Live another day

Ammetto di non essere molto eccitato (puro eufemismo) da queste partite nelle quali dei Red Sox imbottiti di riserve, con parecchi titolari fuori per motivi precauzionali, provano comunque di concludere questa stagione grigia nella migliore maniera possibile. Se poi questi motivi prudenziali siano indotti dal team o dai giocatori sarebbe divertente da sapere e da ciò ne verrebbe fuori uno spaccato interessante di come funziona lo sport professionistico americano.

Il “live another day” è dedicato a coloro che hanno comunque sconfitto i Giants concedendoci una giornata in più di vita prima di dover ammainare il nostro vessillo, infatti basterà una sconfitta dei Sox o una vittoria di Indians e Rays, per estrometterci anche dai calcoli puramente matematici sull’accesso alla prossima post-season, quindi rispetto verso chi comunque sta giocando un baseball comunque dignitoso avendo ora motivazioni non molto diverse da quelle di una partita di spring training a Fort Myers.

Detto ciò non possiamo però non tornare sui cambi nello staff dirigenziale, cambi che proseguono anche in queste ore coi Sox che hanno comunicato che parecchi del “gruppo Dombrowski” lasceranno Boston, cosa questa normale quando c’è un cambio di regime, ancora più necessaria, ripeto necessaria, quando il precedente sistema ha prodotto alcune storture. In merito al sostituto di DD tutto al momento tace, quindi mi verrebbe da pensare che si stia pensando a qualcuno che è al momento impegnato e non ad una promozione interna, visto che se pensavi di promuovere uno degli attuali dirigenti avresti potuto già comunicarlo, cosa che è evidentemente impossibile se pensi di ingaggiare chi semmai è ancora sotto contratto fino a fine anno.

C’è poi una corrente di pensiero che mi pare propendere verso un cavallo di ritorno e difatti ho letto di tanti fans che sperano in un ritorno di personaggi come Theo Epstein o Mike Hazen; specie un ritorno del secondo mi farebbe abbastanza incavolare, non per il personaggio che anche in Arizona ha dimostrato di valere, quanto per il fatto che lo avevi in casa e se ci credevi, come dimostrerebbe il gesto di riportarlo a Boston, allora non dovevi buttarti su DD che semmai ti fa vincere ma che ti lascia anche parecchie scorie.

Sul fronte tecnico al momento sembra ancora esserci Alex Cora uber alles, onestamente lo spero, perchè il valore del personaggio è ben maggiore anche delle cose di quest’anno che mi son piaciute davvero poco, in primis la nefasta idea di partire in campionato con un gruppo di lanciatori in evidente ritardo di condizione, cosa che ci avrebbe dovuto agevolare sul finire del campionato … vabbè. Però ripeto che un ribaltone tecnico, evento che spesso accade quando c’è un cambio dirigenziale, non sarebbe una gran idea, creerebbe confusione quando si rischia che ce ne sia già troppa. Il CEO Kennedy ha detto che Cora resta al 100% e speriamo che stavolta non ci prendano in giro visto che a Londra John Henry giurò amore eterno a Dombrowski anche perchè e qui chiudo, se la squadra continua a giocare a baseball e non sbraga ignobilmente come capitò nel 2014 e 2015 credo che sia anche per l’etica lavorativa portata dal signor Josè Alexander Cora da Caguas, Puerto Rico.

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La domenica del siluro

Ovviamente la notizia non è l’ennesima sconfitta contro gli Yankees e nemmeno Rick Porcello preso a pallate, scena questa tristemente vista e rivista. E se qualcuno crede che riferendomi alla domenica del siluro stessi pensando a Charles Leclerc a Monza si sbaglia, sebbene come ogni degno maschio imolese il sottoscritto sia un ferrarista DOC. La domenica del siluro è la scarna comunicazione, davvero basica, che al termine dell’infausta gara-3 ha sancito la fine del regno di Dave Dombrowski a Beantown.

Dire che sono scioccato è poco e se guardate il volto di Cora dopo averlo saputo, nell’imbarazzante conferenza stampa del post-partita, vedrete che lo choc è comune; davvero … per aspettarsi un siluramento così brusco occorreva una fantasia degna del miglior Isaac Asimov visto che, bene o male, sono passati solo dieci mesi dal trionfo della miglior squadra che mai i Sox abbiamo mandato in campo ed oltretutto DD era anche sotto contratto per il 2020.

