Ed ora è proprio inverno

Adesso è proprio inverno, s’è chiusa una World Series esaltante e tra breve passeremo a vedere le prime scadenze che ci aspettano, prima però non si può non parlare un po’ dello spettacolo andato in onda tra Illinois ed Ohio. Una serie fantastica, una serie dove ha vinto la squadra più forte e da cui si possono trarre spunti interessanti anche per ciò che ci riguarda più da vicino.

Di sicuro possiamo dire che in questa serie abbiamo visto dei manager giocare con coraggio, andando anche fuori dagli schemi ed assumendosi i rischi connaturati a queste scelte in controtendenza. Per esempio siamo tornati a vedere i rilievi lanciare anche due o tre inning, come avveniva anni fa, il messaggio è :”voglio che i miei migliori lancino di più”, meno specializzazione quindi, ma un baseball un po’ più “vero”, più anni ’80. Non so se questa sarà una tendenza che continuerà, io non lo credo perchè i playoffs sono una musica totalmente diversa rispetto alla regular season, anche perchè l’impiego eccessivo di un pitcher rischi poi di pagarlo la sera dopo semmai, il riferimento è all’uso esagerato e sconsideratamente inutile di Chapman in gara-6 che poi è stato pagato in gara-7.

L’altra scelta coraggiosissima e decisiva è stata impiegare Kyle Schwarber reduce da un anno in infermeria … e da due partite di allenamento in Arizona Fall League, gran bel campionatino ma giocato da ragazzini che devono imparare il mestiere. Io non so in quanti avrebbero fatto questa scelta, non ho la controprova ma mi immagino che il nostro manager questo coraggio non lo avrebbe avuto, sarebbe andato col manualetto che notoriamente non contempla idee così alternative. Già … il coraggio di saper andare fuori dagli schemi quando serve, per me è una gran dote, per esempio se hai un satanasso come Miller non lo impieghi solo nel suo inning canonico, lo impieghi quando serve, lo usi per tarpare le ali all’inning “buono” degli avversari e poco importa se questo inning sia il quinto, il sesto o l’ottavo. Faccio un parallelo con Mr.Farrell, ve lo ricordate il 2013 quando si attentava alle nostre coronarie facendo lanciare ai playoffs un Morales ? Serviva per far arrivare al suo inning canonico il setup per poi chiudere con Uehara closer. Ma semmai però nel frattempo rischiavi di farti scavalcare. In una must-win situation non devi concederti queste cose, io mi farei spiegare da Francona come si maneggia uno staff lanciatori, uno staff oltretutto depauperato da infortuni, il nostro vecchio Terry ha mostrato come cavare anche il sangue dalle rape, praticamente s’è fatto una serie rigirando Kluber, Miller ed Allen … e poco altro. Avesse avuto anche solo un uomo in più la serie poteva avere un risultato diverso.

Archiviamo il 2016 … ed è già 2017. Prime notizie dal Fenway. Anzitutto nei giorni scorsi è andata in onda la grande fuga. Avrete letto della partenza di tante figure professionali importanti, tanti nomi alcuni semmai non conosciutissimi dai più ma nomi importanti, Mike Hazen è il più famoso … ma non c’è solo lui. Non so quale chiave di lettura dare alla cosa, non so se associarla a normali cambi di lavoro e/o sedi o se sia Dombrowski che si fa terra bruciata attorno. Di sicuro Dombrowski non sembra quello che si tiene la gente attorno, tanto per dirne una anche a Cherington era stato chiesto di restare in quel fatidico agosto ’15 ma rispose picche. Davvero non lo so … la cosa mi piace poco, anche perchè DD non ha certo incantato in questo primo anno ed ho una paura fottuta che prima o poi parta con una di quelle trade che l’hanno reso famoso, per esempio un bel JBJ, Moncada, Kopech e semmai qualcun’altro in cambio di Chris Sale. Una presenza accanto che non sia uno yes-man potrebbe mitigare questi aspetti inquietanti.

C’è poi già stato il giro delle opzioni. Ovviamente declinata dai Sox quella di Hanigan, che onestamente sembra pronto per appendere le scarpette al chiodo, ed invece fatte valere quelle di Buchholz … e di Ortiz. State calmi !!! Quella di Ortiz è solo una mossa procedurale, casomai si pentisse del ritiro, quella invece di Buchholz è una mossa attesa ma che mi lascia perplesso. Siamo sempre alle solite, per riempire un roster e dato che dalle Minors non tiriamo fuori un pitcher dai tempi di … Clay Buchholz, dobbiamo firmare il suddetto. Però 13,5 milioni di presidenti defunti mi sembrano davvero tanti per un pitcher del valore attuale del texano e poi c’è questa sensazione di “già visto” che poco mi piace. Se ricomincia la solita litania di infortuni, di mesi passati fuori-forma e così via cosa andiamo a dire ? Che non ce l’aspettavamo ? Mah … continuo ad essere perplesso, andare a cercare sul mercato un onesto uomo da fondo della rotation era così impensabile ?

E’ tutto, ancora complimenti ai Cubs ed anche agli Indians che hanno fatto il massimo dello stra-massimo, ora mi rendo conto di non essere mai stato al Wrigley ed è un’esperienza che mi manca. Vidi i Cubs in trasferta a S.Francisco, eravamo negli anni del “derby degli steroidi” Barry Bonds vs Sammy Sosa, rimasi incantato da quanti tifosi dei Cubs ci fossero, erano davvero in un numero esagerato e dato che la distanza tra Chicago e Frisco è maggiore di quella che c’è tra Bologna e Casalecchio erano probabilmente tutti o quasi californiani. L’anno prima c’era stato Steve Bartman e nonostante tutto erano ancora lì a tifare, semplicemente tutte quelle persone meritano la gioia che hanno vissuto ieri notte.

