L’elogio della sofferenza

Se avessi creduto che soffrire è bello forse mi sarei messo in una di quelle confraternite di flagellanti che si vedono in certe manifestazioni folcloristiche, se avessi mai pensato che si soffre così tanto per una squadra che sta a sei fusi orari da casa mia mi sarei dato a qualche hobby diverso oltre a quelli che ho già, invece anni fa decisi di seguire i Red Sox e oramai mi sento come il personaggio interpretato da Jimmy Fallon in “Fever Pitch”, ieri mi sono sforzato di mangiare le stesse cose che avevo mangiato nelle gloriose nottate del Bronx, cosa fare se invece vorresti vestirti con le stesse cose che indossavi quella sera e queste sono ancora nel cestone della biancheria sporca in attesa della lavatrice ? Questi sono i temi che hanno contraddistinto la mia vigilia di gara-2 dopo la scoppola di gara-1, non so se le mie cabale siano servite a qualcosa, di sicuro i nostri hanno pareggiato la serie e visto come s’era messa anche questa gara-2 direi che andare in Texas in parità è già qualcosa.

Già … lo ammetto, questa squadra è resiliente e lo abbiamo visto in questi mesi, ma finito il terzo attacco Astros con Price seppellito dal chilometrico homer di Gonzalez stavo per mollare, maledicendo l’uomo del Tennessee con i peggiori epiteti che mi venivano dal mio natio dialetto romagnolo; stavo per spegnere il pc ed andarmene a nanna, m’ha salvato una necessità fisiologica che m’ha fatto procrastinare il click, sono tornato che c’erano un paio di uomini in base … vuoi vedere che ? … poi un terzo uomo in base … poi il doppio “modello flipper” di JBJ ed come per magia siamo usciti dal tunnel, faccio notare il meraviglioso rimbalzo della pallina sulla battuta di JBJ, ovviamente sono stati i folletti che notoriamente abitano il Fenway, anche loro hanno dato il loro contributo alla serata.

Scherzi a parte, sul monte stiamo vedendo il capovolgimento delle nostre convinzioni, gli starter balbettano, il bullpen resiste come i nostri bisnonni sul Piave, Price è stato il solito Price, francamente sui primi due punti ha responsabilità molto relative, i secondi due son tutti suoi, la pallina servita a Marwin Gonzalez grida vendetta, siamo tornati a però a pestare col bastone, ancora più bello averlo fatto col quelli del “core”, Betts e JBJ, sarà un caso ma spalle al muro son quelli che ci siamo allevati in casa a tirarci fuori dalla buca; elogio extra poi a Barnes e Brasier, specie il secondo è uno di quei racconti tipici dello sport americano, tantissima gavetta per lui, compreso l’anno scorso in Giappone per fare qualche soldo, ora si trova in partite di questo spessore, lanciando gli inning che decidono, forse non ci crede nemmeno lui. Poi c’è Kimbrel che sta provocando infarti a iosa, troppo comodo vero un inning “tre su, tre giù” ? Dopo due out, una bella sequenza “doppio – wild pitch – singolo”, fortuna che Bregman sia andato corto di un metro dal muro, altrimenti forse staremmo raccontando un’altra storia. Probabilmente sono le ultime partite di Kimbrel in maglia Sox, diventa free agent e non credo sia possibile / facile rifirmarlo, diciamo che vuole fare in modo da essere ricordato, in cardiologia di sicuro.

Ora un giorno di break e poi gara-3 con Eovaldi e Keuchel, credo sia già partito il training autogeno per convincere Eovaldi che affronterà gli Yankees, contento sia tornato Devers, ovvia preoccupazione per Sale finito all’ospedale con problemi di stomaco, dovrebbe essere una cosa da poco, ho apprezzato il fatto che abbiamo escluso che la prova poco convincente in gara-1 sia dipesa dal malanno, detesto chi cerca scusa. Parere personale, bisognerebbe vincerne due in Texas, tornando al Fenway sotto faccio fatica a credere che si possa ribaltare vincendo gara-6 e gara-7, intanto a gara-5 ci siamo, non erano pochi quelli che credevano alla sweep, mi sembra una grave sottovalutazione di una squadra che da aprile sta dando spettacolo. I nostri ci fanno soffrire, ma si gode anche parecchio.

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Andando dalla parte opposta

In molti, e modestamente anche il sottoscritto, avevamo chiesto che i Sox crescessero di un livello nella qualità del gioco, consapevoli che la forza degli Houston Astros avrebbe vanificato uno sforzo nel quale i nostri si fossero espressi con la stessa intensità mostrata nella serie vittoriosa contro gli Yankees. Direi che non siamo stati accontentati, anzichè andare nella direzione che avevamo auspicato i nostri sono andati in direzione opposta, giocando in gara-1 delle ALCS un match dallo spessore tecnico abbastanza modesto, sebbene tenendo in bilico fin quasi alla fine una partita che non sarebbe stato impossibile far virare dalla nostra parte.

