Forma calante

Verrebbe da dire che è un bene che per quest’anno le partite contro gli Yankees siano terminate. Nelle 19 partite contro di loro i nostri hanno battuto un ragguardevole .196 ed in questa serie finale da 4 partite coi corridori in posizione punto si è assommato un eccellente 1/26 nel box; con cifre simili abbiamo raccolto anche troppo portando a casa 8 partite contro i Pijamas, quindi facciamoci piacere il fatto che tutto sommato siamo ancora avanti di 3 partite e mezzo e consoliamoci col calendario che da qui alla fine non sembra insormontabile … anche se questa squadra, anzichè andare in crescendo di forma, sembra si stia spegnendo pian piano come una candela alla quale viene a mancare l’ossigeno.

Direi che ormai possiamo rassegnarci al fatto che questa squadra sia debole nel box in maniera congenita, proprio per questo dovremmo cercare di spremere il massimo dalle risorse che abbiamo, invece si vedono le stesse problematiche ormai trite e ritrite, discorsi tirati fuori mille volte, sprechiamo troppo sulle basi per esempio. Aggiungete che segnando pochissimo dovremmo fare tutto il possibile per subirne il meno possibile, questo concetto invece non sembra albergare nella mente del nostro manager che continua a lasciare fuori i lanciatori troppo col risultato che beccano punti “gratis” dal centesimo lancio in poi, è successo a Pomeranz (e lì eravamo ancora 1-1) ed in un certo senso anche a Sale a cui dovevano essere risparmiati dei lanci inutili in una partita che era ormai andata.

Ovviamente chiedersi le motivazioni del calo di forma, sembra di rivivere l’ultima settimana della regular season 2016 e il playoff, è assolutamente legittimo ed anzi mi sarei aspettato che questo tema emergesse durante la rituale conferenza stampa post-partita. Abbiamo vissuto una prima parte di agosto fantastica, ma i motivi erano la straordinaria “scarica elettrica” fornita da Devers e Nunez; ora, coi due giocatori tornati sulla terra come lecito attendersi, siamo fermi come un palo della luce, per fare un punto occorre che gli avversari ce lo porgano altrimenti è gara dura. Per esempio mi chiedo se, come è stato fatto giustamente per Bogaerts, non sia anche il caso di fermare per qualche giorno anche Betts, un Mookie lontano partente del giocatore scientifico nello swing; voi potete anche eccepire su questi riposi che chiedo e la vostra obiezione sarebbe fondata, ma anche insistere su giocatori in difficoltà non credo sia una gran politica.

Speriamo quindi che Toronto sia una boccata di ossigeno, come capitato anche altre volte in questa stagione; certo che poi quando finirà questa stagione bisognerà interrogarsi su questa squadra e soprattutto su questa guida tecnica. La risposta a questo slump, che ormai dura dallo spring training, non credo posso essere nemmeno Giancarlo Stanton, come richiesto a gran vice da un patetico Nick Cafardo sul Globe di due giorni fa; son sempre più convinto che il problema di questa squadra non sia la mancanza del primo violino, ma il fatto che molti rendano molto meno di ciò che possono; anche un Big Papi avrebbe avuto problemi, nel senso che gli avversari gli avrebbero dato spesso e volentieri quattro balls per poi giocarsi l’innocuo giocatore successivo. Serve uno sforzo di squadra, di tempo non ne resta moltissimo.

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Di nuovo in pista

Ho passato il pomeriggio a vedere tutte le sintesi dei Sox dal 5 agosto ad oggi, appena sbarcato all’aeroporto. Una vera overdose di baseball per cercare di capirci qualcosa dopo una assoluta pausa per ferie. Butto giù un po’ di getto le mie impressioni generali, nell’attesa dell’importantissima serie contro gli Yankees, che finalmente potrò guardare come Dio comanda.

