dell ovvero tale Sarah Nicole Davis … carina … chissà se è già partito il draft tra i giocatori per aggiudicarsela, un solo dubbio : è canadese di Toronto, come lessi tempo fa sulla message board MLB : “ma i canadesi capiscono di baseball ?” Ancora pochi giorni e lo sapremo …

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Una mossa difficile da capire

Mentre a Fort Myers sono cominciate le operazioni a organici completi, il nostro management ha sorpreso un po’ tutti aggiungendo un uomo al roster nella persona del veteranissimo Chris Capuano. Contratto annuale, un po’ più di 2 milioni di $ garantiti che possono arrivare a 5 se verranno centrati vari bonus. Detta così sembra una normale operazione di sostituzione del “dimissionario” Dempster, in realtà faccio fatica a farmi piacere la logica.

Mi spiego meglio : siamo andati a prendere un giocatore per il ruolo ibrido di “rilievo lungo – sesto partente”. Onestamente mi aspettavo che dopo la partenza di Dempster questo posto fosse appannaggio di uno dei nostri giovani che premono alle soglie della prima squadra o che ne hanno già fatto parte, penso a Webster o Workman, ma anche ad altri. Scusate la franchezza : ci hanno scartavetrato i testicoli su quanto siano belle le nostre minors, su quanto sia importante allevarsi in casa i giocatori e poi quando puoi attingere ad essi per un ruolo nemmeno troppo decisivo non lo facciamo ? Quindi la morale qual’è ? Che la promozione a titolare dei giovani serve per tacitare i tifosi delusi quanto un titolare all-star va altrove perchè becca più soldi. Insomma visto che per tenere un Ellsbury occorre una barca di soldi ci facciamo andare bene le matricole e ci si riempie la bocca sulla giustezza di questa politica, se invece troviamo veterani a costi giudicati interessanti allora i giovani possono anche restare a Pawtucket. Per farla breve : godetevi questo gioco meraviglioso ma vi invito sempre a metterci un po’ di sano cinismo quando sentite tutti quei “pistolotti” assurdi, parecchi dei quali scritti sotto dettatura.

Detto questo … cominciamo a prepararci : tra una settimana partiranno le prime amichevoli e lo spring training, specie nelle ultime due settimane, da una prima indicazione su come andranno le cose da aprile in poi. Non è mica un caso che l’anno scorso assistemmo a buoni spettacoli e che invece nel 2012 vedemmo gente darsi la pallina in faccia. Sembrerà un po’ come indovinare il futuro dalla lettura dei fondi del caffè, ma lo spring training è anche quello. Grazie al cielo il play ball è veramente molto vicino …

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La sorpresa del primo giorno

Quando pensi al primo giorno dello spring training pensi ad un giorno molto tranquillo, con la caccia agli autografi dei vacanzieri che si sono rifugiati in Florida scappando da una Boston ancora sommersa dalla neve, con i giocatori che si salutano e con un allenamento molto leggero. Onestamente nessun giornalista penserebbe di essere convocato ad una conferenza stampa per l’annuncio del ritiro o di un simil-ritiro di un giocatore che invece doveva essere parte della squadra. I Red Sox riescono ad essere sorprendenti anche in questo … non c’è che dire.

Così abbiamo appreso che Ryan Dempster non farà parte della squadra a causa di problemi fisici ed anche a causa di una motivazione che forse non lo sosteneva più con sufficiente forza per andare avanti in una stagione chilometrica. Ammirevole che sia stato così onesto con se stesso, con il team e con la Nation tutta. Si fosse accontentato di vivacchiare, avrebbe intascato più di 13 milioni di $ senza colpo ferire, semmai voi mi direte che se il buon Ryan rimane molto probabilmente possessore di un conto in banca assolutamente ragguardevole, ma credetemi che non si sente molta gente a questo livello dire  “I have enough money” come fatto ieri dal nostro ex giocatore. Tecnicamente non è un ritiro, nel senso che lui stesso vedrà se nel 2015 avrà ritrovato forma e motivazioni, rimane comunque curioso il momento e le modalità scelte per l’annuncio, come se il ritorno al lavoro fosse stato uno scoglio troppo difficile da affrontare.

Cosa comporterà l’abbandono di Dempster ? Anzitutto da stasera abbiamo la certezza che Felix Doubront sarà il quinto partente; un Doubront che, leggendo le prime cronache da Fort Myers, s’è presentato in buone condizioni di forma avendo seguito con scrupolo una tabella molto serrata di allenamenti che gli era stata consegnata dal nostro staff dopo che l’anno scorso si presentò al training camp con uno stato di forma degno del classico “Impiegato del Catasto”. La nostra dirigenza farà qualcosa coi 13 milioni risparmiati ? Nessuno crede che si andrà alla caccia di altri lanciatori. Se servirà (come è normale che sia) un sesto o settimo partente si andrà coi giovani che abbiamo, coi Webster o Workman, che così dovrebbero avere occasione per farsi vedere e per farsi valutare dallo staff.