Vengo subito a quella che secondo me è la nota maggiormente dolente : ovviamente mi riferisco a Chris Sale. Due aspetti davvero negativi : la fastball viaggiava piano, la media supera di poco le 90 mph, la quasi totale mancanza di controllo sulla curva. Scusatemi ma svariati indizi fanno quasi una prova, la spalla che ha tenuto fermo il nostro asso per buona parte degli ultimi due mesi è tutto fuorchè a posto, o è il giocatore stesso a non sentirsi confidente, fatto sta che ne è venuta fuori non la prova che ci serviva per tenere dritta la nostra barra del timone in questa gara-1. Se come si ipotizza in tante letture stamattina, ci fossero ancora problemi alla spalla, mi chiedo se non sia il caso di fermare il giocatore, non vorrei che questo lavoro in condizioni ben lontano da essere ottimali non portino a dei problemi più gravi, non vorrei mai leggere tra qualche giorno che è richiesta un’operazione che possa pregiudicare il suo impiego nel 2019, spero bene che a Boston siano saggi, uno stop a Sale sarebbe una sentenza quasi definitiva sui nostri playoff, ma ricordiamoci sempre che il mondo non finisce con queste sfide contro i campioni.

L’altro aspetto dove si è fatto un passo indietro anzichè avanti è la difesa, specialmente nell’angolo caldo con un Nunez fallace, dopo un match così credo sia il caso di dare il prossimo in mano a Devers, sempre ammesso che sul giocatore ci si creda ancora, ho come l’impressione che non sia questo il caso. Ovviamente poi nel corso della stove league ci saranno varie considerazioni da fare, se crediamo pienamente nel nostro giovane venezuelano o meno, dandogli credito se la risposta è positiva o trasformandolo in una pedina di scambio se non fosse così.

Anche in attacco poca roba, davvero poca. Tre modeste validine, qualche base conquistata contro un Verlander che non è onestamente sembrato la sentenza capitale che altre volte è stato. Un paio di occasioni di fare male non sfruttate contro di lui, ma quel che è peggio si è ottenuto il nulla cosmico o quasi nei tre inning giocati contro i rilievi e tenete contro che due di questi tre inning si sono giocati con la partita ancora assolutamente in bilico, ma nulla è stato possibile ad una versione davvero molto sbiadita dei Sox. All’ultimo inning poi il rilievo di Workman ha spalancato il portone ai texani che hanno quindi potuto giocarsi un nono inning difensivo di assoluto relax.

Ed ora ? Ora ci affidiamo a Price ovvero la situazione che tutti noi avevamo sognato. Ovviamente scherzo, attenzione però a caricare di troppe responsabilità la partita che Price andrà a fare, se anche il nostro mancino dovesse lanciare bene o comunque subire pochi punti, coi dei Sox così in difficoltà in attacco e col guanto non andremmo lo stesso da nessuna parte, ripeto … al fine del nono eravamo sotto 3-2, si poteva dire che pur con qualche spavento il monte aveva retto, ma non si aveva avuto mai l’impressione che i nostri potessero ribaltare la situazione con quelle due o tre valide che potevano far cambiare il vento.

Due cosini velocissime sull’arbitraggio, chiamate dietro il piatto abbastanza brutte, credo però abbiano inciso in maniera molto relativa sul punteggio finale e poi in una partita di baseball non possiamo far discendere tutto da due o tre chiamate in un match che consta di 300 lanci circa, dico però che in un match di questa valenza avrei preferito vedere dietro il piatto il crew chief (in questo caso il nostro amato Cowboy Joe West) piuttosto che una matricola a quest livelli, matricola che sembrava un po’ troppo ansiosa di far vedere che c’era. Cosa già detta altre volte : la vecchia generazione, i Joe West, Gerry Davis, Ted Barrett & Co. hanno una gestione della giustizia in campo molto più convincente dei giovani.

Insomma … se prima in tanti ci davano sfavoriti ora ci daranno sfavoritissimi, la strada è molto in salita, mollare ora un delitto, se prima il mostrare un baseball migliore era un auspicio, ora è diventata una “conditio sine qua non”, o si cresce o Houston tornerà alla finale. Puro e semplice.

