Previsioni 2012 : Lanciatori partenti

Vedo che state cominciando a friggere per la nuova stagione; direi allora che comincia ad essere l’ora di guardare alla squadra che andremo a schierare dal prossimo aprile, anzi per essere più preciso posso già dirvi che dal prossimo weekend si cominceranno già a vedere i Sox su MLB.TV; è vero che le partite di pre-season, specie nelle prime due settimane, sono noiose come un programma di Gigi Marzullo, ma se non altro mi serviranno per misurare un attimo la temperatura (non atmosferica) che c’è dalle parti del Fenway e della sua succursale meridionale a Fort Myers in Florida. Visto che le squadre, a mio parere, si cominciano a costruire partendo dalla rotation andiamo a vedere gli uomini che cominciano la partita sulla collina. Nei giorni prossimi seguirà il resto.

Josh Beckett:  Da dove vogliamo partire ? Dalle cifre eccellenti della scorsa stagione o dal compendio alcolico/gastronomico del seguito ? Io dico che partiamo dal un 2.89 di ERA e 1.03 di WHIP (posso usarla ? una persona capirà il perchè della domanda). Quello che lascia più perplesso è però l’atteggiamento mostrato anche in questi primi giorni di training camp, dove non solo non abbiamo avuto il piacere di sentire un “I’m sorry” per la scarsa professionalità dimostrata sul finire della scorsa stagione, ma anzi c’è un’arroganza conclamata appena qualcuno azzardava una domanda sul tragico settembre. Beckett è un texano tosto che sarebbe capacissimo di appendere al muro il primo giornalista che gli facesse una domanda sgradita, rispetta molto se stesso, molto meno il resto del mondo, questo in passato era stata la sua forza che l’aveva reso dominante quando contava, provate voi a far battere il nulla agli Yankees a 23 anni a casa loro nelle World Series; è il nostro “ace of staff” … poche storie, dovrà abituarsi ad un nuovo catcher, ma  in una rotation che traballa, traballasse anche lui per motivi tecnici o di infortuni sarebbe come andare in barca col comandate Schettino. Lo eviterei.

Clay Buchholz: Annata decisiva per lui e per noi quella che Clay andrà ad affrontare dopo aver dovuto interrompere a giugno quella precedente. 28 anni a cavallo del prossimo Ferragosto, Buchholz entra in quella parte di carriera dove deve dimostrare di valere costantemente i gradi di “Asso” in una squadra di vertice, l’anno scorso questo era successo solo in parte anche prima dell’infortunio che, secondo tutte le dichiarazioni, sembra essere solo una pagina del passato. 6 vittorie ed un WHIP di 1.29 è tutto quello che l’anno scorso Clay è riuscito a dare. Anche i sassi capiscono che quest’anno ci serve molto di più, in un modo o nell’altro.

John Lester: In un mondo di poche certezze, Lester lo è. Nell’ultimo quadriennio sempre tra le 15 e le 19 W, ERA tra 3.21 e 3.47, le sue partenze sono nel range tra 31 e 33. Ci serve il 5° anno usando la stesa matrice. Ammetto di avere una predilezione per questo giocatore, il classico workhorse che si spezza ma non si piega e ammiro il fatto che abbia saputo costruirsi una carriera super pur non essendo il lanciatore che ti fa voltare la testa. Un solo appunto : deve essere un po’ più leader, un po’ più quello che tira il carretto ed un po’ meno quello che si fa tirare. Non a caso secondo molti Lester era quello che partecipava alla “gang del pollo fritto” perchè c’era stato tirato in mezzo dagli altri, un po’ come quelli che cominciano a fumare perchè temono sennò di essere esclusi dal “gruppo”. Be yourself John !!!!

