Cronaca di un atteso ritorno

A più di 16 mesi dalla firma di un contratto biennale da 38,5 milioni di dollari e 577 giorni dall’ultima apparizione in una partita della Major League, stanotte Lucas Giolito è salito sul monte di lancio per affrontare Toronto, nella sua prima partita di stagione regolare con la divisa dei Red Sox.

Giolito ha trascorso l’intera stagione 2024 nella lista infortunati, dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico al gomito, per un infortunio subito durante il training primaverile 2024. Anche quest’anno si è fatto male a primavera. Uno stiramento al bicipite femorale sinistro, subito durante la sua prima partita di allenamento, lo ha costretto a cominciare la stagione con un mesetto di ritardo. 

Finalmente l’attesa era finita ed ero molto curioso di vedere all’opera il giocatore le cui prestazioni, secondo me, potrebbero essere decisive per le sorti dell’intera stagione dei Red Sox.  Il responsabile del baseball Craig Breslow, in una delle sue prime mosse importanti dopo la sua assunzione, aveva ingaggiato Giolito puntando sulla solidità del suo curriculum sia riguardo le prestazioni che la salute, avendo lanciato 160+ inning nelle cinque precedenti stagioni consecutive. Diciamo che fin qui le aspettative erano state drasticamente deluse.

Tuttavia Breslow con il rafforzamento del pitching e Giolito ritorna in una squadra che coltiva ambizioni di post season, colmando l’ultimo buco fra i titolari di una rotazione che sembra all’altezza del compito. 

Vediamo com’è andata la sua partita, prescindendo, ove possibile, dalla rovente delusione per la conclusione della partita. Anticipiamo subito che i risultati sono stati migliori del previsto. Dopo cinque inning, Giolito, che era in total control del match, non sembrava affatto un lanciatore che non lanciava in una partita della Major League dal 1° ottobre 2023.

Entra in campo inning primo con la squadra in vantaggio per 2-0. Toronto sta giocando una partita di bullpen schierando sul monte il lanciatore destro Yariel Rodríguez, alla sua prima partita da starter. Per l’attacco di Boston ci sono le premesse per continuare a martellare come la notte precedente e dare un valido run support alla difesa. Purtroppo il primo punto per Boston va sprecato in circostanze insolite. Con 0 out, Duran in prima per BB, Devers trasforma il quarto lancio di Rodríguez in un lungo drive line drive sulla recinzione del campo destro. Si ha l’impressione che sia un batti e corri perchè, quando la mazza tocca, Duran è già a metà corsia. Probabilmente, non avendo potuto stimare la profondità della battuta, si attarda sul cuscino di seconda invece di proseguire nell’azione, così che quando la palla ritorna verso casa base, è in grande ritardo e viene facilmente eliminato. Un verò peccato che Duran abbia corso un rischio inutile, perchè il lanciatore avversario prosegue con WP e un balk, che portano a casa Devers, e concede una solo homer di Bregman. Il punto sarebbe comunque entrato ed ero  decisamente infastidito da questo misero punticino in meno, come se avessi saputo poi si sarebbe rivelato decisivo.

Giolito ha concesso un singolo in apertura prima di indurre Guerrero a alzare un pop up e di eliminare Santander per strikeout, trovando il limite della zona con una una bella palla veloce. Dopo aver concesso una base su ball a Springer, il più pericoloso battitore avversario, con una media oltre 400 proprio contro di noi, elimina un altro brutto cliente come Daulton Varsho per strikeout. Il conto dopo il primo inning è di 23 lanci: non pochi, me neppure troppi.

Nella parte alta del secondo inning Raffaela e Duran fanno quello che vogliono sulle basi, con la difesa di Toronto incapace di fermare le loro rubate. Il secondo doppio della serata di Devers fissa il punteggio sul 4-0. Comincio a pensare che Giolito ce la possa fare e che comunque, in caso di crisi, sarebbe entrato Whitlock rimettere le cose a posto.

Giolito ha dominato un secondo inning da 11 lanci, continuando a lavorare sui bordi della zona di strike con la palla veloce a 90 mph, resa ancora più efficace da un cambio di velocità eccezionale. Gran parte del merito va dato anche al ricevitore Narváez per averlo aiutato a destreggiarsi quando si è reso conto che il suo slider non atterrava dove voleva. Il nostro catcher era così abile nel pitch-framing che l’allenatore dei Blue Jays si è così tanto arrabbiato con le chiamate dell’arbitro capo da farsi espellere.

Dopo aver concesso due singoli all’inizio del terzo, Giolito si è immediatamente ripreso mettendo strikeout Guerrero con una palla a 96 mph, il lancio più potente della sua serata. Dopo un flyout, si è lavorato d’astuzia Springer, mettendolo K tre cambi di velocità consecutivi, contando sul fatto che Springer non si sarebbe aspettato che utilizzasse per tre volte lo stesso lancio che aveva toccato due volte in foul all’inizio del turno di battuta. Nei successivi due inning Giolito praticamente non fa vedere mai la palla agli avversari che vengono eliminati in ordine (con solamente 7 lanci nel quarto). 

Giolito è entrato nel sesto inning con il conto di 66 lanci, 47 strike, e un vantaggio di 6-0, perchè il suo compare Narváez aveva sbattuto una pallina nel secondo anello portando il punteggio sul 6-0. Sebbene il cambio di velocità rimanesse efficace, improvvisamente Giolito ha cominciato ad avere problemi di controllo. Dopo due eliminazioni rapide e essersi portato sullo 0-2 su Springer, Giolito improvvisamente si è spento e ha cominciato a non trovare più la zona. Springer ottiene la base per quattro ball, tra cui una al limite della zona di strike, chiamata “ball four”. Finire improvvisamente la benzina è una cosa che non avrebbe dovuto stupire, quando un lanciatore è la prima volta, dopo quasi due stagioni, che riesce ad andare così in profondità in una partita di Major League. 

Giolito se ne rende conto, si vede che è innervosito e spreca un po’ di tempo chiamando per consultazioni il ricevitore sulla collina. Cora tuttavia non è proprio pronto a reagire (mi aspetto a proposito un commento sarcastico di Davide), anche se dopo la partita ha ammesso che con la base concessa a Springer la partita ha svoltato, sembra proprio (almeno io non l’ho visto) che non ci fosse nessuno nel bullpen a scaldarsi, casomai fosse servito un pompiere. Varsho non si lascia sfuggire l’occasione e, ancora una volta sul conto di 0-2, manda il change up di Giolito negli spalti  sul destra-centro. Due lanci dopo  un altro cambio di velocità frutta a Kirk un altro homer. Giolito alla fine riesce a concludere l’inning, ma le mazze dei Blue Jays erano state rivitalizzate mentre le nostre erano già sotto la doccia. 

Finisce così la partita del trentenne lanciatore destro dei Boston Red Sox. Il ruolino riporta 3 punti concessi e guadagnati sul lanciatore, 5 valide e 2 basi su ball, con 7 strikeout. Ha lanciato strike ben 61 dei suoi 90 lanci (il 67,8%). Con questi numeri si può dire che Giolito ha messo la sua squadra in condizione di vincere con una partenza di qualità e avrebbe potuto essere un trionfo se lo avessero sostituito prima un po’ prima che subisse i due fuoricampo back to back che hanno posto le basi per il disastro prossimo venturo.

C’erano ancora motivi per essere ottimisti, ma Whitlock, che era in serie positiva sei partite consecutive senza subire punti e aveva registrato una ERA di 1.72 in 10 apparizioni come rilievo, non è riuscito a mantenere il vantaggio di tre punti, concedendo tre valide, incluso un fuoricampo da tre punti di Santander che ha pareggiato la partita. Alla fine abbiamo perso al decimo senza più avere l’opportunità di segnare e rammaricandoci ancora per quel misero e decisivo punticino sprecato all’inizio.

