Ode a Mookie

Dopo una partita come questa gara-1 contro Toronto ti rendi conto di essere in uno di quei momenti dove tutto va bene. Il quarto inning, concluso da uno degli homerun più epici che mi ricordi in una regular season, è esattamente ciò che intendo in questi casi; contiene : la chiamata dell’instant replay con annesso errore di leggerezza dei Jays, una battuta valida di Nunez con la pallina che ha percorso non più di cinque metri, il pop in foul lasciato cadere da Smoak, insomma … se una cosa fosse capitata ai nostri amici del Bronx avremmo detto che tutto congiura per farli vincere.

Amo l’estate, le giornate con un mucchio di ore di sole, ma questi Sox mi fanno dire che vorrei che fosse ottobre, con le caldarroste, i funghi porcini e semmai un po’ di tartufo grattato su una semplicissima pasta in bianco. Si arrivasse ad ottobre con questa carica, con questo stato di forma che non esito a definire ottimale, allora non saremmo noi a dire : “preferiamo prendere questi anzichè quest’altri”, sarebbero gli altri a dire : “oddio, è bene evitare i Boston Red Sox”. I playoff sono decisi da fattori che oggi non possiamo certo definire, solo il dio del baseball conosce in quale stato di forma ci presenteremo, se avremo infortuni, come ci arriveranno i nostri avversari, etc. etc.

Detto questo godiamoci il momento, prendete il turno nel box di Betts e mettetelo al sicuro nella vostra memoria, prendete l’urlo della foto qui sotto che non sarà così iconico come quello di Marco Tardelli al Bernabeu in quel magico 11 luglio 1982 (oh … nostalgia canaglia) e conservatelo nei vostri ricordi sportivi come farò io, stamattina non ho fatto il tuffo nella fontana che feci completamente vestito in quel luglio così lontano, ma un bell’urlo l’ho cacciato, un piccolo modestissimo urlo che s’è sommato al ruggito del Fenway, un ruggito che potrà sembrare assurdo per una semplice partita di regular season, ma è una liberazione che testimonia come non tutti i momenti siano uguali, nello sport come nella vita.

Sull’uomo qui sopra sono ovviamente terminati gli aggettivi, il mio lessico non ne contempla di maggiormente iperbolici di quelli che tutti voi potreste usare, il pensiero a come tenerlo al Fenway fino al giorno in cui i fiumi daranno latte anzichè acqua deve essere il primo pensiero del nostro front office, già in passato vi scrissi del fatto che i rapporti tra i suoi agenti ed i Sox siano semplicemente civili ed anzi che i Sox abbiano tirato indietro le cifre quando si andò all’arbitrato, con risultato che l’arbitro diede ragione in pieno a Betts. Adesso sono d’accordo che non si tratti, che si debba essere focalizzati su ciò che avviene in campo, ma un minuto dopo la fine della stagione occorre che Dombrowski & Co si chiudano in una stanza coi rappresentanti di Betts e partoriscano il contratto a costo che il popolo del Fenway tolga il tetto al luogo del meeting e li metta a pane ed acqua, esattamente come avvenne in un famoso conclave nel Medioevo svoltosi a Viterbo, quando il popolo esasperato che i cardinali dopo tre anni continuassero a discutere senza costrutto decise di agire così per affrettare la scelta.

Stamattina mi son preso un attimo per dare un’occhiata al draft 2011, quando i nostri scelsero Mookie seppur al 5° giro col numero 172, trovo divertente andare a rivedere i draft ad anni di distanza, è un esercizio gradevole in tutti gli sport americani. Chi sono i 171 chiamati prima di Betts ? Ovviamente c’è di tutto e di più, per esempio nel primo giro furono chiamati Lindor, Springer, Javier Baez, ma come secondo assoluto fu chiamato tale Danny Hultzen. Guardiamo solo in casa nostra, abbiamo detto che i Sox lo scelsero al 5° giro, chi prendemmo prima di lui ? Matt Barnes (Ok … ci può stare), Swihart (insomma …), Henry Owens (bufala, superbufala, bufalissima), JBJ (OK), Williams Jerez (che ad anni 26 è ancora a Pawtucket) e Noe Ramirez (tagliato l’anno scorso ora giochicchia ad Anaheim). Questo serva anche per dirvi quanto sia complesso il draft, dover selezionare dei bimbi che poi potranno darti un contributo quando saranno uomini, un’arte d’una complessità immensa.

Ci risentiamo alla pausa, se non altro apprendiamo con sollievo che nessuno dei nostri è stato selezionato per quella robetta dell’Home Run Derby, non sono quelli gli homerun che ci servono, ci servono quelli identici a quello fatto stanotte da Markus Lynn Betts, quando il pitcher gli si è consegnato per stanchezza, alzando bandiera bianca. Parafrasando una nota pubblicità di anni fa : “Mookie Betts … per me numero 1”.

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La lotta continua

Nessuno molla un millimetro, ogni tanto c’è qualche partita un po’ “off”, cosa normale in una stagione da 162 partite, ma il duello continua col solito ritmo da paura, i nostri sono in media per 110W, loro per 107W, insomma un duello sempre più appassionante, ma che sta diventando pericoloso, almeno a mio parere, rischia di essere un dispendio di energie enormi, la possibilità che sia chi vince che chi arriverà secondo possa presentarsi al playoff un po’ bollito è un rischio reale, che alla fine tra i due litiganti possa godere il terzo incomodo Houston è una possibilità reale.