  • Per chi non se lo ricordasse stiamo giocando da un pezzo senza Price, Pedroia e da qualche giorno anche senza JBJ. Una volta tanto va dato merito all’acquisto di due ottimi “tappabuchi”, detto senza offesa, come Nunez e Davis. Il secondo specialmente è sempre stato per noi una spina nel fianco, per Nunez non possiamo che esprimere soddisfazione per il suo rendimento. Se c’è una cosa che questa squadra ha sono proprio dei comprimari che sanno dare una mano.
  • Se prendete la classifica dei fuoricampisti vedrete che ci sono 58 giocatori ad aver segnato almeno 22 HR, nessuno di questi veste la casacca dei Sox. Che ci manchi il goleador mi pare ovvio, abbiamo una cooperativa che contribuisce alla causa. Un bene o un male ? Oddio … per un decennio abbondante il boss lo avevamo e qualcosina con lui si è vinto, è vero però che abbiamo esempi che sia possibile portare a casa il massimo trofeo anche senza il grosso bastone, non bisogna nemmeno andare troppo indietro nel tempo, basta ricordarsi dei Royals di un paio d’anni fa. Non lo so … forse la mia concezione di baseball è un po’ indietro coi tempi, io sono cresciuto in un mondo dove il n.3 ed il n.4 del lineup erano lì per cacciare dei picchioni ed un po’ sento la mancanza di ciò, però se mi si dice che è meglio averne 4 o 5 attorno ai 20 HR posso anche provare di crederci.
  • Si dice in giro che Sale sia stanco, vedendo l’ultima partita a Toronto non parrebbe ma la chiacchera gira. Calma calma calma … non lasciamo coinvolgerci troppo dalla partita con gli Indians, squadra che ha sempre subito anche quando era a Chicago. I lanciatori sono davvero una razza strana. Vi faccio anche un esempio nostrano : per anni Fabio Betto è stato uno dei migliori, se non il migliore, tra i pitcher del nostro campionato; quando andava a Grosseto però beccava spesso e volentieri delle cannonate. Non c’era un motivo preciso, era così e basta. Il rapporto tra Sale e gli Indians sembra procedere sulla stessa traccia, in funzione del probabile playoff contro la Tribù mi chiedo se ci sia da preoccuparsi.
  • Chi invece mi preoccupa da subito è Bogaerts, che da luglio batte davvero poco ed ha commesso qualche errore in difesa. Mi preoccupa perchè è già successo negli anni precedenti che sia partito a cannone per poi finire in evidente carenza di energie. Provare negli anni prossimi di cambiare un attimo la preparazione potrebbe essere un’idea. Visto che Pedroia è quasi pronto per tornare in trincea, si potrebbe anche dare qualche turno extra di stop all’antillano, c’è il rischio di mandarlo fuori ritmo, ma onestamente è un rischio che credo valga la pena correre, ricordiamoci inoltre che c’è Holt
  • Uno dei giocatori cardine di questo agosto che mi sono perso è Devers. Non giriamoci attorno : abbiamo giocato un sacco di tempo senza terza base ed abbiamo pagato caro la scelta, la disperazione ci ha fatto buttare il bimbo nella contesa e lui ha risposto con una calma che mi ha sconvolto; un paio di highlights : il triplo gioco quando si accorge della possibilità della cosa e va a toccare la base anzichè fare il pronosticabile tiro verso la seconda ed ovviamente il fuoricampo al nono contro Chapman. La faccia che fa Aroldo non è male
  • Si comincia a mormorare che Price sia disponibile … per lo spring training 2018. Mah … è vero che l’assenza non la stiamo sentendo più di tanto, ma è altrettanto vero che per la corsa al titolo divisionale lo avrei voluto avere perchè è un contesto nel quale ha sempre reso molto … poi ai playoffs è tutto un altro discorso. Diciamo che potrebbe andare meglio.

Al momento bene così … the blogger is back in the business nella serata di Yankees vs Red Sox … cosa posso volere di più ?

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Fosse la volta buona …

Sogno o son desto ? E’ il caldo spaventoso della Valpadana che mi sta dando alla testa o ho visto un attacco redivivo produrre punti ? Nessun miraggio prodotto dalla calura; nessuna visione mistica, semplicemente baseball. Quel baseball offensivo che questa squadra può e deve dare e che fino ad ora non ha dato. Mi piacere credere ad una cosa : che la sveglia sia stata rappresentata dalla faccia da bambino di Rafael Devers, che guardandolo in viso dimostra anche meno degli anni che ha, ma che col bastone in mano si permette già di fare gli homerun in campo opposto come in gara-1 col le calzette pallide. Spero solo che non perda l’innocenza e se vogliamo essere cattivi possiamo anche sperare che lui e Nunez (un altro che è partito in quarta) non ascoltino i consigli di Chili Davis, visto gli effetti che fanno sui compagni di squadra.

Poi è chiaro che il ranocchio non si è trasformato in principe, restano ancora dei tratti che ricordano un rospaccio, Porcello è veramente in difficoltà, i 26 HR subiti sono davvero troppi. C’è però una morale in tutta questa storia : l’anno scorso ci fu un duello all’ultimo sangue per il Cy Young Award tra Porcello e Verlander, con corposa razione di polemiche dopo la vittoria del nostro. Ora abbiamo Porcello che se la gioca per il poco titolo ambito titolo di pitcher con più “stamponi” presi e Verlander è stato proposto in mille trade dai Tigers ma nessuno s’è voluto accollare il rischio di ingaggiarlo visto anche lo stipendio robusto. Son bastati pochi mesi perchè lo zenit diventasse il nadir, perchè i primi della classe diventassero dei somari ripetenti. Ci rendiamo conto di quanto sia difficile in questo mondo competere al massimo livello ? Se fossero stati nel loro “contract year” probabilmente avrebbero spuntato dei contratti “Price style” e chi li avesse ingaggiati ora subirebbe insulti, richieste di dimissione per il GM … e così via. Tutto alla fine torna alla solita domanda alla quale però non sono ancora stato in grado di trovare una risposta valida : “il lavoro di un GM, di una franchigia, deve essere giudicato col senno di prima o col senno di poi ? ” L’ipotetico compratore di Porcello e Verlander avrebbe ottenuto degli elogi a dicembre ed ora quegli stessi che lo incensavano lo avrebbero riempito di contumelie. Un mondo difficile …