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Aggiustare Tanner Houck

Ho rinnovato l’abbonamento Netflix solo per poter vedere The Clubhouse. Non ho ancora avuto il tempo per finire la prima puntata che mi ha già catturato. Ero diffidente perché parlava di una stagione straziante dei Red Sox e temevo di infliggermi dolore inutilmente. C’è anche questo, ovviamente, ma i “dietro le quinte” che arricchiscono il contenuto valgono da soli il prezzo del biglietto, per così dire. Mi ha particolarmente incuriosito l’approccio innovativo portato da Andrew Bailey al pitching, basato anche su un uso spinto della tecnologia che permette di catturare e analizzare i movimenti corporei per individuare possibili criticità a innescare azioni correttive. In un’intervista Breslow, che è ha fortemente voluto dare quell’incarico a Bailey, rivela che fra i possibili lanci le fastball siano ampiamente sopravvalutate perchè invece statisticamente, contrariamente al senso comune, si dimostrano i lanci preferiti dai battitori avversari.

Questa cosa mi ha colpito perchè stavo raccogliendo fatti e opinioni sulle prestazioni di Tanner Houck che dopo 29,2 inning (inclusa la disastrosa partenza di sabato) registra la peggior ERA della rotazione 7,58 ERA, un FIP di 6,20, una BB% del 10% e una K% del 16,4%. Questo è molto deludente perché Houck proviene viene da un 2024 con convocazione allo SG ed è uno dei pilastri su cui si basa il successo dell’attuale stagione. E’ quindi naturale chiedersi perchè un giocatore con potenziale elevato, dotato di mix di lanci molto forte, sia così in difficoltà. 

Storicamente, la sua più grande debolezza è stata affrontare i mancini. C’è infatti una grande discrepanza nelle statistiche se si considerano i dati della carriera mancini vs destrimani: il FIP sale da 2.83 a 4.45, BB% dal 6% al 10%, K% dal 20% al 25%

Nel 2023, Houck introdusse un cutter come arma aggiuntiva contro i mancini migliorando di molto le sue prestazioni in quella stagione, con un xSLG di .378 (il miglior xSLG avversario tra i suoi lanci) e una percentuale di conversione da due strike del 27%. L’ha usata come palla veloce principale contro i mancini, lanciandola il 19% delle volte. Nonostante questo successo, Houck ne ha limitato significativamente l’utilizzo nel 2024, lanciandolo solo il 3% delle volte contro i mancini, e nel 2025 lo ha eliminato del tutto. Al suo posto, ha reintrodotto un four-seamer fastball nel suo repertorio, smentendo proprio quanto affermava il suo CBO l’anno scorso. Chissà perchè!?

Ci sono almeno due evidenti problemi con questa decisione. In termini di controllo la mappa termica disponibile su Savant mostra che che finisce sempre sopra la zona e quindi non può funzionare per cercare il K. L’utilizzo come chase pitch (cioè effettuato per far girare a vuoto il battitore) non è giustificato: dei 18 four-seamer che ha lanciato finora contro i mancini ha ottenuto solo uno swing and miss. Se i battitori vedono un lancio forte e alto possono tranquillamente lasciarlo passare.

Per quanto riguarda il movimento la four-seamer non è la più indicata con i mancini. Hock infatti ha un punto di rilascio della palla molto basso, con il braccio disteso quasi lateralmente rispetto al corpo. Con queste caratteristiche è molto più naturale ottenere un movimento est-ovest, tipico del cutter, rispetto al nord-sud della fastball. Inoltre, per quanto riguarda i mancini, il cutter tende a stringere verso l’interno. Accade esattamente il contrario della four-seamer che andando verso l’esterno risulta più facile da battere per un mancino e giustifica le statistiche decisamente peggiori.

La presenza di questi problemi necessariamente impatta  anche sulla qualità del piano partita. Il tasso di strikeout di Houck al primo lancio è del 63%, in linea con la sua carriera e rimane al di sopra della media MLB. Eppure, il suo tasso di strikeout è solo del 13% e il suo tasso di ground ball è al minimo dal 2021. 

Bisogna che Baley cominci ad adottare contromisure adeguate, aumentando il numero di lanci in cui sembra più efficace (in particolare sembra che debba aumentare l’uso dello splitter, riducendo parimenti l’uso del sinker e della sweeper), cercare di essere più imprevedibile e aumentare il numero di ground ball. Non possiamo permetterci uno spot 2 della rotazione così carente.

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Reversus a Bello

Mi sono un po’ defilato in questo inizio di stagione perchè mi è risultato veramente difficile trovare un filo conduttore per capire e commentare la poco decifrabile e per nulla narrabile stagione 2025 dei Red Sox. Alti e bassi, incoerenze, prestazioni altalenanti sono stati il fattor comune delle prime 26 partite durante le quali i nostri eroi sono stati spesso inguardabili (nonostante qualche protagonista ogni tanto sembri trovare un buon ritmo), a volte ingiocabili, ma sempre alla ricerca di una fisionomia e di una stabilità: siamo una squadra potenzialmente forte che stenta a trovare continuità o siamo una squadra mediocre che ogni tanto indovina la prestazione? L’incoraggiante situazione in classifica non aiuta rispondere a questo quesito perchè la division appare molto meno competitiva rispetto al passato, antagonisti per la vittoria come Toronto hanno appena inanellato 5L consecutive e questo contribuisce a camuffare il fatto che abbiamo giocato due serie con White Sox senza ricavarne molto.

In questa situazione è difficile fare delle previsioni e crearsi delle aspettative. Sembra sempre che le cose vanno un po’ peggio di quanto dovrebbero andare ed è difficile trovare le ragioni per un entusiasmo duraturo.

Certamente una delle possibili cause dell’attuale stato di cose è attribuibile alla carenza di partenti titolari nella rotazione e quindi il ritorno dalla lista degli infortunati sul monte di lancio di Brayan Bello, avvenuto nella notte di martedì, andava nella giusta direzione. Il compito avuto in sorte si presentava tutt’altro che facile dovendo affrontare un attacco dei Seattle Mariners in grande spolvero, arrivati ​​al Fenway Park con un record di 9-3 nelle ultime 12 partite, con una media battuta di .266 e un OPS di .822 in trasferta,

Già nel primo inning la partita di Bello iniziava in salita. Dopo aver concesso un solo homer a Jorge Polanco, Bello riempie le basi con una BB e due HP. Rowdy Tellez si presenta nel box con un out e batte una potente radente verso la prima base.Triston Casas cattura e assiste a Story, che rapidamente restituisce la palla. Bello, sopraggiunto in copertura del cuscino, è costretto a tuffarsi per prendere il tiro spostato verso il campo esterno e completare l’eliminazione. Nei replay sembrava che il piede di Bello potesse essersi staccato dalla base, ma i Mariners hanno lasciato esaurire i 15 secondi di tempo massimo per contestare l’azione e così l’inning si è concluso con un doppio gioco decisivo e tre uomini rimasti in base. Il fatto che sia riuscito a uscire da una situazione difficile, seppur in modo rocambolesco, potrebbe essere indicativo per il futuro.

Bello ha tenuto a bada i corridori in base nei successivi tre inning, sebbene, nel quarto, abbia dato qualche preoccupazione: con due out, dopo il lancio che concede la base a Mastrobuoni, Bello si tocca il polpaccio destro provocando l’interruzione del gioco. Dopo la visita del manager, Bello è rimasto in campo e l’inning si è concluso poco dopo con un colto rubando, a mérito del nostro ricevitore Carlos Narváez ha chiuso l’inning. (Anche se Bello ha mostrato ancora fastidio nel seguito non si prevede che il fatto provochi un nuovo inserimento in IL, anche se il giocatore verrà rivalutato).

