Da zero a dieci – pagellina semiseria

Mentre il campionato si ferma per espletare quell’inutile evento chiamato All Star Game che ormai importa poco persino agli americani, compresi quelli che amano le cose grandi rumorose ed illuminate, io mi dedico ad uno dei classici di questo blog ovvero i giudizi di metà stagione. Quest’anno mi sono messo in testa di fare una classifica partendo da chi prende uno zero poi a salire fino a chi godrà di un bel dieci, evento questo capitato mai o quasi nella mia insulsa carriera scolastica. Ovviamente per quelli che restano senza voto potete fare voi nella bacheca messaggi.

Voto 0 : AJ Pierzynski. Beh … questa è facile. Mi spiegate cosa c’entrava il “polacco” coi Red Sox ? Etica rivedibile, sventola la mazza senza un minimo di logica quando il resto della squadra fa stancare i pitcher avversari. Ma davvero … Cosa c’hanno visto in questo soggetto ? Di tutti gli acquisti negli ultimi anni questa resta la mossa più incomprensibile. E se AJ avesse del materiale compromettente sui nostri maggiorenti ?

Voto 1 : Il fisico di Victorino. Ok … lo so anche da solo … piangere sugli infortuni è da perdenti. Colpa nostra che non abbiamo pensato a sostituti realistici dell’hawaiano volante che già aveva avuto segnali su un fisico non più così pronto a sostenere una stagione. Mi resta però il dubbio pensando a cosa poteva essere la nostra stagione con uno Shane da 120 – 130 partite. Speriamo che l’anno di sosta forzata lo carichi per il 2015.

Voto 2 : Ben Cherington. Herrera (tagliato). Pippinski (tagliato). Sizemore (tagliato). Capuano (tagliato). Oddio … non è che l’ultima infornata di giocatori sia stata proprio un successone, è vero che fare mercato con gli strettissimi limiti imposti dalla proprietà non è facile, ma … boia d’un mondo … indovinarne uno no ? Quando pensate al vecchio detto “dalle stelle alle stalle” pensate al nostro GM.

Voto 3 : John Farrell. Certo che le attenuanti le ha, ma non era proprio possibile ottenere qualcosa in più ? Mai uno sprazzo tipo sostituire il portiere prime dei rigori … ah no … quello è Van Gaal dell’Olanda … non c’entra. Scherzi a parte, un po’ più di strategia forse la vedremo da adesso in poi. Mi sbaglierò ma il nostro manager sente più sua questa squadra dopo qualche testa saltata che quella partorita dopo la Stove League.

Voto 4 : Jackie Bradley Jr. Difende come Superman ed attacca come un impiegato del catasto. Anche se (diciamocelo sottovoce) negli ultimi giorni sembra aver dato qualche segnale di vita col bastone mi chiedo se non sia alla fine la versione ridotta di Coco Crisp e nulla più. Certo che se il baseball adottasse le regole della NFL con difesa ed attacco distinti il giovane esterno sarebbe già un fenomeno

Voto 5 : Xander Bogaerts. Per tanti era già pronto per essere il nuovo Garciaparra, il caro e rimpianto Nomar potrebbe anche incavolarsi. In difesa dimostra dei buchi inattesi ed in attacco è finito in una buca dove continuando a scavare potrebbe trovare le rovine di Atlantide. Credo ancora ciecamente nel suo futuro ed il mio spiritello dice che il futuro radioso comincerà subito dopo l’All Star Game … Alè … Beccatevi ‘sta profezia.

Voto 6 : Dustin Pedroia. Ormai è un giocatore più difensivo che offensivo, anche perchè col guanto copre un territorio delle dimensioni del Canada, se battesse per come difende farebbe 60 HR e 150 RBI. Però ci ricordiamo il Pedroia che ci decideva le partite anche col bastone e quel giocatore un po’ ci manca

Voto 7 : Rubby De La Rosa. Per pensare ad un pitcher rookie più impressionante bisogna tornare al Clay Buchholz capace di una no-hitter alla seconda partita in carriera. La speranza ovviamente è che la sua tenuta fisica sia migliore rispetto a quella del pitcher di cristallo. Forse sono troppo speranzoso ?

Voto 8 : David Ortiz. Potete rimescolare le carte finchè volete, potete mettere insieme tutte le alchimie che la mente può partorire ma io continuo a non immaginare i Boston Red Sox senza David Ortiz. Anche quest’anno i suoi HR li ha messi insieme, ma mi spiegate come diavolo faremo tra non molto tempo a sostituirlo ? Nel mondo perfetto avremmo già in squadra Giancarlino da Miami per insegnargli come si diventa Ortiz. Purtroppo il mondo è tutto tranne che perfetto.

Voto 9 : John Lester. Lester vuole andare via, Lester vorrebbe restare mai i Sox vogliono pagarlo meno di me, Lester non trova il numero di cellulare di Cherington, Lester vuole venire alla Fortitudo Bologna (dove devo firmare ?), Lester di qua, Lester di là, fatto sta che Lester continua a mettere insieme gemme dopo gemme e noi si continua a non sapere dove diavolo sarà Lester l’anno prossimo … ed il vostro blogger continua ad essere nervosissimo

Voto 10 : Brock Holt. Dieci è anche il numero di ruoli nei quali può essere impiegato senza diminuire di un pelo il suo rendimento. Prendemmo insieme Holt e Hanrahan da Pittsburgh nel senso che Hanrahan era il pezzo pregiato e Holt era la mancia. Holt ci regala spettacolo ed Hanrahan ha lanciato 20 inning tra 2013 e 2014. A volte il baseball è veramente un mistero imperscrutabile

Buona sosta per tutti amici miei, chiudiamo la prima metà con un discreto 4 su 5. Chi vuole scommettere che, senza fare sfracelli, la squadra farà una seconda metà parecchio migliore della prima ? Avanti … chi ci sta ?