E’ difficile il mondo anche quando si corre sulle basi. Sapete qual’è la squadra ad aver avuto più out sui corridori ? Ovviamente i Red Sox. Le cause sono molteplici : da un lato Butterfield mi sembra sempre osare un po’ troppo, dall’altro c’è anche quell’anarchia che ormai non viene taciuta che incide, un po’ è anche la difficoltà a fare punti che porta a forzare il gioco. Se tornassimo a battere un po’ di più, forse vedremmo qualche corsa senza senso in meno sulle basi, a me rischiare piace ma sono anche onesto ad ammettere quando il rischio diventa un suicidio, noi siamo pericolosamente vicini a quel limite.

E’ arrivato anche il momento di chiudere per un po’ il blog, come anche gli anni scorsi il sottoscritto è pronto a chiudere lo zaino e a tornare ad esplorare il mondo. Non ho la più pallida idea, in questo agosto, quanto potrò guardare i Sox e quando potrò aggiornare il blog. Fate i bravi mi raccomando e passate un agosto il più possibile sereno e cercate sempre di tenere la discussione in toni garbati e spiritosi come fate quasi sempre. Ieri son tornato a dover cancellare un commento : non vi nascondo che è una cosa che odio fare, ma mi piace la sana discussione da bar, non quella da curva degli ultrà.

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Considerazioni post-mercato

Finita la danza del mercato è il momento di fare qualche considerazione sparsa; butto giù di getto quel che penso.

  • Parliamoci chiaro, Reed mi sembra una acquisizione di quelle buone, il giocatore è due anni che ai Mets sta facendo più che bene; prima come setup ed ora anche come closer sostituendo l’infortunato Familia. Se qui da noi sarà un flop come altri rilievi presi dalla National League in un passato recente allora dobbiamo davvero considerare come prepariamo i lanciatori, come li alleniamo. Diciamo che l’ottavo inning dovrebbe essere il suo ed anche fare il closer nelle emergenze non dovrebbe essere un problema.
  • Nell’affare Reed c’è comunque una cosa che non mi piace : tanto per cambiare penso che la contropartita sia stata eccessiva. Puntualizziamo subito che Reed a fine anno sarà free-agent, nella bacheca ci si chiedeva se potrà restare anche dopo. Possibile, ma i Sox non avranno nessun diritto di prelazione o simile, Reed potrà ricevere offerte da qualsiasi franchigia e scegliere quella che più gli aggrada. Quindi per un paio di mesi di Reed abbiamo ceduto tre giocatori, io ho visto giocare solo Callahan durante lo scorso spring training e non mi era sembrato proprio male ed anzi durante la scorsa primavera parve quasi possibile che potesse entrare in prima squadra e comunque era pronto per debuttare in Grande Lega. Se lo farà sarà nel Queens, ripeto … per due mesi di Reed mi pare decisamente troppo
  • Il panorama della division è ovviamente cambiato con gli acquisti degli Yankees, se vogliamo possiamo mettere sulla bilancia la nostra trade con quella per Gray, tenete anzitutto a mente che Gray diventerà free agent solo dopo la stagione 2019. Se per un partente del genere, che può davvero diventare uno dei top sempre ammesso non lo sia già, gli Yankees cedono prospetti molto promettenti (più di quelli ceduti da noi) ma anche in due casi su tre molto rotti, allora davvero non capisco gli scambi 3-o-4-contro-1 che sono lo standard di Dombrowski quando si tratta di andare a prendere qualsiasi rilievo
  • Partenza davvero positiva nella carriera bostoniana di Nunez che rischia anche di giocare più di quello che era lecito pensare dato che i malanni al ginocchio di Pedroia continuano; visto che in terza base c’è un ragazzino coi brufoli che col bastone sembra molto bravino penso che Nunez girerà parecchio nel diamante, sostituendo Pedroia ma anche l’inguardabile Bogaerts di questi ultimi tempi; cosa stia capitando al nostro interbase antillano solo l’Onnipotente lo sa, che batta poco lo posso anche capire dato che è in numerosa compagnia, che però cominci a bucare anche in difesa davvero faccio fatica a digerirlo.
  • Siamo ora sfavoriti rispetto agli Yankees ? Calma un passo, io continuo a credere che dipenda anzitutto dai nostri, se si continua a giocare in questo modo a raglio d’asino ovviamente sarà dura anche arrivare alla wild card. Ma i Sox sanno giocare meglio di così, se saranno capaci di tornare ad essere quelli che sappiamo possono essere allora le chances continuano ad esserci, Gray o non Gray.

 

 

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E se tornassimo a parlare di baseball ?