All’inizio del quinto inning, con il conteggio dei lanci già a 76, Bello concede un doppio con un out e una base per ball prima di far eliminare al volo sulla sinistra un pericoloso battitore come Cal Raleigh, già autore di 9 HR.  A questo punto, con la partita ferma sul 2-1 per la squadra di casa, arriva al piatto l’ex Tampa Bay Randy Arozarena, con il conto di Bello vicino ai 100 lanci. Vi suggerisco di andare a vedere il pitching duel che ne segue perché è stato molto emozionante. Bello tenta dapprima di lavorarsi l’impetuoso Arozarena con dei lanci fuori, ma l’avversario è disciplinato e, sul conto di 3-1, Bello è costretto a entrare decisamente nella zona. Si tratta di una grossa opportunità per Seattle, ma la palla è lasciata passare e siamo sul conto pieno. Il lancio successivo è basso e esterno, Arozarena, che questa volta gira la mazza e sembra abbia abboccato, riesce comunque in extremis a sprizzare la palla in foul. Bello, che si era già avviato verso il dugout, smaltisce la cocente delusione trasformando la camminata in una sequenza di salti, sempre più in alto, mentre sotto la collina deve invertire la marcia. Non è usuale per un professionista lasciar trapelare in maniera così evidente le sue emozioni. Tutto questo però non sembra abbia influito più di tanto sulla concentrazione, visto che Arozarena gira a vuoto lo slider successivo, piazzato proprio sul filo superiore della zona, e incassa il terzo strike che conclude l’inning.

Bello ha chiuso con 97 lanci, 51 strike e sette swing and miss. In cinque inning, Bello ha concesso un solo punto al potente attacco di Seattle, subendo quattro valide con tre basi per ball e tre strikeout, aiutando i Red Sox a battere i Mariners per 8-3. Non è stata la sua prestazione migliore, ma, per essere stata la sua prima partenza stagionale, possiamo dire che ha gestito bene la situazione.

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Inguardabili

Domenica sera, dopo aver sweeppato i Cards, l’intera squadra dei Red Sox è stata rapita dagli alieni che hanno sostituito ogni giocatore originale con delle brutta copie, degli androidi malfatti incapaci di simulare i più semplici fondamentali del gioco, evidentemente dotati di un sistema AI, appena all’inizio del suo periodo di autoapprendimento.

Dopo aver segnato 13 punti venerdì e 18 punti nella seconda partita della doppia sfida domenica, l’attacco dei Red Sox è scomparso. Hanno segnato solo otto punti in quattro partite contro Toronto e hanno evitato di essere travolti solo con la collaborazione degli avversari, i quali hanno contribuito a una penosa sagra degli errori.

Nella debacle non è coinvolto Devers. Sebbene abbia iniziato la stagione nel peggiore dei modi, 0/ 21 e 15 strikeout nelle prime cinque partite, ha trovato il suo ritmo. Da quella prima settimana erò, ha chiuso con un 15 su 35 (.428) con un fuoricampo, cinque doppi e otto punti battuti a casa. L’attacco nel suo complesso, come la squadra, è stato discontinuo. Gli strikeout si sono accumulati questa settimana, con 14 mercoledì e 12 martedì. Giovedì ne hanno aggiunti altri 10, e sono in testa alla MLB con 135.

Tuttavia quello che è successo ieri contro i ChiSox lascia pochi dubbi sul fatto che vediamo all’opera una squadra contraffatta. Affrontavamo la squadra detentrice del record MLB di 121L in una stagione, venivano da otto sconfitte consecutive. Nessuno aveva dubbi che i Sox sbagliati erano la squadra giusta da affrontare per ritrovare forma e entusiasmo, eppure e il loro partente, Davis Martin, che iniziava la partita con una media PGL di 4.71 in sole 27 partite della Major League, è stato dominante nei primi sei inning, concedendo quattro valide e mettendo a segno sei strikeout. Per fare questo gli sono bastati solo 83 lanci in sei inning prima di uscire a metà del settimo. Semplice come tagliare un panetto di burro con una lama calda.

Gli imbarazzanti avatar dei Red Sox hanno commesso cinque errori, concesso sei punti non guadagnati, ottenuto solo sette valide e chiuso con un 1 su 9 con RISP. Da lunedì la squadra ha messo a segno solo nove punti (1,8 a partita).

Triste in particolare la prestazione di Triston Casas che di fatto, da solo, ha messo fine alla partita al quarto inning. Con un out e un uomo in prima, già in svantaggio per 2-0, Narváez ha battuto una palla a terra sulla prima base, dandogli la possibilità di chiudere l’inning con un doppio gioco. Casas però ha perso la palla nel trasferimento dal guanto e ha pasticciato abbastanza a lungo da non riuscire a fare l’out sulla base forzata. Chicago ne ha approfittato mettendo a segno tre valide consecutive con due out, portandosi sul 6-0, per poi vincere 11-1 nella partita d’apertura della serie al Rate Field.

All’errore di Casas vanno aggiunti quelli di Winckowski e Rafaela, oltre a due falli di interferenza attribuiti al ricevitore Blake Sabol. È la prima volta che i Red Sox commettono cinque o più errori dal 21 agosto 2021, e questa proprio non è la statistica giusta per supportare un mediocre Sean Newcomb, che spero possa tornare presto in tripla A per lasciare spazio a un partente titolare. Perdere contro i White Sox è già abbastanza brutto, non c’è motivo per renderlo imbarazzante. Ora dobbiamo vincere le prossime due partite per andare a Tampa con un minimo di possibilità di riportare a casa la pelle.

Con Connor Wong fuori gioco per il prossimo futuro a causa di una frattura al mignolo, i Red Sox hanno raggiunto un accordo per un contratto di minor league con il ricevitore Yasmani Grandal. Grandal è ancora considerato uno dei migliori ricevitori difensivi della lega, classificandosi tra i primi 10 nella classifica difensiva la scorsa stagione con i Pittsburgh Pirates. Carlos Narvaez ha giocato per la maggior parte del tempo dopo l’infortunio di Wong. I Red Sox hanno anche richiamato Sabol dal Worcester di Tripla A, ma Cora ha affermato che Narvaez sarebbe stato il ricevitore principale.

Il trentaseienne Grandal ha battuto .228 con un OPS di .704 in 72 partite la scorsa stagione. Era free agent in questa offseason ed era considerato l’opzione migliore rimasta sul mercato. Dato che non ha partecipato al training primaverile con nessuna squadra, probabilmente avrà bisogno di almeno un paio di partite prima di poter dare una mano. Sapevamo di avere un problema con il ricevitore, ma speravamo che non fosse così evidente così presto.

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Una sosta rigenerante

Lunedì scorso, all’inizio di questa settimana (o della settimana scorsa se guardate le cose da oltre atlantico),  una squadra in rotta, con un lineup affetto da insufficienza cronica nei suoi migliori elementi, una rotazione falcidiata dagli infortuni per 2/5 (o forse per 3/6), si presentava a Baltimora schierando sul monte un esordiente, che riusciva a concedere quattro punti prima di a lanciare il primo strike.

L’attacco rendeva di nuovo contendibile il match, mettendo assieme 3 RBI negli inning successivi su un partente degli Orioles non proprio in grande spolvero. Tuttavia i buchi di continuità nell’ordine di battuta, Devers in primo luogo, hanno impedito ai nostri di recuperare, fino quando il disastroso ingresso di Slaten all’ottavo, metteva fine alla partita.

Quando la situazione sembrava critica e il manager mostrava piccoli segnali di panico, con alcune mosse schizoidi, giustamente stigmatizzate anche dalla bacheca, come spesso succede nel baseball, le sorti si sono repentinamente capovolte. Il calendario per martedì prevedeva un inconsueto rest day in trasferta per i Red Sox e qualcosa dev’essere successo, perché da quella sosta sono tornati rigenerati.

Certo grande merito per il successo di mercoledì va dato a Garret Crochet, il cui contratto era stato esteso un paio di giorni prima. Una prestazione di dominio assoluto: otto inning, quattro valide, una base su ball, nessun punto subito e otto strikeout, con oltre 100 lanci all’attivo. Tutto questo contro l’attacco, tutt’altro che scarso, della franchigia che dobbiamo battere per accedere ai play off (così almeno dicono quelli bravi che fanno le previsioni). In attacco su tutti Trevor Story 3/4 con il suo primo fuoricampo della stagione e da evidenziare i due singoli di Ciccio Devers che finalmente che si sblocca.