In un duello tra due bolidi pressochè perfetti la differenza viene fatta da delle inezie o dagli infortuni, per esempio ieri abbiamo avuto un assaggio di cosa può capitare, con la perdita di Vazquez per la frattura del mignolo, ovvio che ora Leon vedrà il campo molto spesso, già ultimamente sembrava aver sorpassato Vazquez nella depth chart, Swihart potrà dargli qualche partita di sollievo, ma non credo più di tanto, diciamo pure che il lanciatore che sarà accoppiato a lui non sprizzerà gioia, ma ora capiamo anche perchè i Sox non si sono voluti separare da lui.

Nella bacheca vedo che è molto caldo il tema Price, non posso che ripetere ciò che scrissi l’altra volta : dobbiamo farcelo piacere, non ci piace ma ci serve, al terzo anno della sua esperienza bostoniana possiamo anche aggiungere che non lo sentiremo mai “uno dei nostri” , ma diventa un esercizio quasi impossibile immaginare una campagna vincente senza di lui; se poi a fine anno Price decidesse di concludere anzitempo il contratto, ne ha facoltà, credo che non ci dispiacerebbe … e libereremmo dello spazio salariale importante.

Cerchiamo ora di chiudere la sweep, non so se Cora darà qualche riposo, per esempio a JD Martinez che ieri s’è battuto addosso tre volte in maniera anche parecchio dolorosa. A proposito di Martinez, tra breve ci sarà la solita tre giorni dell’All Star Game all’insegna degli sbadigli; tra le manifestazioni previste c’è anche l’Home Run Derby, non ci vuole un genio a capire che tra quelli che verranno contattati per la partecipazione ci potrebbero essere Betts e/o Martinez; quando toccò una volta ad Ortiz partecipare, lui disse che era un esercizio deleterio per i battitori, c’è chi dice che tutto ciò sia semplicemente una leggenda metropolitana e che non sia vero che distrugga i battitori, fatto sta che … perchè rischiare ?

Una breve chiusura sui nostri avversari di questo weekend ovvero i Royals : tre anni fantastici dal 2013 al 2015, con due World Series (una vinta) ed ora una squadra che sembra in completo disarmo. Il mondo delle Majors è veramente crudele : qualche scelta errata, semmai la difficoltà ad agire sul mercato ed in un paio di stagioni rotoli dall’attico del titolo allo sgabuzzino nel sottoscala delle Majors, cosa che noi ricordiamo benissimo essendo passati recentemente dal titolo del 2013 al nulla del 2014/15. Arrivare al vertice è facile (relativamente), restarci è veramente per pochi.

PS – Su MLB.TV è tornata la visione multipla !!! Alleluja !!!

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Obliterati

Leggo stamattina su Boston Dirt Dogs : “Price è stato obliterato nella sconfitta di domenica sera …”. In inglese il verbo “to obliterate” non ha lo stesso significato che ha da noi, per dire “timbrare il biglietto” si usa un semplice “to punch”, “to obliterate” lo possiamo tradurre come annientare, annichilire e sinonimi. Già … in un paio di partite siamo stati annichiliti, OK … in una sono stati i nostri ad asfaltare gli Yanks, ma una serie persa è una serie persa e contro questi qua una serie persa è gradevole come un calcio nei testicoli. Farsi prendere a pallate poi ancora meno.

Inutile dire che nel banco degli accusati ci sia finito Price, fino al suo arrivo a Boston Price aveva un curriculum esemplare contro i pigiamini, nelle 5 partite affrontate coi nostri colori nel Bronx ha una media ERA che supera il 10, supera l’8 se contiamo casa e fuori, in pratica un successo che possiamo paragonare alla crociera inaugurale del Titanic. Calma un attimo … onestà vuole che si dica che quest’anno Price ha offerto nel resto delle partite un rendimento più che buono, vedo che nella bacheca c’è chi scrive che s’è rotto le scatole di Price, posso essere d’accordo sotto un certo aspetto, è un personaggio gradevole il giusto, ma ci serve come l’aria quindi è bene che ce lo facciamo piacere ed in più Price ha anche il coltello dalla parte del manico, ovvero a fine anno avrà l’opzione per prolungare il contratto per altri 4 anni o per uscire dallo stesso, considerando che nessuno gli darà la barca di soldi che prende a Boston ovvio che opterà per restare.

Gli aspetti peggiore di questa tre giorni nell’Impero del Male sono però altri : ho come l’impressione che questa squadra faccia una fatica enorme nel rimettere in piedi partite che si sono messe male, un po’ come quei piloti di Formula Uno che sono fenomenali se partono davanti, ma che non riescono a esprimersi al massimo se sono nella mischia. L’altra cosa davvero preoccupante è che in una ipotetica serie di playoff contro loro, molto ipotetica perchè chi va alla wild card si espone comunque ad un rischio enorme, potete stare sicuri che non incontreremo Sonny Gray, ricordatevi sempre che gli Yankees di sicuro si prenderanno al mercato un partente extra, invece noi non possiamo esimerci dallo schierare Price o Rodriguez, quelli abbiamo e quelli resteremo al 99%.