Share

Le prime vittorie del 2015

Grazie a due vittorie con walk-off hit i Red Sox iniziano col vento in poppa la stagione 2015, stagioni di grandi speranze dopo l’infausto 2014. Stop … non è proprio così … i Red Sox sono ancora dentro la stagione 2014, se non altro due vittorie danno un tono più leggero ad una tifoseria che stava cominciando a rassegnarsi, oltre che per lo spettacolo in campo anche per gli spifferi che venivano dal mercato, sia ben chiaro … non sono queste 2 W che cambieranno l’andamento generale, i Sox andranno al mercato per vendere ed è logico che sia così. Però la speranza è che l’impiego massiccio di giovani porti quella ventata d’entusiasmo che non poteva certo venire da vecchi fossili simili a brontosauri immobili.

Ci segniamo la data : 9 luglio. Sarò curioso di vedere il nostro record da quella data fino alla fine, ho scelto il 9 luglio solo perchè è il giorno dell’accantonamento di AJ Pierzynski. L’annata non è certo deragliata per colpa sua, ma ingaggiare un giocatore con quel pedigree sapevamo che poteva essere un boomerang. Vi metto il link di un pezzo interessante

http://www.weei.com/sports/boston/baseball/red-sox/rob-bradford/2014/07/10/aj-pierzynski-problem-was-worse-anybody-could

Spiega da dentro che personaggio sia AJ, la cosa clamorosa è che tutti lo sanno e lo sapevano, il suo ingaggio lasciò enormemente perplessi. Faccio notare che i primi giocatori di cui ci siamo liberati sono stati Sizemore, Herrera e Pierzynski, ovvero gli ingaggi dell’ultima tornata, e ce ne siamo liberati per disperazione nemmeno portandoli al mercato perchè sapevamo che avevano un valore nelle trades pari a zero. Spero che la lezione serva : se l’unico valore che interessa è che il giocatore accetti un solo anno di contratto allora hai un’elevata percentuale di probabilità di prendere giocatori nulli o con grossi limiti caratteriali. Se il nostro futuro è mai più free-agent di valore, mai più trades con giocatori di prima fascia, allora la politica è bene che sia più aperta rispetto ai nostri giovani : meglio che giochi Vazquez che un giocatore coi limiti stra-noti a tutti come AJ.

Non voglio però indorare la pillola : sarà una lunga, lunga, lunghissima traversata del deserto e non siamo poi nemmeno sicuri che la carovana arrivi all’oasi. Io resto molto scettico che una squadra da titolo si possa costruire a forza di rookies, anche perché poi i rookies dopo un po’ di anni diventano free-agent e se sono capaci vogliono essere pagati a quelle cifre di mercato che i Sox non vogliono più pagare e quindi torniamo da capo con la nostra tela di Penelope da rifare. Gli stessi Cardinals da tanti indicati come esempio da seguire si allevano molti giocatori in casa ma hanno sempre completato il team con dei grossi calibri presi sul mercato a partire da McGwire parecchi anni fa per finire agli Holliday o ai Beltran più recenti.

Quindi direi che possiamo applaudire la vittoria storica dell’altra sera, storica perché i Sox non schieravano cinque rookies in formazione da più di 60 anni, ma teniamo ben presente quanto sarà difficile tornare a battagliare per le alte sfere. Ma soprattutto speriamo vivamente di non rivedere più vecchie corazzate (o presunte tali) che arrivano a Boston in disarmo. Direi che di questi giocatori ne abbiamo visti abbastanza

Share

Quando inizia il football ?

Che bello !!! Mancano solo due mesi all’inizio della stagione NFL, non ho una squadra del cuore ma almeno proverò di divertirmi guardando il football, purtroppo però mancano ancora tre mesi prima di mandare agli archivi questa insulsa, scoraggiante e da un po’ anche oscena stagione 2014 dei Red Sox, stagione che per il livello del gioco prodotto rischia addirittura di oscurare quella del Circo Barnum di Bobby V.

Scott Carroll è l’ultimo pitcher di livello modesto ad essersi trasformato in un satanasso giocando contro il nostro pseudo-attacco. Prendo lo spunto da un articolo comparso sul sito della radio WEEI che enuncia tutti i “Signor Nessuno” che hanno messo la museruola ai nostri partendo da quel 2 giugno quando finì quella serie di 7 vittorie consecutive che aveva riacceso qualche speranza : Jackson (Cubs), Gibson (Twins), Nuno (Yanks), Correia (Twins), House (Indians), Smyly (Tigers) e per finire Carroll dei Chisox. Sommando il record di questi pitcher viene fuori un 25W – 45L che aiuta a capire dove sia il nostro problema.

