Pedro per sempre tra gli Immortali

Ho adorato Pedro Jaime Martinez in una maniera quasi imbarazzante, nella mia personalissima classifica aggiornata ad oggi viene in classifica al primo posto ex-aequo con Big Papi, chissà se è un caso che i primi due giocatori nel mio cuore provengano entrambi dalla Repubblica Dominicana; diciamo che i soggetti un po’ estroversi, ed in quell’isola ne nascono parecchi, mi ispirano più dei bravi soldatini che forse ti aiutano a vincere ma sono noiosi come un programma di Gigi Marzullo.

Dicevamo del grande Pedro … voi non ci crederete ma ho aspettato questa elezione con un’ansia quasi illogica, ansia perchè in passato mi sembrava che le designazioni per Cooperstown avvenissero molto a capocchia, solo per darvi qualche esempio degli ultimi anni : Piazza no ed Andre Dawson sì , Jack Morris no e Bruce Sutter sì … però Pedro è Pedro, le sue cifre sono lì che testimoniano l’immensa grandezza di questo pitcher, ma ve li siete riguardati i suoi numeri ? Miglior WHIP in assoluto tra tutti i pitcher degli ultimi 100 anni, ERA+ idem come sopra, una tripla corona, 8 volte All-Star, 3 Cy Young Award … non male come argenteria … eh ?

L’unica cifra che lascia basiti è questa : tutti associano la figura di Pedro coi Red Sox eppure la sua carriera s’è svolta maggiormente altrove, ha giocato da noi solo 7 anni in una carriera che è durata ben 18 stagioni, eppure furono anni incredibili, vissuti dal sottoscritto cercando notizie in giro perchè le partite in diretta erano ancora in là da venire, però c’era Pedro che faceva in modo da rendere intelligente i miei viaggi a Bologna cercando giornali nelle edicole internazionali, ed ogni volta che trovavo l’Herald Tribune o USA Today la lettura era sempre quella : Pedro faceva miracoli in serie.

Se volete tirarvi su il morale sommate le sue stagioni che vanno dal ’97 (l’ultima a Montreal) al 2003, fanno 118W – 36L, quando tirò peggio fece 2,89 di ERA, mi fa ridere che abbiamo discusso come pazzi di John Lester come fosse il Dio del baseball, in quegli anni Pedro si mangiava a colazione tutti i giorni un Lester e se gli restava fame anche uno Scherzer, come ha scritto un giornalista in questi giorni “in quegli anni era come Michael Jordan”, c’era solo un però, nemmeno Jordan poteva vincere senza Pippen, Kerr, Grant etc. etc. anche noi avevamo il nostro Jordan ma eravamo carenti col supporting cast, il risultato era grande successo personale ma grossi rospi da mandar giù, specie alla post-season.

Arrivò poi il 2004, Pedro non fu micidiale come le altre annate; intendiamoci … era comunque un pitcher che assommò numeri che la maggioranza degli altri lanciatori si sognava la notte, ma sembrava in calando, a fine anno diventava free-agent e si cominciò a capire abbastanza presto che avrebbe chiuso lì la sua incredibile carriera bostioniana. Nel 2004 però erano arrivati i nostri Pippen e Grant ed il destino fu galantuomo, permise a Pedro di andarsene da Boston indossando un bell’anello di Tiffany, che ingiustizia sarebbe stata se non fosse andata così; Pedro ci lasciò con un meraviglioso canto del cigno, una partita in stile vintage-Pedro, coi Cardinals che provavano, riuscendoci pochissimo, di colpire le sue palline : 3 validine in 7 inning, 6 strikeout e gli ultimi 14 out consecutivi : che bel modo di salutare il cappellino con la B !!! Finì con Pedro sulla tipica duck-boat bostoniana con una bella bandiera dominicana al collo ed una parata che verrà ricordata per generazioni.

Pedro ci lasciò, ma grazie al cielo fu arrivederci e non un addio, giocò ancora per un lustro, fece annate buone ed altre meno, tornò anche a Boston da avversario, non fu una gran prova, resistette tre inning, mi piace pensare che non fu il risultato del logico invecchiamento ma bensì l’ultimo regalo che ci fece, d’altro parte i Boston Red Sox sono l’unica squadra che non sia mai riuscito a battere, oh quale ironia …

Una piccola considerazione : quando arrivò da noi firmò quello che all’epoca fu il contratto più ricco mai visto per un pitcher, già … allora mica comandava Carmine, ci pensate che col modus-operandi attuale non avremmo mai visto in maglia Sox Pedro Martinez, Manny Ramirez …