C’è stata poi la sorpresa Steve Pearse, che si prendesse un bastone destro per avere un po’ di bench e che costasse il giusto me lo potevo anche aspettare, che venisse fatto debuttare appena arrivato, allo Yankee Stadium e nello spot numero 4 del lineup ha superato davvero ogni immaginazione. Per rimanere in tema mercato rimbalzano sempre voci su una possibile cessione di Devers, un executive di una squadra avversaria che ha preferito restare anonimo ha dichiarato che se i Sox metteranno Devers in una trade meritano un trattamento psichiatrico, in verità Dombrowski continua ad escludere categoricamente che si ceda il bimbo venezuelano, forse il 5/5 di sabato ha reso più difficile la cosa, speriamo bene che non si ipotechi il futuro più di quanto già fatto, non tutti i prospetti diventano come Severino (che mi fa una fifa blu da tanto che mi sembra forte), ma attualmente siamo valutati come 24mo miglior farm system ed essendo le squadre 30 non è un gran risultato.

Bene così … anche se non è vero, stasera essendo rimasti scottati dalla cura Severino cercheremo la rivincita contro un altro lanciatorucolo da strapazzo, tale Max Scherzer. Appero … Mica male come giro

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Il ballottaggio

Tranquilli !!! Non ho intenzione di parlare di politica ! Sebbene il vostro blogger risieda in una municipalità andata al ballottaggio la scorsa domenica (Imola), ho intenzione di discutere di un altro ballottaggio che andrà in onda nel prossimo weekend, un evento che riscalda i nostri cuori con una intensità ben maggiore di ciò che è avvenuto nel mio piccolo comune. Chi prenderà la maggioranza ? Il nostro glorioso partito bostoniano o il bieco partito dei pigiamini ?

Diciamocelo apertamente, abbiamo vissuto una prima metà stagione a livelli altissimi, ieri i nostri hanno concluso le prime 81 partite vincendone 54 ed è un risultato fantastico, ripeto F-A-N-T-A-S-T-I-C-O e nonostante tutto ci presenteremo al ballottaggio in situazione di sostanziale parità. Lo scorso weekend forse ricorderete che nella cabina dei telecronisti di NESN, assieme alla coppia O’Brien / Eckersley, s’è palesato Lenny Clarke, pirotecnico attore bostoniano, cuore Red Sox se ne esiste uno, nonchè una delle due voci narranti del meraviglioso “Four Days in October”, il documentario di ESPN che raccontava la mitica impresa del 2004; nel commentare l’andamento della ns. stagione Clarke ha espresso il concetto che stiamo facendo una cosa grandissima resistendo agli Yanks da lui definiti una “wrecking ball”, una palla da demolizione.

Detto ciò l’inizio della seconda metà ci vedrà concludere la serie con gli Angels, con una partenza spot di Johnson, lanciatore sempre impronosticabile nel bene e nel male e poi si viaggia nel Bronx, dove vivremo una serie tra le più appassionanti che si possano vivere nella lunga ed eterna regular season MLB. Sebbene alla fine conti per tre partite in tutto, credo proprio che abbia un’incidenza psicologica ben maggiore, che chi vincerà il ballottaggio avrà davvero il governo della AL East, almeno per un po’, serie quindi che merita un’occhiata più approfondita. Partiamo dai match-up : venerdì Rodriguez vs Sabathia, sabato Sale vs Grey, domenica Price vs Severino. Dico la mia : Sabathia ha perso le ultime due con Tampa, ma soprattutto a causa dell’attacco che ha prodotto poco, curioso che si riproponga lo scontro dello scorso 10 maggio nel quale Rodriguez fu decisamente migliore, però visto lo stato di forma recente credo che Sabathia abbia una leggera preferenza; sabato il favorito dovrebbe essere Sale anche in maniera abbastanza netta, Gray sembra un po’ giù di forma e Sale viene da una partita sontuosa, domenica è la Partita con la P maiuscola, Price è in palla e quando vuole è un uomo da “big matchup”, Severino è semplicemente il miglior pitcher giovane delle Majors, anche se quest’anno ha sofferto l’attacco dei nostri, match impronosticabile.

Per il resto cosa abbiamo visto recentemente che possa decidere la contesa ? Da qualche partita i nostri hanno smesso di attaccare in 4/5 ed invece attaccano in 9, buone cose infatti da JBJ, Vazquez e Leon, necessario continuare così per evitare di dare inning “di riposo” agli avversari; però, come in un ideale gioco di contrappesi, se l’attacco sembra più bilanciato, il bullpen sembra in calando di forma, specialmente Kelly che con la partita di stanotte con gli Angels è arrivato a tre partite deragliate nello spazio di poco tempo. Agatha Christie diceva che un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza ma tre indizi fanno una prova, speriamo che la regina del giallo abbia torto, almeno stavolta, perchè se Kelly cede allora per noi son cavoli acidi, fermo restando il concetto che un rinforzo (mancino) al mercato di luglio sarebbe più che gradito.

