La scuola è finita

Come degli allievi al termine dell’annata scolastica, anche i Red Sox oggi andranno a svuotare gli armadietti, si saluteranno, caldamente o meno non ci è dato di sapere e si daranno semmai appuntamento alla ripresa delle lezioni all’ultima decade di febbraio alla scuola primaverile di Fort Myers, Florida. Ho provato di creare un po’ di pathos, prima di tutto per me stesso, per questi ultimi due mesi di stagione, devo però confessarvi di non esserci riuscito ed anche ieri sera ho usato il pc per vedere l’NFL e non l’ultima dei nostri nella casa (ancora per poco … credo) di Terry Francona. In un certo senso il brutto del baseball è quello, coi playoffs molto elitari (sia chiaro che li preferisco così), se non sei in lotta, giocarne o vederne 162 diventa un po’ noioso e generare interesse non è facilissimo.

Alla fine ultimo posto doveva essere e ultimo posto è stato e sono dispostissimo ad ammettere che i miei desideri di evitarlo erano più che altro un tentativo di dare un po’ di sapore alla minestra che sarebbe comunque risultata abbastanza insipida, in realtà tra essere ultimi a quota 78 o terzi a quota 80 cambia davvero poco ed anzi, reggere il fanalino di coda per il secondo anno consecutivo, semmai rende tutti più consapevoli della difficoltà della strada che abbiamo davanti a noi, di quanto sia in salita il sentiero che dovrebbe portarci ad essere dei contender non dico perenni, ma almeno più frequenti, infatti ricordo a tutti che la postseason ci ha visti protagonisti solo una volta nelle ultime sei stagioni.

Per tornare all’esempio scolastico abbiamo anche avuto la notizia che il preside Farrell tornerà in carica, salute permettendo, ed anche il resto del corpo insegnante tornerà a tenere lezione ai nostri virgulti. Fatemelo dire subito : decisione che non capisco e che mi sembra profondamente errata. Farrell ha cavalcato l’onda di quel 2013 dove le coincidenze astrali fecero in modo che anche le galline facessero latte, ma per il resto ha una carriera manageriale che si può definire mediocre ad essere buoni e che quelli che sono meno buoni definiscono abbastanza fallimentare, prima in quel di Toronto e poi negli ultimi due anni da noi. Quale sia il valore aggiunto che può darci Farrell non lo capisco, visto che anzi la sua assenza non sembra certo aver fatto male alla squadra in questi ultimi due mesi. Se questa conferma sia legata al rispetto per quello che sta passando causa la sua malattia, lo posso capire umanamente ma non ci porterà certo lontano; aggiungo poi che è tutto il pacchetto di conferme a lasciarmi almeno perplesso, per esempio avrei voluto vedere un coach di terza meno “creativo” di Brian Butterfield.

Alla fine quindi il risultato di due anni sul fondo è via Lucchino – via Cherington – dentro Dombrowski … sinceramente un po’ poco. Faccio un parallelo con l’altro giochino di Mr.Henry (il Liverpool); ieri è stato tardivamente defenestrato il manager (Brendan Rodgers), prendendo una decisione che andava presa la scorsa estate, ora ovviamente è tardi perché la stagione avrà la zavorra di scelte fallimentari compiute da lui, speriamo di non ripetere l’esperienza a Boston con un cambio in corsa (che di solito serve a poco) quando invece il cambio andava fatto nella off-seson.

Si chiude quindi la stagione, come al solito tra breve butterò giù un po’ di voti e giudizi su quel che s’è visto in questo 2015 e su dove andare a parare nel 2016 per provare l’anno prossimo di vivere un’annata un po’ più eccitante. Francamente l’esperienza di essere fuori dai giochi che contano in giugno comincia ad essere davvero avvilente.

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Cambio nella continuità

Il titolo potrà sembrare un ossimoro, ma calza a pennello con le ultime operazioni di Dombrowski che con le nomine degli ultimi giorni ha preso effettivamente le redini del comando negli uffici di Yawkey Way. Liquido in poche parole la nomina di Frank Wren come “Senior Vice-President of Baseball Operations”, titolo molto pomposo ma operatività che dovrebbe essere abbastanza limitata, in pratica una specie di consigliere personale di Dombrowski almeno secondo quello che si legge in giro, guardando certi movimenti di mercato fatti da Wren negli ultimi anni agli Atlanta Braves c’è quasi da augurarsi che le sue opinioni vengano tenute in una considerazione molto modesta, però ci può stare che Dombrowski voglia avere vicino un uomo col quale già aveva lavorato per parecchio tempo in passato.