Qualche nota finale sulla tornata elettorale per Cooperstown : a) non fregherà a nessuno ma il sottoscritto avrebbe votato Martinez, Johnson, Smoltz, Biggio (un’altro che avrebbe meritato l’elezione al primo tentativo, non al terzo), Piazza e Schilling. b) dispiace che Schilling non vada oltre il 40% , davvero non se lo merita, non so ma alcuni cominciano a pensare che paghi aspetti extra-baseball come essere stato un imprenditore a dir poco disastroso. c) tra i 549 votanti Pedro ha ricevuto 500 voti, io credo che quei 49 che non l’hanno votato debbano farsi visitare, da uno bravo però. d) vorrei andare a cena con coloro che hanno votato Darin Erstad, Aaron Boone (vade retro Satana !!!) o Tom Gordon, sarei curioso di conferire con loro per capire quale visione di baseball abbiano costoro. A meno che non sia uno scherzo, come quelli che votarono il Conte Mascetti per il Quirinale …

Questo è tutto … prima o poi dovrò andare a visitare Cooperstown … e se questo fosse l’anno giusto ?

 pedro-martinez

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Pagelline incompetenti – 2°parte

Uno potrebbe pensare che la stagione sia finita con la vittoria dei San Francisco Giants e con MadBum che probabilmente otterrà anche un monumento equestre. Invece no … manca ancora una cosa per chiudere definitivamente la stagione 2014, manca la fine delle mie pagelline.

Buchholz : 4½ – Non c’è verso che riesca ad essere convinto da questo giocatore, il solito Buchholz coi soliti problemi fisici e col solito (secondo molti) cuor di mozzarella. Immediatamente dopo la fine della stagione s’è operato per rimettere a posto un menisco. Fu buffo sentire Cherington dichiarare che il menisco non era stato il motivo della brutta stagione. Allora qual’è il motivo ? Forse semplicemente Clay non è l’asso che pensavamo fosse.

De La Rosa : 6½ – E’ un po’ crollato in settembre, prima però non era stato male. Nel 2014 ha lanciato 160 innings, negli anni precedenti ne aveva fatti 90 al massimo, anche questo spiega il crollo finale. Può essere un buon giocatore, non un fenomeno ma un buon n.3 – n.4 della rotation, sempre ammesso che migliori il suo .293 di average ed il suo 1,49 di WHIP

Workman : 4½ – Un grosso passo indietro rispetto al 2013, quando era stato impiegato anche in momenti importanti nel playoff. Le sue 15 partenze forse sono un campione troppo piccolo per giudicarlo ma sembra al massimo destinato ad un ruolo da onesto rilievo. Le cifre sono chiare 1W – 10L 5,17 di ERA. Non mi stupirei se entrasse in qualche trade per arrivare ad un pesce grosso

Badenhop : 7 – Alla fine probabilmente s’è dimostrato il rilievo più affidabile; impiegato in ben 70 partite, ha saputo sempre dimostrare una buona consistenza, di buono il fatto che sia un giocatore che tiene la pallina “in the park”, per lui solo 1 HR subito. Dopo aver cambiato quattro squadre in quattro anni non sarebbe male provare di tenerselo.

Uehara : 6 – Fino a luglio il solito Koji, da lì in poi una pallida controfigura. Alla fine però la storia d’amore continuerà, anche con delle cifre maggiori rispetto a quelle che mi sarei aspettato, ovvero un bel contratto biennale da 18 milioni. Onestamente mi sembra un po’ troppo per un quarantenne che m’era sembrato un po’ logoro fisicamente. Speriamo che le analisi mediche siano state rigorose, il messaggio mi pare chiaro : i Sox non volevano Koji sul mercato. Speriamo … ammetto che questa prima mossa del 2015 non me l’aspettavo, soprattutto in questi termini.

Tazawa : 6 – Anche per il “gemello del bullpen” di Uehara una stagione 2013 con alti e bassi, le cifre sono ancora incoraggianti : .240 di avg e 1,19 di WHIP però l’impressione generale è stata un po’ peggio che nel 2013. Andrà all’arbitrato e si prevede un robusto incremento di salario rispetto all’attuale. Era stato nel 2013 uno dei set-up decisivi della Lega, può tornare ad esserlo, ha perfino ridotto la tendenza a tirare sempre e solo strike. Da tenere

Kelly : 6½ – Non male il suo inizio di carriera in AL. Ha il tallone d’Achille nel controllo e in uno stadio come Boston regalare “quattro balls” può essere molto pericoloso. Alla fine comunque con Cespedes in partenza e con Craig che sembra “off”, Joe Kelly potrebbe essere l’unico pezzo che ci resta delle trades estive. Altro onesto giocatore da n.4 della rotation, i pesci grossi speriamo di trovarli al mercato.