A proposito di mercato, stanotte i Sox hanno fatto una mossa che sarà minore ma che va commentata, hanno messo sotto contratto, seppure un “minor league contract” il veteranissimo ed ex-all star Brandon Phillips. Premesso che essendo fermo dalla fine scorsa stagione dovrà passare del tempo a Fort Myers per far vedere di essere ancora in forma, per poi passare semmai a Pawtucket per riguadagnare confidenza col baseball giocato, detto ciò comunque il fatto che si vada a cercare un seconda base fa capire come ormai ci sia il rischio reale che la stagione di Pedroia si limiti alle tre partite fino ad ora giocate. Speriamo di sbagliarci, tra parentesi anche Pedey vivrà un momento importante nel weekend, in quanto avrà un’altra visita medica probabilmente decisiva per capire il suo decorso. Se a ciò assommiamo la ricaduta di Wright allo stesso ginocchio sacrificato alla scellerata idea di fargli fare il pinch-runner, viene voglia di maledire tutti gli ortopedici, ma soprattutto Madre Natura che ci ha costruiti con un’articolazione di una complessità inaudita … oltre ovviamente a maledire chi ebbe l’idea di Wright a correre sulle basi.

Questo è il quadro prima del ballottaggio, inutile il mio appello a tutti voi a correre ai seggi, che nel nostro caso sono i PC, tablet, smartphone che ci proporranno la grande sfida. Son sicuro che accorrereste anche se vi dicessi il contrario. L’immenso Totò diceva “vota Antonio, vota Antonio”, io dico “vota Sox, vota Sox”.

PS – Teneteveli bene in forma PC, tablet ed ammennicoli vari. Nel weekend chiuderà Fox Sports … che il baseball riesca ad entrare sui canali SKY mi pare un’ipotesi non molto realistica, chissà … forse le World Series, ma di regular season credo davvero no. Ma un canale chiamato per ipotesi “Sky Sport USA” non ce lo meriteremmo ? Un po’ come era la vecchia e sempre rimpianta ESPN America … come stavamo bene !!!

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Stiamo cominciando a cedere ?

Nelle maratone capitano tanti eventi, c’è chi parte sparato, chi se ne sta tranquillo poi negli ultimi 5 km si beve tutti (tipo l’immenso Gelindo Bordin a Seul ’88), c’è anche chi ad un certo punto sente che non riesce a reggere il ritmo di chi tira il gruppo … e questo è un po’ quello che ci sta capitando. Se il paragone tra la stagione MLB ed una maratona regge, attualmente siamo circa al 20° chilometro e per la prima volta sembra che il ritmo (davvero forsennato) tenuto fino ad ora ci stia un po’ cuocendo; volto lo sguardo verso le ultime due settimane ed il panorama non è bellissimo, delle serie perse contro squadre oggettivamente mediocri come White Sox e Twins, una semmai pareggiata allo scadere contro Seattle, ma ciò che più conta una sensazione che la qualità complessiva del gioco sia calata anche in maniera drastica.

Ovviamente è prestissimo per fasciarci la testa, semmai al chilometro n° 30 ci saranno sensazioni completamente differenti, chi ora tira il gruppo sarà scoppiato proprio a causa del ritmo eccessivo e ci sarà fortuna per il cavallo di rincorsa, oppure semmai non andrà così … non lo so, la cosa importante è non farsi prendere dal panico e non cominciare a ragionare sconnettendo la testa, cosa che purtroppo sto cominciando a vedere in giro, basta leggere alcuni pezzi della stampa bostoniana disponibile online, tema : “sanare alcune debolezze emerse”.

Che i Red Sox non siano la squadra perfetta è acclarato, d’altra parte la perfezione fa fatica ad esistere nel mondo reale, come migliorare questo team però è un tema non facilissimo e certe cose che si leggono lasciano attoniti : per esempio, che Devers abbia una difesa che balla mi pare chiaro, basterebbe prendere Machado … come no ? Già … mi sembra la cosa più facile al mondo, poi già che ci siamo un’occhiata alla seconda base, Pedroia chissà se tornerà per quest’anno ed abbiamo Nunez che sta facendo abbastanza male … e così via.

Ovvio … ci sono mosse di ben diverso peso nel corso di una qualsiasi sessione di mercato, quello che dico io è che ci occorrerebbe un onesto specialista rilievo mancino (cosa che è parsa chiara a tutti nell’ottavo inning in gara-1 a Minny), cosa che ti costerebbe un prospettino di singolo A, ma poi basta. Ma davvero vogliamo dare via Devers per avere due mesi di Machado ? Quando ho letto questo “consiglio” da parte di Over The Monster ed anche altrove non ci credevo. Premesso … abbiamo un farm system disastrato, dopo il “fuori tutto” di Dombrowski, i nostri due migliori prospetti nelle classifiche sono Chavis (fermo praticamente quest’anno per problemucci “dopanti”) e Groome (che ha più problemi fisici che capelli in testa), quindi se vuoi andare a fare mercato per i pesci grossi devi cedere giocatori “pronti” e quelli pronti da noi sono quelli che già giocano in prima squadra, è una politica premiante ipotecare quel poco che abbiamo di ipotecabile per giocarci tutto quest’anno ? Poi semmai Devers non migliorerà mai, ma dobbiamo buttarlo a mare ora ?

Idem dicasi di JBJ, batte pochissimo ed ormai mi pare chiaro che se la giocherà col nostro amico Mendoza “years to come”, ma se ci scordiamo che a baseball si gioca anche col guanto potremmo anche prendere un rinforzo, dov’è mai il problema ? Baltimore fa pena e venderà ciò che può, quindi ci prendiamo Jones. Scusatemi … ma per me queste son tutte cavolate. Per via della situazione salariale e di quella del farm system abbiamo la stessa flessibilità di una chiave inglese, quindi dobbiamo far rendere ciò che si ha e semmai applicare i “basics” del gioco. Ecco … tanto per parlare chiaro, cosa avremmo detto di Farrell se avesse fatto debuttare un giocatore come Robby Scott in una partita in pareggio all’ottavo ? Questo è andare “contro il gioco”, se non abbiamo un mancino “attendibile” bisognerà provvedere, ma non possiamo mandarne uno allo sbaraglio, un giocatore che abbiamo già visto in passato avere qualità molto modeste.

