Chi ha una certa età, forse ricorda la famosa commedia di Rob Reiner citata nel titolo. Il film, uscito nelle sale all’inizio degli anni novanta, riscosse un forte un successo di pubblico e di critica e fu particolarmente apprezzato per l’ironia dei dialoghi che coinvolgono protagonisti e comprimari. All’inizio conosciamo Marie, l’amica del cuore di Sally, invischiata in una relazione con un misterioso uomo sposato, fonte di costanti delusioni, ma che non riesce a separarsene benché tutti sappiano, e glielo ricordino continuamente, che “Non lascerà mai sua moglie”.
L’ho rivisto recentemente in TV e la situazione di Marie, mi ha ricordato molto quella in cui viviamo noi frequentatori di questo blog, invischiati in un’altra terrificante stagione dei Red Sox, che a metà aprile già sembra senza priva di speranza alcuna. Da quasi un lustro la nostra squadra del cuore infatti non è altro che una fonte di costanti delusioni, e invece di vedere la luce ci sembra che il trend marchi un costante peggioramento.
La questione principale riguarda la scarsa propensione di Harry (inteso ora come il maggior proprietario del Bosox) a rendere disponibili adeguate risorse economiche, atte a rinverdire i fasti dei primi due decenni del secolo. Mr. Harry infatti spenderà, nel 2024, circa 179 M$ di monte ingaggi, un importo deludente, che ci colloca in 12° posizione nel baseball, molto lontano dalle cifre che spendono i pigiamini e i puffi. Non abbiamo mai speso più di loro ma certamente provoca delusione che tale importo potrebbe essere incrementato di oltre il 50% prima di varcare il limite oltre il quale scattano le progressive sanzioni MLB denominate tassa di lusso.
Per altri versi la delusione deriva dal fatto che questo importo è anche indirizzato in maniera pessima, visto che oltre il 32% degli ingaggi contrattualizzati dal Front Office per il 2024, sono destinati a giocatori che, durante questa stagione, non apporteranno alcun contributo. Stiamo parlando infatti delle risorse destinate a remunerare Sale,che lancerà contro di noi con la casacca degli Atlanta Braves, più Giolito e Story, che resteranno in IL per tutta la stagione. Ma questa è solo la punta dell’iceberg della situazione infortuni. Due pedine su cui Cora faceva affidamento, Grissom e Refsnyder, ancora devono esordire e non passa giorno che la IL registri nuovi ingressi (Pivetta, Martin, Campbell, Romy Gonzalez, ecc), mentre altri sono costretti a stare in panchina o ad un utilizzo parziale e intermittente, per infortuni di minore entità. Per esempio nella gara di martedì, persa agli extra dopo la prima blow save di Jensen, sono usciti prima della fine Garrett Whitlock e Rafael Devers, assente anche ieri.
Tutto questo per dire insomma che il valore della squadra che scende veramente in campo è ben diverso e inferiore da quello certificato dal payroll. Tanto inferiore che, tornati a casa con un record di 7-3 ottenuto sulla West Coast, i Red Sox hanno sprecato del tutto la possibilità di consolidare il lusinghiero risultato di inizio stagione, ottenendo, nello homestand di 10 partite contro avversari non proprio ingiocabili, un misero 3-7 che vale loro il ritorno nella condizione abituale di ultimi in classifica.
Tuttavia anche se Boston non riesce a schierare la sua formazione migliore a causa dell’elevato numero di infortunati, resta comunque il fatto che il livello di difesa mostrato è inaccettabile per qualsiasi club di grande lega, avendo collezionato 20 errori in 20 partite, raggiungendo l’incredibile media stagione di 162 errori. I Red Sox hanno un record di 2-9 nelle partite in cui commettono errori e di 8-1 quando la loro difesa è perfetta. La stragrande maggioranza sono responsabilità del campo interno, dove l’assenza di Story si fa sentire oltre il dovuto, anche perché Cora continua a provare il giovane Hamilton che (quasi) ogni volta ricambia l’investimento con disastri, che, evidentemente e retroattivamente, causano ulteriori disastri, in una spirale discendente che sembra non avere fine. Sembra che il grande Alex sia di nuovo vittima della sua ostinazione.
In tutto questo fango tuttavia c’è si può trovare un diamante e cioè la fantastica prestazione di Tanner Houck che mercoledì sera, proseguendo nel suo fantastico inizio di stagione (1,85 ETA),ha realizzato un “Maddux”. Questo è il nome che si attribuisce a uno shutout ottenuto in non più di 100 lanci, in onore di quello che il grande Greg Maddux era solito fare ai suoi tempi ad Atlanta. Noto anche come ” Mad Dog ” e ” the Professor”, 355 vittorie in carriera e otto selezioni All-Star, è stato il primo lanciatore nella storia della MLB a vincere il Cy Young Award per quattro anni consecutivi (1992–1995).
Mercoledì Houck non è mai stato messo in difficoltà. Nessun avversario è arrivato in posizione punto e h concesso solo 3H, 0 BB 9 K valide e ha concluso alla grande, eliminando gli ultimi 13 battitori che ha affrontato e 16 degli ultimi 17. Per fare tutto questo gli sono bastati solo 94 lanci, nella partita più più breve (1:49’) dal 24 maggio 1975.
Houck è diventato il primo partente, in quasi due anni, a lanciare uno shutout completo – Michael Wacha è stato l’ultimo nel 2022 – e il primo a farlo al Fenway da Brian Johnson nel 2017. È anche diventato il primo lanciatore dei Red Sox a registrare un “Maddux” da Clay Buchholz nel 2014.