Un siluramento così brusco, in assenza di comunicazioni più esaustive, ovviamente fa pensare che ci fosse davvero scarsa sintonia tra DD e la proprietà e questo sarebbe a mio parere un’altra sorpresa, semplicemente perchè nei suoi anni a Boston Dombrowski ha fatto il Dombrowski, niente di più e niente di meno, ha ipotecato il futuro per raccogliere nel presente, ma questo è sempre stato il suo modus operandi da quando opera nel baseball, semplicemente se vuoi uno che operi nel medio termine non ingaggi Dombrowski, aspettarsi il contrario sarebbe stato come aspettarsi che un piromane diventi capo dei pompieri. L’altra chiave di lettura è che le mosse degli ultimi 12 mesi siano davvero andate di traverso a Mr.Henry & Soci. Le citiamo brevemente ma le abbiamo già esplicitate molte volte : il quadriennale molto oneroso a Eovaldi, il contrattone ad un Sale che sembra davvero fisicamente in difficoltà, la sottovalutazione del problema bullpen e così via.

Ed ora cosa attendersi ? Anzitutto ci attendiamo che anche i suoi advisor tolgano il disturbo (ed ancora ci chiediamo cosa siano serviti Wren e Larussa); se poi ci saranno cambiamenti nello staff tecnico questo non lo so, se per esempio leggeremo dell’ennesimo cambio di pitching coach non credo che ci sorprenderemo, Cora mi aspetto sia al sicuro … almeno credo. L’altro aspetto è come questa cosa impatterà sul nostro futuro. Ovvio che adesso non lo possiamo sapere, attendiamo chi prenderà il suo posto, però alcune cose anche a livello di squadra possono cambiare.

Per esempio mi attendo che JD Martinez (uomo che DD ha avuto in squadra a Detroit e che ha voluto a Boston) possa essere più propenso a uscire dal contratto, specie se fossimo all’inizio di un rebuilding; penso che anche con Betts l’approccio possa essere proviamo di rinnovare il contratto e se non ci si riesce lo si vende, perchè almeno così si ottiene qualcosa. Insomma … mi aspetto il famoso rebuilding, una fase che evidentemente la proprietà ha ritenuto di non affidare a DD, ritenendolo inadatto (immaginiamo) a provare di costruire qualcosa senza affidarsi alle stelle da strapagare.

Insomma … siamo ad un altro snodo importante, come altre volte in questo decennio. Il fallimento del 2019 (perchè è di questo che parliamo) ha prodotto la prima defenestrazione eccellente e non è detto sia l’ultimo. D’altra parte un roster così oneroso in termini di stipendi che produce un baseball così inconsistente non poteva passare sotto silenzio. Un capitolo si chiude, il prossimo è tutto da scrivere e presenta un numero di incognite davvero grande. La Stove League sarà davvero calda, vediamo stavolta di non spendere soldi a raglio d’asino.

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Bastava poco di più

Son sempre più convinto che si sia sprecata un’occasione e che bastava davvero poco di più per ottenere un posticino alla post-season, perchè alla fine l’attacco s’è dimostrata una forza ed anche il tanto vituperato bullpen alla fine possiamo dire che abbia retto, che ci sia stato qualche problemino ma che abbiano portato a casa la pagnotta; ciò che ha fatto deragliare la stagione è lo scarso fatturato del corpo lanciatori partenti, con l’esclusione di Rodriguez.

Quello che doveva essere il nostro punto di forza e nel quale erano stati investiti tanti tanti tanti soldi ci ha dato davvero un misero dividendo, tra gli infortuni di alcuni e le pessime prestazioni di altri alla fine si è raccolto davvero poco. Le situazione dei vari giocatori sono però diverse.

Porcello ha “scelto” di fare un’annata orrenda nel suo contract year, un po’ per ragione ed un po’ per forza a fine anno lo saluteremo; alla fine mi lascerà una strana sensazione di incompiuto. Parliamoci chiaro : ha pur sempre vinto un Cy Young ed è stato un uomo importante nella conquista dell’anello ma sebbene abbia 31 anni ancora da compiere mi da l’idea di uno in fase discendente di carriera. In ogni modo con i limiti imposti dai payroll e con le spese da fare non si comincia nemmeno a discutere ed a fine anno anno gli stringeremo la mano augurandogli le migliori fortune altrove.