Dicevo che nelle maratone può capitare di avere momenti di sbandamento. E’ bene che siano sbandamenti fisici, se si comincia a sbandare con la testa è molto, molto, molto peggio. A Boston questo può capitare ed è già successo in passato. Due sconfitte in Minnesota sono gravi, non gravi a sufficienza per cominciare a sbarellare.

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Se 109 non bastano …

Stiamo davvero rasentando l’incredibile; nonostante l’amara sconfitta in questa alba in gara-2 a Seattle i Sox hanno una media in classifica che li porterebbe a vincere 109 partite, cosa puoi dire di negativo su una squadra che viaggia a questi regimi ? Ovviamente nulla … OK … oggi il bullpen ha ceduto, ma fino ad ora c’ha offerto un rendimento che nessuno poteva nemmeno lontanamente ipotizzare, al massimo potremmo chiudere in un angolo Denard Span e dargli degli sganassoni come faceva Bud Spencer nei suoi film, visto che il ragazzo sembra averci preso gusto nel rovinarci le partite, come fece all’Opening Game a Tampa, a parte questo però cosa potremmo volere di più ?

L’incredibile è che nonostante questo rendimento, c’è chi nella stessa division viaggia ad un ritmo che comporterebbe 112 vittorie, davvero … potrebbe essere la pennant race a ritmo più insostenibile della storia. Tanto per darvi qualche cifra, dal 1969, ovvero da quando il baseball s’è dato una struttura in division simile all’attuale è successo solo due volte che una squadra abbia raggiunto le 100 W e non abbia vinto la division : Orioles 1980 (100 W) e Giants 1993 (103 W).

Ovviamente non possiamo sapere se la storia continuerà in questi termini o chi tra Sox e Yankees cederà prima. Fino ad ora gli infortuni non sembrano incidere più di tanto, per esempio stanotte gli Yanks, dovendo sostituire l’infortunato Tanaka, hanno cavato dal cappello a cilindro un ragazzo del Nicaragua (non tanti major-leaguers dal paese di Sandino) che fino ad ora aveva lanciato 25 inning in doppio A in tutto e nonostante questo hanno tenuto i Rays a zero. Ma anche i nostri sembrano farsi beffe del fattore infortuni visto che fino ad ora Pedroia ha giocato tre partite in totale o che Betts sia stato assente per un po’, quindi cosa può capitare per spezzare l’equilibrio ?

Forse può essere la possibilità di agire sul mercato e qui dobbiamo ammettere di essere in grossa difficoltà. Come scrissi anche in passato i nostri, causa il payroll a livelli astronomici, potranno fare poco o nulla nel mercato a luglio; loro invece no. Hanno un gruzzoletto di circa 15 milioni di $ da spendere per restare comunque sotto il limite della luxury tax e tutti si aspettano che un colpo lo facciano, si pensa in direzione starters, dato che hanno avuto anche l’infortunio grave di Montgomery, forse Cole Hamels ? Ecco … questo può essere un fattore, ma d’altra parte se riesci ad allevarti i giocatori in casa a costo controllato, dopo hai questi vantaggi, loro son riusciti bene a fare ciò, i nostri molto meno, specie sul fronte lanciatori visto che aspettiamo dai tempi di Buchholz che dalle nostre minors arrivi un partente decente.

Due parole per chiudere sul discorso infortuni : ho parlato di Tanaka, ebbene … s’è infortunato correndo sulle basi in una partita di interlega in trasferta, quindi giocata con le regole di National League, il fatto che abbia colpito un nostro avversario non mi inibisce dal dire che, nel baseball del XXI° secolo, l’impossibilità di schierare il DH sia una immane str… ; due parole su Pedroia anche e non sono parole buone, la ricaduta sembra seria e ad oggi non ha nemmeno ripreso quelle che genericamente vengono chiamate “baseball activities”, men che meno c’è una data di possibile ritorno. Gran brutta cosa, puoi farti operare anche dai migliori ortopedici del pianeta, ma se le ginocchia cedono è un casino, prego tutti di incrociare le dita, in un baseball dove rischi di non vincere la division a quota 109 servono davvero tutti, ancora di più un animale da battaglia come Pedey.

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Il riposo conta ?

Certo che la cosa fa girare un po’ le scatole, con un record di 44W-21L uno si aspetterebbe di essere in testa alla division e semmai anche con un certo vantaggio, semmai un vantaggio non decisivo ma comunque con un piccolo cuscino di protezione. Invece no ! Con quel record, che è uno dei migliori nella storia ultracentenaria dei Red Sox non si riesce ad essere davanti causa la scarsa collaborazione offerta dai pigiamini … e causa un paio di inopinate sconfitte contro avversari non trascendentali, in giornate nelle quali i Sox davano riposi a membri importanti della nostra squadra.

Ovvio che la nostra considerazioni su questi giorni di riposo sono un po’ fuorviate dal fatto che siamo impegnati in una corsa disperata, fossimo davanti con quel vantaggio che ci saremmo aspettati col nostro record daremmo tranquillamente una giornata al Beeks di turno, per fargli fare l’esperienza che gli servirà ed anche tenere a riposo Martinez non sarebbe così deleterio nella giornata prescelta.

