The Prospect Skeptic

Ovviamente il titolo non l’ho inventato io, è una definizione data a Dave Dombrowski da Jeff Passan, ottimo columnist che potete legger per esempio su Yahoo Sport. Lo scettico sui prospetti è una definizione che DD si porta dietro da parecchio tempo e che ieri sera ha ricevuto una conferma supplementare, se mai serviva una conferma. Con la trade che porta al Fenway Drew Pomeranz in cambio del talentuoso 18-enne Anderson Espinoza, il nostro deus ex machina conferma la sua storia e ci fa anche capire che ha ricevuto dalla proprietà delle direttive ben precise, siamo in “win now mode”. Come in tutte le trades ci sono tre aspetti da analizzare : 1) cosa entra 2) cosa esce 3) la politica che ci sta dietro

  1. Drew Pomeranz, sotto un certo aspetto, è un rinforzo imprevisto; nel senso che fino a tre mesi fa manco lo potevamo considerare un partente, gli Athletics lo avevano provato come starter per poi dirottarlo full-time nel bullpen. Arrivato a San Diego ha letteralmente pregato il front-office di dargli un ruolo da partente e visto che i Padres avevano scarsa profondità nel ruolo ed ambizioni non elevatissime hanno accondisceso. Il risultato è stato quello che negli USA viene definito un breakout year, ovvero una stagione fantastica col giocatore che sembra aver fatto un salto di qualità. Ora il problema è se il salto di qualità è per sempre o è quello che dalle mie parti si chiama “l’anno del miracolato”. Risposta impossibile da dare oggi, certamente avremo tempo per valutarlo perchè non abbiamo preso un “two months rent”, abbiamo un giocatore che avremo sotto controllo anche per il 2017 e 2018. Aspetti che mi lasciano perplessi : il Petco Park di S.Diego è notoriamente amico dei pitchers, il Fenway certamente no. Pomeranz ha una BABIP molto bassa, se si dovesse riequilibrare come sostengono i sabermetrici, potremmo avere dei problemi. Invece mi piace assai che si sia preso un giocatore in crescita, non avevo molta voglia di vedere il classico pluriveterano che dopo poco ci saluta e se ne va; se non altro abbiamo provato di costruire qualcosa che vada a coprire questi anni di buco tra l’oggi ed un possibile arrivo in prima squadra dei vari Groome, Kopech, etc.;
  2. Se ne va quindi Anderson Espinoza, certuni potrebbero dire che non possiamo fare troppi pensieri cattivi per la partenza di un ragazzo 18-enne, che fino ad ora ha lanciato a Greenville in Singolo A e che se tutto va bene arriverà nella Majors nel 2019 o giù di lì. Però questo, che ovviamente non ho mai visto lanciare, viene dato da tutti come uno forte forte forte, Dombrowski dice apertamente che aveva proposto altre contropartite ai Padres, ma loro hanno fatto chiaramente capire che “o lui o salta tutto”. Vi confermo che tratterò quello che ci sta dietro a questa trade nel punto successivo, fatemi solo dire che non penso che siano tutti impazziti se avevano messo questo ragazzo imberbe al posto n.3 della classifica dei nostri prospetti di dietro solo a Moncada e Benintendi. Non lo so …
  3. La politica è facile da capire, si vuole raccogliere il massimo possibile quest’anno. Mi potreste dire che io non sono mai contento : dico da tempo che non abbiamo una rotation all’altezza e poi quando si tentano dei correttivi mi lamento del costo di tali correttivi. Chiaro : non produciamo un pitcher da Major League da un decennio ovvero Buchholz 2007 e quindi dobbiamo provvedere altrove, la paura o la sensazione è che Dombrowski abbia voluto muoversi in anticipo perchè sappiamo bene che i pitcher disponibili sono pochi sul mercato ed i richiedenti sono tanti, anche altri contender in AL come Rangers ed Orioles DEVONO trovare un rinforzo, il problema è che i prezzi al 14 luglio sono più alti di quelli al 28 luglio, ovvio che al 28 luglio poteva anche capitare che Pomeranz fosse andato altrove, ma non possiamo continuare in questa politica. Tra Smith e Kimbrel quest’inverno, Ziegler ed ora Pomeranz abbiamo ceduto parecchio, mi verrebbe quasi da dire troppo, poi semmai Anderson Espinoza anzichè diventare il nuovo Pedro Martinez diventava il nuovo Allan Webster (che oggi rimedia uno stipendio lanciando in Corea), però non possiamo continuare così,anche quest’inverno ci siamo mossi per primi, al 7 dicembre era tutto fatto, ora basta, diciamo che fino ad ora la politica del Prospect Skeptic può anche andare bene ma siamo arrivati al limite, continuare con questo andazzo ci porta a chiuderci ogni possibile porta per il futuro. Possibile che lo stesso farm system che ha mandato svariati giocatori nel lineup titolare all’All Star Game non sia in grado di tirar fuori un pitcher degno di tal nome ? Ok … già detto e stradetto … ma di pagare molto per dei Ziegler e dei Pomeranz (che con tutto il rispetto non sono dei fenomeni) mi sono un po’ rotto le balle