Certo che questa stagione dopo la scorsa è una bella secchiata di acqua gelida che viene a spegnere le nostre pretese di costruire una squadra che possa essere un “contender” fisso. Ovvio che in questi giorni sia facile vedere tutto nero, fatto sta che nelle ultime cinque stagioni abbiamo raggiunto la post-season solo una volta, vero che quell’unica volta sia stata un’avventura che verrà raccontata alle generazioni future, ma è anche vero che fatto salvo quel meraviglioso incidente chiamato “anello 2013”, questa organizzazione non riesca più ad essere un fattore nel mondo iper-selettivo delle Majors. Tanto per ricordare come erano partiti John Henry & Soci, nei primi sette anni della loro gestione i Sox furono capaci di raggiungere la post-season in sei occasioni ed era all’epoca anche più difficile visto che all’epoca i posti buoni erano solo otto.

Ormai non c’è più granchè da fare, tra breve aprirà la stagione dei saldi coi Sox che si trasformeranno in un qualcosa di molto simile ad un outlet dove anzichè abiti e borse verranno messe in vendita abilità baseballistiche più o meno presunte, gli ultimi rumors parlano di un interessamento dei Seattle Mariners per Johnny Gomes e di uno un po’ più “spinto” dei Cardinals nei confronti di Jake Peavy, con la franchigia del Missouri che ha mandato vari scout alle ultime partite del texano, tra parentesi ricordiamo anche che l’anno scorso furono proprio i Cardinals a fare una discreta corte a Peavy prima che partisse la trade che lo portò da noi.

Dopo l’All Star Game ( a proposito … Lester unico chiamato) cambieranno probabilmente tante cose, il numero di uomini dei Sox “tradabili” è pressochè infinito, diciamo che tutti i giocatori in scadenza di contratto a breve possono prendere la porta, mi piacerebbe tanto che si imbastissero affari con la logica anche di costruire qualcosa per il futuro e non solo per abbassare il monte stipendi. So già che resterò deluso, dovesse partire anche l’uomo che in questa orrenda stagione riesce a ritagliarsi un posto all’All Star Game sarebbe molto peggio che restare deluso. Mi chiedo come sia possibile costruire una squadra da vertice, sempre ammesso che i Sox lo siano ancora, con solo giocatori dalla nostra farm più qualche veterano a fine carriera con contratti corti o cortissimi. Mi si può dire che Mr.Moneyball a Oakland lo fa e che ottiene grandi risultati, c’è solo un piccolo particolare : con quella politica, pur con la bravura di Billy Beane e del suo staff, gli Oakland Athletics non fanno le World Series da quando avevano Josè Canseco e Mark McGwire. Così … tanto per puntualizzare

Share

La ricerca della felicità

Non sono sparito, mi rendo conto di non aver scritto nulla circa questa serie coi Cubbies, ma ammetto di averlo fatto perchè non so realmente cosa diavolo scrivere, come consumare un po’ dei bytes che Playitusa mi concede senza dire cosa trite e ritrite, è veramente dura evitare di commettere il peccato della ripetività dato che i Sox stanno fotocopiando le partite, ne vedi una e sembra quella della sera prima oppure quella della settimana prima oppure quella del mese precedente, tutte uguali, tutte tristi come un 2 di novembre anticipato.

Il baseball m’ha sempre dato divertimento, m’ha fatto conoscere persone che poi sono diventate amici carissimi, insomma … il baseball m’ha regalato felicità, quest’anno m’ha dato noia … molta noia, sembra uno di quei matrimoni che naufragano perchè tra i due coniugi ormai non c’è più attrazione. Vorrei tornare ad essere felice, baseballisticamente parlando si intende, che non significa vincere a tutti i costi, significa guardare una partita e essere contenti della propria squadra anche se perde, un po’ come successo ai cileni o agli algerini al mondiale di calcio; oggi su qualunque sito sportivo americano si glorifica Tim Howard anche se ha perso (anche se bastava guardare una qualsiasi partita dell’Everton per capire che è un ottimo portiere), vorrei poter dire di AJ Pierzynski quello che oggi tutti dicono del “Team USA” al mondiale di calcio e invece non posso farlo perchè se lo facessi racconterei balle.

Sono invece costretto a parlare di una squadra che gioca un baseball orrendo, che produce poco e che riesce nell’impresa di perdere due out in base nello stesso inning; mi tolgo subito il dente : un atteggiamento come quello del nostro catcher che va tra le basi con lo stesso approccio che ho io quando sono a passeggio a Milano Marittima merita qualcosa, un qualcosa sotto forma di un paio di partite nel dug-out in maniera dichiaratamente punitiva, in questi casi ci vorrebbe un po’ meno Farrell e un po’ più Bobby Cox, ma poi mi viene anche da fare un discorso un po’ meno impetuoso. Cosa ci aspettavamo da un giocatore con quel curriculum ? Sapevamo che ogni tanto batteva, che sventolava tutto quello che passa dal box di battuta e che aveva grossi limiti caratteriali. Se ingaggi un giocatore simile cosa pensi ? Che l’aria del Massachussetts lo trasformi ? Il solito discorso, se t’accontenti di giocatori con contratti annuali prendi poi quello che trovi, difficile trovare una Mercedes se sei disposto a pagare la cifra con cui paghi una Panda.