Mi chiedo se queste giornate di riposo servano, JD Martinez per esempio non sembrava così stanco, chiaro che mi si potrebbe dire che se continua con il suo rendimento è anche grazie al fatto che ogni tanto gli viene dato uno stacco e semmai Sale arriverà meno bollito al termine della stagione anche grazie al fatto che ha avuto qualche giorno extra di riposo grazie alla partenza estemporanea di Beeks.

C’è solo un aspetto extra che vorrei un attimo sottoporre alla vostra attenzione, ho come l’impressione che quelle partite che vengono affrontate con lanciatori “di fortuna” o con lineup abbastanza creativi vengano percepiti da quelli che giocano come partite “destinate alla sconfitta”, spesso infatti tali incontri corrispondono a prestazioni modeste da quelli che sono in formazione. Se questo sia una specie di blocco psicologico non lo so, oltretutto è una mia semplice impressione e le mie impressioni contano come il due di coppe quando è briscola denari.

Non so davvero cosa dire, chiaro che finchè Betts resterà fuori dalla formazione io non farei fare dei grossi riposi a JD per esempio, ma le dinamiche di una stagione di baseball MLB sono così complesse che dalle nostre poltrone è quasi impossibile capirne tutti i risvolti, per esempio mi è difficile capire se presentarsi un giorno al Fenway con una lineup zeppo di Swihart & Co. sia un buon investimento per il futuro. Voi cosa ne dite ?

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W i pareggi

Sembra una massima uscita dalle menti di quegli allenatori di calcio d’antan, forse ai più giovani nomi tipo Maciste Bolchi o GB Fabbri non dicono nulla, ma il risultato dei Sox in quel di Houston mi ricorda proprio i padri del buon vecchio e sano “calcio all’italiana” che predicavano il verbo del football nostrano col motto “un pareggio è sempre un punto e muove la classifica”. Leggendo i commenti molto sollevati nella bacheca mi pare proprio che si possa dire che abbiamo mosso la classifica, nel senso che c’era il serio rischio di portare a casa un risultato negativo, cosa che dopo lo 0-2 subito e con la prospettiva di andare a sbattere contro Verlander e Morton era possibile per non dire probabile.

Mi accodo a chi di voi dice che le squadre non possono andare avanti con le sole superstar, il parallelo è facile col nostro augusto 2013, c’erano gli Ortiz ed  Pedroia che davano spettacolo, ma c’erano anche i Johnny Gomes ed i David Ross che diedero un contributo enorme, la due vittorie in Texas hanno proprio il sapore delle vittorie ottenute da quelli che dovrebbero essere i comprimari, cose importanti da Holt e perfino da Vazquez, per non parlare di Moreland che col campionato che sta facendo comincia ad essere difficile etichettarlo come comprimario, infatti il calcio nel sedere ricevuto da Hanley va letto anche nell’ottica del “tanto c’abbiamo Moreland”; insomma … la squadra regge anche con alcuni “carri da 11” fermi ai box, soprattutto regge contro un avversario che si conferma molto tosto.

Già … abbiamo gente di peso ferma ai box … ma com’è possibile ? Non vorrei sembrare troppo ironico ma vorrei capire cosa stia succedendo con Pedroia e Betts. La ricaduta dell’infortunio di Pedey è preoccupante nel senso che quando c’è di mezzo il ginocchio è sempre un brutto affare, considerando poi la prudenza che di solito governa questo tipo di scelte la cosa mi fa ancora più paura, non riesco a credere che i Sox abbiamo affrettato il rientro, forse addirittura nella giornata di oggi ci sarà un consulto dal medico che l’ha operato. Su Betts invece torniamo a quella che è una storica tradizione dei Sox ovvero gli infortuni di piccola entità che si prolungano all’infinito. Addirittura, se vi ricordate, di Betts ci dissero che gli avrebbero fatto saltare un paio di partite per precauzione ma che se fossero state partite decisive a settembre avrebbe giocato. Premesso che, come dico sempre, le partite di settembre contano come quelle di maggio, mi chiedo cosa sia capitato per far si che il grande Mookie sia ancora fermo, che addirittura sia finito in injured list e che siano spariti tutti gli accenni alla progettata data di rientro. L’informazione in materia latita, altra tradizione mascherata da ricerca di privacy, vi prego … diteci se dobbiamo davvero cominciare a preoccuparci.

Alcune note sul roster : buona l’idea di far fare una partenza spot a Wright, per dare un giorno di riposo extra a tutti gli altri partenti, dopo che la squadra è stata impegnata in uno stretch di partite molto complesso; se poi la partenza spot non fosse più tanto spot e l’una tantum diventasse “una semper” (i padri mi perdonino per questo latino maccheronico) non credo che piangeremmo e credo che le orecchie di Pomeranz stiano fischiando più di Concetto Lo Bello (per rimanere al calcio d’altri tempi). Altra cosuccia che ormai mi pare acclarata è che il progetto catcher “75% Vazquez – 25% Leon” sia un po’ in stand-by, direi proprio che siano tornati al 50/50, lo sviluppo di Vazquez non sembra procedere molto speditamente … pazienza … pazienza … i catcher maturano tardi, giusto comunque cavargli un po’ di pressione. A proposito di promesse … in calo drastico la produttività di Devers, speriamo veramente di non dover maledire il suo iper-accellerato percorso di apprendimento, altra frutto non commestibile del disastroso regno del Panda.