Mujica : 5½ – Partito oscenamente, s’è ripreso abbastanza bene sul finire della stagione, tanto è vero che nell’ultimo mese aveva riguadagnato i gradi di closer ed anzi prima dell’annuncio di Koji vi avrei detto di Mujica come opzione per un 2015 da closer, almeno all’inizio. Le cifre sono bruttine, togliendoci l’inizio stagione sono decisamente più potabili.

Webster : 5 – Una brutta stagione per ciò che riguarda le partite in prima squadra, meglio in Triplo A. Altro giovane che non ha mantenuto le promesse. Il suo 5 di ERA speriamo che sia migliorabile anche se cominciano ad esserci dubbi sulla sua possibilità di essere un partente di vaglia. Sembra diventato un refrain ma anche di lui potremmo dire che può diventare un decente n.4 – n.5 della rotation, ormai l’ho detto di almeno una mezza dozzina dei nostri. un po’ troppi

Breslow : 4 – Annataccia sotto tutti i punti di vista : 6 di ERA, .319 di avg e 1,86 di WHIP sono la misura del calo di rendimento di Craig Breslow. E’ probabile che le strade dei Sox e di Breslow divergano a questo punto. Certo che con Miller andato, Breslow possibile partente, sarà meglio cercare qualche altro rilievo mancino.

Ranaudo : 6- – Proviamo ad indovinare ? Cosa potremmo dire ? Ovvio … un buon partente da n.4 della rotation. Altro esempio di quando dico che riusciamo a cavar fuori decenti prospetti dalle nostre minors ma ci manca quel quid che ci permette di tirar fuori il Campione con la C maiuscola. Altra possibile trade-chip anche se mi chiedo quanto siano appetibili sul mercato questi giocatori che non sembrano poi così decisivi.

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E gli asini impararono a volare

Dieci anni fa successero cose ritenute impossibili : l’acqua cominciò a fare marcia indietro e dalla foce risalì fino alle sorgenti, gli asini credettero di essere diventati dei Boeing e si misero elegantemente a svolazzare, insomma tutte cose inspiegabili, ma la cosa più inspiegabile di tutte a succedere in quello strano ottobre 2004 fu la rimonta dei Red Sox che distrussero la boria dell’Impero del Male scrivendo una pagina di storia dello sport che continuerà ad essere raccontata anche quando noi non ci saremo più da un bel pezzo.

Era da un po’ che pensavo di dover scrivere qualcosa su questo che è stato uno dei momenti cardine della nostra storia, mi chiedevo quando. Ho scelto il 20 ottobre, decimo anniversario della decisiva Gara-7 nel vecchio Yankee Stadium, perchè tutte le cose mirabolanti successe prima come la rubata di Roberts in gara-4, l’incredibile maratona da sei ore di gara-5, il sacro calzino insanguinato di gara-6 sarebbero state inutili se non ci fosse stato il trionfo completo di gara-7.

Ricordo quella nottata come fosse ieri, m’ero fatto una dormitina prima e per non rischiare avevo fatto suonare due sveglie, sai mai che una non funzionasse, il mio fido notebook che me lo metto nel letto e vai con MLB.TV, per la cronaca era il mio primo anno da abbonato. Tensione a frotte e non poteva essere diversamente ma onestamente anche molta fiducia perchè sembrava quasi di sentire che la marea era inarrestabile, però noi eravamo i Red Sox e loro erano gli Yankees, tante volte nei decenni passati c’era stata fiducia, io stesso ero carichissimo prima della gara-7 l’anno prima e sappiamo come era finita; noi Red Sox, loro Yankees … dura è ? … in più col supporto di mille fantasmi del passato e per essere più sicuri di evocarli bene ne usano uno (Bucky Dent) per fargli fare il first pitch … maledetti Yankees.

Il match inizia e subito mandiamo giù un rospo con Damon preso a casa base … maledizione !!! Non riesco nemmeno ad iniziare il campionario degli improperi che nel box si presenta El Señor Octobre … Puuuum 2-0 per noi, bel primo inning, leggiamo bene i lanci di Brown, però dai … quante volte siamo stati avanti 2-0 in partite decisive per poi prenderlo in quel posto ? Non si contano, già … ma stavolta c’è qualcosa di diverso, ricordatevi ragazzi … gli asini stanno volando e sono più acrobatici del Barone Rosso.