Daniel Bard: Qui le cifre contano una cippa ovviamente avendo il nostro fatto un altro mestiere fino all’anno scorso. Il baseball ha anche degli esempi di giocatori che hanno volteggiato abilmente tra partenze e chiusure, il caso migliore è John Smoltz : partente eccelso, poi closer di prima classe e poi nuovamente partente. Nessuno, e sottolineo nessuno, può sapere il Bard – Experiment cosa ci porterà; il giocatore sembra attendere il momento di salire sul monte con la stessa ansia di un bimbo che aspetta i regali di Natale e fa grandi (e ovvie) professioni di sicurezza. Servirà un campionario di lanci un po’ più numeroso di quello fatto vedere in passato : con la sua fastball e poco altro al terzo inning rischiamo di beccare delle cannonate. Però per vedere Bard che si districa tra slider e changeup occorre una certa fantasia. Voi siete fantasiosi ?

Mister X:  Il mio mentore baseballistico dice che i quinti partenti non hanno mai vinto il pennant, io dico però che possono perderlo visto che bene o male anche loro lanciano una trentina di partite. Abbiamo un elenco di candidati più lungo dell’elenco telefonico. Ne cito solo alcuni : Aceves, Bowden, Doubront, Miller, Mortensen, Padilla, Cook, Silva, etc. etc. Sempre ammesso poi che a un certo punto dell’anno Hill e Dice-K non tornino in ballo. Troppi e troppo tristi, assegnare il ruolo di partente con una riffa o basandosi su qualche partita di pre-season mi sembra un sistema picaresco di gestire una squadra con il nome e le tradizioni dei Sox. Poi penso che per il ruolo di shortstop va ancora peggio … ed allora che facciamo ? Proviamo a combattere, sai mai che si riesca a trovare un diamante in mezzo al liquame.

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In attesa della metro … un’occhiata al draft

La metro è quella che mi porterà stasera nel South Bronx per la partita allo xxxxx Stadium, mi piace un casino questa definizione data in una risposta qualche giorno fa, propongo che venga ufficialmente adottata da tutto il blog : d’ora in poi quelli col pigiamino giocano allo xxxxx Stadium.

Per ingannare l’attesa ho dato un’occhiata alla prima giornata del draft che s’è tenuta ieri, giornata interessante per i Red Sox perchè li vedeva detentori di 4 chiamate tra le prime 40, frutto delle regole che compensano le squadre per i giocatori persi tramite free agency (es. Martinez e Beltre).

Tra i quattro chiamati ci sono 2 pitcher e 2 giocatori in campo. Il primo ad essere chiamato dai nostri è stato il pitcher destro Matt Barnes dagli Huskies della Connecticut Univ. , se non altro il ragazzo non dovrà fare molta strada per Boston, lanciatore che ci viene dato in possesso di una bella sassata, 96 – 97 mph quando spinge oltre ad un cambio ed una curva sopra-media, secondo Epstein può essere un buon uomo da metà rotation, è bene che il ragazzo cambi le sue passioni però : ha dichiarato che il suo giocatore preferito è Bubba Chamberlain !!!!  Aaaaagh !!!

Il secondo chiamato è forse il giocatore più intrigante tra quelli selezionati dai nostri : il catcher Blake Swihart, giocatore che viene da una high school del New Mexico,  che ovviamente si deve ancora formare essendo 19-enne. Avendo cifre eccellenti ed essendo il primo catcher in assoluto chiamato nel draft di quest’anno c’è da chiedersi perchè il suo nome sia arrivato solo alla 26ma chiamata, il motivo è che il ragazzo ha ricevuto una borsa di studio da un college importantissimo ovvero i Texas Longhorns, assolutamente uno dei programmi migliori della nazione e se decidesse di iniziare la carriera universitaria la scelta del draft sarà persa, entro il 15 agosto dovrà decidere cosa fare, diciamo che Epstein ha giocato in maniera rischiosa … ma chi non risica non rosica, e noi di creare un catcher in casa ne avremmo un bisogno enorme.

Il lanciatore mancino californiano Henry Owens e l’esterno Jackie Bradley dall’Univ di South Carolina completano il lavoro di questa prima giornata del draft. Owens è un lanciatore che fa partire i lanci dai suoi quasi 2 mt. di altezza, in possesso di una fastball da 90-92 mph deve ancora lavorare molto invece sui lanci effettati, per curiosità va detto che l’ultima volta che i Red Sox hanno chiamato un mancino così alto nel draft era il 2002 : quel ragazzo chiamato era tale Jon Lester. Bradley è un’altra scommessa sotto un certo aspetto : all’inizio della stagione per tutti era un pick altissimo, poi l’ultima stagione NCAA l’ha un po’ ridimensionato anche a causa di un infortunio con intervento al polso. Nelle minors avrà modo di far vedere quali sono i suoi veri limiti.