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Notte prima degli esami

Un esame passato, tu pensi di avere un po’ di tregua … sì … tregua … due / tre giorni al massimo e poi un altro esame, anche più difficile del precedente, un esame dove bisogna essere quindi ancora più preparati che l’esame precedente altrimenti diventa difficile scamparla. I Sox sono a questo punto, hanno passato un esame difficile per trovarsi davanti ad uno ancora peggiore.

D’accordo che il battage che segue il baseball non è così carico come prima di un Red Sox – Yankees, Houston ovviamente non ha il fascino di New York, la storia del gioco è stata scritta nel castello di Dracula nel Bronx, mica tra il caldo umido del Texas, oggi però gli Astros sono i campioni ed hanno tutto per potersi tenere la corona, ma i nostri hanno tutto per detronizzarli, c’è solo da fare le cose un po’ meglio di come sono state fatte contro gli Yanks, in tanti di voi l’hanno scritto ed io non posso che accodarmi a voi, giocando allo stesso livello di come s’è giocato la scorsa settimana non credo che si vinca, serve crescere di una marcia in alcuni aspetti del gioco.

Prendo spunto dalla bacheca : serve il vero Mookie Betts, per dare una pericolosità maggiore al cuore del lineup, per fare in modo che ci sia gente a bordo quando si presentano col bastone i vari Martinez e Bogaerts, un Betts da 3/16 come contro NY abbassa pericolosamente la produzione collettiva ci tutta la combriccola. Continuando coi vostri spunti possiamo dire che serve il vero Kimbrel, quel quarto d’ora di follia che ha attentato alle coronarie di molti non può ripetersi con Houston, per esempio non credo che nessuno degli Astros ci farebbe la cortesia che ci ha fatto Stanton andando strikeout girando due palle che hanno quasi toccato terra. A fronte dei propositi resi noti da Cora servirebbe anche che David Price uscisse per una volta dalle sue turbe, chissà che non sia l’ennesimo miracolo di motivazione che Cora riesce a cavare dai suoi giocatori.

Sotto l’aspetto medico c’è da dire che è ancora fortemente in dubbio Moreland, anzi è più no che sì, quindi è probabile che Pearce e Holt si dividano il sacchetto di prima, per il resto c’è poco altro da dire, ci sono ancora nottate insonni che ci aspettano e speriamo grandi vittorie, se saranno tali sarà proprio perchè si battono grandi avversari e gli Astros lo sono eccome. Vorrei salutarvi regalandovi l’ascolto di quello che da qualche giorno è diventato uno dei nostri inni, cantato da chi l’ha portato alla notorietà planetaria. Enjoy the rivalry !

https://www.youtube.com/watch?v=EEjq8ZoyXuQ

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Ricomincio a respirare

Non so quanto sia il record mondiale di apnea, quando ero un bambino c’era Enzo Maiorca che batteva record su record e raggiunse una grande notorietà a livello nazionale; oggi, 10 ottobre 2018, io sono certissimo di aver fatto molto meglio, ho smesso di respirare appena visto il primo lancio di Craig Kimbrel e solo ora sto riprendendo una normale ventilazione per il mio organismo. Detto ciò provo di buttar giù qualcosa su questa giornata epica.

Ovviamente la soddisfazione stamattina la misuro a tonnellate, fatto salvo per il quarto d’ora di Kimbrel, abbiamo vissuto una “due giorni” nel Bronx che rasenta la perfezione baseballistica, si è vinto con l’attacco, col baserunning, con la difesa e col monte (anche col tanto vituperato bullpen in gara-4). Ma forse si è vinto anche con una conduzione tecnica migliore, l’esempio è sotto i nostri occhi : per Cora il setup primario è Barnes, anzichè usarlo nel canonico ottavo inning l’ha messo al sesto perchè si giocasse il cuore del lineup di New York, ha cavato Sale dal cappello a cilindro pensando che un po’ di stanchezza in più in gara-4 poteva fargli saltare gara-5. Il paragone con Farrell è facile da farsi e piuttosto impietoso col nostro ex-manager. Spesso se hai idee il dio del baseball ti aiuta, se ti limiti a gestire la normale amministrazione non sei un manager da Grandi Lega ma un burocrate.