I Red Sox stanno cedendo terreno giorno dopo giorno, la squadra fa acqua da tutte le parti e credo che nessuno possa non accorgersene, abbiamo giocatori conclamati che offrono un rendimento da campionato parrocchiale, un attacco che in blocco sta offrendo un rendimento che passerà alla storia data la sua insipienza … c’è un però. Sembra che interessi poco, c’è un altro tema che monopolizza le pagine on-line dei giornali americani ed io non riesco a capacitarmene; leggendo direi che le sorti dei Sox, anzi le sorti del mondo intero dipendano da Price e dalla lotta che ha ingaggiato con la stampa bostoniana.

A me sembra di sognare, ieri m’è capitato di trovare la notiziola che un luglio così orrendo in attacco i Sox non lo avevano dal 1925, pensate … a Boston non assistevano ad una penuria simile da quando imperava il proibizionismo ed a Chicago dettava legge Al Capone, non Theo Epstein. In un quadro che sta diventando imbarazzante in una maniera epocale abbiamo invece dovuto leggere metri e metri di articoli dove ci si chiedeva perchè Price non avesse chiesto scusa ad Eckersley, dove ci si lamentava della mancanza di polso di Farrell nel caso (come se fosse questa l’occasione dove lo ha dimostrato) e così via … ma invece non era meglio andare a chiedere al simpatico batting coach Chili Davis se aveva qualcosa da dire visto che il reparto di sua competenza sta dando una prova ridicola ?

Sia chiaro, è giusto commentare anche quello che avviene nel contesto non propriamente tecnico che circonda la squadra, anch’io ne ho parlato, tre righe nel pezzo scorso, ma nel momento attuale le grane di Price (che pure non sembra una persona molto gradevole) meritano tre righe in tutto in un pezzo. Attualmente i Sox sono come un malato che ha un raffreddore ed una violentissima infezione di peste bubbonica, possiamo simboleggiare la guerra di Price come il raffreddore e l’orrendo livello di gioco dei Sox come la peste. Io francamente mi occuperei prima della peste che del raffreddore, ma evidentemente il giornalismo moderno ha regole diverse.

Andiamo al campo che è meglio : same old song, anche gara-1 coi lanciatissimi Royals ha mostrato la stessa identica traccia, un attacco che produce pochissimo, assolutamente non abbastanza per reggere un Porcello comunque con qualche difficoltà, ma che comunque ha concetto 4 punti mica 40, a baseball si potrebbe anche vincere 5-4, ma oggi aspettarsi che i Sox facciano 5 punti è come aspettarsi che Kate Upton molli Verlander per mettersi col sottoscritto. L’unica nota lieta degli ultimi gironi è Devers che si conferma davvero una grande speranza per il nostro futuro e han fatto bene a tenerlo in squadra nonostante l’arrivo di Nunez; se saremo in grado di non caricarlo di attese eccessive il ragazzo potrà imparare qualcosa, anche se penso che arrivare in un contesto più tranquillo rispetto ai Sox 2017 sarebbe stato meglio, comunque non aveva senso tenere Marrero che sappiamo benissimo che non farà certo parte del nostro futuro.

Siamo nei giorni decisivi del mercato e ci si chiede se i nostri piano cambieranno anche a fronte delle notizie dell’ultimora come l’infortunio di Price, parrebbe di no, forse e sottolineo forse non si cercherà nemmeno il rilievo che si auspicava, grazie anche alla crescita che sta avendo Workman che, dopo annate difficili zeppe di infortuni, sta tornando ad un rendimento davvero buono. Quindi, se non ci saranno sorprese abbastanza impronosticabili, non andremo certo a caccia di Darvish o di Sonny Gray per sostituire Price, nonostante l’assenza del chiaccherato mancino sia ancora di durata imprecisata. E’ un bene questa immobilità ? Mi verrebbe da dire che non è un bene e nemmeno un male, ribadisco semplicemente che non abbiamo gli asset (leggi prospetti) che possano interessare le squadre come Rangers e A’s che si apprestano a vendere degli assi. Che ci piaccia o meno …

Pensiamo al resto, mi sa che siamo arrivati al punto che più che un batting coach serva un mental coach, perchè sperare che una squadra che è quasi senza guida o con una guida molto debole possa reagire è davvero difficile. E la sensazione che il manager vero avesse il nr. 34 è sempre più reale, ed ora che il nr. 34 non c’è più non c’è chi possa scuotere questa squadra che non sa proprio più dove andare a sbattere la testa. Fino a ieri sera ci cullavamo almeno col fatto che eravamo in testa alla division, da ieri sera non abbiamo neanche questa possibilità, serve una sveglia … ORA !!!

 

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Comincia l’era Devers

Ieri sera, dopo l’ennesima partita asfittica di un attacco sempre più in difficoltà, è stata presa la decisione di far salire in prima squadra Devers. Decisione che oramai era attesa ma che lascia in bocca un retrogusto amaro. Così, dopo la miseria di 8 partite, è terminata la carriera in Triplo A del nostro giovane prospetto, ma non è solo questo che lascia un attimo perplessi.