Non potendo scrivere altro questo è quello che mi esce oggi dalla tastiera, posso solo aggiungere qualcosa sul prossimo mercato che dovrebbe riguardare i nostri : sebbene Cherington non lo dica ancora chiaramente anzi lo neghi, ormai tutti si aspettano che tra un po’ cominci l’operazione di dismissione di giocatori. Come al solito c’è una certa differenza tra chi vorremmo andasse e chi invece andrà. Per esempio negli ultimi giorni i Sox sarebbero stati avvicinati per chiedere la disponibilità di Uehara, chiaro che se il nostro closer andasse via sarebbe un altro dispiacere, ci sono inoltre ancora rumors sulla questione Lester ma direi che ne ho parlato anche troppo la volta scorsa

Piccola nota extra : un italiano … anzi un giovane giocatore della mia amata Fortitudo Bologna entra nella “cantera” dei Red Sox : Nicolò Clemente comincerà domani il suo percorso che lo porterà di sicuro a vivere un’esperienza che lo formerà tantissimo e chissà … con tanta fortuna e tanta bravura a vestire le maglia dei Sox. Non posso che essere contento ed il giorno che “one of us” vestisse davvero la maglia dei Sox potremmo davvero noleggiare un Boeing 777 per una mega-trasferta a Boston. E vedere la homepage di Repubblica che mette questa notizia con un bel risalto è un’altra piccola vittoria per tutti noi malati del Vecchio Gioco.

Questo è tutto … in campo il solito tran-tran che vediamo da aprile, le solite sconfitte, le solite dichiarazioni che ci ricordano che siamo ancora a distanza accettabile dai playoff … insomma più che una scoppiettante stagione di baseball sembra di essere alla routine lavorativa, i mezzi pubblici per andare in ufficio, il solito capo-ufficio, i soliti colleghi, la solita mensa. Non ci noto davvero troppe differenze. E chissà che la fonte delle felicità, utile per scacciare questa tristezza, non sia un giovane giocatore partito dall’Italia. Quest’anno ho visto un bolognese vincere l’anello NBA, chissà che tra un po’ di anni non ci sia un bolognese con l’anello MLB.

Share

Metà strada

Con l’ottantunesima partita i Red Sox raggiungono la metà del percorso di questa stagione 2014 fino ad ora parecchio infausta, l’ultima vittoria di ieri sera nel Bronx se non altro conclude questo ideale girone d’andata con una nota positiva, sebbene siano emersi una volta di più tutti i problemi che hanno contraddistinto questa difesa (o per meglio dire non-difesa) del titolo 2013.

Una volta di più per portare a casa una vittoria occorre la superpartita del pitcher, Lester è stato spettacoloso e prendiamo la W, se Workman invece lascia un attimo a desiderare ci tocca la L; tra parentesi mi pare ormai consolidato il fatto che non faccia poi moltissima differenza per noi affrontare un pitcher di prima fascia o un mediocre lanciatore, l’unica costante ormai sono che facciamo un paio di punti al massimo, sia che lanci un super come Tanaka o un mediocre lanciatore come Vidal Nuno, purtroppo la costante resta il nostro attacco sempre più asfittico, un attacco che anche ieri con seconda e terza occupate e zero out è rimasto al palo e che ormai non sa più a che santo votarsi. Sono anch’io tra quelli che pensa che ormai il disagio che abbiamo ogni volta che ci presentiamo nel box sia più una questione di testa che una questione tecnica, mettere a posto le questioni di testa è molto più complicato che curare uno swing impreciso o adeguare la propria stance nel box di battuta, si può solo sperare che scatti quel click che pulisca da tutti i demoni quel curioso ammasso di materia cerebrale chiamato cervello.

Intanto la nostra dirigenza effettua alcune mosse, promuove in prima squadra Mookie Betts e rimanda De La Rosa a Pawtucket, la salita di Betts anticipa un po’ i tempi preventivati, infatti stiamo parlando di un giocatore con ancora 22 anni da compiere e che è salito a velocità supersonica la scala delle nostre Minors : inizio 2013 Greenville (singolo A), fine 2013  Salem (A  Avanz.), inizio 2014 Portland (Doppio A), poi poco più di 20 partite in Triplo ed ora il probabile debutto in Grande Lega in un posto chiamato Yankee Stadium … beh davvero niente male per uno che dodici mesi fa affrontava i lanciatori dei Kannapolis Intimidators (nome splendido) piuttosto che quelli dei Lexington Legends. Io spero che questa promozione avvenga con l’ottica del “facciamo fare esperienza ad uno dei nostri giovani più promettenti”; sarebbe sbagliato se si aspettasse da lui una spinta tipo quella che diede Puig ai Dodgers l’anno scorso, sarebbe una mossa disperata senza una gran logica … e speriamo bene di non bruciarlo con una promozione troppo precoce.

