Ci sono ancora sei giorni prima dell’Opening Day e c’è ancora molto che deve accadere in questo spring training, alcune cose le abbiamo capite, altre no.
C’è anzitutto da decidere il roster, per esempio sappiamo che Pedroia inizierà l’anno ancora in injured list, spiace dirlo ma sembra essersi diffuso un certo scetticismo generale su un uomo che è comunque una bella fetta dell’anima di questa squadra. Speriamo che sia solo un breve ritardo nel percorso di un recupero pieno, dai piani alti si dice che sia così. Onestamente dopo un calvario lungo e doloroso avremmo voluto un ritorno con qualche certezza in più perchè Nunez ed Holt possono anche essere eccellenti alternative ma un Pedroia in forma è su un altro pianeta rispetto ai suoi sostituti.
C’è poi l’annosa questione del catcher. Tra breve un decisione dovrà essere presa, abbiamo tre catcher e i Sox hanno comunicato che ne resteranno solo due. Chi rimane a piedi ? I pronostici dicono Sandy Leon, che in difesa fa il suo ed in attacco molto meno, a suo carico anche un’anagrafe che comincia ad essere pesante. Si starebbe provando di imbastire una trade per provare almeno di portare a casa qualcosa in cambio (poco), se non sarà possibile verrà “designed for assignment”, se poi nessuno lo prenderà potrebbe anche decidere di rimanere nel nostro Triplo A … e questa sarebbe per noi la soluzione migliore. A questo assunto c’è però da aggiungere un grosso punto di domanda : la preferenza ancora dimostrata dai nostri lanciatori a Sandy. A mio parere è un problema bello grosso : i lanciatori sono gente strana, basta poco a metterli in crisi, se ti fidi poco del compagno di batteria lanci male, secondo voi perchè giocava sempre Leon anche ai playoff pur battendo come un pitcher ? Non lo so … sono combattuto, il ricambio generazionale è doveroso, ma il rischio è grosso
Capitolo bullpen : per l’inizio duro con una trasferta da 11 partite ad Ovest i Sox vorrebbero portarsi 13 pitcher, tolti gli ovvi 5 partenti restano 8 posti. Sono sicuri Barnes, Brasier, Hembree e Johnson, si dice anche Thornburg (mah). Tra i vari Workman, Velazquez, Poyner & Co. si sceglieranno gli altri. Non nascondiamoci dietro un dito, è un bullpen veramente mediocre, appensantito oltretutto dal fatto che non c’è ancora un closer nominato. Alla fine credo che verrà investito Barnes, essendo un tifoso ormai vecchiotto non voglio nemmeno sentir parlare di un “comitato dei closer”, mi ricorda la scelta che fu presa da Grady Little nel 2003, scelta che fu sciagurata a dir poco. Il closer è un po’ come il portiere nel calcio, deve esserci certezza del ruolo (fino a che non diventi deleterio … ovvio). Se Cora riesce a reggere con questo mix di rilievi è semplicemente un genio.
Ultima cosa di cui vorrei parlare : avevamo iniziato lo spring training con due obiettivi, uno era prepararsi ovviamente alla stagione, l’altro era provare di estendere i contratti di alcuni dei nostri freeagent prossimi. Sotto questo aspetto è andata come peggio non poteva : nessuno dei nostri è stato firmato ed invece parecchi altri giocatori di prima fascia l’hanno fatto. Cosa significa ciò ? Significa che essendoci rimasti sul mercato pochi giocatori di prima fascia i nostri saranno ancora più desiderosi di testare il mercato visto che chiunque vorrà rafforzarsi li cercherà. Il caso Betts è chiaro : il suo anno da free agent era lo stesso di Trout, col secondo uscito dal mercato Betts non avrà concorrenti, sarà “the big prize”, o i Sox gli firmano l’assegno in bianco (e non possono farlo) o Betts si metterà all’asta come un quadro famoso da Sotheby. Credo proprio che al massimo tra due anni dovremo salutare Mookie, anzi … sappiate che sto per scrivere una cosa che direte essere empia e sacrilega; se certe cose non dovessero andare nel verso giusto potrebbe anche essere il caso di cercare una trade cedendo Mookie, almeno avremmo una contropartita, così al termine del 2020 rimarremmo col classico pugno di mosche in mano.
Ammetto di averla sparata forte, ma le logiche dello sport USA sono queste : salary cap, free agency e così via. Logiche molto diverse da quelle dello sport europeo, prima ci si abitua meglio è. Intanto concentriamoci su questo 2019 quasi pronto per iniziare, sarà un anno interessante con qualche certezza in meno dell’anno scorso e con tanto lavoro in più per Cora chiamato ad un compito che mi pare più tosto del 2018. Come cantava Giorgia : “c’è da fare”