Un paio di cosettine per chiudere riguardanti i prospetti, visto che è un argomento caldo : Groome è a Boston per le visite mediche, quindi se gli esami daranno esito positivo, lo riusciremo a firmare, seppure all’ultimo momento utile, un paio di mesi scarsi a Lowell in Singolo A- se li potrebbe anche fare, alla fine sembra che poi non riceva i 5-6 milioni che chiedeva ma si accontenti (ed è un bel accontentarsi) di 3,5. In questo caso mi verrebbe da dire che i Sox hanno retto bene il punto. Ho visto che nella bacheca messaggi qualcuno ha tirato fuori l’argomento Michael Kopech, che con la partenza di Espinoza diventa il nostro pitcher più alto nella classifica dei prospetti. Kopech tira fortissimo, addirittura sarebbe stato misurato a 105 MPH  … insomma talento ce ne sarebbe. Ma il problema con Kopech non è mica il talento, in quello i nostri vertici c’hanno sempre creduto, ricordatevi cosa si diceva quando lo chiamammo al draft 2014. Il problema è il cervello : squalificato per 50 partite a metà 2015 per assunzione di uno stimolante (un’anfetamina) e poi durante l’ultimo spring training (primavera 2016) s’è spaccato la mano destra picchiandosi con un compagno di stanza potendo così debuttare solo a giugno. Come curriculum direi che non è male : se mette a posto il cervello può essere un gran pitcher, ma l’esperienza mi insegna che mettere a posto un infortunio, anche il più grave, è molto più facile che mettere a posto il cervello … speriamo siano peccati di gioventù.

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Odio la sosta

Forse l’ho già raccontato in passato, comincio ad avere una certa età e quindi le cose tendo a scordamele, ma una volta l’immenso Larry Bird usando la sua schiettezza da contadino dell’Indiana dichiarò che l’All Star Game era assolutamente il momento più noioso durante una stagione NBA, io non posso che essere d’accordo con l’uomo che dominò la vita sportiva di Boston per tutti i ruggenti anni ’80, non sopporto l’All Star Game e non sopporto che la stagione si fermi, mi spezza il ritmo e mi fa staccare l’attenzione, io invece anelo allo restare in trincea e non vedo l’ora che venerdì si torni in battaglia, pensando poi che la battaglia sarà a New York … ancora meglio. Purtroppo la sosta è arrivata in un buon momento per noi, dopo una sweep e dopo alcune prestazioni un po’ più convincenti e questo non è mai buono, la speranza è che i nostri non si siano un po’ arrugginiti con metà squadra a San Diego e metà chissà dove.

Ho fatto due conti : se si continuasse con la stessa media vittorie di questa prima metà stagione, alla fine arriveremmo a quota 91 W. L’anno scorso i due posti per le Wild Card furono assegnati a 87 ed 86, quindi sarebbero abbastanza, Toronto vinse la division a quota 93. E’ vero però che la prima metà stagione non è detto che sia significativa del tutto, gli stessi Blue Jays (al 13 luglio 2015, quindi esattamente un anno fa) erano al 4° posto della AL East, addirittura con un bilancio sotto .500 e con solo due partite di vantaggio coi nostri disastrati Sox. Addirittura nella AL West in testa c’erano gli Angels (che poi i playoffs li hanno visti in TV) ed i Texas Rangers che ai playoffs ci arrivarono prima di fermarsi in quella epica battaglia a Toronto, erano con un bilancio di 42-46. Quindi serve lo scatto nella seconda metà, perchè i ritorni dei cavalli di rincorsa ci sono eccome.

Per questo scatto che ho evocato credo proprio che servirebbe un rinforzino, però quando Dombrowski dice che tutti quelli con cui prova di imbastire dei discorsi subito nominano quelli che non vogliamo vendere, io non faccio fatica a crederci; se per Hellickson o per Rich Hill, per dire due dei nomi che girano, ci chiedono Moncada o Benintendi, io posso dirvi che facciamo benissimo a mandare a monte la trade, ci teniamo quelli che abbiamo e si proverà di fare il meglio che si può. Senza offesa per i nomi che ho fatto prima, io per Moncada voglio Felix Hernandez o Chris Sale non due mesi di Rich Hill, è vero che all’avvicinarsi della deadline il valore delle contropartite calano, ma ho timore che molti pensino di poter prendere i Red Sox per il collo, se sarà così farà benissimo Dombrowski a rispondere picche e ad imbastire scambi solo quando ci saranno delle contropartite accettabili. Già lo scambio per tre mesi di un pitcher 36-enne come Ziegler non è stato proprio a buonissimo mercato, spero che onestamente non si ecceda.

Venerdì prossimo, oltre ad essere il giorno che sancirà il ritorno in campo, sarà anche il giorno limite per firmare i giocatori scelti all’ultimo draft e purtroppo Jason Groome, la nostra talentuosa prima scelta, non ha ancora firmato. Sin dai momenti immediatamente successivi al draft fu detto da chi tiene il monitoraggio di queste cose, che i Sox con la 12ma scelta avevano preso un giocatore fantastico, ma che si sapeva che sarebbe stata una firma difficile perchè le pretese del giocatore erano veramente alte, giocatore che oltretutto aveva fatto trapelare di essere disposto a farsi un anno di college per poter quindi ripresentarsi al draft del 2017 se non avesse trovato chi gli dava quanto lui chiedeva. Non so se in zona Cesarini la firma ci sarà, dopo aver subito la punizione di non poter firmare nessun International Free Agent, non firmare nemmeno la prima scelta sarebbe un colpo duro, è stato un azzardo eccessivo ? Aveva senso essere un po’ più conservativi ? Tra un paio di giorni lo sapremo, speriamo abbiano fatto bene i loro conti.