Detto di Porcello avremo gli altri 4 che al 99% saranno ancora con noi. Ed i veri problemi iniziano qui, nel senso che i dubbi che si possono avere sulla tenuta fisica dei vari Sale, Eovaldi & Co sono dubbi assolutamente legittimi. Che brutta situazione ! Contratti lunghi molto onerosi impossibili da smerciare altrove, su giocatori con dubbi sulla durabilità.

Dopo di questo fatemi fare un piccolo elogio ai lanciatori andati in campo in questa gara-1 contro gli Yankees, dei 7 impiegati non ce n’era uno nel roster dell’Opening Game e detto tra di noi non credo sia mai capitato che un gruppo così mediocre di lanciatori abbia tenuto gli Yankees ad un misero punticino. Chiaro che non molto, ma dobbiamo attaccarci a queste piccole soddisfazioni, per le grandi preoccupazioni che ho elencato sopra c’è tempo. Voglio solo scacciare quella sensazione che ho ovvero che dove passa DD non rimangono che macerie; sono troppo pessimista ? Può darsi ma non vedo un gran futuro per una squadra che mi pare avere qualche uomo logoro di troppo nel ruolo chiave.

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Mi sa che non era la volta buona

Stamattina leggendo i siti si legge che i Sox sono rimasti sconfitti su due fronti; non a caso la storia ci ha insegnato che chi combatte su due fronti spesso poi le busca, facezia a parte io faccio un grosso distinguo tra le due sconfitte, quella sul campo e quella sul mercato, se devo essere sincero mi fa molto più paura la prima e forse non sono nemmeno sicuro che la seconda lo sia.

Cominciamo dal campo, che è poi ciò che conta davvero. Non c’è verso, questa squadra non riesce ad offrire quella continuità che serve per cullare qualsiasi sogno di gloria, dopo tre vittorie con gli Yankees sono arrivate tre sconfitte, una nella gara finale coi pigiamini ed altre due (davvero mediocri) contro Tampa. Ma oltre alle sconfitte quello che non piace è il livello complessivo del gioco, la cifra tecnica offerta da giocatori che potrebbero dare davvero di più, ma tanto di più, avremo tutto l’inverno per discutere di ciò, ma io sono sempre più convinto che il problema primario non siano i buchi di formazione che pure ci sono (vedi bullpen), bensì il rendimento insufficiente da parte di qualcuno che doveva essere la nostra architrave (e se qualcuno pensa che si stia parlando di Sale e/o Porcello sappia che ha proprio ragione).

Veniamo ai discorsi legati al mercato, discorsi che oggi hanno il sopravvento su tutti i mezzi d’informazione. In generale c’è grossa delusione, anche nella ns. bacheca, per il fatto che DD non si sia mosso. Ovviamente non sapremo mai se lo stare fermi in questo 31 luglio fosse l’idea di partenza o se non siano maturate le condizioni giuste per una trade (leggi contropartite esose). Quello che posso dire io è che questo immobilismo è la diretta conseguenza delle scelte maturate nell’ultimo biennio, dove si è caricato il monte stipendi e si è depauperato il vivaio. Quali trade si potranno mai impostare senza perdere quel poco di buono che ci è rimasto nella farm ? Al massimo si può prendere un Cashner come è stato fatto. Io tremavo al pensiero di quello che si leggeva, di Dalbec e/o Casas in cambio di Edwin Diaz. Ma scherziamo ? Per i nostri top prospect mi voglio portere a casa un Syndergaard non un rilievo qualsiasi con cifre molto allarmanti.

Io non so che annate vivremo nel futuro, quello che mi pare chiaro è che nel 2018 si sia impostato uno squadrone con pesanti sacrifici nell’ottica delle regole dello sport USA che non sono quelle che permettono ai vari Real Madrid, PSG, Man City di fare quello che vogliono. Quelle stesse regole che ora fanno in modo che non sia lecito aspettarsi acquisti in pompa magna … almeno per un po’. Uno squadrone che ha vinto dandoci una gioia sublime ma ipotecando il futuro in maniera pesante. Quello che mi chiedo e vi chiedo è se il trionfo del 2018 vale il rischio di dover passare semmai qualche annata un po’ più grama ? Io dico di sì, ognuno poi si dia la risposta che crede.