La nomina molto più importante è però quella di Mike Hazen come nuovo GM; premetto che è sempre difficile dare un giudizio a queste nomine, è molto più facile giudicare l’acquisto del giocatore X al posto del giocatore Y che periziare i cambi nel front office, quello che posso dire è che resto un po’ sorpreso dal fatto che si sia operato con un cambio interno, mi sarei aspettato un “cambio di regime” molto più netto, piuttosto che la nomina di un uomo che, nel bene o nel male, ha fatto parte dello staff che non è che abbia prodotto stagioni così gloriose nell’ultimo biennio. Quindi verrebbe da dire che Dombrowski alla fine abbia apprezzato ciò che ha trovato a Boston in termini di organizzazione e di competenze specifiche, ragionando così allora ci si potrebbe davvero domandare come mai non si rimasto Cherington oppure che le dimissioni dell’ex-GM siano state davvero una sorpresa inattesa per i nostri vertici, un po’ improvvidamente perchè se hai messo Cherington di fronte al fatto compiuto della nomina di Dombrowski te lo puoi anche aspettare le sue dimissioni … almeno per come la vedo io.

Fatto sta che abbiamo il nuovo GM, l’ennesimo uomo nato e cresciuto nel New England che arriva ai vertici dell’organizzazione, sembra quasi che le origini vicino al Fenway siano un prerequisito per ottenere certe poltrone. Quello che posso dire è che spero ardentemente che ci siano confini ben precisi tra le attribuzioni dei vari membri del nostro staff; in un passato anche recente abbiamo sofferto parecchio proprio per le invasioni di campo, il caso più clamoroso resta quella fatta da Lucchino quando impose la nomina di Valentine come manager al posto di Sveum che era stato selezionato da Cherington che era l’uomo preposto per queste scelte. La cartina di tornasole sarà la prossima fermata nella fiera delle poltrone, ovvero la scelta del manager, sempre ammesso che non sia riconfermato Farrell e visto che sembra piacere una certa continuità a questo punto non sarei sorpreso di una sua permanenza se le sue condizioni di salute lo permetteranno. Il puzzle per il 2016 comincia quindi a completarsi e vedremo se tutti i pezzi si incastreranno bene, vedendo certi numeri di Betts o di Bogaerts c’è da mettere in campo una fiducia che non è normale per una squadra reduce da due annate abbastanza orrende.

PS – Appena ho detto di sperare di lasciare indietro Rays e Orioles ne abbiamo perse tre di fila dai Raggetti … “Ma allora ditelo !!!”

PPS – Non fregherà a nessuno ma per i playoffs il blogger dice Forza Chicago Cubs

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Il fattore X

Anche noi abbiamo il nostro fattore X, viene da un’isola dove la lingua più diffusa è il papiamento … e se sapevate questa cosa senza interrogare Wikipedia allora potete risolvere anche i cruciverba di Batterzaghi, quell’isola è Aruba, un posto di gente saggia, così saggia da preferire di rimanere sotto la madre patria olandese piuttosto che buttarsi su un’indipendenza che da quelle parti non si sa mai a cosa porti. Da un posto di gente saggia non poteva che nascere un giocatore con la testa a posto, un giocatore che ha resistito senza perdere la trebisonda quando le cose non andavano benissimo e che ha saputo ormai elevarsi all’eccellenza della Lega, per chi non lo avesse ancora capito quel giocatore è Xander Bogaerts.

Bogaerts è un autentico patrimonio per noi e lo è anche perché eccelle in un momento dove non è che ci siano molti shortstop di primissima fascia in giro; mi viene in mente un nostro Minor-leaguer di qualche anno fa (direi Drew Sutton) che dichiarò : “quelli che parlano di tradare Bogaerts per prendere Cliff Lee non hanno mai visto giocare Bogaerts.” Direi che aveva ragione, abbiamo alcuni problemi in ottica 2016 (io continuo a pensare con paura a Hanley Ramirez in prima ad esempio), di sicuro potremmo aver trovato colui che reggerà il ruolo di interbase per un paio di lustri, ruolo che dalla partenza dell’immenso Garciaparra non aveva mai trovato una stabilità seppur minima.

Intanto, zitti zitti, non siamo più ultimi nella division. Qualcuno potrebbe dirmi che “freguntubo”, sono anch’io consapevole che all’atto pratico non cambia nulla ed anzi in questa maniera chiameremo più tardi nel draft, ma reggere il fanalino mi deprime, provoca un rigetto nell’animo di pessimo perdente che mi contraddistingue dai giorni della mia infanzia, quando mal digerivo persino le sconfitte al campetto da basket della parrocchia. Quindi se possiamo lasciarci dietro i Passerotti Arancioni di Baltimore ed i Raggetti dell’IKEA Stadium perché non farlo ?