Secondo inning : Kevin Brown lancia come un dopolavorista e riempie i sacchetti, Torre non ne vuole più, dentro Vazquez e Johnny Damon nel box. Credo di aver sentito un migliaio di volte sulle tribune del mio amato Gianni Falchi che quando entra un pitcher nuovo bisogna essere pazienti nel box e vedere qualche lancio per capire meglio cosa cavolo tira, Johnny Damon non fu paziente … Puuuum pallina per i milordini dei bleachers e 6-0 per noi. No ragazzi … questa non la si perde più, i volti dei tifosi di NY sono più esplicativi di mille commenti ed invece si sentono sempre più i nostri che, vai te a sapere come, sono riusciti a entrare … Let’s go Red Sox !!! Let’s go Red Sox !!! C’è chi inizia a pregare e diventa difficile non commuoversi quando vedo un cartello di uno dei nostri, una persona anziana. Il cartello dice : ” I was born in 1918 and i still believe”.

Gli inning passano, per sovramercato Johnny Damon ne spedisce un’altra, addirittura nell’upper deck, io non sto più nella pelle, salto sul letto come un pazzo sperando che le molle del materasso reggano, cominciano a scorrere immagini da Boston, in zona Fenway c’è un delirio indescrivibile, è la Festa dell’Indipendenza che anzichè il 4 luglio si festeggia in autunno, l’indipendenza da un passato di disastri sportivi e di maledizioni, finalmente arriviamo a 26 out, manca solo il ventisettesimo e direi che per rispetto lo facciamo recitare dalla voce leggendaria di Joe Castiglione :  https://www.youtube.com/watch?v=zfxg5tTCrq8

Il mostro era stato sconfitto, Robin Hood aveva battuto il borioso Sceriffo di Nottingham, la Nation aveva conquistato l’indipendenza ed una nuova era poteva iniziare, mai più “lovable losers” … mai. Io non finirò mai di ringraziare quegli Idiots, hanno trasformato la stagione 2004 in un romanzo che viene recitato a memoria come un mantra, Pedro & Manny, V-Tek & Damon, Ortiz & Schill … che squadra ragazzi !!!

Vi adorerò per sempre MAGICI SOX DEL 2004 !!!

PS – Per chi volesse rivivere quei giorni “Four days in october” va sempre benissimo : https://www.youtube.com/watch?v=hkblpPxLrcw . Vi aggiungo in più il meraviglioso spot pubblicitario della Nike che fece nel 2004, se riuscite a non piangere siete insensibili : https://www.youtube.com/watch?v=I2JbRYrmf74

PPS – Si racconta che nove mesi dopo quel magico ottobre le infermiere abbiamo dovuto fare gli straordinari nei reparti maternità di molti ospedali del New England. Nascite a frotte … chissà perchè ? Molti battezzati Curt, Johnny, etc.

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Un saluto a tutti

Mando un semplice saluto a tutti da Fukuoka, città dove ho visto giocare la miglior squadra giapponese del 2014 in un dome infinitamente migliore di quello dei nostri amici Raggetti della Florida e infatti non a caso la MLB organizzò qui un girone del World Baseball Classic. Finalmente riesco ad avere una connessione decente perchè quelle che ho avuto fino ad ora facevano sembrare dei lanci al rallentatore le bombe che tira Aroldis Chapman.

Premetto che ho visto ovviamente solo le condensed, con tutto quello che ne consegue. Mi pare però di poter dire che la squadra abbia assorbito lo choc della partenza dell’intera rotation campione 2013 in maniera accettabile. Dobbiamo farci un attimo l’abitudine al fatto che un pitcher giovane (es. Webster) ne tiri una ottima ed una da mani nei capelli. Piuttosto ditemi voi cosa dobbiamo fare con Jackie Bradley : non batte valido da quando c’era Saragat come Presidente della Repubblica, però in difesa compie miracoli con una naturalezza sconcertante ed anche il buon Koji Uehara si aggiunge all’elenco di coloro che devono pagagli una birra per avergli salvato il c… , diciamo la casa che è meglio. Quant’è il limite accettabile per cui possiamo supportare un giocatore con queste caratteristiche così particolari ? Ovviamente gli concederemo altro tempo per farlo sembrare un battitore accettabile, Middlebrooks per esempio lo teniamo anche se sono due anni che non gioca in maniera decente, però prima o poi Bradley dovrà farci intravedere qualcosa, un barlume di pericolosità offensiva … altrimenti non ci restano molte alternative e sarebbe un peccato enorme perdere quello che già ora dovrebbe vincere il Golden Glove.

Due cosette per chiudere : ha parlato David Ortiz (come al solito senza tanti peli sulla lingua). Per dire che lui aveva consigliato alla dirigenza di prendere Cruz lo scorso inverno. Questo intervento di Big Papi mi piace pochino, mi pare abbastanza intempestivo, diciamo che Ortiz sente il peso degli anni e sa che non avrà poi tantissime altre chances di provare di vincere qualcosa e vuole spronare i vertici a costruire una squadra che possa essere un contender. Comunque queste invasioni di campo non vanno benissimo, ovviamente Ortiz ha un’autorità che forse nessun altro giocatore può avere nella squadra in cui gioca ma è bene che stia al suo posto.