E’ ora che vedremo di che pasta è fatto Mr. Dombrowski. Fare contrattoni e vendere i migliori prospetti ci ha portato il trionfo, ma ora che non può ripetere il suo schema vedremo cosa vale il personaggio, io per esempio comincio ad avere qualche dubbio su alcune mosse recenti, vedi il contratto di Eovaldi e quello per un Sale che sembra già entrato nella fase calante di una carriera che è stata molto usurante per il suo braccio. Il periodo facile, facile grazie ad una proprietà munifica, è finito; la stessa proprietà munifica non lo è senza limite, le regole ci sono apposta per penalizzare chi spende senza criterio. Adesso bisognerà spendere (in termini di contratti e di giocatori) con criterio, Dombrowski dovrà dimostrare di esserne capace ed onestamente privarsi di Dalbec per Edwin Diaz non sarebbe stata una dimostrazione di criterio. Non c’è molto altro da aggiungere, la squadra è questa, sulla carta è comunque molto forte, il problema è che non sta rendendo quando dovrebbe.

Finisco con un piccolo saluto a tutti; come accaduto anche negli anni scorsi, in questo periodo dell’anno il sottoscritto riempie uno zaino fino all’inverosimile e porta la sua amata Nikon a visitare il mondo. Proverò nel limiti del possibile di scrivere qualcosa, ma non andrò certo in un luogo dove l’infrastruttura di rete mi darà una mano e quindi è possibile che ci sia un lungo intervallo tra questo pezzo ed il prossimo. Un caldo saluto con la speranza che se siete in ferie, possiate passarle nella maniera che avete sempre sognato. Alla prossima !!!

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Fosse la volta buona

Tante volte quest’anno abbiamo sperato che fosse arrivato il momento giusto, che scattasse quel “click” per trasformare i pallidi Sox del 2019 in quelli rosso fiammanti del 2018. Non so se è arrivato quel momento, chiaro che un trio di vittorie squillanti contro di “loro” servono se non altro a dare morale, se poi saranno quell’annuncio squillante che vorremmo sentire più spesso direi che è bene aspettare ancora un po’.

Facile a dire che quando Mookie fa l’MVP e JD Martinez pure le cose viaggiano in un certo modo, fino ad ora l’attacco ha vissuto soprattutto su Devers e Bogey; ovvio che due suonatori, per quanto eccelsi, non siano abbastanza per rendere in un gioco che è orchestrale come pochi. Mi pare chiaro che questa squadra necessiti di un attacco con tutti i cilindri funzionanti, anche in questo trittico di partite il monte qualcosa ha concesso, e non potrà essere diversamente anche in futuro, nel nostro attacco risiede la chiave dei nostri successi, voi mi direte che è una costruzione di squadra un po’ sbilanciata ed è sicuramente vero, ma per quest’anno non credo possa essere differente.

Intanto la classifica recita di un sorpasso ai Rays ed un secondo posto, in coabitazione con gli Athletics, per la wild card. Cleveland resta avanti e sembra aver imbroccato una marcia che a breve potrebbe anzi fargli sorpassare i Twins per il titolo divisionale. Qualcosa conterà il mercato, chi avrà la possibilità e la volontà di acquisire giocatori “giusti” potrebbe avere un boost, nel nostro 2018 il duo Eovaldi e Pearce qualcosa è contato. Da parte nostra mi attendo poco e sappiamo bene i motivi, uno starter di peso dovrebbe arrivare nel Bronx e qualcosa mi aspetto facciano anche i Rays, i Twins si son presi Romo qualche ora fa, son curioso di vedere cosa combineranno i Francona-boys a mio parere molto sottovalutati, squadra con talento non eccelso ma che rende assai.

Però dai … sentire ieri la chiosa finale di NESN partire con “Sox win again” ci ha un po’ rianimato, ammetto che avevo paura, paura di perdere e che ciò comportasse di presentarsi al mercato come sellers, cosa che avrebbe reso la parte finale della stagione una lagna bestiale. Siamo lungi dall’essere quelli del 2018 e costituzionalmente non possiamo esserlo, ma aver mandato qualche messaggio squillante “urbi-et-orbi” è già qualcosa, i simpatici pigiamini mi son sembrati sorpresi da queste tre partite e soprattutto con un monte in fase calante, ora ci sarebbe da concludere l’opera con gara-4, vogliamo lasciare incompiuta un’opera del genere ? Sarebbe come se Michelangelo, a due scalpellate dalla fine del Mosè, decidesse di distruggere il capolavoro e questo weekend lo è proprio un capolavoro, fermarsi stanotte sarebbe esiziale.