Forse però la notizia più “pesante” è l’inizio ufficiale della caccia al nuovo GM, il primo nella lista di quelli da intervistare è Quinton McCracken che i più attenti ricorderanno come esterno in parecchie franchigie a cavallo del cambio di millennio. Onestamente non lo conosco come dirigente e non prendo posizione, ultimo impiego agli Houston Astros dove sovra-intendeva alla Farm e visto che da quel vivaio sono usciti dei Correa e degli Springer direi che il suo lavoro l’ha fatto anche bene; forse il salto da Farm Director a GM di una franchigia complicata come la nostra potrà sembrare un po’ alto, ma può avere anche senso provare un nome nuovo anziché ricorrere ai soliti Wren, Dipoto e compagnia cantante che non mi paiono eccellere particolarmente poi non scordatevi che ci sarebbe Dombrowski a fare da scudo e da mentore

Speriamo davvero di ritornare in auge … vedere in questi giorni il Fenway con parecchi spazi vuoti è sempre triste, ovvio che le partite non siano proprio accattivanti per lo spettatore casuale e c’è anche da dire che i Red Sox cominciano un po’ a risentire della vicinanza scomoda di una franchigia iper-vincente come quella dei Patriots. Sarà il campionato poco allettante giocato dai nostri, sarà quell’aria da “noi vs il resto del mondo” che dopo il Deflagate aleggia dalle parti di Foxboro, sarà anche che generalmente il baseball comincia a soffrire in termini di rating d’ascolto in tutta America e specialmente verso le giovani generazioni, fatto sta che oggi i nostri Sox sono un po’ di retroguardia in termini di spazio sui media. Ammiro tanto (da neutrale) la grandezza di Brady e Belichick, ma vorrei tanto tornare a leggere tanto anche su Pedroia, la pagina 3 lasciamola a qualcos’altro.

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Il conta-inning

Ho accolto con sollievo la decisione di fermare Tazawa e Kelly, non ha assolutamente senso spingere su lanciatori che dimostrino di essere arrivati alla spia rossa della riserva. Facciano il loro rifornimento alla stazione di servizio e arrivederci a fine febbraio in quel di Fort Myers, anzi … nel caso del giapponese mi chiedo se non era il caso di fermarlo un po’ prima dato che i segnali di una fatica eccessiva mi parevano inequivocabili. Fermare un giocatore con la squadra in contention mi pare una boiata, come fecero i Nationals con Strasburg qualche anno fa, ma per una squadra in una situazione come la nostra non credo sia un peccato veder lanciare Rich Hill o chiudere un match ad Aro.

Voglio anche contare gli inning che giocherà da qui alla fine Pedroia, lo vorrei vedere in campo sempre o quasi, e spero tanto che giochi troppo bene da inculcare nella mente dei nostri maggiorenti, di chi commenta nei giornali, sui siti o dove volete voi che il nostro Dustin è intoccabile. Sento un po’ troppi che lo mettono tra gli spendibili, vi faccio solo un paio di esempi di quello che si becca in giro: “lo potremmo mettere in un pacchetto verso i D-Backs per prendere Goldschmidt” oppure “perchè non proviamo ad ingolosire i Royals che hanno chi potrebbe servirci ?”. Sia chiaro, Goldschmidt è un grandissimo giocatore ed un prima base così ci servirebbe davvero, i Royals hanno davvero del materiale umano che ci farebbe stra-comodo, ma tutto questo vale la rinuncia ad uno dei pochi giocatori di carisma che abbiamo ? La motivazione che Pedroia è un giocatore ormai injury-prone la capisco, ma con la carriera del Papi che non potrà durare in eterno non mi voglio privare dell’unico altro giocatore che può reggere la barra del timone nel nostro dug-out e faccio anche notare che il suo stipendio, con gli attuali parametri, non è nemmeno troppo oneroso.

Voglio anche contare il bilancio di Lovullo come interim-manager, se ho fatto bene i miei conti è un 19-12; non posso certo dire quanto sia merito suo questo buon momento ma i giocatori sembrano seguirlo, ne abbiamo alcuni che hanno mostrato dei discreti miglioramenti e mi chiedo se possa aver senso dargli il bastone del comando, forse lo dico anche perchè gira la voce su Brad Ausmus, dato da molti in uscita dai Tigers e se devo dirla tutta Ausmus mi convince davvero poco.

Non c’è molto altro, da calendario vedo da domani una trasferta a Toronto. Mi chiedo io … ma ci dispiacerebbe un titolo divisionale AL East tra i boschi dell’Ontario ? Eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh

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500rtiz

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Come fare quando appenderà gli spikes al chiodo ? E’ andato in forma a stagione già avanzata e non dovrebbe essere difficile da capire vista l’età e vista la sua corporatura, ma se il resto del team non avesse fatto una prima metà di stagione indecente ci saremmo trovati il solito Big Papi a trascinarci nel momento topico della stagione.

Le sue cifre post-All Star Game sono .346 di avg. , 1170 di OPS e 19 ovetti. Qualche tempo fa si parlava quasi con fastidio del fatto che l’opzione per il 2016 di Big Papi fosse scattata visto che aveva raggiunto il numero di turni richiesti nel box. Il fastidio è altro, non Ortiz; lui è solo il giocatore più importante nella storia della franchigia, è colui che ha cambiato il destino della franchigia, da simpitici perdenti a quelli che diventano un po’ antipatici perchè vincono 3 anelli … e si sa che io adoro essere antipatico. Ripeto : come faremo senza di lui ?