Inizia quindi un’altra settimana, coi Sox avanti di 1, anche a causa dei continui rinvii delle partite degli Yankees che, mentre scrivo queste note, hanno giocato sei volte in meno di noi. Una settimana la nostra che non presenta un calendario complicatissimo, comunque testa bassa e pedalare, il buono fatto contro gli Astros tra sabato e domenica non va vanificato da sconfitte a basso prezzo contro Tigers e White Sox.

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Il vento in poppa

Dicevo l’altra volta della vita fatta a scale, ebbene … questo è un momento dove la nostra scala porta verso l’alto, vinciamo persino quelle partite dove Cora da il classico turno di riposo a qualche titolare, turni di riposo che per altro non sembrano così necessari, per esempio in gara-3 con Toronto; fatto sta che comunque la nave dei Sox sembra avere le vele gonfiate da un fantastico vento alle spalle, vento che spinge il nostro veliero con una velocità che al momento è avvicinata da un paio di squadre, ma raggiunta da nessuno.

La sweep con Toronto è un gran risultato, voi semmai direte che non sono più i Jays potentissimi dei tempi di Bautista ed Encarnacion, ciò è anche vero, ma portarne a casa tre su tre nella division è sempre rimarchevole, perchè ci mantiene in testa con un vantaggio che sarà modesto, ma che è una piccola assicurazione per meglio affrontare il difficoltosissimo weekend a casa degli Astros, quando dovremo affrontare quella che per tutti è la miglior rotation delle Grandi Leghe.

Forse il giocatore del momento è Joe Kelly, credo che tutti noi ricordano bene il suo tragico debutto stagionale nell’Opening Game a Tampa, fece un out e beccò quattro punti; ora, due mesi dopo, quei quattro punti sono diventati cinque in totale, 1,73 di ERA, 0,77 di WHIP sono le cifre di un giocatore che ad oggi sta meritando un viaggio all’All Star Game, potrei raccontarvi che io mi aspettavo questo rendimento, ecco … se lo facessi sarei falso come una moneta da tre euro, non me lo aspettavo per nulla, sembrava un giocatore che sparava cannonate, ma delle spingarde dalla traiettoria così imprevedibile che nessuno poteva immaginare dove mai arrivasse il lancio. Per dimostrare quanto sia volubile la carriera dei rilievi, Kelly è diventato colui al quale Cora affida l’inning “pesante”, qualunque esso sia tra il sesto e l’ottavo.

Volevo tornare un attimo sulla partenza improvvisa da Boston di Hanley Ramirez, perchè c’è un aspetto davvero importante. L’altra volta scrissi che mai avremmo saputo il fautore del taglio di Hanley, beh … a meno che non ci abbiano raccontato balle abbiamo tutte le coordinate, da dichiarazione di Dombrowski colui che ha dato l’input è Cora medesimo. Non mi sembra per nulla banale la cosa, il nostro manager (che ricordo essere un rookie) si è assunto una bella responsabilità. Abituati ad un regime precedente dove c’era un manager che sembrava scansare le responsabilità più di quanto Alberto Tomba scansava i paletti dello slalom, la cosa non ha mancato di farmi accendere una lampadina. Ammetto che la mossa è pericolosa, ma mi piace che ci sia chi prende decisioni e spesso abbiamo visto che una “non-decisione” è anche peggio di una errata, non male anche che si sia accontentato il manager senza fare obiezioni, considerando che vengono buttati nel WC una quindicina di milioni di presidenti defunti. Di sicuro in questo modo si da autorità a Cora, anche sotto questo aspetto la mossa potrebbe essere positiva, di sicuro è molto coraggiosa.

Ci sarebbe poi l’ultima polemichetta lanciata dal solito Price, ma non ne ho mica voglia di parlare, ormai sono abbastanza stanco del personaggio, abbiamo il vento in poppa e parlare dell’ultimo capitolo della sfida Price vs Press è perfino noioso, è meglio pensare a JD Martinez che spara bombarde fuori dal Fenway, dei lanciatori che vanno alla grande … a proposito … io non sento tutta questa esigenza di tenere Pomeranz in rotazione, qualche alternativa l’avremmo, abbiamo poi X-Man che va, JBJ che raccoglie anche le mosche, Moreland che fa più di quanto fatto da Ramirez in tre anni e così via. Abbiamo tutto questo ed è tanto, a Houston a casa dei campioni ci serviranno tutti. Voi che dite ? Un pareggio 2-2 ci andrebbe bene ?

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L’ineguagliabile pesantezza del vertice

Si capisce perchè la stagione delle Majors sia lunga, quasi eterna, perchè il calendario comprenda un numero spaventoso di partite; la squadre salgono e scendono di forma, idem i giocatori, Porcello ti fa un mese da Cy Young, poi per due settimane viene preso a pallate; Price invece (quando non è troppo impegnato coi videogames) lancia bene, poi male, poi di nuovo bene. Un proverbio dei nostri saggi anziani diceva che “il mondo è fatto a scale, c’è che scende e c’è chi sale”, il baseball MLB è l’esemplificazione di questo antico detto. Con quel numero assurdo di partite almeno i valori hanno una valenza tecnica assoluta. La stagione dei Sox vive in questa altalena anche se, è bene dirlo subito, i nostri sono comunque i detentori ad oggi del miglior record tra tutte le 30 squadre, frutto chiaramente della partenza folle di aprile più che dell’andamento attuale, ma comunque se dobbiamo essere preoccupati noi figuriamoci cosa dovrebbero pensare quelli che al momento ci vedono la targa, da vicino o da più lontano.