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Tran – tran

E’ sorprendente come le cose non cambino mai in questa stagione dei Red Sox; fateci caso ma le cose che dicevamo nei mesi scorsi sono le stesse che potremmo dire anche in questa parte finale di luglio. Se esiste una stabilità di rendimento credo proprio che i Sox la stiano ottenendo, c’è solo un piccolo particolare : è una stabilità di rendimento insufficiente per sperare in qualsiasi accesso alla post season; se anche una settimana che vedeva i nostri affrontare squadre deboli come Toronto e Baltimore ha visto comunque un paio di sconfitte allora c’è poco da sperare. La situazione di classifica non è certo migliorata, restiamo a tre partite dalla postseason, quello che è peggio è che Oakland e Cleveland, che al momento sarebbero le due wild-card, sembrano avere un ritmo sconosciuto ai Sox.

Le prime due partite a Baltimore, squadra debole se ne esiste una, non ha fatto altro che confermare che i Sox 2019 sono la pallida controfigura di quelli del 2018, soprattutto per ciò che riguarda il monte di lancio. Se Price può avere avuto un passaggio a vuoto, spero non dovuto alla ormai stucchevole querelle con Eckersley, per Porcello ormai siamo all’encefalogramma piatto : una partita che ormai sembrava indirizzata è tornata in parità e s’è confermato per l’ennesima volta che questa squadra va quando l’attacco produce, o per meriti propri o per demeriti altrui, che si possa vincere continuando solo a battere non credo sia molto possibile.

Intanto stiamo arrivando a giornate importanti, ovvero quelle che precedono la trade deadline, una deadline che quest’anno è molto più importante visto che non sarà più possibile prendere i giocatori dai waivers per tutto agosto, com’era nei mesi scorsi. Io onestamente non mi aspetterei nulla da una squadra come i Sox, coi problemi di payroll che sappiamo bene. Detto ciò m’ha fatto specie leggere da un giornalista di solito attendibile come Jon Morosi che i Sox hanno mandato osservatori a destra e sinistra, gli oggetti delle nostre attenzioni sarebbero nientepopodimenoche Syndergaard e Bumgarner più Stroman e Shane Greene

Ovviamente non so se questi report siano attendibili o se Morosi, uno che ama l’Italia come pochi, non si sia concesso del vinello proveniente dal paese dei suoi avi. Quello che dico è che non vorrei ipotecare quel poco di farm che ancora abbiamo. E’ vero che in molti dicono che il 2019 sarà forse l’ultimo anno possibile per tentare il massimo obiettivo, che poi dal 2020 una fase di ricostruzione sarà obbligata, ma visto che questa stagione sembra così difficoltosa non accenderei delle ipoteche per il futuro in cambio d’una speranza che mi pare molto distante. Intano stasera ci gusteremo Cashner (si fa per dire), il primo assaggio non è stato buonissimo (dolce eufemismo), speriamo che stasera vada meglio anche perchè per un po’ non giocheremo più contro gli Orioles … Saluti a tutti !!!

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Is he the answer ?

Andrew Cashner è la risposta che arriva dagli uffici di Yawkey Way ai problemi denotati dai Sox sul monte di lancio. Una volta tanto è una trade che credo possa essere accettato serenamente. La contropartita non è eccessiva, ovvero due 17-enni che sono nell’academy dei Sox a Santo Domingo che semmai diventeranno due giocatori “veri” ma che ad oggi non sono che due ragazzini appena all’inizio di un lunghissimo percorso ed inoltre gli Orioles pagheranno più della metà dei 3 milioni di $ che il giocatore dovrà ricevere da qui a fine anno quando diventerà free-agent.

Sarà Cashner la risposta giusta ai nostri problemi ? Ovviamente non lo so, quello che dico è che una trade in questi termini era un tentativo da fare, non ci carica il monte salari di una cifra eccessiva, ci lascia le mani libere il prossimo inverno e non ha comportato una rinuncia ai top-prospect, quando in settimana avevo visto una foto di Casas in un articolo dove si parlava delle ns. possibili trade avevo iniziare a pregare, al momento le mie preghiere sono state esaudite. Cashner ha avuto una carriera molto “up-and-down”, benissimo nel 2013 e 1014, così così nel 2015, male nel 2016, bene nel 2017, male nel 2018 … insomma … non un mostro di costanza, ma pretendere un giocatore di caratura superiore avrebbe comportato dei sacrifici che i Sox non possono fare.