Nel rubber game del giovedì la prestazione poco soddisfacente di Houck, rimasto sul monte per soli 4 inning, è stata ampiamente oscurata da un attacco di nuovo efficace, che ha toccato duro i lanci avversari con una sequenza di 2RBI homer da parte di Bregman poi Campbell e infine Casas. Diventiamo consapevoli del fatto che i Red Sox hanno un attacco pericoloso dal primo all’ultimo uomo (o quasi). Certo siamo ancora molto molto distanti dalla forza che possono mettere in campo alcune squadre della National League West Division, ma sulla costa est possiamo farci valere. Il bullpenn, a partire da Kelly, che veniva dato come il reparto più debole, non ha mai deluso e, in questa occasione, ha completamente silenziato gli Orioles.

Ha un andamento analogo la vittoria nell’opening day casalingo il venerdi contro STL. Per il manager si tratta della prima volta che vince all’esordio con i Red Sox, dalla sua prima stagione del 2018, in quanto nel 2020, nel campionato dalla pandemia, Cora era in castigo a Portorico.

In questa circostanza l’attacco è stato ancor più esplosivo del giorno precedente tanto che già nel primo inning tutti i giocatori del lineup sono andati al piatto e il punteggio veniva fissato sul 5-0. Un big inning in cui hanno battuto valido cinque dei primi sei battitori, fra cui Trevor Story e Abreu autori di due fuoricampo consecutivi. Nel seguito l’attacco ha continuato a martellare con altri quattro inning multi-run, mettendo a segno 13 punti consecutivi, frutto di 16 valide complessive con sette giocatori multi-hit  

Tuttavia non è stato un massacro perché nella sua prima partita in casa Walker Buehler è stato piuttosto fallimentare. Nonostante abbia avuto un buon inizio e abbia potuto usufruire di un largo run support, nel quarto ha iniziato ad entrare in affanno, consentendo ai Cardinals di rifarsi sotto quando, dopo un doppio di Arenado e un singolo di Burleson, Herrera ha sparecchiato, per proseguire nel quinto, quando il solo homer di Donovan ha fissato il punteggio sul 6-5. 

Buehler ha terminato la partita concedendo 5 ER e sette valide (2 HR) in cinque inning completi di gioco. In due partenze indossando l’uniforme dei Red Sox, ha ottenuto un’ERA complessiva di 8,68 estremamente insoddisfacente, rispetto alle aspettative riposte in lui.

Devers, sorvegliato speciale per il prolungato slump di inizio stagione, ha avuto una buona giornata raggiungendo la prima base quattro volte, 2 BB e 2 singoli nelle sue prime due nel sesto e settimo inning (nelle sue ultime tre partite, Devers ha raggiunto la base otto volte).

Il ricevitore di riserva Carlos Narváez, che ha difeso il piatto per il secondo giorno consecutivo, è stato autore di una confortante prestazione offensiva, raggiungendo la base quattro volte. Nel terzo con due out, ha aggiunto un insurance run con un singolo RBI, portando a casa Campbell che si trovava in seconda . Dopo due basi su ball, Narváez ha battuto un doppio RBI, abbastanza profondo da sbattere sulla recinzione al centro. Narváez sta battendo .400 dopo aver stabilito i massimi della sua carriera in valide, RBI, basi su ball e avanzamento sulle basi. Molto confortante visto che questi sono numeri che Wong stenta a realizzare.

Con il punteggio di 13-6 i Cardinals sembravano domati all’inizio del nono così Cora ha pensato bene di far esordire Cooper Criswell al posto di Bernardino per chiudere l’incontro. Dopo il primo out, Winn alza un pop up verso l’esterno destro che non riesce ad intercettare perché il giovane e esuberante seconda base tenta, senza successo, una presa al volo fuori posizione. Sono un po’ dubbioso sulla chiamata del classificatore che non gli addebita l’errore, ma forse si trattava di un errore mentale non punibile: la presa che Campbell ha tentato richiedeva più di uno sforzo ordinario, mentre il fatto che forse la sottraesse ad un compagno meglio piazzato non rileva

Comunque l’appuntamento con l’errore è appena rimandato al turno successivo, quando Nootbaar gli batte una facile rimbalzante sul guanto, ma Campbell perdeva la palla in modo goffo nel trasferimento. Una riuscita banale assistenza in seconda base, con Winn a metà corsia, avrebbe prodotto quasi sicuramente un DP. 

Tutto questo non deve aver fatto piacere a Criswell, che si sarebbe volentieri avviato a fare la doccia e ora deve gestire due uomini in base con un out. C’era tensione in quel momento nell’aria a casa mia, che con l’età divento sempre più apprensivo. Il fatto che i battitori successivi, Contreras e Donovan, trovavano due singoli RBI consecutivi sull’esterno centro, portano il punteggio sul 13-8, non contribuisce a tranquillizzarmi.

Tocca ora ad Arenado, un nome circolato in alternativa a Bregman per il posto di terza base, e gli interni si riuniscono in un piccolo meeting sulla collina, durante il quale tentano di rassicurare Criswell. Intanto però Cora, ad ogni buon conto, fa scaldare Aroldo. 

Arenado, dopo averci fatto sobbalzare alzando una palla in foul sulla sinistra, gira un line drive in batti e corri su Bregman. Il terza base intercetta la palla, si gira, si coordina ma a questo punto, inspiegabilmente, assiste in seconda del tutto fuori dalla portata di un Campbell disturbato anche dal corridore in arrivo. Secondo errore dell’inning per una difesa Red Sox tornata per un attimo sui livelli del 2024. Chapman subentrato a freddo concede una base a Baker dopo un lungo pitching duel, così che Herrera, che prende posto nel box, rappresenti il potenziale punto del pareggio. Sul conto di 1-1 Herrera tocca lo slider di Chapman direttamente nel guanto di Bregman, che questa volta non ha difficoltà ad avviare il Doppio Gioco 5-4-3 che chiude l’incontro, riportando i Red Sox a quota 500 in classifica.

Ieri la pioggia ha costretto Saint Louis a un rest day in trasferta. Speriamo che su di loro non abbia lo stesso effetto.

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Campebellmania

La carriera in Major League Kristian Campbell è iniziata da pochi giorni, nessuno si sarebbe meravigliato di un periodo di rodaggio, e invece è entrato subito nelle partite, portando una sana e abbondante carica agonistica, impressionando sia in battuta che in campo, nonostante la sua tenerà età infiere ai 23 anni.

In 4 partite, Campbell ha totalizzato 6 su 14 al piatto, incluso un 2 su 3 sabato, quando ha realizzato il suo primo HR in carriera, seguito da un doppio nel turno successivo. In particolare il fuoricampo verso sinistra-centro nel quarto inning di gara 3, ha raggiunto una distanza di 431 piedi, con una velocità di uscita di 112 mph: la palla più dura battuta da qualsiasi giocatore dei Red Sox in questa stagione.

Nelle tre partite passate a presidiare il cuscino di seconda non si è fatto notare per sbavature nellw manovre, ostentando una accresciuta fluidità nei movimenti rispetto a quello che si era visto durante gli spring training, quando aveva sostenuto numerose sessioni all’inizio dell’allenamento, per rafforzare la sua meccanica nei doppi giochi e nelle assistenze. Evidentemente con buon profitto. 

Nella partita di sabato Cora lo ha spostato nel campo sinistro per portare Hamilton in seconda. Alla sua prima giocata in questo ruolo, è stato autore di una presa da urlo. Con due on e due out, nella parte bassa del primo, Garcia ha toccato una profonda volata a sinistra. Campbell è scattato verso il punto di caduta e poi si è tuffato realizzando una presa Impossibile (Statcast la daa al 15%).  L’ha presa nel guanto, ma sfortunatamante quando ha toccato terra, la palla è uscita fuori dal guanto, consentendo ai due giocatore in base di segnare i 2 punti che alla fine hanno determinato la L attribuita a un Buehler da rivedere (4.1 IP, 7H, 4 ER, 1 HR, 3K, 0 BB, 1 HBP). 