L’altra cosa è che mi è piaciuto molto il dialogo nella message board su contratti, braccini corti, prospettive future, etc. etc. Ovviamente ci siamo già detti che questa squadra messa così com’è oggi non avrà chances nemmeno nel 2015, dobbiamo credere al mercato aggressivo che alcuni pronosticano o no ? Io qui faccio un po’ fatica, nel senso che vedo cozzare frontalmente la necessità di munirci di un “ace of staff” con la “spending review” in auge da un paio d’anni. Non lo so … sono davvero curioso di vedere cosa capiterà, parere personale : finiremo col prendere un paio di buoni pitcher che però non credo possano sostituire il Lester mostruoso che abbiamo visto da settembre ad oggi … ed il Lackey suo degno compare.

Questo è tutto e a risentirci a breve dal Sol Levante… almeno spero, visto che dovrebbe passare un tifone proprio nella zona dove dovrei andare … peggio della nuvola di Fantozzi

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Il giorno più pazzo di sempre

Questa è la terza volta che tento di cominciare a scrivere qualcosa : ogni volta che partivo mi vedevo arrivare una breakin’ news con un’altra trade. Il giorno più caotico della storia dei Red Sox finisce, oddio … mancano ancora dieci minuti alla deadline … forse dovrei ancora aspettare un po’, ma no dai … dicevamo … la giornata finisce coi Sox che cambiano totalmente aspetto in una giornata dove le porte del Fenway devono sembrare come le porte girevoli di un grande albergo. Vediamo il tutto :

1) Lester/Gomes vs Cespedes. Io non muoio certo d’amore per le nostre teste pensanti ai vertici di Yawkey Way ma fatemelo dire : questa trade mi pare splendida. Sia ben chiaro che mi dispiace per la partenza di Lester, perdiamo un altro dei simboli di questa squadra, ma ormai mi pare acclarato che lo perdiamo perchè molto interessato a testare la free agency, non è mai arrivata una richiesta di rinnovo da parte dei suoi agenti, neanche una proposta folle … nulla … se non continui rifiuti da parte loro di far partire una trattativa. Con questa situazione non c’era molto altro da fare se non provare una trade e far arrivare un All-Star come Cespedes che almeno avremo anche nel 2015, per due mesi di Lester e Gomes mi pare un grande colpo. Molti di voi vedo che continuano a credere o a sperare in un ritorno di Lester, secondo me siete un po’ illusi e non è comunque l’eventuale ritorno di Lester che misurerà il valore finale di questa trade, per me sarà lo stabilizzare Cespedes come giocatore da alto livello oltre il 2015, rifirmandolo. Mi sbaglierò ma è proprio il tipo che ci serviva ed aggiungo il meraviglioso commento di Mike Trout sull’arrivo di Cespedes a Boston : “He’ll probably be throwing people out at first on a single.”

2) Lackey vs Kelly/Craig. A me piace parecchio anche questa. Lackey non sai mai come prenderlo e il famoso anno al minimo di stipendio per me sarebbe restata una pia illusione. Questo piuttosto smette se non gli fanno una extension, in cambio prendiamo un pitcher che comunque è uno assolutamente legittimo e sotto controllo del team ancora per parecchi anni, Allen Craig è un punto di domanda e una scelta intrigante e rischiosa : intrigante perchè comunque è un giocatore che ha avuto tre anni splendidi dal 2011 al 2013 e che quest’anno è rimbalzato indietro, però ricordiamoci che a noi servivano bastoni destri per provare di colpire il Monster che quest’anno ha dormito sonni tranquilli e quindi ben venga il rischio Craig, rischio anche fisico perchè il giocatore in passato ha mostrato una certa fragilità. Vi faccio una domandina : nel roster che vedremo da domani chi è il pitcher con più esperienza di World Series ?

3) Miller vs Rodriguez. Questa mi piace un bel po’ meno. Avevamo una forza nel bullpen e tra gli elementi che contribuivano a rendere forte il bullpen c’era anche Miller. Ok … anche lui sarebbe diventato free agent a fine anno, ma visto che si parla di cifre non enormi non si poteva provare un po’ di più a tenerlo ? Non conosco questo prospetto che ci mandano gli Orioles, leggo che ad inizio anno era il numero 3 nel loro ordine di merito e leggo che quest’anno sta incontrando una vita un  po’ dura in doppio A. Vedremo … onestamente di prospetti ne abbiamo molti ed il capellone Miller lo avrei visto volentieri nel nostro bullpen