Anzitutto la tempistica, fare questa mossa il 24 luglio può significare alcune cose : potrebbe essere che DD non creda alla possibilità di una trade oppure che non vede nessuna soluzione così appetibile, gli amanti della dietrologia aggiungono una possibile diversa chiave di lettura, ovvero far vedere che non siamo poi così disperati e che possono smettere semmai di chiederci delle contropartite impossibili per degli onesti mestieranti, anche perchè il mercato non finisce al 31 luglio, per i giocatori messi tra i waivers continua anche dopo; ovvio però per far cadere le pretese altrui occorre che Devers dimostri che può reggere la parte; come si vede da ciò, è difficile comparare questa mossa con la salita di Benintendi l’anno scorso che avvenne al 1 agosto, dopo non essere riusciti a prendere Carlos Beltran.

Cosa aspettarsi da Devers ? Mah … col bastone sembra pronto, col guanto proprio no e questo può essere un problema; infatti non dobbiamo scordarci che i numerosi difensori dell’hot corner non solo hanno fanno pena col bastone ma anche in difesa visto che sono penultimi come errori nell’American League ed oggi Devers potrebbe essere un altro che fa traballare l’infield, per dare qualche cifra quest’anno ha già commesso 16 errori, 4 di questi nel suo velocissimo passaggio in Triplo. Necessitiamo di un upgrade col bastone, ma non possiamo assolutamente permetterci un regresso in difesa, visto che possiamo concedere davvero poco creando pochissimi punti.

Cosa non dobbiamo aspettarci da Devers ? Non dobbiamo aspettarci che sia il salvatore della patria, fare paragoni con l’Ellsbury del 2007 o col Bogaerts del 2013 o col Benintendi dell’anno scorso mi pare ingiusto; negli esempi precedenti erano innesti che andavano ad integrarsi in strutture consolidate e con la possibilità che una difficoltà nell’approccio alle Grandi Leghe fosse comunque coperta dai veterani che andavano a sostituire, se Ellsbury falliva avevamo comunque Crisp che era un buon giocatore in attacco ed un difensore superbo, se Devers fallisce potremmo tornare alla litania di Marrero, Holt (che sembra un ex giocatore) e compagnia cantante, non so se è chiara la differenza. Il rischio di caricare un ragazzo ventenne di troppe responsabilità c’è.

Per rimanere al concetto che non può essere il salvatore della patria non posso che reiterare un concetto che espressi tempo fa, dicendo che per essere davvero un contender non servivano solo nuovi ingressi, serviva soprattutto che i titolari si rimettessero a fare il loro. Vi invito a leggere il pezzo di Rob Bradford sul sito della nostra radio WEEI; il succo è semplice : OK Devers, ma in luglio i nostri titolari hanno le seguenti cifre, vi passo gli OPS perchè  ci riflettiate : Benintendi 709, Young 670, Marrero 667, JBJ 583, Holt 540, Leon 511, Bogaerts 484 (!), Moreland 424 (!!), Vazquez 389 (!!!). Con cifre simili occorrerebbe che Devers fosse Mike Schmidt o George Brett per risollevare l’attacco.

Questa è la situazione prima dell’inizio della tre giorni a Seattle, speriamo di divertirci un po’ di più, perchè questi Sox del 2017 sono noiosi come la corazzata Potemkin, un paio di settimane fa comparve un articolo sul Boston Globe nel quale ci si chiedeva come mai gli indici d’ascolti dei Sox su NESN fossero molto più bassi dell’anno scorso, la risposta mi pare facile : vedere sequenze di inning “tre su, tre giù” non è il massimo.

PS – Stanno venendo fuori notizie su cosa sia davvero successo sull’aereo quando Price prese Eckersley a male parole. Se ciò che si racconta è vero, Price potrebbe essere il nuovo Josh Beckett, quello che si incarica di fare il cancro dello spogliatoio, vedendo il personaggio il dubbio viene.

 

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Forza Longobarda !

Ieri sera ammirando (si fa per dire) gara-4 tra Sox e Jays mi pareva di assistere alle gesta della mitica Longobarda allenata dall’unico ed inimitabile Oronzo Canà (in arte Lino Banfi); la squadra per la quale il presidentissimo Borlotti aveva coniato il motto : “Perdere … e perderemo”. Una ricerca continua della sconfitta, ricerca condotta con successo quasi in maniera pervicace. Ovviamente capisco le esigenze di gestire le forze in un campionato da 162 partite in sei mesi e capisco pure che veniamo da 8 partite in 7 giorni condite da due maratone di extra-inning che non finivano più, anche se mi chiedo quale sollievo possa ricevere Sale da una dilazione di 24 ore del suo impegno oppure come possa migliorare la tenuta atletica di Pedroia giocando solo in attacco. Diciamo che abbiamo provato di rinunciare a qualcosa oggi, sperando di avere di più domani; se questo auspicio si materializzerà lo vedremo da stanotte in California.