Si dice che tutto questo non sia stato accolto con indifferenza dal Front Offce: Campebell ha confermato l’avvio di trattative per l’estenzione del contratto. Trattative che vanno avanti anche per Crochet, per lo stesso motivo. Dopo l’estenzione di Raffaela i Red Sox sembrano impegnati in questa pratica per estendere precocemente il controllo delle giovani promesse, invece di aspettare e vedere come va, come si faceva di solito. Questa pratica rischiosa evidentmente è indotta dall’insicurezza generata da vicende del passato, quando non siamo riusciti a trattenere, per mancanza di budget adeguato, giocatori su cui avevamo tanto investito.

È da un po’ che i Red Sox non vedono un battitore così giovane distinguersi all’inizio della stagione. Il record in battuta di Campbell è il migliore fra i giovani dai tempi di Xander Bogaerts nel 2014, ma non è stato lui il più prolifico della serie, anche se con lui non sono in corso trattative contrattuali. L’esterno destro WilyerAbreu ha realizzato 7 valide su 10 turni alla battuta, di cui 2 doppi e 2 HR (che ci hanno fruttato l’unica W nell’opening day), ha segnato 5 punti e ne ha battuti a casa 6, ha incassato 5 BB e senza nessun K e trovato anche la maniera per rubare una base. Questo il suo slash mostruoso. .700/.800/1.500. 

Visto che tutti le sconfitte sono arrivate di misura, magari sarebbe bastato una prestazione ordinaria della parte alta del lineup per ottenere qualcosina in più. Invece Cicco Devers è stato un disastro totale: zero su 16 con 12K. 12K: record negativo MLB di tutti i tempi. Ha toccato il cuscino di prima solo due volte, per altrettante BB, con un RBI per punto forzato. Ragazzi, se questo è il contributo dato alla causa da quello che è considerato il giocatore simbolo della franchigia, abbiamo un grosso grosso grasso problema. 

Purtroppo non è neppure l’unico problema a cui l’Hitting Coach Peter Fatse dovrà dare una risposta: Casas 1/16 con 9K, Story 1/11 con 3K, Wong 1/12 con 4K, Rafaela 1/12 con 2K completano un quadretto desolante. Bregman .235 Duran . 250, non si elevano al di sopra di un’aurea mediocritas, inferiore alle aspettative. Anche Hamilton, che dovrebbe farsi trovare pronto dalla panca quando gli viene data una chance, a picchiato un orribile 0/7, in due partite.

Sembra impossibile che si possa trovare un rimedio in tempi brevi e già la squadra è volata a Baltimora per affrontare i rivali di divisione da battere per un posto nei play off. Rivali reduci da una vincente trasferta in Canada. 

Eppure le cose non erano iniziate male, con la vittoria del secondo Opening Day a guida Cora. Prima di questa partita, i Red Sox ne avevano giocate ben 336, senza che un solo lanciatore riuscise a superare le 100 miglia orarie. L’ultimo, 23 settembre 2022, era stato Kaleb Ort. 

Nel giorno di apertura Crochet ha infranto questo limite, anche se era apparso molto più dominante in primavera. Alla fine ha concesso due punti su cinque valide e due basi su ball, mentre ha eliminato al piatto quattro uomini in cinque inning. Negli inning iniziali ha avuto problemi di controllo arrivando a 47 lanci in due inning. Nelle interviste finali ha ammesso che questo è stato frutto anche dell’emozione per l’esordio: cercava di fare tutto da solo, cercando swing-and-miss che non arrivavano. Più avanti nel gioco, ha iniziato a fidarsi della difesa lanciando, il più possibile nella zona ed ha chiuso con 88 lanci, di cui 61 strike. Può fare meglio, molto meglio. 

Cora si è rivolto a Garrett Whitlock per un rilevo lungo di due inning nel sesto e nel settimo, prima di chiamare Chapman in un punto chiave dell’ottavo e Slaten per chiudere la partita. Il bullpen è stato il reparto che ha dato le migliori prestazioni nella serie, peccatto che non abbia più avuto la possibilità di difendere ancora una volta, una situazione di vantaggio. Avremmo avuto questa occasione in gara 4, ma, come vedremmo, è stata mancata.

Nella partita successiva Tanner Houck ha esordito con una prestazione così poco brillante da essere preoccupante. I numeri dicono che con 89 lanci (55 strike), ha concesso quattro punti, sette valide, tre BB e due K, e due solo homer allo stesso Jonah Heim, quando in 30 partenze la scorsa stagione gli HR concessi erano stato solo 11.  Il raffronto con il passato è inivitabile con uno che è stato All Star. Quando Houck era al suo meglio, riusciva a trovare regolarmente la zona con lo splitter e questo gli permetteva di ottenere numerosi whiff. In questa occaione ha lanciato 19 splitter, di cui solo quattro nella zona senza nessun swing and miss. Preoccupante!

Mentre Houck potrebbe essere stato addirittua fortunato, nel senso che poteva incassare ancora più punti, non altrettanto si può dire di Buehler in gara 3. Sebbene sia stato tutt’altro che brillante, non ha commesso errori macroscopici, ma quelli ordinari gliene hanno fatti pagare a caro prezzo. 

Alla fine il lanciatore che ha più impressionato è stato il rookie Richard Fitts. È stato così bravo che Cora lo ha lasciato sul monte nel sesto inning e non è andata a finire bene. Dopo essere uscito con un solo punto al passivo in una situazione di basi cariche e nessun out nel secondo, Fitts ha ottentuto una sequenza di 12 battitori eliminati, riuscendo a completare il quinto con solo 56 lanci. 

Nella parte alta del sesto eravamo passati in vantaggio 2-1, grazie a un doppio RBI di Wilyer Abreu e all’errore di lancio di Ezequiel Duran. All’inizio della parte bassa del sesto toccava andare nel box al cuore dell’ordine di battuta dei Tangers, per la terza volta nella partita ed era chiaro che sarebbe stato un un punto di svolta. Cora tuttavia ha dichiaratodi averlo visto dominanre e non aver minimamente considerato il cambio, chiamando magari lo stesso Withlock di gara 1. Quindi Fitts, alla sua quinta partenza nella major league, ha preso di nuovo la palla e Cora non ha preso nessuna precauzione per tornare su questa decisione dopo che, appena 4 lanci dopo, Wyatt Langford,  con un solo homer uscito di misura sul campo destro, permettesse a Texas di pareggiare la partita. Dare fiducia a Fitts poteva essere una mossa valida per il prosieguo della stagione, ma magari, con un po’ cambio più tempestivo, avremmo impedito al solito Garcia di decidere la partita. Il solito senno del poi.

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Che lo spettacolo cominci …

Questo era il titolo Posted on 30/03/2011 by pberti. Era la prima stagione di questo Blog  e anche allora eravamo alla vigilia di un esordio in Texas con i Rangers. Le analogie finiscono qui. Allora i Red Sox guidati dalla premiata ditta Epstein Francona, iniziavano la stagione come franchigia favorita, potendo schierare giocatori come Adrian Gonzalez e Jon Lester. Fu un disastro. I nostri furono sbaragliati in tutte e tre le partite della serie e continuarono beccando una sweep anche nella successiva serie a Cleveland. 

Quattordici anni dopo la situazione è completamente ribaltata. I Rangers, campioni 2023, con il comeback di Bruce Bochy, uno dei manager più talentuosi che abbia mai visto all’opera, hanno avuto una stagione post titolo piena di infortuni (il CF Evan Carter e il terza base Josh Junge) e prestazioni insufficienti (il RF Adolis García e il 2B Marcus Semien). Queste avversità  li hanno tenuti fuori dai playoff e ora sembrano proprio ansiosi di prendersi una rivincita. Le prospettive sembrano esserci tutte, tanto che molti li quotano come la migliore compagine AL, inferiori solo a Dodgers e Braves per la corsa al titolo.

