Torno a scrivere durante una bagnata festa dei lavoratori, dopo una pausa dovuta ad un’influenza fuori stagione, senza avere nessun tema particolare da sviluppare, nessun avvenimento eclatante da ricostruire e neppure un aneddoto divertente da raccontare. Così, in mancanza di meglio, potremmo fare un sommario bilancio del primo mese di campionato.
La stagione dei Red Sox, con il record di 17-13 .567, potrebbe essere giudicata mediocre essendo praticamente agli stessi livelli del 2023 (16-14 .533). Stavolta però c’è un fatto nuovo: i GB che ci separano dalla vetta della classifica sono solo 2.5 invece di 7.5. Questo dato da solo testimonia il livellamento verso il basso subito dalla AL east che passa ad essere il girone infernale della MLB a una comune division. Da una parte c’è l’inizio insoddisfacente di Tampa Bay e Toronto che performano ampiamente al di sotto delle loro aspettative e, dall’altra, le due battistrada, con 19W, non si discostano dai valori di quasi tutte le altre division.
Questa contingenza ci mette quindi nella condizione di poter guardare al futuro ancora con un filo di ottimismo, visto e considerato che i risultati sono stati ottenuti nonostante l’incredibile sequenza di infortuni che ci ha colpito, senza la quale sarebbe possibile illudersi di poter essere competitivi per un accesso ai playoff. Il problema però che l’incredibile sequenza non accenna ad interrompersi. Ieri notte infatti era atteso l’esordio stagionale di Grissom, che avrebbe dato a Valdez un po’ di “meritato” riposo, ma alla fine è giunta notizia che il giocatore, effettivamente ripresosi dall’infortunio muscolare subito, aveva contratto l’influenza.
Sembra proprio che uno degli dei del baseball si sia offeso con noi e perciò stesso si sia incaricato del compito di bersagliare i giocatori dei Red Sox con ogni tipo di maledizione. Sembra anche che abbiano fatto incazzare uno con una mira micidiale. Solo ieri sera infatti, dopo aver messo fuori causa Grissom, si è adoperato per rovinare l’esordio di Garrett Cooper (vedi il commento di Davide per dettagli), assunto per sostituire l’asfittico Dalbec sul cuscino di prima e, soprattutto, nel box di battuta. Una mossa che non poteva avere controindicazioni, giusto? E invece no. Cooper, dopo aver mostrato una certa ruggine nello swing, uscendo malamente al piatto nei primi due turni, alla fine del quinto inning è stato costretto ad uscire da un lancio sulla mano. Infruttuosamente va a correre per lui Bobby che, nei successivi turni alla battuta, non riesce a estendere alla sesta partita consecutiva la hitting streak realizzata recentemente.
Cooper non è l’unico a soffrire per essere stato colpito alla mano. Yoshida infatti, che aveva avuto un buon momento dopo il freddo avvio di stagione, è dovuto uscire nell’ultima partita della serie contro Chicago, per lo stesso tipo di incidente, ed ora sembra che dovrà rimanere assente per un po’.
Ma oltre ai piccoli incidenti abbiamo anche cose più gravi. Finalmente è stato chiarita la natura dell’infortunio di Casas: frattura delle costole, provocata della forza del suo stesso swing. Questo non solo lo costringerà a stare assente per molte giornate, ma anche, verosimilmente, a modificare il suo programma di allenamento e l’approccio in partita. Chissà quale giocatore ci verrà restituito alla fine di questa vicenda.
Comunque se trovare una valida sostituzione di Casas sembra ancora lontana, neppure la vicenda di Story può essere accantonata senza rimpianti. Rafaela è un giocatore su cui Boston ha creduto di poter investire firmando con lui un contratto che lo vincolerà per diverse stagioni. Sembra naturale che quindi che Cora tenti di inserirlo in squadra come titolare inamovibile, ma questo tentativo ancora mostra punti deboli. In difesa Rafaela si è dimostrato prezioso, soprattutto da quando è passato al ruolo di interbase a tempo pieno. Sebbene ieri sera abbia commesso ancora un errore (fortunatamente ininfluente), la sua mano ha portato maggiore sicurezza in una squadra che necessitava di stabilità difensiva. Per restare in squadra tuttavia occorre avere presenze al piatto meno frustranti e nella partite del weekend contro i Cubs abbiamo visto finalmente una inversione di tendenza.
Sabato è entrato in campo dopo due partite consecutive a zero hit con una media di .156 è esploso portando a casa 7 RBI. Inoltre domenica è andato 1 su 4, con un doppio a destra nel sesto inning e procurando il punto della vittoria per 5-4 walkoff. Piccoli passi.
Insomma, nonostante una eccellente rotazione che è stata falcidiata come i piccoli indiani di Agatha Christie, la nave incredibilmente ha continuato a rimanere a galla, anche perchè quelli rimasti (Houck e Cooper) si sono messi a fare i fenomeni. Ora si tratta “solo” di capire cosa bisogna fare per placare l’ira degli dei e riprendere la navigazione.
Nel frattempo però bisogna riconoscere che, nonostante l’incredibile sfiga, le cose sono migliorate rispetto allo scorso anno. Almeno abbiamo un front office che, scontate le ristrettezze economiche imposte dalla proprietà, si è mosso con raziocinio, cercando di mandare in campo una squadra almeno con una logica e senza giocatori fuori ruolo. Cora ha raccontato di avere seguito i ragazzi anche durante la stove league, e sembra che sia riuscito a selezionare un gruppo deciso a vendere cara la pelle. Come Skuffia credo anch’io che questo impegno sia apprezzabile e ci permetta di godere di una stagione con meno risentimenti delle precedenti.