Ai nuovi pulcini della covata va un “in bocca al lupo” … il sottoscritto vi saluta, si va a godere un po’ Manhattan e stasera ……

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Season Preview : Outfield & DH

Si può essere certi di una cosa : qualora lo staff degli esterni dei Red Sox fallisse in blocco potrebbe avere una seconda chance nello sport provando di qualificarsi per la finale olimpica della 4×100. Diciamo …. Ellsbury, Crawford, Cameron, McDonald valgono davvero un bel tempo sul giro di pista … Tornando seri e lasciando l’atletica ai commenti del grande Franco Bragagna, vediamo un po’ cosa aspettarci dai ns, jardineros. Il terzetto titolare dovrebbe essere composto da Ellsbury, Crawford e Drew.

Ellsbury torna (speriamo) a pieno diritto nel roster titolare dopo una stagione che a forza di infortuni l’ha visto impegnato solo in 18 occasioni. Preferiamo ricordare le 120 rubate tra ’08 e ’09 ed è proprio questo che deve essere il punto di partenza del mezzosangue navajo e proprio con la pazienza e la costanza dei nativi occirre che Jacoby si avvicini alla stagione. Le prime due settimane di spring training sono state molto incoraggianti, riacquistando i suoi skills mano a mano. E’ facile dire che per salire l’ultimo gradino e per diventare l’arma illegale da lead-off che può essere, occorre appianare un po’ quel rapporto tra strikeout e 4-balls che l’ha visto costantemente attorno al 2:1, difensivamente non dovrebbero esserci problemi anche perchè per un velocista come lui il campo sinistro del Fenway Park sembrerà perfino troppo piccolo da difendere, per diventare perfetto deve solo imparare un po’ a giocare al rimbalzo con quella specie di flipper chiamato Green Monster.

Carl Crawford ai Red Sox ci fa dire prima di tutto : ” per fortuna non ci giochiamo più contro”. Nemico storico negli anni passati al caldo di Tampa Crawford arriva in Masschussetts con il peso di un contratto che chiama 20 milioni di $ all’anno per i prossimi 7. Giocatore a tutto tondo capace di battere almeno .300 in 5 delle ultime 6 stagioni e di rubare 45 basi in 7 delle ultime 8, Crawford unisce a queste statistiche eccellenti un guanto di prima classe come il Gold Glove vinto l’anno scorso sta a testimoniare. Inutile dire che aspettiamo tantissimo da lui, sarà sotto una pressione notevole e dopo 5 minuti capirà l’enorme differenza che esiste tra la stampa bostoniana sempre abbastanza sul pezzo (eufemismo) e quella della Florida dove il baseball è un intermezzo tra due stagioni del football.

J.D.Drew comincia il quinto anno ai Red Sox con tanto da dimostrare : non è un mistero che Drew sia in forza ancora ai Red Sox soprattutto grazie al suo oneroso contratto firmato anni fa. L’uomo dei mille malanni fisici (una specie di Geremia del Gruppo TNT) era fino all’anno scorso l’uomo più pagato della squadra e questo dimostra come alcune scelte degli ultimi anni non siano state proprio così lungimiranti. Chiaro che occorre qualcosa in più delle cifre mostrate l’anno scorso per poter proseguire la sua carriera bostoniana. L’overdose di battitori mancini nel lineup può ulteriormente complicare la vista all’ormai 36-enne giocatore della Georgia che è logicamente il primo candidato alla sostituzione qualora servisse inserire un battitore destro, in più tanto per cambiare la stagione è iniziata con un problemino ai tendini del ginocchio. Ma và ……

Il 4° esterno alla data di oggi è Mike Cameron, altro giocatore che frequenta spesso l’injured list e con un contratto pesante sulle spalle. Nonostante questi aspetti sgradevoli, Cameron può essere comunque un’arma tattica importante qualore restasse in salute. Anche ammettendo che non sia più l’uomo da 25 HR automatici come molte volte in carriera, Cameron può davvero supportare la squadra dando un minimo di punch dal box destro, non è un caso che in questa preseason abbia anche evoluito nel ruolo di DH, immaginiamo quindi che in un futuro possa surrogare Ortiz contro i lefties, oltre a uno degli esterni sempre per lo stesso motivo.