L’altra cosa che mi fa sorridere ripensando alla sfida con Bautista & Co. è questa : come vi sareste sentiti voi se dopo aver comprato il biglietto nei giorni scorsi, credendo di vedere Sale sul monte, vi avessero mostrato Fister ? In America è normale, anche spulciando negli angoli più remoti del web non ho trovato uno che abbia rimarcato la cosa, dalle nostri parti le persone più civili avrebbero presentato una denuncia tramite il Codacons, quelle meno civili avrebbero comprato un litro di benzina, poi con la benzina avrebbero riempito una bottiglia ed avrebbero tirato una molotov contro gli uffici dei Sox. Non voglio assolutamente ergermi a moralista, io pure non credo avrei reagito benissimo. Mi immagino immerso in una vacanza baseball/cultura nel Massachussetts, compro il biglietto gasatissimo credendo di vedere quel marziano di Sale, poi il giorno dopo Mr.Farrell mi comunica che vedrò invece dei bravi ragazzi che fino ad ora hanno giocato al Fenway come io ho corso a Montecarlo. Non avrei tirato la molotov, ma una sequenza di improperi irriferibili nel mio più puro dialetto romagnolo credo proprio di sì. Quando dico che l’America è lontana intendo anche cose simili, l’approccio tra noi e loro è opposto … non c’è verso.

Tornando al baseball giocato, non c’è moltissimo da raccontare se non che si continua a reggere più concedendo poco che producendo molto e mi sembra chiaro che l’unico che abbia le chiavi per sbloccare la situazione in attacco sia Hanley Ramirez, quando lui gira il motore dei Sox suona bene, quando lui non gira sferraglia come una Fiat Panda scassata. L’altro giorno ho letto un articolo dove si diceva che Ramirez, col suo carattere molto “easy”, era assai funzionale nel tenere in piedi una squadra dove c’erano un po’ troppe facce scure e preoccupate; io, se devo essere sincero, l’approccio al gioco di Ramirez non l’ho mai adorato; è vero però che c’è in giro un’aria che assomiglia un po’ troppo a quella del 2011, con un manager che non sembra avere il polso della squadra, coi giocatori che decidono di loro iniziativa le strategie in momenti topici (mi riferisco alla ormai famosa doppia rubata al 9° contro gli Yanks) e con un po’ troppa gente che sembra portare in campo delle paure ingiustificate. Forse l’atteggiamento da “bambinone” di Han-Ram ci può alleggerire il clima, ma comincio ad avere un po’ paura di ciò che vedo e di quel poco che si può percepire.

Capitolo mercato : un must di questi tempi. I pigiamini han fatto la loro mossa, io resto dell’idea che Frazier non mi faceva impazzire, Robertson invece lo avrei accolto molto volentieri. Ed ora che si fa ? Di sicuro sembra ormai deciso, tutti i segnali portano in quella direzione, che noi staremo bassi con le contropartite. Purtroppo aver dato via quasi tutto il farm system nello scorso inverno ci porta ora ad avere pochi asset spendibili. Insomma … se uno ci chiede Devers, la trattativa nemmeno comincia. Devo essere sincero, dopo la mossa di Cashman avevo il timore che Dombrowski vendesse anche l’anima al diavolo pur di dare una risposta, è trapelata la notizia di una riunione con la proprietà proprio nella sera del comunicato dal Bronx. Ovviamente il contenuto dell’incontro è top secret, ma non ci vuole un genio a capire di cosa abbiano parlato, tempo per fare delle mosse ce n’è ancora tanto, ma non devono essere mosse fatte tanto per fare. Io mi sto sempre più orientando verso un’idea : ovvero che i vari Nunez e Lowrie possono stare dove sono. A settembre quando si espande il roster facciamo salire Devers e vediamo come se la cava, insomma … come con Bogaerts nel 2013. Andare a prendere due giocatori storicamente fragili non mi pare una gran idea, diverso è il discorso del bullpen, lì l’innesto ci vuole, meglio se izquierdo, anche se si mi pare che ci sia molta più abbondanza di destri.

Per ora bene così … rotta ad ovest. Anaheim e poi Seattle ed il solito vantaggino minimo in classifica, vantaggino che poteva e doveva essere molto più corposo, ma oramai ce lo diciamo sempre … chissà … con Oronzo Canà al posto di Farrell le cose migliorerebbero. Ne sono sicuro

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Condannati ai miracoli

Non c’è verso, o monte di lancio e difesa producono gemme in serie o si perde. Sotto un certo aspetto è bello e me lo faccio piacere, sebbene io mi sia innamorato del baseball grazie a Roberto Bianchi che sul campo di gioco ci entrava per fare una cosa : boooom !!! Sotto un altro aspetto è una roba di una pericolosità unica, perché chiedere miracoli è sempre complesso e perché ci espone a perdere quelle partite che vengono decise da una scelta, semmai una piccola, misera scelta che sposta inesorabilmente l’ago della bilancia in una direzione o nell’altra; poi dato che coloro che devono fare le scelte strategiche non godono esattamente dei favori del mondo (in primis uno il cui cognome inizia per “F” e finisce per “arrell”), ovvio che anche un piccolo errore sia decisivo in una partita che finisce 1-0 o 2-1.