Si ricomincia quindi, il Bronx ci aspetta, per carità di patria non vi dico quello che penso della rotazione lanciatori decisa dal nostro stato maggiore, il motivo per cui Porcello stia a vedere le partite e invece si ridia la pallina a Rodriguez mi resta davvero di difficile comprensione, anzi c’è qualcuno nel Sistema Solare che ha capito questa pensata ? Chissà forse la sonda Juno appena arrivata su Giove troverà qualcuno che apprezza questa strategia, io per quanto mi impegni non posseggo la fantasia che serve per capire tutto ciò … davvero non ce l’ho, voi l’avete ?

PS – Sapete dirmi perchè Wright non sia stato impiegato all’All Star Game ?

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Cominciano le manovre

Tante cose sono successe in poco tempo, i Sox cominciano a muoversi, in alcune direzioni attese ma anche in direzioni che forse non erano all’ordine del giorno. E poi ci sono all’orizzonte un paio di infortuni, potenzialmente molto dannosi di cui andrà verificata l’entità.

Atteso l’arrivo di Ziegler, il classico giocatore che ci aspettavamo di prendere : un esborso economico modesto, sempre secondo gli standard MLB, un uomo di una certa durabilità, visto che dall’inizio della sua carriera assicura tra 60 e 70 uscite dal bullpen, buono anche il fatto che non sia un uomo facile agli homerun subiti, infatti tra 2015 e 2016 siamo a 4 stamponi beccati in più di 100 inning; normalmente dovrebbe essere un setup (diciamo il Carson Smith che non abbiamo praticamente visto), c’è un però : ovvero il problema al ginocchio che ha accusato Kimbrel e che l’ha reso indisponibile in gara-1 contro i Rays e se volete anche Tazawa che ha denunciato il classico “shoulder discomfort” , ovviamente sembra peggio il problema di Kimbrel che ha già effettuato una risonanza magnetica, i risultati della quale saranno resi noti oggi, qualora dovesse essere assente per un po’ io candido Ziegler come closer, dato che Koji-san attenta al nostro cuore un po’ troppo spesso, anche stanotte un chilometrico homer subito ed un’altra biglia nel warning track.

L’altro ingresso, forse un po’ meno atteso, è Aaron Hill, nostro storico avversario di un po’ di anni fa con la maglia di Toronto. In pratica il progetto è che Hill batta contro i mancini e Shaw contro i destri, almeno quando Shaw tornerà a pieno regime visto che ora anche lui ha qualche problemino fisico. A prima vista la mossa mi piace, anche qui l’impegno finanziario è modesto visto che l’ingente stipendio di Hill verrà pagato in massima parte da Arizona e Milwaukee ed acquisiamo un bel platoon-player, anzi forse un po’ troppo per un platoon nel senso che stiamo parlando di un giocatore abituato a giocare parecchio, infatti nel mentre gli è stata comunicato il trasferimento non ha mancato di mostrare qualche dubbio circa quello che potrà essere il suo “playing time”. Bel pull hitter, quindi dovrebbe trovarsi bene a giocare prendendo a pallate il Green Monster. Piuttosto lascia un po’ perplessi ciò che abbiamo dato in cambio specialmente Aaron Wilkerson che stava giocando molto bene a Pawtucket e che molti avrebbero visto in rotazione al posto di O’Sullivan, Dombrowski è stato laconico definendolo un giocatore che non avrebbe potuto dare un gran contributo al piano di sopra. Inoltre abbiamo avuto un terzo arrivo nella persona di Michael Martinez, onesto mestierante che era stato recentemente tagliato da Cleveland, che servirà per dare una mano nell’infield se dovesse nascere un’emergenza, dato che è abile a districarsi in varie posizioni difensive.

In mezzo a tutto questo marasma c’è anche il campo, un buon 2 su 3 contro i Rangers, che avrebbe potuto essere anche una sweep ed una vittoria, parecchio contrastata, in gara-1 contro i Rays e visto che lanciava O’Sullivan qualsiasi vittoria, anche la più striminzita, è assai gradita. Questa è la fredda cronaca, due partite al break, che direi proprio arrivare al momento buono; abbiamo qualche acciaccato da rimettere in piedi ed abbiamo gente nuova da inserire, si avvicina il momento della volata, è il momento di farsi trovare pronti.

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Siamo sanguinari ?

Siamo un popolo di sanguinari, noi Red Sox Nation all around the world siamo dei novelli Robespierre, questo almeno secondo John Tomase storica e controversa firma dello sport bostioniano, che da qualche tempo collabora con WEEI; per chi non lo sapesse stiamo parlando della sports radio che da tempo immemorabile è l’emittente portabandiera dei Sox, emittente che trasmette le partite da molto prima che fosse possibile seguire dall’Italia il baseball MLB.

John Tomase da per certo un siluramento di Farrell durante l’All Star Break a meno che non ci sia una brusca virata in meglio dei Red Sox nel prossimo homestand da 9 partite che comincerà da stanotte, quindi il destino del nostro manager dovrebbe essere deciso da Angels, Rangers e Rays. Fin qui la cronaca, l’articolo però prosegue con un tono quasi apocalittico descrivendo il siluramento di Farrell come fosse null’altro che l’offerta dell’agnello sacrificale ad un popolo desideroso di vedere saltare qualche testa; resto abbastanza basito.

Premetto che stiamo discutendo di un evento che non è ancora successo e che potrebbe anche non succedere, ma dopo il 2014, il 2015 e questo tramonto delle speranze per il 2016 un siluramento di Farrell sarebbe questo evento assurdo ? Mi si può dire che non è Farrell a far lanciare male Price, e non è nemmeno lui che fa restare troppo in alto le palle di Koji, etc. etc. OK … non è lui a lanciare, perciò fatemi capire, chi è il responsabile se tutto ciò succede ? E’ il destino cinico e baro ? Posso essere d’accordo anch’io sul fatto che i cambi a metà stagione lascino spesso il tempo che trovano ed anche l’amore che sembra essere sbocciato su molti forum per T0rey Lovullo mi lascia perplesso, se Farrell ha delle responsabilità mi viene difficile pensare che il suo primo collaboratore sia candido come una verginella, però possiamo pensare che la conduzione tecnica non sia all’altezza ?