Più modestamente i Red Sox sono in corsa per apparire di nuovo sul palcoscenico a Ottobre, da cui latitiamo da 5 anni consecutivi. Quelle passate sono state stagioni deprimenti dal punto di vista sportivo, ma questo non ha scosso la positiva visione della vita di Mr. Henry, visto che la scorsa stagione i Sox sono stati i migliori nel baseball in termini di profitto, incassando 120 milioni di dollari di reddito operativo, il 50% in più rispetto alla seconda squadra più redditizia.

Per questa stagione gli investimenti sono aumentati, non tanto da sanare tutti i punti critici mostrati dalla formazione, ma abbastanza per renderci di nuovo elettrizzati alla vigilia di un opening day.

Questa dovrebbe essere la formazione che scenderà in campo nella prima partita:

  1. Jarren Duran , LF
  2. Rafael Devers , DH
  3. Alex Bregman , 3B
  4. Tristan Casas , 1B
  5. Trevor Story , SS
  6. Connor Wong , C.
  7. Wilyer Abreu , RF
  8. Kristian Campbell , 2B
  9. Cedanne Rafaela , CF

Devers è la star della formazione e la presenza alle sue spalle della grande mazza di Bregman dovrebbe dargli la massima possibilità di brillare in attacco. La presenza di Kristian Campbell, il prospetto n. 7 della Pipeline MLB, rappresenta la scommessa per rendere il lineup equilibrato e pericoloso anche nella parte bassa.

Sul monte partirà Garrett Crochet, atteso alla prima stagione dove conteranno i successi e non sarà avvicendato al quinto, come quando stava sul catalogo vendite dei White Sox. Ha avuto una primavera brillante durante la quale ha ottenuto un’ERA di 0,57 con 30 strikeout in 15 2/3 inning nelle sue cinque partenze, mostrando una fastball regolarmente sopra i 90 mph, abilmente mescolata da sinker, cutter e sweeper. Scopriremo vivendo la sua stamina quando dovrà effettuare 100 lanci ogni 5 giorni, per alcuni mesi. 

Cora ha scelto Aroldis Chapman, che ha tenuti gli avversari a una media di .120 con 14 strikeout in 7 1/3 inning, come closer per iniziare la stagione. Credo che la decisione sia stata un ripiego e presa con poco entusiasmo, ma obbligata per mancanza di alternative vista la deludente primavera di ​​Liam Hendriks. E’ una grande preoccupazione perché il ragazzo sembra privo di cervello e non ha la più pallida idea su dove finirà la palla che sta lanciando. Almeno questo è quello che pensavo di lui quando giocava altrove e sono ansioso di essere smentito. Justin Slaten, Garrett Whitlock e Justin Wilson sono i principali rilievi pronti a scendere in campo in caso di partita in bilico.

Bruce Bochy ha detto che l’attacco non sta ancora funzionando a dovere, anche se diversi giocatori chiave sembrano aver trovato il loro ritmo proprio nell’ultima settimana di gioco della Cactus League. Effettivamente se Joc Pederson è stato il migliore ad andare lungo con solo quattro fuoricampo, il massimo della squadra questa primavera, Corey Seager ha realizzato uno slash di .412/.565/.941 con due HR, due doppi e otto RBI, nelle ultime 8 partite. In 10 partite questa primavera, l’esterno Wyatt Langford ha realizzato .481/.548/.815 con due HR e sette RBI. Dopo un inizio lento anche il seconda base Marcus Semien ha avuto un OPS di .837 nelle sue ultime nove partite.

Tutto questo comunque è scritto sulla sabbia, vista la scarsa affidabilità delle statistiche primaverili. Tanti auguri a tutti noi!

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Bollettino primaverile n°5

Breaking news

Cora ha detto che si prenderà tutto il tempo possibile per la definizione del roster dell’opening day, ma le zone di incertezza comunque si stanno restringendo.

Domenica è stato annunciato che il lanciatore destro Quinn Priester è destinato a giocare a Worcester in Tripla A. Per esclusione, anche in mancanza di una conferma ufficiale, sembra però praticamente confermato che Sean Newcomb abbia vinto il testa a testa di cui parlavamo e sarà il quinto partente della rotazione. Sembra che alla fine nella scelta abbiano prevalso i numeri: Newcomb con un’ERA di 0,63 e 13 strikeout in cinque apparizioni (quattro partenze) contro l’ERA di 4,82 e nove K di Priester in quattro partenze. Ma questa differenza era nota e dovuta al pessimo inizio degli allenamenti di Priester. Credo che Cora abbia voluto tenere uno spiraglio aperto fino alla fine e se non ci fossero stati tre infortuni nei partenti forse l’esito sarebbe stato differente.

Il club non ha ancora  confermato la sua rotazione, ma, in base all’opzione di Priester, sembra destinata a durare almeno per i primi due turni, prima del rientro degli infortunati. A tale proposito da segnalare l’ottima prestazione di Giolito domenica, che sembra progredire speditamente.

Ora sono 43 i giocatori rimasti al campo dopo lo spostamento di Priester, quindi c’è ancora da fare una riduzione del roster. C’è però un giovane prospetto che sembrava destinato a partire e ora sembra proprio che resterà. Si tratta di Kristian Campbell. Ci sono fonti che affermano che il giocatore sarebbe stato informato domenica sera di essere entrato nel roster dell’Opening Day. Evidentemente le buone prestazioni della ultime partite hanno dato a Cora il motivo per compiere una scelta che aveva proprio voglia di fare. Campbell ha 22 anni con 137 partite in carriera (meno di una stagione completa) e ha iniziato a giocare l’anno scorso in High-A con Greenville. Dire che ha bruciato le tappe è un eufemismo. Credo che sulla decisione abbia influito il fatto che, malgrado la giovane età, abbia mostrato una notevole solidità psicologica. L’impatto con la major league sarà sicuramente duro ed è del tutto possibile che le statistiche nei primi mesi della stagione non siano buone. Ci sarà bisogno di molta pazienza, da parte del club, del pubblico e del giocatore stesso che dovrà affinare alcuni aspetti del suo gioco. Si è ritenuto che Campbell sia pronto per affrontare tutto questo e speriamo proprio che il club abbia ben valutato le possibili conseguenze.

Per finire le scelte riguardanti il bullpen. Ottavino e Moore sono stati informati di non essere stati scelti per la squadra ed escono definitivamente di scena. Ora rimangono cinque candidati che si contendono gli ultimi tre posti, e Bryan Mata (1 2/3 inning, due punti e due strikeout sabato) sta cercando di accaparrarsene uno. Zack Kelly, Greg Weissert, Brennan Bernardino e Cooper Criswell sono gli altri in gara.

Mata è stato designato per l’incarico a novembre e una settimana dopo è tornato acon un contratto di Minor League. Non ha mai lanciato per un’altra squadra professionistica, essendo stato ingaggiato come free agent internazionale dal Venezuela nel 2016. Per molto tempo è stato una promessa non mantenuta, con una carriera funestata da continui infortuni. Ora sta lanciando con una veloce di 98, 99 [mph], ma trova l’area di strike anche con un buon cambio e un buon slider. Secondo Cora “È in salute, che è la cosa più importante e finché lancia strike, è nella mischia”. Non voglio dire nulla per scaramanzia, ma ricordiamoci anche che abbiamo un problemino nel ruolo di closer.  

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Bollettino primaverile n°4

Negli ultimi giorni, i Red Sox hanno fondamentalmente sciolto il nodo riguardo il ricevitore di riserva, hanno fatto un paio di tagli significativi nel bullpen e cominciato a chiarire l’esito della competizione per la seconda base. Tuttavia a meno di una settimana all’Opening Day ci sono ancora 46 giocatori nel ritiro della major league e il manager Alex Cora ha detto che il roster definitivo si conoscerà solo a ridosso del primo lancio.

