In questo weekend una tempesta magnetica nell’iperspazio (non ho la minima idea di cosa sia … ma non fa nulla) ha creato un salto nel tempo ed ha trasportato i Red Sox, i raggetti, i soliti 37-mila del Fenway e tutti noi che guardavamo la partita avanti di qualche anno, nell’epoca futura dove l’ossatura della squadra sarà composta da DeLaRosa, Wilson, Holt, Cecchini & Co., chiaro che dobbiamo tarare questa due giorni pensando all’avversario non trascendentale che abbiamo trovato e non dobbiamo troppo montarci la testa, restiamo una squadra che al momento resta sotto media .500 ma forse la tempesta è passata e si può provare a rimettere in piedi una stagione che sembrava essere deragliata, sarà dura perchè davanti c’è gente che sembra toccata dalla grazia divina (i Blue Jays), ma alcuni ritocchi alla formazione di inizio stagione cominciano a dare dei dividendi.
Ovviamente i due uomini del giorno sono Rubby De La Rosa e Brock Holt, parlando del primo c’è da dire che sarà risaltato ancora più del dovuto per il fatto che ha affrontato una versione dei Rays molto pallida, annuncio con gaudio che Mr. Maddon alberga all’ultimo posto dell’intera American League, però il giovane pitcher ha mostrato un volto davvero sorprendente, la sassata da 95-97 mph gli era già riconosciuta, lo slider ed il cambio molto meno; inoltre è sembrato molto sicuro nel disporre dell’arsenale dei lanci, come fatto notare da quelli della Fox, mai un rifiuto dei segnali di Pierzynski, segnale questo di un approccio corretto da parte di un quasi-rookie al cospetto di un mondo per lui nuovo, il prossimo impegno dovrebbe essere in quel di Detroit, sarà un esame molto più impegnativo ma con queste doti potrebbe uscirne bene lo stesso.
Per Brock Holt invece bisogna saccheggiare tutti gli aggettivi più roboanti presenti nel vocabolario della lingua italiana, con un uomo solo abbiamo trovato un rimpiazzo valido per l’incostanza di Middlebrooks ed abbiamo risolto quello che rischiava di diventare una zavorra pesantissima ovvero l’assenza di un lead-off che avesse una media di arrivi in base che giustificasse il ruolo; ovvio che, come hanno detto in tanti, ci sarà da prendere una bella dose di coraggio quando torneranno tutti gli infortunati, se il ritorno di Drew comporterà l’ovvio ridimensionamento di un Herrera comunque positivo in questa due giorni, ci sarà da ridere quando tornerà Middlebrooks, sarà molto più difficile retrocederlo per l’ennesima volta perchè sarebbe una resa su un giocatore che appariva un possibile campione e che non ha saputo fare il passo in avanti che era lecito attendersi; con Cecchini che appare anche lui sulla soglia ovvio che Will sia spendibile sul mercato, anche se il suo valore oggi è logicamente ridotto al minimo.
Si chiude così quella che potremmo chiamare la settimana della speranza perchè ha visto i nostri arrivare a vedere una luce in fondo al tunnell, ora ci sarà da confermare il bel momento con la squadra che presenterà ulteriori cambiamenti a partire dal ritorno di Drew che dovrebbe avvenire già a Cleveland domani sera. Ci aspetta un lunghissimo road-trip da dieci partite in undici giorni, prima contro i Francona boys, poi a Detroit per finire a Camden Yards contro gli Orioles. Chissà che non si possa regolare qualche altro conto come successo contro i Rays ai quali abbiamo restituito con gli interessi la sweep, i Tigers contro di noi sembrarono dei marziani : vendetta … tremenda vendetta !!!