Certo che fa un po’ specie la diversa possibilità di intervento sul mercato tra “noi” e “loro” … noi siamo noi e non credo sia necessario scrivere a chi mi riferisco quando parlo di “loro”. Loro trovano un’occasione sul mercato ed hanno l’opportunità di coglierla al volo, davvero un’ottima presa quella di Encarnacion, è ovviamente un discorso finalizzato a questa stagione visto che sarà free-agent in autunno, ma comunque è un bel colpo nemmeno troppo necessario. Dall’altra parte della barricata ci siamo noi che necessitiamo di rinforzi nel bullpen come non mai e dobbiamo invece sorbirci la sequenza di giocatori acerbi o semplicemente raccattati per la strada, come nella “buffa” vittoria domenicale a Baltimore.
Tante volte ho scritto su queste pagine, con un fare un po’ da Cassandra, della poca confidenza che mi da il modo di costruire squadre da parte di Dombrowski. Abbiamo buttato tutte le fiches sul tavolo … è vero … questo sistema ha prodotto il magno 2018, ma ora fa in modo che è bastato l’infortunio di Eovaldi per rendere la nostra costruzione un fac-simile di un castello di carte. A proposito … Eovaldi, pagato uno sproposito vista la sua vulnerabilità agli infortuni, ha avuto una ricaduta e deve posticipare il ritorno. Ma ripeto : il problema non è l’infortunio, il problema è che una squadra costruita con gli uomini contati non può reggere senza contraccolpi quella maratona da 162 partite che è la stagione MLB.
Tornando al campo, i Sox si confermano quelli che non danno scampo alle squadre di livello basso, sweep a Camden Yards, con due tranquille vittorie e la terza molto meno. Se devo essere sincero faccio fatica a ricordare una nostra W dove il livello di gioco sia stato così complessivamente modesto da parte della ns. squadra come in gara-3. Stamattina mi ripassavo la sequenza dei “magnifici otto” che hanno calcato il mound ieri sera, di giocatori da Majors ce ne sono al massimo un paio e pensavo anche che con Benintendi out (speriamo cosa lieve) ci dobbiamo inventare Nunez DH, cosa mi ha fatto tornare alla mente certe squadre viste dal sottoscritto nelle sue frequentazione del baseball italico, squadre che avevano otto giocatori validi in campo e per DH avevano un nono preso quasi a caso; mettere una mazza leggerissima come Nunez da designato è quasi una contraddizione in termini del ruolo del DH.
Ora c’è all’orizzonte su succulento viaggio a Minneapolis, succulento perchè i Twins sono in classifica su vette altissime con tutta una serie di giocatori che stanno maturando alla grande, cosa decisiva per un small market team. Il primo tosto che affronteremo è Berrios, ma tenete conto che hanno 4 lanciatori con almeno 7 W, con Odorizzi (vecchio amico dai tempi di Tampa) a quota 10. Ed anche col bastone in mano fanno abbastanza paura con 137 HR in saccoccia (primi in assoluto), con veterani come Cruz, giocatori “on the rise” come Rosario e con miglior giocatore europeo vivente, Max Kepler da Berlino. Insomma … un test davvero duro per una squadra che fino ad ora ha fallito proprio contro le squadre di vertice, un test da passare per alimentare speranze almeno di wild card, per sogni più arditi credo proprio si debba ripassare un’altra volta,