Direi che ci siamo

Non sarà ancora l’ora di stappare lo champagne, ma di sicuro stasera lo mettiamo in fresco perchè berlo caldo non da molta soddisfazione. Io sono disposto ad aspettarmi tutto e nello sport ho visto tutto, ma pensare che i nostri sprechino un vantaggio di cinque partite quando ne mancano sette alla fine va contro anche la fantasia più ardita, una di quelle sere dove vai a vedere le statistiche della domenica e pensi di essere sotto una maledizione perchè leggi che nel giorno di festa sei appena un pelo sopra media .500 (13W-12L) e ti chiedi come sia possibile che la squadra giochi così male, poi vedi il punto del 4-1 e ti viene voglia di passare direttamente alla NFL, ma basta una scintilla chiamata Mookie Betts per cambiare la partita, prima con un picchione in fondo al recinto, poi con una di quelle giocata sulle basi a testa alta che ne hanno fatto uno dei giocatori più spettacolari da vedere.

Un po’ di cifre per rendere meglio l’idea, con quella di stasera i Sox hanno vinto 11 partite dopo essere stati sotto alla fine del settimo inning, nettamente i primi in questa particolare classifica, frutto di una squadra che non molla e frutto di un bullpen che ha reso molto, ma molto, ma molto di più di quanto fosse stato lecito attendersi a marzo. Inoltre sono 14W-3L dal 5 settembre, quando c’è stato da dare il colpo di reni direi che il colpo di reni è venuto. In rete ho trovato un altro conteggio, ovvero che con con questa stagione fanno 13 campionati degli ultimi 20 nei quali i Sox hanno raggiunto o superato le 90 vittorie; in questo lungo intervallo di tempo, direi un paio di generazioni di giocatori, si contano davvero poche annate da buttare nel cestino e questo è un grosso merito per una dirigenza che non sarà composta da simpaticoni, ma ha saputo cambiare l’esistenza di una franchigia che una volta era più simile al Circo Barnum che ad una organizzazione sportiva vincente; i ventenni faranno fatica a rendersene conto, ma i Sox prima di Duquette e di Epstein erano proprio questo : un circo.

Nei prossimi giorni comincerò a buttar giù qualcosa sui playoffs, specialmente sulla composizione del roster, visto che c’è tanto da dire e tanto da discutere, io qualche idea la sto maturando, vedremo se c’azzecco. Per oggi basta così, chissà se l’attuale inquilino della Casa Bianca troverà da eccepire anche sul baseball, dopo averlo fatto sul basket e sul football e farà giocare i playoffs in un clima accettabile. Visto che questo è un sito sportivo non mi va di commentare uno che giustifica i suprematisti, ma io mando avanti questo sito anche perchè ho sempre voluto bene all’America, quell’America che col Piano Marshall diede da mangiare ai nostri nonni, quell’America che pur con mille contraddizioni ha dato al mondo JFK e Martin Luther King, il paese da cui sono usciti Ernest Hemingway e Jack Kerouac. Da un po’ di tempo voler bene all’America è diventato davvero complesso … anche per me

Share

La volata finale

Dopo l’ultimo giorno di riposo siamo pronti per la volata finale, dieci partite in dieci giorni che diranno se i Red Sox o gli Yankees raggiungeranno la corona dell’AL East, sempre con quelle tre partite di vantaggio che sono cuscinetto rassicurante fino ad un certo punto. In molti di noi hanno passato gli ultimi giorni a compilare tabelle, per vedere quante vittorie possano servire per essere sicuri, se vogliamo limitarci alla matematica la risposta è ovviamente otto e considerando il nostro calendario non semplicissimo non credo che sia un traguardo facilmente raggiungibile.

Chiaro che dobbiamo anche guardare cosa fanno dalle parti del Bronx, nell’ultima settimana gli Yankees sembrano un po’ più in palla rispetto ai nostri, parecchie vittorie franche mentre noi stiamo battendo il record mondiale di partite vinte con un enorme patema d’animo. Ma una vittoria è una vittoria e non è nemmeno detto che giocare con una squadra in lotta per un traguardo sia poi più complicato che giocare con una squadra ormai fuori gioco, basta vedere la facile sweep ottenuta dai nostri avversari contro i Twins che battagliano per la wild card.

In quali condizioni arrivano i nostri alla volata ? Secondo me non siamo messi male, per esempio stiamo vedendo un Mookie Betts che dopo un’annata in chiaroscuro sembra arrivare in fondo in formissima, come un bel .945 di OPS in settembre è lì a testimoniare. Il monte di lancio è solido ed anche l’addizione di Price nel bullpen non mi pare una brutta idea, vista la sua prevedibile scarsa tenuta dopo gli infortuni e visto che il reparto rilievi mancini non è che poi fosse così fornito, uno mi può dire che mettere uno con quello stipendio nel bullpen è una follia ma per quest’anno non credo si possa ottenere di più. Ci sarà da fare un bel po’ di discorsi sul roster da 25 che verrà presentato per il playoff, ma abbiamo tempo per parlarne.