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Travolto da un insolito ottimismo

Non so se sono stato colto da un virus sconosciuto o se ho semplicemente bevuto un po’ troppo, ma sto iniziando a credere che in previsione futura quello che sarebbe il “piano generale” dei Red Sox per l’immediato , ovvero il 2016, possa funzionare. L’ha ribadito Dombrowski che non c’è da aspettarsi rivoluzioni, si cercherà di prendere il famoso n.1 della rotation, si rifarà il bullpen da capo (e ci credo …) ma il lineup non si discosterà molto di quello che sta concludendo, in maniera assolutamente dignitosa, questa stagione. E se dobbiamo dirla tutta non è che questa politica si discosti molto da quello che era il master-plan di Ben Cherington.

Ammetto che non m’aspettavo una fine così degna, nel 2012 e nel 2014 la squadra persi gli obiettivi mollò completamente i pappafichi e si conclusero quelle stagioni con un tedio insopprimibile. Ora invece, con tutti i difetti che le sono intrinsechi, la squadra continua a giocare un baseball assolutamente non malvagio e, facendo un paragone con i disastrati Phillies che stiamo vedendo in questo weekend al Fenway, si capisce che da noi una base per tentare una risalita ci sia ed in Pennsylvania (a causa di una politica dissennata) non siano nemmeno alle fondamenta per iniziare a costruire la casa … anzi direi che non hanno nemmeno iniziato a comprare il cemento per ipotizzare l’inizio dei lavori. Da noi, pur con tutte le occasioni perse e gli errori fatti, non siamo assolutamente messi così.

I punti messi in rilievo da D.D. (o punti di domanda … fate voi)  sono quindi l’acquisto del n.1 ed il rifacimento del bullpen, io onestamente ne aggiungerei un paio : cosa fare con Buchholz e con Hanley Ramirez. Parto proprio da qui. Io avrei un dubbio : può Ramirez trasformarsi in un prima base decente ? Di danni all’esterno sinistro ne ha fatti abbastanza e visto che siamo scoperti in prima l’idea di provarlo ci può stare, io però ammetto d’avere una paura boia perchè sappiamo bene che giocare in prima non è poi così facile, sembra quasi che si metta “il giocatore meno capace in porta”, un po’ come avveniva al campetto della parrocchia da bambini. Nessuno ci prenderà via Ramirez e quindi qualcosa dobbiamo fargli fare e quel qualcosa non è il DH visto che un DH l’abbiamo e l’avremo anche l’anno prossimo ed anche quest’anno ha già fatto i suoi 30 ovetti. Il capitolo Ramirez davvero mi inquieta parecchio, per le caratteristiche tecniche, per l’etica lavorativa del soggetto che è quella che è … e per il fatto che ci costerà una settantina di milioni per i prossimi tre anni.

Diverso è il caso-Buchholz : si deve decidere se far valere l’opzione a quota 13 milioni. Con le cifre che ballano al giorno d’oggi 13 milioni sono quasi pochi, ma sappiamo tutti che quei 13 milioni non vanno parametrati sulle classiche 32 partite che gioca un partente. I numeri li sapete leggere bene, quando è riuscito a giocare annate quasi complete ha fatto male (2012 e 2014), quando lanciava bene (2011 e 2015) o benissimo (2013) ha fatto una media di sole 16 partenze. La paura che possa andare a fare bene altrove (perchè è quello di cui stiamo parlando) vale 13 milioni di presidenti defunti ? Giuro … non lo so … un bel quiz comunque.

Me la cavo in fretta con gli altri punti. Il bullpen : semplice … si tengono i due nippo, a tutti gli altri un caldo saluto … e via. Son curioso di vedere come si agirà, la costruzione di un bullpen efficace è una delle cose più difficili che esista visto che il rendimento è molto erratico, di sicuro un closer più rabbrividente di Machi non si troverà, Dombrowski a Detroit non è mai riuscito a costruirlo un bullpen capace e a causa di questo mancano un paio di anelli alle dita dei vari Cabrera e Avila, a Boston in questo settore ha un foglio bianco e deve partire da capo. Forse tutto sommato è la condizione migliore.

Sul n.1 siamo in trepidante attesa perchè è chiaro che il “big guy” è quello che accende di più la fantasia. Mi par di notare una certa preferenza nella bacheca messaggi per Price … e ci credo. Annata fantastica, proprio quella che ci vuole prima d’una free agency, ma prezzo che possiamo immaginare nell’ordine dei classici 7 anni-210 mil. $. Davvero tanta, tanta, tanta roba. Investire tutto questo su un trentenne ? Politica eccellente nel breve termine, dubbiosa nel medio e spesso deleteria nel lungo termine. Complessivamente ci credo poco anche se sarebbe un colpo storico, c’è in più il fascino dato dal comprare il Grande Nemico, sarebbe un po’ come se Larry Bird fosse andato ai Lakers o Tom Brady avesse firmato per i Jets dell’epoca Ryan. Chiaro che non c’è uno che valga Price tra i free-agent, ci potrebbe essere Greinke ma deve scegliere se uscire da un contratto che gli darebbe più di 70 milioni per i prossimi tre anni. Per chiudere facciamo questo giochino : se Greinke decidesse per l’uscita anticipata dal contratto coi Dodgers a quelle cifre, quanto andrebbe a chiedere ? Dubito basti il deposito di Zio Paperone … cari i miei amici

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Fu vera gloria ?