Dicevo della retrocessione di De La Rosa; anzitutto dire retrocessione è sbagliato perchè sappiamo bene che il buon Rubby tempo un mese tornerà al Fenway e probabilmente la prossima volta sarà per restarci svariati anni; ovviamente a luglio venderemo qualcuno e il giovane virgulto rientrerà in prima squadra, il problema però è capire chi se ne andrà da Boston per De La Rosa, noi tutti penseremmo Peavy, semmai Lackey, purtroppo c’è una possibilità sempre maggiore che l’uomo che lascerà i Sox sia John Lester. I motivi sarebbero molteplici : anzitutto ci sarebbe una distanza enorme tra quanto offrono i Sox per il rinnovo e quanto richiede l’agente del giocatore, anzi si dice che tale distanza sia ancora maggiore di quanto era ad inizio anno, l’offerta ridicola fatta dai Sox a marzo avrebbe inacidito di molto il rapporto tra il giocatore ed il nostro management e questa sarebbe la degna conclusione della storia, la giusta “unhappy end” provocata in primis da una dirigenza che ormai ha solo un obiettivo : spendere meno e chi se ne frega se torneremo ai playoff quando io sarò in pensione ( … e chissà se me la daranno una pensione). Un altro motivo sarebbe la mancanza di appeal che riscuote Peavy, sarebbe stato offerto a parecchi potenziali compratori e la risposta sarebbe stata “no grazie”, le prestazioni di Peavy non sono certo un gran biglietto da visita.

Vabbè … chiudiamo qui questa prima trista metà stagione, le 37 vittorie ci darebbero un totale di 74 se ripetessimo le stesse performances, credo sia oggettivamente difficile fare qualcosa di meglio, come dicono alcuni di voi : “non gettiamo il neonato coi panni sporchi”. Purtroppo per quanto anch’io sia affascinato dai progressi di De La Rosa rimango dell’idea che lasciar partire Lester sia “buttar via il bambino” , non una mossa per il bene dei Sox ma semplicemente un bene per le tasche di Mr.Henry e Soci.

Share

Generazioni contro

Le differenze generazionali sono il tema all’ordine del giorno nei giornali sportivi italiani dopo l’infausto finale della squinternata spedizione della nazionale di calcio in Brasile; nel nostro piccolo anche noi della parrocchietta dei Red Sox abbiamo il nostro problemino generazionale sotto forma di giovani rampanti che spingono per prendere il posto di veterani in chiara difficoltà.

Se in termini di risultati anche la trasferta sul Pacifico dei Sox assomiglia al mondiale di calcio dell’Italia, non vedo il motivo per darci completamente su; vincere una partita in più o in meno servirà a poco dato che ormai credere nella rimonta è come credere nel Grande Cocomero, però rimanere focalizzati sulla stagione credo sia doveroso; purtroppo lo status attuale della squadra e di alcuni suoi componenti in particolare è sotto gli occhi di tutti, come se non bastasse all’ormai conclamata povertà dell’attacco, si stanno aggiungendo alcune questioni spinose per i veterani del monte.

Jake Peavy stanotte se non ha toccato il fondo c’è andato pericolosamente vicino, ha continuato a servire homerun come sta facendo da aprile (segnalo soprattutto il decimo di Mike Zunino, degno figlio di uno dei giocatori che nella Bologna degli anni ’80 mi fece innamorare di questo gioco) ma soprattutto sembra veramente arrivato a fine corsa, non so se sia una questione fisica, se sia semplicemente la carta d’identità che comincia a presentare il conto o se sia che dopo l’anello il giocatore abbia un po’ mollato. Credo pochissimo per non dire nulla all’ultima ipotesi, Peavy è sempre stato descritto come fiero competitore, diciamo quindi che il giocatore stia cominciando a sentire il peso degli anni. Comunque quale che sia la ragione credo che sia ora di trovare un piccolo malanno per mandare il giocatore in lista infortunati, col De La Rosa che abbiamo visto, far giocare Peavy credo sia davvero contro producente sia per lui che per il team, anzi direi soprattutto per lui perchè mi sembra chiaro che al mercato di luglio ci andremo come venditori e un giocatore in scadenza di contratto è il classico soggetto che è facilmente trasferibile, continuare a beccare cannonate in fondo al recinto non aumenta certo il numero di amatori di Peavy.

Un altro veterano un po’ nell’occhio del ciclone è Lackey, in questo caso le motivazioni sono un po’ differenti. Qualcuno ricorderà che quando Lackey fu preso prima della stagione 2010 firmò un quinquennale con una clausola : ovvero che nel caso il texano avesse saltato una stagione per infortunio (come successo nel 2012) il giocatore avrebbe dovuto giocare un anno-extra al minimo salariale, cosa che quindi dovrebbe capitare nel 2015. Il nostro pitcher avrebbe fatto sapere di non essere contento della cosa e che preferirebbe una bella estensione biennale, ovviamente molto più corposa del minimo salariale, per coprire il 2015 e 2016, in caso contrario si lasciava ventilare l”eventualità di un trasferimento all’estero (???) o addirittura il ritiro. La dichiarazione successiva di Cherington aveva questo tenore : “nessuno t’ha minacciato col mitra per firmare un contratto con quella clausola”, non mancano nemmeno i maligni che pensano che Lackey da qui alla fine sia più un problema che una risorsa se non si troverà una soluzione a lui gradita; se davvero la situazione fosse questa allora non vedo come non mettere Lackey nel trading-block per fare posto al Workman della situazione, mi spiace ma con questa situazione di classifica non si deve guardare in faccia a nessuno e visto che le motivazioni nello sport fanno spesso la differenza sarà bene scremare chi ha qualcosa da dire a Boston da chi preferisce portare la sua arte altrove.