Poi anche questa storia del pubblico cattivo, santo cielo che palle !!! Due ultimi posti consecutivi, cosa che non avveniva dagli anno ’20,  attese che vengono rimandate di anno in anno, cosa dovremmo fare ? Stappare dell’Amarone millesimato ? Se il pubblico dei Sox fosse questo Moloch implacabile, il nostro vecchio amico Bobby Valentine avrebbe resistito un mese nel nostro dug-out, dico bene ? Poi è chiaro per tutti, se arriverà il momento del cambio a metà stagione del manager, sapremo che è una sconfitta per tutta l’organizzazione, ma ricordiamoci che a volte non decidere è molto peggio che prendere una decisione sbagliata. quindi ci si pensi bene e se si decide che non avrebbe senso arrivare ad ottobre ancora insieme si prenda la decisione. E non è la richiesta di veder volare una testa, è la richiesta di vedere un baseball migliore di quello che vediamo dall’inizio del 2014

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Presa di coscienza

Rare volte un’organizzazione sportiva ha preso piena consapevolezza dei propri limiti come i Sox durante questo weekend in Texas, dove è stato miracoloso non aver preso una sweep e soprattutto dove si son viste due squadre che sembrano agli antipodi della forma, una che progredisce ed una che sembra aver perso il mood, principalmente nel monte di lancio ma non solo.

Stamattina non c’è organo di informazione, online o  tradizionale, dove non si parli dei possibili rinforzi, degli eventuali costi e delle dichiarazioni di Dombrowski, dei meeting avvenuti ieri dopo l’infausta partita domenicale; bisogna distinguere le cose, io onestamente non ho capito se si andrà alla ricerca di una soluzione tampone per cercare di finire nel miglior modo possibile la campagna 2016 oppure si andrà alla ricerca di soluzioni più strutturali che possano aiutarci anche nel medio termine. Sono due cose molto differenti : se cerchiamo il classico pitcher a scadenza di contratto, qualcosa si può anche trovare e non dovrebbe essere nemmeno oneroso, tempo fa dissi che non ci sarebbe stato granchè al mercato, sono ancora di quell’idea, ma dato il rendimento di Buchholz e di Rodriguez (e quello dei vari Owens, Elias & Co. che abbiamo provato) anche andare a prendere un onesto mestierante sarebbe già un notevole progresso.

Diverso è andare a prendere il giocatore che ci possa servire per questa seconda metà dell’anno ma che sia anche parte del futuro; qui la cosa si fa molto più complessa, avrete letto forse che ci sarebbero stati degli abboccamenti coi Braves per discutere riguardo a Julio Teheran, discorsi che comunque sarebbero ad una fase che nemmeno possiamo definire iniziale. La domanda è sempre quella : cosa siamo disposti ad ipotecare del futuro per prendere questo o questi benedetti pitcher ? Non lo so … devo essere sincero, io non voglio mandar via Moncada e Benintendi per esempio, ma anche Devers che sebbene ancora giovanissimo speriamo possa prendere possesso della terza base negli anni a venire. Se non vogliamo privarci di questi giocatori penso sia impossibile imbastire una trade per un Sonny Gray (pure in un’annata molto dispari) o per lo stesso Teheran, quindi ? Quindi andrei per una politica di respiro più corto, giocatori alla Rich Hill o alla Jake Peavy, tanto per darvi un’idea, contratti annuali o biennali, sapendo che si può rimanere fuori dal ballo di fine anno ma non buttando via una generazione che sembra davvero promettere molto … e poi ricordatevi sempre che se ci sarà da fare una follia bisognerà farla il prossimo autunno quando dovremo sostituire un uomo nel lineup che da una dozzina d’anni ci fornisce 35 HR e 120 RBI.

Nella mia ritrosia a privarmi dei migliori prospetti c’è poi anche un’altra piccola considerazione che semmai vi parrà stupida : prima o poi verrà fuori un pitcher buono, non dico un campione, da Pawtucket ? Anche solo per la famigerata legge dei grandi numeri … possibile che riusciamo solo a cavare dei Ranaudo o dei Webster ? Uno come Owens, che credetemi era davvero molto considerato anche fuori Boston, possibile che abbia già finito il suo percorso di crescita ? Possibile che non abbia fatto il minimo progresso in un paio d’anni ? Il problema sta nelle scelte errate a livello di draft o non abbiamo gli istruttori giusti che sappiano far crescere questi ragazzi quando si tratta di fargli fare l’ultimo gradino per arrivare alle Majors ? Comunque se ci pensate è una cosa davvero curiosa : quest’anno manderemo tre uomini cresciuti nella nostra farm a fare il lineup titolare all’All Star Game ed invece per sopravvivere sul monte dovremo andare a cercare lanciatori a destra ed a sinistra e questo almeno per un po’.