Kalish, McDonald, Nava e Reddick forniranno supporto nelle emergenze oltre che a giocare full-time a Pawtucket. Ryan Kalish dei 4 è certamente il più intrigante, una specie di Ellsbury un po’ più grosso; Reddick è reduce da un’annata “down” ed è stato certamente sorpassato da Kalish nella classifica dei prospetti. I veterani Nava e Mc Donald dopo essersi guadagnati rispetto nella scorsa stagione, saranno pronti a dare una mano se necessiterà.

L’analisi dei Red Sox 2011 finisce con David Ortiz. Onestamente non avremmo scommesso la casa che i Red Sox confermassero (avevano un’option) il dominicano anche per questa stagione. Nessuno dimentica i meriti di Big Papi nel passato e nessuno discute l’affetto che ogni tifoso deve avere per l’uomo che simboleggia, più di ogni altro, la rinascita dei Sox nel XXI secolo. Quello che purtroppo c’è da discutere di Ortiz è il presente che dice di una monodimensionalità nel box, leggasi grossa difficoltà a battere sui mancini, oltre ad un tassametro degli strikeout che comincia ad essere preoccupante. Il fatto che David si sia presentato agli allenamenti a Fort Myers in buona forma, depone certamente a suo favore; come depone a suo favore il fatto di essere sempre e comunque una presenza stabilizzante nello spogliatoio. E poi … come si possono immaginare i Red Sox senza Mr.Clutch ?

 

 

 

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Season Preview : Infield

La cinquina che difenderà l’infield è una componente assolutamente stabilizzata nel panorama della squadra, almeno all’inizio.

Dietro il piatto il titolare sarà Jarrod Saltalamacchia : diciamo subito che la notizia non ha certo scatenato entusiasmi nel New England. Nel panorama dei Red Sox 2011 il ruolo del catcher titolare è il punto di domanda principale. Il baseball che m’è stato insegnato prevede che le grandi squadre vengano costruite soprattutto sulla bisettrice del campo : catcher, pitcher, keystone ed esterno centro. Affidarsi ad un giocatore che in 4 anni di carriera ha cambiato 3 squadre facendo una spola continua tra Majors e Minors non è forse ciò che ci sarebbe aspettato da una squadra con grandi ambizioni, tanto è vero che non è raro trovare “rumors” su possibile trades a stagione inoltrata. Chiaramente “Salty” per avere una lunga carriera a Boston deve aver risolto i suoi punti deboli emersi nella prima parte di carriera : blocchi psicologici nel lancio verso il pitcher (incredibile … ma vero), una bassa percentuale di colti rubando (15% nel 2009, non contando le 12 partite della stagione scorsa) ed un numero di strikeout subiti nel box francamente eccessivo.

Il backup sarà il sempiterno capitano Jason Varitek; essendo un giocatore che ha la tendenza ad andare in forma subito per poi andarsi a spegnere nel corso della stagione, c’è da aspettarsi che possa avere ad inizio stagione una percentuale maggiore di partite rispetto all’una su cinque che dovrebbe giocare

La prima sarà il regno di Adrian Gonzalez : senza tanti giri di parole da Gonzalez ci si aspetta che sia la risposta a Mark Teixeira, i 160 HR in 5 anni a San Diego, ovvero in un ballpark nemico giurato dei battitori, fanno venire l’acquolina in bocca alla Nation, considerando che il Pesky Pole è ufficialmente a 302 piedi dal piatto. La riabilitazione dopo l’infortunio alla spalla sembra essere andata bene e ci si aspetta che in pochi giorni Gonzalez possa cominciare con le prime partite di pre-season,. Un eccellente selettore di lanci, solo Fielder e Pujols hanno ottenuto più BB di lui nel 2010, può davvero diventare un’arma illegale al Fenway. Sebbene sia sotto contratto solo per una stagione, c’è da aspettarsi (secondo le voci) che ne firmi uno nuovo immediatamente dopo l’Opening Day.