Intanto mi concentro sul presente, che per questo weekend significa un’inusuale trasferta a Cincinnati, affrontare una partita di Interlega nel pieno di una pennant race è una cosa strana che mi piace pochino, perchè leva pathos; ma è il frutto un po’ avariato del riallineamento delle division quando sia la National che l’American sono state portate a 15 squadre. Fino all’anno scorso le partite sui campi di National League erano un piccolo incubo, visto che spesso finiva fuori Ortiz, quest’anno sembra tutto più facile, se vogliamo essere cattivi possiamo dire che è tutto l’anno che giochiamo senza DH, farlo per un weekend in più non sembra un problema.

10 alla fine fratelli, 8 di magic number, da stasera si comincia ufficialmente a guardare due partite contemporaneamente, un po’ si tifa ed un po’ si gufa, non è mica un reato … giusto ?

Share

Primi senza gioia

Non ci possiamo fare nulla, ma questa edizione 2017 dei Red Sox non accende la fantasia. La cosa buffa è che questa cosa sembra valida sia nei macro-numeri (leggasi indici di ascolto deludenti su NESN), sia nel nostro micro-micro-micro cosmo di questo blog dove leggo che c’è chi lava i piatti durante la partita dando uno sguardo sul play-by-play o dove il sottoscritto, che dovrebbe in teoria guardare le partite per evitare di scrivere vaccate in questo blog, invece preso dal nervoso spegne il PC all’ennesima boiata di Farrell e si mette a guardare la finale dell’Eurobasket tra Slovenia e Serbia. Chi si sarebbe messo a lavare i piatti durante i match nel 2013 ? Nessuno di noi ed altrettanto nessuno di noi si sarebbe messo a guardare un altro sport al posto dei Sox in lotta per il pennant.

Ovviamente ci manca tanto Big Papi … ed anzi ci manca più ora che ad aprile, nel senso che è servito l’anno per farci capire l’impatto che ha avuto quell’uomo su ogni aspetto della vita di questa franchigia. Qualcuno nella bacheca, per ribadire a tutti noi la leadership nulla che emana Farrell, ricordò l’arringa che Papi fece alla squadra in gara-4 a St.Louis in quelle magiche World Series che ben ricordiamo. David Ross ovvero un veteranissimo di mille battaglie disse : “eravamo scolaretti che ascoltavamo il maestro”. Ora senza il maestro sembra che gli scolaretti abbiano perso la bussola e non si vede all’orizzonte chi possa prendere il posto del nostro amato decente, anzi verrebbe da dire che la scuola sia stata abbandonata e manca perfino un buon bidello; con questa mancanza si spiega una prova assolutamente amorfa e squallida come la gara-3 a Tampa.

Comunque essere primi senza gioia è sempre meglio che essere secondi, dove detto tra noi la gioia sarebbe ancora minore. Se c’è chi dice che i Sox non sembrano un team in lotta playoffs, io non posso che essere d’accordo ed in questo la gara-3 a Tampa è uno spaccato magnifico di tutto quello che non avremmo voluto vedere e non so se sia stato peggio la partita molto “sloppy” o l’ennesimo pitcher lasciato sul monte a beccarsi i punti decisivi, cosa questa che proprio non riusciamo ad evitare. La cosa che più mi lascia sconcertato è che di casi come questi ormai ne contiamo moltissimi eppure il nostro manager continua a perseverare, mi torna in mente il mio mentore che sosteneva che i pitcher in realtà non capissero poi molto del gioco (lanciatori di tutto il mondo … scusatemi !!!) ed in effetti Farrell (ex-pitcher) sembra un apprendista stregone. Lasciare i pitcher a cuocersi è sempre una cavolata, diventa una doppia cavolata a settembre coi roster portati a 40 uomini.