4) Drew vs Johnson. Qui faccio fatica a dare un giudizio, però non la vedo male per noi, non tanto per il valore di Kelly Johnson che anzi alcuni buontemponi in rete danno come prossimo giocatore dei Sox “designed for assignment”, ma quanto per il fatto che nel finire di questa stagione Stephen Drew ci serve come può servire un pettine ad un calvo, immagino che Bogaerts tornerà interbase dove si trova molto meglio che nell’angolo caldo e semmai riporteremo in squadra Middlebrooks per dargli un’altra chance, probabilmente l’ultima, prima di mandarlo definitivamente al diavolo … o tra le braccia della sua Jenny Dell (futuri sposi a breve … e qui so già che un mio amico sanguinerà dal dispiacere). Tra parentesi una trade con gli Yankees rimane una bella rarità, e Drew non dovrò nemmeno fare molta strada visto che gli Yankees sono attesi domani al Fenway. A proposito … debutto di Ranaudo in prima squadra domani.

Termina così il giorno dei giorni, chiaro che per questo 2014 ci sarà da soffrire, un lineup con Craig e Cespedes non mi dispiace affatto ed anzi lo avrei voluto vedere a marzo ma una rotation con Buchholz, Kelly e bimbi vari è un salto nel buio, quello che farà la differenza nel 2015 sarà proprio la rotation che presenteremo : avere uno di virgulti nella rotation sarà doveroso, due è parecchio, tre mi pare un azzardo enorme, aggiungendo poi che l’adattabilità di Kelly al nostro ballpark ed alla nostra Lega è tutta da dimostrare venendo dal Busch Stadium di St.Louis che è uno di quegli stadi molto amico dei lanciatori. Alcune note per concludere : nove mesi dopo le World Series abbiamo perso già 11 dei 25 giocatori che avevamo nel roster, la stabilità non appartiene al mondo delle Majors. L’ultima riguarda il nostro management, io penso che escano davvero bene da questa giornata frenetica (poi magari mi sbaglierò), guardate la contropartita che abbiamo ricevuto dalla partenza di Lackey e comparatela con quella che i Rays ricevono per la partenza di Price e fate le vostre considerazioni.

PS – Se i Tigers non vincono quest’anno si suicidano in massa

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Errori su errori

La partita di stanotte rientra di diritto nella galleria degli orrori, i 5 errori in un match sono un qualcosa che è difficile capire ed è impossibile spiegare, diventa un po’ dura limitarsi al classico “one of these nights”  anche se non saprei cosa dirvi cosa c’è sotto. Fatto sta che vedere in diretta dal Fenway una partita di così basso livello dalla squadra campione in carica è davvero una brutta esperienza, venendo poi da una serata precedente positiva non si sa davvero dove andare a cercare la causa dei nostri mali.

Prenderò la partita e la butterò nel cestino … ecco cosa farò : tutto troppo brutto per essere vero. Non possiamo prendere questo “spettacolo” per oro colato, se i Sox fossero questi farebbero fatica a vincere nella IBL figurarsi se possono farlo nelle Majors, difesa orrenda, un monte di lancio con uomini in grossa difficoltà e le solite quattro valide in attacco. Facendo più errori che valide non si vince nemmeno nei campionati amatoriali.

Prima della partita di stanotte a Toronto, John Farrell ha convocato una riunione di squadra, chiaramente ci verrà detto quello che vorranno farci sapere, è anche giusto che i panni sporchi vengano lavati in famiglia anche se la curiosità che abbiamo vorrebbe farci partecipare a questa riunione. Qualcosa mi dice che anche il manager cominci ad essere un po’ stufo del livello di gioco perchè indipendentemente da tutto i Red Sox stanno giocando un bruttissimo baseball, vedremo cosa verrà fuori da questa riunione sinistramente simile ad eventi di uguale portata capitati durante l’infausto 2012 di Bobby V. Sarà importante vedere come reagirà l’intero staff di Farrell in un secondo anno che ricorda un po’ la pena del contrappasso di dantesca memoria, certo che se soffriremo nel 2014 per quanto abbiamo goduto nel 2013 allora il Dio del baseball ci punirà davvero tanto. Intanto stanotte rientrerà anche Middlebrooks e col ritorno di Victorino si ricomporrà lo starting nine titolare, così se non altro una possibile causa dei nostri problemi verrà meno, spiace che ritorni in Triplo A Holt che ha fatto il suo invece di un Herrera che non si capisce cosa ci stia a dire.

Due parole sul “pine tar gate”. Ho compiuto anch’io un grave errore : ho sottovalutato quanto un essere umano possa essere stupido. Come diceva il sommo Albert Einstein : “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.” Giuro che mai e poi mai avrei pensato che un uomo che doveva immaginare di avere tutti gli occhi puntati su di lui potesse essere così un pirla. Il viso di Pineda quando l’umpire lo va a visitare è meraviglioso e date le reazioni del management degli Yanks non credo che la cosa passerà tranquillamente. Quello che mi chiedo io è se la regola che vieta queste sostanze sia ancora logica ed attuale, anche Farrell dice che Pineda doveva farlo in maniera più discreta non che non doveva farlo; se le considerazioni sono queste e sappiamo che parecchi usano questi trucchetti, non sarebbe allora il caso di riconsiderare il tutto ?