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Le World Series dei rimpianti

C’è tanta aria di Boston in queste World Series ! Francona, Lester, Epstein e se volete continuare anche Miller, Ross e spero di non scordare qualcuno, sotto un certo senso potete metterci anche Maddon che fu, secondo molti, l’ultima candidatura a cadere quando poi Epstein firmò Francona subito dopo il mancato rinnovo a Grady Little. Una grande maledizione quindi finirà, o quella settantennale della Tribù o quella dei Cubbies che risale ad un tempo così remoto che non c’era ancora stato qualcuno in grado di attraversare la Manica con un aeroplano, con un grandissimo contributo di chi fece finire la Maledizione del Bambino. Francona o Epstein ? Non lo so … scherzando, ma fino ad un certo punto, posso dire che chi vincerà comincerà a timbrare il biglietto per Cooperstown. Il mio rimpianto è per questi due uomini, qualcuno mi potrà rimarcare che non amavo certo Epstein, ed è vero, poi però alcune cose sono accadute, per esempio leggendo il libro che scrisse Francona capisci che lo spessore del nostro ex-GM era davvero importante. Poi ripensando a chi è venuto dopo di lui ovvero il povero Cherington che fu delegittimato da Lucchino subito dopo e Dombrowski che fino ad ora c’ha dato un valore aggiunto invisibile, capisci sarebbe stato meglio se Epstein fosse rimasto in comando.

Di Francona ho parlato mille volte; Boston, che è una città più portata ad essere matrigna che madre, accantonò Francona in un modo che grida ancora vendetta, addirittura ci fu chi lo accusò di essere dipendente da farmaci, i dirigenti della squadra alla quale aveva portato (volenti o nolenti) un paio di anelli, nemmeno fecero il comunicato di prammatica per smentire. Il tutto rimane una delle vigliaccate più orrende che io ricordi. Anche qui, se pensate a chi è venuto dopo, non potete non dire che era meglio tenercelo, c’era stato l’infausto 2011 ? C’era necessità di una svolta nel personale ? Si pensò che Francona fosse la causa. Bella scelta ! Poteva invece essere l’uomo da cui far partire la ricostruzione, Epstein dietro la scrivania, Francona nel dug-out … e Larry Lucchino al Circolo Pensionati a giocare a bocce. Invece non andò così e Lucchino anzi impose Bobby V … ed il resto è storia. Se paragoniamo il nostro mondo alla NBA possiamo dire che Epstein e Francona potevano essere i nostri RC Buford e Popovich, non è proprio andata così.

Chi vincerà ? Non lo so … pensavo che gli Indians fossero sfavoriti contro di noi e poi anche contro Toronto ed infatti hanno vinto 7 partite su 8, quindi direi che sono favoriti i Cubbies. Resto sempre dell’idea che con queste regole le squadre National siano favorite anche se Cleveland non dovrebbe soffrire troppo dovendo far riposare il DH al Wringley. A Chicago dopo il pennant hanno festeggiato un po’ troppo a mio parere, occhio che non si siano un po’ scaricati. L’attesa in Illinois ha raggiunto toni parossistici, non oso pensare cosa dovesse capitare se trionfassero, secondo me smontano la città con scene di distruzione degne dell’inseguimento dei Blues Brothers ad opera dalla Polizia e dai nazisti dell’Illinois. Che vinca il migliore.

Alle nostre latitudini c’è solo la notizia della partenza di Hazen con destinazione Phoenix, da noi il GM è un numero 2 nelle scelte gestionali e lo sarà anche l’anno prossimo, chiunque venga scelto al suo posto; Hazen invece a Phoenix sarà il n°1 col compito di ricostruire una franchigia che negli ultimi anni ha indovinato davvero poche scelte, per non dire nessuna; è possibile che Torey Lovullo lo segua, col risultato che perderemmo anche l’alternativo interna possibile a John Farrell. Continuano poi a girare le solite voci riguardanti Encarnacion, dovendo sostituire Ortiz io preferirei che il grosso bastone da acquistare fosse un mancino ma dovesse arrivare me ne farò una ragione. Sono anche riprese le chiacchere riguardanti Chris Sale, con le consuete richieste esose dei White Sox come contropartita, resto dell’idea che vorrei cambiare il lineup il meno possibile, si continua a parlare di JBJ oltre a molta altra roba come contropartita per Sale, io risponderei picche.

Questo è tutto, non faremo le notti bianche aspettando i Sox, ma una serie tra Indians e Cubs è davvero succosa. Anche se i rimpianti …

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Le ultime sconfitte del 2016 e la prima del 2017

Come dicevate nella bacheca : “chi vince festeggia e chi perde spiega”. Quindi in Ohio stappano champagne e a noi tocca provare di capire perchè i nostri playoffs siano durati quanto i miei propositi di dimagrire. La sensazione è che in realtà i playoffs siano finiti dopo gara-1, la partita che doveva dare il tono alla serie era quella che ci vedeva col teorico match-up favorevole, quell’inning col triplo HR subito da Porcello ha marcato la sfida ed ha smontato i Red Sox. Una volta persa gara-1, la rimonta era difficoltoso fosse condotta dal solito orrendo Price dei playoffs, da un attacco evaporato e da una difesa ballerina in gara-2. Buchholz ha ereditato una gara-3 dove non si percepiva nell’aria quella possibilità di rimonta sbandierata a parole, ha fatto il suo e poi c’ha pensato Pomeranz a stoppare qualsiasi velleità, una rimonta negli inning finali finita però un po’ corta ha sancito la sweep e la “sweet revenge” di Francona che non sarà quell’asso nella strategia che ti fa girare la testa, però porta alla finale di American League una squadra tra le più povere di talento tra tutte quelle che hanno raggiunto questo traguardo negli ultimi anni e per di più c’è riuscito senza il partente n.2 e n.3 della rotazione, avessimo avuto noi questi infortuni avremmo pianto calde lacrime, lui non c’ha fatto toccare campo.