Avanti pure così … -13 alla fine ed ancora quelle tre vittorie di vantaggio … ma nonostante la classifica così stretta voi vi sentite così eccitati per la pennant race ? Io mica tanto

Share

Grazie a Dio non è domenica

L’altra sera, durante la tristissima gara-3 di domenica al Fenway, mi chiedevo anch’io come fosse possibile che nel giorno di festa i Sox giocassero spesso delle partite di una insipienza unica, oltretutto è il giorno nel quale Farrell decide spesso di dare il classico “day-off” a chi ritiene ne abbia bisogno, così spesso di domenica si vedono dei lineup alquanto bizzarri. Perché tutto questo di domenica ? Forse ho una risposta … ovviamente i match domenicali hanno un numero maggiore di bambini sulle tribune, dato che sono quasi sempre partite pomeridiane, così perdendo spesso i ragazzini si temprano, forgiano il carattere, dato che essere tifoso dei Sox è stato spesso più una maledizione che un bene; quindi giocando questa serie contro gli Athletics a metà settimana non dovremmo correre questo rischio, dovremmo vedere una formazione pensata e non affidata ad un lancio di dadi, anche perché la situazione continua a rimanere ingarbugliata.

E’ già … nel Bronx non sembrano mica averne voglia di lasciarci vincere la division, continuano a darci dentro e a 19 partite dalla fine il nostro vantaggio resta di sole tre partite, che è meglio di niente ma non è mica abbastanza per farci dormire tranquilli. Proprio per questo mi resta nebuloso il senso di dare dei day-off a destra ed a sinistra; che certi giocatori dopo 140 partite possano essere stanchi è normale, ma alla vigilia di un lunedì dove non si giocava mi chiedo se sia poi così necessario indebolire ulteriormente un lineup che già è abbastanza inconsistente di suo; pensiamo di ottenere dei vantaggi contro Oakland ? I giocatori non impiegati hanno guadagnato un vantaggio nell’immediato ? Resto abbastanza perplesso, il baseball non è certo lo sport del “tutto e subito” come invece può esserlo la NFL dove si giocano sedici partite in tutto, ma il senso dell’urgenza in questo finale dovrebbe essere chiaro, questa squadra se finisce al Wild Card Game non credo possa avere una vita lunga. Dovrebbe essere ben presente a tutti.

Volevo fare poi un discorso di carattere generale, che mi è venuto in mente leggendo dei Nationals che stanno già festeggiando il titolo divisionale. Titolo meritato senza dubbio, ma enormemente favorito dal fatto di essere in una division con quattro squadre molto deboli. Ogni tanto viene fuori il ritornello se non sia il caso di cambiare la compilazione del calendario, che oggi prevede 18/19 partite contro le rivali divisionali e solo due serie con le squadre delle altre division della stessa lega. Fatemelo dire … sarebbe ora. Chiaro che gli scontri delle “rivalries” siano più appetibili, provate a chiedervi se NESN abbia indici di ascolto maggiori quanto trasmette Red Sox-Yankees o Red Sox-Mariners, ma in questa maniera si rischiano delle ingiustizie palesi, come quella che vedrà gli Arizona Diamondbacks giocare la Wild Card perché in quella division ci sono i Dodgers (fortissimi) e i Rockies (tosti), mentre i Nationals hanno giocato metà delle partite contro Braves, Mets, Phillies e Marlins. Chiaro che arrivando ad un calendario equilibrato si giocherebbero molte più partite in un fuso orario differente dal tuo … e questo è un problema in un paese delle dimensioni degli USA, però è anche vero che fino ai primi anni ’90 lo si faceva … e non ricordo che i giocatori dell’epoca si suicidassero per la cosa. Diciamo che si pesterebbero un po’ i calli alle TV (vedi sopra) ed oggi il potere dei media è totale, quindi … credo che anche stavolta resterà un progetto campato in aria.

Colgo l’accenno fatto prima agli Arizona D-Backs per l’ultimo tema del giorno. Rischiamo di rimpiangere come non mai il fatto che Torey Lovullo sia partito per il caldo di Phoenix. Anzitutto il soggetto si dimostra di prima fascia, basta confrontare quelli che erano i pronostici di febbraio sui serpentelli dell’Arizona con ciò che stanno ottenendo, aiutato poi da uno staff dove abbondano i transfughi dal Massachusetts. Perché ho tirato fuori questo ? Perché si comincia a leggere sempre più che Farrell abbia fatto il suo tempo, che con la sua non-gestione del caso Apple Watch : “sapevo che cercavamo di leggere i segnali ma non sapevo come” si sia scavato la fossa sotto i piedi ed in alto loco si cominci ad essere stanchi di avere uno coi gradi di generale ma che agisce come un caporale. Sull’Applegate ho già detto ciò che penso, o racconta balle o è lo zerbino del dugout, se non è lui che deve sapere come e quando succedono queste cose ditemi chi è che lo deve sapere : mia madre ? Il mio capufficio ? Certo che se al termine della stagione dovessimo cercarci un nuovo manager dopo aver confermato Farrell un anno prima, facendo andar via Lovullo, a me girerebbero le balle in maniera vorticosa. Anche perché si rischierebbe di cadere in uno yes-man di Dombrowski, quando invece l’anno scorso avevamo l’opportunità di ingaggiare uno che si dimostra sempre più uno coi controfiocchi.