In questo panorama un po’ fosco rimane anche il tempo per giocare e sarebbe anche bene provare di vincere ogni tanto, mi rendo conto d’aver fatto un pezzo che sembra più “stove league” che campionato in corso ma con questi chiari di luna non si può fare molto di diverso. Fatemi chiudere con una cosa che non ha la minima attinenza col baseball : è mancato Eli Wallach ovvero uno dei giganti dell’epoca degli spaghetti-western e soprattutto uno dei grandi di quell’immenso capolavoro chiamato “il buono, il brutto e il cattivo” : semplicemente il film più bello della storia del cinema (blogger rules)

 http://www.youtube.com/watch?v=Rd_4NqueL5c

Statemi bene e fatemi dire : Hey Biondooo… Lo sai di chi sei figlio tuuu? Sei il figlio di una grandissima puttaaaaaaaa

Share

The same old song

Potrei prendere uno qualsiasi degli ultimi 20 post, fare un bel copia / incolla ed avrei già pronto il resumè di queste prime tre partite al vecchio Coliseum di Oakland. Lo stadio costruito per offrire al pubblico le gesta di quell’immenso battitore che rispondeva al nome di “Mr. October” Reggie Jackson ha visto invece l’ennesima trista prestazione dei Boston Red Sox, una squadra incapace ormai di offrire anche il minimo sindacale col bastone, una squadra ormai incartata in se stessa che non affonda solo ed unicamente grazie ad uno staff di lanciatori che fa il massimo dello stramassimo per poi vedere il proprio attacco disfare tutto con un numero di doppi giochi da record mondiale.

Conosco già le obiezioni ovvero che Chavez è un giovane pitcher in fortissima ascesa, che Scott Kazmir ha trovato nella Bay Area la sua seconda o terza giovinezza e che fino a prova contraria rimaniamo ad una distanza recuperabile (sei partite) dalla zona playoff. Mi paiono tutte scuse simili alla scusa del caldo per l’Italia di Prandelli, la storiellina delle sei partite di distacco la raccontavamo ad aprile, stessa cosa facevamo a maggio, ora suoniamo la stessa musica in giugno e non si vede cosa possa capitare per evitare una ripetizione continua fino a settembre.

Sul valore dei pitcher avversari posso poi anche essere d’accordo, ma vi potrei anche fare molti nomi di pitcher modesti che contro i Sox hanno fatto il partitone segno che il minimo comun denominatore non è il valore degli altri, è lo scarso valore dei nostri e il motivo perchè la squadra garibaldina dell’anno scorso si sia trasformata in un ectoplasma completamente amorfo rimane per me completamente misterioso.

Vorrei scrivere qualcos’altro ma davvero non saprei cosa mettere sulla tastiera, mi sembra tutto troppo brutto per essere vero, non mi aspettavo grandi risultati in questa stagione ma questa debacle è anche sotto di parecchio alle mie peggiori aspettative. Giuro … datemi una mano a trovare degli spunti sennò non so quali argomenti trovare da qui alla prossima stove league. Cercasi disperatamente motivi di discussione !!!

Share

Sempre più difficile

I Red Sox di queste partite contro i Minnesota Twins mi ricordano quei trapezisti che di volta in volta cercano esercizi più complicati per mettersi alla prova con difficoltà maggiori : abbiamo tentato di vincere segnando solo due punti e ci siamo riusciti … troppo facile … proviamo a vincere segnando solo un punto … ed anche qui non c’è stato problema. Ora il massimo della difficoltà, si prova con l’equivalente della tripla giravolta carpiata con un coefficiente stellare ovvero tentare di vincere segnando ben ZERO punti nelle nove riprese regolamentari !!! Venghino … siori venghino !!! Così … come per magia riusciamo anche in questo capolavoro !!! Ed ora ? Mi posso quasi immaginare che si provi di vincere segnando meno di zero punti, esiste una squadra che finisca le nove riprese a -1 ? Mi risulta difficile capire come possa accadere (chissà … forse un punto di antimateria), ma di sicuro se c’è una squadra che possa ottenere ‘sto miracolo sono i Red Sox 2014.

C’è veramente da restare basiti; è vero che qualche cambio di casacca ci può aver indebolito, ma Ellsbury e Salty non erano mica due divinità del baseball, è il calo complessivo degli altri che lascia sconcertati. Incassiamo pure queste tre vittorie, ma spero che tutti vi rendiate conto che valgono quello che valgono ovvero pochissimo, che non si riesca praticamente a scalfire un pitcher come Correia che è tra i peggiori dell’intera Lega è un fatto che mi fa presagire altri bocconi amari da digerire in un futuro anche prossimo. Non possiamo sempre credere che i nostri pitcher reggano questi ritmi pazzeschi per molto tempo, il lavoro compiuto da tutti (starters & bullpen) merita l’acquisto di qualche tonnellata di bronzo perché se continua così dovremo prendere in considerazione l’eventualità di costruire monumenti e fatemi dire che rimandare in “Triplo A” Rubby DeLaRosa mi fa piangere il cuore, continuo a credere che visto l’andazzo la cosa migliore che si possa fare in questa annata sia dare inning, dare occasioni ai giocatori che saranno presumibilmente in prima squadra nel 2015 e per agevolare ciò un giretto in injured list lo può fare anche Peavy.