Dicevamo dei miracoli, i nostri sono andati ad un niente da fare due shutout contro gli Yanks, che fino ad ora mai erano stati tenuti a zero. Abbiamo visto il bullpen, il tanto disprezzato (anche da me) bullpen di inizio stagione reggere in una maniera quasi commovente, abbiamo visto un esterno volare come Superman o saltare come Lebron James; il pubblico del Fenway s’è sgolato con delle ovazioni fino ad ora riservate al n.34, solo che stavolta erano per il “terrore dei media” Price o per l’aspiratutto JBJ. Davvero … se uno è innamorato del baseball difensivo, si innamora di questi giocatori, solo che …

Solo che c’è l’altra faccia della medaglia, i Sox col bastone in mano sembrano non sapere più come mettere un quantitativo di punti decente sul tabellone. Come Giano Bifronte abbiamo due volti, uno guarda verso un sole splendente ed uno guarda verso le tenebre più oscure, quale prevarrà non mi è dato sapere. La macchina da punti del 2016, s’è trasformata in un qualcosa di indefinibile nel 2017, come se l’esercito degli Stati Uniti fosse diventato potente come quello di San Marino. Rimedi ? Sui rimedi esterni (leggi mercato) io ci credo poco, di sicuro rispetto a quando iniziai a scrivere su questo blog, credo molto di meno ai rimedi salvifici. Credo che si possa fare un piccolo lifting, però non credo che la figlia di Fantozzi possa trasformarsi in Gisele Bundchen. Di sicuro arriverà un terza base, che Todd Frazier abbia la funzione del bacio del principe che sveglia Biancaneve faccio fatica a crederlo. Di sicuro l’ingloriosa fine dell’epoca del Panda porterà qualcosa, ma se dovessero chiederci contropartite esose, mi tengo la trimurti Marrero – Holt – Lin … e spero che il Dio del baseball me la mandi buona. Ma non ho nessuna voglia di farmi prendere per il collo da dei San Diego Padres qualsiasi, che semmai per il primo scalzacane ci chiedono prospetti di prima fascia.

Però il problema non è solo la mancata produzione dei terza base e non credo sia nemmeno solo legata alla mancanza del nr. 34, abbiamo giocatori che faticano a produrre battute lunghe; Pedroia e Bogaerts sembrano aver perso in slugging, sono degli eccellenti contattisti, ma ricordatevi sempre che la differenza tra un singolo ed una battuta in doppio gioco è spesso una pallina che passa in un punto o mezzo metro più in là, Moreland è un buon giocatore ma fa il suo, anche Young è in un calando enorme ed adesso faccio fatica a capire come possa giocare sempre contro i mancini, per di più spesso in posizioni del lineup sopra le sue possibilità, tipo lo spot n.5. Questo è ciò che ci serve, non l’arrivo del mammasantissima che ci risolve la situazione, che Pedey e tutti i suoi compari tornino ad essere quelli dell’anno scorso

Dicevamo della fine della “Sandoval Era”, è stata forse la peggior firma di free agent della ns. storia e stavolta non abbiamo nemmeno trovato i Dodgers disposti a prenderselo; immagino che la mossa sia stata fatta in accordo con coloro che dovranno pagare al Panda altri 49 milioni di $, anche se vorrei essere un passerotto per vedere la reazione di Mr.Henry quando gli hanno comunicato che il suo corposo (in tutti i sensi) investimento era andato definitivamente a putt… Del Panda non possiamo certo incolpare Dombrowski, del fatto di aver rinunciato ad ogni alternativa possibile (Shaw) però sì. Il senso di scommettere tutto sul ritorno a livelli buoni di un giocatore su cui c’erano dubbi enormi davvero non l’ho capito, di sicuro il rischio non ha pagato … com’è giusto che sia.

Alla fine abbiamo ricavato il pareggione con quelli del Bronx, pareggio che lascia la situazione invariata e per come si era messa è andata bene, ricordate che gara-1 ci è stata offerta su un piatto d’argento e che abbiamo segnato i due punti decisivi senza far uscire la pallina dall’infield. Di sicuro continuo a chiedermi se sia possibile continuare a vincere facendo il minimo indispensabile di punti, il baseball “by Roberto Bianchi” prevedeva cose diverse, altri tempi e altri luoghi direte voi. Porsi però il dubbio sull’andamento di questa stagione mi pare sacrosanto … e se siete troppo giovani per aver visto giocare o anche solo per sapere chi sia stato Roberto Bianchi, stasera potete fare un po’ di ricerche in rete, chissà … forse trovate anche qualche immagine. Vi garantisco che era uno spettacolo di livello assoluto.

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Uffa !!! Quando si riparte ?