Questo è tutto per oggi … teniamo botta ancora per un po’ e speriamo di beccare questa post-season. La Tribù ha sorpassato Houston ed oggi il playoff ci vedrebbe in Texas. A proposito : qual’è l’ultima squadra ad aver battuto Cleveland ? Eh eh eh eh …

Share

Ma compratevi un vero orologio …

Io credo che i Red Sox meritino una sanzione per l’Applegate; per il fatto che hanno tentato di rubare i segnali del catcher ? No … è una cosa che vedo da più di trent’anni. Lo meritano perchè usano apparati elettronici nel dugout ? Ma chissenefrega. Noooo … meritano una punizione, di quale entità lo lascio dire a voi, perchè con questa storiella si dimostrano dei pirla diplomati. Se esistesse il Premio Nobel della pirlaggine i nostri sarebbero già diretti verso Stoccolma per ricevere l’ambito premio dal Re di Svezia. Per cercare un dubbio e difficile vantaggio rischi di farti ricoprire di cacca, è questo che mi fa incazzare di tutto questa storiella.

Non mi importa una cippa se ci sarà una sanzione pecuniaria o se verrà tolto qualche diritto di chiamata al prossimo draft, è la stupidità del gesto che mi manda in bestia, tra parentesi la cosa mi fa anche considerare di più un dubbio che già avevo molto chiaro : che i Red Sox siano senza una guida, che siano come un treno col macchinista pesantemente addormentato. Prendo per buona la verità ufficiale che ci è stata propinata ovvero che John Farrell fosse completamente all’oscuro della cosa. Quindi un paio di giocatori, anzi un paio dei veterani si inventano questa cosa in combutta con un trainer ed il manager non si accorge del giochino nel dug-out. Per bene che vada si può dire che il manager abbia perso completamente il controllo del team, ben peggio del caso “pollo fritto” che fu la causa ufficiale del siluramento di Francona; se invece crediamo che Farrell abbia chiuso gli occhi come la proverbiale scimmietta che non parlava, non vedeva e non sentiva è anche peggio, denoterebbe una certa pusillanimità che non è certo la dote che vorreste vedere in un manager di una squadra dove devi maneggiare un bel numero di giocatori dalla personalità decisamente ingombrante.

Intanto, mentre rinnovo il mio consiglio ai Red Sox di comprare dei bei orologi classici anzichè quella robetta “Made in Cupertino”, è andata avanti la nostra stagione ed almeno abbiamo evitato di perdere la serie contro una delle più mediocri versioni dei Blue Jays da anni a questa parte. Sia fatta lode verso Fister, che arrivato semplicemente per tappare un buco momentaneo, sta giocando come erano anni che non gli capitava. E’ bastato un inning produttivo in attacco per chiudere la pratica e per tenere gli Yanks ad una certa distanza. Non vorrei peccare di eccessivo ottimismo, ma davvero c’è da domandarsi quale potrebbe essere la rotation dei Sox in un playoff. Fister o la stralunatissimo Porcello di questi tempi ? Tra parentesi si stanno cominciando a delineare gli accoppiamenti e se i Sox dovessero vincere la division ricascherebbero al 99% tra le braccia di Francona che sta guidando la Tribù ad un record molto migliore del nostro e che sta arrivando alla fase che conta in una condizione di forma semplicemente strepitosa. Diciamo che con la Tribù che impazza e con gli Astros che si dimostrano più forti anche degli uragani non giocheremmo certo coi favori del pronostico … ma ce ne occuperemo ad ottobre, se mai ottobre sarà.

Share

Forma calante

Verrebbe da dire che è un bene che per quest’anno le partite contro gli Yankees siano terminate. Nelle 19 partite contro di loro i nostri hanno battuto un ragguardevole .196 ed in questa serie finale da 4 partite coi corridori in posizione punto si è assommato un eccellente 1/26 nel box; con cifre simili abbiamo raccolto anche troppo portando a casa 8 partite contro i Pijamas, quindi facciamoci piacere il fatto che tutto sommato siamo ancora avanti di 3 partite e mezzo e consoliamoci col calendario che da qui alla fine non sembra insormontabile … anche se questa squadra, anzichè andare in crescendo di forma, sembra si stia spegnendo pian piano come una candela alla quale viene a mancare l’ossigeno.