Ricordiamo che il roster dei giocatori di una squadra MLB è composto da 40 uomini, di cui fanno parte i 26 giocatori attivi (di cui massimo 13 sono lanciatori), quelli posti in IL di qualsiasi durata oltre ad alcuni giocatori delle Minor League. Più precisamente Cora ha affermato che il lancio sarà probabilmente definito entro il weekend, ma i giochi non si sono ancora chiusi per una decisione sugli ultimi due o tre giocatori di posizione, che ancora non è stata presa.

Vale quindi la pena di ricapitolare lo stato dell’arte per verificare a posteriori l’accuratezza. Salvo un infortunio o una battuta d’arresto last minute, ci sono 19 posti fra giocatori attivi che sembrano più o meno assegnati. 

Lanciatori partenti

  • Attivi: Garrett Crochet, Tanner Houck, Walker Buehler
  • Nei 40 uomini: Richard Fitts, Cooper Criswell, Quinn Priester
  • Ancora in campo: Michael Fulmer, Sean Newcomb
  • Infortunati: Brayan Bello, Lucas Giolito, Kutter Crawford, Patrick Sandoval

Bello, Giolito e perfino Crawford, che non ha lanciato in nessuna partita questa primavera a causa di un problema al ginocchio, sembra che abbiano bisogno di poco tempo per tornare, ma i Red Sox che devono giocare 20 per giorni di fila, non possono permettersi di aspettare e hanno bisogno di individuare altri due partenti. Fitts, lanciatore potente, acquisito dagli Yankees lo scorso anno per Alex Verdugo, ha impressionato per velocità e risultati, e la sensazione è che sia il favorito per il posto n. 4. Per lo slot n. 5 sembra esserci un testa a testa fra Newcomb e Priester. Criswell, che ha fatto 18 partenze per i Red Sox l’anno scorso, ha perso tempo questa primavera per una malattia, ma Cora ha detto che questo non lo ha necessariamente messo fuori gioco per un posto nel roster.

Lanciatori di rilievo

  • Attivi: Aroldis Chapman, Liam Hendricks, Justin Slaten, Garrett Whitlock, Justin Wilson
  • Nei 40 uomini: Brennan Bernardino, Zack Kelly, Greg Weissert
  • Ancora nel campo: Matt Moore, Adam Ottavino, Bryan Mata
  • Infortunati: Zach Penrod, Chris Murphy

Fra quelli considerati attivi non è stato ancora scelto il ruolo di closer fra Chapman Hendriks e Slaten, che probabilmente scopriremo solo quando la squadra in Texas giocherà un incerto finale di partita. Whitlock dovrebbe essere il rilievo multi-inning e Wilson il mancino di riferimento se Chapman fosse il closer. Dalla gara per gli ultimi tre posti del bullpen (o due se la squadra decidesse di portare uno dei candidati alla rotazione come rilievo lungo), sono usciti Luis Guerrero e Josh Winckowski, mandati al campo di minor league.  Cora è rimasto nel vago anche se ha detto che si aspetta di trovare un pitching staff entro domenica. Uno dei motivi è la probabile rinuncia di Moore e Ottavino, giocatori major che hanno firmato contratti di minor league e potrebbero decidere di andare altrove.

Ricevitori

  • Attivi: Connor Wong
  • Nei 40 uomini: Carlos Narváez
  • Ancora in campo: Seby Zavala
  • Infortunati: nessuno 

I Red Sox hanno praticamente risolto la situazione giovedì quando hanno mandato Blake Sabol in Tripla A, lasciando Wong e Narváez, acquisito in uno scambio minore con gli Yankees in questa offseason, come gli unici ricevitori in campo attualmente nel roster di 40 uomini. Zavala ha una notevole esperienza nella major league e Cora non lo ha escluso dalla competizione per essere il sostituto di Wong: “Abbiamo ancora quei due qui”, ha detto, ma Narváez ha giocato molto di più di Zavala negli allenamenti primaverili e sembra la scelta più ovvia.

Interni

  • Attivi: Rafael Devers, Alex Bregman, Triston Casas, Trevor Story, David Hamilton
  • Nei 40 uomini: Romy Gonzalez, Nick Sogard
  • Ancora in campo: Kristian Campbell, Marcelo Mayer, Abraham Toro
  • Infortunati: nessuno 

Mentre non ci sono dubbi sui primi cinque giocatori elencati fra gli attivi, in realtà il posto di  Hamilton nel roster dei 26 potrebbe non essere così scontato, anche se ha giocato bene questa primavera e sembra la scelta più probabile, sia come seconda base si ruolo, sia per stare sulla panca. La competizione per la seconda base sembra ancora legittimamente instabile, perchè per il posto sono tornato in lizza anche Mayer, quando mercoledì ha iniziato in seconda base e ha battuto un triplo RBI nella sua prima battuta. È stata la sua prima partenza e la seconda apparizione in seconda base questa primavera, per un giocatore impiegato principalmente come shortstop, ma ha dimostrato di essere sufficientemente a suo agio ovunque. Inoltre con un OPS di 1.025 risulta come uno dei migliori giocatori offensivi della squadra negli allenamenti primaverili. Esce di scena incece Vaughn Grissom opzionato mercoledì per la tripla A, soprattutto a causa delle sue difficoltà in attacco questa primavera. Un altro grande successo dell’era Bloom!

Personalmente sono molto scettico che Cora assegnerà il ruolo di seconda base a un prospetto e non c’è davvero alcuna possibilità che i Red Sox portino un giovane giocatore per metterlo in panchina. Quindi o uno fra Campbell e Mayer farà il titolare o entrambi sicuramente saranno mandati in Tripla A. 

Giocatori esterni 

  • Attivi: Jarren Duran, Ceddanne Rafaela, Wilyer Abreu, Rob Refsnyder
  • Nei 40 uomini: 
  • Ancora in campo: Roman Anthony, Nate Eaton, Trayce Thompson
  • Infortunati: Masataka Yoshida 

Dopo essere stato a riposo per una malattia, sembrava che Abreu non fosse pronto per l’Opening Day, ma ora le cose sono cambiate e è sempre più sicuro di entrare nella squadra. Giovedì Abreu ha preso la battuta in una partita di minor league e Cora ha detto che Abreu si è mosso bene e ha assistito bene dal campo esterno.

Gli altri giocatori esterni “attivi” non sono mai stati in dubbio e quindi in questo momento non c’è alcuna possibilità per il super prospetto come Anthony, ma anche per giocatori più esperti come Eaton o Thompson (ognuno dei quali in realtà ha giocato bene). E anche se Abreu continuasse inopinatamente ad avere problemi di salute occorre considerare che Gonzalez e Sogard, elencati come interni, possono ranquillamente giocare anche in campo esterno, e così anche Hamilton, come estrema ratio.

Per un po’ Thompson è sembrato avere un curriculum per rimanere in lizza, avendo avuto delle buone stagioni nelle major league (2,2 bWAR con i Dodgers nel 2022), ed è stato eccellente questa primavera (sei fuoricampo, che probabilmente rimarrà il massimo della squadra). Ma a differenza dei veterani Ottavino e Moore, Thompson non ha un’opzione di rescissione immediata nel suo contratto, il che significa che i Red Sox possono mandarlo in Tripla A senza il rischio di perderlo.

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Bollettino primaverile n°3

Il 27 marzo i Red Sox scenderanno in campo in Texas contro i Rangers per gara 1 della prima serie della stagione e quindi finiranno anche questi bollettini, privi di grande valore intrinseco.

Il tempo quindi stringe e Cora, che finalmente questa stagione deve gestire problemi di abbondanza, sembra che si sia fatto un’idea chiara su quale sarà il roster del giorno di apertura. Vediamo cosa crediamo di aver capito.

Il cuscino di seconda.

In particolare sembrano venire definitivamente al pettine i nodi lasciati irrisolti per il campo interno. Risolto “il problema” della terza basa con la resa di Ciccio Devers, rimane il cuscino di seconda per il quale sono stati in concorso 3 giocatori. Presto verrà presa una decisione, ma sembra proprio che David Hamilton abbia le migliori chance per essere il titolare, almeno dando credito alle dichiarazioni del manager.