Ma perchè esiste l’All Star Game ? E’ nettamente il momento più noioso e melenso dell’intera stagione, ci spezza il ritmo, ci toglie il pepe della discussione, di cosa cavolo parliamo da qui a venerdì ? E’ vero … veniamo da due partite piene di rimpianti, con una incavolatura che aveva bisogno di una partita immediatamente il giorno dopo per sbollire ed invece abbiamo cinque giorni per ripensare ad una squadra che butta via partite come fossero giocattoli rotti … ma che comunque è pur sempre la seconda miglior squadra dell’American League ed ha un un vantaggio che non sarà certo abissale nella division, ma che è comunque meglio di una martellata sui gioielli di famiglia.

Freme il mercato boys and girls e cominciano a fioccare le voci, ce ne sono un paio di voci abbastanza ricorrenti che riguardano i nostri Sox … e tanto per cambiare sono voci che vanno esattamente in direzione opposta rispetto a quella che avevo auspicato. La prima voce riguarda un doppio possibile arrivo da Miami, ovvero Martin Prado (ovviamente terza base) ed il rilievo David Phelps, l’altra voce è un altro rilievo ovvero Pat Neshek dai Phillies. Dicevo che non sono voci che vanno nella giusta direzione … almeno secondo il sottoscritto : l’altra volta espressi i miei dubbi su Prado, dubbi che ovviamente persistono pochi giorni dopo, dubbi riguardanti la sua tenuta fisica essendo reduce da quasi due mesi saltati per infortunio e dubbi sull’opportunità di prendere un giocatore che sarebbe comunque sotto un contratto oneroso anche per il 2018 e 2019; è vero che, secondo sempre i rumors, una trade così prevederebbe che i Marlins si mangiassero comunque una discreta fetta del suo salario, anche con questo “guadagno” in più è comunque una cosa che mi convince poco.

Sui rilievi resto ancora più perplesso in un certo senso, ovvero che entrambi i nomi che abbiamo letto sono lanciatori destri. Mah … Fate un attimo mente locale e tornate alla partita degli improperi, ovvero l’ultimo match di domenica a Tampa e tornate ai maledetti inning nr°7 e nr°8; nei due attacchi fatidici i Rays hanno avuto 10 turni nel box, 5 di questi turni erano a carico di battitori mancini ed in una situazione simile il nostro management ha affrontato questo lineup con soli lanciatori destri ed il motivo principale è la scarsa o nulla fiducia in situazione di “high leverage” nei confronti di Abad e Robby Scott. Se in un inning “caldo” c’è a battere Dickerson, noi dobbiamo trovare il mancinaccio che lo metta in difficoltà, sebbene sia un giocatore che ha cifre molto simili tra destri e mancini, abbiamo subito il fuoricampo decisivo da un altro mancino (Miller) affrontato da un lanciatore destro, nel baseball di oggi a parer mio questo conta.

Per rimanere in tema mercato vedo che parecchi, dopo qualche partita di troppo dove i nostri han segnato pochissimi punti, auspicano l’arrivo di un bomber. Grazie … chi non lo vorrebbe ? Però semplicemente è irrealistico. E’ possibile, come ribadito dal sempre ottimo Danilo Freri durante l’All Star Game, che i Marlins non siano così alieni dal vendere Stanton. Facciamo un gioco … i Sox tentano di portare a casa Giancarlino. Già … ci troveremmo un giocatore a contratto fino al 2028 (!!!) quando avrà 38 anni e solo l’Onnipotente sa in che condizioni sarà e già questo non mi sembra un’idea fantastica, quale contropartita potrebbero chiederci da Miami ? Semplice … c’è chi dice almeno un giocatore di grosso calibro a prezzo controllato, che so … Bogaerts o Betts e prospetti vari. C’è anche chi dice che i Marlins tirino semplicemente ad abbassare il payroll e si accontentino di meno. Non lo so … io mi chiedo solo se vogliamo azzerare quel po’ di farm system che abbiamo. Prenderci in casa un giocatore fortissimo che costa come una legge finanziaria per cederne uno fortissimo che per qualche anno costa due ceci e tre lenticchie è una cagata pazzesca “stile Corazzata Potemkin” e se anche non fosse così ovvero che non dobbiamo cedere un asso, manderemmo a rotoli la politica dell’anno ovvero il tenerci sotto la luxury tax per permetterci di azzerare i penalty per i prossimi anni. Permettetemi di restare della mia idea, anch’io cercherei di potenziare l’attacco, ma non voglio farlo a qualunque costo, voglio farlo in modo furbo … una volta tanto.

Non c’è molto altro, finalmente venerdì finisce la solfa dell’All Star Game e relativo battage mediatico, una partita dove un giocatore chiede all’arbitro se si possono fare una foto assieme non è una roba seria. Piacerà agli americani che di solito amano le cose colorate e buffe; a noi, scafati tifosi allevati dalle contese europee più toste, piace di più quello che inizierà tra 48 ore al Fenway : una bella serie da 4 partite in 3 giorni contro i Pigiamini. Possiamo solo augurarci non sia un pigiama party, ma d’altra parte con quest’afa opprimente chi se lo mette il pigiama ?

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