Una nota extra sulla gestione del nostro attuale personale : che Clay Buchholz sia un pitcher in assoluta difficoltà penso che lo abbiano capito anche su Saturno, tra i 97 pitcher qualificati è 95° come WAR, 96° come ERA, etc. etc. Mi spiegate allora perchè la partita di Buchholz coincide spesso con la partita dove viene dato un turno di riposo a Tizio o a Caio ? L’aspetto mentale per il lanciatore è fondamentale e lo è ancora di più per uno in crisi e che non è mai stato un cuor di leone; sapendo egli stesso dei suoi problemi, con quale spirito entra in campo sapendo che il supporto che potrà ricevere da un lineup con LaMarre non è certo quello che potrà ricevere da un lineup con Ortiz ? Non mi sembra la politica più corretta per recuperarlo, sempre ammesso che Buchholz sia una causa ancora giocabile. Verrebbe quasi da credere che il nostro manager pensi : “con questo perdiamo di sicuro e quindi facciamo riposare qualcun’altro”.

Questo è tutto … alla fine tutto questo davvero si riduce alla domanda di cui sopra : cosa rischiare per tentare un miglioramento della squadra ? Dite pure la vostra … ma ditela oggi, col senno di poi siamo capaci tutti

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Cercando un punto di svolta

Chissà se questa vittoria strana, ottenuta facendo vedere una volta di più tutto il buono e tutto il cattivo di questa squadra, può dare un po’ di spinta ad un ambiente in difficoltà ed essere una piccola svolta. Questo homestand da 10 partite lo aspettavamo con molta attesa, lo aspettavamo all’interno di un periodo con un mucchio di partite al Fenway e con pochissime trasferte sperando che fosse la spinta per fare un bel balzo in avanti nelle classifiche. Invece giocando molte partite di livello basso, aggiungendone semmai anche un paio di sfortunate ed ecco che otteniamo quattro vittorie in tutto, direi che certamente stiamo vivendo il peggior periodo dell’anno, dando una chiara impressione di un team in regresso di forma, regresso questo che ingigantisce i problemi che andiamo dicendo dall’inizio dell’anno.

Tutte le stagioni hanno un momento dove avviene il click che accende il futuro di una squadra, oppure quello dove senti che la situazione stia volgendo irrimediabilmente al peggio; ammetto che avevo sentito degli scricchiolii sinistri che mi facevano propendere d’essere arrivati  al secondo punto, per esempio vediamo che i buchi del monte di lancio diventano delle voragini, con i famosi due spot che non si sa a chi assegnarli : Rodriguez continua ad offrire un rendimento che è una pallida controfigura di quello offerto l’anno scorso, Buchholz invece ormai sembra più che altro un sopportato, almeno dal pubblico del Fenway che gli ha tributato dei fastidiosi applausi di scherno al momento del primo battitore eliminato, dopo aver beccato un homerun da quello spaventoso bombardiere che si chiama Tim Anderson (primo HR in carriera) e un doppio contro il recinto; e riguardo al bullpen non si sa più cosa dire se non che stiamo parlando di un’autentica banda del buco : una volta crolla Koji, una volta Tazawa, semmai la volta successiva potrà essere Hembree o chi altro volete voi.

E visto che quando piove si rischia anche di beccare la grandine diciamoci pure che l’attacco è un minimo in calando, direi dal cambio del mese : lo è perchè era oggettivamente impossibile reggere quel ritmo folle di aprile e maggio e lo è perchè stiamo cominciando a pagare gli infortuni, non so quale sia la maledizione che colpisce chi gioca da esterno sinistro, fatto sta … fuori Holt, fuori Swihart, stasera fuori Young … ho un incubo, il ritorno di Rusney Castillo, quando hai tre in un lineup che si chiamano Vazquez, LaMarre e Marco Hernandez rendiamoci conto che abbiamo tre uomini che fanno fatica a reggere le Majors col loro bastone.

In questo panorama grigio c’è motivo di coltivare qualche speranza ? Certo che c’è, io mi sento di dire che l’impianto del lineup è sempre una forza, potrà essere un attimo in down, ma la consistenza media è sempre eccellente e lo sarà ancora di più se torneranno alcuni degli infortunati, forse ci manca un buon bench-player, anche quello è un ruolo che dovrebbe essere fornito in primis dalle nostre minors, diciamo che tra gli uomini chiamati dal piano di sotto ce ne sono alcuni validi ed altri meno, ma non credo che poi altrove, nelle altre squadre, la situazione sia diversa; non sarà certo colpa dei bench-players se la stagione dovesse andar male alla fine. Sul monte invece non so proprio più cosa dire; sempre ammesso che si vada al mercato come buyers (se continua così rischiamo di andarci ancora come sellers) serve un partente serio ed almeno un paio di rilievi buoni, nella bacheca si chiedeva a Dombrowski di far uscire un coniglio dal cilindro, un coniglio mi pare poco, per come siamo messi mi pare che gli venga chiesto di far uscire un ippopotamo dal cilindro.

All’orizzonte c’è un viaggetto in Texas contro la squadra nettamente al numero 1 della classifica di American League, non so davvero cosa aspettarmi, la grandissima forza dei Rangers sono le partite strette, nei classici “one-run game” ad Arlington sono 17W-4L, quel genere di partite sono decise dal bullpen voi mi insegnate … ecco appunto … mi sa che bisognerà fare dei punti in principio perchè se arriviamo a giocarcela in volata potremmo andare a sbattere contro un muro. Per chiudere qualche pillola per stimolare semmai la discussione nella bacheca :

  • Pensare che Abreu è costato meno ai White Sox di quanto sia costato Castillo a noi mi fa desiderare di bere un drink … così per dimenticare. Come si chiama il nostro scout a Cuba ?
  • Critica nemmeno troppo velata di Eckersley a Farrell sulla gestione del rilievo di Tazawa; per cercare di lucrare un out a Layne, Taz entra con due uomini a bordo; era ora che qualcuno lo dicesse
  • Quando un giocatore fa una scelta folle come il bunt di JBJ (al 99% scelta sua, non gioco chiamato) occorrerebbe una strigliata … anche se sta facendo un’annata strepitosa. In quei casi ci vorrebbe un Bill Belichick o un Greg Popovich
  • Ridicola e patetica la sceneggiata di Ramirez che mostrava i muscoli alla telecamera ieri dopo l’homerun. Batte un ragguardevole .717 di OPS, ha -0,1 di WAR e negli ultimi tempi sta disintegrando il record galattico di rimasti in base con lui nel box. Se JBJ meritava una strigliatina questo invece avrebbe bisogno di un bel po’ di cura “Bill Belichick”, diciamo un paio di annetti.