Un primo cambio è stato il benservito a Sizemore, ad essere sinceri non che con la sua partenza sia cambiato molto ma non c’era molto altro da fare, l’apporto offerto quasi nullo e la resurrezione di Daniel Nava hanno portato alla logica conclusione il “Grady-experiment”; può anche dispiacermi per il giocatore che tutti mi danno come lavoratore con una grande etica, ma non è più un giocatore che possa reggere questo livello; chi ha avuto la pazienza di leggermi in passato sa come io consideri questi tentativi di riciclare soggetti che i più pensavano fossero già in pensione, non sappiamo fare di meglio ? Dopo Sizemore adesso diamo una chance a Torres ? C’è qualcun altro afflitto da patologie varie che si offre ?

Detto ciò non posso non dire due parole sul nuovo idolo del New England tutto ovvero l’esterno centro, destro, sinistro, terza base, prima base e non so cos’altro Brock Holt; oltre a continuare con delle cifre offensive assolutamente irreali ora si mette anche a fare miracoli difensivi, oltretutto in un ruolo dove non aveva mai giocato prima; l’ultimo che ho visto volare come ha fatto lui salvando la pallina persa nella luce da Gomes era uno che aveva una tutta rossa e blu con un mantello svolazzante e detestava la kryptonite. A Holt la kryptonite fa un baffo.

Buona così, prendiamo su le tre vittorie e non c’è molto altro di buono da dire, il mio amore per un baseball “hits-oriented” sta subendo dei gravissimi colpi e non mi riconosco in questo sistema. Prego pubblicare il seguente annuncio su tutti i quotidiani : BLOGGER DISPERATO CERCA BELLE VITTORIE PER 10-7. ASTENERSI PERDITEMPO

PS – Mi associo a chi ricorda Tony Gwynn. Battitore eccelso ed esterno con un braccio stile bazooka. Purtroppo Mr.Padre è l’ennesimo grande campione di quell’epoca a morire giovanissimo ed il pensiero corre purtroppo a tutto quello che NON è stato fatto in termini di prevenzione e chi crede che tutte queste morti siano casualità può credere anche a Babbo Natale. Tra ciò che è avvenuto nelle MLB e ciò che capitava nelle “scuole sportive” della Germania Est non c’è molta differenza

Share

Giocatori modesti – risultati modesti

Il baseball non è una scienza esatta come l’algebra, non ci sono equazioni che si possono risolvere logicamente ottenendo i risultati attesi, però per rimanere in tema se il baseball non è algebra possiamo dire che c’è molta più attinenza col calcolo delle probabilità, si calcola quante possibilità ci sono che accada un evento oppure un altro. Un assioma che ricade pienamente nell’inciso soprascritto è che se ingaggi giocatori mediocri rischi maggiormente di ottenere risultati mediocri e la partita di ieri notte ricade pienamente in quest’ottica.

Un’altra partita persa a causa di pessima esecuzione dei fondamentali del gioco, un’altra occasione persa per poter tentare una sempre più problematica rimonta e non è difficile vedere alcuni aspetti che lasciano perplessi ed alcuni giocatori che non è facile capire cosa stiano ancora a dire in questa squadra, per esempio mi riferisco a Jonathan Herrera, giocatore mediocre se ne esiste uno. Visto che la stagione sta andando malino (eufemismo) e mi pare ovvio che questo giocatore non sia parte del nostro futuro mi chiedo se non sia più logico far fare un po’ d’esperienza a Garin Cecchini, fargli accumulare un po’ di turni nell’attesa che semmai Stephen Drew (acquisto che fino ad ora non sta dando molti dividendi) possa dare un contributo.

Simile è il discorso che possiamo fare per AJ Pierzynski, i giocatori che accettano contratti annuali sono semplicemente giocatori peggiori di quelli che riescono a spuntare contratti più lunghi, il campionario di brutte esecuzioni messo in mostra ieri dal catcher ha raggiunto ieri secondo me il nuovo apice ma non credo che dobbiamo meravigliarci per questo, con la fame di catcher che c’è in giro mica accettava un annuale se fosse un giocatore di livello. Per scegliere la giocata peggiore abbiamo molte opzioni : è stato peggio il non aver tenuto una palla non complicata sul tiro a casa base di Pedroia in modo da vanificare un possibile tag che avrebbe cancellato il punto del pareggio degli Indians oppure il non saper portare “dentro” un lancio che fosse uno come capitato sui lanci di Tazawa ? Poi del turno nel box come leadoff del nono inning ne vogliamo parlare ? Swing completamente a casaccio su palle altissime col risultato di finire a sedere in tre lanci. Io credo che non abbiamo bisogno di giocatori simili; visto che la rimonta viene rimandata di giorno in giorno tanto che ormai assomiglia alla fine dei lavori pubblici in Italia, facciamo fare qualche turno a Vazquez ? Ci inventiamo il classico “hamstring injury” e così proviamo il nostro giovane catcher che ci dicono essere eccellente difensore sebbene non proprio ferrato col bastone ? D’altra parte cosa ci da Pierzynski come valore aggiunto in attacco ?

Peccato perchè come qualità la squadra sembra un po’ meglio di qualche tempo fa, nel senso che mi pare che alcuni ingressi dei giovani (Workman, DeLaRosa) abbiano portato un po’ di aria nuova e vorrei vedere un approccio simile un po’ più istituzionalizzato, se il dilemma è tra far giocare un giovane o far giocare un vecchio fossile la risposta mi pare ovvia, lo stesso Jackie Bradley deve giocare così possiamo misurarlo ed almeno difende come un “Gold-glover” e così possiamo capire se può essere uno su cui puntare, far giocare Sizemore invece resta una cosa con poco senso perchè sembra sempre più un esperimento già fallito.