Alcuna cose da rimarcare : non scordatevi che il nostro cuore giovane (Betts & JBJ) aveva giocato fino ad ora lo stesso numero di partite playoffs che avete giocato voi che leggete, hanno avuto giorni e giorni per pensare alla cosa e forse l’attesa li ha un po’ demoliti, hanno messo però esperienza nel loro carniere, esperienza che tornerà buona negli anni prossimi quando raggiungeranno di nuovo, come noi tutti crediamo, questo palcoscenico. Il paragone col Bogaerts del 2013 è forse impietoso, ma quel playoff di X-Man fu differente, fu catapultato in squadra quasi senza preavviso e verrebbe da dire che non ebbe il tempo di pensare a ciò che l’attendeva.

Tra le cause che hanno portato alla sconfitta, io non ci metto il clima festaiolo che accompagnava le ultime partite di Ortiz, non credo assolutamente che ciò abbia smontato il nostro ambiente e state sicuri che se lo stesso Ortiz avesse anche solo minimamente percepito che c’era questo rischio avrebbe bloccato qualsiasi celebrazione. Piuttosto tra le cause ci sono anche le solite scelte strategiche incomprensibili, per esempio certi turni da pinch-hitter che per capirli occorre una fantasia degna di Isaac Asimov oppure certe scelte anche sulla selezioni dei lanci. Ve ne dico una : Tyler Naquin è il giocatore che da statistiche avanzate è quello con la miglior media battuta dell’intera MLB sui lanci off-speed (curve, cambi, etc.), detto ciò mi chiedo se era proprio necessario lanciargli curve consecutive in modo da fargli fare due RBI in gara-3, viene fatto un game-plan o tutto viene lasciato agli umori del tempo ?

Fatte salve le recriminazioni teniamoci anche le cose buone, abbiamo una squadra che necessita di pochi cambi per restare al vertice, abbiamo un’ossatura che vale ed avremo anche un po’ di spazio salariale per cercare qualche rimpiazzo per Ortiz (anche se mai lo sostituiremo in pieno). Alla fine forse abbiamo raccolto meno di quello che potevamo, anche se il titolo divisionale è comunque bella roba, di sicuro questa squadra può fare molto meglio del poco che ha mostrato in queste tre partite, certo che ripetere delle performances offensive come quelle mostrate per quasi tutta la regular season non sarà facile, anche perchè dobbiamo trovare un altro che ci dia 35 HR e 120 RBI per ogni stagione … e non sarà facile trovarlo.

Se quelle contro la Tribù sono state le ultime sconfitte del 2016, mi vien da dire che abbiamo già perso le prime del 2017 e ciò è capitato nel momento che DD ha annunciato urbi et orbi che Farrell sarà nel dug-out. Ridicola poi la frase che “la strategia in campo non è la parte più importante del lavoro del manager”, come a rimarcare che effettivamente in quest’aspetto Farrell è veramente mediocre ma in compenso in altri aspetti (es. quelli motivazionali) abbiamo in mano un asso di briscola. Premesso che io non credo che la gestione strategica della partita sia poi così poco importante, mi piacerebbe però capire in cosa si espliciti questa grandezza di Farrell negli altri aspetti della sua professione. E’ un gran stimolatore di giocatori ? Beh … allora spiegatemi però perchè, con un così gran motivatore, la nostra squadra si sia afflosciata come un soufflè abortito nel momento topico della stagione. E poi ci siamo scordati dell’infortunio di Wright ? Vabbè … mi fermo qui, spero solo che il motivo della conferma di Farrell non sia quello che dice oggi il Boston Herald (lo so … un fogliaccio), ovvero che DD abbia confermato Farrell per avere il capro espiatorio qualora le cose non volgano verso il sereno l’anno prossimo. Fosse così ci sarebbe da tremare … fatto sta che questa scelta mi piace davvero poco, se il voto di Dombrowski in questo primo anno a Boston era basso, ora lo è ancora di più. Posso chiudere con una cattiveria ? Le sconfitte del 2017 si cominciano a preparare nell’ottobre del 2016.

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Siamo orfani

Da stanotte, da questa infausta partita nella quale abbiamo perso per un homerun di Coco Crisp (oh .. mamma !!!), siamo ufficialmente orfani, non avremo più in campo l’uomo che ha guidato, trascinato, condotto questa franchigia da un passato nella quale eravamo solo dei simpatici perdenti ad un presente che ha significato 3 anelli, altre 5 apparizioni ai playoffs ed un mucchio di altra roba. Già lo dicevo qualche giorno fa, quando s’era abbastanza capito che non sarebbe stato un ottobre molto lungo il nostro, mi chiesi cosa sarebbe stato di noi dopo la partenza di Big Papi. Mettiamoci subito in testa che giocatori come questo qua li trovi una volta ogni mezzo secolo, potremmo anche ingaggiare Encarnacion (tanto per dire un nome possibile) e non avremmo fatto che metà, forse meno, del lavoro che occorre, perchè avremmo sostituito gli homerun ma non la leadership che Ortiz c’ha dato.