Rispolvero un po’ di ricordi scolastici dell’odiato (almeno dal sottoscritto) Alemandro Sandroni … scusate … Alessandro Manzoni … per il titolo di oggi. Questa fase della stagione ha visto venire alla ribalta alcuni giocatori che s’erano persi o che non erano proprio mai arrivati. Vi pongo un quartetto di nomi : Joe Kelly, Jackie Bradley Jr., Travis Shaw e Rusney Castillo. Quattro giocatori sui quali c’era molta incertezza nel migliore dei casi ed anzi sui quali in parecchi (anche chi vi scrive) avevano già messo una bella croce sopra, giocatori che non rientravano nei piani futuri se non in maniera marginale e che ora con una serie di ottime partite sono tornati a rivendicare un posto per i Red Sox dell’anno 1 E.D. (Era Dombrowski).

Un po’ di cifre, che sono poi un po’ il sale di questo gioco : Kelly è reduce da 5W consecutive e nelle ultime 4 partite ha concesso 5 ER in tutto, Castillo da quando è tornato batte a .370, Shaw a .330 e JBJ è stabile sul .300. Insomma … la domanda è semplice e la risposta lo è molto meno … dobbiamo fidarci ? Possiamo considerare questi uomini dei seri candidati a maglie da titolare per l’anno prossimo oppure queste cifre sono un po’ drogate dal fatto che stiamo prendendo in considerazione un volume ridotto di partite e semmai perché stiamo parlando di incontri non proprio così decisivi ? Incontri che vengono giocati con un aplomb che non è certo quello di una gara-7 di playoffs ?

Direi che ci sono dei distinguo da fare : per esempio faccio fatica a pensare ad un futuro in Grande Lega per Travis Shaw, ovvero un giocatore con una carriera nelle Minors che non aveva acceso un grande interesse con un .715 di OPS in 158 partite a Pawtucket. Sta sfruttando il momento in cui gli viene tutto bene e può darsi che sia il tipo che si esalta nelle grandi sfide, però non riesco a vedere per lui un futuro in prima squadra, può giocare in prima ed in terza e quei ruoli potrebbero essere già prenotati, può fare il back-up per entrambi, ma le cifre che sta mostrando in questo mese non c’entrano davvero nulla col resto della sua carriera, sono troppo rispetto a quello che aveva fatto vedere.

Diversissimo è il discorso di JBJ. Con quella difesa spettacolare che è in grado di fare per ogni santo giorno gli si chiede di essere un battitore solo decente, non ottimo, nemmeno buono, solo decente. Benedetto ragazzo … dammi un .240 di Avg. ed un .680 di OPS ed il posto da esterno centro titolare è il tuo da qui fino al giorno dell’Apocalisse. Questo per un anno e mezzo ha battuto come un impiegato del catasto cinquantenne con una pancetta da antologia … e ti veniva un nervoso da bestemmie perché vedevi poi un difensore che sembrava Spiderman. Però ragazzi non possiamo non dargli ancora una chance, altre volte il ragazzo c’ha fregato (ricordate lo spring-training di due anni fa ?), sembrava pronto per il balzo e poi … ciccia. Almeno da quarto esterno dobbiamo avercelo l’anno prossimo, dobbiamo credere un po’ alle sue cifre di quest’anno, semmai ce ne pentiremo, ma ad un esterno così non possiamo non dare un’altra chance.

Castillo è ancora diverso, se non altro perché stiamo parlando di uno che ha già compiuto i 28, almeno a credere agli uffici anagrafe caraibici. Abbiamo visto due Castillo, il gemello scarso in maggio e giugno ed il gemello capace dal 27 luglio in poi. Il pensiero di un outfield Betts-JBJ-Castillo non è male se ragioniamo sulle potenzialità ma il tradurre le potenzialità in concretezza sembra diventato difficilissimo dalle parti del Fenway. Castillo deve rendere se non altro perché l’abbiamo preso per essere un giocatore già “pronto e fatto” ed immagino che il posto da esterno destro titolare sia il suo, almeno alla partenza in marzo a Fort Myers, però non riesco a crederci fino in fondo, vi parrà strano ma ho più fiducia in JBJ, come in altri ruoli occorrerà avere un Piano B per salvaguardarci da possibili cadute.

Joe Kelly è l’oggetto misterioso, ad un certo punto era candidato a restare a vita a Pawtucket … poi s’è rimaterializzato a Boston ed ha smesso di essere quel lanciatore con una castagna assai vicina alle 100 mph, castagna che però nessuno sapeva dove finisse visto che poteva colpire il piatto di casa base ma anche l’omino che vende gli hot-dogs in tribuna. Gli si chiede di essere quel n.4 o n.5 della rotation che aveva fatto intravedere, io ci ragiono sulla rotation dell’anno prossimo e Kelly nei 5 ci può stare. Tutti si aspettano che Dombrowski vada a prendere un vero n.1, io avrei esultato una volta, ora alla teoria dei n.1 dominanti comincio a crederci un po’ meno; chiaro però che se dovesse arrivare, spazio per Kelly non ne resterebbe molto; una rotation settata con Mr.X-Buchholz-Porcello-Miley lascerebbe un posto solo per Kelly/Rodríguez e semmai Owens o chi per lui. Alla domanda che facevo prima ovvero se ci dobbiamo fidare di Kelly la risposta è nì, fidiamoci entro un certo punto, qui però le alternative ci sono, sia sul mercato che interne, ci giochiamo molto di più scommettendo sull’outfield, lì se le cose andassero male sarebbe dura trovare alternative.