Di Dustin Pedroia ormai si sa vita, morte e miracoli. Stoppato a metà di una stagione che era avviata ad essere strepitosa da un maledetto foulball, Dustin è pronto per tornare a flirtare con una stagione da .300 di media, 25 HR , 70-80 RBI, oltre a coprire un territorio grande come il Texas dietro la seconda base. Si discute molto sulla sua collocazione nel line-up, a mio modesto parere Pedroia è un n°2 fatto e sputato, con Crawford davanti pronto per la sua consueta messe di rubate. Non preoccupa il suo inizio lento nel box durante questo spring training, anzi conforta averlo visto molto mobile

La cooperativa Scutaro/Lowrie gestirà il ruolo di shortstop nell’attesa semmai di Josè Iglesias. Scutaro comunque parte coi gradi di titolare, reduce da un 2010 positivo nel box e sulle basi (92 runs) ma parecchio titubante col guanto, il 35-enne venezuelano raggiunge il secondo ed ultimo anno del suo contratto coi Red Sox; non credo serva un dottorato ad Harvard per capire che quella di Scutaro sia una soluzione ponte per coprire il ruolo in questa stagione, nella speranza poi di trovare un titolare legittimo e durevole in una posizione nella quale i Red Sox faticano a trovare stabilità; il numero di interbasi che si sono avvicendati nel ruolo dopo la partenza di Garciaparra è maggiore del numero di mariti di Liz Taylor e dopo i vari Renteria, Gonzalez, Lugo c’è necessità di un qualcuno che posso essere compagno di keystone con Pedroia per lungo tempo. Lowrie potrebbe essere questo giocatore ??? Abbastanza difficile … intanto è un giocatore con una spiacevole tendenza a viaggi frequenti nella injured list, poi c’è da dire che è in corso una sua traslazione verso la prima base, dove dovrebbe fornire alcune partite nei giorni di riposo di Adrian Gonzalez; questa moltiplicità di ruolo può creare confusione da un lato, ma aiutare dall’altro un giocatore con una mobilità laterale non eccelsa. Riuscire a giocare molto e ripartire dall’eccellente finale della scorsa stagione sono le chiavi della stagione di Lowrie arrivato a quella che è l’annata decisiva della sua carriera, l’annata che deve dire se si tratta di un giocatore da Red Sox.

Kevin Youkilis eredita dai grandi Beltre e Lowell l’hot corner. Dopo alcuni anni passati in prima, portando anche a casa un Gold Glove nel ruolo, torna in quell’angolo caldo sentito sempre dal giocatore come il “suo” ruolo. Limitato a 100 partite da malanni nella scorsa stagione, Youk dovrà fornire i suoi consueti numeri in attacco (diciamo .300 – 30 HR – 90 RBI)  in uno spot compreso tra il 3 ed il 5 dell’ordine di battuta. Giocatore costante se ne esiste uno, Kevin deve essere la portaerei che guida la flotta bostoniana. Possiamo anche attenderci una partenza lenta senza che questo possa sconvolgere questo grande fighter, sarà anche importante la sua “presenza”  in uno spogliatoio che presenta alcuni soggetti di non facile gestione. L’uomo con la C è Jason Varitek, ma il capitano non ufficiale, ma per nulla occulto è Youk … e questo è chiaro a tutti

 

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Season preview : Rilievi

Il settore rilievi dei Red Sox è quello che più necessita di un assestamento in vista della nuova stagione. I ruoli non sono ancora definiti in toto e non c’è nemmeno certezza al 100% su chi riuscirà a far parte dell’Opening Day Roster e su chi invece partirà dal Triplo A a Pawtucket.