Direi che ormai possiamo rassegnarci al fatto che questa squadra sia debole nel box in maniera congenita, proprio per questo dovremmo cercare di spremere il massimo dalle risorse che abbiamo, invece si vedono le stesse problematiche ormai trite e ritrite, discorsi tirati fuori mille volte, sprechiamo troppo sulle basi per esempio. Aggiungete che segnando pochissimo dovremmo fare tutto il possibile per subirne il meno possibile, questo concetto invece non sembra albergare nella mente del nostro manager che continua a lasciare fuori i lanciatori troppo col risultato che beccano punti “gratis” dal centesimo lancio in poi, è successo a Pomeranz (e lì eravamo ancora 1-1) ed in un certo senso anche a Sale a cui dovevano essere risparmiati dei lanci inutili in una partita che era ormai andata.

Ovviamente chiedersi le motivazioni del calo di forma, sembra di rivivere l’ultima settimana della regular season 2016 e il playoff, è assolutamente legittimo ed anzi mi sarei aspettato che questo tema emergesse durante la rituale conferenza stampa post-partita. Abbiamo vissuto una prima parte di agosto fantastica, ma i motivi erano la straordinaria “scarica elettrica” fornita da Devers e Nunez; ora, coi due giocatori tornati sulla terra come lecito attendersi, siamo fermi come un palo della luce, per fare un punto occorre che gli avversari ce lo porgano altrimenti è gara dura. Per esempio mi chiedo se, come è stato fatto giustamente per Bogaerts, non sia anche il caso di fermare per qualche giorno anche Betts, un Mookie lontano partente del giocatore scientifico nello swing; voi potete anche eccepire su questi riposi che chiedo e la vostra obiezione sarebbe fondata, ma anche insistere su giocatori in difficoltà non credo sia una gran politica.

Speriamo quindi che Toronto sia una boccata di ossigeno, come capitato anche altre volte in questa stagione; certo che poi quando finirà questa stagione bisognerà interrogarsi su questa squadra e soprattutto su questa guida tecnica. La risposta a questo slump, che ormai dura dallo spring training, non credo posso essere nemmeno Giancarlo Stanton, come richiesto a gran vice da un patetico Nick Cafardo sul Globe di due giorni fa; son sempre più convinto che il problema di questa squadra non sia la mancanza del primo violino, ma il fatto che molti rendano molto meno di ciò che possono; anche un Big Papi avrebbe avuto problemi, nel senso che gli avversari gli avrebbero dato spesso e volentieri quattro balls per poi giocarsi l’innocuo giocatore successivo. Serve uno sforzo di squadra, di tempo non ne resta moltissimo.

Share

Di nuovo in pista

Ho passato il pomeriggio a vedere tutte le sintesi dei Sox dal 5 agosto ad oggi, appena sbarcato all’aeroporto. Una vera overdose di baseball per cercare di capirci qualcosa dopo una assoluta pausa per ferie. Butto giù un po’ di getto le mie impressioni generali, nell’attesa dell’importantissima serie contro gli Yankees, che finalmente potrò guardare come Dio comanda.