Chiudo esprimendo anch’io il mio sconcerto per il siluramento di Don Orsillo, feci il mio primo abbonamento a MLB.TV nel 2004 ed Orsillo c’era, un bravo telecronista play-by-play oltretutto con un inglese davvero chiaro anche per chi non è certo di madre lingua come il sottoscritto. Il motivo del siluro non sarebbe colpa di Cherington (come avanzato dal sempre pungentino Davide nella message-board), ma bensì del robusto calo negli ascolti di NESN. C’è solo un problema : incolpare Don Orsillo e/o Jerry Remy dei bassi indici d’ascolto è come incolpare il sottoscritto per il riscaldamento globale visto che ieri sera ho acceso un fornello per cuocere la bistecca. Io direi che il motivo potrebbe essere un altro : dite che il fatto che la squadra negli ultimi due anni faccia un baseball complessivamente orrendo può c’entrarci qualcosa ?

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Ricominciamo

Dopo aver passato le ultime settimane fotografando canguri e coccodrilli, koala e serpenti velenosi, direi che posso anche tornare a buttar giù qualcosa per il blog e la cosa mi serve oltretutto per combattere il maledetto jet-lag. Era dal mitico ottobre 2013 che non scrivevo alle quattro del mattino ma mi sono stufato di fissare l’inutile soffitto di casa mia, tanto vale fare qualcosa di utile … oddio … utile per modo di dire. Di ciò che è capitato in campo dalla fine di luglio ad oggi ne sapete certamente più voi del sottoscritto, si è vinto un po’ di partite ed un po’ se ne sono perse, se non altro mi pare che non si sia sbracato fino in fondo e gli uomini in campo sembrano ancora focalizzati sul campionato … e mi sembra un atteggiamento professionale. C’è stato qualche addio eccellente (Napoli & Nava) e direi che ad entrambi va un grosso grazie per quello che hanno fatto. Però non nascondiamoci che le notizie “vere”, quelle che contano, sono quelle relative all’autentica rivoluzione capitata nella stanza dei bottoni ed è proprio di queste che mi sembra il caso di parlare. Andiamo in ordine cronologico.

Lucchino out : questa probabilmente è quella meno sorprendente, nel senso che se ne parlava di questa possibilità anche in tempi non sospetti ovvero prima dell’inizio della stagione. Il nostro ex-CEO era visto da molti come possibile/probabile Presidente del Comitato Promotore per le Olimpiadi a Boston del 2024, ora che il progetto è tramontato non è detto che Lucchino non torni all’ovile, di sicuro un certo suo iper-attivismo nelle scelte tecniche non è che abbia fatto benissimo al team e se tornerà sarà con compiti più organizzativi che legati alla gestione della prima squadra. Tra parentesi … una cosa che non è tema di questo blog ma m’incuriosisce … siete in grado di spiegarmi perchè il sindaco di Boston fa saltare la candidatura olimpica visti i costi impossibili da definire mentre invece nell’indebitatissima capitale dell’indebitatissima Italia questa candidatura viene portata avanti ? Affari eccellenti in vista per i soliti noti ?

Dipoto in : questa invece mi ha lasciato sorpreso e l’avevo vista come una possibile mina sul cammino di Cherington … salvo poi leggere che era una mossa richiesta da Cherington stesso e questo m’ha sorpreso ancora di più. A fronte di quello che è successo poi bisognerà vedere quale sarà l’evolversi di questa situazione. Se le cose dette sono vere doveva accollarsi l’onere di dare una mano nella valutazione del materiale umano a disposizione. Resto perplesso, nel senso che questo è il principale campo d’azione di un GM ed il fatto che il team di Cherington abbia richiesto questo ingresso è stata vista da alcuni come una mossa non proprio apprezzata nelle altissime sfere, il personale atto alla bisogna doveva già esserci e ciò poteva portare a confusione di ruoli. Ora si vedrà, l’incarico a Dipoto era a termine e tutte le opzioni sono possibili, dalla rottura anticipata visto che il fautore della mossa è in partenza alla trasformazione in definitiva dell’assunzione.