Mi vien da ridere pensando ora a come è arrivato a Boston, rilasciato dai Twins e raccolto praticamente dalla strada ad inizio 2003, se ricordo bene con un contratto di poco sopra al milione di dollari e riderete ancora di più pensando che il DH titolare di quella squadra che arrivò ad un passo da andare alle World Series doveva essere Jeremy Giambi, che era simpatico meno del fratello ed è tutto dire, ma in compenso era molto più scarso. Ortiz ci mise pochissimo e divenne titolare con Giambi rilasciato … e la storia ebbe inizio.

Ogni epoca ha avuto il suo Mr.October, Reggie Jackson resta quello originale, il nostro Big Papi è stato per noi l’uomo dei momenti importanti e degli homerun decisivi, dei racconti che verranno tramandati anche tra decenni, se devo sceglierne uno prendo il grande slam contro Detroit del 2013, rimise in piedi una serie che stava per andare sotto 2-0. Ma forse il suo momento che faranno vedere in tutti gli highlights di quel 2013 fu con un microfono in mano, non con una mazza, quando si assunse l’onere di caricare un’intera città, di darle il segnale della ripartenza dopo aver passato dei giorni in stato d’assedio, il suo “this is our (beep) city” ha mostrato a tutti che razza di personaggio avevamo nei paraggi, certe volte scherzando gli hanno prospettato di buttarsi in politica, non credo lo farà, lo facesse diventerebbe sindaco con percentuali degne di un Kim qualsiasi nord-coreano.

Già scrissi che spero che questo sia solo un passaggio di Ortiz da un ruolo in campo ad uno nel dug-out, non so ovviamente se abbia le capacità per farlo, io direi di sì ma la storia è piena di grandissimi fenomeni in campo che non lo sono poi stati in panchina, credo che voglia comunque prendersi un po’ di stacco, mi immagino il classico anno sabbatico, poi non vedo come una squadra che ha nel dug-out una delle guide meno convincenti che io ricordi possa passare sopra ad un personaggio come Ortiz, e sia ben chiaro che il ruolo onorifico alla Pedro Martinez mi pare poco … e son convinto che Ortiz non lo accetterebbe. Uno così non può limitarsi ad apparire nelle commemorazioni, mi sa che vorrebbe incidere, mi resta sempre il dubbio se una presenza simile sia gradita dai vertici di una franchigia, a volte le icone sanno essere anche tremendamente ingombranti. Ma son problemi che vedremo (forse) in futuro.

Stanotte basta così, appende gli spikes al chiodo il giocatore più importante nella storia di questa franchigia, almeno da decenni a questa parte, il nostro Robin Hood che c’ha portato tante volte alla vittoria contro l’odiato Sceriffo di Nottingham; a Boston negli ultimi 30/35 anni hanno avuto due divinità : Larry Bird e Tom Brady, da oggi c’è una trinità, si aggiunge David Americo Ortiz Arias … cavolo … dove sono i kleenex ?

BOSTON, MA - OCTOBER 10: David Ortiz #34 of the Boston Red Sox tips his cap after the Cleveland Indians defeated the Boston Red Sox 4-3 in game three of the American League Divison Series to advance to the American League Championship Series at Fenway Park on October 10, 2016 in Boston, Massachusetts. (Photo by Maddie Meyer/Getty Images)

PS – Nei prossimi giorni poi parlerò di questi playoffs durati il tempo d’un sorriso, perchè c’è tanto da dire …

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Se prima era dura, ora è molto peggio

Davvero faccio fatica a dire qualcosa, quando un tifoso vede la propria squadra arrivare ad uno snodo decisivo dell’annata e poi la vede giocare una partita di uno spessore ridicolo e di una insipienza assoluta come questa gara-2 davvero non si sa cosa tirar fuori dalla tastiera. Sia ben chiaro, ci stava anche di perdere, anzi il sottoscritto discutendo col proprio mentore baseballistico sosteneva che ci fossero un po’ troppe fanfare e che il pronostico ci poteva veder favoriti contro la Tribù, ma non era così a senso unico come troppi raccontavano. Però ci sono sconfitte e sconfitte, questa fa veramente male perchè ci mette con le spalle al muro, moralmente e tecnicamente.

Si fa presto a dire cosa sta funzionando in questa serie, giusto un po’ il bullpen, tutto il resto è troppo brutto per essere vero, orrendi i partenti con Price spedito al quarto inning a farsi la doccia alimentando così la sua fama di essere un lanciatore che si squaglia ai playoffs, tanto è vero che potremmo considerare di soprannominarlo Mr.August con la stessa logica di Reggie Jackson che era Mr.October; orrendo anche il box in battuta con turni nel box di pessima levatura, con un numero impressionante di balls girati e con pessime scelte in generale e mi spiace assai segnalare Big Papi con un Oscar negativo : ovvero l’unico momento di difficoltà di Kluber, 4 balls a Pedey e Holt … ed Ortiz che alza un pop sul primo lancio … perchè girare la prima se questo ha appena concesso balls come piovesse ? Molto male anche la difesa, quando in un contesto simile vedi Pedroia farsi fare un tunnel da una palletta elementare capisci che è l’ora di chiudere il pc e di andare a nanna, cosa che il sottoscritto ha fatto.