  • Per chi non se lo ricordasse stiamo giocando da un pezzo senza Price, Pedroia e da qualche giorno anche senza JBJ. Una volta tanto va dato merito all’acquisto di due ottimi “tappabuchi”, detto senza offesa, come Nunez e Davis. Il secondo specialmente è sempre stato per noi una spina nel fianco, per Nunez non possiamo che esprimere soddisfazione per il suo rendimento. Se c’è una cosa che questa squadra ha sono proprio dei comprimari che sanno dare una mano.
  • Se prendete la classifica dei fuoricampisti vedrete che ci sono 58 giocatori ad aver segnato almeno 22 HR, nessuno di questi veste la casacca dei Sox. Che ci manchi il goleador mi pare ovvio, abbiamo una cooperativa che contribuisce alla causa. Un bene o un male ? Oddio … per un decennio abbondante il boss lo avevamo e qualcosina con lui si è vinto, è vero però che abbiamo esempi che sia possibile portare a casa il massimo trofeo anche senza il grosso bastone, non bisogna nemmeno andare troppo indietro nel tempo, basta ricordarsi dei Royals di un paio d’anni fa. Non lo so … forse la mia concezione di baseball è un po’ indietro coi tempi, io sono cresciuto in un mondo dove il n.3 ed il n.4 del lineup erano lì per cacciare dei picchioni ed un po’ sento la mancanza di ciò, però se mi si dice che è meglio averne 4 o 5 attorno ai 20 HR posso anche provare di crederci.
  • Si dice in giro che Sale sia stanco, vedendo l’ultima partita a Toronto non parrebbe ma la chiacchera gira. Calma calma calma … non lasciamo coinvolgerci troppo dalla partita con gli Indians, squadra che ha sempre subito anche quando era a Chicago. I lanciatori sono davvero una razza strana. Vi faccio anche un esempio nostrano : per anni Fabio Betto è stato uno dei migliori, se non il migliore, tra i pitcher del nostro campionato; quando andava a Grosseto però beccava spesso e volentieri delle cannonate. Non c’era un motivo preciso, era così e basta. Il rapporto tra Sale e gli Indians sembra procedere sulla stessa traccia, in funzione del probabile playoff contro la Tribù mi chiedo se ci sia da preoccuparsi.
  • Chi invece mi preoccupa da subito è Bogaerts, che da luglio batte davvero poco ed ha commesso qualche errore in difesa. Mi preoccupa perchè è già successo negli anni precedenti che sia partito a cannone per poi finire in evidente carenza di energie. Provare negli anni prossimi di cambiare un attimo la preparazione potrebbe essere un’idea. Visto che Pedroia è quasi pronto per tornare in trincea, si potrebbe anche dare qualche turno extra di stop all’antillano, c’è il rischio di mandarlo fuori ritmo, ma onestamente è un rischio che credo valga la pena correre, ricordiamoci inoltre che c’è Holt
  • Uno dei giocatori cardine di questo agosto che mi sono perso è Devers. Non giriamoci attorno : abbiamo giocato un sacco di tempo senza terza base ed abbiamo pagato caro la scelta, la disperazione ci ha fatto buttare il bimbo nella contesa e lui ha risposto con una calma che mi ha sconvolto; un paio di highlights : il triplo gioco quando si accorge della possibilità della cosa e va a toccare la base anzichè fare il pronosticabile tiro verso la seconda ed ovviamente il fuoricampo al nono contro Chapman. La faccia che fa Aroldo non è male
  • Si comincia a mormorare che Price sia disponibile … per lo spring training 2018. Mah … è vero che l’assenza non la stiamo sentendo più di tanto, ma è altrettanto vero che per la corsa al titolo divisionale lo avrei voluto avere perchè è un contesto nel quale ha sempre reso molto … poi ai playoffs è tutto un altro discorso. Diciamo che potrebbe andare meglio.

Al momento bene così … the blogger is back in the business nella serata di Yankees vs Red Sox … cosa posso volere di più ?

Share

Fosse la volta buona …

Sogno o son desto ? E’ il caldo spaventoso della Valpadana che mi sta dando alla testa o ho visto un attacco redivivo produrre punti ? Nessun miraggio prodotto dalla calura; nessuna visione mistica, semplicemente baseball. Quel baseball offensivo che questa squadra può e deve dare e che fino ad ora non ha dato. Mi piacere credere ad una cosa : che la sveglia sia stata rappresentata dalla faccia da bambino di Rafael Devers, che guardandolo in viso dimostra anche meno degli anni che ha, ma che col bastone in mano si permette già di fare gli homerun in campo opposto come in gara-1 col le calzette pallide. Spero solo che non perda l’innocenza e se vogliamo essere cattivi possiamo anche sperare che lui e Nunez (un altro che è partito in quarta) non ascoltino i consigli di Chili Davis, visto gli effetti che fanno sui compagni di squadra.

Poi è chiaro che il ranocchio non si è trasformato in principe, restano ancora dei tratti che ricordano un rospaccio, Porcello è veramente in difficoltà, i 26 HR subiti sono davvero troppi. C’è però una morale in tutta questa storia : l’anno scorso ci fu un duello all’ultimo sangue per il Cy Young Award tra Porcello e Verlander, con corposa razione di polemiche dopo la vittoria del nostro. Ora abbiamo Porcello che se la gioca per il poco titolo ambito titolo di pitcher con più “stamponi” presi e Verlander è stato proposto in mille trade dai Tigers ma nessuno s’è voluto accollare il rischio di ingaggiarlo visto anche lo stipendio robusto. Son bastati pochi mesi perchè lo zenit diventasse il nadir, perchè i primi della classe diventassero dei somari ripetenti. Ci rendiamo conto di quanto sia difficile in questo mondo competere al massimo livello ? Se fossero stati nel loro “contract year” probabilmente avrebbero spuntato dei contratti “Price style” e chi li avesse ingaggiati ora subirebbe insulti, richieste di dimissione per il GM … e così via. Tutto alla fine torna alla solita domanda alla quale però non sono ancora stato in grado di trovare una risposta valida : “il lavoro di un GM, di una franchigia, deve essere giudicato col senno di prima o col senno di poi ? ” L’ipotetico compratore di Porcello e Verlander avrebbe ottenuto degli elogi a dicembre ed ora quegli stessi che lo incensavano lo avrebbero riempito di contumelie. Un mondo difficile …

E’ difficile il mondo anche quando si corre sulle basi. Sapete qual’è la squadra ad aver avuto più out sui corridori ? Ovviamente i Red Sox. Le cause sono molteplici : da un lato Butterfield mi sembra sempre osare un po’ troppo, dall’altro c’è anche quell’anarchia che ormai non viene taciuta che incide, un po’ è anche la difficoltà a fare punti che porta a forzare il gioco. Se tornassimo a battere un po’ di più, forse vedremmo qualche corsa senza senso in meno sulle basi, a me rischiare piace ma sono anche onesto ad ammettere quando il rischio diventa un suicidio, noi siamo pericolosamente vicini a quel limite.