Tra le conferme per nulla scontate al termine della scorsa stagione ci sono Papelbon e Okajima, entrambi reduci da un paio di stagioni con molte più ombre che luci. Il “Papajima show” , come venne chiamato da Curt Schilling nel magico 2007, non risulta più funzionale come in un passato anche recente. Specie Okajima sembrava arrivato a fine corsa, nella scorsa stagione ha avuto l’annata peggiore in quasi tutte le statistiche ed è stata una grossa sorpresa la notizia del contratto annuale firmato proprio a Capodanno, certamente nella scelta si deve leggere una certa mancanza di certezze nel ruolo di setup mancino ed anche una speranza che Oki possa avere un’annata di rinascita dopo il brutto 2010, anche considerando che stiamo parlando di un giapponese che bene s’è integrato nella realtà bostoniana al contrario del suo connazionale Matsuzaka.

Papelbon parte anche quest’anno come closer titolare dopo aver siglato un contratto annuale da 12 milioni di $ (!!!!) nella offseason per evitare l’arbitration. La cifra è certamente esagerata ed il giocatore sarà comunque free agent a fine stagione, considerando questi parametri e mettendo in conto anche rapporti non più idilliaci con la dirigenza Red Sox non è escluso che a fine stagione le parti si lascino, addirittura non viene escluso del tutto una possibile trade anche se a quelle cifre sarà necessario per i Red Sox contribuire in parte al pagamento dello stipendio anche nel caso di un trasferimento ad altra squadra. Sarà importante valutare Paps nei primi due mesi. Se sarà il giocatore dell’anno scorso, con 8 blown saves, è possibile proprio che si arrivi ad una separazione.

Daniel Bard si candida al ruolo di vice-Papelbon : dopo aver lasciato l’anno scorso gli avversari ad una media battuta di .176 e con una ERA sotto il 2, Daniel  viene dato da tutti come il closer del futuro. L’unico aspetto ancora da migliorare è una tendenza a subire extrabase, rischio sempre presente per un uomo che tira fastball, fastball ed ancora fastball, seppure dando del tu alle 100 miglia orarie.

Wakefield comincia la sua 17°stagione in maglia Red Sox col ruolo di 6°partente/rilievo lungo. Wake è reduce da un’annata con un’ERA così brutta come non capitava dal 2000, ormai di lui si conosce tutto, pregi e difetti, da verificare l’intesa col suo catcher designato che sarà Saltalamacchia che ha un’esperienza quasi nulla nella gestione di un lanciatore che tira knuckleball.

I volti nuovi per rimpolpare il bullpen sono Jenks e Wheeler : Bobby Jenks arriva per riprendere una carriera che rischiava di deragliare dopo l’esperienza molto caotica nell’ultimo periodo con i White Sox dove aveva perso lo storico ruolo di closer. Ai Red Sox parte con i gradi di setup, l’adattamento non è sempre automatico, solo per andare in un passato recente è una cosa che Gagne non fu capace di fare al contrario ad esempio di Billy Wagner. Ovviamente baserà il suo gioco sulla fastball che sembra essere il plafond di quasi tutti i rilievi. Da sperare anche che abbia risolto i suoi problemi al gomito destro.

Dan Wheeler arriva ai Red Sox dopo tre eccellenti stagioni come setup a Tampa Bay. Wheeler passa per essere un eccellente “blue collar worker” , talento non immenso, giocatore che è capace comunque di tirare molti strikes e che storicamente faceva remare controcorrente parecchi del ns. lineup. Alcune cifre del ns. line-up contro Wheeler : Pedroia 0/10, Drew 2/14, Ortiz 2/11, Varitek 2/11, Scutaro 2/10, Youkilis 2/11. Difficile quindi che ci siano scontenti per l’acquisto del 33-enne nativo del Rhode Island.

Gli ultimi posti nel roster saranno il premio di una battaglia tra vari interpreti : Albers, Aceves, Atchison, Miller, Reyes, Bowden, Hill. Forse i nomi dai quali ci si può aspettare di più sono Albers e Aceves. Albers è reduce da una buona stagione coi Baltimore Orioles, dove è stato impiegato per 62 occasioni e ben 25 volte per un impiego superiore all’inning, record stagionale questo per i rilievei dell’American League.