Poi ci sono stati i due “tocchi di magia”, altrove potranno dirvi che sono “botte di culo”, giudicate voi cosa sono. La prima idea è Kinsler in campo e Holt di nuovo a sedere, mi chiedo in quanti l’avrebbero fatto, d’accordo … lanciava un mancino ma la scelta di escludere il grande Brockstar era quanto meno complessa, ovviamente Kinsler in slump ha stampato un bel doppio contro il recinto portando un punto. Ma questo è nulla, secondo me, rispetto all’idea di far giocare Vazquez, che mai, ripeto MAI, aveva fatto quest’anno batteria con Porcello. La scelta di mettere una batteria non collaudata in una partita di questo spessore è davvero particolare ed immagino le critiche se le cose non fossero andate bene, visto che una mazza leggera come il nostro catcher ha spedito una biglia dai milordini dei bleachers ed in difesa ha fatto ampiamente il suo direi che è andata benissimo. Ok … quindi Cora cos’è ? Bravissimo ? Fortunato ? Ci terrei ad avere i nostri pensieri

Quel po’ di analisi tecnica che la mia mente disconnessa riesce a fare finisce qui, fatemi ora assaporare un attimo le sensazioni, quanto era bello vedere certi volti in tribuna ? Noi abbiamo sofferto come dei cani, ma non è stato divertente vedere al nono rianimarsi il loro pubblico per poi avere la delusione finale quando sembravano ormai sul traguardo ? Poi fatemelo dire … vedere gente tirare le birre quando uno dei nostri entra in campo è una roba da calcio becero più che da sport americano, da quelle parti son fatti così e ve lo posso testimoniare anche per esperienza diretta, d’altra parte nel 2004 si arrivò quasi alla sospensione della partita perchè i suddetti abitanti del Bronx non furono in grado di recepire la sacrosanta decisione di sancire l’out quando ARod provò di fare il furbo con Bronson Arroyo, non mi piacciono visti da casa ed ancora meno mi piacquero visti dal vivo, sono snob, pensano che solo per il fatto di chiamarsi Yankees meritino di più dei comuni mortali e noto anche che sono lenti nell’apprendimento di un concetto che oramai dovrebbe essere chiaro : THE CURSE IS OVER !

Per oggi basta così, nei prossimi giorni comincerò a pensare agli Astros, oggi non sono in grado, mi spaventa una cosa : sento in me un certo appagamento, c’è il rischio che l’ambiente possa essere un po’ scarico dopo la battaglia campale ? Sarebbe un peccato mortale perchè da sabato ci saranno da maneggiare Verlander, Correa, Cole, Bregman, Springer e tanta altra roba. I milordini del Bronx possono continuare con le loro birre, semmai gettandole sulla moquette del salotto … se si divertono così


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La serata impossibile

Certo che aspettarsi una serata dove gli Yankees mandano un catcher sul monte a chiudere la partita non era per nulla facile, di solito queste cose capitano in quelle giornate di regular season dove non ti va bene nulla, in un playoff fa specie. Fa ancora di più specie il fatto che i Sox siano esplosi in attacco, come vi scrissi ieri era chiaro l’impatto negativo di Price, ma quello che ci stava uccidendo era un attacco stitico, i cambi di Cora hanno dato un fatturato gigantesco ed anzi viene da chiedersi se Holt in primis non sia stato dimenticato un po’ in panchina nelle prime due sfide.

Dicevamo di Holt … il baseball ha avuto decine di leggende che hanno giocato in ottobre, Brock Holt resterà col suo posticino negli annali per essere il primo a fare un cycle nella postseason, giova anche ricordare come lo acquisimmo : come pedina supplementare in una trade con Pittsburgh, i due cardini di quella trade furono Melancon e Hanrahan (due tra i tanti rilievi che hanno toppato da noi), direi che il destino a sei anni di distanza da quel momento abbia deciso in maniera molto diversa.

C’è poi il caso Eovaldi, dico caso perchè qui occorrerebbe chiamare un fine detective per capirci qualcosa, ricapitolo : abbiamo un lanciatore con una carriera mediocre, un mestierante tra i tanti, che però quando incontra la squadra simbolo del baseball impazzisce lanciando in maniera divina. Viene ovvio pensare ai 2 milioni di $ che prende Eovaldi paragonandoli ai 30 di Price, purtroppo il baseball non è algebra, se lo fosse potremmo anche districarci in queste diatribe, a New York potrebbero confrontare i due soldi che prende Judge coi 21 milioni che prende un ex-giocatore come Ellsbury, in questo mondo di casi simili ce ne sono a bizzeffe, per ciò che riguarda i nostri problemi leggo che Price per il momento dovrebbe restare nel bullpen, l’anno scorso fu utile, anche se è vero che lo fu in condizioni dove non c’era tanta pressione su di lui, se poi uno di voi mi dice che per il suo corposo salario è lecito attendersi di più non posso che essere d’accordo … ma la questione non si sposta d’un centimetro.