Cause per tutto ciò ? Ci son solo motivazioni tecniche ? Vigliacca se lo so … di sicuro la squadra pare stanca e scarica, posso pensare che la mischia infame della AL East con 4 squadre in lotta fino all’ultima settimana stia facendo pagare il conto, ma poi uno vede giocare i Blue Jays contro Texas e non li vede così stanchi e così sfibrati. E se fosse che siamo arrivati scarichi ad ottobre, credo si debba puntare l’indice contro chi non è abbastanza condottiero per guidare un team in un contesto simile, se dico che il nostro comandante è più simile ad un Pietro Badoglio che ad un George S. Patton dico probabilmente una cattiveria, ma se fosse ancora vivo qualche reduce che è stato sotto il comando del maresciallo piemontese credo che qualche analogia con Mr.Farrell la troverebbe. Ovviamente non posso sapere io se sia successo qualcosa nello spogliatoio, come non lo sa nessuno ed anzi se in questi giorni leggerete cose del genere (possibile) sappiate che sono al 99% cavolate, quando vengono fuori casi simili (pollo fritto 2011 … tanto per capirci) sono gli stessi protagonisti che lo fanno trapelare, non l’articolo di Tizio o il blog di Caio.

La serie è finita ? Vorrei rispondere con un : “è forse finita quando i tedeschi hanno bombardato Pearl Harbour ?” … e spero che l’esimio John Blutarski non mi sgridi. Non è finita perchè ci sono esempi di rimonte che noi ben conosciamo, anche contro la Tribù, ma ci sono mooooolti casi in più dove sotto 2-0 hai poi perso la serie, mi piacerebbe vedere almeno una decente partita di baseball anche perchè un cappotto molto pesante agirebbe poi da lente deformante su tutta la nostra stagione, già sento voci dire per esempio : “ma JBJ è affidabile ai vertici ?” Stiamo calmi un attimo, facciamo un bel respiro ed evitiamo di buttarci in un’orgia di teste mozzate, qualche cambiamento andrà fatto, è normale sia così, ma non scordiamoci del bello che abbiamo visto per sei mesi.

Fatemi solo chiudere con una piccola provocazione molto nostalgica, visto come stanno andando la nostra ma anche le altre serie : ” ma non possiamo riprenderci Francona, Lester. Miller … e semmai anche Epstein (il mio mentore riderà a quest’ultimo nome) e rimandare da dove sono venuti Farrell, Price, Kimbrel e Dombrowski ?” Nostalgia canaglia !!!

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Ora si fa dura

Qualche considerazione sparsa ed un po’ di corsa prima di far colazione ed andare in ufficio :

  • Adesso è veramente difficile, non credo esista sul pianeta Terra uno che, ipotizzando una vittoria dei Sox nella serie, non avesse messo questa gara-1 tra quelle da vincere. Il matchup dei pitcher ci vedeva teoricamente in vantaggio e non è andata così. Se vediamo le cifre direi che è stato uno scontro alla pari tra i due partenti, solo che il nostro doveva darci qualcosa di più di un Bauer che è un buon lanciatore … ma che comunque sarebbe un n.4 della rotation se la Tribù non avesse gli infortuni che ha. Porcello si conferma in calando, come era apparso nell’ultimo pezzo di regular season e questo resta un lusso che non possiamo permetterci
  • L’attacco ha prodotto qualcosa, 4 punti li abbiamo portati a casa, sono state create anche parecchie occasioni di portarne a casa di più, ma si poteva o si doveva concretizzare di più come il 2/9 coi corridori in posizione punto è lì a testimoniare. Faccio anche presente che gli Indians hanno invece un 2/3; comunque a questo livello di competizione ci metterei una firma ad avere questa produzione in attacco, serve solo essere un po’ più cinici e servirebbe avere alcuni uomini in uno stato di forma migliore.
  • I due uomini in uno stato di forma veramente down sono JBJ e Bogaerts, apparsi in netto calando nella parte finale di stagione e tristemente confermati fuori fase stasera. Assommano uno 0/8 con 6 strikeout equamente divisi, ma più che altro con turni nel box orrendi girando palline imbarazzanti. A fronte di questa situazione che pare abbastanza conclamata mi chiedo se non sia il caso di far salire nel lineup Benintendi.
  • Cosa significhi un playoff lo ha dimostrato il doppio di Papi, il doppio più veloce nel tragitto piatto-seconda di tutta la sua stagione e se non fosse stato così veloce sarebbe stato out visto che è arrivato salvo per un millisecondo. Mi chiedo sempre più cosa faremo quando non lo avremo più.
  • Altre volte vi ho detto di essere franconiano, forse per un senso di riconoscenza per ciò che ha fatto durante la sua permanenza a Boston ed ammetto che lo avrei voluto veder diventare una figura di riferimento per la nostra franchigia; stanotte quando ha messo dentro Miller al quinto (e vorrei sapere quante altre volte è capitato), ha dimostrato che è capace anche di uscire dai dettami classici del gioco per improvvisare, una dote che ammiro enormemente. Aggiungo che comunque, secondo me, stasera anche Farrell non m’è sembrato malaccio.

Ed ora affidiamoci a Price, must win situation se ne esiste una. La sua pessima storia ai playoffs speriamo venga sconfessata altrimenti …

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Comincia lo show

Le 162 partite sono ufficialmente finite e finalmente cominceremo con i playoffs da giovedì, alla fine chiudiamo con un titolo divisionale, con 93 vittorie e voglio ricordarvi che sono 21 in più di quelle che raccogliemmo nel gramo 2015 e 24 in più dell’ancor più gramo 2014. Poteva andare meglio ? Certo … tutto nella vita è perfettibile, posso dirvi che conservare almeno il fattore campo nella Division Series contro gli Indians non mi sembrava uno sforzo atroce, purtroppo però un’ultima settimana nella quale i nostri hanno giocato un baseball di una cifra tecnica complessivamente modesta ci ha portato un’unica vittoria e quell’unica vittoria non è stata abbastanza per ascendere ad una testa di serie superiore alla n.3 . Però permettetemi di dire che in questo momento, almeno nel sottoscritto, è nettamente maggiore la soddisfazione per aver colto il titolo divisionale in un contesto dove tre squadre sono arrivate ai playoffs, abbiamo detto per tutto l’anno che la AL East non era più il macello di una volta, mi sa che m’ero sbagliato, visto che Blue Jays ed Orioles domani sera si affronteranno in una sfida da OK Corral ed invece nelle altre division tutte, tranne le vincenti, hanno già iniziato il riposo.