Però bisogna che ci parliamo chiaro, anche se Cashner dovesse giocare come il Pedro Martinez del ’99 non potremo andare da nessuna parte se il resto dei lanciatori continuerà ad offrire lo stesso rendimento insufficiente che sta offrendo. Se Chris Sale resta il Chris Sale visto stanotte contro i Dodgers e nelle precedenti partite non c’è Cashner che tenga, se Porcello continua a lanciare da qui a fine settembre come sta lanciando ora idem come sopra. Insomma … il management ha fatto quello che doveva fare, ma se le cose non cambiano drasticamente avremo un ottobre libero da impegni.

Queste prime due partite contro i Dodgers sono davvero significative, sono un microcosmo che spiega benissimo questo 2019 contraddittorio, incostante. A me ha fatto effetto la partita di Sale anche in aspetti non proprio legati al lancio, mi riferisco ad esempio alla sua reazione lenta sul singolo interno che è costato il punto del primo inning. Tralascio poi ogni commento sul bullpen visto che se mi esprimessi con sincerità scriverei cose inadatte ad un consesso di gente civile, la partita era gravemente in salita, ma se gli ultimi 4 lanciatori entrati abbiano tutti subito almeno un punto credo che si batta qualche piccolo record negativo. A breve dovrebbe essere pronto Eovaldi, ma anche qui vale il discorso fatto prima per Cashner, ovvero che se anche gli altri non si metteranno a giocare in termini accettabili, Eovaldi non ci servirebbe a molto nemmeno fosse meglio del Foulke ’04, Papelbon ’07 e Koji ’13.

Intanto stanotte proviamo di gustarci gara-3 con una sfida a cinque stelle, da noi Price che ad oggi è nettamente la nostra architrave della rotation contro Ryu che non è andare a fare il partente della National League all’All Star Game per caso ma perchè viaggia alla stra-grande. Poi verrà una settimana importante nel senso che ci saranno partite teoricamente facili, contro Jays e O’s, dove dovremo mietere parecchio per poi affrontare gli scontri diretti a fine mese nelle migliori condizioni possibili di classifica, per chi deve rimontare l’orologio comincia a fare “tic-toc”, ma ripeto … bene Cashner, ma se gli altri non si alzano dal letto al suono della sveglia non ci sarà purtroppo molto da dire.

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Pensierini della sosta

La sosta arriva forse al momento opportuno, dopo una settimana che non ha fatto altro che confermare ciò che ci stiamo dicendo da tempo, ovvero che questa squadra è mortifera quando si tratta di giocare contro le squadre di livello medio-basse, peccato che se vuoi vincere non puoi sempre sperare di giocare contro gli Orioles o contro questa pallida versione dei Tigers contro la quale i Sox hanno portato a casa la sweep.

Sono due le cifre della prima metà della stagione che mi hanno colpito : una è proprio quella a cui accennavo nel paragrafo iniziale ovvero un brutto 17-25 contro le squadre che hanno una media sopra .500, ed un 32-16 nelle altre. L’altra è quella che ci vede molto meglio nelle partite in trasferta 29-19 rispetto al mediocrissimo 20-22 registrato al Fenway,

Il motivo di entrambe le statistiche credo sia sempre lo stesso ovvero un parco lanciatori che balbetta. Lo è della nostra “avarizia” contro le squadre forti perchè credo che anche i bambini in età prescolare sappiano che ad alto livello le partite le vinci con gli uomini sulla collina, e gli stessi uomini del monte possono fare la differenza in uno stadio dalle misure molto particolari qual’è la nostra cattedrale di Yawkey Way, col muro verde a 94 metri e col Pesky Pole a 92 con una recinzione a destra che arriva all’ombelico.

L’attacco regge e con la crescita offensiva di giocatori come Vazquez e Bogaerts abbiamo un lineup molto equilibrato, senza il bomber alla Yelich ma con uno stuolo di giocatori che può fare male, 1° come average, 4° come OPS, insomma … se contasse solo picchiare col bastone anche quest’anno faremmo vedere i sorci verdi a tanta gente. Peccato che invece non sia così : come ieri spiegato dalla crew di NESN c’è un punto di ERA in più tra il 2019 ed il 2018 ed è proprio quel punto che sta facendo la differenza.