All’inizio del ritiro in Florida era sicuramente Campbell il favorito per il posto e su di lui si sono rivolte le principali attenzioni dei coach, in termini di istruzioni e consigli, impartiti durante gli esercizi pre-partita, con lo scopo di rendere il suo gioco  in campo interno adeguato al livello richiesto dalla major league. Cora ha parlato esplicitamente della necessità che Campbell migliori nella confidenza nella presa, nel mantenimento della palla durante i trasferimenti e usare una maggiore precisione nel posizionamento del guanto. Cora sembra fiducioso che Campbell possa crescere e mettere a posto tutti questi dettagli, ma per il momento probabilmente inizierà la stagione in Tripla A. I Red Sox hanno ancora un’alta stima di lui, ma certamente in questa decisione non è estranea la sua AVG .167 in attacco, con 15K questa primavera.

D’altro canto, Hamilton ha battuto bene, con un record di 10 su 40 (.250), tre doppi e due fuoricampo, ma Cora ha rimarcato più volte di mettere in evidenza le sue doti difensive e i miglioramenti ottenuti rispetto alla scorsa stagione.

Grissom rimane in gioco, ma questa primavera anche lui non è stato particolarmente brillante in attacco 6 su 32 (.188) con due doppi in 12 partite. Inoltre Grissom, a differenza di Campbell che può fare anche l’esterno, ha giocato solo in seconda base. Sebbene Cora abbia sottolineato la forte prestazione di Grissom contro i Mets della scorsa settimana, quando ha battuto con forza e ha trasformato un doppio gioco, sembra che Hamilton sia in vantaggio. 

Il lineup e la panca.

Cora ha anche accennato allo sviluppo del lineup, almeno per i primi cinque battitori:

  1. Jarren Duran LF
  2. Rafael Devers DH
  3. Alex Bregman 3B
  4. Triston Casas 1B
  5. Trevor Story SS

Il terzo posto di Bregman nell’ordine nell’ordine di battuta piace molto a Cora, perché divide i mancini Devers e Casas con un battitore destro.

Cora spera anche che Wilyer Abreu possa essere recuperato in tempo per giocare questo fine settimana. Quindi, nella parte bassa del line up, potrebbe esserci Abreu, che batte sesto dopo Story, seguito dal ricevitore Connor Wong, Hamilton, se effettivamente giocherà in seconda base, e infine il CF Rafaela nel nono slot.

Rob Refsnyder rimane il quarto esterno, mentre Carlos Narvaez (5 su 26) e Blake Sabol (3 su 19, nessun HR) stanno competendo per il ruolo di meno peggio come secondo ricevitore, ma attualmente non ci sono indicazioni precise su chi entrerà nel roster iniziale. Purtroppo in questo settore la perdita di Teel non è stata adeguatamente compensata e potrebbe diventare un fattore di criticità in futuro. 

Romy Gonzalez e Nick Sogard sono ottimi candidati come giocatori di utilità. Cora ha parlato molto bene della loro versatilità. Entrambi hanno avuto esperienza sia in prima base e sia in campo esterno questa primavera, oltre ai loro ruoli per loro più naturali, sempre in campo interno. Grissom rimane una possibilità anche per la panca, ma rischia di essere mandato in Tripla A per iniziare l’anno. Cosa che succederà sicuramente ai giovani prospetti Roman Anthony e Marcelo Mayer,  che hanno animato lo spogliatoio durante lo spring training e tutti speriamo di rivedere in estate.

Sembra impossibile in queste circostanze trovare un ruolo per Yoshida che continua a sviluppare il suo programma di tiri, ancora con una gittata insufficiente per arrivare a casa.  Nelle sue due stagioni con i Sox, non solo Yoshida non ha rispettato le aspettative in attacco, ma è anche stato affetto da numerosi infortuni che lo hanno limitato a un totale di solo 248 partite e, poiché potrebbe iniziare la stagione 2025 nella IL, anche quest’anno sembra improbabile che gli capiti di lavorare a pieno ritmo. Eppure, nei brevi periodi in cui si è sentito bene, ha fatto intravedere quello che avrebbe potuto essere e non è stato, come la linea di .333/.411/.487 con tre home run e 20 RBI a luglio, nel pieno della serie positiva della squadra prima della pausa All-Star. Ora si spera che si possa rimettere in salute e capiti qualche infortunio ai battitori di altre squadre che potrebbero rendere appetibile il suo contratto triennale in vista di uno scambio.  

La rotazione.

Per quanto riguarda la rotazione Cora ha annunciato ufficialmente che Garrett Crochet sarà il partente per la prima partita in Texas. A differenza di Devers, Houck non ha fatto una piega di fronte a questa decisione, nonostante sia stato l’asso 2024, culminato nella chiamata allo ASG.  Ora sembra più che probabile che Houck sia in lizza per la seconda partita, mentre Walker Buehler lancerà la terza (e quindi anche l’opening day interno a Boston dopo le prime 7 partite in trasferta).

Al momento, Richard Fitts sembra aver bloccato il quarto posto mentre Priester, che è ancora in predicato per il quinto slot, continua ad avere problemi di rendimento in partita che potrebbero compromettere le sue chanche. In questo frangente Cora ha menzionato in più occasioni quanto sia rimasto impressionato dal mancino Sean Newcomb, un lanciatore veterano ingaggiato con un contratto di lega minore, che ha avuto un invito al campo di lega maggiore da cui ha saputo ricavare il  massimo, tanto che ora potrebbe avere una possibilità di entrare nel roster dell’Opening Day.

Il Closer.

Fra i giocatori rotti sui quali ai Red Sox piace scommettere, sperando di trovare un tesoro, c’è Liam Hendriks, uno che ha dovuto affrontare molte difficoltà negli ultimi due anni. Gli è stato diagnosticato un cancro, l’ha sconfitto, è tornato a giocare con i Chicago White Sox, ma si è rotto il legamento ulnare-collaterale e si è sottoposto a un intervento di Tommy John, che gli è costato la seconda metà del 2023 e tutto il 2024.

Il  tre volte All-Star dell’American League e due volte vincitore del premio Mariano Rivera Reliever of the Year Award, è arrivato come favorito al ritiro per prendere in mano la palla al nono, ma al momento non ha proprio ricambiato le aspettative, subendo 12 valide e sei punti in cinque apparizioni sul monte.

I Red Sox non hanno ingaggiato nessun lanciatore in questa offseason che abbia svolto il ruolo di closer a tempo pieno l’anno scorso, scommettendo sul ritorno di Hendriks, con Aroldis Chapman e Justin Slaten di rincalzo per il posto. “Stanno tutti lanciando bene la palla”, ha detto Cora ​​” e Liam ha fatto un passo avanti ieri. Speriamo di essere in vantaggio nel nono nella prima partita della stagione, e che qualcuno entri, faccia quella salvezza, e andiamo avanti da lì”.

Cora ha confermato che ha intenzione di individuare un set closer di ruolo a cui affidare questa responsabilità, ma sembra che ancora non abbia fatto una scelta. Credo che abbia molta voglia di dare una chance a Hendriks, almeno per giustificare l’investimento, anche se Slaten finora è stato di gran lunga il migliore dei tre questa primavera. Per il momento spero di essere in clamoroso vantaggio nel nono nella prima partita della stagione e anche in quelle successive.

PS: la sfiga dei cugini.

Dopo un lungo e freddo inverno, è incoraggiante assistere agli innegabili segnali della primavera: le piante in boccio che spuntano e si spingono fuori dal terreno fresco, la luce del giorno che dura più a lungo nel pomeriggio e i New York Yankees che perdono pezzi a ogni tornante.  Dopo la perdita di Cole sono arrivati l’infortuni di Gil e Stanton. Arriveranno sicuramente rincalzi di valore, ma contiamo che Boone sappia svalorizzarli al meglio possibile.

 

 

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