Dicevo prima che quest’ultima settimana è stata modesta e non credo che ci sia qualcuno che possa contraddirmi, credo che l’aspetto peggiore sia stato il ritorno a vecchie brutte abitudini che erano un po’ sparite durante la splendida corsa che ha deciso la nostra vittoria ovvero un bullpen ballerino che ha perso 3 partite. Vorrei pensare che sia l’effetto appagamento dopo lo champagne, ma se devo essere sincero credo poco a questa ipotesi, resta un bullpen affidabile il giusto, un bullpen che ha fatto la differenza nei momenti belli e la fa anche nei momenti difficili e comunque non è bello che ad inizio ottobre ci siano domande su quest’aspetto del gioco che sembra decisivo ogni anno di più, addirittura nella conferenza stampa di un paio di giorni fa è stata posta la domanda a Farrell se si stia considerando un cambio del closer, la risposta è stata “per il momento no” ed una risposta di questo tono non è un “no” bello secco, secondo Carl Willis i problemi di controllo di Kimbrel, con delle palline finite dirette contro la rete dietro il piatto, sono dovuti a problemi nella meccanica di lancio che sono facilmente risolvibili, non possiamo che sperare che abbia ragione.

Due parole sulla festa ad Ortiz, parlerò poi di lui più diffusamente quando appenderà la mazza al chiodo e grazie al cielo ce lo godremo almeno per un’altra settimana. Molto bello il tributo dei suoi compagni, bello rivedere al Fenway Lowell e Johnny Gomes, ma forse ancora meglio vedere il tributo che gli hanno fatto le leggende del passato, Jim Rice e Yaz, leggende immense che non sono mai riuscite a portare a Boston quell’anello che avrebbero meritato. Ancora la meglio la decisione, che credo frutto anche di una intensa pressione da parte della Nation, perchè venisse ritirata la maglia di Big Papi by-passando quella regola, che reputo stupida, nella quale bisognava aspettare l’immissione nella Hall of Fame. Le maglie ritirate è bene che le decida la nostra gente e non un gruppo di giornalisti, parecchi dei quali rancorosi, che pensano di essere furbi; ben fatto quindi che già l’anno prossimo avvenga la cerimonia dove appenderemo il 34 su in alto all’esterno destro, dobbiamo solo ricordarci di preparare un camion di kleenex perchè non nascondiamoci che l’addio di Ortiz chiude un’epoca meravigliosa e ne apre un’altra che è impossibile sia meglio visto che questa è stata speciale oltre ogni immaginazione.

Un po’ di notiziole : gara-1 quindi sarà Porcello vs Bauer e gara-2 Price vs Kluber, diciamo 1-1 e ci si vede al Fenway ? Sarà davvero importante gara-1 perchè non vorrei mai trovarmi sotto 1-0 ad affrontare Kluber con un Price che avrà già di suo una bella scimmia sulla spalla dato il record estremamente deficitario che ha in carriera nella postseason. Per chi se lo fosse scordato nelle Division Series è 1W-6L con una media ERA di 5,48. Gara-3 sarà di E-Rod e poi si vedrà; se ci trovassimo sotto 2-1 voi a chi fareste lanciare gara-4 ? A Buchholz o a Porcello con “three days rest” ? La seconda che ho detto. Pomeranz darà un contributo dal bullpen se sarà necessario; a proposito del nostro nuovo acquisto … leggo una dichiarazione di ieri da parte del Commissioner Manfred, ha detto papale papale che era stato offerta ai Sox la cancellazione della trade visto l’illecito dei Padres ed i Sox l’hanno rifiutata. Ecco … se questa trade m’era piaciuta poco dall’inizio ora mi piace ZERO !!! Ci rifilano dolosamente un giocatore sul quale ci sono dubbi (poi dimostratisi reali) sulla tenuta e noi preferiamo tenercelo ? Se il voto di Dombrowski era basso, dopo questa diventa sottoterra.

Ci siamo quindi finalmente, comincia la postseason e già con Toronto-Baltimore si vedrà una bella rumba, ammetto di sperare in una vittoria dei canadesi anche se li reputo complessivamente più pericolosi degli Orioles, il motivo è che spero in una serie Texas-Toronto che, dopo i trascorsi dell’anno scorso e delle partite di quest’anno in regular season, si preannuncia giocata con scimitarra e mazza ferrata anzichè con delle normali Louisville Slugger. Son anche curioso di vedere quali saranno le scelte di Farrell per il roster da 25 da presentare a Cleveland, da decidere chi mettere nel bullpen ed il backup catcher, gli altri posti mi paiono ovvi, occhio che Cleveland ruba a più non posso ergo dopo Leon scegliere semplicemente il miglior bazooka.

Mancano un’ottantina di ore e poi raggiungeremo quel nirvana fatto di passione che aspettiamo da tre anni. Siete pronti ?