Direi che è tutto … e come diceva l’immenso Walter Cronkite : “And that’s the way it is.”

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Pensierini della notte

Ho svariate ore di tempo per scrivere dato che mi son messo in testa di guardare gara-7 delle NBA Finals, bene o male le mie esperienze agonistiche sono su un campo da basket e per una sera posso tradire l’amato ballgame, diciamo che il baseball è la moglie … però per me il basket è la mamma. La lunga attesa mi concede però anche il tempo di pensare in maniera più approfondita su alcune tematiche forse inattese come per esempio l’importanza dell’assenza di Brock Holt nel nostro attuale contesto. Ci pensavo stasera mentre vedevo svariate occasioni di fare punti svanire, senza Holt ci manca un uomo da poter inserire dalla panchina, per esempio avrei voluto vedere un pinch-hitter al posto del tentativo velleitario di Vazquez di fare un safety-squeeze, ma adesso un pinch-hitter un minimo affidabile non l’abbiamo, oppure Holt potrebbe essere una eccellente alternativa per dare un po’ di cambi in più agli uomini dell’infield. Ora abbiamo una panchina davvero leggera, pensate che avendo in lista infortunati anche Rutledge (non che ci esalti … ma non c’è di meglio) e per coprire il suo ruolo di cambio abbiamo dovuto richiamare in squadra Marrero che avrà anche un bel guanto ma che col bastone è insufficiente anche a Pawtucket … figurarsi cosa possa fare al piano di sopra.

Onestamente se c’è un uomo al quale darei delle partite a riposarsi nel dug-out, quell’uomo è Hanley. Voglio essere sincero : non lo reggo, il suo approccio che lo fa spesso assomigliare ad un dopolavorista in vacanza non lo sopporto; posso anche convenire con quelli che dicono che la grinta mostrata ad uso telecamere, gli “occhi della tigre” son tutte vaccate per far vendere qualche copia in più ai giornali, ma anche il modo di giocare di Ramirez è più adatto a quelle squadre che sono perdenti nell’anima, è un giocatore che ormai ha visto la sua potenza nel box declinare, non ha un assegnamento difensivo accettabile e che gioca in maniera indisciplinata, come quando non rispetta i segnali dei suggeritori. Francamente è un altro bel frutto avvelenato della precedente gestione, non è il solo come altri personaggi stanno lì a testimoniare, per esempio Rusney Castillo che leggo oggi essere stato messo tra i waivers, impensabile ci sia qualcuno che lo chiami perchè dovrebbe pagargli lo stipendio folle che Cherington gli regalò, se non altro avremo così la possibilità di toglierlo dal 40-men roster.

Un’altra notiziola che avete letto è che Clay Buchholz tornerà nella rotation, come scrisse Mauro nella bacheca : “Abbiamo due slot nella rotazione che non sappiamo letteralmente come riempire.” Mai commento fu più appropriato, abbiamo provato anche Elias e probabilmente il mio metabolismo avrebbe beneficiato se la prova non ci fosse stata, al piano di sotto le speranze non si concretizzano con Johnson che sta ancora combattendo i suoi seri problemi psicologici e Owens che lancia talmente bene in Triplo da essere stato chiamato l’altro giorno da Over The Monster “il nuovo Daniel Bard”. La cosa è grave per quest’anno ma lo è anche per i prossimi, anche in sede di futuro mercato, siate certi che se andremo a cercare delle trades dovremo rinunciare a pezzi eccellenti del nostro farm team, per esempio Benintendi e Moncada, ha senso farlo ? Rischiamo di rimanere con una rotation debole o rischiamo di mollare giocatori che possono diventare delle star ?

Vedremo il futuro, per il momento portiamo a casa il fatto che da un po’ di tempo Price s’è messo a fare il Price (il suo ottavo inning è stata poesia pura) e Kimbrel s’è messo a fare il Kimbrel, che il terzetto delle B’s è sempre uno spettacolo e che abbiamo vinto una serie contro i Mariners che non sono poi per nulla una squadra banale. Abbiamo all’orizzonte una serie lunga da quattro partite con le calzette pallide, che sono abbastanza di nicchia a Chicago da sempre e lo sono ancor di più in una stagione nella quale i Cubbies stanno dando spettacolo. Erano partiti sparati ma da un po’ di tempo stanno facendo fatica, l’aspetto negativo per noi è che nella serie ovviamente non avremo Price mentre loro avranno tutta la parte migliore del loro staff … e mi fa abbastanza ridere che ci sarà una partita tra Chris Sale, che prima o poi si dovrà stancare di giocare per una squadra di seconda fascia, e Clay Buchholz. Di questi tempi è come se l’esercito degli Stati Uniti fosse in competizione con quello del Liechtenstein … per una volta possiamo urlare : FORZA LIECHTENSTEIN !!!