Alcune piccole note in chiusura : 1) ovviamente indecifrabile gara-4, non spreco nemmeno un byte in un pronostico impossibile da fare; 2) la serie che si allunga ha un vincitore dichiarato ovvero gli Houston Astros comodamente sbarazzatisi degli Indians, Houston è tanta roba, forse meglio anche dell’anno scorso. 3) In un bullpen fortissimo e pieno di potenziali closer (Betances, Britton, etc.) Boone continua ad uscirsene con Lance Lynn quando c’è da mettere uno stop ad una partita che deraglia. Faccio fatica a capirlo. 4) Meravigliosa la faccia di Holt nell’intervista post-partita in campo. Sembrava dire : “cosa ci faccio io qui ?” Non molto abituato alle luci della ribalta.

E’ tutto … alla prossima

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Ora è in salita

Per il post gara-2 direi che è il caso di abolire i pallini visto che non mi pare che abbiano portato tantissima fortuna, scherzi a parte anche in questa seconda sfida c’è tanto da dire e da discutere.

Ovviamente stamattina ovunque si parla dell’ennesima partita da coniglio bagnato disputata da Price al playoff; non so davvero cosa dire, nel senso che a questo punto l’unico dilemma che possiamo avere è se il problema sia di testa oppure sia semplicemente un lanciatore che in tanti hanno sopravvalutato, io sono dell’idea che l’aspetto psicologico sia fondamentale, ovviamente non ho avuto l’opportunità di conoscere un pitcher MLB, durante i miei dieci anni da radiocronista della Fortitudo a Bologna ho avuto però il privilegio di conoscere alcuni tra i più forti pitcher dello Stivale ed i loro coach, credetemi … sono gente strana, vi faccio un esempio : un lanciatore fantastico, forse il mio preferito, tutte le volte però che vedeva lo Jannella di Grosseto era un calvario, c’era un motivo ? OK … il Grosseto in quegli anni era molto forte, ma lo erano anche Rimini, Nettuno, etc. Io sono convintissimo fosse un blocco mentale e credo che sia ormai la stessa cosa che accade alla psiche di Price. Problema enorme questo visto che dobbiamo tenercelo altri 4 anni : un braccio lo puoi curare, la testa è quasi impossibile. Anzi, se devo essere sincero avrei provato di lasciarlo sul monte, perchè tentasse di uscire coi suoi mezzi dalla buca dove era finito; ora temo che avesse anche l’opportunità di lanciare un altro match (tutto da dimostrare) c’è davvero da temere sulle sue condizioni psicologiche.

Il motivo però di discussione di gara-2 non è solo Price, c’è anche un attacco che sonnecchia. Anche qui direi che la sorpresa è relativa, nel senso che anche in questo aspetto del gioco non è che settembre sia stato un mese così scintillante, alcuni correttivi però potremmo tentarli, francamente son rimasto un po’ sorpreso dal fatto che Brock Holt non abbia ancora visto il campo, francamente uno tra Kinsler e Nunez può prendersi un po’ di riposo, Holt ultimamente era uno dei pochi che era sembrato caldo, non certo i due che vi ho messo sopra. Poi ragazzi … diciamoci anche che vincere una partita dove il duo Betts e Benintendi fa cilecca è per noi praticamente impossibile, nel senso che poi il lanciatore si trova Martinez a basi vuote e può giocarsi il nostro slugger con molta più discrezione. Normale invece il sacrificio di Leon nel tentativo di rimonta al 7°, al vecchio Sandy vogliamo bene e deve ritornare come titolare in gara-3, però visto che abbiamo tre catcher Leon deve essere sostituito se l’inning può essere importante in attacco, anche se però la mia scelta sarebbe stato anche qui Holt non certo Devers.

Ed ora la serie come prosegue ? Prosegue con gli Yanks che hanno un certo vantaggio : sembrano più in palla, avranno il Bronx dalla loro e, cosa più importante, il duo Severino / Sabathia ha un peso specifico migliore di Porcello / Eovaldi, tra parentesi direi che il settimo inning di ieri sera ha anche sancito definitivamente il ruolo defilato di E-Rod, dobbiamo anche ricordare la censura pubblica fatta da Cora nei suoi confronti in una delle ultime partite di regular season, unico caso in tutto il 2018, che il ragazzo non sia un genio mi sembra ormai conclamato, peccato perchè mettere in piedi una rotation negli anni a venire non sarà facile e E-Rod deve essere una delle basi. Ma di ciò avremo tutto l’inverno per parlarne, ora stringere le ch… e proviamo di tornare al Fenway per gara-5, chiedere di più adesso non mi pare realistico, perchè nell’ultimo triennio i Sox di ottobre non sembrino quelli di agosto è una domanda alla quale non ho francamente risposta.