A poco più di 20 giorni dalla trade deadline le chiacchere sono tante, la voce che Eovaldi sarà il nuovo closer sembra ormai più di una voce, l’idea può anche piacermi e con la sua fastball a 100 mph può fare dei danni, semmai anche essere impegnato in quelle salvezze da più di un inning che erano un po’ un tratto distintivo dei ns. playoffs 2018. L’obiezione a questo discorso è ovvia : con Eovaldi nel bullpen abbiamo un “buco” tra i partenti, cosa che potrebbe indurre i Sox ad operare cercando un partente anzichè un rilievo nel prossimo mercato. Diciamo che DD, sempre ammesso che intenda operare, dovrà andare al mercato con due sporte, una per il rilievo ed una per il partente, immaginando che potrà riempirne solo una, quella semmai che offrirà condizioni migliori per una squadra che abbiamo detto avere un margine operativo davvero limitato.

Abbiamo qualche giorno per tirare il fiato sfruttando quella “sagra dello sbadiglio” chiamata All Star Game, prima di un calendario tosto che vedrà molte partite in casa (ed a questo punto non sappiamo se è un bene) e con parecchie partite contro squadre di vertice, 2 serie contro Yanks ed altrettante contro i Rays ed il remake contro i Dodgers in uno stratch da 23 partite. Per una squadra che oggi non farebbe nemmeno la Wild Card è l’occasione per capire molto più il nostro destino futuro. Cari Sox … se ci siete battete un colpo !!!

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Certezze

La deprimente due giorni londinese ci lascia una certezza : non sappiamo chi sarà, se sarà un partente o un rilievo, ma sappiamo che ci sarà un lanciatore che manderà la partita a putt…

L’esperimento di fare una stagione con un corpo rilievi da triplo A ci si sta ritorcendo contro, andrebbe ripetuto ciò che stiamo dicendo da un sacco di tempo, ormai il tema è stucchevole, è stato fatto un azzardo e non sta pagando. Ragionando col senno di poi chiaro che le scelte potevano e forse dovevano essere differenti, i soldi andati ad Eovaldi, che fino ad ora non hanno fruttato molto (dolce eufemismo), potevano andare ad un paio di rilievi per non vedere quell’accozzaglia di lanciatori; se poi capita che il partente crolli presto come in gara-1 allora siamo a “oggi le comiche”.

Che 33 battute valide in due partite non siano state sufficienti per portare a casa una W dimostra il livello di allarme che dovrebbe suonare nei nostri uffici, quello che mi lascia perplesso è che tutto ciò era abbastanza prevedibile. Che una squadra abbia allocato tutto quel ben di Dio di monte stipendi in una maniera così imbarazzante davvero mi lascia sconcertato ed ancora mi più mi spiace che almeno per quest’anno ci sia poco o nulla da fare. O i Sox spendono ancora, sfondando tutti i limiti del salary-cap con relative penalità, o restano più o meno questi: e francamente visto che la stagione non sta andando nel verso giusto non credo proprio ne valga la pena.

Son proprio deluso e non so cosa scrivere, ad inizio anno dicevo che era illogico aspettarsi un’altra stagione trionfale come il 2018, ma francamente mi aspettavo parecchio di meglio. Il 2013 era stato un trionfo che avevamo capito essere stato un “unicum”, una specie di Leicester; invece il 2018 mi aspettavo che fosse un po’ uno start di una dinastia, direi che non sia così, ed a questo punto, coi chiari di luna che vediamo, anche il posticino alla Wild Card mi sembra molto difficile da raggiungere. Se vogliamo che la stagione non vada a ramengo … questo è il momento di svoltare, questa benedetta svolta l’abbiamo invocata mille volte : ORA O MAI PIU’

Fatemi fare un piccolo discorso di chiusura sulle London Series e sullo sport USA in Europa in generale. Forse i più giovani non lo ricordano, ma a metà anni ’80, quando lo sport USA cominciò ad investire nel mercato europeo, il primo paese a cui pensò fu l’Italia. Fu l’NBA che organizzò un torneo con Phoenix ed i Nets con Milano, Varese e Bologna, una bellezza … i biglietti a Bologna furono esauriti in un pomeriggio. Da allora è passata molta acqua sotto i ponti, addirittura adesso tutte le leghe professionistiche USA giocano partite di regular season in Europa, ma l’Italia è sparita dal radar, addirittura il baseball va in una nazione dove praticamente il gioco non esiste. Il motivo mi pare semplice : abbiamo un’impiantistica sportiva che risale a quando il Presidente della Repubblica era Giovanni Gronchi. Ed anche ci fossero volontà e soldi di adeguarsi agli standard moderni fidatevi che nascerebbero cento “comitati contro la costruzione dello stadio” o simili … siamo questi … W l’Italia