Più difficile dire se i soldi risparmiati verranno messi, in tutto o in parte, nelle caccia molto ipotetica a Stephen Drew. Il discorso è sempre quello : Boras cerca un triennale e si diceva che volesse anche un “escape” dopo il primo anno. Facile immaginare che se l’agente non calerà le pretese Drew si troverà a giocare a golf assieme a Dempster. I Sox sono per un contratto annuale con al massimo una option (lato squadra) per un ipotetico secondo anno. C’è un’opzione ulteriore : ovvero tenere il gruzzoletto per dare la caccia a qualche pesce grosso nel prossimo mercato estivo, quanto ciò sia credibile questa cosa considerando la politica instaurata da due anni a questa parte lo capite anche da soli. Quindi tirando le somme mi aspetto o Drew alle condizioni di Boston … o un payroll più basso di 13 milioni.

Come primo giorno davvero non male. Resta solo da augurare un buon anno sabbatico a Dempster, unanimemente considerato un ottimo professionista ed un buon compagno di squadra, come la presenza di un bel pezzo di squadra al suo annuncio è lì a testimoniare. Se davvero non lancerà più si sarà ritirato dopo aver vinto un anello di Tiffany e ricorderà volentieri che i suoi ultimi lanci saranno quelli fatti ai suoi familiari ed ai suoi amici dal mound del Fenway alle 4 di mattina dopo aver appena vinto le World Series … e non credo esista una maniera migliore di piantarla col baseball giocato.

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Truck Day !!!

Passato il Superbowl, vero spartiacque temporale dell’annata sportiva americana, è ora di rimettersi in pista. Domani è il Truck Day : quella strana usanza molto bostoniana che vede un bel po’ di gente riunirsi per salutare un camion … sì avete capito bene … gente che si raggruppa per vedere dei facchini riempire un camion che poi parte per il Sud. Se questo non è amore per i Red Sox non saprei come altro definirlo. Quel camion porta svariate tonnellate di materiale che servirà per lo spring training, partendo con le mazze e per finire con le bubble-gum, ma soprattutto porta un bel carico di speranze alimentate per tutti noi che spasimiamo per questa squadra.

Le scelte ormai sono state fatte, non sono quelle che avrei fatto io ma francamente credo importi poco. Di sicuro non partiamo in prima fila nonostante siano passati pochi mesi dal giorno in cui i nostri sollevarono il Commissioner Trophy; fermo restando che oggi non possiamo conoscere moltissime variabili dell’equazione che andremo a svolgere da aprile, come ad esempio gli infortuni che già hanno colpito qualcuno (Hellickson a Tampa), resto comunque curioso di vedere come si evolverà la division con quattro squadre che hanno mosso molto poco le acque ed una … indovinate quale … che invece ha fatto fuoco e fiamme. Mi fa sghignazzare comunque la reazione degli Yankees in tutte le annate successive alle nostre vittorie, quasi uno sfogo per esorcizzarci, acquisti bomba, titoloni sui giornali … stiamo per caso diventando la loro nemesi ?

Detto che di notizie sulle squadra c’è davvero poco ovvero qualche minor league contract e la presenza già di parecchi titolari a Fort Myers per allenarsi in anticipo sui tempi “comandati” volevo buttar giù qualcosa su temi collegati al ns. mondo. Anzitutto c’è da fare gli auguri a Curt Schilling, l’ovvia speranza di tutti è che vinca anche questa partita e che la malattia non gli addolcisca la sua proverbiale “lingua lunga”, adoro il suo modo di commentare il baseball dicendo pane al pane e vino al vino, secondo molti è pure troppo diretto, secondo me assolutamente no … come non ricordare certi suoi commenti salaci durante l’anno dello zoo di Bobby V ? Piuttosto … prima o poi ci diranno tutta la verità sul numero straordinariamente alto di giocatori di quell’epoca che poi si ammala con patologie simili a quelle di Schilling. Non siete verginelle candide, avete certamente capito a cosa sto pensando.

Due parole anche sul team di NESN per la prossima stagione, esce di formazione Jenny Dell e ritorna Jerry Remy; per la piccola Jenny posso dire che trovo abbastanza ridicola la motivazione dell’imbarazzo che proverebbe frequentando la squadra del fidanzato. Mah … senza offesa … dalla bordocampista dei Sox mica ci si aspetta che debba vincere un Premio Pulitzer, per me poteva anche restare, comunque visto che è andata si scelga una bionda … please. Sul ritorno di Remy sono combattuto, da un lato contento per il ritorno di un bel pezzo di storia dell’etere, dall’altro mi chiedo se avrà conservato la sua verve dopo le tragedie che l’hanno colpito e semmai mi chiedo che effetto farà a tutti vederlo ridere e scherzare con Don Orsillo dopo tutto quello che è successo.