E’ arrivato anche il momento di chiudere per un po’ il blog, come anche gli anni scorsi il sottoscritto è pronto a chiudere lo zaino e a tornare ad esplorare il mondo. Non ho la più pallida idea, in questo agosto, quanto potrò guardare i Sox e quando potrò aggiornare il blog. Fate i bravi mi raccomando e passate un agosto il più possibile sereno e cercate sempre di tenere la discussione in toni garbati e spiritosi come fate quasi sempre. Ieri son tornato a dover cancellare un commento : non vi nascondo che è una cosa che odio fare, ma mi piace la sana discussione da bar, non quella da curva degli ultrà.

Share

Considerazioni post-mercato

Finita la danza del mercato è il momento di fare qualche considerazione sparsa; butto giù di getto quel che penso.

  • Parliamoci chiaro, Reed mi sembra una acquisizione di quelle buone, il giocatore è due anni che ai Mets sta facendo più che bene; prima come setup ed ora anche come closer sostituendo l’infortunato Familia. Se qui da noi sarà un flop come altri rilievi presi dalla National League in un passato recente allora dobbiamo davvero considerare come prepariamo i lanciatori, come li alleniamo. Diciamo che l’ottavo inning dovrebbe essere il suo ed anche fare il closer nelle emergenze non dovrebbe essere un problema.
  • Nell’affare Reed c’è comunque una cosa che non mi piace : tanto per cambiare penso che la contropartita sia stata eccessiva. Puntualizziamo subito che Reed a fine anno sarà free-agent, nella bacheca ci si chiedeva se potrà restare anche dopo. Possibile, ma i Sox non avranno nessun diritto di prelazione o simile, Reed potrà ricevere offerte da qualsiasi franchigia e scegliere quella che più gli aggrada. Quindi per un paio di mesi di Reed abbiamo ceduto tre giocatori, io ho visto giocare solo Callahan durante lo scorso spring training e non mi era sembrato proprio male ed anzi durante la scorsa primavera parve quasi possibile che potesse entrare in prima squadra e comunque era pronto per debuttare in Grande Lega. Se lo farà sarà nel Queens, ripeto … per due mesi di Reed mi pare decisamente troppo
  • Il panorama della division è ovviamente cambiato con gli acquisti degli Yankees, se vogliamo possiamo mettere sulla bilancia la nostra trade con quella per Gray, tenete anzitutto a mente che Gray diventerà free agent solo dopo la stagione 2019. Se per un partente del genere, che può davvero diventare uno dei top sempre ammesso non lo sia già, gli Yankees cedono prospetti molto promettenti (più di quelli ceduti da noi) ma anche in due casi su tre molto rotti, allora davvero non capisco gli scambi 3-o-4-contro-1 che sono lo standard di Dombrowski quando si tratta di andare a prendere qualsiasi rilievo
  • Partenza davvero positiva nella carriera bostoniana di Nunez che rischia anche di giocare più di quello che era lecito pensare dato che i malanni al ginocchio di Pedroia continuano; visto che in terza base c’è un ragazzino coi brufoli che col bastone sembra molto bravino penso che Nunez girerà parecchio nel diamante, sostituendo Pedroia ma anche l’inguardabile Bogaerts di questi ultimi tempi; cosa stia capitando al nostro interbase antillano solo l’Onnipotente lo sa, che batta poco lo posso anche capire dato che è in numerosa compagnia, che però cominci a bucare anche in difesa davvero faccio fatica a digerirlo.
  • Siamo ora sfavoriti rispetto agli Yankees ? Calma un passo, io continuo a credere che dipenda anzitutto dai nostri, se si continua a giocare in questo modo a raglio d’asino ovviamente sarà dura anche arrivare alla wild card. Ma i Sox sanno giocare meglio di così, se saranno capaci di tornare ad essere quelli che sappiamo possono essere allora le chances continuano ad esserci, Gray o non Gray.

 

 

Share

E se tornassimo a parlare di baseball ?