Dombrowski in / Cherington out : e qui quando l’ho letta sono saltato sulla sedia. Sorpresissimo … anzi di più, anzitutto per i tempi, poi per la persona nominata e poi anche per la reazione giustificata, dal suo punto di vista, del nostro ex-GM. Un cambio così fatto a Ferragosto è pesante, e lo è perchè fa capire che la Proprietà considera un fallimento la gestione degli ultimi due anni senza tante scuse e senza tanti discorsi tipo “tutti-pensavano-che-i-Sox-fossero-forti” oppure tipo “nessuno-poteva-immaginare-il-flop-del-Panda” etc. etc. Tempo fa mi posi la domanda se il lavoro del GM e relativo staff debba essere valutato a priori o a posteriori, la risposta di John Henry e Tom Werner mi pare chiara : si valutano i risultati e non quelle che erano le prospettive iniziali; visto che i risultati non sono stati nemmeno vicini ad arrivare si mette una persona di fiducia. A questi punto ovviamente la posizione di Cherington era insostenibile, praticamente messo sotto tutela con una persona sopra di lui con cui dover collaborare, tra parentesi una persona con una visione del Gioco parecchio diversa e per di più informato della cosa quando già era stato messo il nero su bianco. Fatemi dire che la reazione di Cherington è da uomo, Leonardo Sciascia ci insegnò la famosa distinzione tra uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraquà; Cherington poteva starsene a prendere lo stipendio e forse non sarebbe stato nemmeno più il destinatario degli strali che arrivano a 360°, ha preferito fare una scelta diversa, anche perchè gli avranno chiesto anche di restare ma i modi con cui è avvenuta la cosa sembrano fatti su misura per provocare le dimissioni.

Dicevo che son sorpreso della scelta Dombrowski perchè è sempre passato per non essere un fanatico delle statistiche avanzate e perchè è uno che se c’è da fare uno scambio giovani prospetti vs veterani affermati non s’è mai tirato indietro, ovvero due concetti che non c’entrano nulla col passato regime. Nella conferenza stampa ha chiaramente detto che non è un troglodita incapace di aprire il sito di Fangraphs, son curioso di vedere a cosa porterà il cambio di filosofia, sempre ammesso che ci sia, ricordatevi che John Henry invece è un sabermetrico convinto. Le scelte da fare in principio sono le due che tutti pensate ovvero GM e Manager, anche Farrell (a proposito … mille auguri) ovviamente è tra coloro che son sospesi, lo è ancora di più in questo clima di cambio d’epoca, io un’occhiata a Lovullo la darei perchè non mi sembra uno stupido.

Termina veramente un’era, nel senso che il passaggio da Epstein a Cherington fu un normale avvicendamento un po’ come quando moriva il Re di Francia ed il Delfino prendeva il suo posto, questa volta assolutamente no, sembra proprio che si sia voluto dare un taglio netto. A tutto c’è un perchè, senza tanti giri di parole le ultime due stagioni sono state penose, mi son preso la briga di cercare quando fu l’ultima volta che i Sox hanno messo insieme due ultimi posti consecutivi, pensate che si va a fine anni ’20, c’era appena stato il crollo di Wall Street e Franklin Delano Roosevelt non era ancora entrato alla Casa Bianca. Se le stagioni sono state penose per noi penso lo siano state anche per chi caccia i soldi e quindi la decisione è stata diversa dal promuovere il Delfino, sta volta chi comanda ha preferito rivolgersi a Danton e Robespierre.

Davvero strana comunque la storia dei Sox dell’epoca Cherington. In pratica tutta una generazione di Sox che ha cantato un’estate. Tutti i vari Farrell, Victorino, Gomes, Nava sono stati gli eroi di un momento. Nel mondo dello spettacolo vengono definiti “one-hit wonder” quei gruppi o quei cantanti che sfondano con una canzone per poi sparire dal firmamento; tanto per darvi un’idea, e qui mi rivolgo ai lettori un po’ attempati, vi ricordate The Knack ? Una canzona, la tuttora trascinante “My Sharona” . Eccola qui : https://www.youtube.com/watch?v=bbr60I0u2Ng . Un successo planetario, non usciva solo dalle radio, andava talmente forte che ormai usciva anche dai tostapane. Poi però dopo di questa … puff … spariti dagli onori del mondo. I Sox sono stati un po’ questo : un successo strepitoso, con inviti a partecipare ai programmi televisivi più importanti e poi puff … spariti anche loro come The Knack. Se prima i Sox venivano chiamati da Letterman o da Oprah Winfrey ora è difficile che ricevano un invito persino dalla Sagra del Tortello e questo a John Henry non è piaciuto un granchè e la decisione è stata presa. Se poi la decisione darà frutti è tutto un altro discorso … ma semmai di questo parleremo un’altra volta.

Torno a fissare il soffitto … Buona Notte … se così si può dire

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Every little thing gonna be all right

Non posso non augurare il meglio a Shane Victorino e non possiamo non immaginare come sarebbe stato il rendimento suo e (perché no) anche quello dei Sox con uno Shane in stile “hawaiiano volante” anziché quella pallida controfigura che abbiamo visto negli ultimi due anni.

Passa da una squadra senza più arte né parte ad una che può avere legittime ambizioni di raggiungere i massimi traguardi; credo che avrà un ruolo non di primo piano, sempre ammesso che non si ripresentino i suoi problemi fisici, arrivasse in buona forma alla post-season sarebbe un bel rinforzo per gli Angioletti perchè direi proprio che il ragazzo si sia dimostrato discretamente clutch nel corso della sua carriera.