Cosa servirebbe per stare al vertice, per non soffrire la pesantezza di questo stare al vertice ? Forse manca poco, veramente poco. Verrebbe da dire che servirebbe avere avversari più malleabili dei pigiamini. Vero … nel contesto di un’altra division la nostra vita sarebbe più facile, ma considerando che cambiare la geografia non è facilissimo scartiamo subito questa tesi. Se non possiamo spostare Boston un paio di fusi orari più verso ovest è bene concentrarsi sulle cose tecniche. Per esempio sul ritorno di Pedroia : chiaro … non aspettatevi ancora il Pedey modello “Laser Show”, le partite di preparazione a Pawtucket l’hanno mostrato ancora un po’ indietro; possiamo augurarci che, in un ragionevole lasso di tempo, il suo ingresso serva a solidificare una difesa che ha ballato un po’.

La difesa conta … e più che invecchio più che aumento di considerazione nei confronti dei fondamentali difensivi. L’ultima partita giocata a Tampa è l’esempio lampante, capite perchè il trio degli esterni DEVE essere Benny-JBJ-Mookie, Martinez è un giocatore fantastico, il suo ingresso a Boston è uno dei migliori che si ricordi, due mesi di una incisività nel box come rare volte ci è capitato vedere, ma alla fine capisci che è un DH fatto e finito e sarà sempre un esterno problematico, in una stagione ti potrà giocare 30 partite nell’outfield, le altre è bene che si concentri solo sul bastone, cosa che peraltro fa benissimo.

Dalla mia considerazione precedente sul trio che deve governare il nostro outfield si capisce ancora una cosa : l’importanza enorme che ha nella costruzione del team la figura di Jackie Bradley, se riesce a darci quel minimo di attacco che ci serve è un conto, se colpisce l’aria si crea uno di quei problemi che, con una reazione a catena, ne genera altri : senza di lui perdiamo di velocità nel baserunning, della solidità difensiva ne ho già parlato sopra, guadagneremmo semmai nel box, ma perdiamo in molto altri aspetti del gioco, il baseball è uno sport di equilibri e JBJ dona equilibrio, ci serve solo un modesto .230 di average, non chiediamo mica di più, siamo tutti perfettamente consapevoli che non sarà mai il nuovo Willie Mays, ma … benedetto ragazzo … dacci una mano a far si che tu possa essere il nostro esterno centro per ancora molto tempo.

Per sconfiggere la pesantezza del vertice e vivere sereni serve un’altra cosa e lo dico con sorpresa : ma vi siete accorti che il bullpen regge alla grandissima ? Diciamolo semmai a bassa voce, ma i nostri “brutti, sporchi e cattivi” alla fine hanno la seconda media ERA tra tutti i bullpen della AL. La classifica dice che davanti a noi ci sono gli Astros e subito dietro gli Yankees, poco casuamente sono le tre squadre al momento più forti dell’American League, l’enfasi che metto spesso sul bullpen nasce da questo, senza bullpen vai a stamparti contro il muro, che quelli di Houston fossero forti lo sapevamo, che gli Yanks avessero Chapman, Robertson & Co. non è una sorpresa, che i nostri potessero reggere invece questo livello di prestazioni è, almeno per me, una sorpresa enorme.

Comincia quindi un altro weekend di gioco contro una squadra intrigante come Atlanta, non più il bulldozer che era ai tempi di Glavine e Smoltz, ma un team giovane in crescita dopo parecchi anni di un rebuilding davvero laborioso, un team con alcuni tra i prospetti migliori dell’intero panorama MLB (Acuna in primis) ed alcuni veterani che ci sono storicamente ostici come Markakis, l’oriundo greco spesse volte in passato ci ha rotto le scatole e sta viaggiando a livello “chiamata All Star Game”, possiamo solo augurarci che gli dei dell’Olimpo non siano dalla sua parte, viceversa sarebbe complesso portare a casa quelle “due su tre” che sono sempre l’obiettivo primario di una squadra che deve sconfiggere la pesantezza del vertice … oddio … forse stare in coda però è più pesante, semmai Bobby V può confermarlo.

AGGIORNAMENTO : HANLEY DFA !!! Dire che sono stupito è altamente riduttivo, non so cosa pensare ! Di sicuro l’opzione per l’anno prossimo a quota 22 milioni conta in questa scelta, se il motivo è questo c’erano comunque altri modi di gestire la cosa, bastava non farlo arrivare ai turni richiesti. Non l’ho mai amato molto ed era un mese che giocava molto male, però son dell’idea che comunque ci poteva servire, per esempio anche l’anno scorso fece bene al playoff. Davvero non so cosa dire, chissà se c’è sotto qualcosa e chissà chi ha le primogenitura della scelta, garantisco che non sapremo nessuna delle due cose. Ora son curioso di vedere come Cora gestirà la cosa, ci aspettavamo che venisse tagliato Swihart, è stato tagliato Hanley, non è proprio la stessa cosa

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