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Chi è che comanda ?

Si fa fatica a capire chi sia a reggere il timone nella AL East, la situazione negli ultimi tempi è quasi uno stallo con tre squadre che alternano momenti eccellenti ad altri molti meno, tre squadre che hanno punti deboli abbastanza evidenti, una division che verrà decisa probabilmente da chi saprà coprire questi buchi con delle trades azzeccate il prossimo luglio. Delle nostre pecche abbiamo ormai parlato a profusione : anche stanotte il bullpen, nella persona di Yunichi Tazawa, c’ha fatto passare un brutto quarto d’ora; può essere vero che il cambio del partente Wright (sempre sia lodato) sia avvenuto un po’ tardi (come dite voi nella bacheca messaggi) … però … porca vacca … non sta mica scritto sulla Magna Charta e nemmeno nel Codice Civile che il rilievo debba per forza cominciare la sua partita beccando un paio di tranvate in fondo al recinto, potrebbe anche capitare (ed a quelli forti capita spessa) che ereditano un uomo in base e quest’uomo sulla base ci resta fino alla fine dell’inning perchè il suddetto rilievo elimina subito un paio di uomini.

Noi quelli forti sembra proprio che non li abbiamo, ergo dovremmo andare a cercarli altrove. Discorrendo di baseball col mio mentore abbiamo convenuto che quelli che ci servono veramente li posseggono i New York Yankees sempre immaginando che gli Yankees figurino tra i sellers tra un mesetto circa … già … i nomi sono proprio quelli che vi immaginate ovvero Andrew Miller ed Aroldis Chapman, specie il secondo che sarà free-agent a fine anno. Una trade tra Yankees e Red Sox è ipotizzabile ? Oppure la rivalità storica è un ostacolo imprescindibile ? Beh .. anzitutto c’è da dire che se davvero quei giocatori saranno disponibili è certo che non saremo i soli a fargli delle avances, per esempio i Chicago Cubs avrebbero già chiamato Mr. Cashman dicendo di non scordarsi dei Cubbies, poi c’è da immaginarsi che se dovessero dar via un giocatore di prima fascia come Miller, ancora sotto contratto per 2 anni e mezzo, preferirebbero darlo ad una squadra di National League, in modo da non trovarselo tra i piedi spesso. Onestamente mi sembra un movimento un po’ complesso, sono inoltre andato a vedere la storia, se esistono scambi di mercato tra “noi” e “loro”, non sono mica tanti, l’ultimo è recente (lug. 2014) quando ci scambiammo Stephen Drew e Kelly Johnson, stiamo però parlando di robetta di livello bassino assai, pensate però che per andare al penultimo dobbiamo scendere fino al 1997, per andare ad un nome davvero pesante bisogna arrivare fino al 1986 quando i Sox presero dal Bronx Don Baylor … insomma … i casi sono davvero sporadici, abbiamo però degli asset che agli Yanks potrebbero piacere molto … non lo so … ditemi voi

Ultimo discorso : Roenis Elias ha vinto la maglia di quinto partente almeno per la sfida del weekend contro i Mariners, proviamone pure un altro, ma non nascondo di sperare in un upgrade anche qui; guardavo la classifica interna tra le squadre della AL East ossia tenendo conto solo delle sfide divisionali, questa particolare classifica non solo ci vede dietro a Baltimore e Toronto, ma anche con un bilancio lievemente peggiore di quello dei Rays, per invertire il trend serve qualcosa in più, Baltimore a monte è messa meglio, sia starters ma soprattutto relievers, Toronto ha quel buffo modo di fare che gli fa iniziare le stagioni un po’ in sordina per poi andare in crescendo e mi sembrano davvero avere un’intelaiatura di squadra molto pericolosa, dei nostri lanciatori invece non si vede quali giocatori già in forza possano farci fare quell’accellerata che da agosto in poi sarà decisiva, insomma … mi sento di dire che il nostro futuro possa dipendere da cosa sarà in grado di fare DD al mercato, possiamo dire che chi comanda oggi non è chiaro, tra non molto invece cominceremo a capire chi sarà a comandare le danze a settembre, il momento che conta s’avvicina davvero a passi veloci.

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X-man

Al cinema ci sono gli X-men (e si vi piacciono i fumetti Marvel sappiate che il film non è malaccio), noi invece abbiamo X-man ovvero Xander Bogaerts da Aruba, un’arma illegale, uno spettacolo per gli occhi, il più bel giocatore di baseball che io abbia visto uscire dal nostro vivaio, almeno da quando possiamo seguire le partite in diretta. Che questo fosse di un altro pianeta lo capimmo tre anni fa alle nostre vittoriose World Series, era un ragazzino piovuto in prima squadra subito prima dei playoffs, all’inizio di quella stagione era impiegato in Doppio A a Portland, Maine; cittadina eccellente se volete rimpinzarvi di crostacei e bere della birra, ma con poche altre cose affascinanti, nel biennio 2012-2013 almeno a Portland godettero della vista di Bogaerts, probabilmente sapevano anche loro che lo avrebbero avuto ancora per poco ed infatti a fine anno era al Fenway a ricevere un anello. Adoro queste storie dello sport, il ragazzino che viene catapultato al massimo proscenio e che, dotato di talento e tanta faccia tosta, fa il fenomeno, il Verstappen che vince in Formula 1 nonostante abbia ancora l’acne, il Bergomi 18-enne buttato in prima squadra a sorpresa che non fa vedere palla a Rummenigge in una finale di Coppa del Mondo, che bello … Torniamo a Bogaerts, abbiamo una necessità assoluta : fermarlo con un bel pluriennale lungo e corposo, è vero … il ragazzo è a costo controllato ancora per un po’, l’anno prossimo sarà eleggibile per l’arbitrato e potrà essere free-agent solo nel 2020, ma non scherziamo please, questo va firmato con un contratto a vita, è un patrimonio di Boston come i pub irlandesi, la USS Constitution ed il monumento di Bunker Hill.