Basta così … siamo pronti a ripartire ed io comincio ad averne voglia, non credo di essere solo nel sentire questo pizzicorino … quasi quasi do un pulitina al PC, anche per lui sta per finire la stove league, tra un po’ comincerà il suo super-lavoro.

PS – Leggo di Facebook e cose simili, io sono ignorantissimo in materia e non aderisco ad alcun social network, tendenzialmente si interagisce più facilmente col sottoscritto con un bicchiere di Cannonau piuttosto che con una tastiera, se volete mettere dei link col blog … fate pure, tra parentesi c’è chi lo fa già.

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Il mondo del baseball cambia, i Red Sox no

Certo che il mondo cambia … basti vedere che una squadrina chiamata Italia, sebbene una metà dei giocatori non sappiano nemmeno dov’è l’Italia, rischia di vincere contro un’altra squadra che schiera nell’infield Encarnacion, Cano, Reyes e Ramirez; insomma verrebbe quasi da dire che non ci sono più le certezze di una volta, che anche nel baseball ci sono ancora tante sorprese all’orizzonte e che non sai mai cosa aspettarti dal domani. Errato ! Assolutamente errato ! Una cosa sulla quale potete giocarvi il futuro, la casa, il/la consorte c’è. La certezza del domani è che i Red Sox avranno problemi di infortuni e che assisteremo alle solite querelle tra giocatori che dicono di essere mal curati, medici che minacciano querele ed il manager in carica che deve fare un corso sprint per imparare tutto su tendini, legamenti ed affini.

Ovviamente il tema caldo è Ortiz : su quante partite scommettereste possa giocare ? E anche qualora giocasse che tipo di apporto sarà in grado di dare ? Tutte domande che ovviamente sono senza risposta al 13 di marzo, domande però che fanno fare sonni decisamente agitati a tutti coloro che amano la Nation. Pensate solo cosa sono stati i Sox l’anno scorso fino a metà luglio (quando Big Papi si ruppe definitivamente) ed invece cosa furono da lì in poi. Alternative ? Ci sono un paio di correnti di pensiero : una assolutamente minoritaria che dice di provare con un veteranissimo che possa dare una mano nel breve periodo, s’era anche sparso il nome di Jim Thome; invece al 99% la scelta cadrà sulla soluzione interna, i due candidati ovvi sono Lavarnway o Napoli, anche se poi con Napoli DH mi dovranno spiegare chi giocherà in prima. Comunque quale che sia la risposta ai problemi fisici di Ortiz ricadiamo nei soliti clichè dei Sox con più cerotti che vittorie .

Di notizie spicciole non c’è molto altro : la squadra sta continuando il camp, generalmente con dei buoni risultati, discreta soprattutto l’impressione lasciata dai partenti, Buchholz e Lester sembrano in buona forma e anche l’inabile al baseball capisce che ci servono un bel po’ di vittorie da quei due, altrimenti possiamo rassegnarci ad essere assolutamente marginali nel contesto del baseball MLB … Ah … scordavo … Manny Ramirez per lucrare altri due soldini finirà a giocare a Taiwan … che tristezza … bisognerebbe capire quand’è ora di piantarla.

Non avendo quindi molto da dire posso parlare del libro di Francona che ho appena finito. Anzitutto bel lavoro del duo Francona e Shaughnessy (giornalista che ha promesso che si raperà a zero se Ellsbury l’anno prossimo sarà ancora coi Sox), il libro è godibile ed è una miniera di aneddoti; il rischio di questi libri è quello di essere troppo di parte, in questo caso il rischio sembra evitato, per completezza d’informazione occorrerebbe ci fosse anche un libro scritto dal trio Henry – Werner – Lucchino per vedere il fronte dall’altro campo, un po’ come Clint Eastwood che ha fatto un film sulla battaglia di Iwojima vista dalla parte degli americani e poi subito dopo ne ha fatto un altro con la stessa battaglia dal lato dei giapponesi.