Spero che le cose vadano avanti come scritto sopra, tra non molto dovrebbero esserci dei ritorni eccellenti e bisognerà prendere delle decisioni, per esempio chi rimandare indietro appena rientreranno Victorino e Middlebrooks, la risposta mi pare ovvia e penso che se avete letto le righe qui sopra si capisce bene e se il giocatore non ha più options e non può essere mandato semplicemente a Pawtucket, se non erro è la situazione di Herrera, allora credo che si possa metterlo come “designed for assignment”, non mi sembra un grosso sacrificio e se invece cominciassi a sentire discorsi di rimandare Holt in Triplo allora potrei davvero incavolarmi come una pantera; anche il ritorno di Doubront e Buchholz darà da lavorare e nonostante la partita di ieri io un passaggino in injured list a Peavy lo farei fare.

Per chiudere vorrei essere ancora più chiaro : io onestamente non credo più alle possibilità di rimonta di questi Sox, non vedo la costanza e la consistenza necessaria; data questa premessa credo sia molto meglio arrivare a 75 vittorie con i DeLaRosa e i Vazquez piuttosto che a 78 con Peavy e Sizemore, mi sto divertendo sempre di meno ma che almeno spero che questo lunghissimo purgatorio chiamato stagione 2014 serva nella speranza di raggiungere il paradiso nel 2015 o oltre … e chissà che i ragazzi di Pawtucket non ci possano aprire le porte dell’empireo in un futuro non lontano, con Jonathan Herrera di sicuro non si va da nessuna parte.

Share

0 – 1 – 0 – 1

Rischio di essere ripetitivo in maniera eccessiva ma come non si fa ad essere ripetitivi se i Sox, fatte salve rare eccezioni, sono a loro volta ripetitivi ? Se il refrain di questa stagione sembra essere una nenia insopportabile che viene ritrasmessa in maniera ossessiva cosa si può dire se non le cose che si dicono da una vita ?

A forza di fare degli 0 degli 1 in attacco non andremo da nessuna parte, costringiamo i pitcher a compiere mezzi miracoli se non miracoli interi per vincere un match (un sentito grazie a Brandon Workman) ed in caso contrario se il pitcher imbarca acqua, anche in misura rimediabile non possiamo evitare in alcun modo di assommare sconfitte a sconfitte in una classifica che peggiora nonostante una AL East sorprendente nella sua pochezza.

Stiamo riscrivendo la storia e purtroppo lo stiamo facendo dalla parte sbagliata ovvero a forza di record negativi, per esempio ho beccato che una serie da un punto segnato in tre partite non ci capitava da quando Jerry Remy era in campo a giocare e non nella cabina dei telecronisti, ma l’aspetto peggiore mi pare un altro: quello che mi fa credere che la situazione stia precipitando è il fatto che la malattia della “scarsite offensiva” stia contagiando anche altri, i Sizemore, Bradley & Co. restano nella buca ed anzi ormai a forza di scavare hanno trovato il metano, purtroppo però sembra che nella buca vengano raggiunti anche da altri, il Pedroia degli ultimi tempi lascia perplessi e si comincia a pensare a problemi fisici, il bimbo di Aruba è entrato in slump anche lui e così via .

Se ai problemi tecnici dovessero assommarsi anche problemi “di testa” allora rischiamo veramente un naufragio epico, è molto più facile mettere a posto il fisico che il cervello; se la mente comincia ad avere dei dubbi sulle proprie potenzialità allora possiamo chiudere davvero bottega e concentrarci sul prossimo Spring Training ed il dubbio che il problema sia eminentemente mentale ce l’ho, non si spiega sennò il fatto che la squadra gli uomini in base li metta ma poi sprechi tutto con camionate di doppi giochi, io sarei inabile a colpire una mongolfiera ma questo mi accadrebbe in ogni occasione non è che se c’è gente sulle basi faccio pena e da solo sembro un giocatore, io farei pena in ogni caso.

Comincio a credere che non ci sia molto da fare se non sperare che queste contro-prestazioni abbiano termine, anche l’intervista a tutto campo rilasciata da Cherington ieri l’altro va in quella direzione; tra parentesi ho letto da parecchie parti (non qui da noi) critiche un po’ pesanti sul tenore dell’intervista, sul fatto che ci si sia limitati a frasi fatte, ma cosa poteva dire onestamente di diverso se non confermare quelle che sono le politiche guida ? Buttarsi allo sbaraglio in trade “strane” non avrebbe senso ed i giocatori che potrebbero fare la differenza … beh sappiamo che quelli hanno il brutto vizio di volere quei contrattoni poco amati da John Henry.

Teniamo duro in attesa che il vento cambi … o almeno proviamoci.

PS – Ricevo un messaggio da un caro amico circa l’acquisto bomba di Torres. Ve lo giro volentieri

Sono eccitatissimo per l’arrivo di Torres, anzi ho visto gente che si buttava nelle fontane dalla contentezza ed i caroselli delle auto hanno bloccato il traffico in città, il fatto poi che anche lui sia reduce da infortuni pesanti ed altri non l’abbiamo tenuto in considerazione proprio per il suo “medical record” conferma la vera vocazione dei Sox ovvero non vincere partite ma essere un ente benefico ed io sono molto fiero di questa vocazione.

Muflone Selvatico

Share