I Red Sox stanno cedendo terreno giorno dopo giorno, la squadra fa acqua da tutte le parti e credo che nessuno possa non accorgersene, abbiamo giocatori conclamati che offrono un rendimento da campionato parrocchiale, un attacco che in blocco sta offrendo un rendimento che passerà alla storia data la sua insipienza … c’è un però. Sembra che interessi poco, c’è un altro tema che monopolizza le pagine on-line dei giornali americani ed io non riesco a capacitarmene; leggendo direi che le sorti dei Sox, anzi le sorti del mondo intero dipendano da Price e dalla lotta che ha ingaggiato con la stampa bostoniana.

A me sembra di sognare, ieri m’è capitato di trovare la notiziola che un luglio così orrendo in attacco i Sox non lo avevano dal 1925, pensate … a Boston non assistevano ad una penuria simile da quando imperava il proibizionismo ed a Chicago dettava legge Al Capone, non Theo Epstein. In un quadro che sta diventando imbarazzante in una maniera epocale abbiamo invece dovuto leggere metri e metri di articoli dove ci si chiedeva perchè Price non avesse chiesto scusa ad Eckersley, dove ci si lamentava della mancanza di polso di Farrell nel caso (come se fosse questa l’occasione dove lo ha dimostrato) e così via … ma invece non era meglio andare a chiedere al simpatico batting coach Chili Davis se aveva qualcosa da dire visto che il reparto di sua competenza sta dando una prova ridicola ?

Sia chiaro, è giusto commentare anche quello che avviene nel contesto non propriamente tecnico che circonda la squadra, anch’io ne ho parlato, tre righe nel pezzo scorso, ma nel momento attuale le grane di Price (che pure non sembra una persona molto gradevole) meritano tre righe in tutto in un pezzo. Attualmente i Sox sono come un malato che ha un raffreddore ed una violentissima infezione di peste bubbonica, possiamo simboleggiare la guerra di Price come il raffreddore e l’orrendo livello di gioco dei Sox come la peste. Io francamente mi occuperei prima della peste che del raffreddore, ma evidentemente il giornalismo moderno ha regole diverse.

Andiamo al campo che è meglio : same old song, anche gara-1 coi lanciatissimi Royals ha mostrato la stessa identica traccia, un attacco che produce pochissimo, assolutamente non abbastanza per reggere un Porcello comunque con qualche difficoltà, ma che comunque ha concetto 4 punti mica 40, a baseball si potrebbe anche vincere 5-4, ma oggi aspettarsi che i Sox facciano 5 punti è come aspettarsi che Kate Upton molli Verlander per mettersi col sottoscritto. L’unica nota lieta degli ultimi gironi è Devers che si conferma davvero una grande speranza per il nostro futuro e han fatto bene a tenerlo in squadra nonostante l’arrivo di Nunez; se saremo in grado di non caricarlo di attese eccessive il ragazzo potrà imparare qualcosa, anche se penso che arrivare in un contesto più tranquillo rispetto ai Sox 2017 sarebbe stato meglio, comunque non aveva senso tenere Marrero che sappiamo benissimo che non farà certo parte del nostro futuro.

Siamo nei giorni decisivi del mercato e ci si chiede se i nostri piano cambieranno anche a fronte delle notizie dell’ultimora come l’infortunio di Price, parrebbe di no, forse e sottolineo forse non si cercherà nemmeno il rilievo che si auspicava, grazie anche alla crescita che sta avendo Workman che, dopo annate difficili zeppe di infortuni, sta tornando ad un rendimento davvero buono. Quindi, se non ci saranno sorprese abbastanza impronosticabili, non andremo certo a caccia di Darvish o di Sonny Gray per sostituire Price, nonostante l’assenza del chiaccherato mancino sia ancora di durata imprecisata. E’ un bene questa immobilità ? Mi verrebbe da dire che non è un bene e nemmeno un male, ribadisco semplicemente che non abbiamo gli asset (leggi prospetti) che possano interessare le squadre come Rangers e A’s che si apprestano a vendere degli assi. Che ci piaccia o meno …

Pensiamo al resto, mi sa che siamo arrivati al punto che più che un batting coach serva un mental coach, perchè sperare che una squadra che è quasi senza guida o con una guida molto debole possa reagire è davvero difficile. E la sensazione che il manager vero avesse il nr. 34 è sempre più reale, ed ora che il nr. 34 non c’è più non c’è chi possa scuotere questa squadra che non sa proprio più dove andare a sbattere la testa. Fino a ieri sera ci cullavamo almeno col fatto che eravamo in testa alla division, da ieri sera non abbiamo neanche questa possibilità, serve una sveglia … ORA !!!

 

Share