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E Cleveland sia …

I risultati del venerdì notte se non altro hanno fatto chiarezza e c’hanno consegnato definitivamente l’avversario della division series ovvero i Cleveland Indians del nostro amico Terry Francona e non è difficile immaginare che anche lui aspettasse questo incrocio a cinque anni da una partenza da Boston intrisa di polemiche, una partenza nella quale i Sox non si comportarono come avrebbe meritato l’uomo che, volenti o nolenti, aveva guidato il team nell’epopea del 2004 e nel trionfo del 2007. Dobbiamo ancora capire se la serie iniziarà al Fenway o nella città che Dan Peterson nelle sue mitiche telecronache degli anni ’80 chiamava “The Mistake on The Lake” , tra parentesi non è nemmeno escluso che resteremo all’oscuro della sede di Game-1 anche domenica sera, gli Indians potrebbero dover recuperare la partita contro Detroit rinviata l’altra sera, recupero che ci sarà solo se la partita sarà decisiva per decidere qualcosa : un ingresso ai playoffs o un fattore campo, non credo sia difficile immaginare che quella partita servirà.

Volevo ritirare fuori un tema interessante venuto dalla bacheca messaggi qualche giorno fa. Soncio79 si pose e ci pose una domanda assolutamente legittima : se eravamo stati un po’ troppo pesanti nelle critiche a John Farrell e se l’eccellente finale di stagione non fosse da accreditare al manager, così come gli abbiamo addebitato i momenti difficili che pure si sono succeduti durante la stagione. Premetto che ovviamente il giudizio che diamo di Farrell, anzi di qualsiasi manager, è legato a quello che vediamo in campo che non è l’interezza del lavoro del manager; gli aspetti off the field, che nella gestione di un team professionistico sono fondamentali, non possiamo certo valutarli perchè non li sappiamo e quando li veniamo a sapere è solo se succedono disastri, come nella querelle “birra e pollo fritto” a fine 2011.

Il giudizio quindi è solo between the lines, ed io resto convinto che le gestione del personale in campo potrebbe essere di gran lunga migliore, specialmente sotto l’aspetto tirato in ballo mille e mille volte della gestione del bullpen, per quanto mi sforzi non capisco il reiterato ritardo capitato in molte partite nei cambi dei pitcher; anche in questa settimana abbiamo avito un esempio lampante nella gara-1 allo Yankee Stadium, anzi mi verrebbe quasi da dire che abbiamo visto un epitome di questa gestione insufficiente, quando è stato rimandato in campo un Price in evidente difficoltà, facendogli beccare il fuoricampo decisivo. Posso capire se non ti fidi del bullpen, ma in questo settembre il bullpen è stata l’arma in più che c’ha fatto svoltare la stagione; perchè richiedere altri lanci, oltretutto in un contesto climatico orrendo con pioggia ed umidità, ad un pitcher che era chiaramente in una serata down ?

Anche l’accusa di scarsa strategia si può circostanziare : siamo nettamente l’ultima squadra per numero di bunt messi a segno, la miseria di 8 in un’intera stagione di 160 partite, mi si potrà dire che con un attacco esplosivo come il nostro, sprecare un out sia deleterio e sappiamo benissimo che i sabermetrici non amano i bunt. I Sox che hanno fatto della metrica avanzata un mantra hanno estremizzato un concetto, non credo sia un caso che le squadre che eseguono pochi bunt siano squadre di vertice, tra le ultime cinque dell’American League ci sono 4 squadre che faranno i playoffs o che sono in lotta per gli stessi, verrebbe da dire che la smorzata è il rifugio dei deboli. Quindi ? OK fare pochi bunt, ma in quelle serata dove si produce poco si potrebbe farne qualcuno in più senza attendere il line-drive.

Quindi il giudizio finale qual’è ? Io onestamente resto dell’idea che un cambio del manager sia preferibile allo status-quo, anche se mi aspetto che ciò non accada. A meno che non ci sia il desiderio, specie se il playoff dovesse essere insoddisfacente, di promuovere Lovullo che, se ricordo bene, ha il diritto di chiudere anticipatamente il suo contratto qualora un’altra squadra gli offrisse un lavoro da manager. Intrigante comunque il duello tra Francona e Farrell, amici per la pelle, tanto che Francona fu vicino a Farrell in ospedale il giorno della prima chemioterapia del nostro manager, si conoscono come pochi altri e non credo ci siano molti segreti da difendere, un duello quindi a carte scoperte e fatemi dire che prenderei in seria considerazione Francona per il premio di Manager dall’anno, è stato in testa tutto l’anno con un team che ha dovuto rinunciare a colui che doveva essere il giocatore cardine dell’attacco ovvero Brantley. Ce l’avrebbe Farrell la capacità di reggere una stagione al vertice sconfiggendo le avversità ? Fatemelo dubitare, quando le cose vanno bene la sua guida leggera nel management può essere una scelta vincente, ma se c’è da capovolgere una situazione difficile non mi sembra all’altezza, come il 2014 e 2015 testimoniano. Questo è quanto … ovviamente attendo pareri contrari. Saluti a tutti.

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Nonostante tutto … AL East Champs !!!

Boston Red Sox's David Ortiz celebrates with teammates after clinching the American League Eastern Division after a baseball game against the New York Yankees Wednesday, Sept. 28, 2016, in New York. (AP Photo/Frank Franklin II)

Se non altro ci dimostriamo una squadra originale visto che abbiamo scelto un modo davvero curioso di vincere il titolo divisionale, con una partita davvero bizzarra, un po’ così. Ci sarà tempo per le analisi sui playoffs e su tutto il resto. Stamattina limitiamoci a gioire per il successo in una maratona, in uno sport dove per 6 mesi giochi per ogni giorno che è stampato sul calendario.