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I pallini di gara-1

Un po’ di concetti sparati di corsa dopo una gara-1 che offerto un incredibile compendio di emozioni. E’ bello ritrovare la bacheca messaggi in tutto il suo delirio, siamo un branco di pazzi ed è bello esserne consapevoli

  • Sale sembrava quasi il vero Sale, dico quasi perchè ha avuto parecchi “conti pieni”, parecchi turni dove sono occorsi molti lanci, cosa per lui abbastanza inusuale essendo anche un pitcher molto “risparmioso”, questo è un concetto importante perchè un Sale capace di chiudere il sesto o addirittura capace di fare qualcosa al settimo ci evitava molti patemi. Almeno la velocità però sembra quella giusta, fastball a 95 mph anche con 80-90 lanci sul groppone. Con quel bullpen i nostri destini saranno decisi dai partenti che devono essere ottimi.
  • Io non avevo mai visto una squadra di baseball vincere una partita coi propri lanciatori che lanciano così tante pallina in terra ben prima di raggiungere il piatto di casa base. Giustamente stamattina in tanti glorificano Sandy Leon, il quale ha dimostrato l’importanza difensiva del catcher che può andare ben al di là dei colti rubando o del framing dietro il piatto, stanotte il vecchio Sandy sembrava un portiere di hockey più che un catcher
  • I playoffs sono uno sport diverso rispetto alla regular season e l’entrata di Porcello all’ottavo lo dimostra, dico subito che ero poco convinto dalla mossa essendo Porcello un pitcher che in passato aveva avuto discreti problemi al primo inning, ma giustamente come m’ha risposto qualcuno nella bacheca l’alternativa era Kelly che è stato portato nel roster ma che oramai gode di una fiducia simile a quella di cui godeva Charlie Brown. Motivo ulteriore dell’ingresso di Porcello è la nuova ricaduta di Wright sotto risonanza magnetica al solito ginocchio. Peccato … da quel famoso turno da pinch runner è stato un calvario continuo.
  • Si poteva fare qualcosa di più in attacco ? Se devo essere sincero vi direi che specie Lynn mi sarei aspettato di toccarlo un po’, buono comunque il raccolto di 5 punti, siamo ai playoff ragazzi, mica giochiamo contro la squadra dell’oratorio.
  • L’importanza del fattore campo. Ovvio che è solo una sensazione e non ho modo di confutare quello che sto dicendo, ma se la partita si fosse giocata nel Bronx il risultato sarebbe stato lo stesso ? Io non lo credo assolutamente, l’essere arrivati allo spot n.1 qualcosa conta.

Per il momento la stanchezza non mi consente di dire altro, 1-0 e speriamo che Price faccia il miracolo, da partente ai playoff è 0-8, la tanto vituperata legge di grande numeri servirà a qualcosa ?

 

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Era scritto

Parliamoci chiaro : io come macumbeiro non valgo nulla, il mio rito voodoo è iniziato alle 2 di notte ed è finito pressappoco alle 2,15, dopo il picchione di Judge ho buttato nel cestino dell’immondizia le bambole e gli spilloni ed ho spostato la mia attenzione a venerdì sera al Fenway. Era scritto almeno dal mese di maggio, quando si era visto che Red Sox e Yankees era molto forti, che una avrebbe visto il divisionale con un punteggio enorme e l’altra sarebbe stata la wild card n°1 con un punteggio quasi altrettanto enorme, era scritto che ad una quindicina di anni dai duelli rusticani del 2003/2004 Red Sox e Yankees si sarebbero reincontrate sul palcoscenico migliore.

E’ una sfida stellare che capita troppo presto, diciamocelo francamente : sono le due squadre più forti dell’anno, le regole MLB fanno cadere questa sfida in un ipotetico quarto di finale, verrebbe quasi da dire che quest’anno era meglio finire allo spot n.2 con annessa sfida agli Indians, squadra che è ai playoffs in virtù di una division facilissima e che forse in termini di valore avrebbe meritato di essere in vacanza con Tampa al suo posto nella postseason.

Invece sarà la quarta sfida in postseason tra “noi” e “loro”, dopo una stagione da 108 vittorie abbiamo tantissimo da perdere, una squadra che per alcuni mesi è stata praticamente ingiocabile mette tutto in gioco in una settimana, è crudele dirlo ma qualora le cose non dovessero andare come ci aspettiamo le 108 W saranno dimenticate in pochi giorni e purtroppo in tanti abbiamo l’impressione che la squadra arrivi al duello in condizioni di forma non eccelse, sembra quasi una maledizione ma è ciò che c’è successo sia nel 2016 che nel 2017, una squadra che da un colpo di gas per vincere la division ma che poi va in riserva negli ultimi giorni di settembre e si trova un po’ sgonfia in ottobre, speriamo di sbagliarci.