Il messicano Alfredo Aceves è la puntata del gambler Epstein per la stagione 2011. Dopo una stagione buonissima nel 2009 con gli Yankees, nel 2010 Aceves ha visto la sua annata stopparsi a maggio con dei problemi alla schiena perduranti e con un totale di soli 12 inning lanciati. Il primo impatto allo spring training è stato positivo come rimarcato anche dallo stesso Francona, non sappiamo se questo sarà abbastanza per “fare la squadra”. La speranza è che ci riesca, anche perchè sarebbe bello dire agli Yankees : “Pensavate fosse rotto, avete visto invece …..”

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Season Preview : Partenti

In teoria una rotazione da sogno, non tanto distante da quella da delirio dei Phillies, ma in pratica ? Guardando la cosa razionalmente qualche dubbio c’è. Analizziamo gli uomini :
Lester : ormai è una sicurezza, pitcher che mette quintali di stamina a delle doti molto buone, non eccezionali. Molto probabilmente sarà l’Opening Day Starter, onore più che meritato per uno che l’anno scorso ha tirato la carretta. Parafrasando una nota pubblicità : di Lester c’è da fidarsi.
Buchholz : dovremo ringraziare in eterno Theo Epstein per essersi opposto in passato a qualsiasi trade che prevedesse il trasferimento di Buchholz, chiaro che possiamo anche aspettarci che possa avere un rimbalzo (speriamo piccolo) rispetto all’annata stellare dello scorso anno (17 W – 2.33 ERA), comunque un giocatore che dovrebbe essere nei fantasy team di parecchia gente visto che stiamo parlando di un lanciatore con molta varietà di lanci, una fastball che fischia, rischia di essere il n.4 della rotation : in pratica uno stra-lusso.
Beckett : chiaro che rispetto all’anno scorso si può solo migliorare. Chiunque abbia letto qualcosa su qualsiasi sito di baseball MLB si sarà trovato davanti fieri propositi di riscatto da parte del texano (a proposito … 3 texani su 5 lanciatori partenti), i propositi di rinascita a marzo sono frequenti come le promesse dei goleador (presunti) al sabato. Su cosa si può basare la speranza di Beckett ? Anzitutto stiamo parlando di uno che ha vinto 65 partite in 4 anni, un giocatore con un caratterino un po’ così, ma certamente un fighter, non si esclude che si stia pensando ad un riarrangiamento nel parco lanci di Beckett, forse la fastball non è più il razzo di una volta, e la cosa (in uno stadio come il Fenway) può essere pericolosa. Avrà Varitek come suo catcher dedicato … e questa è una buona cosa.


Lackey : Diciamo pure che i primi 16 e passa milioni di $ nel suo contrattino da 82 milioni sono stati buoni per il conto in banca del ragazzo e della sua splendida consorte, non altrettanto buoni per il fegato dei membri della Nation. L’adattamento al Fenway è stato un mezzo disastro e il dubbio che la bomboniera di Boston sia un ostacolo ostico per lui è reale, se qualcuno di volesse prendere la briga di guardare le statistiche di Lackey divise per stadio vedrà che il Fenway è lo stadio nel quale ha le statistiche nettamente peggiori, uno stadio dove anche in maglia Angels ha spesso subito batoste. Annata importante per John … molto.
Matsuzaka : qui il tema è diverso, non è questione di lanci o di adattamento, il tema è differente : un vero corpo estraneo alla squadra e questo in uno sport dove per 7 mesi vivi più assieme ai tuoi compagni rispetto alla tua famiglia è importante. Chiaro che siamo alla resa dei conti : è già stato difficile per la dirigenza mandare giù le frequenti esternazioni sulla preparazione, sui medici, sul pitching coach, che il ragazzo ha fatto in passato coi media nipponici. Deve dimostrare di avere voglia … il resto verrà di conseguenza- O si rimette in carreggiata o i suoi giorni in Massachussetts saranno contati

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