Abbiamo avuto l’emozione della partenza di Victorino ed anche quella della “tre giorni” dedicata al grande Pedro; viene facile paragonare le emozioni che c’hanno dato questi grandi campioni col baseballuccio piccolo piccolo che ci viene propinato da qualche tempo, mi viene perfino difficile credere che Joe Kelly partecipi alla stessa competizione a cui ha partecipato anche Martinez e che Victorino (sano) competa allo stesso livello dei parecchi esterni mediocri che abbiamo visto negli ultimi due anni. Che tristezza !!!

Non aggiungo altro, il vostro blogger si prende tre settimane per andare un po’ in giro per il mondo e non credo mi sarà possibile aggiornare il blog in questo intervallo, mi spiace solo che non potrò commentare la chiusura del mercato ma lo farete benissimo anche senza il mio inciso. L’ultima cosa è un GRAZIE SHANE sarà stato un anno solo ma è stato un grande anno come rare volte m’è capitato di vedere e due anelli da protagonista in due squadre diverse non si vincono per caso … già … coi giocatori “alla Victorino” si può anche tirare a vincere, con gli Hanley Ramirez un po’ meno.

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Big sale !

Al Fenway hanno esposto questo cartello :

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Cosa ci aspettiamo da questa sessione ? Mi stupirebbe che qualcuno desse altre spiegazioni a questo momento di diverso da un “salary dump”, si cercherà di liberarsi di quanto si potrà per liberare più spazio salariale per il prossimo anno; in casi rari, anzi rarissimi, si prova anche di costruire qualcosa di più duraturo, un po’ come facemmo noi coi cambi che l’anno scorso ci portarono Cespedes, Craig e Kelly … cambi che non c’hanno certo proiettati verso un futuro radioso e che anzi ci lasciano in casa una ventina di milioni di dollari da pagare per i prossimi anni per uno che sembra un ex-giocatore.

C’è solo un problema : non è che ci sia moltissimo da vendere e quello che c’è non è detto che incontri molti amatori, non è che siamo nella condizione di quelli che provano di vendere cubetti di ghiaccio in Groenlandia ma non siamo molto distanti. Normalmente in questi casi i giocatori che diventano free-agents a fine anno sono quelli più appetibili e noi ne avremmo, Napoli e Victorino per esempio, solo che serve una dose extra di fantasia per immaginarsi che ci sia qualcuno interessato a giocatori in chiaro declino fisico e tecnico come i nostri due veterani.

Diverso è il discorso su Pedroia, come paventato da alcuni di voi Dustin potrebbe essere un obiettivo appetibile per qualcuno, obiettivo costoso nel senso che la contropartita che i Sox richiederebbero sarebbe pesante. Ovviamente non parlo dello scoramento che prenderebbe tutti noi in questo caso, sarebbe il perdere un’altra bandiera, una delle poche che c’è rimasta; la nostra dirigenza ha dimostrato che è capacissima di mettere una bella pietra su qualsiasi tipo di sentimento, vedremo cosa ricapiterà, certamente il fatto che Pedey sia tornato in lista infortunati allontana forse la possibilità d’una trade. Tra parentesi aggiungiamo che anche il nostro (ipotetico) carro da undici sul monte che avrebbe riscosso interesse, ovvero Buchholz, è ovviamente fuori mercato dato il continuo problema infortuni, come facilmente ipotizzato gli infortuni di Clay sono di durata misteriosa, quello attuale che fu detto doveva durare sei settimane ne durerà molte di più, siamo già a settembre come fine prevista, posso anche aspettarmi che a settembre ci venga detto che è inutile forzare il ritorno e se ne riparlerà a marzo.

Quindi prepariamoci a qualche partenza, Uehara, forse Layne, un De Aza … insomma giocatori simili potrebbero anche lasciarci, non credo che ci lasceranno i “big contracts” che tanto hanno deluso, di pazzi come i Dodgers che ci prendono un Crawford non se ne vedono all’orizzonte. L’ultimo capitolo su questo tema-mercato è l’incubo che ho io : cosa accadrebbe se qualcuno arrivasse con questa offerta “dammi Bogaerts (o Betts) e se me lo dai sono disposto a prendermi anche il Panda e Porcello (puta caso).”  Dite che è solo un mio incubo ? Certo … una cosa del genere non s’è letta da nessuna parte, ma il famoso scambio coi Dodgers nacque proprio così : un giocatore che fu il motore dello scambio (A-Gon) e la determinazione dei Dodgers a prenderlo che li indusse a mangiarsi anche i contratti di giocatori forse non voluti.

Non c’è molto altro, ci tengo a ringraziare tutti quelli che m’hanno detto di tenere aperto il blog. Onestamente però se viene a mancare il divertimento non è che ci siano tanti stimoli … semmai potrei cederlo a qualcun’altro. Qualcuno è interessato ?

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