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Tito ritorna a casa

La mia “carriera” di tifoso dei Sox s’è svolta in due epoche differenti, verrebbe quasi da dire in due ere geologiche diverse, il momento che separa queste due ere è il 2004, non per la vittoria storica delle World Series come potrebbero pensare in tanti ma per il fatto che nella stagione che poi ci portò alla goduria massima feci il primo dei miei abbonamenti a MLB.TV, il cambio fu epocale, dall’essere il tifoso che doveva ridursi a rubare una notiziola all’amico che aveva trovato una copia di USA Today passai all’essere un tifoso che la sera s’accendeva il notebook sul letto e si guardava la partita più o meno come qualsiasi altro tifoso in Massachussetts o altrove.

Come tifoso versione 2.0 mi trovai subito Terry Francona nel dugout e mi ci sono abituato immediatamente a lui, lo vedevo tutte le sere e mi sembrava ormai una cosa ovvia che fosse il manager dei Sox, un po’ come gli inglesi che vedono da 60 anni la Regina Elisabetta e diventa quasi impossibile immaginarsi una sovrana diversa; nella mia testa Francona era questo, l’uomo che avrebbe retto i Sox per un tempo immemorabile come Tony Larussa a St.Louis … o Ferguson al Manchester United. Sappiamo tutti che non è andata così, il fuoco covava sotto la cenere e quella che sembrava un’unione imprescindibile in realtà non lo era, grande rapporto tra Tito ed Epstein, tante incomprensioni con la proprietà ed alla fine arrivò un divorzio acido e rancoroso.

Le cose potevano andare diversamente ? Possiamo dire sia no che si. Non potevano andare diversamente perchè Francona aveva perso totalmente il polso dello spogliatoio, come lui stesso ammise nell’ultima conferenza stampa a Boston; le scelte sul personale, più subite che guidate, avevano portato ad un dug-out con parecchi personaggi con un ego esagerato e con un’etica lavorativa rivedibile, situazione questa mille miglia lontana dal “Francona-pensiero” dove semmai si rinuncia ad un’oncia di talento per avere un gruppo più omogeneo. Non poteva durare in quest termini.

Dico invece che poteva esserci una fine diversa con un altro approccio da parte della dirigenza, supportare di più il proprio manager avrebbe potuto portare a qualcosa di diverso, anche con scelte dolorose ma nette, tanto per dare un esempio di cosa intendo dire mi immagino una situazione come quella del “pollo fritto” in una franchigia come i Cardinals, sarebbe finita col manager saldo in sella e con un paio di giocatori sbolognati, per essere più chiaro fui molto, ma molto inc … quando vidi che Francona non tornava e che invece Beckett e Lackey restavano in formazione.

Ora Francona è il condottiero della Tribù, franchigia che m’è sempre stata simpatica non solo grazie a Pedro Cerrano, Wild Thing e Willie Mays Hayes, e sta facendo un lavoro eccellente, gli è stata presa gente adatta, come Swisher che è un giocatore “franconiano” fatto e finito e lo si aspetta al Fenway anche con del timore perchè il suo team è in una forma splendida e avanza una candidatura legittima per giocare in ottobre.

Ma nonostante il timore, se Boston è ancora Boston, mi aspetto che appena si presenta in campo venga accolto con un applauso così intenso da minare le fondamenta del Green Monster. Già vi parlai d’un mio sogno : una proprietà diversa che richiama Francona a Boston non come manager ma come GM, il ruolo gli starebbe bene, intanto però resta alla guida degli Indians che, sarà un caso, stanno facendo un campionato come non facevano da anni. No … non credo proprio sia un caso.

Comunque, al di là di tutto … BENTORNATO A CASA TITO

Terry Francona world series winner 2004 & 2007. Per chi l'avesse scordato

Terry Francona world series winner 2004 & 2007. Per chi l’avesse scordato

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Blog chiuso per lutto

Stasera non è tempo per parlare di baseball. Hanno colpito Boston nel giorno più bostoniano che c’è nel calendario : il Patriots’ Day, il Marathon Monday.

Chi va al Fenway e vuole tornarsene in centro con una passeggiata passa proprio da lì : Boylston Street, Newbury Street, Copley Square. Un miglio forse un miglio e mezzo dal Fenway come il nostro Sal vorrà confermare se ne avrà voglia.