Cattura

Vi faccio vedere una cosa : la classifica dei primi 12 come WAR nell’American League. Io spero che tutti, a Boston e perchè no … anche su questo forum, ci si renda conto della incredibile fioritura di talenti che stiamo avendo ai Sox, è vero … a livello di monte di lancio non riusciamo a cavarne fuori uno che fosse uno e giuro che non saprei dire quale sia il motivo, ma mi chiedo quante volte sia capitato che una squadra riesca a creare dal nulla la maggioranza del proprio line-up coltivandosi i giocatori ed avendo anche legittime ambizioni, guardo le classifiche di cui sopra e vedo Bogaerts 1°, Betts 7°, JBJ 12°. Verrebbe da dire che stiamo vivendo un momento di cambio generazionale, se vedete la Top 12 ci sono 6 giocatori under-25 (!!!) e cinque tra i primi otto (!!!!!) con Josè Altuve che è poco sopra quel limite avendone 26. Ed è davvero importante per noi essere ben posizionati, anzi sotto questo aspetto siamo i numeri uno. Guardavo i nomi selezionati nel draft dei giorni scorsi e non potevo non notare che tra le 6 scelte più alte ci sono ben 4 lanciatori, tra cui il primo selezionato. Sembra quasi che ci siamo detti che le ultime infornate non sono andate così bene e quindi proviamone un’altra. L’unica cosa che ci manca è tornare e selezionare e soprattutto a sviluppare i pitcher come fummo capaci una decina di anni fa, fatto quello direi che siamo a cavallo. Chissà se il neo-arrivato Jason Groome, buonissimo secondo molti ma difficile da firmare causa richieste di bonus che si immaginano esose, apparterà alla lunga serie di speranze non mantenute o se sarà finalmente il gioiello che attendiamo da troppo tempo. Siamo nel 2016 e stiamo andando avanti con la generazione draftata nel 2011 (Shaw, JBJ, Barnes, Swihart), quindi per sapere se finalmente ci abbiamo preso, direi di risentirci qui nel 2021, temo però che nel frattempo sarà meglio trovare risorse altrove.

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Appuntamento sulla Baia

L’interlega, oltre a parecchi aspetti negativi, ne ha anche alcuni positivi : per esempio è bello frequentare posti dove non sei abituato ad andare e lo stadio sulla Baia, nettamente il più bello tra tutti quelli nei quali io abbia assistito ad un incontro di baseball, ci ospiterà in uno di quegli eventi che ci capitano davvero raramente.

In che condizioni arriviamo all’appuntamento ? Insomma … così così, ultimamente si è persa qualche serie di troppo contro le nostre avversarie divisionali e c’è sempre quel dubbio sull’effettiva consistenza di un pacchetto lanciatori, dubbio che si è fatto più pressante dopo una settimana dove ci hanno bombardato parecchio, un intero giro di rotation davvero poco producente.

Su quel fronte c’è poco, al momento non è stato ancora deciso chi sarà il quinto partente ed aumenta anche il numero di media bostoniani che cominciano a sudare freddo circa lo stato di forma degli altri, se in questo blog a volte c’è un po’ di pessimismo è perché l’esperienza ci porta a dire che è dura reggere la concorrenza se non c’è prestazione sul monte, ma se avete la pazienza di leggere i media online vedrete che le domande che ci poniamo noi non sono così differenti da quelle che scorrono in America e non a caso il pitching coach Willis è l’uomo più intervistato in questi giorni.

Purtroppo stiamo perdendo anche qualche pezzo in campo, è assai probabile che la stagione di Blake Swihart sia finita con quel tentativo molto generoso di fare un out al volo contro il muro del foul contro Toronto. Tra 15 giorni se ne riparlerà ma sembra che ci si debba dare un arrivederci al 2017; ricordo che qualcuno chiese nella bacheca messaggi se non era il caso al mercato di potenziare un attimo il team all’esterno sinistro. Calma e gesso : prima o poi Holt tornerà e Young sta offrendo un rendimento in linea con quelle che erano le aspettative, se al mercato ci fosse un’occasione ben venga, ma resto dell’idea che se c’è da fare delle acrobazie nelle trades, queste debbano essere fatto sul monte, non si potrà appesantire troppo il payroll (ecco perché uno Shields era un po’ fuori portata) ma qualcosa bisognerà portare a casa

Gran momento comunque per lo sport dalle parti della Baia, fateci caso : i Giants hanno vinto 3 anelli recentemente ed anche quest’anno non sono messi per nulla male, i Golden State Warriors hanno fatto qualcosina nelle ultime due stagioni NBA e i San Josè Sharks stanno giocando la Stanley Cup, chissà … forse il potere della Silicon Valley sta cominciando a prendere il sopravvento, volendo generalizzare potremmo dire che l’innovazione sta vincendo sulla tradizione, ci sarebbero delle belle analisi da fare sulle differenze tra la California ed il New England, non è questo il posto, fatto sta che chi è appassionato di sport a San Francisco e dintorni si sta divertendo parecchio, non che a Boston nell’ultimo decennio si sia dormito … proprio no, ma al Fenway di spazio per contenere l’argenteria ne abbiamo ancora molto.

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