Quando una squadra gioca il playoff io guardo soprattutto al monte di lancio, credo sempre sia più facile vincere subendo un punto in meno che facendone uno in più, poi semmai ci sono partite come nelle scorse World Series che finiscono 13 a 12, ma sono casi rari. Quindi il peso maggiore è sulle spalle del monte di lancio, che alla difficoltà dello scontro deve aggiungere quella gigantesca scimmia sulla spalla che grava sui nostri partenti, non manca servizio in TV dove non si dica che i nostri partenti non hanno certo un bilancio vincente in ottobre (eufemismo) e dove non si parli della scarsa affidabilità del bullpen.

Il trio Sale, Price, Porcello ha l’occasione della vita per passare all’eccellenza o per rischiare di essere ricordati come “quelli che al playoff non vincono mai”, la rotazione sarà quella attesa, nell’ordine che v’ho scritto sopra e sembra proprio che Eovaldi sia destinato a gara-4. Non so cosa dire, col Sale di giugno/luglio partiremmo 1-0 e si può anche evitare di stampare i biglietti, da agosto in poi ha lanciato 15 inning e nemmeno tanto bene, mi fa specie che Cora ribadisca ogni giorno che il giocatore è al 100%, l’impressione ricavata dalle ultime uscite racconta una storia diversa. Price è il caso più “clinico”, nel senso che l’aspetto psicologico è enormemente preponderante su quello tecnico, lui non ha una scimmia gigantesca sulla spalla, ha un bestione delle dimensioni di King Kong, le sue cifre in postseason le conosciamo,  non credo serva dire altro, Porcello è Porcello nel senso che è talmente bipolare che può darci una gemma o una ciofeca indifferentemente, sulla gara-4 ho già detto ciò che penso, specie se si andasse sotto 1-2 voi dareste gara-4 a Eovaldi ? Sul bullpen ne parliamo da marzo e forse siamo abbastanza stanchi, io rimango dell’idea che i Sox siano come un uomo vestito con un capo di alta sartoria, pantaloni fantastici … ed un paio di scarpe dozzinali. Vedremo, semmai tutto verrà deciso da altri aspetti del gioco, non dal bullpen, la storia dei playoff negli ultimi anni invece ci racconta di quanto contino i rilievi, peccato che questo concetto non sia stato espresso nei canali televisivi mostrati a casa  Dombrowski.

Non ho parlato dei giocatori in pinstripes, Happ e Tanaka si divideranno gara-1 e 2, dovrebbero andare con Sabathia in gara-3, a meno che non ripresentino un Severino sebbene con riposo accorciato, il bullpen è più solido del nostro, le cifre di settembre sono illuminanti, ma anche i titoli annui raccontano tanto sotto quest’aspetto, anche qui lo spartiacque è ferragosto o giù di lì, fino a quel momento avevamo retto bene il colpo da quel momento in poi le cose sono peggiorate e non è solo il fatto che si siano testati molti lanciatori.

Fine dei discorsi ragazzi ed inizio della battaglia, ad inizio anno ricordo che si parlava di ritorno della rivalry, è possibile pensare che quest’anno sia solo l’inizio di un ciclo pluriennale, entrambe le franchigie hanno un “core” giovane di giocatori che potranno diventare i degni successori dei Pedro, Manny, Jeter e Rivera. Ci son state tre sfide playoffs nello spazio di sei anni, poi una lunga attesa, ora la battaglia ricomincia ed è più bella che mai, più dura che mai. Le generazioni di giocatori passano, la sfida rimane, da domani sera soffriremo, ma è bello esserci. Siamo pronti : FORZA SOX !

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Un giorno in più

Così possiamo evitare di accendere la stufa, almeno per 24 ore … e semmai per 48 visto che per questo lunedì le previsioni meteo per il Fenway sono abbastanza tragiche ed è tutto da dimostrare che si possa giocare la partita come schedulato. Insomma … vivi un giorno di più quando eravamo ad un passo dal finire nel fosso. E’ già … si parte subito 3-0 e serve una presa delle sue a Mookie Betts per evitare che ci sia un altro homerun da tre, sfida chiunque lì a raccontarmi che ci credeva ancora, se devo essere sincero a quel punto guardavo più la NFL che il risultato del Fenway, anche il nostro popolo nel sacro tempio era pronto per i saluti, quando stringi la mano al tuo vicino di posto, gli auguri il meglio per il prossimo inverno e gli dai appuntamento per aprile. Ed invece no

Non è proprio andata così, forse erano un po’ troppo convinti gli Astros, forse i nostri si son detti che non poteva finire col terzo massacro in tre giorni, fatto sta che prima con lo stampone di Devers, poi coi quattro inning di Price, per finire col resto del coro che finalmente s’è unito ai due solisti di cui sopra, così s’è portata a casa una partita con un punteggio roboante, un punteggio che se me lo avessero detto dopo i primi due inning io avrei chiamato il più vicino presidio psichiatrico per internare immediatamente colui che me lo avesse detto.