No … oggi non è proprio il momento di parlare di baseball

Ti amo Boston ... oggi più che mai

Ti amo Boston … oggi più che mai

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Johnny Pesky 1919-2012

A Sox legend

Basta andare una volta al Fenway per capire cosa era o cos’è per il popolo dei Sox Johnny Pesky, bastò misurare l’ovazione che ricevette quando i Sox tornarono dopo quasi un secolo a distribuire anelli, il boato più grosso fu per lui, non per Pedro, non per Manny, fu per Johnny Pesky.

Lui non ebbe mai la fortuna di vincere un titolo, nonostante giocasse in una squadra bellissima come quella della seconda metà degli anni ’40, quella squadra immortalata nella più bella delle statue subito fuori del Fenway: Johnny Pesky, Bobby Doerr, Dom DiMaggio ed ovviamente Ted Williams, ebbe però il tempo per assistere al più meraviglioso dei trionfi e per ricevere il suo anello a furor di popolo.

Johnny Pesky ha speso 66 anni della sua vita nell’organizzazione dei Sox : giocatore, tecnico, scout, assistente del GM ed ultimamente come ambasciatore onorario; un altro dei grandi ci ha lasciato … che il riposo gli sia lieve.

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O attacco o morte

Mettiamoci il cuore in pace, siamo una squadra che di partite a punteggio basso ne vincerà poche, semplicente abbiamo chances quando riusciamo a produrre tanti punti perchè non abbiamo un monte così stabilizzato da lasciare tante possibilità se l’attacco si ferma a tre punti o giù di lì.

E’ complicato il discorso se questo è uno status passeggero dovuto a giocatori con la forma ancora da costruire o se è perchè non abbiamo proprio i mezzi (leggasi lanciatori) per potercelo permettere. Per farla breve : Buchholz / Doubront / Beckett & Co. potranno avere cifre in crescita o dobbiamo abituarci a questo andamento ? Il succo del discorso è tutto qua; una squadra che subisce 6 e 5 punti dagli Oakland A’s, che sono l’attacco più debole delle majors, fa fatica ad andare in qualsiasi posto, e se lo dico io che sono un cultore del baseball bim-bum-bam …

Farei un bel distinguo sui nostri lanciatori : Doubront ieri ha beccato parecchio, non scordiamoci però che ha 24 anni e deve ancora imparare molto, come già dissi in passato viste le nostre attuali economie dobbiamo dare fiducia ai ragazzi che devono crescere, ha più senso sapere se questi sono giovani di cui ci si può fidare o meno, vorrei avere qualche Doubront in più e qualche Padilla in meno per essere chiari.

Ben diverso il discorso di Buchholz, che non è un rookie, che sappiamo può valere molto, che credavamo tutti essere un pitcher ormai consolidato nel “top level” della Lega. Senza tanti giri di parole sta lanciando da schifo, anche l’altro giorno s’è barcamenato grazie alle debolezze offensive di Oakland concedendo comunque molte volte “four balls” ed affondando pesantemente al settimo quando ha rischiato di mandare al diavolo una partita che stavamo dominando. Non so davvero cosa pensare, mi chiedo se il decorso dall’infortunio dell’anno scorso sia stato regolare o meno, il quesito si pone : Buchholz sta bene o sta lanciando questa fuffa perchè qualcosa si è rotto dentro di lui ?

Aggiungo un concetto collegato che vale per la partita di stanotte. Saltalamacchia è un catcher su cui puntare per il futuro ? Stiamo tornando al “furto libero di basi” visto in passato con annessi lanci pazzi che si perdono dietro il piatto. Qualcuno mi dirà che i lanci pazzi son dovuti a Doubront che lanciava veramente di traverso, che ieri era una serata più adatto al consumo di cognac caldo che al gioco del baseball … Ok … tutto giusto, ma ciò non toglie che un compito del catcher sia anche parare le porcherie che il picher gli manda e ieri Saltalamacchia come portiere ricordava più il mitico “Saponetta” Mattolini che un Lev Jashin. Forse ad oggi non siamo da vertice, ma se lo torneremo ad essere, Salty può essere il catcher di una squadra da vertice ?

Attendo davvero con impazienza la serie del prossimo weekend con Baltimore (squadra cresciuta parecchio) per avere un ragguaglio più preciso sul valore reale dei Sox, le vittorie della settimana scorsa mi hanno lasciato freddino perchè le valuto come demerito degli avversari più che come merito nostro, il fatto di aver bisogno di fare un mucchio di punti per vincere con una squadra debole come gli A’s mi fa una paura boia e quindi ci serve la cartina di tornasole per cercare di vedere un po’ più lontano, ma la sensazione di avere un team da corsa in questa folle AL East onestamente non ce l’ho.

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