Detto questo il libro sembra votato alla sincerità : Francona non è reticente, non nasconde le sue debolezze : i grossi problemi fisici, le quasi dipendenza dai farmaci antidolorifici, il quanto sia  difficile essere un uomo sotto i riflettori per il baseball mentre hai un figlio in Afghanistan e mentre il matrimonio di 30 anni sta andando a rotoli. Umanamente il libro vale e fa capire quanto sia difficile fare il manager in quel tritacarne chiamato Red Sox; lo scontro emerso tra proprietà e manager a fine 2011 in realtà covava da un po’ : due modi diversi di interessarsi al ballgame : Francona guardava al campo, mentre Lucchino si preoccupava degli indici d’ascolto di NESN; ovvio che un rapporto in questi termini non potesse durare nonostante l’opera di Epstein (che esce molto bene dal libro) che cercava di mediare neanche fosse Kissinger.

Visto che doveva finire io ripeto che poteva, anzi doveva finire meglio. Il manager che ha vinto (con quanti meriti lo lascio dire a voi) due anelli che mancavano a Boston dalla Prima Guerra Mondiale è stato cacciato come un indesiderato, se Boston fosse normale Francona diventava l’icona anche dopo essere uscito dal dug-out, un po’ come Tommy Lasorda che sarà sempre il “volto” dei Dodgers anche se ha smesso da decenni. Purtroppo la Trimurti ha creato una macchina splendida e dopo un po’ di anni l’ha distrutta con scelte che sfidano ogni logica. Non vi nascondo quale sia il mio sogno : i Sox in mano ad altra proprietà, la quale nella prima conferenza stampa annuncia l’ingaggio di Francona come executive. Almeno avremmo a decidere uno che prende decisioni per quello che vede in campo, dell’appeal televisivo e degli indici d’ascolto di NESN a me francamente non importa nulla.

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Un tranquillo spring training

Se riesco a smettere di ridere dopo aver sentito certe pronunce dei telecronisti di ESPN riguardo ai cognomi dei giocatori italiani del WBC (oddio … italiani) posso provare di buttar giù qualcosa su queste due prime settimane.

La prima cosa da dire è che non sembra nemmeno uno spring training dei Sox, tutto così normale, tranquillo, direi quasi rassicurante; ma vi ricordate cos’è stato lo spring training l’anno scorso ? Sembrava il Circo Barnum, mancavano i trapezisti ed i giocolieri, ma di clown ne eravamo provvisti in gran numero. Invece quest’anno sembriamo una normale squadra di baseball che cerca di preparare una lunga e difficile stagione senza occupare le pagine dei giornali con dichiarazioni che al 99% erano delle ottime occasioni perse di rimanere in silenzio. Non so voi, ma io sento davvero poca nostalgia del circo mediatico che abbiamo conosciuto fin troppo bene.

Tornando alle tematiche più legate al campo il primo dato da sottolineare è la preoccupazione ormai diffusa circa le condizioni fisiche di Big Papi, avendo ben presente l’importanza dell’omone di Santo Domingo e non avendo un Piano B per sostituirlo c’è da incrociare le dita. Viene ancora espresso ottimismo circa la possibilità che il nostro DH sia pronto per l’Opening Day, però siamo al 7 marzo ed il giocatore è ancora impegnato in corse leggere; anche se il timing per la prima partita a NY fosse rispettato c’è da chiedersi in quali condizioni si presenterebbe il giocatore, ma soprattutto c’è chi comincia a domandarsi se il ricco biennale concesso a Big Papi non sia stato un grosso azzardo dato il punto di domanda sulla sua salute.

Altre tema caldo ricorrente rimane Mike Napoli che finalmente ha debuttato e l’ha fatto in pompa magna con un HR; che il nostro nuovo pupillo abbia uno swing che attizza lo sa anche un bambino di due anni, che abbia la possibilità di dimostrarlo in una stagione di 162 partite è tutta un’altra questione. Oltre a lui tra i titolari (o semi-titolari) sono sembrati già in buona forma Salty, Pedroia ed ovviamente Iglesias che tutti gli anni sembra un fenomeno … fino al 31 marzo. Degli uomini sulla collina segnalo un ottimo Uehara ed un Lester ancora migliore, mentre la “maglia nera” la guadagna Joel Hanrahan toccato pesantemente ogni volta che s’è presentato sul mound.

Detto che s’è fatto vivo Carl Crawford (chi ???) per dire che la colpa del suo flop a Boston è della stampa e detto che io invece pensavo fosse colpa della crisi economica, dei Maya e degli alieni che vengono da Saturno, sono a farvi una preghiera personale. Dal 1° agosto ESPN America chiuderà i battenti e sparirà il canale tv che è diventato una droga per tutti i maniaci dello sport USA. Se tenete alla salute mentale del vostro blogger, vi prego … inondate Sky di mail, telefonate, telegrammi, minacce, di quello che volete per indurli a creare un’alternativa nel loro palinsesto. Non voglio ridurmi a guardare la solita trita e ritrita trasmissione basata sul nulla che emerge dal calcio italiano. Meritiamo di meglio.

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