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Non è il 2018

Ammiro il coraggio di Cora che un paio di giorni fa ha detto che cominciava a sentire l’aria del 2018, se davvero credeva a ciò che stava dicendo davvero non lo so, fatto sta che poche ore dopo è stato smentito clamorosamente da una di quelle sconfitte che non sono solo una L in più nelle classifiche, è arrivata una di quelle botte che non fanno per nulla bene per una squadra che teoricamente dovrebbe tentare una rimonta.

Matt Barnes dice che stanno facendo tutto il possibile per essere pronti ogni santo giorno, encomiabile la sua dedizione, ma non nascondiamoci che lui, ma non solo lui, sembrano aver il livello della benzina tendente alla riserva. D’altra parte abbiamo un bullpen costruito così : nessuna stella, qualche buon giocatore ed un certo numero di giocatori raccattati letteralmente dalla strada. Ora capita che uno dei pochi affidabili (Hembree) è infortunato e siamo in una sequenza con un sacco di partite “strette”. Il risultato di questa contingenza è stato un sovraccarico sul braccio dei pochi giocatori affidabili, sovraccarico che poi può portare a dei collassi come gara-2 con Toronto, con giocatori non pronti buttati nella mischia (Shawaryn) e coi veterani che cominciano ad avere il braccio corto.

La logica vorrebbe quindi che i Sox si mettano alla ricerca del rinforzo a luglio, cosa che vedo molto richiesta anche nella bacheca. Ora so che sto per dire una cosa complessa e non proprio popolare : ma è davvero questa la strada da seguire ? Mi spiego meglio. Io non ho l’impressione che con un bel rilievo in più questa squadra faccia il “click” che serve per essere un contender serio. Se dico che non è il 2018, lo dico anche perchè non è solo che mancano i rilievi, non è il 2018 perchè ci sono mancanze anche in altre aree. Non mi sembra di dire una bestemmia se dico che il lineup ha alcuni giocatori un po’ in una fase involutiva, idem se dico che anche qualche partente delude. L’arrivo del “rilievone” farebbe svoltare i vari Benny, E-Rod in difficoltà e farebbe riemergere i vari Pearce e Eovaldi che sono spariti dagli onori del mondo ?

Ovviamente molto verrà deciso dalla trentina di partite che mancano alla trade deadline. I tre casi sono : 1) la squadra decolla 2) la squadra crolla 3) tutto resta così com’è. Ovviamente nell’ipotesi 1 si va al mercato per la ricerca del rilievo … e semmai di qualcos’altro. Nell’ipotesi 2 invece si venderà ciò che si può e si proverà di abbassare il monte stipendi per avere un po’ di spazio salariale per il 2020. Ma se invece si verificasse l’ipotesi 3 che detto tra noi è l’ipotesi più probabile ? Facciamo un po’ di fantabaseball, siamo al 29 luglio e ci troviamo in lotta per l’ultima wild card con un mucchio di altri pretendenti. In un caso simile ammetto che penserei più al 2020 che al 2019. Se per continuare al fantabaseball uno mi venisse a chiedere Porcello (ipotesi) con un’offerta decente io un pensiero lo farei. Mettiamoci in testa una cosa : ci sono troppi ingaggi pesanti e sono proprio quell’eccesso di ingaggi pesanti che poi provocano il dover affidarsi a degli acerbi Shawaryn o a dei Brasier che fino a pochi mesi fa mai avrebbero pensato di lanciare nelle Majors.

Voglio lasciarvi con una ulteriore provocazione : se arrivasse una squadra X e ci venisse chiesto uno dei giocatori col contratto “top” (Price, Sale o chi volete voi) e ci venisse offerta in cambio una contropartita adeguata (top prospects) voi cosa fareste ? La trade del 2012 quando ci liberammo di tanti contratti pesanti non fu la base del meraviglioso 2013 ? Lo so … l’ho sparata grossa … saluti a tutti

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