Due parole su Rafael Devers, anzitutto è il più giovane giocatore nella storia dei Sox a cacciare uno stampone oltre il recinto nei playoffs, battendo un record vecchio di soli 12 mesi (Benintendi l’anno scorso); poi è vero che in difesa deve fare ancora tanta tanta tanta strada, e lo ha dimostrato anche ieri, ma il nostro attacco stitico non può rinunciare a nessuna mazza degna di tal nome, se davanti con un punteggio stretto negli ultimi due inning è bene che entri Marrero, ma dall’inizio è meglio di no; difende bene il buon Deven, nulla da dire, ma con lui l’attacco stitico diventa un attacco che ha mangiato l’intera produzione di limoni della Calabria con ovvie ripercussioni su quella funzione che si esercita seduti leggendo qualcosa. Quindi evitiamo di ripetere l’idea di gara-2.

Quindi stasera, se Giove Pluvio non ci rompe le balle, Porcello per gara-4. Visto come è andato Sale in gara-1 appoggio l’idea di non dargli gara-4 in “short rest”, ci fosse il rinvio ci potrei anche pensare di riproporlo l’ex White Sox, ma forse nemmeno così, sarei combattuto. Visto che ha portato bene non posso che salutarvi con un : “live another day” cara Nation !!!

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Che almeno ci sia una partita

Dire che a Houston i Red Sox abbiano conteso agli Astros le prime due partite di questi playoffs è come dire che la Ferrari ha conteso questi ultimi gran premi stagionali : un assoluto falso storico, come i diari di Hitler, Guglielmo Tell e le teste di Modigliani a Livorno. Quello che speriamo stasera è almeno di assistere ad una partita, mi fa un po’ ridere che una squadra imbottita di lanciatori ultradecorati, con svariati Cy Young nel taschino, debba affidarsi a Fister, ripescato dai waivers, per una partita di questa delicatezza.

Quando non funziona nulla è difficile anche solo immaginare cosa serva per provare di salvare il cappotto, non possiamo cambiare una squadra intera, manager e pitching coach compresi. Certo che fanno ridere certe dichiarazioni che chiedono al pubblico del Fenway di mostrare energia, sarebbe bene che anche la squadra ne mostrasse un po’, non credo sia l’energia del Fenway a poter spaventare Correa o Springer o far paura ai loro lanciatori.

La partita comunque è davvero importante, non solo per provare di tener viva questa stagione, ma può avere pesanti ripercussioni nel futuro. Un secondo cappotto consecutivo agevolerebbe coloro che stanno chiedendo certe scelte. In questi giorni non mancano, anzi ne trovi a bizzeffe, personaggi che cominciano a dire che questo “core” di giocatori è inabile a vincere le partite che contano; di solito dopo questo concetto parte il “ci serve Stanton, costi quel che costi”. Già … mandiamo a Miami …. diciamo Betts, Bogaerts e semmai qualcos’altro e prendiamo il giocatore che garantisce vittorie certe.

Premesso che bisognerebbe chiedere ai Marlins, in primis a tale Derek Sanderson Jeter neo-CEO di Miami (un nome che mi pare di ricordare altrove) cosa ne pensa, mi spiegate perchè in Florida non sono andati nemmeno vicino a competere in tutti questi anni con Stanton ? Ve lo dissi già in passato, al tempo della trade per Sale, ma sarà per l’età, sarà perchè le idee si evolvono, ma non credo più alle scorciatoie per il successo, se mandiamo via due o tre dei nostri giovani titolari anzitutto mi devono spiegare con chi li sostituiamo visto che Stanton non può giocare per tre. Ragazzi … non buttiamo via il bambino assieme all’acqua sporca, cerchiamo di migliorare l’approccio al problema, per esempio posso avere il sospetto che con una conduzione tecnica diversa questo stesso gruppo di giocatori possa dare di più ?

Ci sarà tempo di parlare di tutte queste cose, siamo alle soglie di una stove league lunga, per far si che non sia lunghissima c’è solo una cosa da fare, vincere stasera, siamo a questo punto, al “live another day”, non è il massimo ma non abbiamo molto altro da fare.

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