Quindi dopo una lunga traversata nel deserto possiamo dire che i Sox sono

AL EAST CHAMPIONS !!!

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L’ultimo giorno di quiete

Uno strano lunedì, l’ultimo di riposo prima delle sei partite finali e prima che inizino le danze vere. Il tema del giorno mi pare che sia questo : se giocare duro per cercare di avere la testa di serie n°1 del tabellone playoffs oppure se sia meglio usare un ampio turnover di giocatori per far tirare il fiato a chi ha portato a casa una fetta enorme del fatturato durante tutto l’anno. Se c’era da prendere una posizione tra bianco e nero mi pare che la risposta dei Sox sia stata “è meglio il grigio” almeno giudicando lo strano giro dei rilievi di gara-3 a Tampa, ma notando che il lineup era comunque per 8/9 quello titolare.

Anch’io faccio fatica a prendere una posizione, da un lato giocare un’eventuale “bella” in casa può contare, per esempio quella dell’anno scorso tra Toronto e Texas se si fosse giocata a campi invertiti come sarebbe finita ? Non sono mica convinto che avrebbero vinto i Blue Jays in un contesto diverso dal marasma dello Skydome di quel giorno, però se ho qualche giocatore acciaccato o qualcun’altro che necessita di qualche giorno di break perchè è in slump mi parrebbe un delitto non darli in questi giorni di stacco, quindi insistiamo pure per cercare di migliorare il nostro piazzamento … ma con giudizio. Siamo avanti a Cleveland di 1 partita e mezzo e per di più col tie-break a nostro favore e siamo pari a Texas col tie-break contrario ed i Rangers hanno un calendario teoricamente molto agevole in questa settimana. E per dirla tutta, non sono convinto che sia meglio beccare una wild-card come Toronto (esempio) piuttosto che gli Indians con qualche problemino di salute (Carrasco, Salazar, etc.).

Uno di quelli a cui darei qualche break è David Ortiz, ovviamente non per motivi tecnici ma essenzialmente fisici; m’ha fatto davvero impressione sentirgli dire che è il suo fisico a voler appendere le scarpette al chiodo non lui, anzi lui ne ha ancora una voglia che giocherebbe fino al giorno del giudizio; se il fisico comincia ad essere in riserva, non sembra ma solo lui può saperlo, non voglio correre nemmeno lo 0,0001 % di rischio e preferirei vederlo nel dug-out, inoltre Ortiz ha anche detto, ed è la prima volta, che vorrebbe restare nell’ambiente. Io spero che chi deve decidere recepisca il messaggio, non vorrei mai vederlo operare altrove, mi chiedo però se un presenza come la sua, ingombrante e non per motivi volumetrici, sia gradita al 100% da un proprietario. Addirittura Ortiz da qualche tempo s’è messo a corteggiare giocatori per indurli a prendere i Sox in considerazione, uno che corteggiava pesantemente era proprio il compianto Jose Fernandez e con Encarnacion l’ha fatto in maniera così palese che i Jays si sono anche incavolati. Lo faceva di sua iniziativa o qualcuno gli chiedeva di farlo visto l’ascendente enorme che gode tra moltissimi giocatori ispanici ? Se un domani hai un Ortiz nello staff e ci fosse scarsa identità di vedute, non vorrei essere in chi dovesse rimuoverlo, il tutto in una città nella quale si potrebbe benissimo candidare come sindaco dato che vincerebbe con percentuali da Corea del Nord.

Due parole su gara-3 a Tampa : fantastica la performance degli strikeout, hanno calcolato che i Rays beccando 11 K consecutivi sono rimasti più di due ore senza mettere la palla in gioco, inoltre mi chiedevo se Kelly è davvero salito d’un livello o se ci tradirà di nuovo tra breve, la sassata che tira è davvero impressionante, riuscisse a comandarla sempre e non solo a sprazzi diventerebbe un’arma illegale. Ancora più fantastica la performance da ballerino di Dustin Pedroia, meglio di un vero tanguero argentino, se devo essere sincero mi pareva out in diretta e anche al replay visto che c’è un primo tag ed è col secondo tentativo che il catcher perde la biglia, ma resta comunque una scena fantastica. Contento d’aver rivisto Vazquez dietro il piatto, un Vazquez che era un po’ sparito dal nostro radar anche a causa di qualche atteggiamento che non era piaciuto. Nella off-season ci sarà molto da discutere sulla situazione dei catcher … ma c’è tempo.

E’ tutto … pronti per l’ultima settimana di regular season, parleremo poi delle scelte di roster da fare per la post-season e di tante altre cose, ma abbiamo ancora un po’ di tempo. Intanto possiamo dire che bisogna mettere una croce su Wright che non è stato ancora giudicato pronto per iniziare a tirare da un monte di lancio in allenamento. Pensare che possa guarire, raggiungere un decente livello di forma e dare un contributo ai playoffs mi pare davvero eccessivo. Sul paventato ritorno del Panda dico solo che spero sia una boutade, anche sulla situazione in terza ci sarà tanto di cui parlare con un bicchiere di brulè in mano. Una volta per far paura ai bambini nominavi l’uomo nero, per far paura al sottoscritto nomini Sandoval.

PS – Ci tenevo anche a dire che sono contentissimo che usiate la bacheca messaggi per scambiarvi indirizzi, per gruppi di facebook, per fissare appuntamenti etc. etc. Io mi vanto della mia asocialità, non sono registrato né su facebook, né su twitter … ma se il blogger è un orso non dovete mica esserlo anche voi … eh eh eh eh eh !!!

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